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Racconti Erotici

Aula magna

By 29 Ottobre 2017Dicembre 16th, 2019No Comments

La scompostezza mi attira. In quella sala così austera, così colma di rigore accademico quella ragazza è seduta scomposta, è vestita fuori dal contesto, è palesemente ancorata ad un’indole sotto-borghese, le sue movenze e la sua posa rivelano una familiarità sociale carnale; sicuramente si sedeva a terra quando guardava la tv a casa coi suoi fratelli.
Fratelli si, per forza; ha scambiato uno sviluppo di pubertà con maschi poichè la sua evidente e usuale inconscia carnalità l’ha ereditata da una vita vissuta con uomini magari in spazi domestici stretti e un solo piccolo bagno. Sta lì seduta con un maglioncino beige, targato non-so-cosa “university” e non altro! La creatura non ha i pantaloni, ha questo unico vestito lungo e un paio di collant color carne. C’è però un dettaglio che svela e conferma tutto ciò che le mie osservazioni hanno azzardato. E’ scomposta sulla sedia, è seduta a gambe incrociate e scalza, con le sue converse lì sotto il tavolo. Evidentemente le tante ore di biblioteca devono averla stancata e lei, in tutta la sua incoscenza carnale sotto-borghese, si è levata le scarpe.
Chiunque passi di lì può avere una completa attenzione delle sue gambe, delle sue caviglie, dei suoi piedi e delle sue coscie. Il tutto sacralizzato da quel così vistoso paio di collant color carne. I suoi capelli sono ricci, disordinati e rumorosi, di colore castano chiaro. E’ una figura scomposta, poco attenta alle movenze di cui non ha sensibilità. Fissa le persone, emana calore estroverso, il suo corpo è così sensuale non per le forme o le curve ma perchè si presta autenticamente ad una vivacità incosciente, una vivacità intrinseca dell’individuo. Lei afferma chi è semplicemente stando al mondo. Le pose sono molto importanti. Le pose rivelano ciò che siamo e lei è la sua posa. Alcuni in sala la guardavano con dissapore altri invece ne sono attratti. Lei però, nella sua tracotanza imponente e inconsapevole non lo sa, indossa degli auricolari.

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