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Claudia una moglie calda

By 7 Ottobre 2005Dicembre 16th, 2019No Comments

Claudia una moglie calda
(Parte 1)

Col corpo percorso da incessanti brividi, geme sotto i colpi del mio pene che furiosamente stantuffa nella sua vagina bagnata dal piacere incipiente. Mia moglie, aggrappata alle mie natiche, urla il suo orgasmo dimenando con forza le anche per favorire il più possibile la penetrazione.
“Chiavami, chiavami !”
Mi urla nel pieno dell’eccitazione
“Chiava la tua troia, la tua vacca che ha tanta voglia di cazzo, di tanti cazzi, dimmi che ti piacerebbe vedermi chiavare con un altro uomo!”
Come sempre l’eccitazione dei nostri sensi raggiunge il massimo livello quando sollecitiamo la nostra fantasia affrontando argomenti che nella realtà di tutti i giorni avremmo certamente rifiutato.
“Si amore ti sto chiavando, ma vorrei vederti chiavare con Antonio, ti piace il suo cazzo? Pensa che bello sentirlo sborrare nella tua la fica!”
Antonio é stato uno dei fidanzati di Claudia e durante i nostri amplessi ci piace ricordare le esperienze che hanno vissuto insieme prima che lei lo lasciasse per mettersi con me.
“Ti ricordi quando glielo prendevi in mano? Come ti piaceva menarglielo, strusciartelo in mezzo alle tette, sulla faccia, succhiarglielo tutto per sentire in bocca il suo sapore di maschio.
Come ti piaceva leccare dolcemente con la lingua la sua cappella fino a sentirtelo godere in bocca! Adesso godi ancora nel ricordarlo! Fammi vedere come gode una troia! Ahh come vorrei che fosse qui adesso per metterti il suo cazzo in bocca mentre ti chiavo!”
Nel frattempo continuo a scoparla con forza, sento il cazzo che sbatte con violenza contro il suo utero e se anche la cosa risulta alquanto dolorosa per Claudia, so che le piace. Poco alla volta avverto in mia moglie l’approssimarsi dell’orgasmo e raddoppio l’intensità dei colpi.
“Si cosii amore… godi… godi troiona mia, fatti chiavare da tutti i maschi che vuoi!”
“Sto godendo Franco, sto godendo col cazzo di Antonio, é tutto dentro dentro di me, nella mia fica… mi sta chiavando tutta, ahh… vengo, vengo… godi anche tu insieme a me!”
L’orgasmo raggiunge entrambi contemporaneamente e le riempio la fica di sperma, tiro fuori il cazzo ancora parzialmente duro e lo appoggio sulla sua pancia.
Prendo a baciarla sulle guance, la lecco dolcemente dietro le orecchie sussurrandole paroline d’amore, ma poi ripensando ai fatti delle nostre fantasie mi prende il morso della gelosia.
“Davvero ti piaceva succhiare il cazzo ad Antonio?”
“Si mi piaceva, lo sai che &egrave stato lui ad insegnarmi a prenderlo in bocca, a succhiarlo, gli piaceva da morire farsi masturbare con la bocca, ma queste cose le sai già, quante volte ti ho già raccontato tutto quello che c’&egrave stato tra noi, tutto quello che abbiamo fatto insieme.
Tu piuttosto dimmi se ti piacerebbe davvero vedermi chiavare con Antonio, vedermi fare con lui tutte le cose che faccio con te. Lo sai vero che mi basterebbe fargli una telefonata?
Quando ci siamo lasciati c’&egrave rimasto male, non perché mi volesse bene, ma perché gli bruciava di non essere mai riuscito a scoparmi.”
“No Claudia, lo sai che mi piace farti fare la troia solo con la fantasia mentre scopiamo, ma niente di più, non credo che mi piacerebbe vederti scopare veramente con un altro. E’ una strana situazione, da una parte vorrei che tu lo facessi davvero e dall’altra mi sento rodere dentro e impazzisco al solo pensiero!”
Questi più o meno sono i discorsi che seguono quasi sempre i nostri amplessi, ogni volta così, l’idea di vederla scopare con un altro mi arrapa, ma la gelosia mi blocca.
Un giorno la ditta di cui &egrave socia mia moglie offre ai dipendenti, in occasione della chiusura della stessa per le festività natalizie, un viaggio della durata di una settimana in Kenya.
Sebbene a malincuore, non potendo partecipare anch’io per impegni di lavoro, consento a Claudia di partire senza di me. Rimango all’aeroporto con parenti, mogli e mariti dei gitanti per assistere alla partenza dell’aereo e alla fine mestamente raggiungo la macchina per rientrare a casa.
I giorni passano e arriva la data del rientro, finalmente riabbraccio con gioia mia moglie. Sembra ringiovanita, ha un’aspetto festante e felice, da tempo non la vedo così bene.
Rientrati a casa sono smanioso di sentire le sue impressioni ed il racconto di come ha passato quei sette giorni lontano da me. Comincia a raccontarmi di tutto ciò che di caratteristico ha visto, delle feste in albergo, dei giochi fatti con i dipendenti e colleghi di lavoro.
“Sai cosa mi &egrave successo una sera durante una festa? Sto ballando con Giorgio, quel mio collaboratore diretto che ti ho presentato l’anno scorso e mentre balliamo quel maiale inizia a strusciarmisi addosso
e gli diventa duro…”
“Non dirmi che &egrave finita che ti sei fatta scopare…”
“Ma no gelosone, però mi sono eccitata anch’io e credo che se ne sia accorto perché ha fatto di tutto per farmelo sentire come meglio poteva appoggiandomelo sulla pancia e sulle cosce.”
“Schifosa ne hai approfittato… confessa che ti &egrave piaciuto!”
L’idea che abbia sentito su di s&egrave il cazzo di un altro mi eccita terribilmente e comincio a sentire un formicolio particolare salirmi dalle gambe verso le palle, il cazzo inizia ad inturgidirsi e mi prende una tale voglia di mia moglie, che l’afferro per i fianchi e finiamo per rotolarci a terra sul tappeto della sala. Le infilo le mani sotto le sottane e, denudate le gambe, prendo a baciarla proprio là dove finiscono le calze.
La lecco salendo con la lingua lungo il reggicalze fin dove scompare sotto le mutandine, le scosto con la mano e penetro nella fica già fradicia di umori. Martello il clitoride con piccoli e rapidi colpetti in punta lingua e la porto rapidamente a gemere di piacere. Le do il tempo di riprendersi dall’orgasmo e l’invito a riprendere il discorso.
“Se avessi voluto mi sarebbe stato facile farmi scopare, non desiderava altro che portarmi a letto con lui quel maiale, però non ho ceduto alla tentazione perché mi dispiaceva per te, ma ti confesso che mi &egrave piaciuto molto sentire il suo cazzo duro strusciare sulle cosce, sulla pancia, sentirlo premere prepotente contro di me durante il ballo…”
Sempre più infoiato dal suo racconto raddoppio le mie attenzioni e le strapazzo ferocemente le tette.
“Schifosa! Perché non ti sei fatta sbattere come una troia! Ahh come mi sarebbe piaciuto se ti avesse infilato il cazzo nella fica!”
A questo punto Claudia &egrave coinvolta anche lei dalla mia libidine e si scatena stringendomi la testa con forza fra le cosce.
“Sii! Anch’io avrei voluto farmelo infilare tutto nella fica, fino in fondo! Mi sarebbe piaciuto sentire la sua cappella sbattermi contro l’utero, sentirmi chiavare tutta come piace a me, sentire il suo cazzo entrare e uscire dalla mia fica fino a farmi sborrare dentro… la sua sborra calda tutta dentro di me…”
“E poi cosa ti ha fatto ancora, ti ha palpato anche le tette, il culo?”
“No, lui no, ci ha provato ma non gliel’ho permesso, però &egrave successo la sera dopo. Finita la cena tutta la compagnia &egrave andata a giocare al casinò dell’albergo mentre io ho preferito uscire a fare due passi nel parco per restare da sola, per respirare un po’ d’aria fresca.
Sto passeggiando quando mi sento chiamare…”
“Bella signora, cosa fai tutta sola, non hai amico per farti compagnia? Tuo marito non c’&egrave?”
“E’ un ragazzo di colore, un bel giovanotto dell’animazione del villaggio, proprio un bel ragazzo che avevo già notato durante uno spettacolo. Prima di avere il tempo di rispondergli, mi prende sottobraccio e mi conduce in un vialetto alberato”
“Vieni, ti faccio visitare giardino tropicale.”
“Man mano che ci inoltriamo lungo il vialetto mi mostra i fiori delle aiuole e le piante tropicali, me ne dice i nomi, ma la mia attenzione é solo per lui perché sicuramente ha altre intenzioni.
Poco dopo infatti comincia a manifestare quello che vuole veramente. La sua mano inizia a salire e scendere leggera lungo il mio braccio in una carezza così sensuale che mi riempie di brividi e in un attimo mi ritrovo eccitata con il fuoco in mezzo alle gambe.
Si ferma in un angolo in ombra del vialetto, la mano ora mi stringe il polso e lo forza verso di lui… nell’apertura dei suoi pantaloni già sbottonati. E’ un attimo e mi ritrovo in mano il suo cazzo, Franco dovevi vedere com’era grosso! Lungo e duro che sembrava un pezzo di legno.
Mi obbliga ad accarezzarlo e mi guida la mano su e giù, vuole che glielo meni. Non so resistergli perch&egrave sono troppo eccitata e lo masturbo quasi senza rendermi conto di quello che faccio. Ho la mente intorpidita, confusa per l’eccitazione, ho voglia di farmi prendere e scopare e nello stesso tempo voglio rifiutarmi perch&egrave penso a te. Sono succuba delle sue attenzioni, lascio che mi sollevi la sottana e mi infili la mano nelle mutandine, cerca di accarezzarmi la fica, voglio impedirglielo ma non ci riesco e quando lui mi infila dentro due dita non mi ribello e lo lascio fare.
Comincia a muoverle in un lento va e vieni e nello stesso tempo mi masturba il clitoride col pollice, perdonami Franco, ma in quel momento non capivo più niente. Ho cominciato a godere come una matta fino a quando cerca di infilarmi il cazzo fra le cosce e vuole penetrarmi.
Cerca di chiavarmi ma mi ribello, allora mi afferra per le spalle e mi costringe in ginocchio.
Ho quel cazzo magnifico a contatto del viso e me lo strofina sulla bocca perché glielo succhi.
Ha un afrore diverso, selvaggio, che aumenta ancora di più la mia libidine, lascio che me lo infili in bocca, mi piace il suo sapore! E’ bellissimo, duro e morbido nello stesso tempo, la sua pelle sembra di seta, ma mi piace soprattutto il suo odore selvaggio.
Con la mano lo masturbo mentre gli tengo la cappella fra le labbra, lo meno freneticamente e nello stesso tempo mi sgrilletto la fica, raggiungiamo l’orgasmo insieme.
Gli faccio sborrare anche l’anima, ho la faccia e le mani piene del suo sperma. Con uno sforzo mi stacco da lui e con addosso un’agitazione tremenda, tanta da sentirmi il cuore battere impetuoso nel petto e sulle tempie, fuggo via per raggiungere di corsa l’albergo.
Entro nell’ascensore, che per fortuna &egrave già lì, con ancora una voglia incredibile in corpo, ho la sensazione che tutti mi stiano guardando e che abbiano capito quello che ho fatto.
L’ascensore parte verso il mio piano e in quel momento mi accorgo di avere la mano destra piena di sperma, non so cosa mi prende in quel momento, la porto alla bocca e la lecco, la lecco assaporando ancora il gusto selvatico della sborra del negro, poi entro in camera chiudendomi la porta alle spalle. Stesa sul letto mi accarezzo fra le gambe, mi masturbo freneticamente per cercare nell’oblio del piacere l’appagamento del desiderio del maschio africano.
Mi penetro la fica con le dita ancora sporche di sperma, adesso vorrei che il negro fosse lì con me, vorrei sentirlo sborrare dentro il mio ventre, sentirlo schizzare la sua sborra fino in fondo all’utero.
Ho la tentazione di alzarmi e tornare in giardino per raggiungerlo e portarmelo in camera, ma poi desisto dal compiere la folle idea.
Sono tutta bagnata, continuo a masturbarmi e godo come una pazza mentre penso a te e a quell’uomo, al tuo cazzo e al suo cazzo, ah come sarebbe stato bello avervi lì con me per farmi scopare da entrambi.
Chiavami Franco! Chiavami, più forte, più forte, fammi godere!”
“Sei una gran troia, la mia troia tutta da chiavare, senti come ti sto scopando? Proprio come avrebbe voluto fare quel negro, pensa che bello se ora fosse qui! Lui che ti infila il suo cazzo nella fica e Giorgio che nello stesso tempo te lo mette nel culo…”
A queste parole Claudia &egrave presa da un orgasmo incredibile, non &egrave un singolo orgasmo, &egrave una serie continua di orgasmi. non capisce più niente, balbetta frasi incoerenti e si lascia andare come fosse in deliquio.
Gli occhi rovesciati nelle orbite &egrave in pieno delirio dei sensi e il suo corpo sussulta e freme, continua a godere senza riuscire a fermarsi, singhiozza, gioisce, piange, ma ogni atteggiamento é l’espressione del suo piacere.
Vuole il mio cazzo, quello di Giorgio, vuole il negro perch&egrave glielo infili ancora in bocca, vuole sentire ancora il sapore della sua sborra.
Mi sfilo allora dalla vagina ed alzandomi sulle ginocchia mi protendo verso di lei e le appoggio il cazzo sulle labbra. Spalanca la bocca e lo ingoia fino alle palle iniziando a farmi un pompino.
E’ un un su e giù bestiale, vuole che le goda in bocca e l’accontento allagandola con violenti getti di sperma che ingoia fino all’ultima goccia.
Appagato il furore della libido, restiamo sdraiati sul tappeto, uno accanto all’altro, in attesa che passi anche l’affanno.
Claudia ha il viso tutto impiastricciato, un filo di sperma le cola giù dall’angolo destro della bocca, mi prende l’uccello ormai ammosciato e dolcemente lo lecca ripulendolo con la lingua.
“Sai che mi sarebbe davvero piaciuto farmi fare dal quel keniano del villaggio? Quasi, quasi torno là e mi faccio violentare in quel vialetto!”
Me lo dice come una battuta di spirito che però credo nasconda il messaggio inconscio di un desiderio reale.
“Claudia non essere sciocca, un conto &egrave raccontarci certe fantasie mentre facciamo l’amore, un altro &egrave quando dici certe cose lucidamente mentre si discute, lo sai che sono geloso e mi &egrave difficile concepire che tu te la faccia con un altro uomo!
Quello che mi hai raccontato mi ha eccitato da morire anche se mi sono sentito tradito quando mi hai raccontato di averglielo preso in bocca.
Dentro di me voglio credere che quello che &egrave capitato sia accaduto in maniera accidentale, non voluta, però sai… sai che mi piace pensare che tu abbia cercato veramente di avere questa avventura?”

Passano alcuni giorni durante i quali cerco di non pensare più di tanto a quello che &egrave successo, ma un sabato mattina la vedo col muso lungo, chiusa in sé stessa.
Questo comportamento non &egrave da lei, capisco subito che c’&egrave qualche cosa che non va, qualche cosa che la disturba. Voglio sapere cosa diavolo é successo e cerco di convincerla a confidarmi la sua pena.
“Che c’&egrave Claudia, hai qualche problema? Vuoi parlarmene? Prova a confidati.”
La porto a sedere sul divano, le cingo la vita con un braccio mentre continuo a ripeterle parole d’incoraggiamento, ma senza ottenere alcun risultato.
E’ sempre più chiusa in sé stessa e sembra che nemmeno mi ascolti, all’improvviso si copre il volto con le mani e scoppia a piangere. Singhiozza come non l’ho mai vista fare e sono preoccupato seriamente per quello che le deve essere accaduto, certamente qualche cosa di grave.
Mentre piange tenta di dirmi qualche cosa che però mi &egrave impossibile capire perché le parole sono continuamente rotte dai singhiozzi, ma poi, improvvisamente, tutto in un fiato riesce a dire:
“Perdono…, perdonami Franco perché ieri sera ti ho tradito!”
Dire che sono rimasto di sasso nel sentire le sue parole &egrave poca cosa, il mio cuore sembra essersi fermato, la mente ha perso la lucidità e mi sento rintronato e confuso.
Ma come &egrave possibile, la mia Claudia mi ha tradito…? Non ci credo, non &egrave possibile e poi con chi?
Con uno dei miei amici…? Ma no sono tutti fidati, nessuno di loro mi avrebbe mai fatto un torto del genere e allora con chi?
A poco, a poco il sangue pulsa più regolarmente nelle vene e la confusione si attenua, ma contemporaneamente l’ira comincia a montarmi dentro.
Fatico parecchio per controllare la furia che vuole esplodere nel desiderio bestiale di picchiarla. Mi controllo e soffocando l’istinto le rivolgo pacatamente la parola, la invito alla calma e a raccontare i fatti, già i fatti…, chi &egrave quel bastardo che si &egrave approfittato di lei?
Controllo ancora l’ira e l’invito a parlare:
“Allora cos’&egrave successo, con chi… e dove?”
Ha gli occhi bassi e balbetta:
“E’ successo ieri pomeriggio, mentre tu eri ancora al lavoro, Giorgio mi ha accompagnata a casa in macchina, voleva vedere le fotografie fatte in Kenya e che avevo dimenticato di portare in ufficio.
Si doveva fermare solo un attimo perché anch’io dovevo uscire per andare da mia sorella, si &egrave offerto gentilmente di accompagnarmi lui e allora l’ho invitato ad accomodarsi e cominciare a guardarsi le foto mentre mi cambiavo d’abito.
Sono in camera da letto, sento un leggero fruscio, mi volto verso la porta e vedo Giorgio fermo che mi fissa con gli occhi sbarrati.
Sono in mutandine e reggiseno, il suo sguardo mi fruga tutto il corpo – Bella figona! – mi dice mentre mi si avvicina.
Rimango come paralizzata, senza fiato e non trovo la forza di fermarlo – Guarda come mi riduci! – mi dice mentre tira fuori il cazzo dai pantaloni e lo agita verso di me – E’ da quando eravamo in Kenya che ho voglia di te, mi sei entrata nel sangue, non ne posso più! –
Mi afferra per le spalle e mi costringe in ginocchio, mi sbatte il cazzo sulle labbra e me lo infila in bocca.
Ti giuro ho provato a resistergli, ma poi non ho capito più niente, la testa mi girava e quando mi sono ritrovata col suo cazzo in bocca, gliel’ho succhiato fino a farlo sborrare.
Subito dopo mi butta sul letto e mi palpa le tette e il culo, mi leva le mutandine e mi lecca la fica.
Mi vergogno a dirlo, ma godo come quando ci raccontiamo le nostre fantasie solo che questa volta non &egrave più una finta, il cazzo di Giorgio mi sta veramente martellando con forza.
Mi colpisce una volta, due, tre… mi apro tutta ai suoi colpi e finalmente mi penetra fino all’utero. Abbiamo scopato a lungo poi mi ha sborrato in figa e i quel momento mi sono sentita tanto puttana. Perdonami Franco, ma non sono proprio riuscita a resistere dal farmi chiavare da Giorgio, ne avevo troppa voglia.
Ora sono dispiaciuta perché so che ti sto facendo soffrire, so di averti dato un grande dispiacere e ti giuro che vorrei non fosse accaduto nulla. Oggi stesso me ne andrò via perché di certo non mi vorrai più vicino a te, ma ti prego se puoi perdonami.”
“Non dire cazzate – le replico a muso duro – non &egrave scappando da casa che risolvi il problema, mi stai facendo soffrire questo &egrave certo, però… non so come dirtelo, ma mi hai anche fatto eccitare… provo dolore per quello che hai fatto, ma nello stesso tempo vorrei che tu lo rifacessi, magari ora, qui davanti a me… mi sta venendo voglia di te Claudia…!
Vorrei tanto perdonarti perch&egrave sono convinto che é stato l’errore di un momento, una sbandata, ma contemporaneamente il pensiero che Giorgio fa l’amore con te, sapere che gode dentro di te, che ti &egrave piaciuto prenderglielo in bocca, farlo sborrare sulla tua lingua, ingoiare il suo sperma, a questi pensieri ho solo voglia di punirti.”
Sono infatti dibattuto da idee contrastanti, non so che decisioni prendere perché sento nascere dentro di me sentimenti che cambiano in continuazione ed in maniera sempre più tangibile, l’incazzatura persiste, ma anche l’eccitazione &egrave sempre più forte.
“Dimmi la verità Claudia, il suo cazzo ti é piaciuto davvero così tanto? Così tanto da volerlo provare ancora?”
“Non lo nego, il suo cazzo mi é piaciuto da morire e mi piacerebbe farmi scopare ancora da Giorgio, però… ora vorrei farlo solo se tu fossi vicino a me, mi piacerebbe farmi chiavare da lui davanti ai tuoi occhi.”
A questo punto la mia eccitazione raggiunge il massimo della libidine, ce l’ho così duro che mi fa perfino male, lo tiro fuori dai pantaloni e afferrata Claudia per i capelli la costringo a prendermelo in bocca.
“Succhialo troia, succhialo anche a me come hai fatto con quel porco, fammi le stesse cose che hai fatto a lui!”
Claudia inizia a pomparmi su e giù, mi passa la lingua lungo tutta l’asta dalla cappella ai coglioni poi lo riprende in bocca per l’intera lunghezza facendoselo arrivare in fondo alla gola. La masturbo con violenza, le ho infilato tre dita nella fica e la frullo con forza senza curarmi di farle male, anzi voglio farle male, voglio che soffra e infatti geme per il dolore quando, giunto al culmine del mio piacere, le scarico in bocca copiosi fiotti di sperma.
Per tutta la giornata continuo a farle raccontare la sua avventura, voglio sapere ogni particolare, anche il più insignificante, ogni sua emozione.
Più approfondisce il discorso, più aumenta la mia eccitazione.
Quel giorno l’ho posseduta nelle maniere più lubriche dando sfogo a tutte le mie fantasie e per realizzare l’ultima, la più perversa, sono arrivato a patteggiare con lei: l’avrei perdonata, ma a condizione che avesse accettato di scopare con altri uomini per il mio piacere e non solo per il suo.
Non avremmo però mai dovuto mischiare il nostro amore con il divertimento del sesso, quest’ultimo doveva essere unicamente un gioco e tale doveva rimanere.
Insomma visto che ormai in diverse occasioni, volute o meno, le é piaciuto fare la troia e che tutto sommato il suo comportamento intriga anche me in maniera incredibile, ci accordiamo che può concedersi a chiunque le piaccia, purché io sia presente e partecipe.
La convinco pure a lasciar perdere Giorgio perché, é vero che é un amico, ma é anche un dipendente della sua ditta ed é quindi meglio non intrattenere più rapporti intimi con lui.
I giorni passano ma di occasioni per far sesso secondo i nostri nuovi desideri non se ne sono ancora presentate.
Siamo parecchio inesperti e non sappiamo come fare, né da che parte cominciare per favorire gli incontri di Claudia con altri uomini.
Arriva l’estate e la sera di una domenica particolarmente afosa decidiamo di uscire dalla città per cercare, se possibile, un po’ di refrigerio.
Raggiungiamo con la macchina la zona dell’Idroscalo appena fuori Milano.
Dopo aver parcheggiato, ci fermiamo per bere una bibita ad un chiosco su uno spiazzo erboso in mezzo ad un boschetto di betulle.
C’&egrave parecchia gente intorno a noi, tutti accaldati ed in cerca di un po’ di fresco. Molti raccolgono piatti e bottiglie, avanzi del picnic della giornata, e si apprestano a rientrare a casa.
Per uscire da quella confusione ci incamminiamo, alla poca luce che perviene di riflesso dal vicino aeroporto, lungo una stradina che si addentra nel parco verso una zona che sembra più tranquilla. Arrivati ad uno spiazzo circondato da piccoli alberi e radi cespugli, ci sediamo su una panchina per goderci la fresca brezza della sera.
Ad un tratto vediamo un uomo percorrere lentamente lo stesso vialetto dal quale siamo appena giunti, lo seguiamo con lo sguardo fino a quando quello, accortosi di noi, si ferma vicino ad un cespuglio.
Lo vediamo guardarsi intorno e probabilmente rassicurato della nostra sola presenza, si sbottona i pantaloni ed estrae il cazzo.
Se lo mena lentamente e lo esibisce nella nostra direzione. La distanza tra noi &egrave tale che, nonostante la scarsità della luce, riusciamo a vedere tutto chiaramente.
Le intenzioni del tizio sono inequivocabili e l’opportunità che si é presentata di vedere finalmente Claudia con un altro uomo mi eccita subito in maniera incredibile, il cazzo mi sta scoppiando nei pantaloni, ma come fare per fargli capire che siamo disponibili? Le sussurro:
“Ti piacerebbe provare con quello lì? Vuoi tentare?”
“Per me va bene, ma come fai a chiederglielo?”
“Forse mi &egrave venuta un’idea.”
Le sbottono la camicetta, faccio sgusciare fuori le mammelle grosse e sode e gliele palpo esibendole in maniera evidente.
Non serve altro ed é stato più semplice di quello che immaginavo, l’uomo si avvicina immediatamente e si accosta di fianco a mia moglie con l’uccello fuori dai pantaloni duro e ritto come un paletto, un aggeggio di tutto rispetto.
Con decisione glielo prendo in mano e lo scappello tutto, ha un glande che sembra fuori misura rispetto alle dimensioni dell’asta, poi prendo anche la mano di Claudia, che appare timida e impacciata e la costringo ad impugnarlo facendole iniziare una lenta masturbazione.
L’uomo si sposta allora fra le sue gambe.
“Ti piace il mio cazzo? Dai succhialo, prendilo in bocca, fammi vedere come sei brava.”
Mia moglie non risponde, ma socchiude le labbra e rapida si lascia penetrare ingoiandolo completamente.
“Succhialo! – ripeto a mia moglie – Fagli vedere come sei brava a leccare un cazzo.”
Claudia inizia un portentoso pompino, ingoia il pene con lubrica passione, la sua lingua lambisce l’asta dalla cappella alle palle con un su e giù così intenso che in breve il respiro dell’uomo diventa più affannoso, la fermo prima che il maschio raggiunga l’orgasmo.
“Ti piacerebbe scoparla o preferisci godere solo con la sua bocca? Dai mettiglielo nella fica!”
Non vedo l’ora di vedere qualcuno chiavare mia moglie, faccio alzare Claudia, la metto con le mani appoggiate allo schienale della panchina e le sollevo la sottana.
L’uomo si mette alle sue spalle e le accarezza le gambe salendo fino alle natiche.
E’ una carezza leggera che fa gemere Claudia quando arriva a metterle una mano fra le cosce insinuandosi sotto le mutandine.
Con le dita, che si rivelano esperte, le massaggia la fica fin quasi a portarla all’orgasmo, poi le abbassa rapidamente le mutandine, si inginocchia ed immerge il viso fra le natiche.
Ora &egrave lui che lecca con furia, la sua lingua fruga instancabile i due orifizi, passa velocemente dalla vulva all’ano e Claudia comincia a godere, incita oscenamente a voce alta l’uomo a farle tutto quello che vuole, a trattarla come una troia.
“Dai fottimi porco, chiavami la fica, chiavami come una troia… davanti a mio marito, ahhh… come mi piace Franco, mi sta infilando la lingua nel buco del culo, ahhh… come &egrave bello, dai porco impalami, voglio sentire il tuo cazzo!”
L’uomo si alza in piedi, si sputa su una mano che passa poi sulla cappella per lubrificarla e convinto che mia moglie volesse farsi inculare, glielo punta sul buco del culo e comincia a spingere.
“No, lì no! – faccio appena in tempo a dire prima che combini il guaio – lì &egrave ancora vergine, chiavala nella fica!”
Si scusa e cambia direzione immediatamente, glielo infila con un colpo solo e prende a pomparla con lena. Claudia mugola il suo piacere sotto i colpi dell’uomo.
“Ti piace così – le chiede – ti piace come ti scopo? Ti piace sentirti fottere come una troia? Lo sai che sei una troia magnifica? Hai una bella fica, stretta e calda, lo senti il mio cazzo dentro di te, come ti riempie? Come si muove, ti percuote e ti trapana? Bella vaccona vedo che ti piace farti chiavare davanti a tuo marito! Dai godi! Godi troia che sto per sborrarti dentro, dentro la tua fica di troia.”
Continua a proferire parole oscene fino ad arrivare all’orgasmo e le sborra dentro la fica.
Estrae il cazzo e quando esce anche il glande, un rivolo di sperma cola dalla vulva scivolando sulle cosce.
Infoiato come un animale in calore, avvicino la lingua alla fica imbrattata, aspiro il nettare vischioso nella bocca e lo ingoio gustandomi il sapore del maschio.
Finisco di pulire con la lingua la fica e subito prendo in mano il cazzo dell’uomo che &egrave ancora parzialmente duro, me lo infilo in bocca e lo lappo slinguandolo fino alle palle.
Sto già pensando di invitarlo a passare tutta la serata con noi, ma lo sconosciuto ci lascia di sasso perché senza parlare si rinfila il pene nelle mutande, si abbottona i pantaloni e con un laconico:
“Grazie e buona sera.” si allontana con passo veloce.
Io e Claudia ci restiamo un po’ male e ci guardiamo senza parlare. L’aiuto a pulirsi alla meglio fra le gambe con un fazzoletto e ci risediamo sulla panchina cercando di riordinare le idee un po’ confuse. L’avventura nella quale siamo rimasti coinvolti così inaspettatamente, ci ha lasciati un po’ scioccati soprattutto per il modo in cui si &egrave conclusa.
Cingo le spalle di Claudia stringendola teneramente contro di me.
“Almeno ti &egrave piaciuto?”
“Si… proprio tanto, anche se &egrave durato poco, é stato bello sentirmi usata così, che brivido ho provato quando mi voleva inculare, hai visto come ci ha provato quel porco?
Mi &egrave piaciuto sentire il suo cazzo spingere sul buchino e mi ha eccitato da morire, se tu non fossi intervenuto lo avrei lasciato fare!”
Ha appena terminato di dire queste parole che notiamo un movimento provenire da dietro un cespuglio vicino alla panchina.
Un uomo ed un ragazzo si stanno avvicinando a noi.
“Chiediamo scusa e premetto che non intendiamo offendervi, per cui se quello che sto per chiedere non vi &egrave gradito, vi preghiamo di perdonarci, vuol dire che si &egrave trattato soltanto di un malinteso. Abbiamo visto l’uomo che se ne &egrave appena andato, divertirsi con la signora e ci chiedevamo se per caso avevate voglia di continuare.”
Ascolto stupito, ma dove cavolo siamo capitati? Sembra che in questo posto non ci siano in giro altro che uomini disponibili a scopare. Guardo mia moglie che &egrave rimasta stupita quanto me:
“Claudia vuoi…? Ti piacerebbe farlo ancora?”
Non mi risponde neppure, si solleva la sottana davanti ai nuovi arrivati, si infila la mia mano fra cosce e guida le mie dita in una frenetica masturbazione.
L’uomo e il ragazzo hanno nel frattempo estratto i loro cazzi e se li stanno menando davanti alla faccia di Claudia.
“Togliamoci di qui – dice il ragazzo – andiamo in un posto più tranquillo, venite!”
Ci fa alzare e prendendo per un braccio mia moglie ci guida per un sentierino appena, appena segnato verso un boschetto di piccoli alberi e cespugli fioriti.
“Abbiamo dei limiti con tua moglie? – Chiede l’uomo più anziano – C’&egrave qualcosa che non dobbiamo fare?”
“Lasciatele stare il culo e per il resto fate quello che vi piace di più.”
Il ragazzo abbraccia Claudia e comincia a baciarla entrandole con la lingua in bocca, lei risponde succhiandogliela come fosse un piccolo cazzo.
Il giovane intanto le palpa le mammelle, gliele ha fatte uscire completamente dal reggiseno e le strapazza con forza i capezzoli.
L’altro uomo da dietro cerca di spogliarla, le apre il gancio della sottana che cade a terra, le sfila la camicetta e il reggiseno poi le infila le mani dentro le mutandine, allarga l’elastico e le fa scivolare fino a terra. Mi gusto la scena masturbandomi l’uccello, godo nel vedere mia moglie completamente nuda che si fa spupazzare dalle mani di quei due.
La palpeggiano in ogni parte del corpo e mi piace vederla così spalancata, così disponibile a prostituirsi a degli sconosciuti.
Inginocchiata prende in bocca il pene dell’uomo più anziano ed inizia un succulento pompino, gli avvolge la lingua intorno alla cappella gonfia e paonazza poi lentamente scende lungo il bastone, teso e duro, fino ai coglioni.
Li risucchia in bocca leccando tutto lo scroto, gli fa allargare le gambe e da sotto arriva a leccargli lo sfintere anale.
Sono estasiato nel vedere mia moglie scatenarsi come una vera puttana.
Il ragazzo intanto, con movimenti rapidi si &egrave spogliato, le dimensioni del suo cazzo sono impressionanti. Non ne ho mai visti di così lunghi e grossi.
Spero solo che riesca a penetrare la vagina di Claudia che nel frattempo, abbandonato l’uomo, si avventa voracemente su quel poderoso attrezzo leccandolo e infilandoselo nel solco del seno dove prende a massaggiarlo con le mammelle.
Lo stringe fra le tette e nello stesso tempo lecca la cappella che le arriva agevolmente in bocca, &egrave leggermente piegata in avanti quando il più anziano la infila da dietro e la chiava con colpi lunghi e cadenzati.
Ad ogni spinta Claudia geme di piacere e intanto lappa con la lingua e strapazza con le tette la poderosa mazza del ragazzo.
“Succhia bella vaccona, succhia, – le dice infoiato il giovane – leccami anche le palle.”
Le spinge con violenza il cazzo fra le labbra e la penetra per quasi tutta la lunghezza del pene. Pur con qualche difficoltà, riesce ad entrare nella bocca capace ed accogliente di Claudia che, quasi soffocata, mugola di piacere.
Lei non cerca di sottrarsi, anzi fa di tutto per agevolare il ragazzo, perché glielo affondi il più possibile in gola.
Sono infoiato come una bestia mentre guardo mia moglie che si prostituisce a quei due e buttatomi in ginocchio infilo le mani fra quei corpi sudati palpando ora la fica di mia moglie, ora i cazzi dei due che se la stanno fottendo.
Afferro le natiche degli uomini e con forza le spingo perché affondino maggiormente i loro membri nel corpo di Claudia.
L’uomo, dopo alcuni colpi possenti, le gode nella fica, la riempie di così tanta sborra che me la sento colare anche sulle mani e quando estrae il cazzo &egrave un vero fiume di sperma quello che si riversa fuori.
“Che fica fantastica ha tua moglie, sa usare i muscoli della vagina come una professionista, ti senti avvolgere il cazzo e te lo senti stringere che &egrave una bellezza, Roberto – dice all’amico – vieni a provare!.”
Il ragazzo si porta alle spalle di Claudia e impugnando alla base il suo bastone comincia a strofinarglielo da dietro sulla vulva e sul clitoride poi la fa sdraiare sull’erba, si piazza fra le sue gambe e gliele allarga alzandole fino ad appoggiare i talloni sulle proprie spalle.
Continua a strofinare la punta del cazzo sulla fica ormai pronta per essere penetrata, mentre l’uomo si &egrave piazzato cavalcioni sulla faccia di Claudia.
“Leccami le palle – le dice – così bagnami bene con la lingua, ahh… si anche li… sul culo!”
Si allarga le natiche con le mani e mia moglie gli frulla con la lingua tutto l’interno delle cosce dai coglioni allo sfintere.
Il cazzo dell’uomo riprende a inturgidirsi e quando &egrave di nuovo tosto glielo mette fra le tette spostandosi leggermente in avanti.
“Continua a leccarmi il culo e tu cosa aspetti?- Dice rivolto al ragazzo – sfonda questa vacca, forza infilala!”
Claudia mugola come un’ossessa, &egrave sfinita per i ripetuti orgasmi e non ho idea di quante volte abbia già goduto questa sera.
So solo che sta godendo ancora nel sentirsi sfregare il pene sulla vulva, poi un urlo, grida per il dolore ma anche per il piacere non appena quel cazzo poderoso riesce a pentrarla.
Il ragazzo avanza dentro di lei, spinge deciso il suo bastone e quando il membro &egrave penetrato per la prima metà, comincia a muoverlo su e giù per abituare la donna all’ingombrante presenza.
La vagina di Claudia, ben lubrificata sia per i propri umori che per la sborrata che ha appena ricevuto dall’uomo, si adatta ben presto alle dimensioni inconsuete dell’uccello ed il ragazzo alla fine riesce a penetrarla per intero.
“Ahh… che male! Mi sento la fica sfondata, ma non ti fermare… continua così, più forte! Fammi ancora più male! Spingi… lo sento tutto dentro…mi stai scardinando l’utero… più forte, chiavami più forte! Fottimi! Sono la tua puttana, la tua cagna in calore…!”
Anche se da una parte temo per l’incolumità di Claudia, guardo arrapato quei due che la stanno letteralmente violentando. Il cazzo del ragazzo le dilata in modo incredibile la vagina, le entra ed esce con ritmo forsennato e ad ogni colpo Claudia geme completamente sottomessa alla sua furia.
L’uomo intanto la fotte in mezzo alle tette ed accelera il ritmo quando sente approssimarsi il momento dell’orgasmo.
“Vieni qui dietro di me – mi dice ad un tratto – bagnati bene con la saliva e vedi se ti riesce di mettermelo nel culo e tu bella troiona inumidiscimi ben bene in mezzo alle chiappe con la lingua, preparami per tuo marito!”
Mi metto alle sue spalle, gli punto il cazzo sull’ano e comincio a spingere per farlo penetrare, ma non ci riesco.
“Non così, guidalo tu – dice a mia moglie – appoggia la cappella sul buco, ecco dai, adesso spingi, lentamente. Dai che entra, ahh… sei entrato, ora inculami, veloce, più veloce, che bel cazzo hai… bello, grosso, ahh… come mi piace.
Fottimi nel culo e tu troia guarda il cazzo di tuo marito come mi entra dentro, ahh… vengo, vengo!”
Mentre riversa un nuovo fiume di sperma fra le tette di Claudia, do ancora qualche colpo poi mi sfilo dall’ano per penetrare in bocca a mia moglie. Il ragazzo intanto continua a pomparla con colpi terribili, fa uscire il cazzo quasi completamente dalla fica per poi ripiombarle dentro fino alle palle.
Claudia &egrave squassata dai continui orgasmi, ma sembra non averne ancora abbastanza. Il ragazzo ora la prende per le natiche e se la tira contro come a volerla perforare da una parte all’altra.
“Guardami come sto godendo con tua moglie, ti piace guardarmi mentre te la fotto? Guarda il mio cazzo come le entra nella fica, la senti come sta godendo con me?
Adesso te la riempio di sborra… l’annego nella mia sborra questa vacca. Godo troia! Sto godendo
nella tua fica, ti allago tutta!”
Con un ultimo colpo poderoso raggiunge l’apice del piacere, sono coinvolto anch’io dal suo orgasmo e sborro a mia volta in bocca a Claudia che si affretta ad ingoiare tutto.
Mentre si forbisce le labbra con la lingua, guaisce presa da un intenso, incredibile orgasmo.
“Sto venendo ahh… come godo, ho sentito gli schizzi della tua sborrata arrivarmi in fondo alla fica, innondarmi l’utero, sono piena del tuo sperma… aspetta, non uscire ancora, resta dentro, continua a chiavarmi, ahh… come mi piace il tuo cazzo, &egrave ancora così duro! Fottimi, fottimi…non smettere!”
Continua a mugolare ripetendo frasi oscene, fino a cadere in una specie di deliquio.
Non le danno tregua e adesso &egrave l’uomo che prende il posto del ragazzo fra le cosce di mia moglie, comincia a baciarla sul ventre poi scende con la lingua sui peli del pube intrisi di sperma ed umori vaginali ed infine immerge la faccia in quel viscido liquame aspirando l’aria rumorosamente.
Lecca l’interno delle cosce roride di sborra, scende fino all’ano che bacia come fosse una bocca, lo penetra con la lingua per poi risalire alla vagina.
La lingua picchietta il bottoncino rosa, infine lecca l’interno della vulva risucchiando golosamente il nettare che il suo amico ha appena schizzato.
Continua a leccare e succhiare, prende fra le labbra il clitoride aspirandolo con forza all’interno della bocca, lo fa uscire per poi subito risucchiarlo dentro e continua così fino a quando mia moglie raggiunge nuovamente l’orgasmo e, mentre gode, la troia gli stringe furiosamente la testa fra le cosce. La furia di quell’amplesso bestiale &egrave passata, ci abbandoniamo sdraiati ed esausti sul prato cercando di riprendere una respirazione più regolare.
Siamo sfiniti e soprattutto Claudia non ne può più, spossata dai continui orgasmi.
Dopo qualche minuto i due uomini si rivestono velocemente e si riavvicinano a mia moglie che &egrave rimasta completamente nuda.
La palpano ancora, le accarezzarono i seni, uno per ciascuno, il ragazzo si abbassa per prenderle in bocca un capezzolo e lo stuzzica con le labbra, l’uomo invece le prende l’altra mammella strizzandola e schiacciandola.
Con la mano libera scende fra le cosce a tormentarle ancora la fica che sembra non essere mai sazia, le infila dentro due o tre dita e mima l’atto del coito.
Claudia geme di nuovo, quella mano la fa impazzire.
“Più dentro, più in fondo, spingi quelle dita, più veloce, più forte, fammi male…”
L’uomo le violenta con forza la vagina, si ferma un attimo per chiudere la mano unendo fra loro la punta delle dita, appoggia quella specie di cuneo sulla vulva e comincia a spingere con decisione.
“Ahh… mi stai facendo male ma mi piace, continua… dentro… tutta la mano dentro, ahh… come mi piace – poi si rivolge al ragazzo – anche tu, palpami dietro… le tue dita nel culo, ahh… che bello Franco, guardami… sono la tua troia e mi stanno facendo tutta!
La fica, il culo… e tu entra con quella mano! Spaccami tutta, non aver paura di farmi male, spingila più forte…!”
Raggiunge un altro orgasmo, &egrave una vera esplosione di violenza, prende la mano che tenta di violentarle la fica e se la porta alla bocca succhiando avidamente gli umori di cui &egrave intrisa, poi chiude gli occhi e lentamente si placa.
“Penso che tua moglie ne abbia avuto abbastanza per questa sera – dice l’uomo – però quando le torneranno le fregole riportacela, ci troverai sempre qui e se non troverai noi ci saranno altri sempre disponibili a farla godere come le piace di più.”
Con un gesto di saluto si allontana seguito dal ragazzo.
Confusi nell’oscurità, ma ancora abbastanza vicini per udire le loro voci, ascolto il loro ultimo commento:
“Cazzo che bella vaccona, se ne trovano poche di fighe così.”
Mentre Claudia si riveste mi guardo attorno, l’uomo ha ragione c’&egrave un casino di movimento in quel posto, se quella gente é lì per quello che immagino, uomini coi quali far scopare Claudia non ne sarebbero certo mancati. Di sicuro sarebbe bastato un minimo cenno, un segno qualunque per vederli arrivare solleciti e disponibili.
Claudia finisce di rivestirsi e ci avviamo per tornare al parcheggio della macchina.
“Sei soddisfatta amore? Ti piacerebbe tornare qui ancora e magari ripetere l’esperienza di questa sera?”
“Non hai visto quanto mi é piaciuto farmi scopare da quella gente? Guai a te se non mi riporterai qui al più presto, prima però mi dovrai sverginare il culo e mi dovrai abituare ad essere sodomizzata, perché mi piacerebbe mi facessero anche lì…
Fermati aspetta un momento, fammi sistemare meglio i vestiti che mi sento tutta in disordine, sai che ho la fica in fiamme? Non hai idea di come me l’abbia dilatata con la mano quel tipo, &egrave stato bello ma ora mi brucia e mi fa un po’ male.”
Mentre mi dice queste cose un giovane ragazzo si pianta in mezzo al vialetto col cazzo duro fuori dai pantaloni.
“Signore, mi scusi, farebbe fare anche a me l’amore con la sua signora? Ho assistito a tutto quello che &egrave successo ed ora guardi come sono combinato, per favore mi dica di si.”
La richiesta &egrave così imprevista ed estemporanea che in un primo momento rimango senza parole, ma poi mi viene da sorridere anche perché, in un ambiente come questo, di tutto potevo aspettarmi tranne un ragazzino che parlava in maniera così educata e forbita.
“Perché no! Se lei &egrave disposta io non ho nulla in contrario anche se l’ora é un po’ tarda.”
“E’ vero signore, anche per me si &egrave fatto parecchio tardi, ma proprio quando stavo per andarmene a casa vi ho visto con quei due uomini e non ho potuto fare a meno di fermarmi a guardare, ma ne é valsa la pena.
La sua signora mi é piaciuta da morire e vorrei tanto poter fare l’amore con lei!.”
Guardo mia moglie che pure sorride davanti alla schietta spontaneità di quel ragazzo. Senza proferire una sola parola gli si avvicina, gli prende in mano il pisello ed inizia ad accarezzarlo dolcemente; ha già una notevole erezione e subito comincia a ciucciarlo ed a ricoprirlo di piccoli baci.
“Che cosa ti piacerebbe farmi bel maialino?”
“Qualunque cosa signora, quello che vuole lei.”
“Bene oggi &egrave il tuo giorno fortunato, comincia a toccarmi le tette, ti piacciono le mie tette? Vuoi accarezzarle? Ora toccami anche in mezzo alle gambe, accarezzami in mezzo al pelo, entra nella fessura… più delicato con le dita, così… leggero, leggero… adesso usa la bocca e la lingua, leccami proprio lì dove hai messo la mano.”
Si sfila in un attimo le mutandine, trascina il ragazzo ai margini del vialetto e sta già godendo quando si appoggia con la schiena ad una pianta spalancandogli le cosce davanti agli occhi.
“Leccamela, ma con dolcezza, hai visto quello che quei due bruti di prima hanno fatto alla mia micina? Con quale violenza? Adesso ha solo voglia di coccole, di una lingua morbida e delicata come la tua!”
Il ragazzo si aggrappa ai fianchi di mia moglie e comincia a lappare con la faccia completamente immersa fra i peli della fica.
“Sei molto giovane ma sei bravo per la tua età, mi piace come mi stai facendo, ahh… come mi lecchi bene, dai, dai fammi godere…!”
Questa volta raggiunge l’orgasmo dolcemente, freme di piacere mentre con le mani tiene premuta la testa del giovane nell’incavo delle cosce e fa in modo che la bocca spalancata non perda una sola goccia delle stille d’amore emesse dalla vulva palpitante.
Appena acquietato l’orgasmo si inginocchia davanti al ragazzo, gli cala i pantaloni e comincia a baciarlo strusciando la lingua tutto intorno all’ombelico, scende sull’inguine segnando tutto il percorso di saliva. Gli lecca le palle, poi con le labbra accarezza tutta la lunghezza dell’asta ed arrivata alla punta gonfia e paonazza, gli risucchia il cazzo in bocca.
Le entra comodamente fino alla radice e comincia a spompinarlo con un su e giù struggente.
Lo succhia così golosamente che in breve il giovane le gode in bocca e schizza abbondanti fiotti di sborra che Claudia sente arrivare sulla lingua e nella gola.
La bocca ne &egrave piena e lussuriosamente si affretta ad ingoiarla gustandone il sapore. Gli pulisce poi il cazzo passando e ripassando con la lingua sul bastone che non vuole saperne di ammosciarsi e prima di lasciarlo lo inghiotte per l’ultima volta fino alle palle.
“Sei soddisfatto ora?”
“E’ la cosa più bella che mi sia mai capitata, &egrave stato meraviglioso. Vorrei che ci fosse più tempo per poterlo fare ancora, ma ormai &egrave troppo tardi!”
“Dove abiti?”
“A Milano in zona San Siro”
“Hai la macchina?”
“No sono ancora troppo giovane per avere la patente e sono arrivato qui con l’autobus.”
“Hai voglia! – gli dico – A quest’ora coi mezzi pubblici arrivi a casa fra due ore, se vuoi ti do un passaggio, abitiamo anche noi nelle vicinanze di casa tua.”
Arrivati alla macchina mia moglie sale dietro col giovane e appena partiti se lo tira vicino e riprende ad accarezzarlo.
Gli ha già messo una mano sull’inguine e sbottonati i pantaloni ne fa uscire l’uccello che &egrave di nuovo duro come il ferro.
Regolo lo specchietto retrovisore per poter vedere meglio, la mano di Claudia, impugnato il cazzo del giovane, lo masturba e lo accarezza con inusuale delicatezza, poi si china sul suo grembo e ne prende in bocca la punta.
Quando sente l’affanno del ragazzo farsi più forte accelera il ritmo dei colpi con la mano e quasi subito beve ancora, avida, il succo che il giovane le scarica in bocca.
“Palpami dai! Toccami le tette, afferrami con le dita i capezzoli… così, tra il pollice e l’indice, ora muovi le dita e falli roteare in mezzo ai polpastrelli, bravo…!
Adesso accarezzami fra le gambe, la fica… continua così…! Lo stai facendo bene sai! Ahh… Franco, tu non lo vedi… &egrave inginocchiato fra i sedili e mi sta leccando la fica, che lingua delicata… é stupendo! Godo ancora Franco! Mi sta facendo godere ancora… ahh credo che questa sera morirò di sfinimento, godoo…! E’ bellissimo! Ahh…!”
Nell’isolamento della macchina non cerca neppure di trattenere l’urlo che le &egrave salito alla gola, grida a pieni polmoni il suo piacere e si accascia sfinita sui sedili scompigliando con una mano i riccioli del
suo giovane amante.
“Come ti chiami?”
Gli chiede appena ha ripreso un poco le forze.
“Enzo, signora.”
“Io sono Claudia e lui &egrave Franco, mio marito, sai che mi &egrave piaciuto tanto far l’amore con te? Sei molto giovane, quanti anni hai?”
“Quasi diciotto signora.”
“Però… non ti facevo così giovane e alla tua età vai già in giro alla sera a scopare con donne vecchie come me? Lo sai che potrei essere la tua mamma?
Ti piacerebbe far l’amore ancora con me e con mio marito… magari a casa nostra? Saremo più comodi e potremo fare tutto quello che vogliamo senza fretta. A proposito, comincia a darmi del tu che mi fai sentire meno vecchia.”
“Va bene, se mi dici dove abiti e mi dai anche il telefono, ti chiamo io per metterci d’accordo, verrò senz’altro con piacere.”
Lo accompagnamo vicino a casa lasciandogli in tasca un nostro biglietto da visita e finalmente rientriamo a casa nostra con Claudia distrutta da quella folle serata di sesso.
Appena entrati, sono ancora così infoiato dalla lussuria per aver visto mia moglie scatenarsi con tutti quei cazzi, che la butto sul divano strappandole di dosso i vestiti con furia.
Quando &egrave nuda comincio a leccarla tutta, respiro il profumo del suo sesso, l’odore acre dello sperma che i suoi amanti di quella sera le hanno eiaculato addosso e in ogni buco.
E’ forte e pungente soprattutto sulla fica che odora deliziosamente e gliela lecco con frenetica passione.
“Basta Franco, questa sera me l’hanno martirizzata a sufficienza, fai il bravo aspetta domani.”
Mi stacco da lei a malincuore, ma capisco le sue esigenze.
“Hai ragione amore, vieni facciamoci una doccia e andiamo a dormire.”
Poco dopo, sdraiati sul letto ci lasciamo prendere dal sonno ristoratore, ma nei miei pensieri prima di addormentarmi, &egrave un turbinio di immagini, di fantasie e di giochi erotici accompagnati dalla piacevole consapevolezza di aver trovato in Claudia quella troia che segretamente, anche se mai apertamente, avevo sempre desiderato come moglie.

(continua)
Claudia una moglie calda
(parte 2)

Sono passati un paio di giorni da quella fantastica serata quando, rientrando a casa dall’ufficio, trovo un messaggio di Enzo sulla segreteria telefonica.
Avvisa che per il fine settimana avrebbe goduto di una certa libertà in quanto i genitori erano in gita con degli amici e quindi era disponibile per venire da noi.
Mi piace questo ragazzo, nonostante la sua giovane età, compirà infatti 18 anni solo fra un paio di mesi, sa quello che vuole ed &egrave perseverante nelle sue intenzioni.
Gli telefono immediatamente e mi risponde proprio lui; dopo i soliti convenevoli, ci accordiamo per sabato pomeriggio.
Quando quella sera partecipo a Claudia la notizia lei si eccita talmente che subito partorisce un’idea per lei molto intrigante.
-Come ti avevo già detto, &egrave mia intenzione di cominciare a farmi sodomizzare da te per poter avere rapporti più completi, adesso però, mi piacerebbe che fosse Enzo a sverginarmi il culo, vorrei fosse lui il primo ad incularmi! Mi eccita da morire il solo pensiero di essere sverginata alla mia età da un ragazzo così tenero e giovane.
Ti prego dimmi di si! Considera poi che il suo cazzo non &egrave grosso come il tuo e mi farà certamente soffrire meno. Quando mi avrà abituata ed allargata, anche tu riuscirai ad incularmi con più gusto e potrò godermi anch’io il tuo cazzo senza soffrire.
Ti prego accontentami, dimmi di sì… lascia che sia lui il primo a prendermi di dietro!-
Ci rifletto su un poco, da una parte mi spiace dover cedere il passo ad Enzo, ma il pensiero di vedere il ragazzo sverginare il culo a mia moglie mi eccita ancora di più.
-Va bene Claudia l’idea mi piace, il ragazzo avrà la gioia e la fortuna di essere il primo a farti il culo.-
La risposta &egrave quella che Claudia desiderava, tutta felice mi abbraccia, mi riempie di baci e di carezze e comincia a sognare l’incontro ormai prossimo.
Arriva il Sabato e arriva Enzo. Entra in casa portando una ventata di allegria; a me offre solamente la mano e un gran sorriso, ma bacia sulle labbra mia moglie e non perde tempo ad accarezzarle il seno.
-Sentilo come ce l’ha già duro questo porcello, vieni andiamo di là che stiamo più comodi.-
Pilota il ragazzo in salotto e lo fa sedere sul divano iniziando subito ad accarezzarlo fra le gambe. Anche lui non perde tempo, le infila una mano nella scollatura del vestito e palpeggia le mammelle roteando i capezzoli fra le dita come sa che piace a Claudia.
-Vedo che ti piacciono le sue tette, ne hai mai viste di così belle?-
-Solo sulle riviste, ma dal vero, oltre alle sue, di così belle ho visto solo quelle di mia madre, anche se non sono grosse come quelle di Claudia.-
-Ma che fai sporcaccione vai a sbirciare anche la tua mamma?-
Mi fingo scandalizzato e gli dò una manata sul sedere.
-E’ vero e mi vergogno un po’ ad ammetterlo, ma mi piace spiarla e quando capita l’occasione non la lascio perdere. Non lo dico perché &egrave la mia mamma, ma anche lei &egrave veramente bella, dovresti conoscerla! Mi piace spiarla quando &egrave nuda, quando va in bagno o si fa la doccia e… a volte spio anche mia sorella.-
-Hai anche una sorella?-
-Si siamo fratelli gemelli ed anche lei &egrave molto bella.-
-Ti eccita guardare tua madre nuda?-
-Si, come ti ripeto &egrave una bella donna, ti ecciteresti anche tu se potessi vederla, a volte quando la sera la sento far l’amore con mio padre vado a sbirciare dal buco della serratura della loro camera e se hanno tenuto la luce accesa rimango lì a guardarli mentre scopano, mi piacciono le scene di sesso, forse sono un po’ guardone, ma mi eccitano da morire, come &egrave successo quando ho visto voi quella sera al Forlanini.-
Mentre mi racconta questi fatti mi inginocchio davanti a lui, gli sbottono i pantaloni e impugnatogli l’uccello lo meno facendo andare su e giù la mano.
Comincia subito a mugolare di piacere, sono i primi effetti della sega che gli sto facendo, si aggrappa di più a Claudia, le mette una mano tra le gambe e va a frugarle la fica infilando le dita sotto le mutandine.
-Ti sei mai fatto accarezzare da un uomo?-
-No &egrave la prima volta, però mi piace, non mi da fastidio!-
Claudia si alza in piedi, si slaccia due bottoni dell’abito sopra le spalle e il vestito le cade a terra con un fruscio.
-Guardala! Ti piace?-
Il ragazzo &egrave senza fiato, rimira le gambe alte e ben tornite inguainate nelle calze e le accarezza le cosce forti e voluttuose.
I suoi occhi fissano estasiati prima il mini tanga dal quale straripa il vello nero della vulva, poi le mammelle che un reggiseno a balconcino riesce a malapena a contenere.
Sento crescere nella mia mano la sua eccitazione e continuo a masturbarlo dandogli ogni tanto qualche succhiata sul glande.
Gli sto ingoiando il cazzo fino alla radice mentre lo sento mormorare con voce impastata:
-Sei meravigliosa, sei bellissima… posso baciarti come l’altra sera in mezzo alle gambe?-
-Porcellino mio, certo che puoi, vieni, vieni qui a levarti questa soddisfazione.-
Slaccia il reggiseno, si sfila il tanga e si sdraia sul divano con le cosce oscenamente spalancate per accogliere il giovane.
Enzo le si accosta subito e le apre le labbra della fica liberandola dai peli, si sofferma a rimirarla per qualche istante, poi inizia a leccare tutto intorno.
Alterna le leccate lunghe e profonde dalla fessura al foro anale, si sofferma di tanto in tanto sul clitoride e lo martella con piccoli colpetti ritmici, poi fa penetrare la lingua ancora nella vagina e succhia avidamente le secrezioni provocate dal piacere di Claudia.
-Sei bravo a leccare… continua leccami tutta, anche sul culo… ti piace il mio culo?-
Enzo biascica una risposta quasi incomprensibile perché non vuole interrompere la sua azione:
-Mi piace, ma mi piace anche la tua fica… che buon sapore! Non farei altro che leccartela, metterci la lingua dentro.-
Nel frattempo continuo ad accarezzargli il cazzo, glielo riprendo in bocca e lo spompino con succhiate profonde facendolo sprofondare fino in fondo alla gola.
Mi piace sentirlo palpitare sulla lingua, ma sto attento ai suoi fremiti perché non voglio farlo godere subito, non deve sprecare troppo in fretta la sua resistenza.
Lo lascio un attimo per spogliarmi anch’io, poi mi accosto alle sue spalle e gli infilo il cazzo fra le gambe facendogliele chiudere.
Inizio un fantastico infracosce, muovo il cazzo avanti e indietro strofinandolo nel solco delle sue giovani natiche mentre con una mano gli cingo la vita e con l’altra scendo ad impugnare la sua virilità.
Il mio glande arriva a sfiorargli le palle e la base del cazzo sul quale continuo una lenta masturbazione con la mano.
Claudia intanto &egrave squassata da un primo orgasmo e gode singhiozzando con grida strozzate. Si riprende e blocca Enzo che vuole scoparla subito.
-Adagio porcellino, non avere fretta, &egrave lungo il pomeriggio e abbiamo tutto il tempo che vogliamo. Piuttosto desidero sapere una cosa, perché per la tua età sei veramente bravo ad usare la lingua, dove hai imparato a farlo così bene?-
Enzo rimane un attimo senza fiato poi, per la prima volta, sembra intimidito.
-Con una ragazza.-
Risponde vagamente, io e Claudia ci guardiamo negli occhi, poi lei chiede:
-B&egrave mi sembra evidente che tu abbia imparato a leccare la fica con una ragazza… &egrave una tua amica, una tua compagna di scuola?-
-Sì una mia compagna di scuola.-
Risponde evasivamente con un certo affanno ed &egrave evidente che sta mentendo ed allora voglio prenderlo in contropiede per sapere la verità.
-Bugiardo! Se la tua &egrave una scuola di soli maschi come può essere una tua compagna?-
L’ho buttata lì così, istintivamente, perch&egrave non so neppure che scuola frequenti, ma devo aver colpito nel segno.
Rimane ancora di più senza fiato, come interdetto, la sua bugia &egrave stata smascherata e si sente perduto, si chiude in sé stesso per cercare di fare barriera alla nostra curiosità.
Claudia tenta di sdrammatizzare il suo momento difficile.
-Dai sciocchino a noi puoi dirlo, con chi l’hai fatto? Anche noi ci fidiamo di te altrimenti ora non saresti qui, ti pare? Ricambia la nostra fiducia, ti prometto che sarà un segreto che terremo solo per noi, su dimmelo con chi l’hai fatto?-
Rimane ancora in silenzio e gli diamo qualche istante per riflettere, poi con un tono di voce sottile che a fatica gli esce dalle labbra, balbetta:
-… Con mia sorella…-
-La tua sorellina!? E come &egrave successo? Racconta!-
Titubante inizia a parlare mentre io e Claudia ascoltiamo eccitati.
-Una sera di qualche mese fa mi ha sorpreso mentre me lo stavo menando. Dalla porta socchiusa della loro camera, stavo spiando nostra madre che scopava con papà. Subito mi sono preso una paura folle perch&egrave pensavo che volesse dirlo ai miei, invece mi si avvicina e vuole vedere anche lei e mentre guarda, senza una parola, me lo prende in mano e comincia ad accarezzarmi.
Anche se &egrave mia sorella le sue carezze mi piacciono e sentendoci ormai complici entrambi, comincio a ricambiarla accarezzandola anch’io. La tocco sotto la camicia da notte e scopro che &egrave senza le mutandine, le accarezzo la fica ed entro con un dito nella fessura.
Mi apre le gambe al massimo per facilitarmi il compito, le mie carezze le piacciono un sacco e la sento vibrare tutta per il piacere, intanto, guardiamo nostra madre che con le gambe spalancate si fa leccare da mio padre. Li vediamo poi cambiare posizione, la mamma ha preso in bocca il cazzo di papà e comincia a succhiarlo ingoiandolo a volte tutto quanto.
– Come ce l’ha grosso! –
Mi sussurra all’orecchio mia sorella mentre mi stringe l’uccello così forte da farmi male.
All’improvviso mi chiede di tornare in camera nostra e appena chiusa la porta alle nostre spalle, pretende che mi spogli per potermi vedere tutto nudo.
E’ la prima volta che mi vede da vicino completamente nudo e con il cazzo duro! Rimane impressionata per le sue dimensioni, non pensava che gli uomini ce l’avessero così grosso.
Nonostante non sia più una ragazzina, &egrave ancora molto ingenua, non ha mai avuto nemmeno un filarino ed &egrave ancora tutta da svezzare. L’occasione di quella sera &egrave per lei la prima esperienza.
Vuole provare a farmi quello che ha visto fare dalla mamma al papà, non riesco a dirle di no perch&egrave l’idea piace anche a me.
Lo prende in bocca ma non sa succhiarlo, le prendo la testa e la guido nei movimenti, che ancora non conosce, imponendole il ritmo, ma glielo sfilo quasi subito perché sto per sborrare.
Ne approfitta per chiedermi di leccarla, mi sdraio fra le sue gambe e l’accarezzo con la lingua, ha la fica che sembra di velluto da tanto &egrave morbida e delicata.
La lecco facendola godere per quasi un’ora e mi fermo solo perché non ce la faccio più, ho la bocca e la lingua che mi fanno male, ma lei &egrave insaziabile e mi concede poco tempo per riposare.
Ne approfitta per farsi spiegare alcune cose sul sesso e su quello che ha visto fare ai nostri genitori.
E’ ancora molto sprovveduta e le devo anche dare spiegazioni sullo sperma che viene eiaculato dall’uomo nel momento del piacere e di come una ragazza può provare gusto a sua volta nel riceverlo fra le gambe o in bocca. Pretende di provare subito l’esperienza e vuole sentire che sapore ha la mia sborra.
Riprende a succhiarmelo spalancando al massimo la bocca per farlo entrare il più possibile, &egrave proprio inesperta e non lo sa fare bene, ma il solo pensiero che sto chiavando in bocca mia sorella mi fa godere come un matto.
Dopo averla avvertita, sborro riempiendole completamente la bocca, rimane un attimo interdetta, &egrave la prima volta che riceve lo sperma di un uomo, ma non si sottrae, anzi, si forbisce la bocca leccando la sborra che le esce dagli angoli delle labbra e senza che le abbia detto nulla comincia ad ingoiare quella rimasta sulla lingua.
Sono stupito nel constatare come le piaccia e non abbia repulsione per lo sperma, infatti dopo un po’ si dà da fare ancora sul mio cazzo perché vuole riprovare l’esperienza e mi devo ripetere per accontentarla; questa volta ingoia tutta la sborra senza perderne una goccia.
Da quella sera ci siamo masturbati spesso reciprocamente e da allora non perde una sola occasione per stare in intimità con me.
Ha sempre voglia di farsi leccare e giocare col mio cazzo, ora vorrebbe provare anche a chiavare, ma non l’abbiamo ancora fatto perché ho troppa paura di metterla incinta, ecco… &egrave tutto qui, ora sapete come ho imparato.-
-Ma bravo! Così hai fatto scuola con la sorellina, prometti di farcela conoscere un giorno? Se &egrave veramente così porcellina come dici ce la devi proprio presentare. Adesso però comincia ad accarezzarmi la fica… fammi quello che ti piace di più. Chiavami Enzo…! Voglio sentire il tuo cazzo dentro di me, infilalo così, ahh… come &egrave bello il tuo cazzo e come lo sento bene… ti piace scoparmi?
Senti come sono già tutta bagnata, la senti la mia fica come &egrave tutta eccitata per te?
Chiavami amore, in questo momento sono la tua vacca tutta da fottere, voglio sentirti godere nella mia pancia, voglio sentirti sborrare dentro di me, voglio sentire la tua sborra bagnarmi la fica, qui, subito, davanti a mio marito. Chiavami come hai visto tuo padre chiavare la mamma… godi porcellino mio, ahh… godo anch’io insieme a te… con il tuo cazzo tutto dentro la fica… ahh…-
Enzo viene con un gemito e quando esce da lei ha il cazzo ancora duro come il ferro.
Glielo prendo in bocca e succhio avidamente le ultime gocce del suo seme, poi mi avvento fra le cosce di Claudia leccandola freneticamente, bevo golosamente lo sperma che &egrave ancora tutto dentro la vagina.
Mentre la lecco Enzo mi prende il cazzo, se lo infila in bocca e inizia a farmi un pompino che mi sconvolge dal piacere.
Godo nella sua bocca, lo sperma gli fuoriesce di lato dalle labbra e cola lungo le gote, Claudia gli si avvicina con la lingua protesa fuori dalle labbra e lo lecca, poi gli toglie il mio cazzo dalla bocca e se lo infila nella propria succhiandolo fino a pulirlo completamente.
-Ti &egrave piaciuto? – Gli chiede – Ti piace far l’amore con noi? Sai ora vorrei fare una cosa con te, una cosa che non ho mai fatto con nessuno. Ti piacerebbe mettermelo nel culetto? Sai lì non me l’hanno mai infilato e sarei felice se tu fossi il primo a farlo.-
Enzo rimane senza parole e allora lo sprono.
-Dai ti piacerebbe provare? Su vieni! Andiamo di là che vi preparo.-
Ci rechiamo in camera da letto e prendo la crema che ho preparato in precedenza.
Comincio ad ungergli l’asta che svetta dura più che mai, poi mi avvicino a Claudia che si &egrave messa in ginocchio sul letto offrendo una fantastica visione del suo posteriore.
Con la testa appoggiata sul cuscino si allarga le natiche da sola mettendo in bella vista la fica contornata dal suo pelo morbido e serico.
Poco più sopra la bruna rosellina &egrave pronta per essere sacrificata al dio Priapo.
-Guarda Enzo che bel culetto, aiutala a tenere aperte le natiche che devo ungerla.-
Prendo la crema e la spalmo sullo sfintere all’esterno, penetro con un dito nell’ano e la ungo bene anche lì, poi inizio a muovere il dito facendolo entrare e uscire per abituare Claudia alla ormai prossima maggiore intrusione. Lei &egrave così infoiata che solo per l’azione di questo massaggio comincia a mugolare e chiede di essere presa senza ulteriori indugi.
Faccio cenno ad Enzo che si avvicina tenendo l’uccello teso in avanti come un ariete, lo impugno e gli faccio appoggiare la punta della cappella sullo sfintere.
-Sei pronta Claudia?-
-Si sono pronta. Spingi Enzo, spingi senza aver paura… &egrave la prima volta gioia mia e mi stai sverginando tu…, ecco che comincia a scivolare dentro… continua … ecco… sta entrando tutto… sento che &egrave dentro… ahh…! Franco guardami, mi sono fatta sverginare per te, mi sta inculando davanti ai tuoi occhi… mi ha sverginato perché anche tu possa incularmi e farmi inculare da tutti quelli che vorrai!
Non ti fermare Enzo, continua a spingere… mettici più forza, ma cerca di non godere subito, voglio tenerti dentro il più a lungo possibile, ahh… che bei colpi mi dai… e non mi fai nemmeno troppo male!
Continua, continua cosiii…!-
Enzo mena colpi all’impazzata, sodomizza mia moglie ad un ritmo così disordinato e bestiale che solo la sua giovane età gli può consentire. E’ eccitante sentire il rumore che fa il suo ventre ogni volta che colpisce le natiche di Claudia.
Scosciato davanti al viso di mia moglie le infilo il cazzo nella bocca, sono infoiato, una libidine incredibile mi attanaglia i visceri, l’afferro per i capelli e spingo il cazzo con forza tra le sue fauci.
Le sono arrivato in gola e la chiavo come se l’avessi in figa, so che le sto facendo male, ma in quel momento non me ne frega niente, mi preme solo una cosa, dare sfogo alla mia lussuria cresciuta a livelli parossistici nel vederla sodomizzata.
La sento gemere, soffocata dalla mia ingombrante presenza, ma non me ne do per inteso e continuo a pomparla con ferocia, sono completamente fuori di me per la libidine.
-Succhia troia, lecca il cazzo di tuo marito che ti sta facendo inculare da un altro maschio, vedo che ti piace prenderlo nel culo e tu Enzo forza, sfondaglielo! Non vedi come le piace? Continua senza fermarti! Hai visto che puttana &egrave mia moglie? Come le piace farsi chiavare ed ora anche inculare? Sborro… sto godendo… ahh…, ti vengo in bocca!-
-Anch’io sto sborrando… ti sto sborrando nel culo, mamma come ce l’hai stretto! Mi stringi il cazzo come in una morsa!-
Con un ultimo grido di piacere raggiunge l’orgasmo e riversa fiotti di sperma nel culo di Claudia.
Da parte mia le godo direttamente nella gola, probabilmente non &egrave riuscita neppure a sentire il sapore della mia sborra, bada solo a non restare soffocata, che lo sperma non le si riversi nei bronchi.
Quando mi ritiro &egrave in debito di ossigeno e ansima rumorosamente.
Anche Enzo si sfila da dietro, ha il cazzo ancora duro, ma anche lui ansima per il piacere appena raggiunto.
Le si adagia vicino e le accarezza le gambe, con le mani sale là dove finiscono le calze e le stringe le cosce con forza, poi va a frugare nell’inguine fra i peli della vulva, ci gioca cercando di arrotolarli sulle dita, le accarezza le natiche e gliele allarga, vuole controllare se ha fatto qualche danno.
-Non preoccuparti tesoro non mi hai fatto male, anzi mi &egrave piaciuto tantissimo, più tardi lo rifacciamo ancora, vuoi?-
Rinfrancato avvicina il viso alle natiche e le bacia teneramente, si spinse nel mezzo e bacia il fiore bruno appena violato e che odora del suo sperma.
Lo lecca cercando di far penetrare la lingua nello sfintere, lo lappa con amore tutto intorno, lo accarezza con le labbra per poi scendere più in basso a slinguare la fica.
Claudia gli spalanca le cosce per facilitargli il compito mentre io, rapito, guardo la lingua del ragazzo penetrare la vagina di mia moglie.
Il cazzo mi ridiventa duro e mi sto eccitando ancora. Mi butto su Enzo, gli prendo in bocca l’uccello e comincio a spompinarlo lentamente.
Mi gusto il suo cazzo intriso degli umori suoi e di mia moglie, poi gli apro le natiche e gli solletico il buchetto con la lingua, Si lascia fare, anche quando dopo averlo insalivato ben bene, gli infilo delicatamente un dito nello sfintere facendolo andare su e giù.
Nel frattempo Claudia sotto l’azione della lingua di Enzo sta per raggiungere un nuovo orgasmo.
Mugola schifosamente mentre si tortura i capezzoli con le dita ed &egrave oscenamente spalancata sulla bocca del ragazzo. Enzo intanto sembra gradire la mia carezza anale.
-Mettimelo nel culo, voglio provare anch’io!-
Si sistema per facilitarmi il compito, mi avvicino infilandogli il membro fra le cosce, me lo stringe serrando forte le ginocchia e inizio i movimenti di va e vieni.
Avverto il calore delle sue natiche sul mio ventre e mi eccito da impazzire. Lo scopo fra le gambe come fosse una verginella accarezzandolo sul petto glabro. Gli pizzico i capezzoli che s’inturgidiscono subito.
-Prova… prova a metterlo dentro anche a me.-
-No, non voglio – protesta Claudia – gli farai male!-
-Voglio provare invece, – insiste Enzo – se mi farai male non andrai avanti vero?-
-Te lo prometto, però prima fatti ungere per bene.-
Lo preparo e mi ungo anch’io il glande e parte dell’asta, Claudia ed Enzo li faccio distendere sdraiati sul fianco nella classica posizione del 69, mi corico alle spalle del ragazzo e chiedo a mia moglie di aiutarmi a metterglielo dentro.
Mi prende il cazzo fra le gambe spalancate di Enzo e glielo punta sull’ano.
Comincio a spingere adagio fino a fargli penetrare la cappella, Claudia nel frattempo, ha preso in bocca il cazzo del ragazzo e lo spompina.
Enzo geme per il dolore, ma non vuole mollare, vuole che lo inculi come ha fatto lui con mia moglie, ma non appena con un’ultima spinta il cazzo gli scivola dentro per metà della sua lunghezza, urla per il male. Mi fermo immediatamente e mi sfilo dal culo mentre Claudia cerca di lenirgli il dolore masturbandolo con la bocca.
-Vieni porcellino mio, adesso vienimi sopra e mettimelo dentro… ti ha fatto male quel brutto porco vero? Ma ora chiavami… povero il mio porcellino, non &egrave più bello così fra le mie cosce?
Come mi piace sentire il tuo cazzo tutto dentro la fica, la senti come &egrave calda e tutta bagnata per te?
Ahh… come ti sento bene… ti piace chiavarmi? Lo sai che potrei essere la tua mamma…? Ti piacerebbe farlo così con la tua mamma… ti piacerebbe farlo con lei?-
Claudia ha senza dubbio toccato un tasto segreto, con un urlo Enzo affonda di più i colpi, spinge e sbuffa come un forsennato martellandole la fica.
-Siii che mi piacerebbe! Ahh… quante volte l’ho sentita godere mentre chiavava con mio padre, come vorrei godere anch’io con lei, sborrare fra i suoi peli, nella sua fica, ahhh… godo, godoo…!-
Si accascia fra le braccia di mia moglie inondandole la vulva di sperma.
Passato il momento dell’orgasmo si gira su un fianco e si mette supino, il respiro &egrave affannoso.
-Ora tocca a me – dico a Claudia – mi &egrave rimasta la voglia del culo e mi faccio il tuo.-
La ungo ancora e glielo punto contro lo sfintere penetrandola lentamente. Grida per il male, ma continuo ugualmente a fotterla, a poco a poco però il dolore diminuisce e lo capisco perché la sento ricambiare le mie spinte venendomi incontro con le natiche.
Enzo infila una mano fra i nostri corpi e sgrilletta la fica di Claudia che presa contemporaneamente su due fronti comincia a godere per l’ennesima volta.
La inculo per venti minuti buoni, voglio resistere il più a lungo possibile per abituarla al coito anale.
Il mio cazzo ormai ha aperto bene la via e si muove agevolmente.
Gode senza soffrire molto per l’atto sodomitico, probabilmente era naturalmente predisposta a farlo ed ora ci incita per accrescere il suo piacere.
Gode almeno un paio di volte, ma io non voglio venire, appena avverto l’approssimarsi del piacere rallento il ritmo o mi fermo un attimo, devo scoparla in culo il più a lungo possibile, voglio prepararla bene perché gli uomini ai quali la concederò possano possederla nel culo come nella fica.
Quando non ce la faccio più sborro come rare volte mi &egrave successo, il cazzo freme e guizza strettamente serrato fra le sue natiche. Finito di eiaculare, mi accascio sfinito, ma appagato, al suo fianco.

Da quel favoloso pomeriggio passano una decina di giorni e ogni giorno possiedo analmente Claudia. Nulla viene a turbare il clima idilliaco che si &egrave instaurato fra me e mia moglie.
Le ultime esperienze hanno riacceso e ravvivato l’amore che da sempre ci unisce. Ora scopando tra noi non serve più far uso della fantasia per accendere i sensi sopiti, ci basta ricordare le situazioni vissute o premeditare di farne altre.
Le avevo promesso di portarla ancora all’Idroscalo, ma per un motivo o per l’altro, in genere per il lavoro che mi impegna nella mia professione, non ho ancora trovato il tempo per accontentarla. Claudia, da quando ha cominciato le sue esperienze con altri uomini, sembra sempre in calore.
Ha quarantatre anni, ma nelle vene ha il fuoco di una liceale e non perde occasione per confidarmi le sue continue voglie di cazzo.
Ha due chiodi fissi ora: farsi scopare da un uomo di colore – le &egrave rimasta la nostalgia dell’incontro con il keniota – e provare a lesbicare con una donna.
L’opportunità per quest’ultimo tipo di incontro non tarda a presentarsi e me lo racconta un giorno mentre siamo seduti a tavola per il pranzo.
Claudia, tutta eccitata, mi riferisce quello che le &egrave accaduto quella stessa mattina quando, salita in solaio per riporre alcune cianfrusaglie, incontra Danila, la custode dello stabile, che ha accompagnato l’antennista della TV a regolare l’antenna centralizzata.
Sistemate le proprie cose si ferma a scambiare le solite chiacchiere di condominio e mentre parla, per la prima volta pone la sua attenzione sulla donna e nota come la custode sia ancora una bella figa.
In maniera particolare &egrave rimasta impressionata dalla prosperosità del suo seno e dalla curva delle anche alte e forti che sembrano promettere le gioie del Paradiso. Sorreggono, infatti, un sedere così pieno e armonioso che sembra non chieda altro che essere accarezzato.
Per farla breve la donna le &egrave piaciuta e ha cominciato a guardarla con occhio morboso.
Danila ad un certo punto sale i quattro gradini della scaletta di pioli di ferro, incementati nel muro, che portano alla botola che dà sul tetto. Si sporge sulle tegole per chiedere al tecnico per quanto tempo ne abbia ancora, ma nel ridiscendere le scivola un piede e rischia di cadere.
Istintivamente Claudia l’afferra per le gambe per aiutarla a riprendere l’equilibrio e nel far questo il suo sguardo si posa prima sulle cosce e poi risale fino alle mutandine.
Resta come folgorata, una repentina libidine la costringe ad approfittare della insperata situazione e ostentatamente sbircia le parti intime della donna.
Mi racconta che ha delle belle cosce, sode e per non parlare del culetto che riuscirebbe a far perdere i sentimenti anche ad un santo.
Quando poi la custode riprende a scendere dalla scaletta, Claudia, facendo finta di continuare a darle aiuto, la tiene per le ginocchia e lascia scivolare lentamente le mani lungo le gambe.
Man mano che la donna scende, le mani salgono sempre più in alto fino a raggiungere i fianchi di Danila che sembra non avvedersene e fa finta di nulla.
Claudia allora si fa più audace e le spazzola via dalla camicetta della polvere inesistente. Così facendo ha anche la possibilità di sfiorarle lievemente i seni e il contatto col turgore delle mammelle non fa che aumentarle la libidine che già la pervade.
In poche parole mia moglie si &egrave eccitata per quella donna e mi confessa che, una volta tornata in casa, si &egrave masturbata a lungo pensando a lei.
Quando alla fine si sono salutate, per tornare ognuna alle proprie incombenze, Claudia, con la scusa che &egrave sempre sola, invita Danila per un caff&egrave dopo l’ora di pranzo ed ora la sta aspettando con ansia.
Ha intenzione di provare a sedurla ed &egrave convinta di riuscirci perché &egrave quasi certa che le sue carezze non siano passate inosservate e non siano deltutto dispiaciute alla custode.
-Questa sera ti racconterò tutto, cerca di tornare presto!-
Quando esco dall’ascensore per tornare al lavoro incrocio Danila davanti alla guardiola; ha già appeso il cartello con scritto torno subito.
-Buon giorno dottore, sto proprio andando a trovare sua moglie.-
Contraccambio i saluti e mi accomiato con un sorriso rimirandola nei punti giusti.
La guardo come fosse la prima volta che la vedo ed in effetti non avevo mai posato, prima di allora, il mio interesse su di lei come donna.
Claudia ha proprio ragione &egrave davvero una bella figa e me ne vado a malincuore perché mi sta passando la voglia di andare al lavoro al pensiero degli avvenimenti che accadranno di lì a poco in casa mia.

Il ragno ha tessuto la tela ed ora sta aspettando la mosca.
Danila suona il campanello:
-Buon giorno signora Claudia.-
-Entra Danila, accomodati, preferisci bere un caff&egrave caldo o freddo?-
Cominciati i soliti convenevoli, vanno a sedersi in poltrona in salotto e come spesso succede in tali circostanze, finiscono per parlare dei rispettivi problemi di famiglia.
Danila &egrave preoccupata perché il marito la trascura, sta fuori fino a tardi la sera e a volte rientra alle due o alle tre del mattino, sa che la tradisce e dopo un po’ che racconta i propri guai inizia a piangere.
Claudia stenta a credere alla ghiotta occasione che le si presenta e ne approfitta subito, l’abbraccia e le asciuga le lacrime.
Più Danila si sfoga, più mia moglie la coccola e la tiene vicina, si conquista la sua confidenza e le accarezza le spalle.
Le dà qualche bacetto sulle tempie e con la mano le sfiora leggera i capelli per consolarla. Quando la donna si mette a piangere più forte, la stringe al proprio seno e guancia a guancia le mormora parole di conforto e d’affetto.
Danila accetta le coccole e con un braccio cinge la vita di mia moglie appoggiandole nello stesso tempo il capo sulla spalla.
Claudia le accarezza l’orecchio con le labbra, la sfiora con bacetti leggeri intervallati da parole di compassione sussurrate dolcemente, la bacia sul collo e si accorge che ad ogni bacio Danila &egrave percorsa da brividi lungo tutta la schiena.
Decide allora di dare maggiore consistenza al proprio attacco e la bacia sempre più apertamente sul collo, poi vicino all’orecchio che stuzzica con la punta della lingua.
Scende a baciarla sulla guancia ed i singhiozzi si fanno più leggeri. Le dice allora parole di circostanza per finire di calmarla e poi le sfiora la bocca con le labbra.
E’ un bacio leggero, ma le basta per respirare il suo alito profumato. E’ un bacio ancora casto, ma che serve per arrivare ad una maggiore intimità.
Quando crede che la preda ormai non possa più sfuggirle, la bacia lascivamente dietro l’orecchio, poi ritorna sulla bocca e vi preme contro la propria con le labbra leggermente dischiuse.
Le asciuga le lacrime con le labbra e ne assapora con piacere il gusto amaro e salato, torna a baciarla leggera sul collo, risale ancora alla guancia inumidendo il percorso con la punta della lingua, torna di nuovo a sfiorare la bocca di Danila e questa volta la bacia apertamente.
Rompendo ogni indugio le forza le labbra penetrandola con la lingua e con tripudio sente che la donna la ricambia e che a sua volta la cerca.
Ora entrambe spalancano la bocca per essere raggiunte in profondità, si leccano le labbra e si baciano sempre più intimamente, le lingue si annodano, si sciolgono e si avviluppano di nuovo bevendo ognuna la saliva dell’altra.
Claudia si stacca dal bacio e guarda Danila negli occhi.
-Sono contenta che ti piaccia, avevo paura di una tua reazione contraria, che tu non volessi.-
-E’ stato bello anche per me, mi consola un po’ delle mie disgrazie, non hai idea da quanto tempo non ricevo più un bacio.-
-Ora &egrave tutto finito, ci penserò io a riempirti di baci, non ti lascerò mai mancare le carezze di cui hai bisogno.-
Fa uscire oscenamente la lingua per tutta la sua lunghezza avvicinandosi nello stesso tempo alle labbra di Danila che spalanca la bocca per accoglierla ancora più oscenamente.
Si avvinghiano di nuovo in un bacio da togliere il respiro.
Le mani di Claudia raggiungono i seni di Danila e li accarezzano sopra il vestito, comprime i globi di carne con forza e glieli strizza fino a farle male poi sale in alto sulle spalle e le fa scivolare insieme lungo le braccia le spalline del vestitino e del reggiseno.
E’ un’esplosione di mammelle che libere da ogni vincolo vibrano all’aria in un tripudio sensuale.
Ha i capezzoli erti, scuri e grossi, subito Claudia li raggiunge con la bocca e li succhia estasiata.
Si stacca per un attimo per togliersi a sua volta rapidamente camicetta e reggiseno e sostenendosi con le mani le mammelle le porge a Danila perché gliele baci.
-Leccamele anche tu, fammi sentire la tua lingua sui capezzoli.-
Si lascia leccare e stropicciare i seni, sente il calore aumentarle fra le cosce ed &egrave piena di una libidine senza uguali.
Fa alzare Danila e finisce di spogliarla, ma quando cerca di sfilarle le mutandine riceve un rifiuto.
-No, questo no, non voglio andare oltre, i tuoi baci mi piacciono e ne voglio ancora, ma questo no, ti prego di scusami, ma non sono lesbica.-
-Nemmeno io lo sono, non hai idea di come mi piacciano gli uomini, però mi piaci anche tu e mi piacerebbe accarezzarti e baciarti anche lì fra le tue cosce.-
Mentre le parla l’accarezza sul sesso sfiorandola leggera con la punta delle dita sopra le mutandine.
-Da quanto tempo tuo marito non fa l’amore con te? Da quanto tempo non godi fra le braccia di qualcuno? Se vuoi ti posso aiutare, mi piacerebbe accarezzarti con le mani e con la lingua, non devi temere, né sentirti a disagio.
Molte donne se sono amiche, senza che siano necessariamente lesbiche, lo fanno. Lo fanno così, solo perché &egrave bello farlo! Dai prova con me, mettiti tranquilla e lasciami fare.-
Così dicendo riesce a vincere ogni resistenza, le fa scendere gli slippini fino alle caviglie e la spinge per sdraiarla sul divano aprendole le gambe.
In ginocchio davanti a lei si sofferma a rimirarle il sesso parzialmente nascosto da una folta pelliccia di pelo scuro. Avvicina il viso e si inebria aspirando l’aspro profumo della vulva.
Libera la fessura dai peli e respira ancora, estasiata, il forte afrore femminile che si libera dalla vagina già umida di piacere. Applica la lingua alla fica e la frulla lungo i bordi esterni delle grandi labbra, la lecca succhiando il nettare che secerne e infine la penetra slinguandola in profondità.
Inghiotte le secrezioni che le riempiono la bocca, sale all’estremità superiore della vulva, si avventa sul clitoride turgido e lo risucchia fra le labbra stringendolo fra i denti delicatamente.
Danila emette un gemito e comincia a godere senza più ritegno nella bocca di Claudia.
-Ahh… godo, sto venendo sulla tua lingua, leccami ti prego, non ti fermare, ahh… da quanto tempo non godo così, non credevo che fosse così bello anche con una donna, continua, continua…-
Urla, singhiozza, geme, due volte raggiunge l’orgasmo e alla fine si placa lasciandosi andare esausta.
Con le mani tiene la testa di Claudia premuta fra le proprie cosce e muovendo il bacino continua a sfregare la vulva sul viso dell’amante.
-E tu poverina? Tu non hai goduto, vuoi che provi anch’io a baciarti… come hai fatto con me? Però guarda che per me &egrave la prima volta e non so se sarò capace di farlo bene, può darsi che mi dia fastidio metterti la lingua nella fica.-
Invertono le posizioni e Danila infila la faccia fra le cosce di Claudia, timidamente accosta il viso al pube e con le labbra sfiora il pelo folto e profumato.
Si fa più audace e passa le labbra chiuse sul clitoride, infila il naso nella fessura e la percorre per la sua lunghezza, in un attimo fa guizzare la lingua come una serpe e penetra nella vagina.
Per la prima volta avverte sulla lingua il sapore del sesso femminile, non ne &egrave particolarmente turbata, anzi la novità le piace, a poco a poco ci prende gusto e comincia a leccare tutto intorno le grandi labbra aumentando via, via il ritmo.
Lappa disordinatamente l’interno della vulva, sale al clitoride e lo solletica sulla punta, lo risucchia in bocca come ha appena fatto Claudia con lei.
Comincia a suggerlo con forza e avverte il piacere che inizia a serpeggiare nell’amante fino a farlo sfociare in un orgasmo sfrenato.
Si solleva dal ventre che ancora sussulta e va a baciare il viso di Claudia, le accarezza le mammelle e con le dita le tormenta i capezzoli fino a farli raggrinzire ed indurire.
A mano piena agguanta e stringe il basso ventre all’interno delle cosce, infila due dita nella vagina fradicia di succhi e nel medesimo tempo cerca la bocca della donna.
Quando la trova la penetra con la lingua.
Claudia risponde al bacio, le lingue si intrecciano in giochi vorticosi, si succhiano a vicenda ed &egrave come se ognuna volesse superare l’altra.
Claudia ha la bocca colma di saliva che Danila beve in preda ad una libidine mai provata.
La mano abbandona per un attimo la vulva ed accarezza il boschetto peloso, si sofferma a giocarci un poco arruffando i peli morbidi e setosi poi ritorna alla fessura e vi intrufola ancora le dita frugandola in ogni anfratto.
-Sono una svergognata, &egrave la prima volta che faccio l’amore con una donna, ma ora mi sembra di averlo sempre desiderato, mi &egrave piaciuto moltissimo farlo con te.-
-Quando ne hai voglia sai dove trovarmi, ma ora raccontami, davvero tuo marito non ti guarda più? Una donna bella e passionale come te!-
-In tre mesi mi avrà scopata si e no un paio di volte, credimi mi chiedo chi o che cosa mi trattenga dal fargli anch’io le corna magari col primo che capita, cerco di calmarmi masturbandomi da sola, però… sento la mancanza di un cazzo.-
-Se tu lo vuoi, se sei disponibile, io forse ho la soluzione al tuo problema.
Quando la sera ti ritrovi sola perché lui se ne &egrave andato per gli affari suoi e ti prende la voglia di fare l’amore, sali da me, se ti piace come uomo, ti faccio scopare con mio marito, anzi, potremmo fare l’amore tutti e tre insieme… che ne dici, ti andrebbe? Ti piacerebbe provare?-
-Tuo marito? Ma parli seriamente? Non sei gelosa…? E io come faccio? Salgo così da te e gli dico: dai scopami! Che vergogna…! E se poi non gli piacessi o non mi volesse? Come faccio? Mi Offro a lui così… mi sembrerebbe di essere una puttana di strada.-
-Ma cosa dici Danila, mio marito sarà certamente ben felice di venire a letto con te e non gli sembrerà vero di potersi scopare una donna bella come te.
In quanto a sentirti puttana, guarda che più spesso di quello che credi mi sento così anch’io e ti dirò di più, mi piace fare la troia per mio marito. Sai che per il nostro piacere lui mi fa chiavare anche con altri uomini? Ti assicuro che &egrave un piacere diverso, incredibile. Attenta! E’ un segreto, sei l’unica a saperlo! A me piace da morire sentirmi puttana ed essere trattata come tale quando mio marito mi porta in giro a scopare. Non devi fartene un problema, butta alle ortiche scrupoli e falsi moralismi, sali invece da noi e ti accorgerai quanto riuscirai a godere di più concedendoti a lui come una puttana, più ti sentirai troia e più ti piacerà.
Ti faccio un’altra confidenza: io e mio marito ci vogliamo più bene da quando ci siamo esaltati nella libertà più assoluta del sesso. Soprattutto da quando mi permette di comportarmi come una vera vacca, ovviamente non per soldi.
Mi fa scopare con tutti gli uomini che voglio, lui stesso me li porta in casa o mi porta in certi posti dove posso concedermi a degli sconosciuti, prova a venire con noi una volta e vedrai quante scopate ti faccio fare.-
-Mio Dio, ma veramente ti lascia andare a letto con altri uomini? E ti porta a scopare per strada?-
-Non &egrave che mi mandi a battere su un marciapiede, ma mi accompagna in posti particolari, frequentati da uomini che vanno lì apposta per scopare con donne come me, che amano farsi fottere come troie.
Sai quanti cazzi mi sono fatta nei tre mesi che tu l’hai gustato solo un paio di volte? Vorrei poterti dire il numero esatto, ma ne ho perso il conto.
Svegliati Danila! Il mondo là fuori &egrave pieno di uccelli che non sognano altro che entrare a fare il nido in una fica come la tua o la mia.
Apri la mente al piacere del sesso, libera di concederti a chi vuoi! Comincia provando con mio marito! Vedrai come ti piacerà fare l’amore con lui, non perché sia particolarmente dotato o abile, ma perché assaggerai il sapore del proibito, perché ti sentirai posseduta da un cazzo che non &egrave quello del tuo uomo! Allora… ti aspetto una di queste sere? In seguito poi, se ti piacerà e se lo vorrai, ti porteremo con noi e potrai provare anche tu il brivido di aprire le gambe a gente mai vista prima, in culo a quel coglione di tuo marito.-
-Mio Dio mi hai eccitata tutta, non so… ora sono così frastornata che non so darti una risposta… mi gira la testa… ti prometto di pensarci, ma cerca di capirmi mi sembra una cosa così strana, così fantastica. Conoscendoti mi sembra così incredibile che tu faccia queste cose… insieme a tuo marito poi! Non riesco a crederci, ti fai portare da lui a battere… come una qualunque puttana di strada e godi nel prostituirti!
Lo sai che solo l’averti promesso di pensarci mi fa già sentire una maiala? E’ vero… solo l’idea di buttarmi fra le braccia di altri uomini mi fa provare una incredibile sensazione di piacere. Claudia ho voglia ancora… fammi godere un’altra volta… con la bocca… ahh la tua lingua sulla fica, continua… leccami! Guarda come mi spalanco tutta per te, mi sento troia anch’io… sii Claudia, voglio provare quello che mi hai detto, voglio farmi portare a letto da tuo marito, voglio farmi chiavare da lui, voglio sentire il suo cazzo entrarmi nella fica e anche nel culo… che mio marito non vuole più.
Fammi godere Claudia, voglio morire di piacere fra le tue braccia, mordimi, fammi male, ahh… godo, godo come una vacca, la tua vacca Claudia!-
Gode contraendo gambe e bacino, tra le convulsioni dell’orgasmo si preme la testa di Claudia sulla vulva gustandosi l’agile lingua che le esplora ogni anfratto della fica.
Vuole ricambiare le piacevoli attenzioni in eguale misura, si rovescia ed incolla a sua volta le labbra sul sesso dell’amica per darle piacere.
Placatesi dopo l’orgasmo, Claudia le accarezza ancora le tette opulente, gusta il turgore di quelle mammelle schiacciandole e strizzandole con le dita.
Dà un’ultima, rapida succhiata ai capezzoli, poi l’aiuta a rivestirsi. Le strizza un’ultima volta il seno da sopra il vestito mentre presale una mano se la porta alla vulva fradicia e palpitante:
-La senti come ne ha ancora voglia? Mi spiace che te ne devi andare, ma ti aspetto al più presto, promettimi che tornerai con o senza la presenza di mio marito, anche se spero proprio che salirai per far l’amore anche con lui.-
Prima di lasciarla la stringe a sé un’ultima volta e la bacia con ardore sulla bocca, le lingue si cercano e si intrecciano ancora per un lungo, ultimo, appassionato momento.

Una sera suona il campanello, Claudia va ad aprire, &egrave Danila.
-Ciao entra!- La saluta con gioia.
-Non dirmi che tuo marito ti ha lasciata sola anche questa sera!-
La pilota in salotto, Danila &egrave confusa ed ha il viso rosso porpora.
-Sì se ne &egrave andato…, credo dalla sua amante.-
Quando nota la mia presenza si emoziona ancora di più.
-Buona sera dottore, mi scusi se vengo a disturbare.-
-Ma cosa dici? Vieni accomodati e non darmi del lei, sei fra amici no? E poi Claudia mi ha raccontato tutto di voi, dell’altro giorno e penso che ormai sia d’obbligo una maggiore famigliarità, non credi?-
Le mie parole la mettono ancora di più in agitazione e Claudia le dà il colpo di grazia:
-Ciò che conta &egrave: ti sei decisa a venire solo per me o anche per lui?-
Danila si tormenta le mani nervosamente e si agita sul divano dove nel frattempo si &egrave accomodata.
Liscia una piega inesistente del vestitino e tiene il viso basso e sempre più tendente al rosso acceso.
-Scusatemi ma mi sento tutta confusa e a disagio, forse &egrave meglio che me ne vada.-
-Ma nemmeno per sogno cara. Adesso sei qui e rimani con noi, su non essere così vergognosa, mettiti tranquilla e vedrai che il disagio ti passa subito.
Ricorda che sei fra amici e che mio marito &egrave stato felice quando ha saputo di come ti sia piaciuto l’altra volta, ora ti faccio un buon caff&egrave che ti aiuterà a tirarti su!-
Se ne va in cucina lasciandoci soli, mi accosto a Danila che continua a tenere gli occhi bassi e vergognosi.
-Su non fare così, Claudia mi ha raccontato tutto dei rapporti tra te e tuo marito, delle tue insoddisfazioni, però tu non devi rovinarti l’esistenza per un uomo che non ti merita e che oltre tutto deve essere anche coglione per rinunciare ad una donna come te.
Devi trovare il coraggio di provare a cercare altrove quello che ti viene negato in casa.-
Cerco di stimolarla con le parole e intanto le cingo le spalle con un braccio attirandola sul mio petto. Ancora vergognosa, non osa guardarmi negli occhi, allora la prendo per il mento e le forzo il viso verso l’alto.
-Guardami, non essere così timida!-
Lei alza gli occhi e mi guarda, ma non riesce a tenerli fermi, mi fissa solo per brevi istanti vagando da un punto all’altro del mio viso.
Le accarezzo una guancia e facendomi più vicino, accosto le labbra alle sue che penso di dover forzare, invece, le trovo già dischiuse e disponibili.
Inizio a baciarla dolcemente e la penetro con la lingua cercando la sua, mi risponde con rapidi guizzi e si abbandona completamente fra le mie braccia.
Il respiro &egrave corto e affannoso, con gli occhi chiusi mi lascia fare senza opporre alcuna resistenza.
Mentre la bacio le accarezzo il seno. A mano piena le palpo così forte una mammella che emette un gemito nella mia bocca.
E’ certo che le piaccia essere accarezzata così, perch&egrave &egrave tutta un tremore e da sopra il vestitino leggero sento i capezzoli che le si inturgidiscono.
-Sei più calma ora? Lasciati andare tranquilla e non crearti problemi, vedrai che sarà più facile di quello che immagini.-
Le prendo una mano e la guido sul mio pene già esploso in una magnifica erezione, lo stringe subito da sopra i pantaloni mentre accosta il volto alla mia spalla e mi bacia sul collo.
Sospira di piacere e quell’alitare sul mio orecchio, unito alla carezza della punta della sua lingua, fa acuire la mia libidine.
Le infilo una mano sotto il vestito e le accarezzo le gambe salendo lentamente alle cosce sode e carnose che si dischiudono per agevolarmi il passaggio.
Raggiungo le mutandine e ci faccio scorrere sopra le dita percorrendo la lunghezza della fessura.
Altro che timida! La trovo già fradicia e infatti mugola di piacere e si dimostra pronta per essere sacrificata all’altare di Venere.
-Ti piacerebbe far l’amore con me e Claudia? Ti piacerebbe sentire dentro di te quello che stai tenendo in mano? Sentirlo godere nella tua pancia?-
Danila &egrave completamente abbandonata e disponibile, credo che non aspetti altro che concedersi alle nostre voglie e sta scoppiando dal desiderio di vivere questa esperienza.
-Fammi quello che vuoi e mantieni anche quello che Claudia mi ha promesso, voglio far l’amore con voi perché sono stanca di masturbarmi da sola, chiavami…! Chiavami insieme a tua moglie, come due troie, le tue troie…ahh… sbrigati a darmi il tuo cazzo che non ne posso più!-
Lo stringe con forza nella mano e in quell’atto ci sorprende Claudia che stava arrivando con i caff&egrave.
-Bene, vedo che avete cominciato senza di me e credo proprio che ora il caff&egrave non interessi più a nessuno!-
Prendo Danila per la vita e l’aiuto ad alzarsi in piedi, la bacio sulla bocca e intanto le faccio scivolare dalle braccia le spalline del vestito che cade frusciando a terra.
Le brancico con forza le mammelle strapazzando i capezzoli, le piace essere palpata rudemente, con violenza e mi incoraggia a proseguire nell’azione senza usare tanti riguardi.
Claudia intanto si &egrave già denudata ed ora mi sta aiutando a fare la stessa cosa. Appena sono nudo appoggio la mia virilità sul bassoventre di Danila, fra il suo folto cespuglio di peli bruni mentre continuo a frugarle la bocca con la lingua.
Mia moglie si &egrave inginocchiata in mezzo a noi e cerca di leccarci i genitali, ma le sue attenzioni sono rivolte soprattutto a Danila.
Si porta alle sue spalle e la bacia sulle natiche che allarga con le mani per poter arrivare con la lingua a leccarle l’ano.
-Ti hanno già inculata!-
Grida quando si accorge che Danila non &egrave più vergine neppure lì.
-Chi &egrave stato? Tuo marito?-
– Anche! Quel porco, quando ancora mi desiderava, preferiva mettermelo di dietro… un’abitudine presa quando eravamo fidanzati, ma anche a me piace sentire il cazzo nel culo, mi piace da morire, ora ti prego prendimi… lo voglio dentro, infilamelo!-
Non mi faccio ripetere l’invito e glielo punto sulla vulva, lei cerca di aiutarmi, lo impugna saldamente con una mano e lo forza sulla fessura.
Non riesce a farlo penetrare in quella posizione ed allora tenendolo ben stretto nel pugno, indietreggia fino al divano e vi si rovescia sopra con le cosce spalancate.
Non perdo altro tempo e la infilo come un tordo allo spiedo con un colpo secco, violento.
La penetrazione &egrave dolorosa e urla per il male che però viene subito placato dal repentino insorgere del piacere.
-Finalmente ho il tuo cazzo dentro di me, non avevo il coraggio di dirlo, ma da quando Claudia me ne ha parlato non ho desiderato altro che farmi chiavare da te, ahh… finalmente tua… chiavami con forza, non aver paura di farmi male e tu Claudia vieni vicino… dammi la tua fica da leccare!
Lo sai Franco che mi piace la fica di tua moglie?
Ci siamo leccate come due lesbiche e ci siamo sborrate in bocca… non fermarti continua a spingere, più veloce, più in fondo, fottimi tutta…voglio essere la tua troia, anzi la troia di tutti, di tanti uomini… come Claudia…! Promettimi che porterai anche me assieme a tua moglie… che mi farai riempire di sborra… nella fica e nel culo… si anche nel culo… Franco voglio che mi chiavi anche nel culo… mi piace tanto…sto venendo… godo… come una vacca, sono fatta apposta per essere chiavata… chiavata da tutti, ahhh…-
Urla quando raggiunge la vetta del piacere e si contorce sotto i colpi del mio ariete che la penetra nel profondo della vulva fino a colpirle l’utero.
Sento i muscoli della vagina che contraendosi mi stringono l’uccello in un abbraccio morboso, li sento stringere ed allentarsi in un massaggio continuo che mi portano in breve all’orgasmo.
In uno spasimo finale spingo il cazzo il più in fondo possibile irrorandola di sperma e Danila, appena avverte il caldo liquido zampillarle in fondo alla vagina, si consuma in un altro orgasmo per poi abbandonarsi quieta.
Claudia mi allontana bruscamente per avventarsi come una furia fra le sue cosce, applica le labbra alla vulva e comincia a leccare e succhiare lo sperma che sta gocciolando fuori.
La penetra con la lingua che fa roteare lungo i bordi, raggiunge il clitoride e lo risucchia fra le labbra poi infila le dita nella vagina e gliela allarga al massimo.
Ripenetra con la lingua e succhia lo sperma che vi &egrave rimasto, la ripulisce completamente dal nettare che le ho appena iniettato e in quel momento Danila gode di nuovo.
Faccio cambiare di posto le due donne e sdraiare mia moglie sul divano.
Ora tocca a lei! Le palpeggiamo le tette, le cosce e il sedere pieno e sodo.
Spalanca le gambe tenendole sollevate e Danila vi si intrufola in mezzo mentre Claudia si apre con le mani il fiore rosa e carnoso per farsi leccare meglio.
Comincia a godere subito non appena la lingua dell’amica le sfiora la fica.
Io nel frattempo continuo ad accarezzarle le tette, sono ancora turgide nonostante i ripetuti orgasmi, le strapazzo i capezzoli che diventano grossi e duri, glieli lecco tirandoli con le labbra e Claudia sotto l’azione delle nostre lingue va in estasi guaendo di piacere.
Danila continua a leccarla tutta, le bacia l’interno delle cosce, le apre la fessura con le dita e lappa l’interno della fica, poi le schiude le natiche, appoggia le labbra sul fiore bruno e lo bacia come una seconda bocca penetrandolo con la lingua.
A quella vista sono assalito da una vampata di lussuria e la mia virilità riprende consistenza, mi porto alle spalle di Danila e comincio a baciare anche lei sui glutei morbidi e carnosi, scendo con la lingua all’interno del solco delle natiche e raggiunto il buchetto più stretto lo bagno di saliva.
Ci infilo dentro un dito per lubrificarne l’interno, aggiungo ancora saliva e questa volta vi infilo due dita, entrano senza difficoltà, senza dubbio Danila &egrave già stata sodomizzata molte volte.
Mugola sentendosi masturbare il culetto e mi incita a prenderla senza ulteriori indugi:
-Dai porco fammi il culo, mi piace farmi inculare ed ora ne ho una voglia pazza… prendimi!-
Strilla appena affondo in lei e prendo a brandeggiare dentro e fuori il mio piolo che sembra dover scoppiare da tanto &egrave ritornato duro e gonfio.
Ad ogni colpo Danila risponde spingendo le natiche contro di me ed io, infoiato da non capire più nulla, accentuo la forza dei miei colpi che già sono abbastanza violenti.
-Porco ti piace sfondarmi il culo…? Il culo della tua puttana… fottimi come la più troia delle troie… voglio il tuo cazzo! No, non solo il tuo! Ne voglio tanti… li voglio in fica e in culo tutti insieme, ahh come mi sento riempita…!-
Inizia così a provare un orgasmo di una intensità incredibile, &egrave come in preda al delirio e si agita come un’ossessa urlando frasi senza senso.
Si capisce solo che vuole tanti cazzi che la fottano in tutti i buchi del corpo, si sbatte così convulsamente che fatico a mantenerle il cazzo infilato nel culo. Con pochi e rapidi colpi raggiungo per la seconda volta il piacere e le riverso nell’intestino una buona razione di sperma.
Mi sfilo da lei che si gira di scatto e con mossa felina me lo prende in bocca, lo ingoia fino a toccarmi le palle con le labbra e lo succhia lubricamente pulendolo dai residui del coito.
Ebbri di piacere, rimaniamo sdraiati e quieti tutti e tre per un meritato riposo.
Sto ancora giocando con i riccioli del pube delle due donne quando il sonno ci sorprende.

(continua)

Claudia una moglie calda
(parte 3)

Coricati con le gambe ancora intrecciate le une alle altre, i corpi sudati e i sessi roridi degli umori della recente fatica, ci stiamo riprendendo lentamente.
Danila &egrave la prima a parlare, ha ancora gli occhi chiusi ed il respiro pesante.
“Sono veramente una porca.”
E’ il suo primo commento; quando parla la voce &egrave ancora roca per il recente orgasmo, socchiude gli occhi e ci guarda come se ci vedesse solo in quel momento.
All’improvviso in fondo alle pupille le si accende la scintilla della lussuria e si rivolge a Claudia:
“Ci credi se ti confesso che non ne ho ancora abbastanza? E’ stato bellissimo far l’amore con tuo marito, ma con i tuoi discorsi mi hai stuzzicato troppo la fantasia ed ora mi piacerebbe che ci fossero ancora altri uomini per farmi montare anche da loro! Mi piace troppo far l’amore e prima o poi, se non ci foste stati voi, sarei impazzita per la mancanza di cazzi.”
“Hai avuto molti uomini?”
Chiede Claudia mentre le accarezza dolcemente un seno.
“Da ragazza sì, ne ho avuti molti! Ho cominciato a scopare che ero molto giovane, ma da sposata ho avuto solo mio marito… a parte una breve avventura con un ragazzo che abitava in questa casa.”
“A che età hai cominciato?”
Incalza Claudia mentre continua a strapazzarle una mammella. Anch’io la sto accarezzando all’interno delle gambe, ha la pelle vellutata ed &egrave piacevole far scorrere le dita dalle ginocchia in su fino al sesso ancora dischiuso ed umido.
“A sedici anni ho avuto il mio primo approccio col sesso maschile, con un vicino di casa anzianotto e vedovo. I miei erano al lavoro tutto il giorno e tornavano la sera tardi, lui che mi doveva accudire di ritorno da scuola fino all’arrivo dei miei, si approfittò in parte della mia innocenza, ma furono solo baci e toccamenti. A circa diciotto anni persi la mia verginità ad opera di un prete, frequentavo un oratorio e mi davo da fare per la parrocchia con gli altri ragazzi attivisti.
Il prete, accortosi di me per l’attività che facevo, un giorno con una scusa mi porta in casa sua sopra la canonica e dopo diverse manfrine e giochini vari, mi convince a prenderglielo in mano e a farmi accarezzare.
Da quella volta gli incontri divennero sempre più frequenti e audaci finch&egrave riuscì a farmi la festa e prese a scoparmi anche due o tre volte alla settimana. Devo dire che mi piaceva far l’amore con lui ed inoltre mi sentivo pure tranquilla perch&egrave non sarebbe stato certamente il prete ad andare in giro a raccontare le nostre storie. E’ con lui che ho provato per la prima volta il piacere.
Una volta dopo avermi leccata tutta ed essersi fatto succhiare il cazzo, mi penetra in vagina, ma al contrario del solito, mi chiava lentamente, con colpi delicati. Il suo cazzo &egrave di discrete proporzioni e lo sento riempirmi piacevolmente il basso ventre mentre scivola su e giù.
Nei movimenti del coito sento un calore mai provato prima, &egrave molto piacevole e mi prende i visceri. Il prete mi bacia sulla bocca e la sua lingua mi esplora le labbra, succhio la sua saliva che con la lingua mi sospinge nella bocca, lo sento fremere nel momento culminante del piacere… i suoi ultimi colpi e si scioglie dentro di me.
Gli spruzzi caldi dello sperma per la prima volta mi irrorano la fica e mi provocano come una specie di vortice, mi si annebbia la mente, so solo che sto provando un piacere infinito mai provato prima, mi avvinghio ai fianchi del prete e raggiungo il mio primo orgasmo.
Questa &egrave stata la mia prima, indimenticabile esperienza al piacere e da allora ho goduto ancora molte volte, anche con altri uomini occasionali, ma non tutti riuscivano a darmi la medesima soddisfazione.
Ho avuto poi avventure con i ragazzi della zona e anche con qualche loro papà, pur facendomi sempre chiavare dal prete col quale sono andata avanti per qualche anno.
Insomma ero diventata una vera e propria troietta e non perdevo occasione per farmela con chi capitava. Il prete però &egrave stato l’unico al quale ho permesso di chiavarmi nella fica, dagli altri me lo facevo mettere solo nel culo.
All’atto sodomitico mi aveva iniziata lo stesso sacerdote e mi era piaciuto moltissimo da subito, in oltre preferivo farmi inculare perch&egrave avevo meno paura di restare incinta.
Diversi anni dopo ho conosciuto mio marito e da allora ho fatto l’amore solo con lui, ma poco per la via classica perché anche lui preferiva mettermelo dietro.”
“Ti piacciono i ragazzi giovani o preferisci gli uomini maturi?”
Le chiede tendenziosamente Claudia, che pensa ad Enzo, mentre con le dita le accarezza e titilla i capezzoli.
“In generale preferisco gli uomini maturi, però se capita l’occasione, non disprezzo nemmeno quelli giovani. Vi ricordate la famiglia S…, quella che abitava sopra di voi? Avevano un figlio pestifero buono a nulla, aveva appena superato l’esame di maturità a scuola, ma in pratica era un immaturo nonostante l’età. Combinava sempre un sacco di guai, sporcava il condominio qualunque cosa facesse e mi creava un sacco di lavoro in più per sistemare le sue malefatte.
Una volta lo becco a giocare col pallone nel sotterraneo dei box, calciava delle pallonate violente contro le saracinesche facendo un casino del diavolo, lo prendo per un braccio e, incazzata, comincio a rimproverarlo. Quello invece di calmarsi mi si rivolta contro da vero maleducato e con tanta forza da far paura, mi agguanta per le tette facendomi un male cane.
Gli rifilo uno schiaffone sulla faccia minacciando di dire tutto a suo padre. Non gliene frega niente della mia minaccia, continua a farsi sberleffi di me e continua a mettermi le mani da tutte le parti.
Riesce ad infilarmele anche sotto la sottana, la solleva e mi tocca sopra le mutandine. – Te l’ho toccata, te l’ho toccata! – Mi grida come un matto. – Dai fammela vedere, togliti le mutande! –
A quel punto gli rifilo un altro sganassone, questa volta così forte, che lo mando a sbattere con la testa contro la saracinesca di un box provocando un rumore assordante.
Si mette a strillare forte, urla che gli ho fatto male e si tiene la testa con le mani. Mi prende la paura di aver esagerato e di avergli fatto male veramente, lo prendo fra le braccia per calmarlo, ma soprattutto cerco di constatare se gli ho procurato dei danni seri.
Quel briccone invece non ha nulla, fa solo scena e approfitta dell’occasione per tornare subito a infilarmi le mani in mezzo alle gambe. Me le caccia sotto la sottana, raggiunge l’orlo delle mutandine e ci infila le dita toccandomi la fica. Cerco di opporgli resistenza come posso, ma &egrave più forte di me e mi immobilizza in un angolo dei box.
Mentre lottiamo avvinghiati mi accorgo che gli &egrave diventato duro perch&egrave sento il suo coso premere turgido contro la mia gamba.
Non so cosa mi succede, ma mi passa la rabbia e mi viene la voglia di quel giovane cazzo.
– Mi fai male – gli dico. – Se proprio vuoi toccarmi cerca almeno di essere delicato. – Diminuisce la sua aggressività, ma non smette di palparmi, la sua mano mi fruga dappertutto e insiste per volermela vedere.
Mi ha già infilato due dita dentro la fica e giovane o no mi ha eccitata al massimo, e ha fatto venire anche a me la voglia di giocare col suo cazzo che continuo a sentire tutto teso contro la mia coscia.
Lo prendo per un braccio strattonandolo nel corridoio delle cantine, apro con la chiave la mia e ci rinchiudiamo dentro.
Accendo la luce e lui subito mi tira su il vestito e rimane come imbambolato a guardarmi, indossavo calze e reggicalze e la vista delle mie gambe lo ubriaca completamente. Ha smesso di fare il prepotente ed ora sembra intimorito, prendo una sedia e lo faccio accomodare davanti ad un tavolino sul quale mi siedo dopo essermi sfilata le mutandine.
Con le gambe spalancate e penzoloni comincio a masturbarmi davanti ai suoi occhi, mi allargo la figa
perché possa guardarmela bene e lo invito a partecipare, a toccarmi come vuole.
Penso che nessun ragazzo sia mai stato più felice di lui in quel momento. Passato il primo attimo di imbarazzo comincia a palparmi in ogni maniera possibile, entra nella fica con le dita, mi accarezza e bacia sulle cosce dove non sono coperte dalle calze e tutto quello smaneggiare comincia a piacermi un casino, quel bastardo ha stuzzicato le mie voglie arretrate e faticosamente represse e gli &egrave facile riuscire a farmi godere.
Gli tiro giù i pantaloni e gli slip, ha il cazzo duro come un paletto di legno e comincio a menarglielo.
Gli prendo in bocca il glande mentre continuo a far andare su e giù la mano lungo l’asta e nel frattempo lui mi palpa le tette.
– Ti piace così con la bocca? Ti piacerebbe mettermelo dentro? –
Srotolo un vecchio tappeto per terra, mi ci sdraio sopra attirandolo fra le mie cosce e lo aiuto a infilarmi l’uccello.
– Ti piace farlo nella fica? La senti come &egrave calda e accogliente? –
Mi scopa menando colpi ad una velocità incredibile, sembra un coniglietto da tanto &egrave veloce e dopo un po’ lo sfregamento del suo cazzo comincia a farmi effetto e mi fa godere.
Facciamo l’amore per più di un’ora senza mai fermarci, ce l’ha sempre duro ed ha una notevole resistenza. Quel pomeriggio ha voluto farmi di tutto, dopo avermi scopata, mi ha leccato la fica piena della sua sborra e ha voluto anche incularmi.
In seguito ci siamo incontrati diverse altre volte, aveva gusti particolari e mi faceva le cose più strane ed io gli permettevo ogni fantasia perché avevo bisogno del cazzo che mio marito mi negava e con lui avevo trovato lo sfogo alla mia libidine repressa.
Un giorno purtroppo la famiglia si &egrave trasferita e non l’ho più visto, né sentito.
Come vedi Claudia, sono proprio una gran vacca che pur di farsi un cazzo non disprezza nemmeno i preti.”
“Meglio così perch&egrave abbiamo conosciuto da poco un ragazzo molto giovane e che presto verrà a trovarci, si chiama Enzo ed &egrave esuberante come lo si può essere solo alla sua età.
Sei invitata fin d’ora a partecipare, vedrai come ci divertiremo! Ti assicuro che &egrave un vero mandrilletto nonostante l’età, pensa che &egrave stato lui pochi giorni fa a sverginarmi il culo.”

Passa qualche giorno. Dopo la serata con Danila, io e Claudia ci siamo mantenuti a riposo per un po’ al fine di recuperare energie.
Una sera, mentre aspettavo di andare a tavola per la cena, sfogliavo una rivista per adulti per ingannare il tempo, per intenderci di quelle del tipo coppia cerca coppia.
Leggevo un articolo nel quale venivano segnalati indirizzi di luoghi per incontri particolari con altre coppie o singoli. Chiamo Claudia e le leggo le parti più salienti, optiamo subito per una località nel pavese sita sulle sponde del Ticino e decidiamo di andarci quella sera stessa.
Ci premuriamo ovviamente di avvisare Danila che accetta subito, felice di venire con noi.
Passiamo a prenderla con grande gioia del marito il quale, da quando lei ci frequenta, si sente più libero di farsi gli affari suoi e non si preoccupa nemmeno di sapere dove vada sua moglie.
Per lui quello che conta &egrave che ora non ha più la rottura di scatole che Danila gli faceva ogni volta che usciva, ovviamente non immagina neppure quello che sua moglie fa in nostra compagnia.
Arriviamo sul posto segnalato dalla rivista e parcheggio la macchina sul ciglio della provinciale in mezzo ad altre auto arrivate prima di noi.
Non sapendo esattamente dove andare, prendiamo a caso per una stradina sterrata che si insinua nella campagna in mezzo ai boschetti di pioppi canadesi. Poco più avanti, quasi in riva al fiume, fra i cespugli del sottobosco, noto nell’incombente oscurità della sera delle persone in movimento e ci avviamo verso di loro.
Prendo Danila per il braccio e le sussurro:
“Hai visto che ho mantenuto la promessa? Qui potrai finalmente soddisfare il tuo desiderio di farti tutti i maschi che vuoi, guarda quello!”
Le indico un tizio che a lato della strada, a pochi metri di distanza, se lo sta menando rivolto con ostentazione verso di noi.
“Vieni – le dico scherzando – questo sarà il tuo primo cliente di questa sera.”
Quando siamo vicini al gaudente sollevo contemporaneamente le sottane delle due donne mettendo in bella mostra le loro gambe stupende. L’uomo non perde tempo e mette subito le mani fra le cosce di tutte e due che insieme si danno da fare a manipolargli il cazzo.
“Non hai degli amici?” chiedo allo sconosciuto
“Si certo, aspettatemi qui che vado a chiamarli.”
Mentre sparisce veloce nel folto delle siepi sfilo le mutandine alle mie ragazze, le abbraccio e le bacio entrambe sulla bocca mentre mi impugnano l’uccello e lo menano massaggiandomi i coglioni.
“Le mie due troie che sono venute per farsi fottere – mugolo infoiato – siete le mie due puttane che si prostituiscono per me, voglio vedere chi &egrave la più puttana di voi due, quella che mi farà godere di più… eccolo che torna con gli amici, guardate quanti sono… adesso ve li dovete fare tutti…”
Li conto, sono in otto e ci conducono poco lontano in un angolo più riparato
“Qui ci possiamo anche spogliare, nessuno verrà a disturbarci.”
Dice quello che sembra avere maggiore autorità. Ci denudiamo completamente e gli uomini sono subito intorno alle mie donne. Claudia e Danila sono imbarazzate nel decidersi con chi cominciare, ma l’indecisione viene superata da uno del gruppetto che si accosta a mia moglie da dietro e glielo infila in mezzo alle gambe, lei si piega un poco in avanti per facilitarlo e il cazzo la penetra prepotentemente nella vagina.
Danila &egrave già a cavallo di un ragazzo che si &egrave sdraiato nell’erba e lo sta cavalcando con foga, di lato altri due le infilano a turno il cazzo in bocca. Sento mia moglie che geme a voce alta e mi porto dalla sua parte.
Anche lei ora &egrave a cavallo di qualcuno che la sta chiavando da sotto, geme forte perché uno del suo gruppetto sta cercando di infilarglielo nel culo, lei non vuole e cerca di respingerlo, gli altri due la tengono ferma per le spalle e le impediscono di sottrarsi.
“Aiutami Franco, nel culo no, ho paura che mi facciano male…”
Non ottiene l’aiuto che sperava.
“Non datele retta ragazzi, mia moglie &egrave tutta vostra, scopatevela come più vi piace, anche nel culo…”
Mi masturbo ferocemente davanti a questa scena di violenza, guardo mia moglie che viene presa da due di loro che la tengono sollevata per le cosce per poi calarla sul cazzo dell’uomo sdraiato per terra, la sua mazza le penetra nell’ano fino alle palle, lei ormai non protesta più, &egrave soggiogata ai quattro che la stanno violentando e si lascia fare.
Uno le prende le gambe che solleva sulle proprie spalle e la infila con un colpo solo nella vulva.
Claudia urla di nuovo, &egrave violentata nei due orifizi contemporaneamente, i due menano colpi all’impazzata e per un attimo temo un possibile danno alle parti intime che potrebbe rovinare mia moglie. E’ solo un dubbio che dura un attimo perché all’improvviso si aprono le cateratte del piacere e Claudia inizia una serie incredibile di orgasmi tra urla e invocazioni.
La voce &egrave roca, ma autoritaria, quando sprona i suoi maschi ad essere violenti.
“Maiali sfondatemi tutta, sono la vostra troia che vuole farsi chiavare e inculare, voglio sentire la vostra sborra spruzzarmi nella fica e nel culo, la voglio anche in bocca…”
Mentre la prendono guardo libidinosamente i due cazzi scivolare dentro e fuori dagli orifizi, l’uomo che sta di sotto si muove più quietamente, anche perché oberato dal doppio peso che deve sostenere, l’altro invece inarca la schiena e spinge con forza il bacino verso l’inguine di mia moglie.
Fa uscire il cazzo quasi del tutto e poi lo immerge completamente. Sono colpi lunghi e profondi che arrivano a toccarle l’utero.
Ogni affondo strappa un gemito di piacere a Claudia che ora gode senza ritegno.
Quello di sotto &egrave il primo a godere e le riempie il culo di sperma, l’altro lo segue a ruota e le allaga la fica. Non si perde tempo, i due che fino a quel momento sono rimasti inattivi sostituiscono i compagni e questa volta Claudia si fa penetrare la fica da quello sdraiato, il suo cazzo scompare nel folto pelame scuro di mia moglie.
La penetrazione &egrave rapida e indolore perché ha la vulva piena di sperma, l’altro la penetra nel culo e mentre la fotte ne loda le qualità ad alta voce, la cavalca con impeto e il cazzo, bagnato dallo sperma di chi l’ha preceduto, scivola con facilità nell’intestino di Claudia.
“Ahh come godo… – giubila pazza di gioia – Fammelo entrare tutto nel culo… non ti fermare che godo ancora!”
L’uomo si eccita alle sue parole e accelera il ritmo; &egrave bestiale come sta sodomizzando mia moglie, vederla violentare così mi innalza al settimo cielo della lussuria. Sento il sangue pulsare nelle tempie e qualcuno impugnare il mio cazzo che sembra esplodere da tanto &egrave gonfio e duro.
Tenendomi per l’uccello mi tira come se fosse attaccato a una maniglia e mi porta alle spalle di quello che sta violando mia moglie nel culo, lo appoggia nel solco delle sue natiche e lo punta sull’ano. “Spingi!” Mi dice “Fottilo come sta fottendo tua moglie.”
Comincio a spingere lentamente, il pene penetra facilmente e lo infilo per tutta la lunghezza, l’uomo geme sotto i miei colpi mentre a sua volta trapana mia moglie fra le natiche.
Schiacciata nel groviglio dei corpi, &egrave straziata dal piacere e singhiozza parole incomprensibili mentre il secondo uomo la chiava in fica e le strapazza le mammelle. Si va avanti così tra mugolii e gemiti come animali, come bestie in calore e quasi nello stesso momento tutti prendiamo la nostra parte di piacere.
Io sborro nel culo dell’uomo che urlando selvaggiamente gode anche lui in culo a Claudia.
Mia moglie riceve l’omaggio dei due maschi che se la stanno godendo e a sua volta grida sbrodolando come una fontana. Lo sperma cola dalla vulva e bagnarle le gambe, i quattro la circondano e la frugano in ogni recesso più intimo, uno addirittura le infila due dita nell’ano poi le toglie intrise degli umori appena eiaculati e gliele infila nella bocca.
Claudia le lecca lubricamente e tenendo stretta la mano dell’uomo mima un pompino.
Gli uomini si danno il cambio con quelli che si sono fatti Danila.
La raggiungo anch’io, ha gli occhi allucinati. Anche lei &egrave tutta fradicia di sperma, le gambe , il ventre, le tette ed il viso sono inzaccherati di sborra, residui delle battaglie appena concluse.
La stringo a me e le bacio le labbra, ha il sapore e il profumo dello sperma, con la lingua le pulisco un filo di sborra che le sta colando dall’angolo della bocca.
“Ancora… – mi sussurra all’orecchio – ne voglio ancora, falli avvicinare.”
Mi indica i quattro che hanno appena finito di chiavare Claudia, si impala su quello che si sdraia e intanto impugna un cazzo in ogni mano succhiandoli a turno, il quarto la penetra di dietro iniziando una veloce cavalcata.
Danila &egrave squassata dai colpi di quelli che la stanno scopando e mugola il suo piacere mentre succhia schifosamente gli altri due.
Quasi nello stesso tempo godono irrorandola di sperma. Ha la bocca piena ed il viso &egrave tutto lordato, raccoglie quel nettare con le dita e se lo porta alle labbra per succhiarlo avidamente.
Quanto tempo &egrave passato da quando &egrave iniziata quest’orgia di sesso? Forse un’ora, forse due, abbiamo perso la cognizione del tempo. Gli uomini se ne vanno dopo aver sbattuto benbene in ogni buco Claudia e Danila e le due donne sono stravolte dalla stanchezza, hanno gli occhi lucidi e respirano affannosamente.
Hanno avuto ciascuna otto uomini e una serie incredibile di orgasmi, ci sediamo per riposarci con la schiena appoggiata al tronco di una pianta e respiriamo l’aria fresca di questa serata estiva in riva al Ticino.
Ci alziamo per tornare alla macchina e sulla strada del ritorno incontriamo altri uomini che ci esibiscono i loro membri turgidi, superiamo il primo senza fermarci, ma senza esitazioni Danila si butta sul secondo.
Inginocchiata davanti a lui gli ingoia l’uccello leccando e succhiando come un’ossessa. Io e Claudia ci fermiamo ad ammirare la scena.
Danila &egrave scatenata fa quasi paura vedere con quanta frenesia aggredisce lo sconosciuto, sembra che glielo voglia strappare via con la bocca mentre glielo manipola con forza.
“Ce n’&egrave anche per lei!”
Mi dice uno saltato fuori alle mie spalle e alludendo a Claudia, ha un bel cazzo di notevoli dimensioni con la capocchia di un rosso acceso, spingo per un braccio mia moglie verso l’uomo che l’afferra per le natiche e la prende contro una pianta. Le solleva una gamba all’altezza della vita e l’impala così in piedi.
La penetra con colpi rapidi, guardo quel bastone nodoso entrare e uscire velocemente dalla fica di mia moglie fino a quando gode e la irrora di sperma.
Subito viene sostituito da un altro della cui presenza non mi ero neppure accorto.
Mi guardo intorno, ma quanti sono? Comincio a preoccuparmi per le due donne, non vorrei che quello che era iniziato come una scorpacciata di cazzi finisse con una violenza di gruppo.
Le vedo allo stremo delle loro forze e allora dico:
“Basta ragazzi, per questa sera basta, non ce la fanno più.”
Con sollievo li vedo allontanarsi senza un commento, senza una protesta.
Sorreggo le donne per un braccio e raggiungiamo l’automobile; sono esauste ma soddisfatte e le vedo scambiarsi occhiate di complicità, i loro sorrisetti sono significativi, poi Claudia mi chiede:
“Fermati da qualche parte che ho voglia di bere qualche cosa, ho la bocca tutta impastata.”
“Si di sborra.”
Rispondiamo quasi all’unisono io e Danila mentre ridacchiamo divertiti.
Ci fermiamo ad una baracca dove vendono del cocomero che mangiamo con gusto seduti ad un tavolino. Mentre mangiamo una mano si insinua fra le mie gambe, &egrave Danila che mi accarezza l’uccello. “Voglio anche il tuo prima di andare a dormire.”
E si appoggia alla mia spalla facendo le fusa come una gattina.
Arrivati a casa la invito a salire da me per farsi una doccia.
“Se tuo marito sente il profumo che hai addosso in questo momento ti appende per il collo senza chiederti niente.”
Appena entrati ci spogliamo, Claudia &egrave tutta arrossata in mezzo alle gambe, la faccio coricare sul divano e la lecco con delicatezza, ha un buon sapore di maschio e la sua fica profuma di sborra, mi eccita da morire.
Danila mi accarezza le palle, mi infila un dito nel culo e mi spompina con sapienza, &egrave la fine del mondo, geme quando cerco di infilarle le dita nella fica, lascio per un attimo Claudia e mi giro verso di lei nella classica posizione del 69.
Ho la possibilità di esplorare con gli occhi le sue intimità da vicino, anche lei ha la fica arrossata, ma soprattutto il culetto &egrave ridotto maluccio. Lo sfintere &egrave tutto gonfio e rivolto all’esterno, deve aver perso anche del sangue, se la sono proprio sbattuta senza tanti riguardi.
La lecco delicatamente e le passo la lingua sull’ano martoriato poi scendo sulla fica e le titillo il clitoride per darle sollievo e piacere. Claudia mi prende in mano l’uccello e mi masturba.
“Sborrale sulla faccia, sulla bocca, sulle tette!”
Come impazzita mi smanazza violentemente per farmi godere in fretta, schizzo densi getti di sborra sul viso di Danila che spalanca la bocca per berla golosamente.
Non ne perde una goccia e alla fine si forbisce le labbra con la lingua; ha il sorriso negli occhi quando mi guarda con aria soddisfatta.
Dopo la doccia le medico il sedere malandato con della pomata, poi l’accompagno al piano terra, dove abita, per il meritato riposo.
“Buona notte Danila, ci vediamo.”
Mi bacia sulla bocca e sparisce silenziosamente chiudendosi la porta alle spalle.

Sono passati alcuni giorni dall’avventura sul Ticino, &egrave una serata torrida e pregna di umidità, una cappa pesante grava su tutta la città e si fatica a respirare.
Claudia indossa solamente una vestaglietta leggera a mezza coscia ed io un paio di calzoncini pigiama che arrivano al ginocchio.
Suonano alla porta, chi sarà mai a quest’ora che viene a rompere, smoccolo tra me indispettito per l’improvviso disturbo e innervosito anche per il caldo atroce di quella sera. Sorpresa… &egrave Enzo.
“Ciao, vieni avanti, non ti aspettavamo, come mai così all’improvviso? Cos’&egrave successo?”
Lo faccio accomodare mentre chiamo Claudia.
“No, no… nessun problema sono venuto solo per dei consigli, se possibile.”
Arriva anche Claudia che saluta Enzo, gli si siede vicino baciandolo sulle labbra.
“Allora racconta, cosa vuoi sapere?”
“Ricordate quando vi ho raccontato dei miei approcci con mia sorella? Per farla breve, adesso vuole che la scopi, ma io ho paura di inguaiarmi e continuo a dirle di no, ora però mi ha detto che se non mi decido a farlo io si fa fare da qualche suo amico.
La mia paura &egrave che se lo fa con qualcuno senza scrupoli e magari poco prudente possa correre grossi rischi, ecco volevo se possibile un aiuto da parte vostra, un consiglio su cosa fare, come omportarmi.”
Restiamo in silenzio, Claudia mi guarda aspettando che trovi una soluzione e mentre sto riflettendo mi accorgo che gli occhi di Enzo stanno sbirciando nella scollatura di mia moglie, infatti, allunga una mano e le accarezza il seno.
“Hai voglia porcellino?”
Si slaccia la cintura della vestaglietta e lascia che le mammelle siano libere, completamente disponibili alla manipolazione del ragazzo. Nonostante il caldo atroce i due si incollano uno all’altra. Claudia si china e accoglie nella bocca il cazzo di Enzo che si &egrave già sbottonato i pantaloni.
Mentre li sento mugolare continuo a pensare ad una possibile soluzione e comincia a maturarmi un’idea… e perché non dovremmo poterne trarre vantaggio noi dalla situazione?
“Hei voi due, smettete un attimo e tu ascoltami Enzo… se tua sorella &egrave decisa a farsi scopare sta sicuro che lo farà, con te o con il primo che le capita, ma il vero problema secondo me non &egrave questo, quello cio&egrave di farsi fare per la prima volta. Il vero problema viene dopo, perché quando ci avrà preso gusto, ogni volta che ne avrà voglia andrà col primo ragazzo a portata di mano, con le possibili conseguenze che giustamente ti spaventano tanto.
Io ho un’idea… dovresti portarla qui da noi… la sverginiamo qui e avremo la possibilità di accontentare ogni sua voglia con la massima prudenza. Potremo anche istruirla sui rischi che possono capitarle facendo sesso con gli sconosciuti o con chi ha poca esperienza come i vostri coetanei, inoltre, se sarà soddisfatta delle esperienze che vivrà in nostra compagnia non andrà più in giro a cercare pericolose avventure. Cosa ne dici, pensi che sia una soluzione valida?”
Il lupo ha parlato pregustandosi già le tenere carni dell’agnellino e non provo nemmeno vergogna nell’esporre i miei propositi! Il ragazzo prende tempo e si immerge nelle proprie riflessioni mentre gioca distrattamente con le dita fra i peli della fica di Claudia, poi…
” Mi sembra una buona soluzione, parlerò con Sonia e spero che sia d’accordo anche lei.”
Con queste parole sembra aver superato ogni problema e riversa tutte le sue attenzioni su Claudia, la sdraia sul divano e la penetra chiavandola con rapidi colpi.
Gode velocemente e si scusa per non potersi fermare di più, lo aspettano a casa e non vuole fare tardi. Promette di tenerci informati sull’eventuale disponibilità della sorella telefonandoci il giorno dopo e se ne va quasi di corsa.
Claudia &egrave rimasta eccitata, ma per niente soddisfatta di quella scopatina frettolosa e così in questa serata torrida mi &egrave toccato, malvolentieri, l’onere di porvi rimedio. Caldo fottuto!

Vengono! Fra due giorni saranno da noi.
Sonia ha accettato di buon grado, anzi stando a quanto riferitomi al telefono da Enzo &egrave addirittura felice ed eccitata di venire a casa nostra per vivere la sua avventura.
E’ Sabato pomeriggio e sono arrivati, Claudia li fa entrare ed accomodare nel solito salotto.
La ragazza &egrave veramente carina e assomiglia moltissimo ad Enzo, in fondo sono gemelli, ha i capelli biondi lunghi fino alle reni e due occhi azzurro chiaro di una luminosità incredibile.
Sulla maglietta leggera si intravede il leggero rigonfiamento dei seni piccoli e sodi e non vedo l’ora di poterli stropicciare con le mani e la bocca.
Claudia &egrave seduta sul tappeto e ha le ginocchia di Sonia proprio davanti al viso. Quando torno dalla cucina portando delle bibite fresche la trovo che sta già accarezzando le gambe della ragazza.
Con la mano sfiora dolcemente la parte alta delle ginocchia e a tratti la tuffa sotto il vestitino accarezzandola più in alto sulle cosce.
Il fratello &egrave appoggiato con il braccio destro al divano e accarezza la nuca della sorella, ma nonostante l’azione delle nostre carezze la ragazza rimane stranamente silenziosa.
“Allora Sonia, hai perso la lingua, non vuoi raccontarci qualche cosa? Lo sai vero perché sei qui?” “Si… si… certo…”
E’ evidente che &egrave intimorita e a disagio. Mi avvicino al bracciolo del divano inginocchiandomi sul pavimento, allungo una mano e le sfioro le tettine. Chiude gli occhi e mi lascia fare, scivolo sotto la maglietta e le accarezzo i piccoli seni.
“Ti piace come ti accarezzo? Se vuoi vado avanti… vuoi che ti spogli?”
Non risponde, però si alza in piedi e in un attimo &egrave già nuda, é bellissima, ha una morbida peluria bionda che non riesce nemmeno a nasconderle il taglio del sesso, anzi lo valorizza e mette in evidenza le labbra gonfie della vulva dalla quale fa capolino un clitoride piuttosto pronunciato.
Ci spogliamo anche noi, per la verità avevamo ben poco addosso. Gli occhi di Sonia sono ora puntati sul mio cazzo che &egrave già turgido, poi guarda quello del fratello e li confronta.
“Come &egrave grosso il tuo…”
Si rivolge a me con non celata ammirazione
“Prendilo in mano… toccalo…”
Lo impugna con le due mani ma non riesce a cingerlo del tutto, fa scorrere la pelle sotto il prepuzio e il glande svetta gonfio di lussuria.
Claudia intanto accarezza il membro di Enzo, lo maneggia e glielo succhia contemporaneamente “Guardala come fa lei con tuo fratello… fallo anche tu…”
Apre la bocca e lo risucchia dentro, i suoi denti mi pizzicano la carne sensibile del glande e le sue mani mi accarezzano le palle, le palpo le tettine e stringo i capezzoli fra le dita, poi le infilo una mano fra le gambe e insinuo il dito medio all’interno della fessura.
Lo faccio scivolare su e giù lungo tutta la lunghezza del taglio della fica, ogni tanto tento di infilare la punta del dito nell’ingresso della vagina, lo faccio scorrere ancora un paio di volte su e giù e penetro più profondamente fino a raggiungere l’imene.
La ragazza geme, la frizione del mio dito sta producendo gli effetti desiderati, insisto nelle mie manovre e questa volta infilo due dita nella vagina fino all’ostacolo naturale.
Le muovo delicatamente premendole verso l’alto sulla parte interna del clitoride e Sonia si abbandona nelle mie braccia come priva di forze, sta già godendo silenziosamente.
Insisto nel mio massaggio fino a strapparle piccoli gemiti. Spinge il bacino con forza contro la mia mano, ma devo stare attento che le dita, a causa delle sue spinte, non penetrino troppo all’interno della vagina provocando la prematura rottura dell’imene.
Continuo a muoverle fino a quando non si acquieta.
Anche Enzo sta per godere, Sonia lo guarda trasognata mentre mia moglie lo sta pompando con la bocca.
“L’ha preso tutto in bocca, fino alla gola…”
Mi sussurra sottovoce come se avesse assistito ad un prodigio, nello stesso momento il fratello sborra e vediamo i suoi spruzzi bagnare la faccia di Claudia, colpirle la bocca e gli occhi.
“Dai Sonia puliscila con la lingua”
Gli dice Enzo e la ragazza si affretta a farlo, passa la lingua dove lo sperma si &egrave depositato e lo beve senza alcuna titubanza, una vera maialina.
Scosciata sul divano si fa leccare la fica da Claudia e mi guarda negli occhi
“Che belle tettone ha tua moglie, come quelle della mia mamma.”
“Già &egrave vero che voi due spiate i vostri genitori quando scopano, piace anche a te guardarli?”
“Umhh… eccome se mi piace, &egrave così che io e Enzo abbiamo cominciato a fare queste cose… e quando lui non c’&egrave mi accarezzo da sola pensando a quello che ho visto.”
“E cosa ti piace di più, cosa ti eccita maggiormente?”
“Ahh… che bello…”
Geme sotto l’azione della lingua di Claudia che sta continuando a leccarla
“Il cazzo… il cazzo di papà… &egrave bello, grosso come il tuo, ahh… a volte immagino che me lo infili dentro, ahh…godo, sto godendo ancora…”
Il ricordo la porta al secondo orgasmo, ha una maniera tranquilla di godere, geme e sospira sottovoce il suo piacere. Ricominciamo a parlare appena si riprende
“Allora oggi vuoi provare a fartelo mettere dentro? E’ la tua prima volta, non hai paura? Sei veramente convinta?”
“Si! Si! Fammelo subito…”
“Non io, sarà Enzo a sverginarti.”
“No, no! Voglio te… voglio il tuo cazzo…”
Guardo Enzo con la paura di vedere la sua delusione, ma non &egrave così e mi fa un cenno di assenso mentre si butta sulle tette di mia moglie.
Abbraccio la piccola e la bacio, subito la sua lingua saetta nella mia bocca e la sento frugare tutta la cavità, cerca la mia lingua e la avviluppa con la sua.
La sua mano mi cerca il cazzo, lo stringe e lo preme contro di sé spingendolo in basso sull’inguine, spalanca le gambe e sfrega la cappella contro la fica.
Mando Claudia a prendere la pomata per lubrificare il sesso della piccola e il mio uccello.
Enzo approfitta della sua assenza e lo infila in bocca alla sorella, date le minori dimensioni del pene riesce ad accoglierlo senza fatica e lo assaggia avvolgendolo con la lingua.
Appena arriva l’unguento faccio sdraiare mia moglie sul divano con Sonia inginocchiata fra le sue cosce. L’invito a baciarle il sesso; questo atto l’ha appena ricevuto, ma non l’ha mai praticato su un’altra donna per cui rimane un po’ perplessa.
La titubanza però dura poco, si fa subito coraggio e sempre più sicura inserisce la lingua nella fessura di Claudia facendola guizzare in tutte le direzioni mentre Enzo, con la testa vicino a quella della sorella, cerca di istruirla dandole dei suggerimenti.
Io nel frattempo mi metto dietro Sonia e mi godo il magnifico spettacolo di quel culetto ancora da iniziare ai mille piaceri della carne.
Con le dita le apro delicatamente la rosea fessura e vi infilo la lingua leccandola fino allo sfintere anale, ha un buon sapore ed &egrave morbida come la seta.
Si muove ondeggiando lievemente sulle anche e spinge le natiche contro la mia bocca ogni volta che, con la lingua, le sfioro qualche punto particolarmente sensibile.
La ungo abbondantemente all’interno delle grandi labbra e soprattutto deposito una quantità generosa di crema all’ingresso della vagina. Provvedo anche ad ungermi il cazzo che mi sembra stia per esplodere da tanto &egrave teso e gonfio. Terminato ogni preparativo mi sdraio per terra dove Claudia ha provveduto a stendere sul tappeto un telo da bagno. Mia moglie guida la ragazza ad inginocchiarsi sopra di me, Sonia &egrave stupita, pensava di essere cavalcata lei.
“E’ meglio così – le spiego – se sarai tu a spingere per farlo entrare, potrai dosare la forza delle spinte e fermarti subito se sentirai male, quando poi la tua fighetta sarà aperta e più ricettiva potremo invertire le posizioni o lo faremo come più ti piace.”
La fanciulla si accomoda meglio col bacino al di sopra del mio membro che Claudia cerca di pilotare con la mano.
Lo fa strusciare sulla vulva e la frizione mette ancora di più in agitazione la piccola che prende a dare
delle spinte a casaccio, allora la placo con la parola perché si lasci guidare dalla voce di Claudia.
Con le dita le apre le labbra della fica, punta il cazzo sul foro d’ingresso e la sollecita a spingere adagio. Enzo osserva la scena poi penetra da dietro mia moglie, la chiava alla pecorina con colpi lenti e lunghi e a sua volta sprona la sorella.
“Dai Sonia spingi col culo, fattelo entrare dentro…”
La ragazza abbassa lentamente il sedere, sento la punta del cazzo che adagio, adagio si sta facendo strada in quel sentiero così stretto, poi lei si arresta perché &egrave arrivata all’ostacolo. Le accarezzo le piccole mammelle stuzzicando i capezzoli rosa, raggrinziti e duri per l’eccitazione.
“Ti fa male? Vuoi smettere?”
“No… solo un attimo… ecco… sta entrando… ”
Mi guarda in viso, ha gli occhi lucidi e acquosi, sembrano persi nella libidine che si &egrave insinuata in ogni sua fibra. Un sorriso di soddisfazione le incornicia il volto quando con un colpo secco si impala sul cazzo. Emette solo un piccolo gemito:
“Ahh…! E’ tutto dentro, ma non mi fa male!”
Tocca con le dita la base del pene e sembra stupita quando si accerta che le &egrave penetrato completamente. Comincia allora ad ondeggiare appoggiandosi alle mie spalle e spingendo ritmicamente il bacino per il suo primo coito.
E’ fatta, l’imene &egrave ormai solo un ricordo. Il pene &egrave strettamente alloggiato nella vagina viscida di umori e chiudo gli occhi per godere meglio le sensazioni di quell’impagabile momento.
Claudia la guida con la voce su come muovere i fianchi e sento la ragazza ondeggiare sopra di me, poi si sfila il cazzo completamente, si guarda fra le gambe, allarga la fica con due dita e si fa penetrare ancora l’uccello fino in fondo.
Inizia a muoversi con sempre maggiore velocità. Mano a mano che acquista confidenza, la sento ansimare più forte e mi accorgo che sta per raggiungere l’apice del piacere.
Si gira a guardare Claudia che suo fratello sta ora inculando con forza e la bacia sulla bocca, poi si gira verso di me con gli occhi ridotti a due sottili fessure.
Ha la bocca dischiusa nell’ansito del momento cruciale e si abbandona di colpo sul mio petto col corpo che &egrave tutto un fremito per l’orgasmo raggiunto.
Riesco a sfilarmi da lei appena in tempo e godo anch’io eiaculando densi fiotti di sperma.
La prendo in braccio e la sdraio sul divano, con una salvietta umida la pulisco in mezzo alle gambe dalle tracce delle poche gocce di sangue che sono fuoriuscite.
Alle nostre spalle sentiamo il grido di piacere di mia moglie e l’ansimare di Enzo che la sta montando come un torello.
Bacio ed accarezzo Sonia e mi godo le sue giovani forme, mi chiede di chiavarla ancora, mi accarezza il cazzo e lo prende in bocca. Quando mi ritorna duro, mi stacco da lei giusto il tempo di infilarmi un preservativo e la penetro di nuovo.
Nonostante la recentissima sborrata ho il cazzo ancora così duro che mi sembra di essere tornato indietro di vent’anni. Ora sono io a guidare la danza e mi muovo dentro di lei roteando il bacino ed imprimendo all’uccello un movimento ondulatorio e circolare alternando colpi lunghi che la raggiungono in profondità.
Ad ogni colpo bofonchia gemiti di passione e di piacere.
“E’ bello… continua ancora… non smettere mai…non credevo che fosse così bello… mi piace il tuo cazzo… sai che assomiglia a quello del mio papà…”
“Ti piacerebbe farti chiavare da lui…? Che ci fosse lui qui… ora… a infilarti il suo cazzo nella fica… sentirlo tutto dentro di te…?”
“Ahh…sii…!”
Grida Sonia e si contorce sotto di me squassata da un orgasmo di tale intensità che mi dà l’impressione che stia per svenire.
Mi sollevo dal suo ventre e cedo il posto a Enzo che sento alle mie spalle. Ha appena goduto nel culo di mia moglie eppure ha il cazzo così duro che sembra non abbia scopato da mesi, anche lui si &egrave armato di preservativo per tutelare la sorella e appena mi tolgo di mezzo sprofonda col cazzo nella fica che palpita e si contrae per l’orgasmo ancora in atto.
I due fratelli sono abbracciati strettamente e si baciano sulla bocca.
Enzo la chiava con colpi tali da far tremare anche il divano, abbassa la testa e lambisce le tettine della sorella mentre, infaticabile, la pistona con immutata foga fino a che Sonia gode ancora.
Squittisce come uno scoiattolo, conficca le unghie e morde il fratello su una spalla strappandogli un gemito di dolore, il morso &egrave come un colpo di sprone per un cavallo.
Enzo sborra nel ventre della sorella, &egrave protetto dal profilattico per cui non si toglie e rimane quieto dentro di lei.
Col pene sempre turgido e più duro che mai, beata gioventù, riprende a muoversi e ora la chiava lentamente. Profondamente incastrato nel suo giovane ventre la sonda gustando la frizione del cazzo sulle pareti della vagina.
Claudia ed io guardiamo teneramente i due ragazzi e li accarezziamo fra le gambe e sulle natiche, stringo leggermente fra le mani i testicoli di Enzo e Claudia infila un dito nel culetto di Sonia che risponde mugolando di piacere.
Faccio inginocchiare mia moglie con le braccia appoggiate al divano e la penetro analmente.
“Sei un porco, un maiale, mi stai inculando col cazzo che ha appena sverginato questa ragazza… chiavami… sono la tua troia, la tua porcona… senti il mio culo come &egrave ancora pieno della sborra di Enzo…?”
I due ragazzi ci guardano mentre scopo nel culo mia moglie, soprattutto Sonia mi guarda con curiosità, si solleva dal divano e viene vicino per osservare meglio il coito anale.
“Non ci credevo che si potesse fare anche così…”
Si avvicina affettuosa a Claudia e con tenerezza le accarezza le mammelle, poi infila una mano fra le nostre cosce a sfiorarle la fica, quando mi impugna le palle stringendole in un delicato massaggio, sento l’onda del piacere salirmi tumultuosamente dalle reni e propagarsi come un uragano nel pene rigonfio. Ululando parole oscene godo eiaculando nel culo di Claudia.
Vado in bagno a lavarmi i genitali e quando torno trovo mia moglie che sta leccando fra le gambe la ragazza che a sua volta sta succhiando il cazzo del fratello.
Lo spompina con dovizia alternando lunghi colpi di lingua dalla punta alle palle, poi lui le prende la testa fra le mani e la chiava letteralmente nella bocca.
Un formicolio piacevole torna a salirmi lungo i coglioni e sono di nuovo in piena erezione, questa volta mi avvicino ad Enzo e lo lecco fra le natiche, gli titillo lo scroto con la punta della lingua poi vado a solleticargli lo sfintere anale. Lo penetro con la lingua più in fondo che posso leccandolo all’interno, lui mugola e smette di spingere coi fianchi. Si piega di più in avanti e si mette in posizione per agevolarmi le slinguate, anche la sorella avvicina il viso alle sue natiche, vuole vedere e osserva con attenzione il lavoro che sto facendo.
Si sposta ancora ed inizia a leccarmi la cappella, me la irrora di saliva e quando ritiene che sia abbondantemente bagnato lo impugna tirandolo con una mano, mi guarda con occhi luccicanti di lussuria e mi da un ordine:
“Infilalo!”
In un attimo entro nell’intestino di Enzo, &egrave la seconda volta che ci provo e questa volta sono riuscito a penetrarlo completamente. A poco, a poco lo sento rilassarsi fin quando si abbandona completamente. Inizio la mia danza e lo inculo con colpi lenti e profondi, attento a non provocargli un eccessivo dolore. Questa volta non si lamenta, si lascia fare e chiama a gran voce Claudia perché glielo prenda in bocca. Il mio cazzo &egrave come in una morsa da tanto viene stretto con forza dall’anello muscolare dello sfintere di Enzo, ci sdraiamo su di un fianco per favorire mia moglie nel cunnilinguo.
Sonia, anche lei sul divano, &egrave in ginocchio con le gambe divaricate. Le infilo il pollice nella fichetta e con il medio inizio a stuzzicarla sull’altro buchetto.
La maialina si sputa sulle dita e si bagna l’orifizio più stretto, il dito inizia a penetrare e lo forzo finch&egrave entra tutto.
La giovane non tarda a godere di nuovo e si abbandona sulla schiena del fratello guardando con occhi febbricitanti il mio cazzo che lo sta inculando.
Aumento la forza e la frequenza delle spinte, Claudia non si muove più, sta ferma con la bocca aperta, riceve ed ingoia il cazzo di Enzo ogni volta che lo penetro nel culo, i colpi sono così forti che ogni volta lo spingono in avanti verso le sue labbra accoglienti.
Sonia scende dal divano e con la lingua succhia Claudia fra le gambe, si nota la sua inesperienza da come agisce impacciata, ma riesce ugualmente a dar piacere a mia moglie che proprio in quell’istante riceve in bocca l’omaggio di Enzo.
Questa volta non ingoia lo sperma, lo trattiene sulla lingua e mentre bacia la ragazza glielo fa scivolare in bocca. Hanno le labbra schiumanti di sborra mentre si leccano lascivamente a vicenda, lo spettacolo &egrave così eccitante che godo anch’io, ma questa volta solo poche di sperma, poi mi abbandono sfinito a fianco del ragazzo.

Claudia &egrave partita per la nostra villa al mare in Liguria ed io sono rimasto solo a Milano per far fronte agli ultimi impegni di lavoro prima di poter chiudere la ditta per le ferie estive.
Ricevo in ufficio una telefonata di Enzo, &egrave disperato e vuole parlare con me, gli fisso un appuntamento a casa mia per la stessa sera ed ora lo sto aspettando.
Anch’io sono un po’ preoccupato per quello che può essere successo, non vorrei fosse trapelato qualche cosa su quello che c’&egrave stato con sua sorella. Appena ci incontriamo ho l’impressione che sia sì, agitato, ma non sconvolto; lo faccio accomodare e lo invito a parlare davanti ad un bicchiere di limonata fresca.
“Sono successe delle cose con mia madre – esordisce – che sono andate oltre ogni mia intenzione anche se, devo dire, mi sono piaciute. Tuttavia la gravità di quanto &egrave successo mi ha lasciato una sensazione opprimente di responsabilità che non riesco a togliermi di dosso.
Un paio di giorni fa lei stava facendo la doccia e siccome ero solo in casa ne ho approfittato come al solito per spiarla dalla serratura della porta del bagno.
Era bellissima nella sua nudità, così bella che ho cominciato subito a masturbarmi. Mi mostrava il fianco e le guardavo le tette e il profilo del sedere.
Ad un certo punto si gira verso di me divaricando e arcuando le gambe per lavarsi la fica. La vedo scivolare con le dita all’interno della fessura e nella mia fantasia immagino che si stia masturbando anche lei, la cosa mi eccita a tal punto che nella foga della sega che mi sto facendo, mi appoggio con tutto il peso del corpo alla porta del bagno.
Questa si spalanca di colpo ed io rimango li, per terra, dove sono caduto col cazzo in mano e i pantaloni abbassati, davanti alla mamma spaventatissima per il fracasso e la mia improvvisa irruzione. Lo spavento poi diventa stupore e quindi rabbia quando comincia a realizzare quello che stavo facendo.
– Vai in camera tua! – Mi ordina e mi raggiunge di li a poco.
– Brutto schifoso, non ti vergogni? Ti stavi masturbando mentre mi spiavi sotto la doccia! Vergogna! – Mi rifila due sberle che mi fanno un male boia, comincio a piangere disteso sul letto a pancia sotto, lei &egrave incavolata nera, la sento abbandonare la stanza, ma ritorna dopo mezz’ora circa.
Mi ritrova come mi ha lasciato, però ora &egrave più calma, si siede al mio fianco e mi accarezza i capelli mentre mi parla con dolcezza.
La sua voce &egrave suadente e non ha più il tono burbero di prima, vuole che capisca che non &egrave stato bello il mio comportamento, che certe cose non si devono fare.
– So che sei in un’età difficile e che hai la necessità di appagare le tue curiosità e i tuoi bisogni sessuali, però non sarebbe meglio se tu cercassi la soluzione ai tuoi problemi con qualche ragazza della tua età? Non hai delle amiche con le quali fare le tue esperienze? –
La sua mano leggera mi accarezza ancora i capelli arruffandoli con le dita, ho ripreso a piangere, ma più per la vergogna che per il rimorso.
In quel momento ho la necessità di sentirmi compreso e consolato, istintivamente mi giro di scatto e l’abbraccio stretta. Indossa ancora l’accappatoio e profuma di bagnoschiuma, nonostante la situazione di disagio il suo profumo mi pervade e mi eccita ancora di più i sensi.
Ho il viso nell’incavo del suo collo e le appoggio la guancia sulla spalla nuda, aspiro con voluttà il suo profumo che m’inebria e la chiamo sottovoce – mamma, mamma… – lei gira il viso verso di me e mi bacia teneramente sulla guancia tenendomi stretto e continuando ad accarezzarmi i capelli.
Non so come, ma ad un tratto la mia mano si &egrave intrufolata istintivamente sotto l’accappatoio a stringere il suo seno. Lei rimane come paralizzata, ma non si ritrae, mi dice solamente:
– Enzo! –
Mi prende la mano che continua a stringerle la mammella e cerca di allontanarla, ma senza usare una forza particolare, mi basta fare una piccola resistenza per non abbandonare la mia conquista.
– Enzo non fare così! –
La tengo stretta alla vita col braccio sinistro e intanto con l’altra mano lascio il seno e accarezzandola scendo lungo il fianco.
Accarezzo la sua pelle vellutata fino all’anca e quando l’accappatoio si apre completamente, sono investito dal suo profumo che mi ubriaca del tutto, non capisco più niente, sono solo schiavo dei miei sensi e mi lancio famelico su quel corpo nudo sempre così desiderato nella mia fantasia.
La bacio sul collo mentre la mia mano sempre più ardita cerca di incunearsi fra il suo ventre e le gambe, lei stringe forte le cosce per non permettermi il passaggio, ma riesco ad arrivare ai peli del pube.
Come preso da raptus la rovescio con la forza sulla schiena. La mossa la coglie di sorpresa e cade con le gambe sollevate allentando per un attimo la stretta, quanto mi basta per raggiungerla sul sesso.
– Enzo non voglio! Togli quella mano! –
Lotta con forza per allontanarmi e siccome non ci riesce, cerca di raggiungermi con uno schiaffo.
Ho le dita affondate fra il suo pelo morbido e non ho nessuna intenzione di mollare la presa, riesco a introdurre due dita all’interno della fessura e comincio a muoverle mentre insisto a baciarla sul collo accarezzandola con la punta della lingua.
– Basta! Non fare così Enzo, sono la tua mamma, non puoi farmi questo… ti prego! –
Non mi lascio fermare dalle sue parole e continuo ad accarezzarla fra le gambe, vorrei estrarre il cazzo, ma temo poi di non riuscire più a rimetterle la mano sulla fica. Spingo le dita all’interno della vagina e le introduco il più in fondo possibile, le muovo dentro e fuori frizionandole nello stesso tempo il clitoride col pollice, lei geme sotto la mia azione.
– Ahh bambino mio cosa stai facendo…non dobbiamo… sei mio figlio, non puoi farmi queste cose… – Incurante delle sue parole continuo a masturbarle il sesso e sento la sua resistenza farsi sempre più debole, ora la bacio sulle guance, mi avvicino alle sue labbra e vi premo sopra le mie cercando di forzarle con la lingua, con sorpresa le sento dischiudersi e lei risponde al mio bacio facendo guizzare la lingua nella mia bocca.
Mi bacia come bacerebbe un amante, le infilo dentro la mia appendice cercando di penetrarla come fosse un piccolo cazzo, ora non fa più resistenza, le sue gambe si aprono e mi permette di accarezzarla a mio piacere.
La sua mano raggiunge il mio sesso e lo estrae dai pantaloni. Me lo accarezza emettendo piccoli sospiri di piacere, l’accappatoio, intanto, le &egrave scivolato dalle spalle ed ora lei &egrave lì, meravigliosamente nuda, tutta per me.
Mi spoglio in un attimo e quando sono nudo, mi afferra con una mano dietro le natiche per stringermi contro di lei mentre con l’altra mano mi impugna il sesso per portarselo alla bocca.
Lo vedo sparire completamente fra le sue labbra, mi succhia come l’ho vista fare tante volte con mio padre, mi piace da morire sentire la sua lingua lambirmi il glande, sentirmelo aspirare fino in fondo alla sua gola, mi ritraggo quasi subito per non goderle in bocca.
Voglio che questo momento duri il più a lungo possibile.
– voglio leccarti anch’io fra le gambe –
Subito lei si apre mostrandomi le labbra carnose del suo fiore racchiuso in una cornice di pelo folto e morbido. Con due dita si allarga la fessura offrendo alla mia bocca la corolla vermiglia dell’interno, mi spinge la testa fra le sue cosce e appoggio le labbra su quella voluttà aspirando la fragranza del suo profumo di donna.
Allargo di più la fessura che si apre come i petali di un fiore e di nuovo aspiro col naso e con la bocca tutto l’afrore che emana.
Inebriato dal suo sesso, lo lecco tutto dentro e fuori risucchiando con la lingua le gocce di rugiada che fuoriescono abbondanti dalla vagina mentre inizia a godere nella mia bocca.
“Piccolo mio come lo fai bene… sei un diavolo di mascalzone, ma mi piaci tanto… leccami tesoro… leccami…!”
Grida dal piacere quando la penetro con un colpo solo e mi gusto il calore della sua carne che mi avvolge il cazzo.
La chiavo lentamente perché voglio che questo momento duri il più a lungo possibile.
“Ti piace piccolo mio? Ti piace farlo con me… con la tua mamma? Come ti sento… tutto dentro di me… spingimelo più in fondo… con più forza… cosii…! Sento i tuoi colpi contro l’utero… come &egrave bello… ahh come &egrave bello il tuo cazzo! Mai avrei immaginato fosse così bello chiavare con te… ahh gioia mia mi stai godendo dentro… sento i tuoi schizzi caldi… stai sborrando nella fica della tua mamma… continua a chiavarmi, non smettere che sto per godere anch’io… ecco… godooo!”
Si abbandona sfinita con gli occhi chiusi e in un lago di sperma, la pulisco con un asciugamano poi riprendo a baciarla fra le gambe osservando tutti i particolari del suo sesso odoroso del mio seme.
Ha le piccole labbra molto sporgenti e le stuzzico con la punta della lingua, le risucchio con forza in bocca per poi lambire il clitoride che &egrave ancora duro, lo aspiro con le labbra facendolo entrare e uscire come se stessi facendo un pompino.
Non serve altro perché riprenda a gemere, mi preme con forza la testa fra le sue cosce e gode nella mia bocca. Lecco golosamente gli umori copiosi che le fuoriescono dalla sua vagina.
Abbiamo scopato per più di due ore e le ho sborrato nella fica un’altra volta. La terza volta lei ha voluto che le godessi in bocca.
Alla fine ci siamo abbandonati esausti sul letto e mi ha parlato a lungo sull’opportunità di tenere il massimo riserbo su quanto successo.
Approfittando del momento di confidenza che si &egrave creato le chiedo se ha mai avuto altri uomini oltre a mio padre e mi risponde di no, però mi confida che ne ha una voglia pazza e che le piacerebbe provare ad avere un amante anche se non ha il coraggio di cercarselo.
Ora sai tutto, come vedi sono riuscito a scopare con mia madre oltre che con mia sorella, ma ora Franco mi piacerebbe trovare il modo di farla chiavare anche da te per soddisfare la sua voglia di far l’amore con un altro uomo.
Mi piacerebbe poterla inserire nel nostro gruppo, ma come faccio a presentartela senza destare i suoi sospetti? Se scopre i nostri rapporti e che le stiamo tendendo un tranello, non accetterebbe mai e non posso certo andarle a dire:
– vieni che ti faccio scopare da un mio amico al quale scopo la moglie –
Se solo avesse sentore della nostra amicizia, non solo non accetterebbe mai di conoscerti, ma di sicurocercherebbe in ogni maniera di far cessare la nostra relazione.”
Il ragazzo tace e mi guarda speranzoso. Il suo racconto mi ha eccitato in maniera incredibile e mi ha fatto nascere la voglia di potermi fare questa donna che deve essere anche lei una gran porcona.
Come fare, come fare…? Mille pensieri mi frullano nel cervello… cerco una possibile soluzione per poter appagare il desiderio che si &egrave impadronito di me e di Enzo… improvvisamente l’idea.
Sì, c’&egrave una soluzione possibile…! Gli chiedo:
“Avete già deciso dove andare a passare le ferie quest’anno?”
“Non ancora, vorremmo andare al mare, ma mio padre non ha ancora preso una decisione…”
“Bene, sai che Claudia &egrave già partita per la Liguria. Lì abbiamo una villetta composta da due appartamenti, ora uno &egrave libero perché di solito lo teniamo a disposizione degli amici che ci vengono a trovare, non &egrave molto grande, ma in quattro ci starete comodi.
Domani potrei mettere un’inserzione sul Corriere offrendolo ad un prezzo stracciato, tu dovresti fare in modo di far notare l’inserzione a tuo padre e convincerlo poi a prenderlo in affitto, se la cosa riesce il gioco &egrave fatto… Praticamente tua madre &egrave in casa mia e avremo molte opportunità per cercare di coinvolgerla. Che ne dici?
Anzi guarda telefono subito al Corriere così pubblicheranno l’annuncio domani stesso.
Se tuo padre mi richiama subito possiamo metterci d’accordo per dopodomani che &egrave Sabato, così potrà venire a vedere con i suoi occhi se l’offerta gli va bene e ti garantisco che gli sarà difficile rinunciare.”
Non attendo neppure la risposta di Enzo, mi attacco al telefono ed in breve detto l’annuncio.
Il prezzo che chiedo &egrave di almeno due terzi più basso delle offerte correnti di mercato, non voglio speculare perch&egrave alla fine non mi farò nemmeno pagare, deve solo servire come esca per la riuscita della trappola.
“Ora non ci resta che attendere e spero proprio che le cose vadano come speriamo, se tuo padre deciderà per il sì avremo tutto il tempo e le occasioni per cercare di sedurre tua madre ed inserirla nel nostro gruppo.”
Enzo se ne torna a casa, ma prima ci siamo masturbati e spompinati a vicenda eccitati dalla prospettiva della nuova avventura.
Ce l’ho ancora duro quella sera quando andando a letto penso alla possibilità di chiavarmi anche la madre, che famiglia… mi sono già fatto il figlio, la sorellina ed ora forse anche la mamma… non resisto alla foia che mi attanaglia le viscere e mi masturbo ancora come un forsennato sborrandomi sul ventre. Il giorno dopo il telefono sembra scoppiare, &egrave un susseguirsi continuo di chiamate, tutti vogliono l’appartamento che per la zona in cui &egrave ubicato, ma soprattutto per il prezzo richiesto &egrave appetito in maniera incredibile. A tutti ovviamente rispondo che &egrave già stato ceduto in affitto e non vedo l’ora che mi chiami anche il padre di Enzo solo per poter staccare il telefono e trovare un po’ di pace.
Finalmente alle venti mi chiama, dubita della realtà delle condizioni proposte, sono così vantaggiose che sospetta giustamente un inganno, ma non c’&egrave problema, se viene in riviera per il fine settimana potrà constatare di persona la bontà dell’affare.
Gli fornisco l’indirizzo e rimaniamo d’accordo di vederci sul posto il sabato mattina.
La trappola &egrave scattata, quando vedrà con i suoi occhi l’appartamento che con la villa &egrave inserito nel verde di un piccolo parco privato proprio di fronte al mare, non rifiuterà certamente l’affare.
Non perdo altro tempo e parto subito per raggiungere Claudia e portarle la ghiotta notizia.

Claudia una moglie calda
(4^ e ultima parte)

Il Sabato alle dieci in punto, Enzo e la sua famiglia arrivano al mare.
Mi viene da ridere quando li vedo guardarsi intorno, con aria sbigottita, ammirando la bellezza della mia villa immersa nel suo piccolo parco di piante mediterranee.
Dopo le presentazioni lascio con una scusa i figli nelle mani di Claudia e conduco Carlo ed Elena, i genitori, a visitare l’appartamento.
Ancora non ci credono di poterlo ottenere ad un prezzo così irrisorio e spero tanto che non mi vengano a chiedere come mai lo voglia regalare a quel prezzo per due mesi, non saprei proprio come giustificarmi.
Concluse rapidamente le trattative relative al lato economico, si accordano per cominciare ufficialmente le ferie la settimana successiva.
Riconduco da Claudia gli ospiti facendo la stradina che attraversa il giardino e con la scusa di approfondire la conoscenza, dovendo coabitare per due mesi, li invito a pranzo e a rimanere in villa per tutto il fine settimana.
Elena &egrave veramente una bella donna e di qualche anno più giovane di me; la sorprendo un paio di volte a guardarmi di sottecchi, se le piaccio come sembra, le cose andranno facilmente per il meglio.
Per tutto il tempo che sono stati nostri ospiti, non ho perso occasione per farle una corte discreta e durante tutta la giornata ci siamo scambiati sguardi eloquenti.
La sera poi, quando dopo cena abbiamo fatto un po’ di musica e ballato, ne ho approfittato per strusciarmici contro e per appoggiarle il sesso eccitato sul ventre.
La sua prima reazione &egrave stata quella di scostarsi da me e guardarmi sorpresa per quell’approccio inaspettato, ma io le ho sorriso sornione ricambiando lo sguardo e fissandola negli occhi.
Poco dopo, quando ho ripetuto l’intimo contatto, non mi &egrave più sfuggita come la prima volta ma, al contrario, ho avuto la netta impressione che anche lei cercasse deliberatamente, nei movimenti della danza, la dura presenza.
Più tardi in giardino Enzo mi si avvicina e con fare distratto mi spinge in disparte dove orecchie indiscrete non possano ascoltarci.
“Ho notato che hai già cominciato a darti da fare con la mamma, non vedo l’ora di essere qui in ferie per poter scopare tutti insieme, tra l’altro mio padre si fermerà solo una settimana in Agosto e non ci darà fastidio più di tanto.”
“Non essere così sicuro che tua madre voglia fare all’amore con noi, spero proprio di si, ma sarà da vedere, piuttosto questa notte quando i tuoi dormiranno vieni da noi con tua sorella.”

Finalmente passa anche la settimana di attesa e la famiglia di Enzo arriva per iniziare le ferie.
Appena sistemati Claudia ed io li accompagniamo in spiaggia dove abbiamo già preso accordi col bagnino in modo da avere gli ombrelloni adiacenti.
Dopo essersi cambiata in cabina, Elena mi appare bellissima e appetitosa nel suo ridottissimo due pezzi; non cerco neppure per un momento di nascondere la mia ammirazione nei suoi confronti e la cosa le crea un certo imbarazzo anche perché &egrave in attesa del marito.
Appena arriva, Carlo viene subito accalappiato da Claudia e sottoposto a pressanti attenzioni che Elena sembra non gradire troppo.
Smorzo subito la sua gelosia spiegando che per sua natura mia moglie &egrave di grande espansività, a volte anche eccessiva.
Mentre Enzo e Sonia sono andati a nuotare noi ci spalmiamo vicendevolmente di olio solare, la conversazione si accende e man mano che la confidenza prende piede cadono le ultime barriere.
Nel pomeriggio dopo un lauto pranzo a base di pesce siamo ormai affiatati e si ride e si scherza come vecchi amici.
La prima settimana trascorre veloce e senza particolari note di rilievo, un paio di volte io e Claudia abbiamo scopato con Enzo e Sonia, mettendo al corrente la ragazza, del rapporto incestuoso tra suo fratello e la mamma e delle intenzioni di volerla coinvolgere nei nostri incontri di sesso.
A metà della prossima settimana Carlo sarà costretto a tornare a Milano per impegni di lavoro, dirige un’agenzia di viaggi e questo &egrave per lui il periodo di massima attività.
Ovviamente ci fingiamo tutti dispiaciuti, ma in realtà non vediamo l’ora che se ne vada per essere liberi di cominciare i nostri intrallazzi.
Carlo &egrave appena partito nella mattinata e già nel pomeriggio ci siamo dimenticati di lui e andiamo in mare sul mio cabinato che tengo ancorato nel vicino porticciolo.
Le donne sono distese sul ponte di prua a godersi il sole mentre io ed Enzo siamo seduti ai comandi che gli cedo non appena siamo al largo.
Possiamo parlare senza paura di essere sentiti, il parabrezza ci divide dal resto della compagnia e impedisce che il suono delle nostre voci possa arrivare a loro.
“Avevi proprio ragione di dire che tua madre &egrave una bella donna e che aveva delle belle tette, guarda che meraviglia!”
Indico le tre donne che, distese sui cuscini della barca, si godono il sole indossando solamente dei microscopici perizoma che poco lasciano alla fantasia.
“Non vedo l’ora di poter fare l’amore con lei e… a proposito… in questi giorni tu sei riuscito ad andarci a letto?”
“Abbiamo potuto fare poco per la presenza di mio padre, una sera in giardino ci siamo accarezzati e masturbati a vicenda, ma mi ha promesso che questa sera, appena mia sorella dorme, mi farà entrare in camera sua.”
Tiro fuori dal frigo delle bibite fresche, tengo da parte due lattine per me ed Enzo, poi riempio tre bicchieri per le donne e le porto sul ponte di prua dove si stanno crogiolando al sole.
“E’ il vostro fornitore di fiducia mie donnine, si beve gratis se pagate in natura, altrimenti vi si butta a mare se non lo fate!”
“Tu hai sempre pagato?” Chiede Elena rivolta a mia moglie.
“Certamente mia cara altrimenti ora non sarei qui, ti pare? Mi avrebbe di sicuro buttata a mare ed io questa soddisfazione non gliel’ho mai voluta dare.”
“In questo caso mi sacrificherò anch’io e pagherò la mia parte!”
Schioccano le risate mentre bevono allegramente e tornano a sdraiarsi a prendere il sole.
Quando rientro in cabina trovo Sonia che ci ha raggiunti e che sta bevendo la sua Coca.
Controllo con un’occhiata le donne sul ponte, chiedo ad Enzo di tenerle sotto controllo e mi inginocchio fra le gambe di Sonia.
Le sfilo lo slippino, ha il sesso completamente depilato e vista così sembra proprio una bambina.
Con la lingua penetro subito nella fessura e la lecco gustando il sapore un po’ acido dovuto alla leggera sudorazione, mi piace il suo sapore ed anche l’afrore che emana il suo sesso giovane e tenero. Continuo a leccarla lungo tutto il perimetro della fica, mi soffermo sul clitoride e lo risucchio fra le labbra tormentandolo con la punta della lingua.
“Come mi piace farmi leccare da te… insisti sul quel punto, così… ahh… che bello, leccami anche più sotto… passami la lingua sul culo… voglio che tu mi prenda anche lì… lo farai vero? Voglio provare anche se mi farai male, anche se mi farai urlare…”
Gode nella mia bocca e quando risalgo lentamente con la lingua baciandola sul ventre piatto, mi accorgo che ha in mano il cazzo di suo fratello e che lo sta menando velocemente.
A sua volta Enzo gode spargendo il seme sul ventre della sorella, la fanciulla lo raccoglie con le dita e se lo porta alle labbra bevendolo golosamente.
Anche se molto giovane già possiede quelle prerogative che solo poche donne hanno: il gusto per lo sperma.
L’ho sempre vista lapparlo con passione e inghiottirlo avidamente.
Quando finisce di pulirsi, s’inginocchia e mi prende in bocca il cazzo, lascio che lo lecchi un attimo poi la faccio rialzare facendola appoggiare alla plancia della timoneria.
In quella posizione le donne sdraiate sul ponte di prua non riescono a vederci; la penetro da dietro lentamente, il cazzo scivola dentro facilmente perché &egrave tutta bagnata dal godimento recente.
Inizio a chiavarla assaporando pian piano il gusto di quella carne giovane e tenera.
La sua fica di ragazzina &egrave stretta e mi avvolge l’uccello in un abbraccio morboso, lei vorrebbe che affondassi di più i colpi, ma io continuo a chiavarla lentamente per gustarmela meglio.
“Ti piacerebbe scopare così con la mia mamma? Guardala come &egrave bella… anche a me piacerebbe vederti sdraiato fra le sue gambe… magari ora, lì, mentre sta prendendo il sole… guardare il tuo cazzo che le entra nella fica e quello di Enzo dentro la bocca… vederla godere con voi due insieme… ahhh… ancora, ancora… sborrami dentro, non uscire… ahh come vorrei leccare la sua fica dopo che voi l’avete riempita di sborra… godoo…!”
Vengo anch’io e le ho riempito la vulva di sborra a tal punto che la linfa vitale le scivola lungo le gambe sporcandola fino alle ginocchia; &egrave il primo sperma che riceve nel ventre e, con ancora il mio cazzo dentro la vagina, si frulla come impazzita la passerina fino a raggiungere per la terza volta l’orgasmo. Con un telo da bagno le asciugo la vulva e mentre la pulisco mi informa che sta prendendo la pillola e quindi di non preoccuparmi.
Impugna di nuovo da sopra i calzoncini da bagno l’uccello di Enzo che, come sempre, ce l’ha duro come il marmo.
“Vedo che ti piace il cazzo di tuo fratello! Non perdi occasione per masturbarlo, ma dimmi la verità, oltre che con noi hai mai avuto occasione di altre avventure?”
“Una sola volta, al cinema, ero andata a vedere un film con una mia amica quando nel buio della sala ci si &egrave avvicinato un signore distinto e di una certa età, si &egrave seduto vicino a me appoggiando subito la gamba contro la mia, mi ha messo la mano sul ginocchio e ha cominciato ad accarezzarmi l’interno della gamba.
In quel momento avevo il cuore in gola e mi batteva forte per l’emozione, avrei voluto cacciarlo via ma la situazione mi piaceva un casino ed ero terribilmente eccitata.
Ho avvisato la mia amica di quello che mi stava capitando e lei invece di aiutarmi ha cominciato ad accarezzarsi fregandosene di me.
L’uomo nel frattempo &egrave risalito lungo le mie cosce ed &egrave arrivato alle mutandine, dopo averle scostate un poco ha cominciato a sgrillettarmi la fica con un dito.
Mi piaceva quella carezza rubata nel buio del cinema e allora per agevolarlo sono scivolata un po’ più in basso col sedere sul sedile, ho scostato di lato gli slip permettendo alla sua mano si appoggiarsi sulla fica, mi masturba in maniera piacevole e riesce a farmi godere.
Mentre godo allungo una mano e gli accarezzo l’uccello, ha un bel cazzo grosso, glielo meno e lo scappello tutto, mi chino per prenderglielo in bocca come avevo imparato a fare con Enzo e lo faccio entrare fino in gola.
Lo spompino a dovere avvolgendogli il cazzo con la lingua e mentre gli succhio la cappella morbida e setosa lo sento mugolare di piacere, lo porto quasi all’orgasmo poi mi stacco e gli dico con tono confidenziale che anche alla mia amica sarebbe piaciuto essere accarezzata da lui.
L’uomo si alza, mi passa davanti e quando &egrave all’altezza della mia compagna le mormora qualche cosa sottovoce poi, mentre la sospinge nel corridoio, mi chiede di fare attenzione e di avvisare nel caso arrivasse qualcuno a rompere le scatole, quindi la porta dietro il tendone di velluto che copre l’uscita di sicurezza.
Da parte mia mi assicuro che nessuno abbia notato il movimento, ma la sala &egrave semideserta e i pochi spettatori sono tutti affascinati dalla pellicola e nessuno ha fatto caso a noi.
Seduta sul sedile più prossimo alla tenda ascolto emozionata i sospiri di piacere della mia amica, non resisto a lungo perché sono tutta eccitata e sgattaiolo anch’io dietro il tendone.
L’uomo la sta chiavando alla pecorina proprio come hai fatto anche tu con me poco fa.
La mia amica ha le sottane rovesciate sulla schiena e le mutandine alle caviglie, infilo una mano fra le sue gambe leggermente divaricate per sentire il cazzo dell’uomo che la penetra, mi alzo anch’io le sottane abbassando le mutandine e a gambe aperte mi metto a sua disposizione.
Mi brancica la fica accarezzandomi il clitoride, tenta di penetrarmi con le dita, ma mi fa male e lo avviso che sono ancora vergine, riprende allora a chiavare la mia amica con maggior foga mugolando sottovoce
– Siete due belle troiette… senti il mio cazzo come entra nella fica della tua amica e come le piace… ora le sborro dentro… la riempio tutta di sborra calda… –
Tutti e tre godiamo contemporaneamente, l’uomo ha un orgasmo potente e scarica tutto il suo piacere nella fica che sta chiavando.
Finisce di godere ma non esce dalla vagina, continua a tenere la mia amica per le anche e se la tira contro pistonandola ancora col suo cazzo poderoso.
Alla fine lo estrae tutto bagnato di sborra e me lo infila in bocca, non può farmi regalo più gradito e glielo lecco fino a pulirlo tutto.
Mi mette in mano cinquanta Euri – per il gelato – ci dice e se ne va.
La mia amica &egrave ancora con le sottane alzate e le mutandine alle caviglie, senza neppure pensare a quello che sto facendo, mi inginocchio e la lecco succhiando i rivoli di sborra che le stanno uscendo dalla vagina, mi piace il sapore della sborra e la succhio gustandomela tutta.
Ci sistemiamo i vestiti e usciamo anche noi dal cinema.
La mia amica mi spiega poi che permette, a quelli che la scopano, di goderle dentro perché prende la pillola che sua madre stessa le procura da quando ha scoperto che non &egrave più vergine e le piace scopare con i suoi amici.
E’ lei che mi ha fornito lo stesso medicinale che sto usando in questo periodo per poter far l’amore con voi senza correre rischi.”
Il racconto mi ha eccitato nuovamente e mentre Sonia mi sta sbocchinando, il fratello le scosta lo slip e l’accarezza fra le gambe, la sento sussultare e mi accorgo che Enzo le ha infilato un dito nel culetto.
“Si Enzo inculami, dai infilami il cazzo nel culo…”
“No, non ora!”
Intervengo perché con la madre a due passi sarebbe un rischio troppo grosso e infatti le due donne proprio in quel momento si mettono sedute e si guardano intorno.
Sonia che era inginocchiata, si sdraia su un materassino e finge di dormire io ed Enzo ci ricomponiamo nascondendo le nostre virilità nei calzoncini da bagno.
“Ti spiace se rientriamo? Ho i brividi e mi &egrave venuto freddo.”
E’ Elena che me lo chiede, la rimiro seduta col seno turgido proteso verso di me che ondeggia ad ogni scossa della barca, i capezzoli raggrinziti e duri per il freddo che dice di avere, &egrave davvero una donna magnifica.
Viro di bordo per tornare in porto e mezz’ora dopo siamo già seduti in giardino a bere un aperitivo. Enzo mette un CD nel lettore e fa un po’ di musica, invito Elena a ballare e questa volta la stringo strettamente a me.
Mentre volteggiamo al ritmo di un tango faccio segno agli altri di andarsene, si allontanano con una scusa, ma in realtà si sono nascosti in casa e ci osservano.
Le sfioro la gola con le labbra spiando le sue reazioni, ma non ne ha e allora oso di più e le prendo delicatamente tra i denti il lobo di un orecchio.
Fa la gattina e sfrega voluttuosamente la sua guancia contro la mia… adesso ho la certezza che ci sta!
Il cazzo mi diventa subito duro e lei si stringe a me ancora di più cercando il contatto con la mia virilità. Questa volta la bacio apertamente sulla gola, poi le cerco le labbra, mi risponde subito facendo guizzare la sua lingua nella mia bocca.
Ci baciamo appassionatamente come due ragazzini mentre le palpeggio le mammelle.
Appoggiati contro una pianta le sbottono la camicetta e mi chino a suggerle un capezzolo che si &egrave già inturgidito. Li ha scuri e grossi e la sento fremere mentre glieli tormento con la lingua.
Ad un tratto si contrae di colpo e rimane senza fiato, alzo gli occhi e vedo Claudia al nostro fianco.
La povera Elena &egrave terrorizzata per essere stata sorpresa in fragrante e probabilmente si aspetta chissà quale scenata, mia moglie invece senza dire una parola le accarezza il seno e le prende un capezzolo in bocca succhiando con forza.
Elena mi guarda sconvolta perché non capisce, &egrave senza parole e non sa cosa fare, le sorrido e le mormoro in un orecchio di non preoccuparsi, cerco la sua bocca e la bacio ancora.
Si lascia baciare ma non risponde con la lingua come prima.
Qualcuno mi sta estraendo il cazzo dai pantaloni, &egrave Claudia che si premura di indirizzarne la punta fra le cosce di Elena che ha denudato sollevandole la gonellina.
“No, no, non voglio!”
Reagisce all’improvvisa intrusione cercando di divincolarsi dal mio abbraccio, ma la tengo stretta a me e le afferro una gamba alzandola e portando il suo ginocchio all’altezza della mia vita.
In quella posizione di equilibrio precario il suo inguine rimane indifeso all’attacco del mio bastone. Claudia armeggia ancora in basso scostandole le mutandine e impugnandomi il sesso mi sprona a spingere, Elena bofonchia parole incomprensibili mentre il cazzo la penetra lentamente.
Sono tutto dentro di lei ed ora non si divincola più, la sto chiavando piano, piano continuando ad accarezzarle le tette.
Anche mia moglie l’accarezza e la bacia sul collo, poi le gira la testa e le cerca la bocca.
Elena prende subito fuoco ed il suo ventre comincia ad ondeggiare e rispondere alle mie spinte, &egrave fatta, ora sono sicuro che &egrave tutta nostra e la chiavo con più vigore.
Ha la fica stretta ed in più sa usare i muscoli della vagina, li avverto quando mi avvolgono il cazzo e cercano di trattenerlo quando torno indietro per riaffondare in lei con una nuova spinta, &egrave un massaggio continuo e meraviglioso che solo poche donne sanno fare.
Sta guaendo di piacere e si avvicina all’orgasmo, ma si preoccupa dei figli.
“Dove sono Sonia ed Enzo, stiamo attenti… che non ci vedano…”
Non sa che ci stanno spiando a pochi passi da noi, li vedo scopare appoggiati ad un albero, Enzo sta chiavando la sorella alla pecorina e proprio in quel momento deve aver goduto perché la ragazza si sta asciugando col fazzoletto.
Elena &egrave colta improvvisamente dall’orgasmo e sto per godere anch’io, do gli ultimi colpi mentre Enzo si avvicina col cazzo duro alle spalle della mamma.
Lei non si &egrave ancora accorta della sua presenza e proprio mentre il figlio le appoggia il cazzo nell’incavo delle natiche sborro nella sua fica.
E’ frastornata e non sa di avere Enzo dietro di lei, forse pensa che sia mia moglie, mi viene un’idea e le dico di prendermi il cazzo in bocca, si china per ubbidire e proprio mentre glielo infilo in gola si sente penetrare da dietro.
Si volta e lancia un grido quando scopre che &egrave il figlio, ma ormai &egrave fatta, la costringo ad inginocchiarsi nell’erba e mentre Enzo la chiava alla pecorina Claudia si propone completamente nuda per farsi leccare la fica.
Dopo un po’ di titubanza Elena la penetra con la lingua e la lecca sapientemente, non &egrave certo il suo primo rapporto orale con una donna, godono ancora tutti e tre ed Enzo scarica il suo sperma nel ventre della madre che guaisce come una cagna.
Quando ci riprendiamo, lacrime di coccodrillo scendono dagli occhi della donna, &egrave la vergogna di essere stata scoperta nella sua debolezza per il figlio, ma poche parole rassicuranti la tranquillizzano presto.
Rientriamo in casa e troviamo Sonia che sta fingendo di guardare il televisore; senza farmi sentire dagli altri dico a Enzo:
“Vai a scopare con Claudia.”
Poi prendo Elena per la vita e ci sediamo vicino a Sonia.
Qualche momento dopo sentiamo dei gemiti, ci voltiamo e vediamo i due che si stanno chiavando
“Ahh che bello!” Grida Sonia battendo le mani. “Voglio farlo anch’io!”
Mi si avvicina e mi sbottona i pantaloni impugnandomi l’uccello, la madre &egrave sconvolta, ora ha capito che anche la figlia &egrave coinvolta nella tresca e la guarda allibita succhiarmi il cazzo.
Prendo Elena per le spalle e me la tiro vicino baciandola sulla bocca, nello stesso tempo le sollevo la sottana e comincio a frugarla fra le gambe.
E’ fradicia di sborra, ha i peli ancora tutti impastati e bagnati.
Mi stacco da Sonia per poter sfilare le mutandine alla madre poi invito la figlia a leccarla.
Elena non ha neppure la forza di rifiutarsi, guarda con occhi increduli la figlia che le introduce la lingua nella fica, la sente mentre le sonda famelica il sesso, chiude gli occhi e si arrende, sfinita, lasciandosi andare sul divano scosciata oscenamente.
La ragazza &egrave inginocchiata sul tappeto e le succhia tutto lo sperma che ancora &egrave rimasto dentro la vulva dalle due precedenti eiaculazioni.
Mi porto alle sue spalle e le sollevo il vestitino leggero, &egrave senza le mutandine che si &egrave già tolte in giardino, le appoggio il cazzo all’ingresso della vagina e la infilo con un colpo solo.
Anche lei &egrave bagnata per le precedenti godute e il bastone scivola con facilità dentro la sua cosina.
La mamma a quella vista ha come un singhiozzo.
“Anche Sonia… ma &egrave ancora così giovane… una bambina! Sei un bastardo! Ora capisco! Da quanto tempo vi conoscete…?”
Sonia ha smesso di leccare ed ora sta masturbando la madre con tre dita infilate nel sesso, &egrave vicina a godere e mi incita a chiavarla più forte.
“Mamma dimmi che ti piace scopare con Franco, &egrave vero che &egrave bravo…? Come mi piace il suo cazzo… ce l’ho tutto dentro sai? Fino in fondo alla pancia… dai scopami più forte… spingimelo fino in fondo… dimmelo mamma, &egrave più bravo lui o papà…? Anche papà sa chiavare così bene…? Ahh… che bello, come mi piacerebbe farmi chiavare da papà…!”
Con un urlo gode e gode anche la mamma che ha afferrato il polso della figlia e cerca con forza di farsi penetrare tutta mano nella fica.
Mi levo da Sonia e mi sdraio fra le gambe di sua madre, glielo infilo nella vagina nella posizione più classica e comincio a chiavarla con spinte regolari e profonde.
Dopo pochi colpi sento ancora la stretta dei muscoli avvolgermi il cazzo in quell’estenuante, incredibile massaggio.
La donna &egrave in un crescendo parossistico di piacere, &egrave travolta da una serie continua di orgasmi, tiene gli occhi chiusi ed emette grida soffocate.
“Sono una puttana… una puttana schifosa che ha venduto anche i propri figli… mi ammazzerò, non posso sopportare una simile vergogna… però mi piace… mi piace come mi chiavi… ho sempre desiderato farmi scopare da un uomo come te… ahh… come mi stai facendo godere…”
E’ assalita da pensieri contrastanti di vergogna, libidine, rimorsi e desideri inconfessabili.
“E’ vero sei una gran troia, ti piace far l’amore anche con i tuoi figli… lo sai che Enzo sogna di mettertelo anche nel tuo buchetto più stretto? Ti piacerebbe accontentarlo?”
“Si, si!” Strilla con voce isterica “Enzo vieni subito qui dalla tua mamma, piccolo mio vieni, voglio sentirti dentro di me, fammi quello che ti piace di più!”
Mi spinge via con forza e rapidamente si mette in ginocchio a gambe larghe sul divano mentre con le mani si tiene divaricate le natiche.
E’ uno spettacolo magnifico della sua fica e dell’ano messi in estrema evidenza dalla posizione che ha assunto.
Enzo le &egrave già vicino le punta il cazzo sullo sfintere e la penetra con una certa fatica, Elena sta soffrendo, ciononostante incita il figlio a prenderla.
Guardo Sonia che sta osservando la scena con occhi lucidi, so che anche lei muore dalla voglia di provare un cazzo nel culo e penso che presto la soddisferò.
Claudia la prende, la fa inginocchiare sul tappeto e la lecca da dietro, le passa la lingua sulla passerina e sul culetto che cerca di penetrarla con la punta.
La ragazza gode, con gridolini in falsetto incita mia moglie a violarle il culo con le dita e viene subito accontentata.
Io invece mi porto vicino alla madre, dico ad Enzo di sfilarsi un attimo e mi sdraio sotto di lei; Elena capisce subito le mie intenzioni e mi viene a cavalcioni impalandosi sul cazzo ed incitando il figlio a prenderla ancora nel culo.
La scopiamo in due, davanti e di dietro, le mordo i capezzoli fino a farla urlare dal dolore, ma quando mi fermo per paura di farle del male mi incita a continuare.
Sento il cazzo di Enzo che striscia contro il mio mentre scopa in culo la madre.
“Ti piace sentirti fottere così da due cazzi insieme? Sei proprio una bella vaccona come mia moglie e in questi due mesi vi farò chiavare come due puttane.
Se lo volete troveremo altri uomini che vi chiavino come vi piace di più…”
Gode come una matta e mi urla nell’orecchio dove tiene appoggiata la bocca, grida così forte che sento i campanelli suonarmi nella testa, le strizzo i capezzoli fra le dita e glieli tiro con forza per farle male, gode e strilla anche per questa mia violenza e raggiunge l’ennesimo orgasmo.
Anche Enzo ed io godiamo e le scarichiamo in pancia il nostro seme.
Ci stacchiamo da Elena e Sonia accorre subito a pulirle i due buchi con la lingua. E’ incredibile come a quel diavoletto piaccia tanto lo sperma, anche Claudia si dà da fare e con la bocca ci pulisce i cazzi dalle tracce del coito.
Vado in cucina e torno con delle bibite fresche per ristorarci dall’arsura che ci secca le fauci per il grande ansare. Siamo tutti stanchi, ma soddisfatti, Sonia &egrave seduta ai piedi della mamma e le accarezza dolcemente le gambe.
“Allora &egrave stato così brutto?”
Chiedo ad Elena che mi guarda con occhi spenti.
“Se vuoi potremo farlo anche domani, e se lo desideri cercherò di trovare qualche maschietto discreto che venga qui a soddisfare le tue voglie.
Anzi c’&egrave un africano che viene tutte le mattine per curarmi il giardino, &egrave un bel ragazzone, giovane e pulito, potresti provare con lui se ti piace.”
Mi guarda ancora con quegli occhi spenti ed acquosi, non parla, ma fa cenno di si con la testa, si stringe vicino i due figli e li bacia teneramente sulle guance.
“Domani mattina vedremo, ora non riesco a pensare, sono confusa e desidero solo andare a dormire.” “OK allora andiamo tutti a nanna e domani svegliati pure tardi che ti voglio fresca e forte per ricominciare.”
Mi guarda col sorriso sulle labbra ed accompagnata dai figli va nelle sue stanze.
Siamo a letto da un po’ quando nel buio vedo aprirsi la porta della camera, &egrave Sonia.
“La mamma sta già dormendo ed Enzo &egrave andato a letto con lei, mi sentivo troppo sola nella mia camera e così ho deciso di venire da voi… mi ospitate?”
Senza attendere risposta salta nel letto e si corica fra me e Claudia, ci dà la buona notte e si gira su un fianco dandomi le spalle.
Quella notte &egrave una frenesia di sogni agitati, rivivo le scene della sera prima, il cazzo di Enzo, la fica di sua madre e il culetto della sorella, ho il cazzo duro perché sogno che mi stanno facendo un pompino, mi sveglio ed apro gli occhi… ma me lo stanno facendo davvero!
Sono le tre di notte e Sonia &egrave attaccata al mio uccello e succhia come una forsennata, anche Claudia &egrave sveglia e mi dice che con lei aveva cominciato mezz’ora prima.
“Franco, sverginami il culetto! Ora che siamo qui solo noi tre. Ti prego fammelo, altrimenti non riuscirò a dormire questa notte.”
Claudia prende dal comodino la crema che di solito usa per le mani e la spalma all’interno delle natiche della ragazza, la unge bene penetrando con un dito nell’ano.
Sempre dal comodino prende un fallo di plastica di dimensioni notevolmente più piccole del mio uccello e comincia a farlo scorrere nell’incavo delle natiche stesse.
Sonia incita a far presto e mi strapazza il pene con le mani, lentamente Claudia spinge l’attrezzo nel culetto dilatando lo sfintere adagio, adagio.
Mia moglie cerca di essere delicata, ma l’operazione deve essere alquanto dolorosa.
L’arnese &egrave penetrato per una buona metà e Sonia comincia ad abituarsi al movimento di va e vieni che gli viene impresso.
Facciamo durare a lungo questa ginnastica per abituare meglio la ragazza alla penetrazione, aggiungiamo altra crema e dopo qualche minuto decidiamo di provare.
Sonia &egrave distesa su un fianco in posizione fetale, mi accosto alle sue spalle e lascio a Claudia l’incombenza di guidare il cazzo nella giusta direzione.
Spingo cercando di non essere brutale, ma non &egrave facile essere delicati in quella situazione, per forza di cose bisogna usare una certa energia e Sonia si lamenta per il male quando il glande le allarga il culetto. Mi fermo perché si abitui poi ricomincio a spingere.
L’anello muscolare dello sfintere mi stringe dolorosamente la punta del pene e se fa male a me, chissà cosa deve sentire la ragazza.
Cerco di non lasciarmi intenerire dai suoi lamenti e spingo con più decisione.
Non do colpi, ma &egrave una spinta unica, continua anche se decisa.
Come se avesse superata una barriera il cazzo scivola dentro all’improvviso fino alla radice e strappa un grido di dolore a Sonia.
Mi fermo e aspetto che si riprenda prima di continuare, la tengo stretta col sedere appoggiato al mio inguine, poi lentamente mi giro sulla schiena trascinandola sul mio ventre, le apro le gambe e invito Claudia a leccarla.
Sotto l’azione della lingua di mia moglie il male sembra attenuarsi più facilmente ed inizio a muovermi per incularla come vuole lei.
“Dai muoviti dentro di me, voglio sentirti scopare nel mio culo.”
Mi rigiro portandola sotto e comincio il coito, ma alla prima spinta urla ancora per il male e si mette a piangere, non riesce a resistere, il dolore &egrave troppo forte e non lo sopporta.
Mi fermo ancora in attesa che passi, mi muovo con piccole spinte, quasi impercettibilmente.
Il cazzo &egrave chiuso nello stretto budello come in una morsa e la piccola deve avere lo sfintere dilatato in maniera incredibile.
Provo qualche spinta che provoca ulteriore dolore, la ragazza ora piange a dirotto, ma al punto in cui sono arrivato non devo fermarmi e spingo più energicamente.
La violento con decisione incurante del male che le faccio, se mi fermo adesso sarà difficile che Sonia voglia in seguito riprovarci.
Per quanto mi riguarda, solo l’idea che le sto arando il culo con la mia mazza mi accresce l’orgasmo che sento montarmi nel ventre ed esplodo dentro di lei in una sborrata senza fine.
Sonia continua a singhiozzare quando esco da lei e Claudia la stringe fra le braccia cercando di consolarla.
Appena si calma la portiamo in bagno, la laviamo con dell’acqua fresca e la medichiamo con la pomata per le emorroidi, quindi si torna a letto dove ci addormentiamo come sassi.
Il mattino dopo ci svegliamo che sono le dieci passate; Elena ed Enzo sono già in piedi ed hanno già fatto colazione.
Sonia &egrave più calma, il dolore al sedere si &egrave attenuato ed &egrave solo un poco indolenzita, sorridendo ci tiene a precisare però che la passerina non ha nulla ed &egrave in piena forma.
Quando guardo Elena negli occhi la vedo arrossire, ma &egrave solo un attimo, la bacio in bocca e mi gusto la sua lingua fresca che guizza cercando la mia.
Ovviamente l’argomento di discussione riguarda i fatti della sera prima e riviviamo gli episodi accaduti col piacere che accompagna sempre un gradito ricordo.
Elena &egrave spigliata e spontanea, ha accettato la sua posizione di madre incestuosa e non si vergogna di parlarne apertamente con noi, ne parla con vicino il figlio e intanto lo accarezza fra le gambe mettendo in evidenza la sua virilità.
Più che accarezzarlo lo sta masturbando da sopra i pantaloni mentre lui le ha infilato una mano nella scollatura del vestito e le palpa le mammelle.
Senza interromperli mi rivolgo ad Elena:
“Hai pensato alla mia proposta? Vuoi provare col giardiniere? Sono sicuro che Amin ti piacerà, basterà stuzzicarlo un po’ e ti salterà addosso.”
Enzo estrae le tette della mamma dal vestito e ce le mostra trionfante.
“Guardate come &egrave già eccitata, i capezzoli le sono diventati grossi e duri.”
Palleggia le tette sulle mani ostentandole verso di noi e a quella vista non posso fare a meno di chinarmi per baciargliele. Dardeggio la punta della lingua sui capezzoli gonfi di voglia e intanto la faccio alzare dalla sedia e le sfilo le mutandine accarezzandole il pelo folto e serico.
“Adesso voi ragazze andate in camera e vestitevi in maniera succinta, dovete mettere in mostra il meglio delle vostre doti per eccitare Amin.”
Si preparano velocemente, le due donne indossano una vestaglietta allacciata solo da due bottoni in vita, sotto sono completamente nude.
Sonia ha indossato una camiciola completamente aperta legata in vita con un nodo che permette di vederle le tettine ad ogni movimento e una gonnellina corta, tipo tennis, che a malapena le copre il pube. Ci avviamo per il giardino e mando avanti le donne quando sentiamo i rumori del lavoro di Amin che sta zappando; io ed Enzo ci acquattiamo per osservare da lontano gli sviluppi della caccia.
E’ Claudia ad aprire le ostilità.
“Buongiorno Amin, come va? Tutto bene?”
“Buon giorno signora, fa solo troppo caldo e le piante stanno soffrendo.”
Sbircia le curve provocanti delle due donne, ma sembra più interessato al frutto acerbo di Sonia che &egrave salita sopra un muretto di sassi e sta in piedi sopra la sua testa.
Elena gli si avvicina e senza preamboli lo invita nella trappola.
“Ti piace la ragazzina? Guarda la sua cosina come &egrave bella e delicata, maialone, &egrave vero che ti piacerebbe potergliela baciare? ”
Amin guarda come trasognato, non ha parole e non sa cosa rispondere; soprattutto &egrave sorpreso per l’atteggiamento delle donne e la domanda di mia moglie.
Forse ha paura di chissà quale inganno, ma la sua immediata eccitazione &egrave evidente, e si manifesta dal grosso bozzo che appare dentro i pantaloni.
Allunga la mano ad accarezzare una gamba di Sonia, Claudia gli si avvicina e appoggia i seni nudi sulla sua schiena sudata mentre Elena gli accarezza il cazzo da sopra i pantaloni.
Amin, rinfrancato, alza le braccia muscolose ed afferra Sonia per le anche, la tiene sollevata senza sforzo apparente e la fa scendere dal muretto fino a portare il centro della sua attenzione all’altezza della propria bocca.
La lingua saetta rapida e raggiunge il bersaglio, Sonia gli getta le gambe intorno al collo e aggrappata alla sua testa gli incolla la fica alla bocca per farsi leccare.
Le due donne hanno lasciato cadere per terra quel poco che le ricopriva e sono completamente nude, si danno da fare coi calzoni di Amin e con un unico grido di stupore accolgono l’apparire della nerchia possente dell’africano.
Si trastullano maneggiando il temibile strumento di piacere, &egrave senz’altro più lungo della norma e grosso almeno il doppio del mio.
A vederlo fa paura e sembra l’impugnatura della stanga di un carretto, &egrave di colore scuro, quasi nero ed &egrave percorso per tutta la lunghezza da vene in rilievo che lo fanno sembrare scolpito in un ramo di ebano.
Lo succhiano a turno ingoiandolo per quello che possono data la sua dimensione.
Elena se lo infila fra le tette che comprime intorno all’asta iniziando una lenta masturbazione.
Sopra la sua testa c’&egrave il sedere della figlia, vi accosta la bocca e le lecca il culetto mentre Amin continua a succhiarle la fica.
Enzo ed io usciamo allo scoperto e Amin si spaventa alla nostra vista, ma lo rassicuriamo subito invitandolo ad entrare in casa dove staremo più comodi.
Arriva portando Sonia tra le possenti braccia ed &egrave evidente che vuole scoparsi la ragazza.
Elena invece si rovescia supina sul divano e gli si offre per farsi chiavare subito, Amin, che preferirebbe farsi Sonia, all’inizio oppone una certa resistenza ma poi cede e si butta sulla donna penetrandola con un colpo solo.
La violenta introduzione &egrave accolta con un urlo di dolore che però si tramuta subito in grida di piacere quando quel bell’esemplare di maschio africano comincia a montarla.
Guardo la scena seduto su una sedia mentre tengo mia moglie di schiena e a gambe larghe su di me col cazzo infilato nella vulva.
Sonia le sta leccando la fica tutto intorno e ogni tanto scende più in basso a leccarmi le palle.
Elena &egrave letteralmente impalata dal manganello di Amin che la fotte con forza selvaggia, &egrave impressionante vedere il suo pistone entrare e uscire dalla vagina.
La sta scopando da almeno un quarto d’ora e non &egrave ancora venuto, si gira per vedere dove sono finiti gli altri e approfitto di questa pausa per mandargli Claudia che si cambia di posto con Elena.
Amin infila il suo tarello nella vagina di mia moglie e chiava anche lei con violenza, estrae il cazzo più volte e ogni volta lo riaffonda con forza fino a colpire l’utero.
La sua bestialità mi affascina come la sua resistenza, &egrave un vero animale da monta, non so quante volte ha già fatto godere le due donne e non &egrave ancora venuto.
Claudia &egrave tutta fradicia dei propri umori e vive un orgasmo dietro l’altro fino a quando Amin si toglie da lei col fiato grosso per l’affanno di quell’interminabile cavalcata.
Respira a bocca aperta e un filo di bava gli scende dall’angolo della bocca, mi guarda con occhi spiritati ed &egrave chiaro che vuole la ragazzina.
Avuto il consenso la prende in braccio e la fa sdraiare sul divano, le apre le gambe e la prepara succhiandole il dolce fiore.
Enzo sta fottendo mia moglie mentre io mi sto facendo Elena, ma tutti stiamo attenti a quello che succederà a Sonia.
Amin dopo averla bagnata ben bene si appresta a infilarla sul suo arnese che visto vicino alla cosina della ragazza sembra assumere proporzioni ancora maggiori.
Sonia stessa glielo prende a due mani e lo indirizza fra le proprie gambe, ne appoggia la punta sulla vulva e si abbandona all’indietro in attesa della penetrazione.
Amin &egrave cauto e spinge delicatamente, non vuole farle del male e a poco, a poco l’enorme cazzo sparisce nella sua vagina, ma non riesce a introdurlo tutto perché &egrave troppo lungo.
Si muove dentro di lei con colpi lenti e lunghi che la raggiungono fino all’utero, la ragazza si sente squassata, &egrave riempita completamente e dolorosamente da quell’ingombrante presenza.
Non appena i suoi umori le hanno lubrificato la vagina e diminuita la dolorosa frizione, cerca di assecondare i movimenti di Amin e si concede a lui con slancio maggiore.
Gode con gli occhi chiusi, agita il capo a destra e a sinistra, la voce ora roca, ora stridula, ci rende partecipi del suo piacere, si sente violentata e profanata, ma lo grida con gioia libidinosa, invoca l’africano perché le venga dentro, chiede a voce alta la sua sborra vuole che la riempia.
Viene accontentata. Amin lancia un urlo selvaggio, inarca la schiena e con tre o quattro colpi feroci che fanno urlare anche Sonia scarica la sua linfa vitale nel ventre della ragazza, poi si accascia quieto su di lei senza uscire dal suo sesso.
Elena e Claudia sono in ginocchio dietro quel maschio prodigioso e cercano di prendersi cura di lui, mia moglie &egrave più rapida a prendergli il manganello non appena lo sfila dalla fica di Sonia e lo sugge golosamente tenendolo a due mani.
E’ ancora duro come il ferro nonostante abbia scopato per quasi un’ora e Claudia gli monta a cavalcioni e si impala sopra di lui, &egrave lei ora a guidare la danza agitando i fianchi come una forsennata. Elena rivolge invece le proprie attenzioni alla figlia, controlla che il giovane sesso non abbia ricevuto danni poi lo lambisce delicatamente con la lingua, beve lo sperma che Amin ha eiaculato e che &egrave rimasto nella vagina in quantità prodigiosa e lo ingoia lentamente per assaporarne il gusto più a lungo. Enzo a quel punto la prende alle spalle e la penetra nel culo, io a mia volta lo infilo nell’ano di mia moglie con tale violenza che la faccio gridare per il male.
Mentre la cavalco, con le mani raggiungo il cazzo di Amin che &egrave quasi tutto dentro la sua fica.
Gioisco di libidine nello stringere fra le mani quella verga prodigiosa che sta arando il ventre di mia moglie, le tocco l’esterno della vulva e la sento enormemente dilatata.
Mentre mi godo il culo di Claudia mi giro verso Elena, &egrave in mezzo ai due figli e sta incitando il maschio perché la faccia godere.
“Dimmi che ti piace il mio culo… che ti piace inculare la tua mamma… fottimi tesoro mio… così… tutto dentro di me… dimmi che ti &egrave piaciuto guardarmi mentre mi facevo chiavare dal negro… e anche la tua sorellina… hai visto che cazzo &egrave riuscita a prendere nella sua fichetta…? Siamo dei maiali… siamo una famiglia di porci schifosi… ahh… sto godendo ancora…ahh…”
Anche Claudia gode e riceve in vagina l’abbondante libagione di Amin, io ed Enzo invece cerchiamo di risparmiare le nostre energie, perché abbiamo la necessità, ne siamo consapevoli, di dover durare a lungo con tre donne insaziabili da accontentare.

E’ sera e ci stiamo ritemprando dalle fatiche godendoci la fresca brezza che arriva dal mare.
Seduto sul dondolo accarezzo i capelli di Sonia che semisdraiata mi ha appoggiato il capo sul grembo. Le chiedo se &egrave soddisfatta di come si svolgono le cose e intanto guardo di sottecchi le due donne che, sedute sotto il gazebo, stanno facendo le moine ad Enzo.
“Sei contenta o hai ancora qualche desiderio insoddisfatto? Magari provare nuove esperienze, qualche cosa di diverso…”
“Ma, non so… forse… mi piacerebbe provare a far l’amore con una persona…”
“Con chi? Ancora col bel negrone d’Africa? Se ne avessi ancora la voglia ricorda che &egrave sempre a nostra disposizione, viene qui tutti i giorni per il giardino e in qualunque momento lo possiamo chiamare se ti va di fartelo.”
“No non mi riferivo a lui… non ho il coraggio di dirlo…”
“Ma dai, confidati!”
Mi accarezza il cazzo sopra i pantaloni, lo stringe nel pugno poi allenta la stretta per tornare a stringerlo subito forte. Ci appoggia sopra prima la guancia e lo preme dolcemente, poi lo addenta delicatamente fingendo di morsicarlo.
“Vorrei… mi piacerebbe… scopare col mio papà!”
Aggiunge poi quasi per giustificarsi:
“Dopo tutto Enzo ha fatto l’amore con la mamma, perché non dovrei farlo io con mio padre?”
“Per me va bene, il difficile &egrave come accertarsi se va bene anche a lui, non puoi certo andare a chiedergli in maniera diretta se gli va di scopare con te.
Bisogna pensare a qualcosa che lo costringa a fare la prima mossa. Con te come si comporta? Ha mai tentato di toccarti… un approccio qualunque che possa farti pensare ad un suo interesse particolare per te? Ha mai cercato di spiarti quando ti spogli o fai il bagno?”
“Non mi sono mai accorta di niente di particolare… qualche manata sul sedere mentre si gioca, ma c’era sempre la mamma… forse una volta… &egrave successo una Domenica.
Aveva deciso di rimanere in casa tutto il giorno e come fa di solito indossa solo il pigiama, così vestito l’avevo sorpreso già due o tre volte con la chiusura dei pantaloni sbottonata.
Quella domenica leggeva il giornale e, come fa per abitudine, teneva una gamba a cavallo del bracciolo della poltrona. In quella posizione riuscivo a vedere con facilità le sue intimità e passavo e ripassavo davanti a lui fingendo di pulire con l’aspirapolvere, il pisello gli era uscito dal pigiama quasi tutto e mi sembrava eccitato.”
“Non &egrave significativo quello che dici, forse eri eccitata più tu di lui, però mi hai fatto venire un’idea.
Sabato quando arriverà per il fine settimana, potresti comportarti come ti spiego adesso, poi decideremo secondo i risultati.
Ti dovrai mostrare a lui facendo l’ingenua, gli mostrerai le tettine attraverso la scollatura, gliele farai sentire appoggiandoti a lui, poi non so… potresti metterti nella posizione che tiene lui quando legge il giornale e fare in modo che ti veda in mezzo alle gambe, magari con gli slippini inseriti dentro la fessura della fica in maniera da metterla in risalto evidenziando le grandi labbra, non saprei che altro dirti… la tua fantasia di donna ti sarà certamente di maggior aiuto per trovare il modo migliore di stuzzicarlo. L’importante &egrave riuscire ad eccitarlo…”
“Ehi voi due, cosa state macchinando? Attenti che vi teniamo d’occhio!”
Ci guardano sghignazzando, le donne hanno le tette al vento ed Enzo sta pascolando beato in mezzo a tutta quell’abbondanza.
“Sembrate due innamorati, quali confidenze vi state scambiando?”
“Affari nostri! Può anche essere che siamo davvero innamorati e che fra qualche giorno chiederò il divorzio da te.”
Mi siedo su una poltroncina di fronte ai tre e faccio sedere Sonia sulle mie ginocchia, ostentatamente le accarezzo le gambe fino a raggiungerla nella sua intimità.
“Non dire nulla a quei tre, lasciali morire nella loro curiosità, quello che ci siamo detti sarà il nostro segreto.”
E la bacio sulla bocca come per suggellare il patto.
Quella notte dormo con lei mentre Enzo va a letto con sua madre e mia moglie
Sento i loro lamenti attraverso il muro della camera, mi eccito e cadono i miei buoni propositi di riposo. Stringo Sonia fra le mie braccia, la piccola non aspetta altro e mi accarezza fra le gambe.
La bacio sui capezzoli che sento inturgidirsi nella mia bocca, poi le lecco l’interno delle cosce e la fichetta che &egrave già rorida delle sue secrezioni.
Le sollevo le gambe in alto e succhio il forellino più stretto strappandole un gemito di piacere, le entro dentro con la lingua bagnandolo di saliva, provo un piacere folle nel leccare quella carne tenera e calda. “Voglio che provi ancora… infilami il cazzo…”
Sono restio a farlo dopo aver visto quanta sofferenza ha provato la prima volta. Lei si accorge della mia titubanza e mi sprona con insistenza.
“Coraggio, non aver paura, fammelo nel culo, ti prego…”
Vado a prendere l’unguento per le emorroidi, lo stesso che ho usato per medicarla la prima volta, la crema &egrave scivolosa e spero che l’aiuti a farle sentire meno dolore.
La ungo abbondantemente lubrificandola anche all’interno dove faccio penetrare il dito che muovo dentro e fuori.
Il massaggio le piace e non prova dolore, mi incita ancora a metterglielo dentro, ma sono sempre titubante.
Mi metto supino sul letto e la faccio disporre a cavallo sulle mie anche, ha il cazzo proprio sul taglio della fica e inizia a muovere i fianchi per frizionarselo sul clitoride.
Il piacere già la pervade e la sento fremere tutta mentre il respiro &egrave diventato più pesante, quasi affannoso.
Allunga una mano sul pene e si alza leggermente puntellandosi sulle ginocchia per farlo scivolare all’indietro, ne sfrega la punta sulla vulva, poi l’appoggia sul forellino più stretto.
Questa volta non sono io a cercare di spingerlo dentro, &egrave lei che sedendosi sulla verga vi preme sopra per farla penetrare.
Il glande lentamente si apre la strada attraverso lo sfintere e la ragazza mi guarda sorridendo quando si rende conto che la punta &egrave entrata completamente.
Si rilassa un attimo per raccogliere le forze poi riprende la lenta intromissione dell’uccello nel suo intestino, soffre ancora ma non come la prima volta.
Il pene la penetra, lentamente, ma la sta penetrando completamente, ora &egrave dentro per tutta la sua lunghezza.
Non oso muovermi, lascio che sia lei a continuare, eccola ondeggiare su di me, prima adagio, poi con maggiore velocità muove i fianchi saldamente ancorati al cazzo, con le mani le afferro le mammelle e le strapazzo con forza i capezzoli.
Ha gli occhi chiusi e si abbandona appoggiandosi alle mie mani che la sorreggono, le sue dita corrono alla vulva e si sgrilletta prossima a godere.
Guardo le sue dita che si muovono agilmente sul clitoride, si infilano nella vagina slabbrandola in maniera incredibile, ora non ragiona più.
“E’ dentro… mi stai inculando e non mi fai male… mi piace da morire…e a te piace il mio culetto? O preferisci mettermelo nella fica…? Scusami ma mi piace parlarti in modo osceno, come una puttana… Ahh Franco… mi sono innamorata di te… voglio essere tua per sempre… sono contenta che sei stato tu a sverginarmi davanti e di dietro… Ahh come ti sento tutto dentro di me…”
“Si piccola se lo vuoi resterai con me per sempre, ti chiaverò come più ti piacerà… attenta! Sto per sborrarti nel culo… ahhh…”
Godiamo nello stesso tempo conquistati da un orgasmo incredibile.
Mi sfilo dalle sue reni, ma mi getto con la bocca fra le sue gambe per succhiarle il miele che esce dalla sua cosina dolce e profumata, la lecco con amore e mi risponde immediatamente con un altro orgasmo che la fa rantolare.
Pieno di libidine ci chiaviamo ancora a lungo, lentamente, assaporando le sensazioni piacevoli che si sprigionano dal nostro amplesso; il sonno ci coglie ancora abbracciati.

Elena sta aspettando l’arrivo del marito per il fine settimana, ovviamente saranno due giorni di forzato, ma necessario riposo.
Abbiamo deciso di dedicare il Sabato e la Domenica in maniera esclusiva alle gioie del mare e del sole di questa torrida estate.
Andremo a poltrire in barca lasciandoci cullare dalle onde, sarà un piacevole dormire accarezzati dalla fresca brezza marina all’ombra del telo protettivo.
Queste almeno sono le mie speranze e i miei buoni propositi, perché, come vedremo, il diavolo ci metterà la coda… e non solo.
Sono le sette di Sabato mattina, io e Claudia ci siamo già alzati e stiamo preparando la colazione per tutti, Carlo ed Elena li abbiamo sentiti entrare nella doccia e li stiamo aspettando da un momento all’altro, i due ragazzi invece stanno ancora dormendo e abbiamo deciso di non disturbarli.
Carlo arriva nel nostro appartamento con atteggiamento ancora incerto nei confronti miei e di Claudia, non sa ancora spiegarsi il perché di tanto disturbo da parte nostra ma, ovviamente, &egrave contento della nuova amicizia che sembra essere nata tra noi.
Se sapesse come stanno realmente le cose probabilmente mi sparerebbe in bocca.
Ci sediamo a tavola dove Claudia ci serve da mangiare focaccine calde, con marmellata e miele, accompagnate da una caraffa di spremuta d’arancia e caff&egrave bollente.
Arriva anche Sonia con gli occhi ancora chiusi e impastati dal sonno.
Indossa una camicetta da notte che le copre appena l’inguine, &egrave trasparente e lascia vedere chiaramente gli slippini che indossa e le tettine con i fragili capezzolini rosa.
Saluta tutti, da un bacio alla mamma e poi va ad abbracciare il padre sedendosi sulle sue ginocchia. “Papino bello, sono contenta che sei qui con noi.”
Lo accarezza e lo bacia con affetto sulle guance.
Carlo &egrave strafelice per questa manifestazione d’amore e non si immagina neppure lontanamente che la figlia gli sta già portando un subdolo attacco, così almeno credo, per sedurlo ai propri desideri.
Solo io sono al corrente delle intenzioni di Sonia, ma non immaginavo che iniziasse le sue manovre così presto, evidentemente il desiderio di far l’amore col padre &egrave proprio forte.
Non mi rimane che cercare di aiutarla come promesso e, finita la colazione, prendo le donne in disparte per stilare il menù del pranzo e della cena, poi le spedisco con l’auto in paese per acquistare le provviste.
Enzo dorme ancora profondamente ed io mi defilo con una scusa lasciando soli padre e figlia, solo un cenno d’intesa con Sonia per farle capire che ho capito i suoi intenti e la sto aiutando.
Mentre si trovano in soggiorno riesco a spiarli attraverso una portafinestra che dà sul giardino.
Sonia si &egrave rivestita con gli stessi abiti che ha usato per adescare Amin, solo che questa volta ha indossato anche le mutandine.
Vengono tutti e due in giardino, Sonia si sdraia al sole sul dondolo e cinguetta una canzoncina.
Il papà si siede su un cuscino ai suoi piedi e la guarda con occhi ammirati, lei tiene una gamba distesa sul dondolo e l’altra piegata col ginocchio rivolto in alto.
Da dove si trova, Carlo non può fare a meno di vedere il magnifico spettacolo che la figlia gli sta offrendo.
Anche la camicetta sembra aprirsi ancora di più, il nodo che la teneva chiusa alla vita sembra essersi allentato e dalla scollatura in alto fa capolino il piccolo seno.
Il povero padre si agita, lo vedo muoversi irrequieto sul cuscino e si aggiusta con la mano il rigonfio dei
pantaloncini, se non vedo male &egrave in piena erezione.
Anche Sonia se ne &egrave accorta e si porta la mano all’inguine, introduce le dita sotto le mutandine e finge di grattarsi, così facendo allarga il tessuto degli slip offrendo lo spettacolo della sua cosina depilata. Quando toglie la mano, parte della fica rimane completamente scoperta e la sua vista acuisce ancor più l’eccitazione del povero padre.
Carlo diventa sempre più agitato e comincia ad accarezzare, in apparenza distrattamente, un piede della figlia, lei torna ad allungare la mano e questa volta si dà una grattata violenta nella zona inguinale.
“Ma cosa c’&egrave in giro…? Mi sembra che ci siano delle bestie che mi mordono!”
Successivamente con voce piagnucolosa chiede al padre:
“Prova a guardare se ci sono papino, mandale via!”
Il padre con movimenti impacciati alza la gonnellina, questa volta può osservare da vicino la farfallina della figlia mentre controlla che non ci siano insetti.
” Non ce ne sono piccola, non vedo nessun animaletto.”
Con la mano la sfiora sul ventre come per scacciarli nel caso ce ne fossero stati, poi gliel’appoggia sulla coscia, molto vicino alla patatina, accarezzandola.
“Come &egrave calda e piacevole la tua mano papino, come sono contenta che sei qui con me!”
Carlo diventa paonazzo in volto, sta sudando per le emozioni che sta vivendo però non toglie la mano dalla coscia della figlia.
Rimanendo celato alla loro vista, li osservo attentamente e noto che le dita di Carlo cominciano a muoversi con movimenti impercettibili, &egrave chiaro che &egrave tentato di accarezzare intimamente la figlia, ma non ne ha il coraggio, infatti, &egrave ancora lei a prendere l’iniziativa, ad afferrare la mano del padre e ad infilarsela sotto le mutandine.
“Qui papà, &egrave qui che mi prude, guarda bene che cos’ho!”
“Ma non c’&egrave nulla piccola, hai la pelle pulita.”
Non toglie la mano e la lascia scivolare sull’inguine della figlia che accarezza con la punta delle dita.
“Ti da fastidio se ti accarezzo così?”
“No papino, anzi mi piace. Tu non mi accarezzi mai! Sei sempre preso dai tuoi impegni ed io, invece ne ho così tanto desiderio.”
Carlo si sente incoraggiato e continua la sua carezza, ma in quel momento vedo apparire Enzo sulla porta di casa.
Allarmato mi nascondo dietro un albero per non farmi vedere da suo padre, ma ben visibile da lui e comincio a gesticolare per attirare la sua attenzione.
Mi nota, ma non capisce; col dito teso davanti alla bocca gli faccio capire di fare silenzio, poi gli faccio segno di abbassarsi e di raggiungermi.
Quando arriva gli spiego bisbigliando quello che sta accadendo e lo porto al punto di osservazione dove mi trovavo prima.
Carlo non si &egrave accorto di nulla e sta accarezzando ancora Sonia, ora ha la mano tutta aperta sul pube e con la punta del pollice le solletica la parte più alta della fessura.
Sonia si solleva sul gomito, lo guarda senza parole negli occhi e con la propria mano guida con decisione quella del padre a prendere possesso del proprio sesso.
Siamo tutti senza fiato, anche Enzo &egrave eccitato, gli estraggo il cazzo dai calzoncini e glielo prendo in bocca per un rapido bacio.
Sonia tiene sempre premuta la mano del padre sulla fica ed ora la guida per muoverla in una lenta ma inebriante carezza, si abbandona all’indietro sui cuscini e gli apre le cosce in un invito osceno.
Il padre, a questo punto, non può che cedere al desiderio, suo e della ragazza.
Scosta da una parte le mutandine e bacia il sesso della figlia, la fruga con la lingua facendola scorrere lungo tutto il perimetro della fica, nel foro della vagina e le risucchia il clitoride in bocca con forza.
Sonia ha il suo primo orgasmo col padre.
Lui non si ferma ed esplora il giovane sesso con le dita poi di botto si arresta come paralizzato.
“Ma tu non sei più vergine! Chi &egrave stato?”
“Dopo papà… te lo dirò dopo, adesso continua ad accarezzarmi che mi piace troppo!”
Mentre osserviamo la scena mi sfilo i pantaloni, do ancora una succhiata al pene di Enzo e lo invito a infilarmelo nel culo.
Mi incula lentamente e nello stesso tempo mi mena il cazzo smanacciandolo con una sega violenta. Anche Sonia sta tentando di calare i calzoncini del padre che ancora non si &egrave ripreso dalla sorpresa di aver scoperto la figlia deflorata.
Dopo un po’ sembra riprendersi e l’aiuta a farsi spogliare; appare un bel cazzo con la cappella gonfia e tesa, più grossa del normale e sulla quale la ragazza si avventa in un pompino animalesco.
Pochi colpi bastano perch&egrave il padre le riempia la bocca di sperma.
“Perch&egrave così presto papà?”
Si lamenta deglutendo la sborra e forbendosi le labbra.
“Mi spiace piccola, ma ero troppo eccitato…”
“Vieni ora, vienimi vicino…”
Si &egrave già sfilata le mutandine e si fa appoggiare il cazzo sulla fica.
“Prendimi papà, mettimelo dentro, non sai da quanto tempo sogno questo momento. Voglio sentirmi tutta tua…”
Il padre non perde tempo e in un attimo &egrave tutto dentro di lei.
Sonia lo sente muoversi nella sua pancia con movimenti calmi, con delicatezza, come se avesse paura di farle male.
Suo padre ignora quante battaglie abbia già combattuto questa fichetta appena sbocciata all’amore e cerca di essere delicato.
“Come ti sento bene papà… tutto dentro di me! Chiavami… chiava la tua bambina… come &egrave bello il tuo cazzo… ahh come lo sento bene tutto nella mia pancia… muoviti più forte… più veloce… cosiii…!” Gode ancora mentre il padre la ricopre di baci, &egrave un delirio dei sensi, le stringe le tettine così forte che quando le lascia si vedono i segni delle dita.
Le morde anche i capezzoli mentre continua a muoversi, ora con maggior foga, nella fica.
Si gridano reciprocamente parole d’amore e di desiderio e in un crescendo parossistico di libidine bestiale si va consumando il primo rapporto incestuoso.
Enzo mi gode nel culo, lo faccio inginocchiare subito davanti a me e lo costringo a ciucciarmi i cazzo. Ho l’uccello che mi scoppia per l’eccitazione, pochi colpi di lingua bastano per farmi eiaculare nella sua bocca.
Sonia intanto si &egrave aggrappata con le gambe ai fianchi del padre che continua a muoversi in lei senza attimi di sosta, all’improvviso, con un rantolo che sembra più di agonia che di piacere, gode nella fica della figlia.
L’abbraccia così stretta che le fa mancare il fiato e piegato in due sopra di lei la tiene per le natiche mentre le concede le ultime spinte che la raggiungono in profondità.
Si abbatte esausto sul suo ventre, ma continua a rimanere dentro di lei, la bacia sul viso, sulla bocca, le bacia i seni e le punte aguzze dei giovani capezzoli poi estrae il cazzo e la riempie di baci sul ventre e sulla vulva che pulisce col fazzoletto.
La fanciulla si china sul suo sesso che si sta ammosciando, lo introduce per tutta la sua lunghezza nella bocca avvolgendolo con la lingua, lo pulisce dallo sperma poi se lo rimira tirando verso il basso la pelle e facendo uscire allo scoperto il glande.
“Come &egrave bello il tuo cazzo papà, prometto che te lo mangerò di baci ogni volta che vorrai, anche tutti i giorni se credi…”
“Piccola mia sono felice per quello che abbiamo fatto, ma tu sai che rischi corriamo se si venisse a sapere? Questo nostro rapporto dovrà essere un segreto seppellito nei nostri cuori, non dovrà mai trapelare nulla, nemmeno con la mamma.
Se solo dovesse trapelare per disgrazia qualche cosa il tuo papà finirebbe dritto in galera per parecchio tempo.”
“Stai tranquillo papino lo sapremo solo noi… nessun altro.”
“Bella maialina mia, tu non sai quante volte ti ho desiderato anch’io, quante volte ho sognato di baciarti la cosina e di mettertelo dentro…
Lo sai che anche quando faccio l’amore con la mamma, quando sono dentro la sua fica, molte volte mi immagino di far l’amore con te… adesso però devi dirmi chi &egrave stato… non so come spiegarmi…”
“Vuoi dire chi &egrave quello che mi ha sverginato? Non ha importanza papino, uno, uno qualunque.”
“Bada sai! Guarda che sono geloso!”
Gli rifila scherzosamente uno scappellotto sul sedere poi la stringe a sé e la bacia in bocca.
“Io invece non sono gelosa di te e se anche sapessi che te la fai con una donna che non sia la mamma non mi importerebbe nulla, purch&egrave tu lo faccia anche con me.
A proposito lo sai che piaci tanto alla moglie del nostro padrone di casa? L’ho sentita mentre parlava al telefono con un’amica e le diceva apertamente che le sarebbe piaciuto far l’amore con te.
Al tuo posto ne approfitterei perch&egrave &egrave veramente una bella donna.”
“Ma sentila la mia maialina, ora mi trova anche le donne… svelta rimettiti le mutandine che mi sembra di aver sentito la voce della mamma.”
Si ricompongono velocemente, Sonia sgattaiola in camera sua e il papà torna in cucina in attesa dell’arrivo delle donne.
“Hai sentito tua sorella come sa mentire bene? Adesso vuol far scopare mia moglie da tuo padre, devo fingere d’incazzarmi o devo essere contento?”
“Anche se si farà Claudia, sarà difficile ugualmente farlo entrare nel nostro giro, non so se gradirebbe vedere la mamma scopare con te, o peggio ancora vedere me scopare con la mamma.”
“Ehh… non lo so nemmeno io, per ora lasciamo andare le cose per il loro verso, senza forzarle, poi vedremo quale decisione prendere.”
Il chiacchiericcio delle donne si fa più forte e dopo poco sbucano sul vialetto dal cancello della recinzione, ci affrettiamo verso di loro e le aiutiamo a portare in casa le borse della spesa.
“Se riuscite a preparare, in una mezzoretta al massimo, una colazione fredda, possiamo uscire tutti con la barca, la giornata &egrave ideale, non c’&egrave vento e il mare &egrave liscio come l’olio.”
L’idea piace, panini e piattini vari sono subito pronti e poco dopo, mentre in camera nostra Claudia riempie una borsa con i teli da bagno, la metto al corrente di quello che &egrave successo e dei progetti che Sonia ha fatto su di lei.
La novità le fa brillare gli occhi, mi prende una mano e se la porta in mezzo alle gambe.
“Senti quella porca della mia figa come si &egrave già bagnata, se dipendesse solo da me mi farei scopare qui subito, davanti a te.”
Mentre ci dirigiamo verso il porticciolo approfitto del fatto che Sonia e suo padre stanno camminando qualche metro più avanti per architettare meglio l’inghippo.
Staremo tutti sul ponte anteriore e ai comandi della barca rimarranno Carlo con Claudia che cercherà di approfittare dell’occasione per farsi scopare.
Ci imbarchiamo e appena fuori dal porticciolo cedo i comandi a Claudia e filiamo verso il mare aperto. Mi sdraio a prua su un materassino appoggiato all’arganello dell’ancora.
Protetto dagli occhiali da sole e fingendo di dormire, posso spiare quello che combinerà Claudia, anche se non sarò in grado di vedere tutti i particolari.
Mia moglie manovra con sicurezza la barca, superiamo un peschereccio che sta trainando lentamente le reti a strascico e poco dopo siamo in mare aperto; la riva ora si intravede solo come una sottile striscia più scura all’orizzonte.
Sento calare il numero dei giri del potente motore e filiamo a velocità moderata, Claudia e Carlo stanno parlando, ridono e di tanto in tanto mia moglie gli appoggia una mano sulla spalla e gli accarezza la schiena.
Ora si toglie il reggiseno e si passa le mani a coppa sotto le mammelle, dice qualche cosa a Carlo che poco dopo vedo alle prese con un flacone di olio solare.
Glielo spalma sulle spalle e sulla schiena, i suoi movimenti sono lenti e circolari, usa tutte e due le mani e le pizzica i muscoli delle spalle.
“Sei proprio bravo a massaggiare, dovrò prendere nota del tuo indirizzo e farti visita per qualche seduta più impegnativa.”
Per rompere il ghiaccio Claudia scherza e invita Carlo a prendere i comandi del natante, lui si mette in piedi davanti al sediolo del pilota e mia moglie, con la scusa di mostrargli le varie manovre, lo cinge fra le braccia appoggiandogli le mammelle sulla schiena nuda.
Carlo &egrave un po’ imbarazzato dalla situazione, ma sta al gioco quando mia moglie comincia a strofinarsi contro di lui.
La cosa va avanti per qualche minuto, hanno ripreso a ridere e scherzare, ora sono sicuro che ormai la mosca &egrave finita nella tela del ragno e infatti vedo la mano di mia moglie scivolare dalla spalla lungo il braccio di Carlo, si ferma all’altezza della vita e poi sparisce alla mia vista più in basso.
Posso solo immaginare quello che mia moglie sta facendo, il nostro amico, infatti, strabuzza gli occhi e mi guarda con apprensione, &egrave rassicurato perché crede che io dorma e che nessuno degli altri stia facendo caso a loro.
Solo io dalla mia posizione strategica riesco a vedere ed intuire qualche cosa, soprattutto quando vedo la parte alta del braccio di Claudia muoversi in movimenti ritmici e veloci.
Lui si gira con la bocca semiaperta e gli occhi appannati verso mia moglie che, ormai &egrave evidente, lo sta masturbando.
Si sfiorano per un attimo con le labbra poi lei sparisce sotto la balaustra, quando si risolleva si sta manipolando sui fianchi, forse si sta sganciando il tanga, sì deve essere così perché ora gli si mette davanti dandogli le spalle.
Lui &egrave un po’ impacciato, senza dubbio &egrave intimorito dalla nostra presenza, trova comunque il coraggio necessario perché lo vedo muoversi ritmicamente anche se cerca di limitare i movimenti.
E’ fatta! Sì se la sta chiavando… l’ha presa da dietro e sta chiavando con mia moglie.
Scopano per diversi minuti e se conosco bene la mia donna sono certo che in questo momento sta godendo, i suoi occhi sono ridotti a due sottili fessure e dalla bocca aperta stanno senza dubbio uscendo sospiri di piacere.
Anche lui gode, me ne accorgo perch&egrave per pochi istanti si scompone negli ultimi colpi vibrati nella figa di Claudia.
La mia attenzione ora si sofferma su Elena che sdraiata supina &egrave appoggiata sul gomito destro ed &egrave intenta ad osservarmi.
Anche lei si &egrave tolta il reggiseno e con la mano sinistra si accarezza distrattamente una mammella.
Le faccio un segno di consenso con la testa, fingo di stirarmi come se mi svegliassi in quel momento e mi alzo per recarmi in cabina.
Arrivo alle spalle dei due in timoneria e chiedo se hanno sete, poi apro il frigorifero e mi prendo un paio di lattine di coca, ma nel far questo sbircio a terra fra i loro piedi e vedo le macchie di sperma caduto sul ponte.
Tracce che un piede dei due ha cercato di cancellare.
Torno sul ponte di prua e mi siedo vicino ad Elena porgendole una coca.
Mentre beviamo le racconto del successo di Claudia con suo marito e indago sui suoi gusti.
“Quando fa l’amore con te come si comporta? Ha delle fantasie oppure no? Gli vengono delle voglie particolari?”
“Poche volte, di solito si limita a dirmi che sono la sua vaccona, la sua troiona… qualche volta usa un fallo di gomma che m’infila nella vagina mentre me lo mette nel culo… negli ultimi tempi, in qualche occasione, mi ha detto che gli sarebbe piaciuto farmi scopare da un ragazzo di colore che lavora nella sua agenzia, o dal garzone dell’ortolano quando mi porta la spesa.
Un paio di volte mi ha detto che vorrebbe anche vedermi scopare con un suo amico che conosco anch’io, ma sono state solo fantasie e sono sempre rimaste tali, infatti, quando finiamo di scopare rifiuta di parlarne seriamente.
Te lo posso dire con certezza perché queste storie hanno finito per farmi venire la voglia di provare davvero con qualche altro uomo e infatti ti ho ceduto facilmente proprio per questo, quando però ho cercato di parlarne con lui non ha mai accettato il discorso e si &egrave sempre infuriato.”
“Può darsi che veramente non voglia lasciarti fare del sesso libero, ma se gli piace immaginarlo con la fantasia, può essere che gli piaccia anche nella realtà e che gli manchi soltanto il coraggio di cominciare. Forse se gli diamo la giusta spinta… Claudia dovrebbe avere buon gioco visto che gli si &egrave già concessa con successo.”
La sera, prima di andare a cena, io, mia moglie, Elena ed Enzo stiamo giocando a carte sotto il portico, Carlo e Sonia si vanno invece a sedere in giardino.
Il ramino che stiamo giocando ci interessa fino ad un certo punto infatti la nostra attenzione &egrave focalizzata su loro due.
Seguiamo con attenzione le loro mosse perché sospettiamo che il padre stia cercando ancora l’intimità con la figlia.
I nostri sospetti sono fondati, di lì a poco li vediamo scomparire dietro i cespugli delle ortensie.
Lasciamo le carte e ci consultiamo rapidamente sul da farsi.
Daremo il tempo a Carlo di fare le sue mosse, poi Elena sorprenderà il marito mentre &egrave in intimità con Sonia, sarà lo scacco matto che lo consegnerà nelle nostre mani.
Se la cosa andrà in porto diventeremo veramente un bel gruppo e questa sera stessa faremo una bella ammucchiata.
Abbiamo architettato tutto con cinismo ed una certa carica erotica, infatti abbiamo tutti gli occhi lucidi per l’eccitazione quando in silenzio abbandoniamo la sala.
Camminiamo sull’erba per non far rumore, ci inoltriamo nel giardino ed avanziamo verso il luogo dove li abbiamo visti sparire.
Eccoli, sono dietro il capanno degli attrezzi e li vediamo distintamente nell’ultimo barlume di luce del tramonto.
Sempre in silenzio osserviamo la scena arrapante, la ragazza ha allacciato le gambe intorno ai fianchi del padre che la sostiene con le mani sotto le natiche, la schiena appoggiata al capanno.
Lei ha la sottana arrotolata in vita e lui i pantaloni in fondo alle caviglie, la sta fottendo strappandole mugolii di piacere.
Il cazzo mi diventa duro di colpo e mi appoggio alle natiche di Elena afferrandole le mammelle.
Ancheggiando, lei muove il sedere contro il mio sesso e mi prende le mani per farsi stringere con maggior forza le tette.
“Guardalo il porco come si sta scopando la mia bambina, mi sto eccitando da morire… ho voglia anch’io di farmi scopare e questa sera vi voglio tutti dentro di me, voglio farmi riempire in ogni buco…” “Va bene facciamogli la sorpresa allora, vai!”
Tutti insieme ci muoviamo verso la coppia che sta copulando e il rumore che facciamo fa sobbalzare Carlo dalla paura.
Freneticamente cerca di sollevarsi gli slip e i pantaloni finiti in fondo ai piedi, ma gli manca la freddezza necessaria per farlo in tempo utile e rimane con i vestiti a mezz’asta e il pisello semiduro penzoloni in bella mostra.
Sonia non cerca neppure di nascondersi, maliziosamente rimane nuda dalla cintola in giù e continua a tenersi sollevata la gonnellina.
Elena recita bene la sua parte e inveisce contro il marito scagliandosi contro di lui.
Lo martella sul petto e sulle spalle coi pugni, poi cerca di rifilargli una sberla che Carlo para prontamente chiudendole il polso nella morsa della sua mano.
“Spero che tu ti sia reso conto di quello che stavi facendo a nostra figlia… hanno visto tutti che le stavi usando violenza… ora ne dovrai rendere conto… te ne pentirai!”
Se ne va come una furia e se non sapessi che sta recitando, anch’io mi sentirei oltremodo angosciato per questa situazione.
Carlo la segue come un fulmine stringendosi la cinta dei pantaloni, io ed Enzo li rincorriamo verso casa per controllare che la situazione non degeneri, non abbiamo paura per le reazioni di Elena, ma per quelle di suo marito che senza dubbio deve essere fuori di sé.
Quando entriamo nel salone stanno litigando; lei lo maltratta insultandolo e minacciando di rivolgersi ai carabinieri, lui cerca di discolparsi imputando il tutto ad un momento di debolezza.
“Ma quale debolezza, quanti di questi momenti hai in una giornata? Anche oggi in barca ne hai avuto uno… cosa credi? Ho fatto finta di niente per riguardo di Franco, ma ho visto bene quello che hai fatto con sua moglie!”
Lui mi lancia un’occhiata terribile aspettando una mia reazione ed io, subdolamente, rincaro la dose.
“Cosa stai dicendo Elena? Cosa ha fatto con mia moglie? E tu Claudia discolpati… cosa c’&egrave di vero in quello che dice? Cosa &egrave successo?”
“Oggi pomeriggio in barca mentre tu dormivi, io e lui abbiamo… abbiamo fatto l’amore.”
Carlo &egrave verde in viso e balbetta, &egrave in piena crisi nervosa e mi fa una pena da morire.
Mi avvicino a lui, voglio tranquillizzarlo perch&egrave &egrave eccessivamente agitato e cerco di dargli una pacca sulla spalla in tono amichevole.
Si ritrae, invece, spaventato credendo che lo voglia colpire, ma lo rassicuro subito.
“Non fare così, stai calmo, per quanto riguarda mia moglie non ci sono problemi, quando le va di farlo, lei ha sempre avuto il mio consenso e può far l’amore con chi vuole.
Non aver paura per quello che hai fatto con lei, piuttosto vedi di ricomporre la situazione con la tua di moglie.” “Già… – interviene Elena – mi piacerebbe proprio sapere cosa avresti fatto se fossi stato tu a scoprire che ero io a farmi scopare da un altro.
Guarda che di corteggiatori ne ho così tanti che nemmeno te lo immagini e poi perché non dovrei cercarmi anch’io un uomo che mi piaccia e che mi faccia godere?
Cosa diresti se chiedessi a Franco di fottere con me? Magari qui, subito, davanti ai tuoi occhi? Franco ti piacerebbe fare all’amore con me? So di piacerti e che ti piacciono anche le mie tette!”
Mentre me lo chiede si apre la camicetta mostrandomi le mammelle che ha sgusciato dal reggiseno, se le accarezza titillandosi i capezzoli scuri che subito si inturgidiscono.
Nello stesso tempo guarda con aria di sfida il marito che, sempre più pallido, osserva la scena senza la forza di reagire.
“Allora Franco mi vuoi?”
Si sdraia sul divano sollevandosi la sottana e allargando le gambe, solo il minuscolo slippino copre la sua femminilità.
“Elena non fare così… ti prego…” Balbetta il poveruomo.
“E perché non dovrei farlo? Tu l’hai fatto brutto porco, senza chiedere il permesso a nessuno e ti &egrave piaciuto, alla faccia mia, ora tocca a me!”
Solleva il bacino e si sfila gli slip, si accarezza la vulva e ne allarga la fessura poi con due dita si sditalina oscenamente chiamandomi ancora.
“Vieni Franco, forza chiavami! Ho voglia del tuo cazzo, Claudia dillo anche tu a tuo marito di venire a chiavarmi, mandamelo qui…!”
Continua la danza delle dita sul clitoride e mi guarda con lascivia umettandosi allusivamente le labbra con la lingua.
Carlo cerca di intervenire, le tira giù la sottana per coprirla e si inginocchia vicino a lei abbracciandola stretta.
Nasconde il viso fra i suoi seni e balbetta implorando il suo perdono, &egrave letteralmente sconvolto dalla situazione che sente sempre più sfuggirgli di mano.
“Tu vuoi il mio perdono e sono disponibile a dartelo, ma ad una condizione: da oggi voglio il tuo permesso, come ce l’ha Claudia, di poter andare a scopare con chi mi pare… proprio come Claudia.”
“No amore, non potrei mai vederti fra le braccia di un altro… non chiedermi questo… &egrave un sacrificio troppo grande!”
La risposta di Elena &egrave secca e non lascia alternative o deroghe.
“O così, o te ne vai e ci rivediamo dall’avvocato!”
Carlo sprofonda di più il viso fra i seni della moglie e singhiozza nervosamente.
“Allora, accetti?”
Nessuna risposta, solo il silenzio. Elena mi guarda con complicità strizzandomi un occhio.
“Franco vieni qui fra le mie gambe, so che ti piaccio. Ti piace la mia fica? Vuoi accarezzala e farmi divertire col tuo cazzo? Questa sera voglio essere la tua amante, la tua donna, voglio godere con te!”
Mi levo i pantaloni e mi avvicino alla coppia con l’uccello dritto e duro come il ferro, batto la mano sulla spalla di Carlo per saggiarne le reazioni, ma non muove un muscolo.
Mi puntello allora sul divano col ginocchio destro e lentamente introduco il pene nella fica di Elena.
Comincio a sondarla con colpi regolari e profondi, la chiavo quietamente e lei chiude gli occhi godendosi il massaggio che le procura la mia nerchia.
Carlo sembra in catalessi, non si muove neppure ora che sente la moglie sospirare per causa mia e tiene sempre il viso affondato nel suo seno.
Faccio segno a Sonia di venire vicino al padre e muovendo il pugno chiuso le faccio capire senza parole di masturbarlo.
La ragazza si spoglia completamente nuda, poi si inginocchia vicino al padre e comincia ad accarezzargli il sesso.
“Papà non fare così! Dai accetta le cose come sono… vedrai come sarà bello… potrai fare l’amore con me ogni volta che vorremo, senza nasconderci… anche ora.”
Gli sbottona i pantaloni e gli estrae l’uccello. Carlo ha già il cazzo duro però continua a non parlare e sembra non voler cedere, ma la sua erezione lo tradisce.
Cinge con un braccio la vita della figlia e se la tira vicino, lei si butta fra le sue gambe e lo accoglie nella bocca suggendolo con la lingua.
Elena che ha seguito tutta la scena accarezza la guancia del marito ed ora gli parla affettuosamente. “Baciami le tette Carlo, succhiami i capezzoli come sai fare solo tu… lo sai che mi piace tanto…”
Il marito esegue, sembra aver accettato il compromesso e si dà da fare sulle mammelle turgide.
Anche Enzo e mia moglie si stanno chiavando sull’altro divano mentre osservano la scena in silenzio. Sonia si accoscia a gambe larghe per terra e scivola sotto il padre che la penetra con spinte profonde. “Ahh caro… amore mio, come sono belli i nostri figli. Ora te lo posso anche dire… anch’io ho fatto l’amore con Enzo ed &egrave stato bello godere con lui, &egrave stato meraviglioso…!”
Carlo ora si muove frenetico, il suo cazzo si agita follemente nella fica della figlia, la sta chiavando con violenza inaudita, quasi volesse vendicare su di lei le sofferenze che sta subendo in quel momento, quindi si gira verso di me.
“Vedo che ti piace chiavare mia moglie. Sapevo che moriva dalla voglia di farsi scopare da un altro uomo, chiavala quella troia, soddisfala più che puoi, godile dentro, ahh… anch’io godo… mi sto facendo la mia bambina… sto sborrando nella sua fica… ahh…”
Con un ultimo grido viene e la riempie di seme. Sfila il cazzo che si sta ammosciando e un rivolo di sperma cola dalla vulva di Sonia.
E’ tutta imbrattata fino alle ginocchia e con le dita raccoglie la linfa eiaculata dal padre e se la spalma sulle cosce e sul ventre.
Gioca sgrillettandosi il clitoride, non &egrave ancora paga e cerca con gli occhi qualcuno che l’aiuti a godere un’altra volta.
Claudia capisce al volo, le avvicina il viso e le passa la lingua dove le tracce di sperma sono più abbondanti, la lascia poi nelle mani di Enzo che penetra la sorella nella vulva.
Carlo osserva tutto con aria attonita, deve avere la testa frastornata dai pensieri, credeva di essere solo lui l’incestuoso e si accorge invece di essere nella norma della famiglia.
Si ridesta dalla sua apatia solo quando Claudia gli prende in bocca l’uccello senza vita e cerca di risvegliarlo con sapienti massaggi labiali.
Gli accarezza le palle, le strizza delicatamente fra le dita ed infine, con la punta della lingua, lo solletica sotto lo scroto, quindi saetta veloce lungo l’asta fino al glande e lo inghiotte facendolo sprofondare nella bocca.
Ora il cazzo di Carlo ha ripreso vitalità, Claudia lo impugna nella destra e mentre &egrave inginocchiata si gira verso il divano e affonda il viso fra i seni di Elena.
Le lecca le mammelle e contemporaneamente si tira l’uccello di Carlo in mezzo alle natiche er puntarselo sull’apertura più stretta.
Carlo la penetra a piccole spinte e quando lo sente tutto dentro di lei si abbandona con un sospiro di soddisfazione.
S’inchiappetta Claudia accarezzando nello stesso tempo sua moglie e la guarda lubricamente mentre si fa fottere da me.
Le sue dita si fanno strada fra i nostri corpi, toccano il punto dove &egrave innestato il mio cazzo e accarezzano la vulva sul vertice alto della fessura.
Strapazza il clitoride di sua moglie mentre incula la mia, i suoi occhi sono lucidi di lussuria e mi mormora in un soffio:
“Che culo magnifico ha tua moglie, ahh… come mi piace… e a te Franco piace chiavare con la mia…?
Elena… sei contenta finalmente di chiavare con un altro? A me piace guardare Franco che ti infila il cazzo nella fica, credo di averlo sempre desiderato di vederti chiavare così… ”
Le due donne stanno godendo, soprattutto Elena ha orgasmi uno dietro l’altro; alle parole del marito solleva le ginocchia in alto verso le spalle e mi offre l’ano, i suoi occhi sono ridotti a due fessure quando mi fissa per dirmi:
“Infilami… ti voglio anche nel culo… inculami davanti a lui… e tu Carlo guardami mentre mi faccio fare il culo!”
Non perdo tempo e glielo punto sullo sfintere spingendo con decisione, entra con facilità e strappa un singhiozzo di piacere alla bella Elena che &egrave felice di farsi sodomizzare.
Inginocchiato fra le sue gambe, la tengo per le cosce forti mentre le mulinello il manico nel culo.
Lei allunga una mano sulla fessura dove il marito ancora la sta masturbando, gli afferra le dita e se le fa penetrare nella vagina.
Con un grido incredibile gode artigliandomi le natiche e godo anch’io mentre sento le sue unghie entrarmi nella carne.
Anche Carlo ha goduto scaricandosi nel culo di Claudia e si accascia sulla sua schiena.
Appena mi riprendo cerco i due ragazzi, stanno scopando sul tappeto e Sonia allunga la mano per cercare il cazzo del padre che però rifiuta di farsi toccare.
Il motivo risulta evidente quando mi mostra le tracce di lordura che gli sporca il sesso, lasciamo quindi soli i due giovani per andare a farci una doccia.
Sono già le dieci passate della sera quando ci siamo tutti lavati e rivestiti; si &egrave fatto tardi e decidiamo di andare a cena fuori.
La serata finisce così, un po’ frettolosamente anche perché Carlo deve partire subito per Milano.
E’ da poco passata la mezzanotte quando, dopo averlo salutato, ci abbandoniamo sfiniti ognuno nel proprio letto.

Il Lunedì mattina, mi alzo che il sole &egrave già alto nel cielo, ma la casa &egrave ancora addormentata ed immersa nel silenzio.
Guardo l’orologio, sono le nove e trenta e ho voglia di un caff&egrave bollente; mi reco in cucina, accendo la macchinetta automatica e mentre me lo sto preparando aguzzo le orecchie per sentire se dal piano di sopra giungano i consueti rumori mattutini.
Solo silenzio, evidentemente anche Elena e i figli stanno ancora dormendo.
Mi reco sul patio con la tazzina in mano e mi siedo sul dondolo sorseggiando la bevanda.
“Ciao, ben alzato.”
E’ Elena, &egrave seduta su una poltroncina in un angolo riparato del porticato e non l’avevo vista; si alza e viene a sedersi vicino a me sbadigliando assonnata.
“Mamma mia che sonno, mi sento tutta intorpidita.”
Mi prende la tazzina di mano e finisce di bere il mio caff&egrave.
“Te ne faccio un altro.”
Le dico premuroso e mi reco in cucina dove mi segue continuando a sbadigliare; mentre preparo l’occorrente si appoggia civettuola alle mie spalle cingendomi il collo con un braccio, mi giro e la bacio dolcemente sulla bocca che sa di caff&egrave.
Appena pronto ne sorseggia un altro e mi guarda negli occhi mentre le accarezzo i seni che prorompono dalla vestaglietta che si &egrave aperta completamente.
E’ tutta nuda sotto quell’impalpabile tessuto e in seguito alle mie carezze i capezzoli le si sono inturgiditi.
La sua mano si insinua leggera nel mio pigiama e mi accarezza voluttuosamente il pene, lo estrae menandolo dolcemente poi raccoglie della saliva sulla punta delle dita e si inumidisce fra le cosce, mi cinge la vita con una gamba e lentamente si lascia penetrare dal mio cazzo.
La chiavo lentamente in piedi gustandomi quel piacevole risveglio mattutino, quel delicato massaggio al pene che sa fare così bene coi muscoli vaginali, ma ad un certo punto mi prende l’angoscia, sto chiavando troppo e nei miei pensieri comincia a insinuarsi la paura che finirà per venirmi un infarto. Perbacco non ho più l’età di Enzo e sento la necessità di dovermi riposare un poco, solo il mio orgoglio di maschio, al pensiero di fare brutta figura con lei, mi impedisce di negarmi e di allontanarla. Facendo leva su quello che credo sia un suo desiderio, gioco vigliaccamente una carta per cambiare il centro delle sue attenzioni.
“Elena, mi piacerebbe vederti scopare ancora con Amin, vuoi che andiamo a cercarlo?”
“Sei un porco, ma mi piaci proprio per questo, ti piace davvero così tanto guardarmi mentre mi faccio chiavare da un altro? Vieni andiamo a vedere dov’&egrave.”
Sono contento di aver raggiunto il mio scopo e che sia così disponibile.
Usciamo mano nella mano in cerca del giardiniere. Troviamo Amin che sta sarchiando le aiuole e subito Elena lo aggredisce afferrandolo con decisione fra le gambe, gli sbottona i pantaloni ed gli estrae il portentoso attrezzo.
Lo lambisce con la lingua, lo avvolge come in una spira facendoselo entrare in bocca e lo irrora di saliva.
Il negro comincia a gemere sotto l’azione sapiente della donna, ma prima che lui le goda nella bocca la faccio rialzare tenendola da dietro e le sollevo la gamba destra.
Amin la puntella con il suo uccello più che rispettabile e lentamente la penetra.
La chiava dolcemente tenendola per i fianchi, poi come niente fosse, la solleva da terra e la fa sedere appoggiandola su un muretto basso.
Elena sta già godendo sotto le spinte del cazzo. Ha gli occhi chiusi e sottovoce geme implorando l’africano di violentarla e di sfondarle la fica.
“Mi piace il tuo cazzo grosso… spingi più forte, dai sfondami… più forte… inondarmi di sborra… ahh Franco come mi sento troia…”
Si avvinghia ai fianchi di Amin e si dibatte frenetica colta dall’orgasmo; guaisce e mugola parole oscene mentre il maschio continua a possederla con colpi vibrati con violenza.
Amin la tiene per le natiche e mentre se la tira contro vibrandole un ultimo colpo, emette un urlo e gode selvaggiamente gode nel ventre della donna.
Allontano il negro e mi chino fra le cosce di Elena, fradice di sperma caldo, vibrando golosamente la lingua. Lappo quel nettare inebriante e ne assaporo il gusto asprigno, lo risucchio e lo ingoio fino a quando la vulva di Elena &egrave completamente ripulita.
Quando mi rialzo ho il randello di Amin proprio davanti agli occhi, si erge prepotente in tutta la sua potenza col glande grosso e teso che sembra dover scoppiare da un momento all’altro.
Nonostante abbia appena goduto &egrave ancora lì ben teso e duro, con le vene gonfie ed in rilievo che lo percorrono dallo scroto alla punta.
Irresistibilmente lo afferro e lo avvicino alla bocca, assaporo il suo aroma selvatico mentre sento la mia erezione farsi più prepotente.
Due labbra morbide mi afferrano il cazzo, &egrave Elena che comincia a succhiarmi, mi stacco con un gemito dai due perché non voglio godere, ma &egrave una gran sofferenza.
Spingo il viso della donna sul cazzo di Amin e lascio che sia lei a continuare la carezza labiale che io avevo appena cominciato.
Lui le afferra il capo con le mani e la chiava con prepotenza nella bocca, penetra profondamente nelle sue fauci spalancate, dà qualche colpo poi lo estrae quasi completamente per rifiondarsi rapido dentro di lei, un colpo dopo l’altro.
Elena strabuzza gli occhi perché &egrave quasi soffocata da quel piolo che la violenta, ma che dimostra di apprezzare, si attacca infatti con forza alle natiche di Amin e si tiene stretta a lui anche quando viene scossa da violenti conati di vomito causati dal cazzo che le arriva in fondo alla gola.
Proprio mentre pensa di non poter resistere oltre, la bocca le si riempie di sperma.
Si alza e si gira verso di me con la bocca aperta e schiumante di sborra, le sue labbra cercano le mie, le forza con la lingua e riversa nella mia bocca, dolce omaggio, il succo di Amin.
L’africano ci guarda negli occhi, &egrave difficile capire quello che passa nella sua mente e l’opinione che si &egrave fatta di noi, ma francamente non &egrave che me ne importi molto.
Il suo mastodontico cazzo si erge ancora turgido e tracotante, Elena lo accarezza con la punta delle dita, lo impugna a due mani e se lo agita nell’incavo dei seni.
Amin la prende per i fianchi e la solleva di forza all’altezza del pube ed Elena, che ancora impugna quel mirabile scettro, s’impala un’altra volta, con prepotenza, lanciando un guaito selvaggio.
Non resisto oltre a quella scena, butto alle ortiche i miei propositi di astinenza e la penetro analmente. Amin, senza mollare la sua presa, ci pilota all’indietro fino a raggiungere una panca sulla quale mi costringe a stendermi.
Mi allungo tenendo Elena appoggiata al mio ventre, Amin le allarga le gambe e profondamente incuneato fra le sue cosce mena colpi all’impazzata.
Avverto la presenza ingombrante del suo pene attraverso la sottile membrana di carne che divide la vagina dal retto e i suoi colpi sono così violenti da farmi male quando le sue palle colpiscono con forza le mie.
Elena gode di questa violenza, anzi lo esorta a dare ancora più forza alla sua azione.
Non posso dire che abbia ripetuti orgasmi, perché sono così consecutivi da sembrare un unico, interminabile godimento che non finisce mai.
Sbatte la testa da una parte all’altra emettendo suoni incoerenti squassata da questa moltitudine di orgasmi e alla fine si abbatte come svenuta sul mio corpo.
Raggiungo anch’io il mio piacere e quasi nel medesimo tempo anche Amin si svuota nella sua vagina. Dopo un po’, quando ci riprendiamo, ci laviamo alla pompa per l’irrigazione dei fiori e rientriamo in casa.
Mia moglie e i due ragazzi ci stanno aspettando e vogliono sapere i particolari di quello che sanno essere successo.
“Ti &egrave piaciuto mamma? Ti &egrave piaciuto farti chiavare ancora da Amin?”
“Ahh ragazzi che bello! Che cazzo divino ha quell’uomo e come chiava! Sono sfinita ma ne avrei ancora voglia. Ragazzi la vostra mamma &egrave veramente un gran vacca insaziabile, &egrave incredibile di come avrei ancora voglia di farmi sbattere…!”

* * * * *

Sarei monotono se dovessi continuare a descrivere gli avvenimenti che hanno caratterizzato il resto di quell’estate ed &egrave proprio il caso di dire, così infuocata.
Sono passati alcuni anni dai fatti appena narrati e una profonda amicizia unisce ormai le nostre famiglie, ma il sesso &egrave ancora la parte preponderante che lega i nostri rapporti.
Enzo, che ora ha ventitre anni, ha trovato una fidanzatina e l’ha convinta a partecipare ai nostri incontri e come cerimonia di iniziazione l’ha mandata a letto con suo padre…
La sorellina invece mi ha riempito la casa di amichette libidinose, ed io, purtroppo, non ce la faccio più! Aiutooo…! C’&egrave qualcuno disponibile ad aiutarmi…?

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