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Agnese

By 1 Aprile 2005Dicembre 16th, 2019No Comments

Gli amici dicono che ho un gran culo, questo per sottolineare che sono molto fortunato, mi chiamo Giacomo, ho trentadue anni e nonostante la mia giovane età sono uno stimato professionista , un uomo di successo, permettendomi un tenore di vita più che agiato.
Una bella casa, un auto di lusso, ma la mia vera fortuna è stata di incontrare Agnese, di essermi innamorato e di averla sposata.
Agnese è molto bella e non mi meraviglierei se le chiedessero di posare per la pagina centrale di Playboy.
Una donna di ventisei anni, alta 1,74 con due gambe magre, affusolate e dritte, a coscia lunga che terminano sulle armoniose curve di un sederino tondo e sodo, dalla pelle liscia e vellutata.
Una terza di seno a banana e proprio per la sua forma, risulta un davanzale molto sporgente, con due capezzoloni che tirano verso l’alto, bionda occhi azzurri e un corpo perfetto.
Agnese è molto sexy e talmente bella da ridurre in soggezione molti uomini, alcuni non riescono a guardarla negli occhi altri a spiccicare parola.
Ci sono molti modi per essere maledettamente sexy e lei ne conosce l’arte, indossa abitini aderenti che la fasciano valorizzando le sue stupende curve, scollature a volte audaci mostrano un decoltè da sogno e le sue lunghe gambe da gazzella terminano con tacchi alti a spillo che la fanno muovere con passo felpato, quasi felino, facendola sculettare divinamente, una bella gnocca che gli uomini ammirano e mi invidiano.
Mi piace navigare per il web alla ricerca di donne esibizioniste, operazione resa facile, dalla grande quantità di immagini disponibili.
Donne giovani, altre meno, qualcuna più anziana, tutte con la stessa passione, farsi ammirare mettendo in mostra il loro corpo.
Donne che adorano il sesso, tanto da esibire la loro intimità alla vista di migliaia di internauti, con primi piani di tette, fighe, culi, mostrati nei loro più piccoli dettagli.
Dietro visi nascosti, da mascherine, da rettangoli neri sugli occhi, per renderle irriconoscibili e celarne l’identità, mi eccita sapere che sono casalinghe, studentesse, mogli ,madri di famiglia e mi arrapo al pensiero di potere riconoscere nelle immagini che ho sul monitor, la vicina di casa, la collega o magari la zia.
Un idea fissa prendeva posto nei miei pensieri, Agnese doveva comparire sul web e doveva mostrarsi, esibendosi nelle posizioni più sexy che avrebbero dato merito alle curve del suo meraviglioso corpo.
Mi eccitava pensare ai commenti che potevo ricevere se anche Agnese si fosse prestata a far mettere su internet le sue foto e immaginare ciò che uno sconosciuto o una sconosciuta, può provare alla vista del suo corpo, della sua figa, delle sue natiche…
Mi sono attrezzato di fotocamera digitale e mi ero preparato a raccoglie il frutto di un servizio fotografico molto spinto.
Con lei ne ho parlato molte volte e gli ho proposto di mettere in rete una serie di immagini, realizzandone di molto esplicite ma il suo timore era quello di essere riconosciuta, anche se si eccitava all’idea di essere ammirata e che sognava da tempo di esporsi alla vista di tutti, ricevendo mail di uomini che si masturbavano guardandola, però non si faceva fare neanche uno scatto, per paura che io le pubblicassi di nascosto.
Non potevo dargli torto, del resto era lei ad esporsi con le sue pose ed effettivamente c’era il rischio che venisse riconosciuta anche da piccoli particolari, un neo, da una collanina o chissà un soprammobile di casa, però il desiderio di regalare le sue immagini a degli sconosciuti, mi eccitava, dandomi l’impulso per proseguire nel mio intento.
Ho pensato che il suo timore potesse invece derivare, dal fatto che io le proponessi uno scambio di coppia, o altri uomini, mentre il mio piacere era solo quello di esibirla, ad un pubblico di voyeur anche se alla trasgressione qualche volta ci avevo pensato.
Forse il suo timore era dovuto dal fatto che invece le sarebbe piaciuto un rapporto trasgressivo e non sapeva come dirmi mi piacerebbe pigliare altri cazzi.
Avevo già realizzato la grafica del sito, l’home con il suo annuncio ‘ Coppia alla loro prima esibizione cerca altre coppie per scambio immagini, attendiamo i vostri commenti, anche quelli più crudi sono ben accetti’ era tutto pronto per mandarlo in rete, mancavano solo le pose di Agnese.
Sull’argomento ci ritornai diverse volte, in modo anche insistente ma la sua risposta era sempre negativa quando una sera ho scoperto che aspettavamo un figlio, così cadevano i miei bei propositi.
La gravidanza ci ha reso molto felici, ma avevo sentito dire dall’esperienza già vissuta di alcuni amici ‘ la gravidanza la rende bellissima ma non me la da’ la mia paura era di dovermi arrangiare con delle seghe per un lungo periodo.
Per mia fortuna Agnese mi desiderava e la gravidanza l’aveva resa più disponibile, cercando anche quelle effusioni che aveva sempre rifiutato.
La paura dell’ingoio al culmine di un pompino era passata e come d’incanto non si ritraeva più quando si accorgeva della mia esplosione, ingoiando tutto, o addirittura si eccitava nel puntarsi il cazzo sul viso o sulle tette continuando a masturbarmi per riceverne gli schizzi, che goduria, come mi piaceva la nuova Agnese, così dolce e bella per il suo stato, così troia e attenta a darmi il massimo piacere.
Le mie richieste, nonostante la gravidanza continuavano, la pancia cresceva ed era sempre più bella, le mie insistenze, qualche volta la facevano incazzare, ma altre mi facevano ben sperare.
Amore mio, ti ho già detto altre volte che sogno da tempo di espormi alla vista di tutti, ma pensa che vergogna se dovessero riconoscermi.
Ti renderei irriconoscibile o cercherei di non fotografarti il viso.
Lasciava cadere il discorso senza neanche rispondermi.
La sera era consuetudine accomodarci sul divano per goderci in tranquillità qualche spettacolo televisivo o qualche DVD noleggiato sotto casa, Agnese mi si accoccolava vicino e mi accarezzava, mentre le immagini si susseguivano sullo schermo.
Le piaceva appoggiarmi la mano sul pisello ed ogni tanto lo strizzava per sentirlo, era una sua abitudine che ripeteva tutte le sere.
Quella sera ero eccitato e mi aveva trovato in tiro senza nessun motivo.
Sei eccitato, a cosa stai pensando.
Dai spogliati che voglio farti qualche scatto.
Ma chi vuoi che desideri una donna con la pancia gonfia, grassa e deforme come me, sono bruttissima.
Amore sei bellissima, anche cosi avresti tanti fan, pensa come sarebbe bello ricevere tante mail dedicate alla futura mammina.
Quando facciamo l’amore e ne parliamo, ti garantisco che il fatto di sapere che la mia intimità sarà esposta agli occhi di tutti sul web ha decuplicato il mio piacere e mi ha procurato orgasmi multipli di una intensità estrema, fammi solo due o tre scatti al sederino per vedere il risultato.
Hip hip urrà, hip hip urrà, stava appagando inaspettatamente i miei desideri, non dovevo perdere tempo, eppure sino a qualche secondo fa era totalmente indifferente alla mia proposta.
Si è sfilata la gonna, come sempre indossava le autoreggenti e un minuscolo perizoma, ho pregato che indossasse delle scarpe dal tacco a spillo e mi sono precipitato a fotografarla prima che ci ripensasse.
Ho inquadrato il suo culetto in tutte le posizioni e facevo scattare l’otturatore, con e senza le sue mutandine, realizzando anche il primo piano della sua fighetta, che ricoperta di peli biondastri, sporgeva gonfia tra le sue belle chiappe, riuscendo a fare una ventina di scatti prima che mi dicesse ora basta, per oggi ti sei divertito abbastanza.
Le ho subito scaricate nel computer e le abbiamo commentate insieme e anche Agnese era d’accordo dell’ottimo risultato, il suo culetto era bellissimo.
Nei giorni che seguirono ero sempre più eccitato e gli scatti si susseguivano frenetici, studiando le posizioni e i particolari da mettere in primo piano, all’inizio le sue pose erano forzate, sembrava che davanti all’obbiettivo, avessi un pezzo di legno e non una figa mozzafiato, dovute dalla sua timidezza e alla vergogna che provava.
La trasformazione è stata lenta ma piano piano ha preso sopravvento la sua indole esibizionista, lasciandosi ritrarre anche il volto nascosto da una mascherina che la rendeva irriconoscibile.
Sono riuscito a depilarla e i primi piani della sua fighetta erano uno sballo, le posizioni che assumeva erano tutte molto eccitanti come messa a quattro zampe ripresa di lato mostrava il suo bel pancione e i suoi seni che meravigliosamente penzolavano verso il basso, o seduta sul letto con le gambe incrociate, indossando solo le autoreggeti , il suo pancione era sempre in primo piano come i capezzoli scuri e grossi.
Per chiudere non poteva mancare Agnese che lo leccava e ancora più belle le immagini che la ritraevano con la bocca ricoperta dal mio sperma.
Delle circa duecento immagini scaricate ne abbiamo scelto una trentina da mettere in rete e quel sabato mattina ho inaugurato il nostro piccolo sito, mettendo il suo indirizzo su una chat erotica al posto del nick.
La sera avevamo già ricevuto più di cento mail e molte contenevano le immagini dei suoi fan.
In cinque mesi, quasi sei, il suo corpo si era trasformato, aveva messo un bel pancione, il seno che si era ingrossato notevolmente, quasi raddoppiando di taglia, per non parlare dei suoi capezzoli, grossi e lunghi come due filtri di sigaretta e molto scuri.
Dopo cena ci piaceva leggere la posta e spesso in intimità ci piaceva fantasticare di far partecipare qualcuno di loro immaginandoci un trio o di trovarci nel bel mezzo di un’orgia con le coppie che ci avevano contattato, ma tutto si fermava li, non riparlandone e senza chiederci un vero rapporto di trasgressione.
Una sera, stavo richiamando la posta per leggere le mail quando Agnese si presenta ai miei occhi, non so se dire vestita o svestita, so solo che mi sono eccitato molto, mi hanno colpito le sue scarpe in vernice rossa dal tacco a spillo altissimo, calze nere attaccate ad un reggicalze con profili rossi, priva di mutandine, esibiva la sua bella fichetta depilata, sopra una canotta nera in velo trasparentissima sempre con ricami rossi, senza reggiseno, doveva averne una voglia pazza.
Era bellissima, tremendamente eccitante vederla con quel pancione in vesti così sexy, che il cazzo ha preso vita con una erezione istantanea lasciandomi a bocca aperta.
Tra i tanti messaggi uno aveva colpito Agnese in modo particolare, era arrossita e in un’esclamazione di stupore ‘Oh mamma che cazzo’.
La fotografia di un ragazzo dal fisico muscoloso, ben costruito, sembrava uno dei bronzi di Riace, veramente bello che lo ritraeva con una possente erezione e visto così pareva di notevoli dimensioni.
Nel suo annuncio si presentava più o meno così:
‘Mi chiamo Luc, sono un ragazzo di colore e vengo dalla Francia.
Sono un ballerino professionista, in Italia per insegnare danza.
Dalle immagini che ho visto, sono fortemente attratto dalla bellezza di Agnese.
Se in futuro pensate a una serata trasgressiva e vi piaccio, contattatemi.
Allego una mia fotorafia e spero di sentirvi presto.
Ciao Luc.’
Agnese già vogliosa visto come si era presentata, mi ha sbottonato i pantaloni e si è chinata per pigliarmi il cazzo in bocca, risucchiandolo sino in gola, la sensazione di piacere aumentava, nel vederla andare su e giù sospirando e gemendo, mentre con la mano si toccava la fica.
La sua bocca come una ventosa, mi avvolgeva il cazzo e succhiava aiutandosi con la lingua, la mia eccitazione era già alle stelle, la sua bravura mi regalava forti emozioni.
Mentre ti spompino vorrei il bel cazzone nero di Luc che mi ripassa la fica o che mi trapana il culo, ohh siiii dai daiii infilami qualcosa nel culo, fammi godere.
Generalmente ero io a prendere l’iniziativa, ma la trasformazione di Agnese avviata con la gravidanza la portava ad osare e pretendere scenari più trasgressivi.
Si è messa a pecora, allargandosi le chiappe e io dietro gli leccavo il buchino, cercando di penetrarla sempre più profondamente perché si sentisse inculata dalla mia lingua.
Ohh amore come mi piacerebbe il cazzone di Luc, sarebbe fantastico farvi venire tutti e due dentro di me.
Si sii, se ti piace tanto lo contatto, dev’essere meraviglioso vederti mentre pigli una nerchia cosi grossa nel culo.
Continuava a gemere, i suoi sospiri mi facevano capire la sua eccitazione e non rispose, lasciò cadere il discorso.
Voleva il mio cazzo in bocca e allo stesso tempo voleva essere riempita nel culo e per dargli la sensazione di essere posseduta da due uomini ho preso un vibro che le avrei spinto sino in fondo.
No amore quello è troppo piccolo, oggi voglio sentirmi piena, scegli qualcosa che rassomigli il più possibile al cazzone di Luc.
Sapeva che nel cassetto c’era Dumbo un fallo di grosse dimensioni, ben più grosso del mio cazzo e sinceramente mi sembrava esagerato per il suo culetto, ma non potevo disattendere alle voglie di una donna incinta e oltretutto infilargli quel gran pezzo di gomma nel culo mi eccitava moltissimo.
Sotto l’incessante lavoro della mia lingua, l’ano si era ben dilatato ed esploravo le sue viscere dandomi il modo di entrare sino in fondo oltre le pieghe.
Era pronta a riceverlo e con l’aiuto di crema lubrificante ho preparato quel fallo di grosse dimensioni per superare le resistenze del suo buchino stretto.
Ho avvicinato il fallo al buco del culo ed ho spinto sino a che non ho visto l’anello anale cedere e risucchiarne la grossa cappella.
Mi sono fermato per farla abituare a quel corpo estraneo, l’ho sfilato e ho ripetuto la penetrazione più volte, sino a quando non ho visto quel fallo di lattice scomparire nel budello.
Mi sono meravigliato della facilità con cui era entrato data la notevole dimensione ed ora lo stantufavo andando avanti e indietro.
Agnese si è messa cavalcioni su di me nella classica posizione di 69, si è riportata il cazzo in bocca e con vera ingordigia ha ripreso a leccare e a succhiarmi come una indemoniata.
Urlava, si dimenava, il piacere la stava facendo impazzire, ho acceso il vibratore per stimolarla ulteriormente dando un ritmo sostenuto alla sodomia.
Sii siii che bello mi sembra di avere Luc, mi sta rompendo il culo. Sii siiiiiiii godooooooo.
Mi piaceva tirarglielo fuori e da la sotto vedevo il suo buchino largo, dilatato, aperto come non l’avevo mai visto per poi rifiondare dentro, senza dargli tregua, spingendolo sino a dove mi era concesso.
Sentivo il suo pancione premere sul petto, mentre continuava ad accanirsi sul mio cazzo, l’eccitazione era talmente intensa da sentirmi più duro e grosso del solito.
Sentivo il suo profumo di donna, forte, intenso, inebriante, ho voluto assaggiare la linfa che vedevo colare dalla passerotta facendo scorrere la lingua lungo la fessura.
Ho indugiato sul clitoride, lambendola, succhiandola, l’ho penetrata con due dita, per portarla all’orgasmo, dandogli il massimo piacere.
Dai violentami il culo, quel palo mi sta facendo impazzire, si sii.. continua.
Il respiro era affannoso i gemiti prolungati e faceva andare indietro il bacino quando spingevo il vibro come volesse sentirlo ancora più dentro.
L’orgasmo si manifestò con una forza devastante, intensa, facendola urlare di piacere, tremava, singhiozzava in preda alle convulsioni.
Amore riempimi di sbroda, si sii, mi piace, vienimi in bocca.
Sii siiii godo ohh amore godooooo’come mi piacerebbe avere il cazzo di luc che mi riempie di sborra il culo, ohh vi farei svuotare dentro di me, insieme, sii siiii’amore come desidero il suo cazzo ohhh soddisfa le mie voglie, sii siiii fammi trombare dal suo bel cazzone, fammi rompere il culo.
Le sue parole, sono state come un afrodisiaco, mi hanno fatto venire immediatamente, gli schizzi del mio seme si impadronivano della sua bocca riempendola come mai mi era capitato, dalla quantità che continuavo a shizzare sarebbe potuta affogare in un mare di sborra.
Non era riuscita a berla tutta e quando si è alzata le colava dagli angoli della bocca impiastricciandosi le mammelle e il pancione.
Nel suo bel musetto uno sguardo da maialina felice, sembrava chiedermi, soddisferai le mie voglie?
La sua richiesta di trasgressione non mi era caduta addosso come un macigno, forse volevamo tutte e due il medesimo piacere, la stessa esperienza e sicuramente le avrei donato il cazzo di un altro uomo da gustare assieme al mio e poi come dire no alle voglie di una donna pregna.

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CONTINUA
Non avevo mai pensato seriamente che un altro uomo potesse accarezzare e possedere Agnese con me presente e soprattutto con il mio consenso.
Ero molto eccitato dalla complicità che si era creata ma non sapevo quale poteva essere la mia reazione davanti ad un evento così sconvolgente, la gelosia avrebbe preso il sopravvento o mi sarei ingrifato da gran maiale nel vederla maneggiare un altro cazzo, non dovevo pensarci, dovevo soddisfare le sue voglie e ne volevo la felicità, sicuramente per tutte e due doveva essere una fantasia mai confessata e inconsciamente desiderata.
Luc doveva essere molto dotato ma da una foto non ci si rende conto delle sue reali dimensioni, se era come pensavo, fuori della norma, come avrebbe reagito Agnese davanti a tanta abbondanza.
Io sono ben dotato ma Luc doveva essere un vero stallone e conoscendo i suoi desideri, mi chiedevo se sarebbe riuscita ad accettarlo nel suo buchino.
Seguirono tre giorni di corrispondenza, fittissima di posta elettronica, ad invio corrispondeva risposta, e viceversa.
Da Luc volevamo serietà, riservatezza, ma soprattutto ed era fondamentale il suo stato di salute anche perché Agnese odiava i profilattici, in più aveva una paura matta delle malattie trasmesse dal sesso non protetto.
Le sue assicurazioni sono state confortanti e certificate, lasciandoci cadere le ultime remore, ora volevamo conoscerlo.
In casa si respirava un’aria di trasgressione e in Agnese si vedeva l’eccitazione, i suoi occhi brillavano di desiderio, ma allo stesso tempo si preoccupava di sapere se anch’io ero pienamente convinto di fare quell’esperienza.
Giacomo quest’incontro è per giocare gustosamente in tre e deve essere un piacere, se per te non lo è e devo perdere il tuo amore, rinunciamo.
No, il mio desiderio è farti godere e godere con te, vederti gemere mi ecciterà tantissimo, ti assicuro che mi farò in quattro perché tu riceva il massimo piacere e con Luc ti faremo impazzire come mai ai provato in vita tua, sono felice di condividere momenti di complice ed appagante intimità, ti amo.
Invitammo Luc per cena col solo proposito di conoscerci, per il sesso se voluto da tutti e tre se ne sarebbe parlato in seguito.
Era veramente un bel ragazzo, alto, dalla pelle ambrata non scurissima, due spalle larghe che formavano una v col suo vitino.
Gambe possenti, muscolose, si vedeva dai suoi jeans che lo fasciavano, Agnese non riusciva a distaccargli gli occhi di dosso.
Si muoveva con l’eleganza di un ghepardo, dal passo agile, scattante, facendo gonfiare la muscolatura ad ogni movimento, i pettorali ben scolpiti, sporgevano sotto la sua bella camicia bianca.
Durante la cena la conversazione è stata brillante, Luc la riempiva di complimenti, corteggiandola spudoratamente, la fissava intensamente negli occhi e non mancavano le sbirciatine al decoltè mostrando un vero interesse per i suoi seni.
Agnese arrossiva, era consapevole di piacergli e non faceva niente per sottrarsi al suo sguardo a volte insistente.
Parlava perfettamente l’italiano, la nostra paura era di non capirci, tutto andava a gonfie vele, ci confesso che tra le sue fantasie, inseguiva da tanto tempo un rapporto sessuale con una donna incinta e con Agnese se lei lo accettava avrebbe appagato i suoi desideri, e che non aveva mai pensato ad una femmina di tale bellezza.
Alla fine della cena mi sono allontanato per preparare il caffè, Agnese lo fa schifosissimo, non è mai riuscita a prepararne uno decente, dalla cucina li sentivo ridere, chiacchierare ma non riuscivo a capire cosa si dicessero, specialmente lei che rideva come una cretinetta.
Dopo una decina di minuti ritornai col vassoio e le tazzine del caffè, lo scenario che mi si presentava non era certo quello che mi aspettavo, Luc in piedi senza pantaloni, aveva il cazzo penzoloni, da moscio era più lungo e più grosso del mio in erezione, una proboscide di carne al servizio d’Agnese che davanti a lui presa dal panico, con lo sguardo da ebete rideva dallo stupore come un’ochetta giuliva, non sapendo cosa fare.
Era china su di lui, vestita solo delle sue autoreggenti, un ridottissimo perizoma e degli altissimi tacchi a spillo, Luc le accarezzava i seni mentre lei con il cazzo in mano, cercava di metterlo in tiro.
L’attributo di Luc era molto grosso e Agnese si sarebbe dovuta dare un gran daffare per portarlo in perfetta erezione, doveva farlo irrorare notevolmente.
Mi sono spogliato e avvicinandomi ad Agnese ho iniziato ad accarezzare i suoi seni, i capezzoli già turgidi si lanciavano verso l’alto, grossi, duri e m’incitavano a stringerli tra le dita.
Strapazzavo quei capezzoli invitanti, palpavo i sui suoi seni gonfi e guardavo Agnese che si era portato alla bocca il cazzo di Luc, lo leccava, lo spingeva dentro risucchiandolo sino ai testicoli.
Piano piano la sua proboscide nera, cresceva smisuratamente e non riusciva più a stringerlo nella mano, la sua cappella riusciva a malapena ad infilarsela in bocca facendo una grossa fatica.
Pigliava quel cazzo come una farfalla impazzita che si sbatte per raggiungere la luce, era eccitatissima, non l’avevo mai vista così ingorda, lo succhiava golosa, si consumava la lingua lungo quel bastone nodoso di almeno trenta centimetri, lappava la cappella e faceva scorrere la mano masturbandolo come se fosse la prima volta che si avvicinava ad un cazzo.
La sua fighetta era fradicia, gli avevo scostato gli slip e titillavo il clitoride, gli umori mi bagnavano la mano e le dita non faticavano ad entrare in lei, lubrificata com’era dall’eccitazione, miagolava e gemeva.
Abbandonati gli slip per terra si è seduta sul divano tenendo le gambe oscenamente aperte, la sua bella topina depilata sporgeva gonfia, leggermente aperta e bagnata dai suoi umori, ed era così invitante che Luc, affondò il suo viso tra le cosce andandola a baciare.
Vedevo la sua lingua scorrere per la fessura, cercare il clitoride e succhiarlo, impazzava da una parte all’altra infilandosi tra le pieghe del buchetto e Agnese gradiva, con le cosce completamente spalancate e le gambe sollevate, si offriva alle sue attenzioni.
Avevo occupato il suo posto e il mio cazzo era sparito nella bocca, iniziando a pomparlo con furia, lo ingollava completamente, avvolgendolo in una rovente morsa, le sue labbra mi sfioravano le palle.
Mi stimolava in modo pazzesco ma probabilmente quello che mi eccitava di più era vederla gemere alle carezze di Luc, alle sue mani che la frugavano, alle dita che la penetravano, ai suoi gridolini di piacere e non sono riuscito a trattenermi, sono bastati pochi colpetti esperti della sua lingua sulla cappella che teneva avidamente tra le labbra, che mi sono svuotato nella sua bocca, tre schizzi uno appresso all’altro riempiendola di sperma che gli schizzavano dritti in gola.
A quel punto Luc l’ha sistemata a quattro zampe e dietro di lei agitava il cazzo pronto a penetrarla, si è appoggiato alla sua vagina e lentamente è stato risucchiato accettandolo tutto dentro sino ai coglioni.
Lo spingeva con movimenti lenti sino in fondo e anche se Agnese col suo pancione si muoveva goffamente, assecondava il suo movimento spingendo il bacino.
Io di fianco a loro col cazzo ormai moscio, non avrei mai rinunciato a godermi lo spettacolo che mia moglie mi stavo offrendo.
Urletti di piacere uscivano dalla sua bocca mentre le spinte di quella nerchia si facevano più possenti, tenendola per i fianchi affondava violentemente facendola impazzire di piacere.
Si era accasciata col viso per terra godendosi quel bestione che entrava e usciva facendola sobbalzare, quando si tirava su i suoi bei mammelloni, saltavano avanti e indietro e io a quella visione mi sono eccitato, non solo per i seni che sobbalzavano, ma soprattutto nel vederla godere sbattuta da un altro uomo, il mio cazzo è ritornato nuovamente in tiro, più duro e grosso di prima.
Sii siiiiiii, godoooooo, fammelo sentire nel culoooooo, siiiii sfondami.
Luc super eccitato non si faceva pregare e puntava subito il culetto, l’ho aiutato allargando le natiche di Agnese per mostrargli il buchetto che volevo dilatare, per facilitare l’inculata e volevo vederlo entrare.
La cappella con grande sforzo è riuscita ad entrare nel suo budello, Agnese si è tirata su aprendo la bocca in una smorfia di dolore, ho visto scendere dai suoi occhi chiusi dei lacrimoni che gli solcavano le gote, il dolore doveva essere insopportabile.
Si mordeva le labbra per non urlare ma resisteva, la voglia di essere sfondata era più forte del dolore, non cedeva lo voleva dentro.
Luc consapevole delle sue dimensioni, ci andò piano, lo spingeva dentro lentamente facendosi strada un poco per volta, ma inesorabilmente si fermò solo quando sentì le palle sbattere sulla gnocca.
Iniziava a muoversi dentro di lei e ora provava piacere, aveva superato il dolore iniziale e si lasciava andare a gemiti prolungati, la sua voce gutturale sembrava quella di un maiale sgozzato.
Siii siiiiiiiiii godooooooooo così cosìììììììì spingilo siiiii sfondamiiiii.
Luc la inculava con la forza di un toro spingendolo tutto dentro la sua tromba del culo ormai dilatato o meglio dire sfondato dal suo cazzone nero.
Lei strillava senza più ritegno, si abbandonava ad orgasmi multipli, prolungati, in preda ad un pianto isterico e godeva sotto il continuo assalto di Luc.
Aveva notato la mia erezione e il mio segarmi davanti a quella superba ingroppata, ed ora desiderava sentirci in una doppia penetrazione.
Vi voglio tutti e due, sii ssiii vieni anche tu, amore godoooo è meraviglioso, pigliami, voglio sentirmi piena.
Messa a cavalcioni di Luc sdraiato sul pavimento, s’impalava nuovamente calandosi su quel bestione stupendamente in tiro e grosso, facendosi strada dentro di lei.
Gli dava le spalle e tirandosi indietro con le mani appoggiate sul pavimento, m’invitava a fotterla.
La sua fichetta completamente aperta e bagnata d’umori, era di fronte a me, mentre il cazzone di Luc si agitava già nel suo culo e le mani gli strapazzavano i grossi capezzoli.
Ho cercato di penetrarla, tenendogli le gambe belle larghe ma il palo che aveva già dentro stringeva l’ingresso e ho faticato prima di riuscirci, non potendomi neanche appoggiare sul pancione che sporgeva come un cocomero, dato l’avanzato stato di gravidanza.
Era veramente piena e trovato il ritmo pompavamo avanti e indietro contemporaneamente, riuscendo a strappargli urla di godimento.
Luc era molto resistente, dopo più di mezzora tra figa e culo, la stava ancora pompando con vigore, sembrava non voler venire.
La caldissima figona mi stringeva il cazzo e ne sentivo le contrazioni che mi stimolavano dandomi immenso piacere, anche Luc godeva lo capivo dal ritmo forsennato che esercitava nell’orifizio anale di mia moglie.
Tra urla e sospiri gli ha riempito il culo di sborra, io ho durato ancora qualche minuto e ho caldamente riempito Agnese che ormai sfinita si accasciava distesa su Luc.
Ha voluto ripulirci i nostri cazzi pieni di sperma e dei suoi umori infilandoseli in bocca e lappandoli con la lingua come se avesse due gustosi gelati, per poi scappare in bagno a lavarsi.
Quando ritornò in accappatoio, io e Luc eravamo già vestiti e lo ringraziò per la splendida serata, tutti noi ci auguravamo altri incontri visto che ormai il ghiaccio era rotto e anche il culo.

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Gio

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