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Racconti Erotici

Aurelio e Natalia parte 1 la scoperta rivelatrice

By 13 Gennaio 2024No Comments

Sto dipingendo casa, mia moglie è in ferie al mare con sua madre e questo weekend ho deciso di dare una rinfrescata ad un paio di camere, approfittare per andare in piscina e poi a cena con gli amici. Nostro figlio, ormai ventenne, è in giro per l’Europa con l’interrail insieme a due amici e le rispettive ragazze.

Mi piace stare ogni tanto da solo in casa, fare quello che mi pare e mangiare come più mi aggrada.

Sono in camera nostra, devo spostare l’armadio e coprirlo per evitare che gocce di vernice lo schizzino. Prendo la scala e trovo sopra l’armadio, ben nascosto dal bordo, un paio di sacchetti. Incuriosito li apro.

Il primo contiene un paio di scarpe rosse col tacco a spillo ed una tutina a rete nera che mia moglie Natalia ha indossato qualche anno fa a capodanno in un locale in cui eravamo andati con amici. Ricordo perfettamente la mise di mia moglie. Un vestito di lamé con la schiena completamente scoperta, niente reggiseno ed un tanga rosso come il vestito e le scarpe, alte ma portabili, come dice Natalia.

Quando si era tolta il cappotto all’ingresso del locale, gli uomini in fila al guardaroba si erano silenziati mentre le donne avevano cominciato a mormorare. In effetti per tutta la serata ogni volta che Natalia era scesa in pista la avevo marcata stretta perché si avvicinavano a lei diversi mosconi. Uno in particolare, Luca, un nostro amico single noto per essere uno sciupafemmine. Stranamente quella volta era arrivato senza una nuova accompagnatrice ma se ne era andato con una conosciuta quella sera.

Ricordo la scopata tornati a casa, Natalia non si era nemmeno tolta il vestito, mi aveva sbottonato la patta già in ascensore, era carichissima. Due succhiate ed il mio cazzo era duro come il marmo, mi aveva fatto sedere sul divano ed era montata sopra di me. Spostando il tanga ero scivolato dentro senza alcuna resistenza. Lei si era abbassata la parte superiore del vestito dandomi da leccare le sue stupende tette della terza misura, mi spingeva la testa contro le sue pere e leccavo infoiato. Intanto le allargavo le natiche e le gambe per entrare più in profondità ma non c’era in realtà bisogno perché i miei 18cm erano già tutti dentro di lei. Non eravamo durati molto ma, complice l’energia dei 30 anni e l’euforia delle libagioni, ci eravamo messi di buzzo buono per un secondo round cercato da entrambi.

Bei ricordi mi ritrovo col cazzo duro e la voglia di farmi una sega ma lascio stare, ho tanto da fare.

Apro il secondo pacchetto. In questo trovo un paio di scarpe a punta nere di vernice con tacco a stiletto del 15 “importabili” come dice Natalia. Queste sono molto vecchie ma usate poche volte, solo in casa e solo per scopare. Con queste scarpe Natalia che è circa 10 cm meno alta di me (lei 1,70 io 1,80) mi passa abbondantemente. Quindici centimetri di tacco senza plateau, le aveva comprate per una occasione speciale, la prima volta che mi ha dato il culo. Nel sacchetto oltre alle scarpe, che ormai, complice un legamento andato, non mette più da “in piedi”. Le ha messe qualche decina di volte, quando la trovavo in casa erano sempre associate a tenute molto troiesche, il bambino da mia suocera ed una voglia di cazzo di Natalia da soddisfare un battaglione o sfinire me. Ormai è un po’ di anni che non le mette più. Peccato. Mi casca l’occhio sulla suola delle scarpe. Non è liscia come dovrebbe, risulta usata, abrasa, non molto ma queste scarpe sono sicuramente uscite di casa e la suola non è come quelle che vedi in negozio color giallino cuoio ma grigia e ruvida, qualcuno ci ha camminato sopra. Non è possibile! Ricordo benissimo che l’ultima volta che Natalia le ha messe con il tacco mi aveva tormentato le palle e con la punta la cappella. Mi aveva anche fatto fare la parte dello schiavo, cosa che ogni tanto facevamo e che piaceva ad entrambi, e costretto a baciarle piedi e scarpa.

Oltre alla scarpa un paio di calzacollant velatissimo con gli strass, smagliati in più punti. Quei collant che simulano il reggicalze con apertura al cavallo e sul bordo della gamba. Una sciccheria per i miei gusti. Natalia lo s bene ed ogni tanto ne indossa per uscire facendo risalire la gonna mi fa vedere che le ha quando siamo in auto e stiamo uscendo e mi impedisce di accedere alla sua passera. “Dopo quando saremo tornati così sarai bello carico”.  Andare a fare la spesa od uscire una sera con gli amici sapendo che lei è in versione voglia di cazzo mi fa sbarellare, sto tutto il tempo a pensare a quello e con il cazzo duro.

Ma torniamo alla scoperta delle scarpe, come è possibile? Le ha messe per uscire? Se si da sola? Con le amiche? Il calzacollant trovato insieme e smagliato suggerisce che le abbia messe per farsi montare da qualcuno.

Mi devo sedere, non mi aspettavo di essere cornuto. Dopo un momento di sbandamento però il mio cazzo mi dice che lui non è contrario. Mi immagino Natalia in giro una sera (chissà quando, forse quando ero a Milano per lavoro?) con un manzo (ma chi? Luca che in un modo o nell’altro non perde l’occasione per provare a metterla nella sua collezione?) ed una scopata in auto con molta foga (ecco spiegate le smagliature sul calzacollant). Il cazzo mi scoppia, penso a lei con Luca che dopo un primo inizio di pompino in auto sono saliti da lui (quando esce con le amiche e non ci sono io lasciava sua mamma col bambino) e li si sono scatenati. Luca, con cui gioco a pallone, oltre ad essere un piacione, ha un cazzo taurino. Negli spogliatoi lo prendiamo sempre in giro tutti quanti con un po’ di invidia. Il suo cazzo a riposo è di circa 20 cm e largo in proporzione. Immagino Natalia a spegnimoccolo su Luca che affonda la faccia nelle sue tette.

Mi tocco due volte e vengo, sono proprio un cornuto ma questa faccenda la devo capire fino in fondo.

Decido di non andare il pomeriggio con gli amici in piscina, finire di pitturare e partire per il mare ed andare a trovare mia moglie per chiarire di persona e scoprire cosa è successo.

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