Skip to main content

Chat Experience

By 23 Novembre 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Ho sempre creduto nei rapporti umani. Quelli veri, diretti. Quelli dei tipo…ci telefoniamo ed andiamo a prendere qualcosa da bere insieme…parliamo…. Nel sesso poi non ho mai capito troppo la ‘virtualità’ dei tempi di oggi. Sarò all’antica. Può darsi. Ma se proprio mi devo masturbare…vabbé…. Eppure, alla fine, vuoi per curiosità, vuoi per noia, alla fine ho ceduto alla tentazione di iscrivermi ad uno di questi social network che vanno tanto di moda. Ho creato il mio profilo (ovviamente falso), scelte le foto (false anche quelle) ed ho scelto un ‘carattere’ di bravo ragazzo, belloccio, colto, educato…ovviamente single. E mi sono lanciato in questo universo a me sconosciuto.

Il sito permette di scegliere i profili idonei alla tua ricerca…fascia di età…sesso….distanza chilometrica dalla tua città…chi è on line….insomma le solite cose. Clic….ricerca effettuata….Loading….loading….450 profili attualmente disponibili….Comincio a sfogliare le pagine….osservo le foto….i dettagli delle utenti….Molte foto false…molti profili a dir poco strani…

Comincio ad avventurarmi in un rapporto più privato con alcune.

Risposta classica:
‘Vaffanculo…non hai letto il profilo??? sono lesbica!!!’
‘…Oooops…scusa…'(ma quante cavolo di lesbiche ci sono in queste chat???)

Con qualcuna riesco ad incrociare giusto due parole:
‘Ciao…ti va di chattare?’
‘Si…’
‘Ciao mi chiamo Giovanni….e tu?’
‘Scusa…devo andare….’

Alcune sono donne quanto lo sono io:
‘Ciao…’
‘Ai un bel cazzo?’ – l’errore ortografico non è mio….spesso in chat l’ignoranza impera
‘Caspita…così me lo domandi?’
‘Ai un bel cazzo o no?’
‘Mah..si…’
‘Fammelo vedere…accendi la cam…’
‘L’accendi anche tu?’
‘Non posso…fammi vedere il cazzo che mi eccito…mi tocco…’
‘Sei un uomo…vero?’
‘Vaffanculo culattone di merda….’
‘Ah…io sarei il culattone???’

Mah. Delusione. Oh…ci sono anche delle trans. Proviamo a parlare con loro…magari…chissà…
‘Ciao…sei bellissima….davvero….’
‘Sono 100 euro a casa amore…se ti interessa ti do l’indirizzo….sennò ciao.’
Beh…almeno sono dirette e non ti fanno perdere tempo.

Qualcuno mi chiama:
‘Ciao…sei tu quello nelle foto?’
‘Si…certo…perché?…ti sembra strano?’ (bugiardo !!!…ah ah ah)
‘Sei bellissimo’ (le ho scelte bene lo foto allora….ah ah ah)
‘Grazie…anche tu…’ – rispondo guardando le foto di chi mi aveva chiamato

Sembra una ragazza. Diciamo una donna vera e propria. Il profilo dice ha 34 anni, mora, bel sorriso. Nella foto a figura intera non risulta particolarmente appariscente. Sembra davvero la ragazza della porta accanto. La ritraggono in compagnia di un gatto su un terrazzo. I vestiti sono normali…quasi dozzinali. Vabbé…visto che è la prima che mi contatta non faccio troppo il difficile. Sto al gioco.

‘Sei fidanzato? Sposato?’
‘No…libero….da poco….’ (bugiardo di nuovo!!!…ah ah ah)
‘Anche io sono single…ma non voglio avere storie…’ (banale luogo comune)
‘Mi spiace…perché….’
‘Senti….ti fai vedere in cam?’
‘In che senso? Perché? Non ti fidi? Pensi che non sia io in foto?’
‘Già…qui sono tutti profili falsi….voglio sapere con chi parlo….’
‘Beh…adesso sono al lavoro…come faccio?’
‘Beh…allora ciao.’
‘Ciao…mi spiace….’

E’ passata un’ora. Non mi è stato possibile parlare con nessuno. O sono profili falsi (come il mio), o sono mercenarie in cerca di clienti….o altre tipologie che comunque non danno adito a nessun tipo di conoscenza. Sono deluso. Ma in fondo lo sapevo che questo mondo era falso. Spengo il computer.

Passano dei giorni. Non ho voglia di perdere tempo dietro questa menata di chat. Certo il pomeriggio in ufficio è molto lungo. Sono solo, non devo fare praticamente niente…mi annoio. Vabbé…giusto una sbirciatina per vedere se….Ok…Username…password….entro di nuovo nel portale….ricerca profili….loading loading….sempre le stesse facce…le solite di ieri….

‘Ciao…’
‘Ciao…’
‘Puoi accendere la cam oggi?’
‘Sono al lavoro…te l’ho detto…’
‘Ok…non so perché…ma di te mi fido…’
‘Grazie…ma in fondo…che potrei farti di così terribile?…è solo una chat…no?’
‘Si…lo so…il fatto è che ho un po’ paura…’
‘Perché?…che c’è di strano?’
‘Le mie foto…’
‘Beh…sei tu con un gatto su un terrazzo…che c’è di male?’
‘Se mi riconosce qualcuno? Che figura ci faccio?’
‘Perché?…non capisco…’
‘Senti…tu sei davvero quello in foto….giuramelo…’
‘Si…sono davvero io….problemi???’ – bugiardo !!!
‘…sono sposata e se qualcuno dice a mio marito che sto su questo sito quello mi ammazza!!!’
‘…ah….beh…il discorso forse allora cambia…però potresti sempre dire che l’hai fatto per curiosità…no?’
‘…penso che non capirebbe proprio…’
‘…vabbé…che cosa stai facendo di male?…’
‘…è geloso marcio…se sa che sto il pomeriggio a parlare con degli sconosciuti…mi uccide di botte’
‘…esagerata….’
‘…te lo giuro…’
‘…vabbé…senti se credi che sia troppo pericoloso…togli le foto…no?’
‘…forse hai ragione…quasi quasi mi cancello proprio da questo sito….’
‘…beh…mi spiace…ma se hai queste paure…forse fai bene a cancellarti.’
‘…sei una brava persona tu…di solito chiedono subito cose da porci…’
‘…mah…grazie…’
‘…lo vuoi il mio indirizzo MSN?’
‘…non ho MSN…però…se me lo dai…mi fa piacere…’
‘…dai…fatti un indirizzo MSN….non ti voglio perdere…’
‘…ok…me lo farò…se ti fa piacere….’
‘…XXXXXX@hotmail.it…’
‘…grazie….mi dai davvero tanta fiducia…’
‘…te la meriti…KISSS’

E così mi sono fatto anche la mia casella hotmail…ovviamente anonima con foto falsa…e sono stato al gioco di questa sconosciuta….Il pomeriggio, solo in ufficio, non mi collego più al portale. Mi collego in MSN e chatto con lei. L’amicizia sta crescendo. Forse più che un’amicizia è un’abitudine. Un sogno che ci stiamo creando. Ognuno dei due si immagina chissà che cosa dell’altro….E’ un piacevole gioco.

Sono tre mesi che ogni giorno ci incontriamo nel primo pomeriggio. Lei mi racconta di sé….è napoletana e da pochi anni vive in un paese vicino alla mia città. La gente del paese non ha accolto troppo bene lei e la sua famiglia. Non ha studiato, non ha un lavoro fisso, adora le soap-opera, Maria De Filippi….etc.

Non è proprio il genere adatto a me. Però…si è innescato qualcosa di strano tra noi due.

‘…senti….ti devo dire un’altra cosa di me…’
‘…cosa?…’
‘…ho anche dei figli….è un problema per te?’
‘…ah ah ah…no…tranquilla. Hai barato sul fatto che eri single…e adesso scopro che hai anche dei figli….quanti?’
‘…due…un maschio e una femmina….’
‘…vabbé…tranquilla. La nostra è solo un’amicizia che sta nascendo in maniera semplice…pulita…’
‘…giusto….niente sesso….vero?’
‘…’
‘…VERO???’
‘…ok…ok…ok…niente sesso!!!’
‘…vuoi vedermi in cam?…’
‘…ma io non ho la cam!!!…’
‘…mi faccio vedere io….ok?…ti va bene???’
‘…certo…grazie…’

L’accende. E’ davvero lei. Mora, forse un po’ paffutella, vestita di nero. La stanza sullo sfondo mostra un armadio quattro stagioni un po’ dozzinale. Sorride imbarazzata. Si guarda costantemente in cam e si aggiusta i capelli nervosamente.

‘Allora?…cosa ne pensi?…sono brutta?…’
‘…ma che dici?…a me piaci!!!…hai degli occhi fantastici !!!…e un bel sorriso sincero.’

Prende la figlia in collo. E’ piccolissima. E tutta sua madre.

‘Saluta …lì…vedi?…fai ciao ciao con la manina….’
‘…che carina…quanti anni ha?’
‘Due…è bella vero?….l’orgoglio di mamma sua…’ – e le dà un bacio
‘Siete davvero tenere…’
‘Asp…che la metto a nanna adesso…deve dormire!!!’
‘Ok….’

Aspetto qualche minuto. L’armadio è fermo lì sullo sfondo. Che noia.

Eccola che torna. Posso vedere il suo corpo a figura intera per un solo attimo.

‘Scusami non si voleva addormentare. Hai visto come sono ‘chiatta’?…’ – mi scrive sorridendo
‘Non ho visto bene…è stato un lampo…’

Si rialza e si mostra. Dice qualcosa…ma non la sento. Si mette le mani sui fianchi, sui glutei e si afferra le piccole tette da sopra la maglietta.

‘Non ti sento…ho le casse spente…’ – le scrivo

Lei si rimette seduta e scrive

‘Hai visto che culo grosso che ho?…e le tette piccole….sono brutta…’
‘Con la cam si capisce male….ma non mi sembra…’
‘Vorresti vedere dal vero…eh?…ah ah ah….’
‘Magari….ah ah ah’
‘Quando?…dimmi tu…’

[non oso rispondere]

‘Ormai sono tre mesi che chattiamo tutti i giorni…ti voglio conoscere!!!’ [insiste lei] [cosa gli invento adesso???…le bugie hanno le gambe corte!!!]

‘…senti…io…ti ho mentito!!!’
‘cosa?…che vuoi dire?….’
‘io…sono sposato…come te….’

[lunga pausa….spegne la cam]

‘Ah…e ora me lo dici???…dopo tutto questo tempo?’
‘Cosa cambia???…’
‘Cambia…cambia…mi hai mentito….e io stupida che mi sono anche fatta vedere in cam….’
‘…scusami scusami scusami…..’
‘…no…non mi fido più di te!!!…e allora anche le foto….’
‘…si…anche le foto…non sono le mie….sono uno stronzo…scusami!!!’
‘vaffanculo !!!’

La chat si interruppe. Bruscamente.

Per una settimana, ogni giorno, provai a riconnettermi. Niente…era scomparsa. Provai a scriverle una mail (allegai anche una mia foto autentica). Nessuna risposta. Quella voce…quella donna, nonostante tutto, mi mancava. Sentivo la mia vita un po’ più vuota. Ero stato davvero uno stronzo. Avevo approfittato di lei. Della sua ingenuità. Non volevo arrivare a questo punto.

Un giorno, finalmente, riapparve in chat.

‘Ciao….’ [è lei che mi chiama…io non ne avrei avuto il coraggio] ‘Ciao…scusami…scusami scusami….ti prego…mi manchi….mi mancano le nostre chattate, i nostri discorsi…lo so….siamo solo voci….io ho avuto paura di perderti a rivelarmi sinceramente a te…ho sbagliato…però adesso mi manchi…’

[scrissi tutto questo di getto avendo la paura che sparisse di nuovo]

‘Mi hai fatto stare male. Senti…io sono una persona ignorante…non ho finito neanche le medie…e sono rimasta affascinata da te….dalle tue parole….mi sei mancato…’

[lungo silenzio]

‘Ti voglio bene…’ [furono le uniche parole che riuscii a scrivere] ‘Anche io…e adesso…fossi lì ti bacerei…’
‘Grazie….Mi hai visto in foto?’
‘Si…posso dirti una cosa???…sei molto meglio di quel fustacchione che hai messo nel profilo…sei parecchio….maschio…’
‘Ah ah ah…grazie…mi imbarazzi…’
‘No…sul serio…mi piaci proprio parecchio!!!….hai degli occhi!!!…ti ho sognato…’
‘Addirittura….esagerata!!!’
‘Ti voglio conoscere veramente però adesso!!!…capito???’
‘Dimmi tu dove, come e quando…e io ci sarò!!!’ Fissammo per un mercoledì mattina. I suoi figli sarebbero stati a scuola e il marito al lavoro. Mi disse di farmi trovare in una piazzola di sosta, in una zona boscosa, qualche chilometro fuori dal suo paese. Non fu facile organizzarmi col lavoro e con la famiglia. Ma ci riuscii. Indossai una abito elegante e mi feci una doccia accurata giustificando a mia moglie che avevo un importante incontro di lavoro. Arrivai con quasi mezz’ora di anticipo. Il nervosismo mi stava rodendo lo stomaco. Che avrei fatto? Cosa sarebbe successo? Ero ancora in tempo per andarmene e mandare tutto a monte.

E invece ecco la sua macchina. Un’utilitaria semi distrutta. Lo sguardo è teso, non sorride.

‘Sali…uà…veloce…muoviti !!!…’ – dice nervosa, non mi saluta neanche.

Faccio in tempo a chiudere la macchina e salire sulla sua che lei parte sgommando. Guarda fissa nello specchietto. E’ nervosissima. Guida velocemente senza dire una parola. Dopo un paio di chilometri imbocca una strada sterrata e si getta dietro un cespuglio. Spegne l’auto.

‘Hai visto nessuno dietro di noi?…’
‘Ma no…stai tranquilla….’
‘Nù cazz…si ci acchiappano mò…ci accidono a tutt’e duie…capito mò???’

Parla con un forte accento partenopeo. E’ vestita con un vestitino scuro leggero. Truccata in maniera appena accennata. Trema.

‘Senti…se hai così paura…chiudiamola qui…dai…ma qual’è il problema?…dai chi vuoi che ci abbia seguito….e poi ammazzare!!!…esagerata!!!…’ – cerco di sdrammatizzare
‘We…ma tu sai con chi hai a che fare???…se qualcuno dice qualcosa a mio marito o ai mie fratelli…ma chilli m’accidono a me a te…capito mò???…’

(silenzio)

‘Senti…se le cose stanno così….lasciamo fare…lasciami qui e tornatene tranquilla a casa. Non mi piacciono queste storie….scusami…’ – e detto questo faccio il gesto di scendere di macchina
‘Fermo…dai…mò mi calmo…scusami…ho ‘na paura fottuta…’

(silenzio)

‘Io nun l’aggio mai fatte chiste cos a’ccà…i song nà brava mugliera…’
‘E chi ti ha detto niente?…sei tu che mi hai voluto conoscere ed eccomi qua. Anche io mi sono incasinato la vita per essere qui adesso con te!!!’
‘Si…scusami!!!…Ma..uèèè…si bell’assaie…meglio da o’vivo che dint a’foto…’
‘Grazie…anche tu sei bella..meglio dal vivo…’
‘E allora mò…ca facimmo?…’
‘Mah…sei tu che hai proposto l’incontro. Non ti va più di baciarmi?’
‘Ma tu vuò pazzià?…Scennimme….’

La vidi scendere dalla macchina, la imitai. Per capirla mi ci voleva davvero il traduttore simultaneo…eppure quando scriveva…mah. Comunque era la prima volta che la vedevo a figura intera, dal vivo, in piedi. Era bassottina..un po’ ‘chiatta’…come diceva lei. Velocemente si tuffò per un sentiero tra gli alberi e in pochi istanti arrivammo ad un orto recintato con un capanno chiuso con una catena.

‘Chist’è l’orto di mio suocero…mò isso è all’ospedale…’ – mi spiegò

Entrò dentro il recinto e si mise a raccogliere velocemente pomodori, zucchine…e altre cose. Decisamente non capivo.

‘Cussì si a mmio marito mi chieda aduu sso state je posso ffa vedé a virdura…’

Si stava creando un’alibi. Ok. Astuta.

‘Vien accà mò…’ – mi disse entrando dentro il capanno fatto di lamiere e pezzi di legno.

Il buio era quasi totale. Lo sbalzo di luce mi rese praticamente cieco.

‘E chiud a’ pporta…’ – mi ordinò in malo modo

Non feci in tempo a voltarmi che sentii lei agguantarmi per la cravatta e trascinarmi verso l’interno. Più che un bacio fu uno scontro violento. Lei era già nuda. La agguantai violentemente per le chiappone che risultavano essere davvero abbondanti e me la pressai violentemente sul cazzo. Freneticamente stava cercando di spogliarmi. In poco tempo mi ritrovai con i pantaloni calati, camicia sbottonata e la cravatta tutta storta che mi stava soffocando. L’abitudine al buio, piano piano, mi consentì anche di apprezzare la donna. Aveva effettivamente le tette piccole ma fatte bene e in mezzo alle cosce nascondeva un nerissimo bosco di peli. Mi stava palpando il pacco con entrambe le mani, seduta su di una brandina (messa lì probabilmente dal suocero per la siesta pomeridiana).

‘Ecchè ttieni accà?…’na criatura?…miii…ma è gruosso assaie….’ – diceva sorpresa dalla consistenza del mio pacco
‘Lo vuoi?…dillo che lo vuoi….’ – le dissi soffiando l’eccitazione che mi stava salendo
‘Mò fammillo vedé….’ – disse ritraendosi indietro

Con movimenti amplificati feci balzar fuori l’uccello non ancora eretto e con una lenta manipolazione glielo scappellai davanti ai suoi occhi.

‘o Maronna mia…èè nù cannone…chillu di mio marito nun se vide proprio….’
‘Cosa?….’
‘Tu ttieni nù cazzo tanto…’ – disse ansimando

E detto questo ci si lanciò sopra mettendosi a quattro zampe sulla brandina cominciando un pompino fatto di affondi profondissimi e leccate cariche di saliva. Dal mio punto di vista potevo ammirare la sua schiena e il culo maestoso. Ci allungai le mani…e percorrendo il solco delle chiappe raggiunsi con le dita la fica ormai fradicia dall’eccitazione. La penetrai…prima con uno…poi due…fino poi ad infilarci quattro dita. Il godimento che stava provando lo sentivo direttamente sul cazzo, visto che le contrazioni della mascella ogni tanto le faceva stringere dolorosamente i denti sull’asta.

‘Girati…ti voglio scopare….’
‘…Uè…con rispetto…sung siempre ‘na signura…’ – rispose cercando invano di recuperare una dignità improbabile

In un attimo si girò sul lettino, rimanendo a quattro zampe ed inarcando ancora di più la schiena affinché i suoi buchi fossero agilmente alla portata del mio uccello. Era davvero pelosa!!! Anche il solco delle natiche era ricco di peluria. Non mi piaceva affatto!!! Odio le donne pelose. Ma ormai….

Sputai una grande quantità di saliva nel solco oscuro mentre con la cappella gonfia spennellavo le grandi labbra…la volevo far patire. Infatti, dopo un po’ di questo gioco ‘crudele’…

‘Futtimi…c’ aspietti???…’ – disse in preda ad un’ansia spasmodica

La agguanti per le chiappone a piene mani e, non senza difficoltà visto che era davvero stretta, la infilai di brutto.

‘Uààààà….’ – disse con tono soffocato

Le contrazioni muscolari della vagina strinsero dolorosamente il mio cazzo. Le rimasi dentro immobile come a cercare di assestare il poco spazio che mi offriva. Tre…quattro contrazioni violente…e raggiunse subito un orgasmo violento. Si lasciò andare ancora di più sulla brandina.

‘Futteme…futteme…ti siento assaie…o maronna…’ – cantilenava ossessivamente

Quella donna non mi piaceva, la situazione non mi piaceva. Eppure era già venuta e mi incitava a prenderla. Il distacco che provavo era grande eppure il cazzo era gonfio a dismisura. La scopata stava prendendo una piega violenta, atavica, primitiva.

Quando mi trovo in queste situazioni do il meglio (o il peggio?) di me.

Cominciai così una cavalcata davvero furibonda, fatta di affondi violenti che facevano cigolare sinistramente la brandina che sbatteva violentemente sulla lamiera ondulata della baracca. Altre contrazioni, altro orgasmo della donna che stava davvero cominciando a sragionare. Le misi un dito nel culo. Pareva gradire. Quel culo peloso però mi faceva quasi schifo. La donna non smetteva di incitarmi.

‘So’ppiena comm’a n’uovo…dammillo….dammillo ancora….’

La stavo accontentando. Io, da parte mia, stavo osservando l’arredo a dir poco fatiscente della baracca, gli attrezzi da lavoro. Il cattivo odore imperava. E mentre la scopavo, non vedevo l’ora che tutto quanto finisse. Invece….

E allora per accelerare la mia venuta pensai bene di farle il culo. Sputai ancora abbondante saliva in quel folto intrigo di pelo. Estrassi il cazzo dalla sua fica e lo strinsi alla base per farlo gonfiare bene in cima. La cappella era lucida e gonfia. La donna, pur ansimando, protestò per la mia manovra ma non le detti il tempo di dire ‘ohi’ che la penetrai in malo modo nel buco di dietro. La schiacciai col peso del corpo.

‘Uàààààà….mi stai sfonnanno o’culo…’

Non le risposi neanche. Anzi. Per tutta risposta le imposi un ritmo forsennato che la fecero rimanere senza fiato. Continuavo a non percepire lo stimolo dell’orgasmo. Mi rendevo conto di stare fottendo con un buco (anzi…due). Nessun coinvolgimento emotivo…nessuna attrazione. Scopavo…e basta. Continuava a non piacermi. Eppure…il cazzo era duro come un legno!!!

‘O’ Maronna…chi maschio chi’ssiiii…’
‘In quanti ti hanno scopato così…???…eh…dillo….’ – provai ad incitarla per vedere se almeno con le parole mi faceva eccitare tanto da finire il ‘massacro’ che stavo compiendo
‘Uààà..ma che dici?…’
‘Dillo zoccola…quanti cazzi hai preso così?…eh?…quanti ne hai portati qua e te li sei fottuti???’
‘…solo a’mmio cognato…è o’vero….’
‘Ah…si?…e ti ha fatto godere come adesso???’
‘…uàààà…tu ssi n’omme assaie….’nu cazz tante…futteme…futteme….’
‘Sono l’unico che hai scopato della chat?…dimmelo…’
‘…Si..è o’vero…te lo ggiuro….aggio ncontrato sola a n’artr…ma nun me piaciva…’
‘Non ci credo…zoccola….’
‘Era brutt assaje…è o’vero…aviva a’ppancia e nu’cazzeriello piccolo…’
‘Lo vedi…zoccola…ci hai scopato…eh?’
‘Ma no cussì…tu ‘ssi grande…futteme….fammillo sentire dintro….’
‘Ti accontento zoccola…dillo che ti piace il mio cazzo…’ – stavo davvero sbroccando
‘…ti prego…fammi girare…voglio vedere quanto si bbello…’

Brutalmente, senza sfilarle il cazzo dal culo, la afferrai per una caviglia e la misi a pancia all’aria….

‘Uààà…si bbello comm’ chill’attore ammericano….chi bello o’petto toio…sinza peli…tutt’è muscoli belli….’

Stava sragionando mentre la pompavo. E quei suoi complimenti riuscirono a gratificare il mio lato narciso. Finalmente cominciavo a sentire lo stimolo del godimento.

Cominciai a sfilarglielo dal culo per piombare dentro la fica in un sol colpo. La lasciavo ogni volta senza fiato. Alternavo le pompate…culo…fica…culo…fica…e ogni volta vedevo sparire il mio uccello in quella massa nera di peli. Eccoci…ci ero quasi.

Lo estrassi stringendolo in punta per ‘caricare’ la sborrata. Trattenni con molto sforzo lo stimolo dell’orgasmo. Con il cazzo appoggiato sulla sua pelliccia, lasciai andare schizzi di sborra che la raggiunsero fino alla faccia, le tette….e giusto quando ebbi finito di sborrare, tanto per darle il colpo di grazia, glielo rinfilai dentro la fica fino in fondo. Tremava, con le mani freneticamente si spalmava lo sperma su tutto il corpo. Lo estrassi e, scavalcando le sue gambe, glielo presentai in faccia perché provvedesse a pulirlo per bene. Come apri la bocca la afferrai per i capelli facendoglielo ingoiare per intero. Rimasi a lungo nella sua bocca tremando dagli spasmi post eiaculazione.

‘…uààà…chi maschio ca’sii…o’anima…mi tremanno ancor i’gamb…’ – disse stendendosi come distrutta sulla brandina lercia.

L’avevo scopata davvero bene. Ma adesso io me ne volevo soltanto andare via di lì. Dal quel posto e da quella donna.

Epilogo: Una volta salutata, con la promessa di risentirci al più presto in chat, cercai velocemente un bar per poter andare in bagno a lavarmi. La sensazione di sporco mi dava davvero fastidio. Una volta in ufficio cancellai immediatamente il profilo da quel sito di social network. La mail che utilizzavo con lei non l’ho più aperta.

Messaggio per D. :Sono uno stronzo…lo so. Forse ho soltanto sbagliato a fidarmi dell’idea creata nel mondo virtuale. Non si ‘compra’ mai a scatola chiusa. Scusami. Mi sono comportato male…semplicemente non mi piacevi nella realtà.

Ti preferivo come amante virtuale.

Leave a Reply