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cornuto per fortuna

By 24 Giugno 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

“uff fa veramente troppo caldo”
Lucilla non sopporta il caldo e al primo accenno vorrebbe sempre andarsene al mare.
In effetti poi quest’anno’è veramente caldissimo e allora approfitto per prenotare un week end a Ponza.
Non ci andiamo da tanto e non è male come spiaggie e mare anche se come tutte le isole un pò cara.
Già sul traghetto si respira un’aria più fresca, il mare’è calmo e quasi non sembra sentirsi la temperatura caldissima dell’aria.
Lei come al solito è meravigliosa, già leggermente abbronzata la mini di jeans che le scopre leggermente le belle gambe tornite e la camicetta semitrasparente che non cela la 5 di seno chiusa in un reggiseno spettacolare.
Non passa certo inosservata all’arrivo dato che ha anche indossato delle flic flac con 9 cm di tacco che la portano decisamente verso il 1,80 di altezza.
Certo non il ragazzo della reception che quasi involontariamente si tocca la patta quando la vede sporgersi per chiedere le chiavi.
“Spero sia una bella stanza quella che ci ha riservato” gli sussurra quasi Lucilla guardandolo negli occhi e sorridendo.
“certo signora per una bella donna come lei solo il meglio”.
Appena entriamo in stanza le sono addosso, la palpo e sento che il davanti del perizoma è già bagnato.
“Hai già voglia?”
” Ma no dai è il caldo…”
Mi dice sendendosi sul bordo del letto.
“Tu piuttosto?”
Mi apre i pantaloncini e lo tira fuori, praticamente lo imbocca subito, mi son sempre chiesto come faccia a farsi entrare quasi tutto il mio cazzo, 20 cm, in bocca, eppure lo fa quasi lo ingoia, non provo neanche a fotterle la bocca lo fa da sola sembra un’idrovora, dopo poco sborro nella sua bocca e lei da vera porca non ingoia subito ma mi fa vedere quanta ne ha dentro, poi degludisce e mi passa la lingua sulle palle, a quel punto non riesco quasi a resistere e un ultimo schizzo potentissimo, ma dove ne tenevo così tanta?, parte ed atterra direttamente sul suo viso.
“Ma ne avevi provo voglia eh…” mi dice ridendo. “Ora invece ho voglia di mare io”.
Ci vestiamo e scendiamo in spiaggia, Lucilla non riesce a non ridere vedendo lo sguardo del ragazzo della pensione che non può non notare lo sculettamento di mia moglie.
Ha un prendisole non trasparente ma abbastanza e il bikini non è eccessivo, sgambato si ma alla brasiliana come vanno ora, solo che il reggiseno sembra essere una misura più piccola per quanto le strizza le tette stupende.
Sul mare in tanti stanno li a guardare e lei non fa nulla per nascondersi anzi ad un certo punto solleva leggermente il sedere.
“Ma che fai scusa?” Le domando molto eccitato.
“Sai che odio i punti dove non mi abbronzo mi serve per evitare le righe..” Mi risponde sorridendo.
Dopo poco arriva il ragazzo della pensione, Ciro ha detto di chiamarsi, e ci avverte che se vogliamo ci ha fatto preparare un cesto di frutta fresca.
“uuuh ma che bella idea grazie Ciro ne avevo proprio voglia”, quasi miagola.
“Andiamo caro ti va?”
“Veramente volevo farmi una nuotata, vai avanti tu intanto se vuoi.”
“Va bene ne avevo proprio voglia….” aggiunge guardando Ciro.
Faccio per andare a tuffarmi e vedo con la coda dell’occhio Ciro che per aiutarla a vestirsi le sfiora i fianchi e lei gli sorride sfiorandole la mano.
Ho capito bene di cosa ha voglia ma devo andare con calma per lasciarle il tempo di organizzansi.
Cosi dopo un pò torno a riva e mi asciugo cercando di mantenere la calma cosa non semplice dato che il cazzo mi sembra esplodere nel costume da bagno.
Torno in pensione e salgo in camera, sento dei rumori inconfondibili, gli sta succhiando il cazzo lo sento dal rumore.
“Ma non vuoi chiudere la porta? e se torna tuo marito?”
“Non preoccuparti non torna….”
La porta è socchiusa e lei sa che sono li, lo capisco dalla posizione che ha preso, Ciro è seduto sul letto e lei è a 90 gradi con le cosce leggermente aperte e ha il cazzo in bocca, fa su e giù con la testa solo che lo copre tutto e non capisco come sta messo di dimensioni, dopo un pò però la vedo alzarsi e capisco…
“Hai capito Ciro…” ha almeno 25 cm ma forse di più di cazzo, con una cappella gonfia e dura da far quasi spavento, non posso non toccarmi pensando a quanta ne prendeva in bocca.
Lucilla si posiziona a cavallo del suo stallone e neanche tanto lentamente si fa impalare dall’arnese.
“Non avevi voglia di frutta…ma di cazzo vero troia?”
“Si chiamami cosi troia, ho voglia di cazzo e me lo prendo tutto mmmm”.
Comincia a dimenarsi muovendosi sul palo che la riempie tutta e dopo poco raggiunge il suo primo orgasmo.
Mugola disperatamente poi guarda Ciro e gli domanda con voce da porca: “Non starai mica venendo vero?”
“no no voglio darti ancora cazzo…”
“Bene perchè ora vedrai che regalino…”
Detto questo si alza e fa uscire l’arnese che è tutto bagnato dei suoi umori.
Ho capito cosa vuole fare.
Se lo punta direttamente al buco del culo e lentamente lo fa adattare.
“Ma se proprio una troia poche me lo prendono in culo, dice che è troppo grosso…”
“non per me tranquillo”
Sento in realtà che spasima ma vedo già il cappellone che entra.
A Lucilla sfugge un gemito quando la cappella sorpassa lo sfintere e poi da li è tutta discesa.
Si impala letteralmente sul cazzo del ragazzo che non resistendo le dice: ” Ma si proprio na troia rotta in culo.”
“SIIIIIII mi piace cosi dimmelo ti prego rompimiiiii”
Lui non resiste e comincia’a sborrarle in culo.
“Troia ti sfondooooooooooooo”
Scarica quello che credo sia mezzo litro di sborra che praticamente le esce dal culo appena lo stappa con una sorta di plop
Vedo la sborra che le scende dal culetto aperto e non posso fare a meno di godere anche io.
Ho appena il tempo per scappare giù dalle scale quando esce Ciro dalla stanza.
“E stasera che farai?” le domanda
“stasera mi riprendo ancora quel cazzone che hai…”
Lo sguardo da porca mentre lo bacia.
Ci incontriamo per le scale con Ciro che mi sorride
“La signora è rimasta contenta della frutta.” Mi dice sorridendo
“Si Si immagino” sogghigno anche io.

Fine prima parte
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