Skip to main content
Racconti Erotici

Come una bambolina di cristallo.

By 31 Ottobre 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

Le receptions degli alberghi mi hanno sempre messo un po’ di soggezione. Non so davvero perché ma hanno quasi tutte un aspetto severo, almeno quelle che ho visto durante i viaggi con la mia famiglia (o quello che ne &egrave rimasto). Non perché sia morto qualcuno,i miei si sono semplicemente separati tre anni fa ma da allora quell’unità &egrave venuta a mancare. Adesso mi ritrovo con mia madre a Taormina per passare le vacanze insieme alle sue amiche storiche (accompagnate dai loro mariti e prole ) e mio fratello maggiore Matteo che si sente solo senza Maria Sofia ovvero una ameba snob che lo ha totalmente rincitrullito (per quanto non sia mai stato sveglissimo di suo).Oddio !Ho scritto RINCITRULLITO(da quanto non si sente pronunciare questa parola) fa tanto copione di fiction italiana buonista e scarsa’
Bene ,spero che questi dieci giorni passino in fretta voglio stare con le mie amiche per trascorrere il ferragosto con loro(quest’anno ho finalmente compiuto diciotto anni e ci siamo organizzate per andare al mare a casa di Agata ,l’ingenua del gruppo).Intanto sono qui in un resort ,spa, wellness e chi ha più ne metta ad annoiarmi a morte. Mia madre &egrave gasatissima,tutti lo sono ,tranne me .
A proposito, io mi chiamo Claudia,sono una ragazza magra porto una 40 ,il che va a discapito delle mie tette che a stento superano la soglia di una seconda (quanto vorrei un seno più grande). In compenso però ho un bel sedere (piace anche a me che vedo difetti ovunque sul mio corpo)senza cellulite che sta tutto su ,sembra un palloncino accattivante ,provocatorio ma non volgare. Infine, rasento il metro e settanta e ho i capelli biondo rossicci ed occhi cristallini.
Dopo una mezza giornata al mare nello stabilimento dell’ hotel da megalomani scelto dalla comitiva(dove il silenzio &egrave assordante ed &egrave pieno di tamarrone liftate e truccate(cio&egrave ,cosmetici in spiaggia!!!)che prendono il sole , si guardano(e si criticano)a vicenda , a me per noia viene voglia di fumarmi una sigaretta e siccome mi da fastidio far sapere che fumo a tutta la tribù cerco un posticino sicuro per ‘l’imbosco totale’ .Esco dalla spiaggia e mi metto alla ricerca di una zona tranquilla. Quasi mi perdo tra le viuzze dell’interno che conducono alla spiaggia tra alberghi d’eccellenza e villette precedenti a questo turismo poco consapevole. Mi soffermo a guardare quelle poche che sono rimaste ad uso famiglia , ormai case vacanza ed intanto cerco di ripararmi dal sole sfruttando un po’ d’ ombra di qualche albero che spunta dai giardinetti privati. D’altronde queste sono le ore più calde di un fine luglio già abbastanza bollente di suo per non parlare del fatto che mi trovo in Sicilia.Rimango li giusto il tempo di fumarmi sta cavolo di sigaretta,appena la spengo mi metto in marcia per raggiungere l’albergo con l’obbiettivo di :
1)farmi una doccia in tutta tranquillità
2)godermi l’ aria condizionata .
Sono senza occhiali,il sole mi acceca, ho su le cuffiette dell’iphone che &egrave infilato nella maxi-bag e sto ascoltando Chidino&Doca con ‘Rap Das Armas’,un pezzo molto truzzo che mi ha passato una mia amica insieme ad altra roba prima di venire qui.
In mente solo il pensiero dell’albergo ,quando sento qualcuno che si rivolge a me,tolgo le cuffiette per ascoltare meglio e sento:’Hi ,where are you from?'(tutto condito da uno spiccato accento napoletano o giù di lì).
La voce arriva dal balcone di una casa che affaccia sulla stradina che percorro ,alzo lo sguardo e noto tre uomini sulla trentina appoggiati alla ringhiera in costume appollaiati come tre avvoltoi che mi guardano incuriositi.
Io rispondo seccamente che provengo dalla loro stessa nazione e di smetterla di fare i ragazzini.
Lo stesso di prima allora mi chiede :’Piccola fa caldo oggi &egrave?’ ed io ‘Ma và?Credevo che fossimo al polo’,allora lui mi guarda si china prende una bacinella eh’
Splash!!!
Secchiata d’acqua ,presa in pieno ,tempo di realizzare l’accaduto e ‘sbrocco di brutto’.Sembro(o forse sono proprio una scema)tutta inzuppata non so che fare e le uniche parole che riesco a dire sono:’Tu adesso mi fai salire un attimo,ok?’.
Il tono &egrave incredulo e minaccioso allo stesso tempo(per quanto una diciottenne possa sembrare credibilmente minacciosa),cerco il cancelletto ,qualcuno me lo apre accedo al portone salgo le scale e al secondo piano una porta si spalanca .Mi aspettano in tre ,io continuo a sgocciolare e più mi avvicino a loro e più sembrano sbalorditi quasi increduli del fatto che io possa essere salita li .Di getto entro cerco d’individuare l’autore della bambinata dell’anno e gli dico a muso duro di indicarmi il bagno e di darmi un asciugamano grande e pulito. Lui non capisce e continua a fissarmi, allora io gli ripeto ‘Asciugamano ,pulito,per favore!’
Mi porge finalmente un telo io intravedo il bagno faccio un cenno di ringraziamento e ci entro dentro.
Mi chiudo a chiave e mi guardo un attimo alla specchiera della consolle .
Indosso un vestitino da poco, azzurro ,sotto di esso bikini intonato ed infradito semplicissime e mi sento accaldatissima. Mi spoglio e mi butto sotto la doccia,mi lavo e mentre lo faccio mi chiedo cosa fosse appena successo o semplicemente perché stessi li in casa di tre sconosciuti molto più grandi di me.
Una volta finita la doccia?
Finisco di lavarmi anche i capelli,li tampono alla meglio mi arrotolo il maxi asciugamano mi rimetto solo il vestitino bagnato perché il costume era sporco di salsedine e lo metto in borsa (spero che non si accorgano di nulla).
Faccio un respiro,cerco di rimanere calma,focalizzare la situazione e d’inventarmi qualcosa.
Toc toc,piccola,tutto bene?
Inizio a maledire il mio gesto avventato ‘

Agire d’impulso,ecco il mio problema.
Maledizione,sono voluta salire come una furia perch&egrave ero arrabbiata per uno stupido gavettone.
Devo trovare una soluzione per uscire da questo casino creato da me e penso di avere un piano.
Infatti potrei:
-Uscire da questo bagno e cercare di parlare pacatamente ,tentando di spiegare le motivazioni del mio insano gesto per andar via da li,il prima possibile.Nel caso in cui le cose si mettano male per me, passo al piano B ovvero lanciarsi dalla prima finestra in stile Steven Segal(eravamo al primo piano)per poi darsi alla fuga e rientrare in hotel facendo finta che tutto ciò non sia mai accaduto.
Continuo a ripetermi:”Claudia,coraggio,esci fuori”.
Giro la chiave della porta del bagno con fare incerto.
Trac!
Apro ed eccoli li,uno due e tre.
Metto subito le mani avanti ed inizio a parlare dicendo:”Ciao,io dovrei presentarmi,sono Claudia,la piazzata di prima era dovuta ad un allucinante fattore stanchezza che poi si &egrave tramutato in forte,anzi fortissimo nervosismo.La scintilla &egrave stata la secchiata d’acqua che mi ha fatto salire come una furia ma adesso vorrei solo tornare in albergo.
Le loro facce sono serene ed incuriosite.Si chiamano Paolo,Federico e Claudio.
Paolo(l’autore dello scherzone)confessa ma tiene a precisare che Federico ha poi buttato il secchio.Nessuno voleva di certo turbarmi così tanto.Mi avevano notato sostare a fumare sotto la villetta e dopo aver pensato che potessi essere una vittima perfetta &egrave bastato attirare la mia attenzione per poi bagnarmi.Insomma un approccio da quindicenni.
L’atmosfera quindi &egrave molto più tranquilla di quella che mi ero immaginata.
Mi offrono qualcosa di fresco,in casa c’&egrave the e vino bianco delle zone dell’Etna.Io opto per la seconda scelta giusto per rilassarmi un pò.
Mi raccontano che l’idea era quella di andare al mare (in effetti erano tutti con costume e t-shirt) allora io per paura di non disturbare,faccio per tornare in hotel ma Federico mi frena dicendomi che erano tutti in vacanza e quindi non c’era fretta di far nulla.Inoltre esorta Paolo e Carlo ad andare in spiaggia dicendo che gli avrebbe raggiunti dopo poco.
Questi ultimi due ridacchiando come adolescenti,iniziano a scendere facendo calare un assordante silenzio (dovuto alla controra )sulla casa.
Siamo soli.
Io sto attenta a come muovermi perch&egrave sotto il mio vestitino non c’&egrave nulla.
Federico &egrave tutto concentrato nel mettermi a mio agio.
Inizia a parlarmi di se del fatto che ha 34anni e che fa il radiologo.Io gli chiedo:
“Scusami da piccoli mentre tutti volevano e giocavano a fare l’astronauta o il cow boy ,tu come facevi a simulare una macchina per le radiografie ?”
Lui ride ,lo faccio anche io.
Mi racconta che la casa al mare era del nonno mentre lui era nato e cresciuto a Napoli e qui veniva e viene a trascorrere le vacanze.
Racconta un pò della sua vita e mentre lo fa io lo guardo bene,occhi scuri ,capelli castani , pelle abbronzata e fisico ben messo anche se non palestrato.Insomma niente male!
Chiede delle mie piccole cose quotidiane.
Io cerco di farlo ridere ad ogni scambio di battute,inizio ad essere me stessa,il tempo passa e non me ne accorgo.
Gli parlo di quello che mi piace,scopre che conosco un sacco di gruppi ,iniziamo a parlare fitto fitto mentre io continuo a versarmi il vino.
Ad un certo punto carico dal suo computer una canzone che in quel momento ci stava di brutto:Two-Motel Connection.Pazzesca ,rompo il silenzio della strada alzando il volume.
Succede una cosa che avrei dovuto prevedere nel chinarmi per mettere la canzone :il vestitino a bretelline si alza e sento gran parte del mio sedere scoperto mi giro verso Federico che puntava gli occhi proprio lì.
Tutta la situazione &egrave eccitantissima.Chissà se mi vorrebbe?Io di sicuro vorrei proprio.
Prendo quello che rimane del vino e mi avvicino a lui che penso abbia già capito tutto.Prende dalle mie mani la bottiglia e con la stessa in mano mi fa bere guardandomi in modo pazzesco mentre mi vede ingoiare il vino.
Finisco e mi dice:”Però tutta d’un fiato”.
Io gli rispondo :”Non &egrave l’unica cosa che so fare in questo modo”.
“Ah,si?”.”Si.si!”.
Lo bacio in modo leggero e fintamente innocente ,appena lui ricambia basta poco a farmi cambiare strada.I baci sono sempre più profondi ed intensi ,non voglio chiudere gli occhi mi piace godermi lo spettacolo anche se lui con me &egrave ancora un pò rigido forse mi vede piccolina e non sa come muoversi.
Ci penso io,prima iniziando a leccargli il collo ,Federico mi tiene stretta a lui e capisco anche perch&egrave.Sento il suo pene premermi contro ed istintivamente con una manina allargo i laccetti del costume ed inizio a toccarlo.La mia mano ed il suo pene iniziano ad entrare in confidenza ed io sono sempre più impaziente nel toccarlo .
Un brivido dovuto all’eccitazione mi percuote per ogni volta che lo sento ansimare .
Cerco di toglierli la maglietta ma lui mi blocca dicendomi:”Piccola ,quanta fretta che hai.Goditi il momento”.
Io insisto:”Se stessi come come me la vedresti in modo diverso”.
Detto questo allungo una sua mano sotto il mio copricostume in mezzo alle gambe e gli faccio sentire quanto sono bagnata.
Mi tocca tutta culo,figa e lo fa per poco perch&egrave inizia a non farcela più neanche lui.
Mi prende in braccio e mi porta sul tavolo della cucina.Io rimango seduta li con lui in piedi difronte a me che mi bacia.
Vorrei che tu capissi che ho bisogno di farti ancora un sacco di cose,dedicarmi a te ma messa così non ho gran libertà di movimento.Riesco praticamente a sfilarmi il vestito rimanendo nuda davanti a lui.
Federico si allarga un altro pochino il costume per tirare fuori il pene che vedo per la prima volta e mi conferma essere bello grosso come me lo ero immaginato mentre lo toccavo prima.
Inizio a sentirlo che inizia a spingere nella mia figa ,le mie gambe sono allargate e pronte ad accogliere il suo bacino.Piano piano inizia ad entrare dentro di me,all’inizio faccio un pò fatica ad abituarla ,i piccoli dolorini piano piano iniziano a diventare piacere inatteso.
I suoi movimenti decisi mi eccitano,intanto Federico ha un volto stupito ,forse colpito dal mio essere strettina.
Dopo un pochino per mia grande gioia &egrave tutto dentro ed o mi sento pienissima.Ansima sempre più forte ed inizia a spingere con un certo ritmo ed intanto mi fa stendere sul tavolo sul quale mi aggrappo con un braccio per parare i colpetti.
Me lo spinge dentro e mi guarda,cerca di capire se mi sta facendo male.
Dal canto mio,io allargo le gambe più che posso inizio a non capire più cosa mi stia accadendo.Sento solo il rumore del tavolo che sbatte sulla parete dove &egrave stato poggiato come me che a mia volta vengo sbattuta sul tavolo dove sono stata poggiata.
Risalgo verso di lui ,cingo le gambe intorno alla sua vita e con le braccia cerco di stringerlo verso di me.
Mi sussurra:”Non ti basta proprio eh?Ti piace proprio scopare con uno che neanche conosci!”.Io annuisco mentre abbasso gli occhi presa da un moto di vergogna e proprio in questo momento lui si scatena fregandosene di me del mio corpicino.
Vengo nel giro di 10secondi emettendo un suono quasi disperato.Il mio orgasmo &egrave fortissimo ,mi sconquassa tutta, mi sento frastornata e mi abbandono a lui che si accorge del mio turbamento sfoderando un sorriso soddisfatto che lo carica ancora di più.
Improvvisamente lo tira fuori e curvandosi verso di me con un urlo strozzato mi sporca tutto il pancino di sperma caldo.
Mi bacia avvicinandosi a me per poi sussurrarmi uno :
“Scusami ti ho imbrattata tutta “.
Penso si riferisca alla faccenda dello sperma ,io invece lo guardo sorrido e con le dita della mano raccolgo più che posso tutto il suo seme e me lo porto alla bocca cogliendo tutta la sua attenzione.
Anche questo lo eccita e poi con dei fazzolettini cerca di ripulire quel poco che &egrave rimasto.
capisco che questo &egrave il momento di andare via ma lui vuole rivedermi;”Anche per bere solo una cosa”.
Non so adesso ho davvero bisogno di ritornare nel mio “blasonatissimo” hotel per fare il punto di tutto quello che ho combinato.
Non vuole lasciarmi andare,prova di nuovo a baciarmi ma mi scanso un pò e lo saluto.
Si stupisce per il mio non voler essere coccolata e prima di andar via mi chiede:”Claudia ma tu quanti anni hai?”.
Io:”Quanti ne bastano per prendermi un ergastolo”.
Penso che in realtà non sia accaduto nulla,solo un sogno ma non riesco a spiegarmi tutta questa eccitazione e annusandomi la pelle sento un profumo che non mi appartiene.
Lo copro con il bagnoschiuma al Tiar&egrave.
Questa &egrave una comodissima vasca da bagno ed io ci sono dentro ,tutta bella seduta con l’acqua riempita a filo dei miei seni.
Devo lavarmi i denti, ho l’alito che sa di alcool ed un vago sapore di sperma in bocca…
Bleah…
Sono appena tornata in camera e non c’&egrave nessuno.
Un asciugamano basta per avvolgermi.Mi trascino sul letto e mi sdraio.
Nel mio telefono c’&egrave il suo numero…Non so se lo chiamo,ci rifarei sesso e inizierei a pensare che non era stato come la prima volta.
Forse invece non dovrei farlo mi basta solo distrarmi,infondo sono partita con un casino di gente non ho da annoiarmi.
Profondo silenzio,dura poco…
Bussano alla porta.
Arriva mio fratello(con cui divido la stanza)comunicandomi che sono tornati in massa.
Lui sembra stravolto ,mi preoccupo e gli chiedo cosa fosse successo.
Non l’avessi mai fatto…
Inizia una sceneggiata angosciante( neanche Mario Merola si sarebbe spinto a tanto)per dirmi che la povera Maria Sofia a Puntala aveva avuto delle coliche perch&egrave ha mangiato(ingozzandosi, questo lo aggiungo io) una fetta di cocomero ghiacciato.
Io nella vita devo imparare a farmi i cavoli miei.Deve essere il mio mantra.
Mi spiace solo che non si sia strozzata con i semi(sarebbe capacissima,tanto &egrave stupida).
Mi preparo per la cena in loco,con tutto il movimento di oggi pomeriggio mi &egrave venuta fame.
La serata trascorre nel migliore dei modi.
Si esce.
Prendiamo la macchina ed arriviamo in un noto locale.
Si brinda e si chiacchera, mi piace stare con la mia compagnia;i nostri genitori hanno preso altre strade e siamo rimasti solo noi ragazzi.
L’unico a stare peggio di un morto &egrave mio fratello.
Flavia (mia amica d’infanzia)si accanisce contro di lui:”Ma spiegami;il medico &egrave riuscito finalmente a stringerli il culo a Maria Sofia?”.
Partono risate allucinanti,io mi alzo in piedi e propongo un brindisi,urlando:”Alla verità!!!”
Giu a ridere.
Mi giro verso Matteo e lo invito a bere e a stare un pochino più su.Tutto &egrave andato per il meglio.
Rientro tardissimo in albergo.
Si dorme ad oltranza.
La mattina dopo lego i capelli in uno stretto chignon,metto un kaftano corto panna ed un paio di occhiali da sole Chanel ,tutto comprato l’anno scorso a Cap Ferrat da mia madre durante un ‘altra vacanza.Infilo le ciabattine e la maxi bag abbinata.
Mi sento molto sofisticata e pronta per la spiaggia.
Matteo mi spiega che questa mattina nessuno andrà al mare ma al corso”Lo joga del sorriso”,una delle attività che si organizzano qui.
Lui non ci andrà perch&egrave non se la sente,vuole riposare,adducendo tra le sue noiose motivazioni, l’aver bevuto troppo.
Due cocktail per lui sarebbero “troppo”.
Non ho parole…
Parlo con mia madre che contentissima mi conferma tutto e mi invita a partecipare.
Io gli rispondo che anche il suicidio &egrave un ‘attività più entusiasmante dello “Joga del sorriso”.
Saluto tutti e non mi trattengo neanche per la colazione,raggiungo l’ombrellone,dopo neanche un quarto d’ora sono annoiata a morte.
Un’idea si fa largo.
“Buongiorno,Federico sono Claudia,sei solo, ti disturbo?”
“Beh,diciamo che stavo dormendo.No,piccola oltre Carlo e Paolo non c’&egrave anima viva…”
“Bene,ti porto la colazione!”.Chiudo di scatto il telefono.
Neanche dieci minuti e sono da lui che mi accoglie assonnatissimo mentre si stropiccia gli occhi.
Faccio di corsa le scale,lo raggiungo,abbandono quello che ho preso da mangiare sul tavolo della cucina e mi aggrappo a Federico che di scatto mi sorregge ,colto da sorpresa.
Le mie gambe gli cingono i fianchi,le mie braccia il collo,mi lancio in un profondo bacio.
“Come siamo attive…”Mi dice languido.
Riesce appena a darmi il buongiorno.Nel silenzio della casa rimaniamo fermi li a scambiarci effusioni,fino a quando inizia a muoversi portandomi nella sua camera da letto.
Mi fa sdraiare di schiena.
Continua a baciarmi ma scende un pò più giù del viso.
Inizialmente mi stuzzica con le labbra,senza togliermi lo slip del costume,notando da subito il mio essere bella umidina.
Sono impaziente e smanio,calandomelo e lasciandola bella in vista.Allargo un pò le cosce per dargli la possibilità di avvicinarsi a me con le sue labbra.
Lecca il clitoride che da gonfio per l’eccitazione ,una volta stimolato diventa più rigido.Questo mi provoca dei piccoli sussulti.
Continua a bagnarsi sempre di più e con l’aggiunta della saliva di Federico mi sento un lago.
A lui non basta e con la lingua mi entra un pochino dentro.
Stavolta ansimo più forte.
Non voglio venire così quando so che lui può darmi molto di più…
Cerco di trattenermi per un pò,sto quasi per crollare e riempire la sua bocca di me.
Reagisco.
Quasi implorando chiedo di farmi salire su di lui.
Acconsente divertito.
Una volta sopra non ci metto niente a togliermi il copricostume ed a lasciare liberi i seni dal reggiseno del bikini.
Mentre lui &egrave impegnato a succhiare i miei capezzoli quasi adorante,io ormai nuda sollevo un pochino il bacino ed accolgo in modo abbastanza deciso il suo cazzo.
Voglio prendermelo tutto,quasi sento i miei umori colare dalla mia figa.Sono zuppa e non sento dolore nell’essere penetrata.
Do per scontato che “a freddo” tutto questo impeto si farà sentire e sarà dolorosissimo…
Me ne frego,sono eccitatissima.
In testa un pensiero unico e fisso;prenderlo tutto il più in fondo possibile.Per inseguire questo discutibile obbiettivo spingo tantissimo e mi muovo dandomi dei bei slanci.
Tutto &egrave così intenso.
Io sono in trance,lascio fare al mio corpo quello che vuole,Federico ha gli occhi sbarrati per il mio impeto.
Si sentono dei passi veloci provenire fuori la camera,mi volto ed incrocio lo sguardo di Carlo che forse non capisce perch&egrave nessuno abbia chiuso la porta.
Federico,repentino mi copre tutta con un lenzuolo da dietro la schiena.
Io mi sento così disinibita,e se Carlo e Paolo si fossero soffermati a guardarmi scopare non mi avrebbe dato troppo fastidio.
Anzi forse mi avrebbe stuzzicato ancora di più guardarli magari negli occhi con aria di sfida,dimostrando anche a loro come sono brava.
Nessuno si ferma alla porta ,io mi scopro di nuovo e torno a dedicarmi solo al piacere di Federico che intuendo un mio orgasmo imminente mi mette una mano sulla bocca.
Vengo così,a cavalcioni su di lui con la sua mano sulle mie labbra,disperate dalla voglia di emettere fiato e liberarmi.
Anche il suo controllo sul mio orgasmo &egrave maledettamente sexy…
Mi stacco e mi sdraio facendo gradi respiri mentre vengo baciata e coccolata.
Ripresami,decido di far venire anche lui.
Lo prendo in mano(mi piace toccarlo sembra essere così pieno di vigore) ed inizio a stimolarlo prima con la lingua,leccandolo tutto,diligentemente ed in modo lento.
Dopo l’intervento della mia linguetta esploratrice lascio spazio alle labbra che lo accolgono dolcemente.Inizio a scendere sempre più profondamente.Arrivo ad accoglierlo tutto senza sapere neanche come.Mi meraviglio di me stessa ed inizio un delicata accoglienza.
La mia dedizione dura poco.
I miei capelli legati gli consentono di godersi lo spettacolo di me impegnata con il suo fratellino.
Lo guardo con un atteggiamento fintamente reverenziale e timoroso…Penso che gli piaccia e lo fa godere ancora di più.
I maschi…Vagli a capire.
Dopo l’ultimo slancio alla :”Ti prego signore non farmi del male”viene davvero copiosamente.
Un pò del suo sperma si riversa direttamente nella mia bocca,il resto su una guancia ed intorno alle labbra.
Lecco con le dita quello che la mia bocca sia era perso e continuo a guardarlo quasi devota…

Siamo abbracciati nel letto,io mi sono arrampicata su di lui appena dopo essermi ripulita dalle macchie caldo e denso sperma che mi aveva riservato.
Con un fazzolettino tampono le goccioline di sudore dal suo petto abbronzato in modo delicato ed accurato.
Siamo in piena intimità,tra una carezza e l’altra percepisco in me ancora la voglia di giocare ed inizio a strofinare la mia patatina sul suo pene a riposo con movimenti lenti e seducenti.
Federico &egrave del tutto ammutolito e non sembra volermi accontentare.
Lo vedo pensieroso e gli chiedo se qualcosa lo avesse turbato.
Mi risponde con una domanda:’Claudia ,sai prima quando il mio amico ci ha visti fare sesso io mi sono raggelato,pentendomi di non aver chiuso la porta per la foga del momento,invece in te non ho percepito nessuna brutta senzazione,mi sbaglio?
-‘Vedi Federico ,il discorso &egrave semplice,hai ragione non ero affatto dispiaciuta per l’inconveniente,sai da ragazzina il mio istinto mi ha messo davanti delle cose,io con il tempo sono riuscita ad analizzare ed accettarle.Una di queste consiste nel provare piacere quando qualcuno mi guarda fare sesso.In quel momento soddisfo sia il mio partner sia chi mi guarda.’
Federico sbianca,allora cerco di alleggerire il discorso,spiegandogli che ciò non significava affatto che volessi intraprendere una carriera nel mondo dell’hard o che senza una situazione del genere non stessi bene ugualmente o che mi volessi far toccare da chi in quel momento ero intenta a deliziare.
Sulla mia ultima affermazione non ero del tutto convinta.
Lui si rilassa un pochino(ma chi era il mio ragazzo per caso?)e mi chiede se fossi disposta a trascorrere una serata in sua compagnia.
Per me sarebbe fantastico,potrei dare sfogo ad ogni mio istinto,lui mi piace così tanto,gli farei di tutto’.
Problema.
Quel decelebrato di Matteo,mio fratello che con noi ragazzi esce sempre la sera e che non approverebbe mai andando a spifferare tutto a mia mamma.
Troverò una soluzione,quando mi metto una cosa in testa e chi me la toglie più.
Trascorro la mattinata con Fede tra sole e mare rimanendo a pranzo a casa sua e bevendo abbondante(forse troppo) vino bianco.
Sono un po’ alticcia,barcollo leggermente e lui si offre di riaccompagnarmi in hotel.
Durante il tragitto lo abbraccio per tutto il tempo non facendo altro che ridacchiare e suggerigli cose sconce nell’orecchio.
Arrivata al cancello mi da un bacio sulla fronte e mi saluta.Io lo ricambio con uno appassionato sulle labbra mentre lui come spesso fa,sorride divertito.
Cerco di sembrare lucida con quelli della hall e salgo in camera dove incontro lui,Matteo intento a prendere il telefono che aveva lasciato a caricare.
Gli spiego la situazione,raccontandogli dei ragazzi che avevo conosciuto della cena e del dopo cena tranquillissimo che avremmo trascorso insieme.
Lui non solo &egrave intransigente ma attacca anche una super predica sui rischi ed i pericoli della vita.
Io cerco di convincerlo in ogni modo,arrivando persino ad offrirgli un letto rifatto da me ogni mattina.
Mi sento una ragazzina pietosa.
Non c’&egrave la faccio più e decido di smetterla di perdere dignità ed iniziare a giocare sporco.
-‘Matteo o tu stai zitto,acconsenti e non dici niente a mamma o io racconto a tutti ed in primis a quello scaldabagno di Giuliasofia di come l’anno scorso ti ho beccato fuori dal bagno a segarti mentre io ero dentro intenta a lavarmi!!!’.
-‘Cosa vuoi che ne pensi una che molto probabilmente sviene solo all’ idea di doversi toccare per farsi un bidet?’.
Neanche un secondo e non solo si era tolto dalle palle ma aveva improvvisamente cambiato idea.
Sono sola sul letto,intenta a prendere l’appuntamento per la sera successiva e a contare le ore che ci separano da quell’ incontro come una normalissima adolescente.
O forse no.
Sono tanto eccitata ,tutto sta andando come deve ed ho una voglia matta di infilare un ditino tra le mie gambe.
Lascio che una mano inizi a sfiorare il mio seno ,lo raggiunga al di sotto della stoffa ,lo liberi da qust’ ultimo ingombro ed inizi a titillarlo sempre più in fretta ,concentrandomi sul capezzolo fino a strizzarlo.
Perché non riesco a contenere tutta quest’eccitazione ‘
Con l’altra mano stimolo il clitoride e cerco la mia fighetta che trovo irrimediabilmente bagnata.
Un dito o due non penso di risolvere molto visto che sono ancora un po’ aperta da questa mattina.
Un idea malsana fa capolino nella mia testolina,una cosa che avevo fatto tempo fa in casa.
Non possiedo un vibratore sia perché lo trovo volgare sia perché la domestica potrebbe trovarlo in camera mia.
Così in un pomeriggio parecchio bollente non soddisfatta da un orgasmo clitorideo ,decisi che volevo essere aperta per bene e di certo le mie dita affusolate non sarebbero bastate.
Pensai a qualcosa che assomigliasse ad un pene ed ebbi un illuminazione:il mio balsamo.
Le dimensioni erano forse un po’ troppo grandi?
Non lo furono,lo volli talmente tanto che mi forzai anche un pochino ma mi sentii riempita come non mai.
Corro subito in bagno,l’idea mi stuzzica troppo.
Afferro la confezione che lavo frettolosamente con le mie mani tremanti dall’eccitazione, salgo sulla consolle in marmo rosso e giallo,vicino alla rubinetteria,mi calo lo slip del bikini ed allargo le gambe,alzandole anche un pochino.
Sento il fresco del marmo sul mio sedere,sono un bollore nonostante abbia impostato il condizionatore su ‘Claudia,eccitata da morire’.
Mi guardo dallo specchio difronte alla mia figura.
Ho le labbra severe,gli occhi semichiusi ed il corpo contratto dall’eccitazione come se volesse esprimersi ma non riuscisse a farlo.
Non c’&egrave razionalità in me in questo momento e non penso che sia colpa del vino.
Senza troppi preamboli inizio a penetrarmi con decisione.
Dovrei essere indolenzita per l’attività mattutina ma essendo un laghetto non avverto fastidi.
Penso solo a prenderne di più,affondo ,muovendomi velocemente.
Strizzo i miei seni in modo compulsivo,voglio solo venire.
Riesco a farlo entrare tutto dentro e guardo compiaciuta la mia figa accoglierlo tutto.
Ansimo e alla fine con un affondo un pochino doloroso,mi godo un orgasmo intenso e quasi disperato.
Il mio viso si distende,come le mie cosce accaldate.
A piedi nudi raggiungo il mio letto,sono distrutta e mi addormento con il culo scoperto al l’insù
Sono felice.

Leave a Reply