Skip to main content

Claire

By 26 Giugno 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Claire era ormai diventata una piacevole abitudine, in quelle notti torride di luglio, quando di andare a letto non se ne parlava. Sapevo che bastava accendere il pc e prima o poi il familiare trillo di ICQ mi avrebbe avvisato di un suo messaggio; niente webcam, microfoni o le chat che sarebbero arrivati solo qualche anno piu’ tardi, quei modem a 56k, tanto fantascientifici all’epoca non avrebbero potuto far di meglio.
Solo testo, in inglese dato che non spiccicavo una parola di francese e lei era altrettanto digiuna di italiano, mi aveva contattato lei ‘perche’ hai la moto’ qualche mese prima, cosi’ a furia di messaggi eravamo diventati sempre piu’ audaci ed intimi, qualche foto via email, qualche raccontino piccante ed una sera ‘ti voglio, settimana prossima sono libera!!!’
E la settimana prossima, dopo 350 Km tolsi il casco davanti alla stazione di Lione. Lei era li, sulla sua moto nera, inguainata in una tuta di pelle che sottolineava un fisico scattante e generosamente dotato di curve.
Il veloce pranzo in un bistrot non fece altro che far salire la tensione fra noi, gli sguardi non avevano bisogno di parole, qualche bacio non fece che confermare cio’ che già sapevo: entrambi volevamo trasformare in realtà i nostri racconti. Mi ritrovai ad ammirare il suo bel culetto mentre sfrecciavamo per le strade di Lione, poi su per le colline attorno, fino ad un fresco paesino di montagna e ad un piccolo albergo dove aveva prenotato una camera tutta per noi.
Una volta chiusa la porta mi ritrovai ad esplorarle dolcemente la bocca mentre la spingevo contro il muro, le nostre lingue avide si cercavano e non si stancavano di stuzzicarsi a vicenda, ben presto le mani cominciarono ad armeggiare con cerniere e bottoni vari, non è facile tirar fuori qualcuno da una tuta da moto, quando poi si è su di giri si rischia di finire a letto fin troppo protetti’.
Decisi dunque di rallentare un attimo e la costrinsi a lasciarsi spogliare, il respiro sempre più affannoso accompagnava i miei gesti, mentre uno splendido paio di tette sbucava fuori, appena coperto da una t-shirt, pochi secondi dopo la distasi sul letto e mi godetti la vista mentre toglievo anche la mia tuta. Lei giocava con l’orlo degli slip, ormai fradici, poi mi invitava a raggiungerla sfilandosi la maglietta. Non mi feci ripetere l’invito e ben presto afferrai quell’ultimo indumento e lo sfilai con decisione, poi mi concessi una lunga contemplazione di quel corpo flessuoso: era alta quanto me, con 2 splendide gambe da nuotatrice che terminavano in una sottile striscia di peli su cui atterrare col viso prima di risalire verso un invitante ombelico e due splendide tette dai capezzoli già dritti e bisognosi di attenzioni. Mi attirò a se baciandomi con passione mentre faceva passare sul mio torace le unghie, poi proseguì fino ad infilarsi negli slip, che mi sfilò rapidamente, liberando il mio fratellino. Anche io non mi feci pregare per esplorare con le mani quella pelle calda e vellutata, quei seni furono ben presto miei e mentre li stringevo fra le dita sentivo i capezzoli indurirsi ancora di più, li raggiunsi con la lingua e li avvolsi fra le labbra facendola gemere di piacere, li succhiai a turno con voluttà mentre la mano si avventurava verso il monticello di venere e lo scavalcava per tuffarsi verso le dolci labbra del piacere. Sentii le sue gambe aprirsi ed il bacino alzarsi per venire incontro alle mie dita, ben presto fradice di miele, era ora di assaggiarlo!!! Scesi senza staccare la bocca verso l’ombelico, tempestai di piccoli baci sfiorati il pancino prima di tuffare la lingua in quella fighetta vogliosa e umida, sentii il suo corpo abbandonarsi al piacere: con la testa all’indietro continuava a ripetere ‘oh, dieux!!!’ premendomi con le mani la testa verso il vasetto del miele mentre raggiungeva il primo orgasmo. Aveva un sapore dolce, inebriante e se non mi avesse attirato verso il suo viso non mi sarei staccato da quel bocciolo per ore.
Quando le nostre bocche si incontrarono avevo già il mio paletto a contatto di quelle labbra morbide e bollenti, fui quasi risucchiato in quel morbido e accogliente crogiolo. Qualche spinta e la sentii avvolgermi la schiena con le gambe sussurrandomi frasi incomprensibili, ma a quel punto la passione era ormai incontrollabile. Aumentai il ritmo, sentendola aprirsi sempre di più e dopo pochi minuti la raggiunsi in un nuovo apice di piacere, sciogliendo dentro di lei tutta la voglia che mi aveva acceso dentro. Fu un piacere incredibile e godemmo insieme senza contenere i nostri sospiri, la stavo sbattendo ad un ritmo incredibile, che non rallentai nemmeno dopo quel primo orgasmo, continuai a martellarla con furia facendo cigolare il letto ma senza che lei si tirasse indietro, rispondeva anzi con passione ai miei colpi, restando allacciata a me con le gambe. Il secondo fiotto di sborra arrivò con più calma stavolta, ma non con meno piacere e finalmente ci fermammo a prendere fiato. Mi staccai da lei e restammo abbracciati qualche minuto, poi ci concedemmo una meritata doccia. Al suo ritorno mi slacciò l’asciugamani e fece cadere a terra il suo, poi mi salì a cavalcioni e cominciò a baciarmi sul collo, tornò a farmi sentire le unghie sul torace e poi sui fianchi mentre la sua bocca si avvicinava sempre più al mio glorioso soldatino. Sentire le unghie sui lombi mentre la sua bocca avvolgeva il cazzo di calore ebbe un effetto incredibile sull’asta della bandiera e ben presto mi ritrovai a gemere di piacere tenendole le mani fra i capelli rossi. Mi guardava con malizia, avvertendo quanto piacere mi stava dando, la sua bocca mi avvolgeva fino alle palle, poi risaliva risucchiandomi e si soffermava a stuzzicare il frenulo dandomi delle piccole scariche elettriche, sapeva come portare un uomo al massimo!!!
Poi mi salì sopra e si impalò lentamente godendosi ogni centimetro della mia verga, mi tenne dentro usando i muscoli vaginali per stringermi prima di risalire, trattenni il fiato per godermi i suoi giochi mentre fra le mani stringevo le tette sode e vellutate. Qualche minuto dopo la sentii aumentare il ritmo e si strinse a me per portarmi i capezzoli a portata di lingua, si mise a spingere indietro il bacino, sfregando il clitoride sul cazzo, la sentii godere almeno un paio di volte, poi piegò le ginocchia e accovacciandosi sul cazzo si mise a stantuffarmi sempre più veloce fino a darmi un orgasmo da record, mi abbandonai totalmente a lei sentendo la sborrata montare ed esplodere ancora una volta dentro quella macchina del sesso che tornava a baciarmi nel finale”
La pausa fu più lunga questa volta, ma sapevamo che non era finita li: dopo un’ora di scherzi e coccole mi misi a percorrerle la schiena con la lingua, tempestandola di succhiotti fino alle caviglie, poi risalii verso il culetto che lei sporgeva verso l’alto, bisognoso delle mie attenzioni. Infilai la lingua fra le chiappe e raggiunsi quel bocciolo mentre con le mani si allargava la strada. Lo lappai con voluttà mentre con 2 dita torturavo il clitoride, si sistemò 2 cuscini sotto al pancino e mi sorrise invitante, inutile dire che a quel punto l’orgoglio nazionale aveva fatto tornare in tiro il portabandiera e, per quanto mi sembrasse incredibile, affondai con decisione in quel culetto di burro. Le presi le mani e la tirai a me mentre mi assestavo dentro quello stretto buchetto, poi sentendola ricambiare i colpi cominciai ad aumentare la velocità, assecondato da lei ormai morbida e aperta. Pochi minuti dopo tornò a cavalcarmi dandomi la schiena, poi mi si sdraiò sopra e mi portò nuovamente a godere mentre le strizzavo le tette, la sentii vibrare di piacere insieme a me poi ci abbandonammo sul letto spossati.
A cena le gomitate fra le 2 cameriere ci fecero sorridere, probabilmente i muri non erano abbastanza isolati da contenere i nostri gemiti, Claire mi fece temere per la mia vita ricordandomi che quella notte sarei stato da solo e le cameriere sapevano in che stanza dormivo’
Per fortuna non fui disturbato, ma Claire mi fece battere ogni record facendomi fare altre 2 performances dopo cena prima di lasciarmi li e tornare a casa.
Il mattino dopo riuscii in qualche modo a risalire in sella e partire, svegliato da un sms di Claire che minacciava di tornare nel pomeriggio per un salutino’ Per quella volta battei in ritirata, ma ci furono tante altre battaglie in cui tenni alto l’onore della nazione!!!

Leave a Reply