Skip to main content

FANTASIE DI UNA REALTA’ ALTERNATIVA PARTE 1

By 11 Novembre 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

FANTASIE DI UNA REALTA’ ALTERNATIVA
PARTE 1
vogliedafemmina@yahoo.it

Dopo Natale di quell’anno riuscii a convincere i miei genitori che la scuola che stavo frequentando non era quella giusta e cosi mi ritrovai a passare i restanti mesi di anno scolastico a casa senza nulla da fare.
La mia mente da adolescente in piena tempesta ormonale si era nell’ultimo anno inaspettatamente riempita di fantasie sessuali che mi vedevano in ruoli passivi e femminili, soggetta a stupri anche di gruppo e costantemente intenta a succhiare appassionatamente i cazzi dei miei amici più attraenti ed essere sodomizzata dai miei zii più virili o dai tanti uomini immaginari che popolavano le mie fantasie.
In quel periodo avevo cominciato a prendere a prestito biancheria intima femminile dai cassetti di mia madre e ogni volta che potevo me la portavo in solaio, lì mi spogliavo, la indossavo e mi masturbavo succhiando un cetriolo di plastica di forma fallica che avevo trovato, infilando nel mio culetto vergine il manico di una vecchia scopa e leggendo attentamente le riviste pornografiche anni 70 che avevo trovato in quello stesso solaio. Le scarpe con il tacco,le mutandine nere di pizzo, i collant neri e la camicia da notte erano i capi che mi eccitavano di più. Rapita mi guardavo eccitata nello specchio immaginando intorno a me uomini virili e dominanti che mi guardavano vogliosi, che mi toccavano, che mi desideravano.
Nonostante la mia giovane età nella mia mente mi vedevo alle prese con tanti uomini che mi scopavano contemporaneamente e riversavano dentro e sopra di me il loro seme. Volevo essere nella parte delle donne che vedevo nelle riviste, capire cosa si provava ad avere un cazzo in bocca e, ad essere profondamente inculata e trattata da troia.
Il pensiero delle penetrazioni multiple mi faceva letteralmente impazzire di voglia. Non avendo una vagina non avrei mai potuto sapere cosa si prova ad averne dentro due insieme ma nel mio lussurioso delirio immaginavo di poterne prendere due i in culo, due in bocca piu uno per mano, 6 cazzi tutti per me, tutti insieme. Non so spiegare per quale motivo un ragazzino di quell’età avesse fantasie cosi estreme ma non riuscivo a pensare ad altro. Vivevo le mie voglie da femmina e la mia voglia di cazzo in modo viscerale e incontrollato, come delle crisi a cui non potevo in nessun modo far fronte se non assecondandole. Spesso nella penombra del solaio raggiungevo momenti di vera estasi, vestita da donna, con il manico di scopa infilato nel culo e il cetriolo in bocca perdevo il senso del tempo e venivo travolta da pura incontenibile lussuria.
Mi sentivo in colpa per ciò che facevo e questo sentimento si rivitalizzava fortemente subito dopo l’eiaculazione. Mi sentivo male, mi sentivo sporco e perverso , mettevo tutto in ordine e mi promettevo di non farlo più, ma era tutto inutile, dopo poche ore le fantasie ricominciavano e tutto tornava a ripetersi come in una ruota infinita.
Nella mia vita ‘normale’ le cose erano ben diverse, nonostante fossi un bel ragazzino la mia timidezza e introversione mi chiudeva la porta a qualsiasi esperienza sia con ragazze che con uomini. Mi sentivo uno sfigato e mi rifugiavo in quel mondo eccitante ma virtuale dove ero femmina, bella, desiderata e usata senza freni da tanti uomini.
Tutto ciò che ho descritto fino a qui &egrave la verità ma nonostante queste basi la mia vita si &egrave poi sviluppata su canali molto diversi dove sesso e travestimento hanno avuto ben poco spazio. Ho poi riaperto la porta alle mie voglie da femmina solo negli ultimi anni.
Spessissimo mi sono soffermata a immaginare eccitata come sarebbe potuta svilupparsi la mia vita se le cose fossero andate diversamente, se per esempio fossi stata sorpresa nel mezzo di una di una delle mie sedute di masturbazione nel solaio da un uomo capace di vincere la mia vergogna e timidezza dandomi ciò che stavo davvero cercando, un uomo virile, maturo, determinato e porco in grado di influenzarmi psicologicamente, femminilizzarmi e darmi quella fiducia che per tantissimo tempo mi &egrave mancata, lascio quindi a questo foglio elettronico il compito di descrivere la realtà alternativa che avrebbe potuto essere.
‘..
Entrai nel solaio eccitata per ciò che ero riuscita a procurarmi. Estrassi dal marsupio delle calze nere autoreggenti, un tanga nero e una camicia da notte e le appoggiai sullo scaffale. Aprii il baule e ne tolsi la scarpe da donna con il tacco alto che tanto mi facevano impazzire.
Controllai che la porta fosse chiusa. Dall’interno non potevo chiuderla con il lucchetto ma confidavo di poter sentire subito se all’esterno arrivava qualcuno .
Mi spogliai rapidamente, infilai le mutandine e quindi le calze. Adoravo la bellissima sensazione del nylon sulla pelle mi eccitava da impazzire e passavo tanto tempo ad accarezzarmi le gambe inguainate del nylon. Infilai la camicia da notte e quindi le scarpe. Erano un po’ piccole ma mi sentivo una regina quando le avevo indosso.
In preda alla lussuria estrassi dal sacchetto nascosto nel baule le riviste porno e il fallo di plastica.
Mi sputai sulle dita e massaggia per qualche minuto il mio buchino lubrificandolo al meglio poi fremente appoggiai il manico di scopa contro la parente e mi ci impalai gemendo spingendolo più a fondo che potevo. Mi faceva un po’ male ma adoravo sentirmelo dentro. Afferrai quindi il fallo di plastica e iniziai a succhiarlo voracemente.
Inginocchiata a pecora mi muovevo tirando dentro e fuori dal mio culetto il bastone e gemendo succhiavo il cazzo di plastica.
Mi sentivo in colpa, il pensiero che uno dei miei amici o dei miei genitori mi vedesse in quella situazione, vestita da donna con un bastone nel culo e un cazzo finto in bocca mi riempiva di vergogna ma nonostante questo sentivo di non poterne fare a meno, mi piaceva da impazzire. Immaginavo che dietro di me ci fosse un uomo che mi inculava e che davanti ce ne fosse un altro che mi scopava la bocca, ansimando interpretavo nella mia mente la parte di una donna vogliosa che veniva stuprata.
Improvvisamente sentii cigolare la porta, mi girai di scatto ma non feci in tempo a fare assolutamente nulla Tutto successe in pochi attimi. Venni spinta con la testa a terra e in un attimo mi ritrovai con le mani bloccate dietro la schiena e una mano sulla bocca. Il dildo mi cadde per terra e il bastone mi venne tolto dal culo
‘Non fiatare ‘ minacciò l’intruso
Tenendomi stretta da dietro mi fece passare le braccia davanti e me le tenne bloccate stringendomi a se.
‘sei proprio carina, hai il viso di una ragazzina e una boccuccia che sembra fatta apposta per ciucciare cazzi’ mi sussurrò .
‘Sono giorni che ti spio quando vieni qui in solaio, ho visto quanto ti piace succhiare e infilarti quel manico di scopa nel culo, non avevo mai visto un ragazzino delle tua età così voglioso di cazzo.
Avevo il cuore in gola persa in un vortice di sentimenti contrastanti. Avevo paura , provavo vergogna ma ero anche eccitata e soggiogata da una forza che non potevo contrastare, mi sentivo paralizzata, molle. Il possente corpo dell’uomo mi teneva stretta a se e sul mio culetto nudo sentivo premere il suo membro duro ancora chiuso nei pantaloni.
‘sei la ragazza che cercavo. Voglio che tu sia la mia ragazza Luca. Voglio fare di te la mia donna. Tu forse non ti rendi conto di quanto sei carina e femminile ma io si e voglio esaudire i tuoi desideri da femmina e realizzare i tuoi sogni. Non devi avere paura di me, io non voglio farti del male ma solo esserti amico e maestro per aiutarti a far sbocciare la donna che c’&egrave in te.
Si sedette su un baule di legno e mi forzò ad accomodarmi sulle sue ginocchia. Con la mano destra mi accarezzò le gambe inguainate nel nylon nero e poi risali il mio corpo fino al viso e prendendomi per la testa mi baciò con passione. Con la mano sinistra mi palpava il sedere e titillava il mio buchino infilandoci dentro il dito medio. ‘Ti desidero e voglio che tu sia mia , la mia ragazza’
Non so se lo stava facendo deliberatamente o se le sue parole erano spontanee ma stava premendo sul mio punto più debole. Sentirmi desiderata era esattamente ciò che stavo cercando, era esattamente ciò che speravo. Mi sentivo fallito, timido e imbranato e quell’uomo nonostante i modi duri mi stava invece dicendo che ero bella, che mi voleva, che gli piacevo e questo fatto mi fece cadere in uno stato di totale dubbio su chi fossi e cosa desiderassi davvero.
Sembrava così sincero e appassionato e io non reagii nemmeno quando il suo grosso dito si infilò completamente dentro di me e la sua lingua iniziò ad esplorare la mia bocca.
‘Un po’ di trucco, i vestiti giusti, una parrucca e sarai perfetta’ disse eccitato.
Mi stava facendo un ditalino, il suo dito andava avanti e indietro lentamente spingendosi sempre più in profondità.
‘Ti immagino con un bel tubino nero e corto che lasci scoperte le tue belle gambe, un tanga nero di pizzo e delle calze autoreggenti nere, magari a rete, che ne dici piccola, ti piacerebbe vestirti così ? ‘ chiese infilando a fondo tutto il suo dito dentro di me.
Non risposi ma senza volerlo gemetti dal piacere, un gemito che l’uomo interpretò come un assenso.
‘certo che ti piacerebbe, te lo vedo negli occhi, ai piedi ci vogliono delle belle decolleté nere dal tacco alto, un bel profumo lascivo e femminile e un trucco semplice che valorizzi i tuoi grandi occhi verdi e le tue belle labbra ‘
Fece una pausa e mi baciò poi riprese ‘una parrucca nera a caschetto, oppure una rosso rame di media lunghezza, collane orecchini, anelli e sarai perfetta, farai innamorare e girare tutti gli uomini che ti passeranno vicino e anche molte donne. Gli uomini ti guarderanno concentrando l’attenzione sul tuo viso e sul tuo culetto e invidieranno colui che potrà fotterlo, alcuni si avvicineranno e ti faranno la corte mentre altri approfitteranno di ogni occasione per palpeggiarti o strusciarsi su di te.
Mentre diceva questo continuava a spingere il suo ditone avanti e indietro.
‘Tu hai voglia di cazzo, ne hai una voglia viscerale, non puoi negarlo piccola, te lo si legge chiaramente in faccia. Non avere paura io voglio solo darti quello che desideri.’
Mi invitò ad inginocchiarmi fra l sue gambe e io come un automa inebetito lo feci.
Si slacciò i pantaloni ed estrasse il cazzo. Era il primo che vedevo dal vero e mi sembrò enorme Non solo era molto lungo ma anche largo, sembrava un grosso bastone coperto di vene gonfie che emanava un forte odore di maschio.
Mi afferrò per la testa e mi spinse la cappella in bocca.
Automaticamente senza che nemmeno me lo chiedesse iniziai a succhiarglielo e lui a gemere di piacere.
Ogni suo gemito era come un dolce regalo perché nella mia mente significava che mi apprezzava che gli piaceva ciò che gli stavo facendo e questo mi dava una grandissima soddisfazione spazzando via i dubbi e gli anni di autocommiserazione che mi ero inflitta.
Il suo membro caldo e duro mi riempiva la bocca, sapeva di buono, e aveva un odore afrodisiaco. Mi invitò a guardarlo negli occhi mentre lo ciucciavo e questo mi piacque perche mi faceva sentire troia e femmina e più di tutto perche mi permetteva di vedere le espressioni di godimento del suo viso.
‘Brava ‘mmmm brava’ diceva mentre con la mano mi spingeva la testa per infilarmi il suo cazzo più a fondo.
Si fece leccare e ciucciare le palle poi tornò a infilarmelo in bocca.
Improvvisamente lo sentii irrigidirsi e poi fremere. Accompagnato dai suoi gemiti sommessi la mia bocca venne riempita dal suo sperma bollente.
‘Bevi amore bevi tutto, te lo sei guadagnato’. Per un attimo ebbi rigetto e pensai di vomitare ma invece ubbidii e inghiottii tutto. Il sapore aspro e salato del suo sperma mi riempiva la bocca, ero eccitata e fiera di averlo fatto godere, una sensazione forte che aveva messo da parte la vergogna e la paura provata fino a pochi attimi prima. La vergogna e il senso di colpa non erano scomparsi ma erano molto meno forti della lussuria che provavo.
Si piego su di me e mi baciò con passione.
Tesoro sei stata fantastica, disse sfregandomi il cazzo sul viso.
Mi sentivo impregnata del suo odore e del suo sapore.
Mi fece mettere a pecora e cominciò a leccarmi il buchino infilandoci dentro le dita.
Lo faceva in modo esperto allargandomi l’anp gradualmente.
‘Sei mia ti voglio, ti farò godere come una vera donna, sei la mia ragazza, la mia puttana’
Sentirlo parlare in quei termini, sentirmi dare della puttana mi eccitò più di quanto potessi immaginare un eccitazione che aumentò ancora di più quando prese a sculacciarmi il culo.
Sentii la sua grossa cappella premere sul mio buchino e un attimo dopo sfondare il mio l’anello anale con una poderosa spinta. Aprii la bocca e strabuzzai gli occhi. Mi stava sfondando il culo, dopo anni di fantasie ora dietro di me c’era un uomo vero che mi stava inculando. Era enorme, mi sentivo piena. Il bruciore era forte, mi faceva male, mi lacrimavano gli occhi, lo supplicavo di fare piano ma ero del tutto impotente.
Sentii il suo scettro infilarsi lentamente ma inesorabilmente dentro di me centimetro dopo centimetro ed era una sensazione bellissima anche se dolorosa. Lo sentii sputare più volte sul mio buchino.
Più affondava il suo cazzo nel mio culo e più mi veniva da aprire la bocca e tirare fuori la lingua. Gemevo persa in una lussuria violentissima mai provata prima e in pochi minuti mi ritrovai a sbavare con la bocca aperta e la lingua fuori. Mi sentivo in paradiso, e capii che non avrei mai potuto rinunciare all’immenso piacere di sentirmi posseduta e inculata da un uomo vero come quello che mi stava pompando in quel momento.
Mi teneva per i fianchi, per le spalle o per i capelli sbattendomi come una scrofa a ritmo crescente.
Dopo dieci minuti di sodomia il suo cazzo andava avanti e indietro con forza scorrendo liberamente nel mio culetto oramai rotto.
Mi fece girare, si mise le mie gambe sulle spalle e tornò a infilarlo. In quella posizione mi sentivo come una vera donna Mi guardava diritto negli occhi compiacendosi delle mie espressioni di godimento e dei miei gemiti da frocetto.
A un certo punto senza che nemmeno mi fossi toccato sentii sopraggiungere un violentissimo orgasmo, il mio primo vero orgasmo anale. Dimenticando ogni precauzione non contenni il volume dei miei gridolini lussuriosi. Sentii il mio sperma schizzarmi fino al petto.
Le mie contrazioni orgasmiche strizzarono a tal punto il cazzo che avevo dentro il mio culo da portarlo immediatamente all’eiaculazione. Lo sentii schizzarmi dentro riempiendomi di sperma caldo.
Sentirlo sborrare dentro di me mi diede una sensazione bellissima , non avevo mai provato nulla di simile, che bello sentirsi piena , riempita del seme di un uomo.
Si stese sopra di me e mi baciò appassionatamente. Lo strinsi forte lasciando che la sua lingua si unisse alla mia .
‘Da oggi per me sarai Lisa, la mia piccola Lisa, la mia ragazza, la mia puttana ubbidiente e dolce, dimmi che &egrave così piccola, dimmelo’
‘ohh siii’ gli risposi stringendolo il suo possente e pesante corpo ‘sono tua’
Fine parte 1
Lisa vogliedafemmina@yahoo.it

Leave a Reply