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Anna, la mia zia preferita

By 20 Agosto 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

Io mi chiamo Mattia, ho ventinove anni, alto un metro e ottantatré e abito in un piccolo paese della provincia di Varese, promettendo che pur essendo intrigato dall’incesto non avrei mai e poi mai pensato che un giorno lo avrei praticato.
Come detto nel sommario l’altra protagonista di questa storia &egrave mia zia Anna, zia &egrave la sorella più giovane di mio padre e nonostante l’età &egrave ancora una donna molto attraente, cinquanta anni, bionda, occhi azzurri, alta un metro e sessantacinque, quarta abbondante di seno e cosce e culo da favola.
Andiamo molto d’accordo io e la zia, passo con lei molto del mio tempo libero dal lavoro soprattutto la mattina per colazione.
Ora veniamo a quello che &egrave accaduto. Era una mattina come tante, scesi di casa per andare al bar al solito orario e come sempre la zia era già là, indossava una t-shirt bianca, una gonna di jeans scura e degli stivali bianchi. Mi sedetti accanto a lei e dopo aver ordinato un cappuccino, (lei come sempre un th&egrave con biscotti), iniziammo a parlare del più del meno quando il mio sguardo cadde sulla sua scollatura, quella visione mi creò un po’ d’imbarazzo e anche un po’ di eccitazione. Distolsi lo sguardo ma il mio pensiero andava in continuazione alla sua scollatura. Passò qualche minuto, senza pensare presi il cellulare lo portai sotto il tavolino e inizia a scattare delle foto alle sue gambe, non lo avevo mai fatto con nessuna prima ma mi venne d’istinto.
Erano quasi le dieci e mezzo quando si alzò in piedi per andare via dal bar e recarsi a casa a preparare il pranzo.:
– Mattia, io vado a casa a preparare, tu che fai?
– Dai, ti accompagno, stamattina non ho particolari impegni.
Non era la prima volta che l’accompagnavo ma questa volta era diverso, volevo poter scattare ancora delle foto di nascosto. Prima di andare verso casa ci fermammo a fare un paio di commissioni in paese. Una volta a casa mentre lei preparava il pranzo e parlavamo io scattavo ancora delle foto e più le scattavo più l’eccitazione aumentava, facevo fatica a trattenermi, avevo un erezione molto evidente tanche che dovetti mettermi più sotto il tavolo.
Erano quasi le undici e mezzo, stavo quasi per andarmene a casa, dopo aver scattato un po’ di foto quando la zia ricevette una telefonata:
– Sì, pronto? (qualche secondo di silenzio), Ciao amore, dimmi? Ah ok, a stasera allora.
– Mattia, era lo zio, non può venire a pranzo, siccome non c’&egrave neanche tuo cugino, non e che resteresti a farmi compagnia cosi non butto quello che ho preparato?
Ci pensai un attimo.
– Certo zia ci mancherebbe.
Finì di cucinare e ci sedemmo a tavola e mangiammo, una volta finito gli diedi una mano a sparecchiare e a lavare i piatti.
– Grazie nipotino, sei molto gentile, che ne dici di rimanere ancora un po’ e ci guardiamo un film.
– Io in realtà avrei un impegno.
– Dai non farti pregare,
– Dai, ora vedo se posso spostarlo.
Feci una chiamata e dopo pochi istanti:
– Mi sono liberato, rimango il tempo di un film.
Dopo aver scelto il film, (l’ipnotista), ci sedemmo sul divano e iniziammo a guardarlo. Passarono pochi minuti, io più che guardare il film cercavo di scrutare la sua scollatura o se riuscivo a vedere il colore delle sue mutande.
Continuavo a guardarla, iniziai a pensare ‘cavolo devo fare qualcosa, deve essere mia’.
Mi feci coraggio, allungai le mani, le presi una gamba e la portai sulle mie, le tolsi la ciabatta color rosa e iniziai a massaggiarle il piede, pensavo mi fermasse, invece nulla, nemmeno una parola, anzi mi guardava con uno sguardo intenso, un misto tra eccitazione e di consenso:
– Zia se ti da fastidio posso smettere, dimmi tu.
– No no, anzi, e piacevole, vai avanti pure.
Continuai a massaggiare, dopo poco salii a massaggiarle la caviglia e sempre senza fermarmi arrivai a massaggiarle la coscia, lì ero cero che mi fermasse, e invece ancora una volta nulla. Decisi che era il momento di osare molto di più, non m’importava delle conseguenze, non volevo avere rimpianti.
Smisi di massaggiare, presi invece ad accarezzargli la coscia, spostavo la mia mano sempre più verso l’interno, arrivai al bordo della gonna e il tessuto mi dava fastidio, dopo aver smesso di accarezzarla, presi tra le mani la gonna e cercai di farla salire un po’ in modo da poter accarezzarla senza impedimenti, la zia a quel punto mi fermò mettendo le sue mani sulle mie e facendo resistenza, mi fermai:
– Mattia, ora stiamo esagerando un pochino che ne dici? Vada il massaggio, vada l’accarezzarmi la coscia, ora però so dove vorresti arrivare e mi sembra fuori luogo.
– Zia, &egrave fuori luogo solo se sono solo io a volerlo. Dai, vedevo come ti piaceva quando ti massaggiavo, non sei curiosa di vedere fino a dove volevo spingermi e quale effetto ti farebbe? Ti posso fare una proposta?
– Dai, dimmi.
– Tu lasciami fare pochi istanti, poi se non &egrave di tuo gradimento, lo dici ed io mi fermo subito.
Ci pensò qualche momento, senza dire nulla tolse le sue mani da sopra le mie e appoggiò la schiena sullo schienale, capii che mi stava dando il consenso, alzai subito la gonna fino la pancia, mi fermai un attimo a guardare le sue mutande, indossava degli slip in pizzo neri, con due dita presi ad accarezzarla alle estremità delle mutande, poi siccome ero seduto al bordo del divano mi alzai e mi misi accanto a lei per essere più comodo, scostai leggermente le mutande e incomincia ad accarezzarle la figa:
– Che dici zia &egrave ancora fuori luogo?
– No, vai avanti ti prego.
Non me lo feci ripetere due volte e le infilai un dito in figa e incomincia a masturbarla, poco dopo inserii un secondo e infine un terzo dito, zia gemeva e dalla sua espressione del viso si capiva benissimo che le piaceva da impazzire, con una mano si alzo la maglietta e vidi che non aveva il reggipetto, iniziò ad palparsi le tette e a pizzicarsi i capezzoli, a quella scena non ci vidi più, smisi immediatamente di masturbarla e mi fiondai a leccargli e ciucciargli le tette. Mi muovevo con veemenza, smisi di leccargliele, la guardai e ci baciammo, un bacio intenso, oramai no vi erano più freni, era totalmente mia. Smettemmo di baciarci, mi alzai, slacciai i jeans e rimasi in mutande in piedi davanti a lei, si sedette meglio sul divano. Avvicinò le e iniziò a baciarmi il cazzo da sopra le mutande, dopo poco con i denti mi abbassò le mutande e il mio cazzo di rizzò subito verso la sua bocca, lei l’aprì e senza mani iniziò col baciarlo per poi infilarlo completamente all’interno e a farmi un meraviglioso pompino. Iniziò prima piano piano poi sempre più veloce era talmente veemente che dovette per forza prenderlo in mano e cosi mentre mi spompinava andava anche avanti e indietro con la mano, a volte lo facevo uscire completamente, con la lingua leccava prima la cappella per poi scendere fino alle palle e una volta lì le infilava completamente in bocca, poi risaliva, lo rinfilava e se lo faceva arrivare fino in gola tanto che in alcuni momenti sembrava soffocasse. Era il miglior pompino che mi avessero mai fatto, stavo godendo realmente tanto e il fatto che a farmelo fosse mia zia rendeva la cosa ancora più piacevole:
– Zia, &egrave meraviglioso, sei veramente fantastica.
Smise per un istante.
– Ti piace veramente?
– Certo zia Anna &egrave stupendo.
– Devo farti una confidenza, &egrave la prima volta che lo faccio, sino ad ora con lo zio mi ero sempre rifiutata, ma quando ho visto il tuo cazzo davanti alla mia bocca, non ho saputo resistere.
Non sapevo cosa rispondere, non potevo credere che fosse la prima volta perché era realmente impressionante.
Appena finì la frase riaprì la bocca e lo rinfilò all’interno e riprese a spompinarmi.
Misi le mani dietro la sua testa e con dei movimenti delle braccia la aiutavo ad andare più veloce e a spingerselo sempre più in fondo.
La scostai, la feci alzare e dopo essermi spogliato completamente le tolsi prima la maglietta, poi le sfilai la gonna e infine anche le mutande. La feci sedere, mi misi proprio davanti a lei, presi prima una gamba, poi l’alta le allargai e gli feci appoggiare i piedi su un tavolino di vetro che era proprio dietro di me. Mi allungai e dopo averle dato un altro bacio in bocca, iniziai a baciarle il collo, emetteva dei piccoli gemiti di piacere appena appena percettibili, sembra baciandola e leccandola arrivai al seno dove mi soffermai per un po’ per poi scendere sulla sua pancia ed infine tra le sue gambe, una volta li con la punta della lingua le leccavo l’interno coscia della gamba destra e poi quello della gamba sinistra, saltavo da una gamba all’altra aspettando che fosse lei a spingermi alla sua figa, e come previsto avvenne proprio questo. Mi presa la testa tra le mani e portò la mia bocca sulla sua figa, non me lo feci ripetere due volte e presi a leccargliela, lei non tolse le mani dalla testa e con dei leggeri movimenti mi accarezzava i capelli. Mentre glie la leccavo le infilai anche un dito &egrave fu in quell’istante che urlò di piacere:
– Ohhhh, siiii. Dio quanto &egrave bello. Non smettete ti prego.
– Non preoccuparti zietta, non ho intenzione di smettere, almeno non per ora.
Ripresi a leccargliela e passarono più di dieci minuti.
Mi fermai, mi alzai leggermente e mentre lei era ancora con le gambe allargate e appoggiate sul tavolino presi il mio cazzo con una mano e puntai la cappella sulla sua figa. Con un movimento secco lo feci entrare completamente:
– Ahhhh.
Incominciai con movimenti lenti per poi con il passare del tempo velocizzarli sempre di più. Zia smise di appoggiare i piedi sul tavolino per poter legare le gambe attorno la mia schiena. Mentre la penetravo mi ero avvicinato alla sua bocca per poterla baciare, aveva una figa fantastica, molto calda.
Smisi di penetrarla, la feci girare e mettere a pecorina sul divano, mi alzai quel tanto che bastasse per poter rinfilare il cazzo nella sua splendida figa e ricominciai a penetrarla:
– Siiii, nipotino mio, scopa la tua zia, fammi godere come non ho mai goduto.
A quella frasi presi a penetrarla con violenza con colpi sempre più secchi e violenti. Andai avanti cosi per alcuni minuti, fu lei che mi chiese di smettere, mi fece sedere sul divano, fece passare una gamba dall’altra parte in modo da poter essere sopra di me, sputò su una mano che poi usò per prendere il mio cazzo e infilarselo in figa. Iniziò ad andare su e giù sempre più velocemente, era veramente stupendo, alternava i movimenti su e giù con dei movimenti circolari, stavo godendo come non mai, le sue tette che erano davanti a me sballottavano e sembravano che mi chiedessero di essere ciucciate, e cosi feci.
Stavo quasi per venire:
– Zia, sto venendo, dove vuoi la mia sborra?
– In bocca, amore mio, voglio che mi vieni in bocca, voglio berla tutta.
La feci spostare, inginocchiare per terra, mi sedetti, presi una sua mano e le dettai il movimento della sega, iniziò a segarmi sempre con più violenza fino a quando la sborra non uscì dal mio cazzo, ne uscì veramente tanta e zia non ne perse una goccia, aveva aperto completamente la bocca e la bevve tutta, per non perderne proprio nulla con la lingua mi pulì la cappella. Si alzò e avvicinò a me e mi baciò:
– Cavolo Mattia, sei stato fantastico, non ho mai goduto cosi tanto.
– Neanche io zia Anna. Però non voglio che sia solo una cosa sporadica, vorrei che continuassimo a scopare assieme.
– Ho tutte le intenzioni di scopare ancora con te. Non devi preoccuparti amore mio, anzi che ne dici di farci un week-end da qualche parte?
– Tipo dove?
– A Roma. Che ne dici allora?
– Certo zia &egrave un’idea meravigliosa, non vedo l’ora, ma come fai con lo zio?
– Tu non preoccuparti, non &egrave un problema.
– D’accordo.
Finito di parlare ci alzammo e rivestimmo, e siccome si era fatto tardi e io avevo un appuntamento, ci demmo un ultimo bacio e ci salutammo con la promessa che ci fossimo sentiti più tardi per organizzare il nostro week-end di sesso a Roma.
to be continued’.

per tutti quelli che praticano o amano l’incesto l’email &egrave incestdiamonds.2014@hotmail.com Per commenti o per raccontare le vostre storie e persino per vedere le foto scattate di nascosto

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