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Racconti Erotici

44. RICORDANDO FRANCESCO

By 9 Gennaio 2020No Comments

E‘ tantissimo tempo che non scrivo più, anche troppo. Ma non sempre si ha voglia di condividere i propri pensieri. Oggi vorrei parlare della mia passione per Francesco e di quanto lui mi sia rimasto dentro, riscaldando i miei sensi e impadronendosi dei miei sogni. 


 

Francesco…la musicalità della mia voce nel pronunciare il suo nome durante l’amplesso, i suoi occhi di fuoco fissi nei miei, le sue mani esperte che mi accarezzavano ovunque, la sua bocca che pareva volesse mangiarmi ad ogni assaggio della mia pelle.


 

Francesco…l’uomo che più mi ha fatto scoprire il piacere, portandomi a picchi impensabili, l’uomo che più di chiunque altro ha saputo impadronirsi della mia mente, prima ancora che del mio corpo.


 

La nostra affinità è stata totale e totalizzante, eravamo due anime gemelle che si completavano in uno straordinario connubio erotico. 


 

Se ci penso, sento ancora scorrere i brividi sulla mia pelle e l’eccitazione nell’attesa dei nostri incontri. Anche se lontani fisicamente, eravamo insieme per tutto il tempo, attraverso il nostro gioco di foto, attraverso le nostre videochiamate, attraverso le nostre parole infuocate. Ci appartenevamo, oltre ogni spazio temporale, totalmente; non potevamo farne a meno, nonostante all’inizio della nostra relazione avessimo stabilito che non dovevano esserci vincoli di esclusività. Incontro dopo incontro, la nostra mente e il nostro corpo avevano deciso per noi, senza lasciarci scelta, facendoci avvicinare sempre più e facendoci passare ben presto la voglia di frequentare altre persone. 


 

Abbiamo scritto parecchio di noi durante i mesi in cui ci siamo frequentati, sentendoci sempre più una coppia, una coppia molto speciale. 


 

Ricordo quel pomeriggio in cui mi sono presentata davanti alla caserma in cui lavorava, a Verona, e abbiamo passeggiato mano nella mano per le vie del centro, in una fuga lontano da tutto e da tutti. E ricordo ancora con un brivido l’eccitazione che in auto ci aveva sconvolto i sensi, prima di salutarci; avremmo desiderato più tempo per placare i nostri appetiti. Sento ancora il calore delle sue mani addosso, ovunque, ad accendermi fino all’inverosimile; sarebbe bastato qualche sfioramento in più e sarei venuta, completamente vestita, seduta al posto di guida. 


 

Il tempo è sempre stato nostro nemico, perché, quando arrivava l’ora di salutarci, ci rendevamo conto che non ne avevamo mai abbastanza, che c’erano ancora molte fantasie da sperimentare e piaceri intensi da assaporare. 


 

Un giorno, in cui eravamo d’accordo di vederci, avevo ricevuto un suo messaggio, che pareva mandare a monte ogni nostro programma. C’era stato un imprevisto, lui non poteva raggiungermi all’ora stabilità e per questo motivo era davvero molto seccato. Ricordo la mia delusione, ma ricordo anche che gli ho risposto di non preoccuparsi, che ci saremmo visti la prossima volta. Dopo qualche minuto, ecco un suo nuovo messaggio: “Vengo lo stesso da te, ho troppa voglia di vederti!”. Quelle parole avevano risvegliato i miei sensi, ormai ero rassegnata a non vederlo e tutto a un tratto non stavo più nella pelle per l’eccitazione. Ricordo che nevicava, abbiamo faticato a trovare un posticino tranquillo dove appartarci con la sua auto, ma quando lo abbiamo trovato, eravamo talmente esasperati dal desiderio, da saltarci addosso, mangiandoci di baci. Ci siamo sistemati sul sedile posteriore e ci siamo posseduti in ogni modo; mi ha fatta urlare di piacere, ricordo quanto gli piacesse e lo gasasse questo mio particolare. Ricordo il suo sesso nella mia bocca e lui che ansimava, a un passo dall’orgasmo. 


 

Mentre scrivo, il solo raccontare i nostri incontri mi eccita. Con lui è stato tutto talmente perfetto, da farmi provare spesso una profonda nostalgia di noi due. Credo di non essere mai stata tanto bene con un uomo, Francesco mi completava in ogni senso, facendomi sentire una donna molto speciale. 


 

Dopo di lui ho avuto qualche esperienza con pochissimi altri, ma nessuno mi ha mai fatta godere come ha fatto lui e con nessuno ho provato ciò che provavo con lui. Non è mai bello fare confronti, ma Francesco nella mia mente è sempre stato al di sopra di qualunque altro uomo. 


 

Abbiamo cominciato a conoscerci con un fitto scambio di mail durato qualche anno, poi l’incontro ormai quasi insperato. Ora penso che Francesco ed io eravamo destinati a trovarci, ad annusarci, a cercarci e a stare insieme in un turbinio di emozioni. A nostro modo, ci siamo amati, senza poterci amare. 


 

Sono passati più di cinque anni da allora, eppure lui è ancora qui, nei miei pensieri e nella mia anima. C’è quel filo fra noi che ci fa sentire speciali uno per l’altra, nonostante le nostre vite siano altre e lontane. Francesco, l’uomo più passionale che io abbia mai incontrato, l’uomo che, dopo anni, mi scrive ancora mail infuocate come questa. 


 

“””Ho sognato che ero in una stanza, ad aspettarti. Ma non sembrava un hotel, né un motel. Sembrava più una casa di legno abbandonata. Ricordo che, anche senza averla vista, sapevo che fuori c’era la neve. E so, anche se non ricordo come, che eravamo in alta montagna. Sai come sono i sogni..le cose le sai, ma non sai come fai a saperle. Addosso ho solo un asciugamano legato in vita, appena uscito dalla doccia.

Sono a piedi nudi, appoggiato alla finestra. Tu entri, sei vestita con una pelliccia e vedo che indossi i tacchi a spillo (curiosa come cosa: tacchi a spillo e scarpe aperte con la neve che c’è fuori). Mi sorridi e mi dici ciao.

Io sono serio, sguardo corrucciato, non trasudo nessuna emozione, continuo a fumare la mia sigaretta elettronica. Tu ti avvicini e io parlo.

“Ferma dove sei, non avvicinarti oltre”

Ti blocchi. Il sorriso ti si spegne. Non capisci cosa c’è che non va. Ti aspettavi che ti corressi incontro e invece sono insolitamente freddo e distaccato. Sembro quasi arrabbiato.

“Qualcosa non va?”, mi chiedi.

Io sto zitto, continuo a fumare e a tenere gli occhi fissi nei tuoi. Tu mi guardi, incuriosita, stupita. Poi fai quello che mi aspettavo, cominci a torturarti le mani, nervosa.

Io mi stacco dalla sigaretta elettronica e finalmente parlo:

“Spogliati”, ti ordino, senza togliere lo sguardo dai tuoi occhi.

“Tutto ok? Che hai?”

“Spogliati e basta.”

Non capisci, le tue mani si uniscono in un gesto nervoso.

Poi lo fai, perché per troppo tempo hai pensato al momento in cui ci saremmo visti e sei eccitata da giorni, e anche perché ti fidi di me e vuoi vedere dove arriverò.

Ti togli la pelliccia, hai un maglione attillato a collo alto e i leggins; ti togli le scarpe, ti sfili il maglione e rimani con i leggins e il reggiseno.

Ti fermi e mi guardi.

Io rimango impassibile.

“Allora? Perché ti sei fermata? Devi toglierti tutto, muoviti!”

Sei tentata di mandarmi a fanculo. Lo faresti, in condizioni normali, ma mi desideri troppo…e vedi nei miei occhi la fame di te…sai che mi sto eccitando.

Decidi di assecondarmi e ti togli i leggins e il reggiseno, rimanendo in slip. Mi guardi.

“Non basta, togli anche il perizoma e mettilo dentro la mia borsa. Quello rimane a me. Lo sai.”

Sei titubante, non sai che fare, ma poi lo fai; d’altronde non è la prima volta che ti vedo nuda.

Ma ti accorgi che la borsa è messa in un modo tale che, per sistemare gli slip al suo interno, devi piegarti e esporti al mio sguardo. Capisci che l’ho fatto apposta e stai al gioco.

Ti inchini e io vedo tutta la tua intimità.

Non faccio una piega, mi gusto lo spettacolo.

Tu ti alzi e mi guardi, cercando di coprirti il più possibile.

“Fatto!”, mi dici.

Io ti guardo, sei meravigliosamente nuda..tutta per me.. e ti dico: “Vieni qui. e succhiamelo. “

Tu sorridi, vieni da me, ti inginocchi e mi abbassi l’asciugamano; mi trovi nudo ed eccitato. La cosa non ti sorprende, avevi già notato che ero in tiro.

Ti trovi faccia a faccia con il mio sesso, lo prendi in mano e cominci lentamente a leccarlo..

Io mugolo subito, le mani appoggiate al davanzale della finestra, le gambe divaricate..il mio sesso nella tua bocca..duro turgido e profumato di bagnoschiuma.


 

“Mmmhhh, come mi è mancata la tua bocca..”


 

Ricordo solo questo..

Mi sono svegliato super eccitato.”””

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