Questo racconto si basa su mie esperienze personali. Per privacy, ho omesso il nome della persona con cui ho condiviso alcune delle mie sensazioni.
Ciao a tutte/i, mi chiamo Marisa e sono una crossdresser. Mi piace indossare abiti femminili da quando avevo 18 anni. Tra gli indumenti che preferisco ci sono calze velate e reggicalze, adoro la sensazione che provo nell’indossare questo tipo di indumenti che richiama le donne del passato, dalle quali sono sempre stata affascinata. Cioè non dico che voglio essere vecchia, beninteso, si tratta solo di utilizzare qualcosa dello stile delle donne di una volta che di stile, come sappiamo, ne avevano da vendere. Nel mio privato sono sempre così, con indosso calze e reggicalze sotto la gonna o sotto ad un vestito al ginocchio, il tutto abbinato ad un paio di scarpe con tacco squadrato e tomaia incrociata, tallone coperto solo dal velo delle calze oppure amo muovermi anche con scarpe in decolté con plateau spesso o sandali bassi. Mi piacciono anche le calze con rinforzo sulla punta e sul tallone, che anche se si vedono per via della scarpa un po’ aperta per me non ha importanza, è un particolare che rende il mio look più fetish.
In casa come vi dicevo, sono sempre in abiti da donna e mi piace incontrare. Adoro indossare i miei indumenti anche per ricevere persone che vogliano conoscermi. Intendiamoci, non per denaro ma solo per il piacere di condividere con altri le mie sensazioni e conoscere gente nuova. Indossare, ad esempio, gonna e camicetta e tenere sotto il reggicalze, con agganciate un paio di calze tonalità playa a 15 denari ed un paio di sandali a tomaia incrociata, che insieme al velo delle calze mettono in risalto i miei piedi. Una parrucca castana mossa e lunga ed un velo di trucco. Poi l’attesa, seduta in poltrona a gambe accavallate mentre sfoglio una rivista.
Quando lui arriva e siamo in soggiorno, inizia a sfiorarmi le gambe velate con il tocco della mano e da li parte tutto: le nostre lingue che si toccano, affiancati sul divano, mentre mi sbottona la camicetta ed inizio ad aprirgli i pantaloni. Finisco di sfilarmi gli indumenti rivelando al di sotto una leggera sottoveste, quindi mi distendo su di un fianco ed inizio ad assaggiare il suo membro prima di assaporarlo completamente tra le mie labbra.
In camera da letto fa lo stesso con il mio, mentre sono sdraiata a gambe aperte e ginocchia piegate con ancora indosso i sandali e la sottoveste alzata, senza mutandine, le labbra e la lingua di lui che mi accarezzano e stimolano al di sotto della sottile strisciolina di peli sul pube.
Lui è feticista come me, ha voluto che indossassi le calze con rinforzo perché adora il profumo ed il sapore del nylon, ama baciare e leccare piedi velati e per l’occasione ho indossato un paio di calze nuove di zecca. Ad un certo punto si alza in ginocchio e mi sfila i sandali, gli appoggio i piedi sul torace e, mentre me li annusa e li bacia e vi passa sopra la punta della lingua io prendo tra le labbra un vibratore ed inizio a succhiarlo e lubrificarlo prima di insinuarmelo dentro piano piano, preparandomi al piacere che arriverà tra poco. Mentre adora il mio piede destro, con il sinistro lo stuzzico tra le gambe e viceversa.
“Piace anche a me indossare calze da donna” mi confessa quella volta “Ti andrebbe di farmi indossare un paio delle tue e di stimolare anche me?”. Accetto e gli faccio mettere un paio di autoreggenti nature con balza in pizzo lavorato, anche lui non ha peli e quelle calze gli mettono in risalto un paio di gambe non eccessivamente scolpite, dalle forme invitanti. Ci cambiamo di posto e mi fa mettere sopra di lui a 69, mi sposto appena verso il basso ed inizio a baciargli i piedi velati per poi usare la punta della lingua nell’incavo mentre lui fa lo stesso con i miei, avvicinandoseli alle labbra prima uno e poi l’altro.
“Vuoi provare anche il vibratore?” gli chiedo, per rendere il gioco più eccitante e lui mi dice di si. A quel punto mi giro e mi sistemo come lui poco prima, in ginocchio tra le sue gambe aperte e, dopo avere pulito l’oggetto con un fazzoletto, glielo faccio assaggiare tra le labbra fino a che non è abbastanza lucido della sua saliva, quindi lo sento gemere mentre inizio ad inserirglielo piano piano e riprendo ad adorargli i piedi, intanto che si stimola a sua volta. “Adesso voglio il tuo Marisa” aggiunge, sfilandosi il vibratore.
Mi sistemo sopra di lui dopo avere infilato un preservativo ed inizio a penetrarlo, non è la prima volta che riceve questo piacere. Il suo orifizio è davvero accogliente e lo stimolo un po’ più forte, sentendolo gemere di piacere. Mi alzò di nuovo in ginocchio e continuo a penetrarlo mentre gli bacio e gli lecco di nuovo i piedi velati, amplificando il suo piacere e fermandomi prima che venga.
Ci fermiamo un momento e mi sfilo il preservativo, gli lascio il tempo di rilassarsi in modo che gli termini l’erezione. Quando è terminata, lo stimolo di nuovo questa volta con i piedi e quando è di nuovo duro indosso ancora i sandali, mi piace essere presa anche con i tacchi. Lui si infila un preservativo e piano piano mi prende a pecorina, in mio orifizio lubrificato con la mia saliva depositata all’esterno con due dita. Mi riempie e mi allarga bene, sente che sono pronta per essere stimolata più forte e così fa, quindi mi fa girare verso di lui senza sfilarlo, come in una sorta di acrobazia e continua a stimolarmi mentre mi masturbo fino a che non mi vede schizzare, il mio seme che macchia il tessuto delle calze. A quel punto si sfila in fretta il preservativo e si sposta indietro, nel mentre mi sfilo di nuovo i tacchi e mi metto a pancia sotto per ricevere il suo seme, che mi schizza caldo sulle piante dei piedi velati dal nylon rinforzato su punte e talloni.
Questa sono solo alcune delle mie sensazioni e solo una delle mie esperienze, spero al più presto di potervene raccontare altre.
Se vi va di commentare il mio racconto, vi chiedo di farlo con la massima educazione. Grazie e a presto :* :* :* :*
Ciao Marisa. mi ha molto colpito il tuo racconto. L’attenzione ai dettagli, la cura che metti nel prepararti e nell’essere una Donna d’altri tempi. Wow!
Non ti nego che sono geloso di lui poichè ha avuto la fortuna e l’onore dono conoscerti, cosa che probabilmente non avrò io.
Grazie per il tuo racconto.
SC