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A CENA

By 14 Giugno 2005Dicembre 16th, 2019No Comments

..e così finalmente ce ne andiamo a cena fuori; il tuo abbigliamento è molto interessante: maglietta nera con una scollatura che lascia gli occhi di fuori gonna lunga ma molto sexy con uno spacco che mi fa far pace con tutte le avversità della terra ed infine il tuo viso è incantevole e porti anche un paio di occhiali da vista che ti donano tantissimo; il mio abbigliamento invece è comunissimo; camicia bianca avvitata fuori dai jeans, giacca blu e scarpe ginniche; ti vengo a prendere e quando sali in macchina mi fai intravedere (volontariamente) la tua coscia e mi lascio andare a un commento:
– hai intenzione di farmi litigare con qualcuno stasera-
– no perché?- rispondi con un sorriso compiaciuto
Sali e ti guardo, ti trovo veramente attraente e non lesino complimenti alla tua figura che trovo enormemente affascinante e dannatamente invitante; il tuo profumo mi riempie le narici e tu ti accorgi di tutte queste mie sensazioni e ne fai tesoro per compiacerti femminile come sei;
mentre guido scambiamo due chiacchiere e ci facciamo due risate come al solito quando ci sentiamo al telefono e maliziosamente ti poggio una mano sul ginocchio sinistro scoperto e sento la tua carne che mi fa un effetto notevole constatabile anche dallo stato dei miei pantaloni; mi guardi con aria seria dicendomi di stare al mio posto e io ti rispondo che ho trovato il mio’nido; tu non sei contrariata sei solo provocatoria facendomi stare sulle spine ma all’improvviso mi fermo con la macchina mi avvicino a te e ti lascio un’ impronta di labbra sulla tua bocca lasciandoti sorpresa e senza fiato; non commenti questa cosa ma non la giudichi nemmeno negativa e riprendiamo il cammino facendoti una battuta:
– mi sa che devo darti lezioni di sub poiché non reggi l’apnea- ti lasci andare ad una risata e l’imbarazzo scompare con un sorriso ed un ‘bastardo’ bisbigliato dalle tue calde labbra;
arriviamo a destinazione e visto che ogni tanto mi ricordo il galateo vengo ad aprirti la portiera fissandoti di nuovo le gambe e la scollatura della tua magliettina; ad ogni vista provocante sento sempre l’istinto di una reazione sottostante e non la nego; andiamo a mangiare e provo a cingerti la vita poiché mi da piacere il tuo contatto e fortunatamente non ti distogli dalle mie attenzioni; ci sediamo e ci facciamo portare il menù: ordinando ti ricordo di prendere qualcosa di afrodisiaco poiché ti ritengo molto arrapate in questa serata: mi dici di non fare lo spiritoso e ci sediamo al tavolo continuando la conversazione e ogni tanto provo a sfiorarti la mano ma non la tiri indietro e la cosa mi piace poiché adoro le tue mani magnificamente affusolate; trovo eroticissimo il contatto con questi arti soprattutto accarezzare gli spazi infradita usando le mie mi sembrano come due corpi che si sfiorano; continuo ad accarezzarti e noto un tuo turbamento soprattutto quando urto con le mie gambe sulle tue chiedendoti scusa; mi sorridi e non voglio allontanarmi concedendomi la possibilità di continuare a sfiorare le tue gambe nude; non porto calzini quindi i miei polpacci sono nudi e sento anche attraverso le mie sole gambe la nudità delle tue e la cosa mi piace moltissimo poiché è un approccio sensuale e coinvolgente; non ti allontani ma rimani immobile fino a che distendi leggermente le gambe e posso accarezzarti meglio e tu puoi ricevere ancora di più il mio calore; mangiamo ma non è così semplice; lo stomaco ha delle sensazioni particolari e tu mi dai una battuta:
– vuoi risparmiare sul conto e mi provochi?-
– ci mancherebbe è che mi piace mangiare sentendo molto vicina l’altra persona-
Non mi fermo certo e continuo ad accarezzare le tue gambe fino a che favorito dalle mie calzature rimango clamorosamente a piede nudo a cui lascio intraprendere un percorso favoloso; infatti salgo con la mia sonda sulle tue ginocchia e non mi offri molta resistenza mentre con le dita alzo la tua gonna e sento il primo contatto con la pelle più delicata della tua coscia sopra il ginocchio; ti guardo fisso in viso con uno sguardo quasi ipnotizzante e tu diventi seria e non per diniego ma solo per l’effetto che ti sto facendo; con il piede mi immergo sotto la tua gonna fino ad arrivare al tessuto del tuo indumento intimo e sento già il calore del tuo sesso notando che tutti gli avvenimenti non gli sono indifferenti; con l’alluce accarezzo la stoffa e noto un leggero movimento del tuo bacino quasi ad acconsentire tutto ciò; il tuo sguardo si alza e si abbassa in preda ad un leggero ma presente piacere del mio movimento mentre mi infilo sotto l’elastico sentendo ancora la tua pelle divina e vogliosa fino a che riesco ad intrufolarmi bene e con la punta delle dita sento la tua eccitazione che sale e proprio all’ingresso del piacere estremo vedo la tua bocca che si dischiude per ampliare la respirazione: non mi fermo anzi agisco decisamente sul tuo clitoride muovendomi devo dire bene con tuo estremo compiacimento fino a che mi dici :
– basta ti prego o vengo qui davanti a tutti-
– ti dispiacerebbe?-
– No ti prego fermati-
Mi fermo e acconsento al tuo ‘ricomponimento’ e al mio ma lo faccio solo per farti venire ancora più voglia e allora cambio posto e finendo anche il secondo mi accomodo vicino a te e per farlo approfitto alzandomi in piedi e venendoti vicino mi abbasso e ti sfioro il collo con le labbra e senza farmi vedere ti lecco dolcemente le labbra; la cosa non passa indifferente visto che tu hai li occhi socchiusi e le gambe disarmate; mi seggo vicino a te e ogni tanto guardo nel tuo decolletèe dicendoti:
– ho voglia di mordere il tuo seno-
– ma sei matto?-
– No per niente, voglio succhiarti e morderti i capezzoli fino a farli divenire duri come il marmo;
– Smettila mi stai facendo diventare matta non ce la facci più
– E’ quello che voglio e se potessi ti scoperei qui sul tavolo come un forsennato
La cosa ti fa deglutire ancora più decisamente soprattutto quando con la mano accarezzo la tua coscia nuda e in quel momento ho un’erezione che mi sembra di scoppiare; ti prendo la mano e ti dico:
– Senti che effetto mi fai?
– Dai c’è gente smettila
– Ma chi ti vede qui siamo appartati
Ti guido la mano sopra i miei pantaloni e noti che non mentivo ma non ti distogli anzi approcci un massaggio paradisiaco sopratutto quando mi abbassi la zip e ti intrufoli all’interno facendomi andare fuori di testa; ti fermo prima dell’inevitabile; paghiamo il conto e non parliamo, usciamo ti abbraccio e lo fai anche tu e andiamo verso la macchina; saliamo e mi dici di andare verso una strada e io obbedisco vista la tua autorità: vedo con piacere che le tue gambe sono scoperte fino al ginocchio e ti dico che hai una belle pelle e dicendolo ti accarezzo:
– hai una pelle vellutata-
– grazie- mi rispondi
Con lentezza tiro ancora su la gonna scoprendoti totalmente le gambe, tu appoggi la testa e chiudi gli occhi mentre di nuovo esploro con la mano il tuo basso ventre ormai in preda alla totale eccitazione, irrefrenabile;
– fermati!!- mi dici; vedo che ti avvicini e cominci a baciarmi sul collo mi mordi e mi succhi il lobo mi infili la mano nella camicia fino a che ti vedo scendere e con dolcezza mi abbassi la zip estri il mio sesso e lo accogli nella tua calda bocca; sei sapiente quando mi stimoli ancora di più leccandomi e succhiandomi dietro il glande con opportuna sagacia e nonostante io sia sobrio nella guida è dura non venire; sei bravissima nella tua applicazione fino a quando ti fermo rendendoti pan per focaccia; mi illumini la strada fino a quando arriviamo a una casa vicino al mare che mi dici essere tua; entriamo e mi fai accomodare mi offri qualcosa e beviamo molto vicini ma io rompo gli indugi e dopo aver messo le dita nel bicchiere ti faccio scivolare due gocce di liquore sulla tua scollatura provvedendo a bere quelle due gocce con la punta della mia lingua; tenti di allontanarti ma sono io che mi avvicino e continuo a baciarti e qui ti vedo abbandonarti; le nostre bocche si stampano una sull’altra con avidità e le nostre mani percorrono i nostri corpi con frenesia e voglia estrema; ti accarezzo tutta e ti bacio ti faccio salire il vestito fino ai fianchi, afferro i tuoi glutei e li stringo con forza, avidità, sensualità, passione; ti sfilo la gonna facendoti rimanere in perizoma e maglietta che scompare subito dopo scoprendoti i seni che aggredisco con frenetica dolcezza sulle rotondità morbide e sode e sui duri capezzoli stimolati fino all’eccesso; ti prendo ti guido vicino a un tavolo e girandoti di schiena scanso il tuo perizoma mentre con il bacino ti appoggi al tavolo e il tuo sedere vittima della mia ammirazione; te lo accarezzo te lo palpo te lo stringo e poi mi abbasso leccandotelo a dovere: la mia lingua fruga dappertutto partendo dalle rotondità finendo al tuo orefizio che non risparmio e la mia lingua assapora anche quello; scendo ancora dove trovo il tuo fiore incandescente voglioso delle mie attenzioni; con ferocia assaporo il tuo sesso lasciandoti in quella posizione e vedo il tuo compiacimento lasciandoti andare a dei gemiti di approvazione; continuo a leccarti infilandoti sempre di più la mia lingua quasi fosse il mio sesso la indurisco facendola scorrere dentro di te accurandomi nel movimento di uncinarla così da accarezzare in ogni movimento il tuo clitoride fino a che comincio a succhiarti con foga senza interrompermi fino a farti raggiungere un orgasmo travolgente che tu non trattieni lasciandoti andare a un grido strozzato; con la mia mano continuo ad accarezzarti facendoti sedere poi sul divano: mentre poi io mi spoglio completamente: non lasci scappare il mio sesso, lo prendi in mano e ora voracemente riprendi l’incompletezza lasciata in macchina facendomi raggiungere una forte erezione; ti riprendo ti appoggio con il sedere sul tavolo e in quel momento ti penetro dolcemente solo con la punta facendola entrare e uscire in un movimento quasi rotatorio ma lento mentre con la mia mano ti accarezzo il clitoride la cosa ti piace ma ti fa evidenziare la voglia di ricevermi totalmente e allora ti accontento spingendo lentamente fino in fondo lasciandoti gemere ancora di più poiché continuo a muovere sapientemente le mie mani sul tuo sesso; questo binomio ti fa raggiungere un orgasmo travolgente prendendomi i glutei mi attiri a te godendo all’impazzata mentre continuo a spingere; mi fermo un attimo per farti riprendere le sensazioni e ricomincio a succhiare i tuoi capezzoli saporitissimi mentre ti riporto sul divano mi seggo e ti accolgo sopra di me; ti impali piano piano mentre ho davanti a me una splendida visione: i tuoi seni il tuo dolcissimo viso in preda al godimento e le rotondità sode dei tuoi fianchi mentre cominci uno stantuffare senza sosta quasi con violenza mi sbatti mentre il tuo seno è libero nei movimenti lasciando a me l’opportunità di massaggiarlo come si deve mentre in alternativa mi faccio succhiare le dita infilandotele in bocca simulando un pompino eroticissimo; vieni di nuovo lasciandoti andare e io me ne compiaccio poiché raggiungiamo l’orgasmo insieme; ci sediamo uno vicino all’altro baciandoci con molta tenerezza ma il contatto con il tuo corpo e un altro bicchiere di limoncello dopo un po’ mi fanno raggiungere un’altra erezione e ricomincio però a leccarti tra le gambe e stavolta con molta decisione mordendoti anche il clitoride mentre mi riempi la bocca di nuovo del tuo orgasmo; ti giro sul divano e ho il tuo sedere davanti divino: te lo miro e rimiro e tu ancheggi provocatoria inarcando un po’ la schiena mettendo in mostra le due possibilità: decido ancora per la tua passera e la penetro dolcemente mentre con le dita perlustro l’altro orefizio: tu godi un’altra volta e a quel punto estraggo il mio sesso e con molta pazienza e dolcezza ti penetro di nuovo ma dal tuo sedere; trattieni un po’ il fiato ma il fatto che io mi muova dolcemente e che con la mano accarezzo il tuo sesso ti à superare il fastidio: da quel momento sarà solo godimento fino all’esplosione finale”

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