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Fantasia di Marzo

By 11 Febbraio 2015Dicembre 16th, 2019No Comments

Finalmente sento aprire la porta, per fortuna mi hai legato comodo e sdraiato, con quello che ho dovuto aspettare. Il tempo è passato lentissimo, continuavo a pensare al nostro accordo, all’eccitazione che mi ha provocato e allo stesso tempo l’agitazione. E adesso siete qui, vi sento, sento la tua risata, le chiacchere, i tuoi tacchi sul pavimento.
No, non voglio’ cioè sì, ma non voglio’ ma mi tiro indietro adesso? Le fantasie sono eccitanti, ma realizzare il fatto che sei di la con lui, con un altro. Che state per’
Vi sento chiacchierare ancora, il frigo che si apre’ eh, offriamogli anche da bere oltre che la mia donna!
Ti immagino di la con lui a civettare, a eccitarlo! Che sofferenza quando ti ho vista mentre ti preparavi per lui! Hai scelto un completino carino, non troppo sfacciato, hai messo in evidenza le tue belle gambe, una gonna corta, dei sandali col tacco, comodi ma che mettono in risalto i tuoi bei piedi. La camicetta un po’ aperta sulla scollatura, invitante. Mi hai anche canzonato mentre mi legavi: ‘non l’ho depilata tutta, quello solo per te!’.
Grazie, eh?! Non vi sento più parlare! Non vi ho sentito spostarvi, che succede? Immagino tu sia a cavalcioni sulle sue gambe sulla sedia, e vi stiate baciando. Le sue mani che ti percorrono! Eccolo qui, il pugno allo stomaco! La stretta! Non mi hai bendato la bocca, potrei urlare, potrei fermarvi magari. Ma dopo tutte quelle fantasie, quei pensieri che ti ho sussurrato mentre ti davo piacere. Sento una sedia spostarsi all’improvviso, la tua risata e poi i vostri passi che salgono le scale del soppalco. Che faccio? Urlo? Il rumore del letto, vi siete buttati sopra, le tue risate, e anche le sue, poi silenzio.
E l’immagine va a voi sul letto avvinghiati che vi baciate, mentre con le mani lo accarezzi, cerchi la sua virilità e lui si insinua sotto la tua camicetta, sotto la gonna! Vorrei dire basta, ma sono eccitato. Sì, l’ho duro! Sento quelle farfalle nello stomaco che molti attribuiscono all’innamoramento, ma qui scaturiscono da altro. Un colpo sul pavimento, un gemito. Era una cintura? Siete sopra di me, sento il letto muoversi!
Vorrei vedervi, vedere la mia donna desiderata, bramata da un altro, che vuole soddisfarla, che vuole godere di lei, la sua erezione per te, le sue dita che ti penetrano compiaciuto della tua eccitazione, senza sapere, senza capire che in buona parte è dovuta al mio perverso piacere. Il tua piacere sarà amplificato dal fatto di sapere quello che io sento e provo.
Lo sento gemere, a tratti i risucchi, lo hai in bocca, lo stai portando al massimo, e io con voi, invisibile passeggero, sento il mio membro sempre più duro. Si muove, sento che ti dirige, che ti ordina di metterti a quattro zampe. Riconosco un tuo sospiro. Silenzio, un breve preludio e poi un tuo lungo gemito. E’ entrato! Sento i tuoi gemiti sottili, che fin ora erano riservati a me, il rumore del letto, sbattuto ritmicamente dal vostro movimento. Sento lui che fa versi, geme, mi pare di udire qualche colpo, qualche segno lasciato sulle natiche della mia donna dalle sue mani. Lo inciti, sì così, più veloce e lui risponde, continua, cambia ritmo, più lento, più forte, più profondo e lanci urletti, gemiti. Ti apostrofa, ti tratta rudemente, so che a te piace, ma so soprattutto che stai pensando a me sotto, che sento tutto, lo inciti a insultarti. Il mio cuore batte all’impazzata, il mio stomaco pulsa, il mio cazzo pulsa! Non è una cosa breve, continua a sbatterti, è un toro da monta. Non so come sia, me lo immagino nerboruto, possente, smisurato, che ti penetra, che ti prende. Vi fermate, lui ti gira, ormai ha il controllo completo. Ti sento sospirare soddisfatta, riprendere a gemere, inizi a urlare, stai venendo, lo so, riconosco i tuoi gemiti. Lui si compiace del tuo piacere: godi, toh! Ti piace eh? Prendilo tutto!
Prendilo tutto? è una morsa sui miei testicoli, un calcio in faccia! è tutto dentro di te, dentro a quello che dovrebbe essere concesso solo a me! Se non fossi legato’ io’ se non fossi legato mi masturberei! Furiosamente! Poi magari verrei a interrompervi! Forse! Non so’ questa sensazione mi dilania. Grazie tesoro mio! Ti meriti di godere, gustatelo. è fortunato lui, ma sono molto più fortunato io, ad avere te, che sai come farmi impazzire.
Ecco, anche lui geme, urla, tu fai il bis, mentre viene anche lui, esplode per il piacere che gli hai donato. Che gli abbiamo donato. Silenzio. Ansimi, risate. ‘Tra un po’ lui torna!’ gli dici. Ride. Stronzo. ‘Appena mi riprendo!’ ti risponde. Ti fa complimenti, è felice di averti rivista. Diciamo rivista, certo. Levati dal cazzo. Si riveste, scendete le scale. Gli offri da bere, che brava padrona di casa che sei, offri tutto per accontentare gli ospiti! Apri la porta salutandolo, sento il bacio e lui che dice: ‘Salutamelo!’. Stronzo!
Sei a piedi nudi, non sento i tuoi passi, vedo la porta aprirsi, il tuo sorriso, scarmigliata, i tuoi begli occhi luminosi. Ti avvicini lenta, hai indosso una mia felpa che ti copre tutta, probabilmente solo quella.
‘Come stai?’ chiedi.
Mento: ‘Bene!’. Guardi la mia erezione. ‘Vedo! Anche se dalla faccia non si direbbe!’. Ti sorrido.
‘Piaciuto?’ chiedo. ‘Molto !’ mi rispondi avvicinandoti. ‘Ma ora tocca a te!’.
Ti metti a cavalcioni sul mio viso, come sospettavo non hai niente sotto, ho la rapida visione della tua vulva arrossata prima di trovarmela appoggiata sulla bocca e sentire colare i vostri sapori. Tocca a me darti piacere.

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