Skip to main content

Fine o Inizio 1

By 10 Ottobre 2017Dicembre 16th, 2019No Comments

Questo racconto &egrave dedicato ad una persona che &egrave stata per me particolare.
Mi chiamo Elio, sono il marito, di una splendida e bellissima moglie, Asia, con una figlia, ormai grande. La differenza di età con mia moglie &egrave importante, ma non ci ha mai creato problemi. Io sono un tipo romantico, forse troppo, e sto attento anche alle piccole cose, ma, come a volte capita, forse non a tutte. Mia moglie, al contrario, &egrave molto più distaccata e molto concentrata sui suoi obbiettivi. Tutto &egrave cominciato una sera, quando, arrivando a casa, mi ha detto che aveva intenzione di prendere lezioni di ballo. Niente di importante, ma serviva per scaricarsi dal lavoro. Io sapevo già ballare, solo che, la rare volte che andavamo, finivamo per litigare, in quanto , lei, completamente a digiuno , non faceva che arrabbiarsi perché non riusciva a tenere il mio passo. Le ho detto che saremmo potuti andare insieme, ma lei mi rispose che voleva provare da sola. Io ho accettato e l’ho incoraggiata, spronandola ogni volta che si sentiva abbattuta. Una sera, senza dire nulla, sono andato a vedere dove facevano le prove, era un ottobre inoltrato, l’aria era ancora frizzante ma non faceva freddo. Entrato, salite le scale, sono arrivato nell’ingresso della sala da ballo e li mi sono fermato a guardare dalla finestra, senza farmi notare. Data l’ ora tarda , non c’era più nessuno, solo Asia ed il maestro che stavano ballando un tango. Era uno spettacolo , una splendida danza erotica di due corpi che si muovevano come fossero stati una cosa sola , con il bacino incollato l’uno con l’altro, ed un trasporto di sguardi che lasciava immaginare e promettere giochi erotici. La gambe di lui avvolgevano quella di mia moglie, quasi a far un sentire un dominio, un possesso. Movimenti ora fluidi, ora repentini, di tutto il corpo, disegnavano figure che si scomponevano e si ricomponevano incessantemente, aiutate dal ritmo della musica. Solo gli occhi cercavano di non staccarsi mai, come se da questa alchimia, dipendesse tutta l’ esistenza del ballo. Vedevo Asia, con i suoi lunghi capelli neri racconti e il vestito nero sopra il ginocchio, molto concentrata. Il maestro, un ragazzo alto, con un fisico fantastico, occhi color ghiaccio, codino ed un viso che non lasciava indifferente le donne, continuava a strusciarsi su mia moglie, facendogli sentire tutto quello che era la sua potenza, la potenza di un giovane che ha il mondo nelle sue mani. La gelosia incominciava ad affacciarsi nella mia mente e nel mio cuore, quando la musica terminò. Asia ansimava, ma la vedevo tranquilla, si staccò dal maestro, lo guardò negli occhi, gli diede due baci sulle guance ed andò a cambiarsi per tornare a casa. Per non farmi vedere, corsi giù dalle scale e, sempre correndo, arrivai a casa, circa 10 minuti dopo. Ho cercato di tranquillizzarmi, era la prima volta che vedevo mia moglie insidiata da un altro, ma la sua risposta , mi aveva lasciato una gioia dentro che mi faceva sentire invincibile, in quel momento, per lei e con lei avrei affrontato qualsiasi cosa. Al suo ritorno, mi trovò sulla poltrona, ero strano, felice per quello che avevo visto, ma triste, perché mi sembrava di aver tradito la sua fiducia, avendo guardato la lezione senza avvisarla, senza farmi vedere. Lei si accorse che c’era qualcosa che non andava e non capendo, si accoccolò su di me baciandomi intensamente. Fu un bacio profondo pieno di una carica repressa. Le sfiorai le gambe e , piano piano, le accarezzai le cosce fino a raggiungere il perizoma nero. Lo sentii completamente bagnato, segno, che quel tango non l’aveva lasciata indifferente. Prendendola in braccio mi alzai, per andare nella nostra camera da letto. Facemmo questo percorso ad occhi chiusi, con le labbra incollate e le nostre lingue che si cercavano e si ricorrevano. Delicatamente l’ho appoggiata sul letto, e dopo averle tolto il vestito e slacciato il reggiseno, ho incominciato a baciarla a partire dal collo, raggiungendo i seni già duri per l’ eccitazione con i capezzoli turgidi. Baciarli , morderli e succhiarli &egrave stato un attimo, con lei che ansimava e mi implorava di raggiungere il suo monte di venere e la sua vagina . In un impeto di perversione, ho continuato ad indugiare sul seno, ma lei prendendomi i capelli con le sue mani, mi costrinse ad andare dove nascevano le sue voglie più nascoste. Sfilare la gonna ed il perizoma ed assaporare il nettare che sgorgava da quella sorgente di piacere &egrave stato un attimo. La mia lingua esplorava tutte le sue parti, spostando le grandi labbra si introduceva sempre più a fondo quando, giunse il primo orgasmo, un orgasmo liberatorio e desiderato. Sono rimasto un attimo fermo, solo le mie labbra si muovevano per continuare a baciare e dare una continuità a quello che era solo l’inizio di una lunga serata. In un attimo Asia si spostò, mi fece salire sul letto e mi obbligò a distendermi, era giunto il mio momento.
Tutti gli abiti volarono via, rimasi nudo , con il membro oggetto di carezze ed attenzioni. La sua lingua continuava a passare dal glande ai testicoli, in un rincorrersi di movimento, una manovra che non mi lasciava un attimo di sosta, era solo un’ estasi completa, un godimento mio ma anche suo, che raggiunse il suo culmine quando la sue labbra accolsero l’oggetto delle sue attenzioni, spingendolo sempre più in fondo, facendolo uscire per un attimo ma riprendendolo immediatamente, in una danza killer che sarebbe terminata solo col mio annientamento fisico.
Cosa che avvenne quando, dopo pochi istanti, con le mani sue che massaggiavano il miei testicoli, tre o quattro getti di sperma esplosero nella sua bocca. Nulla venne sprecato. Mi guardò intensamente e sussurrandomi Ti Amo mi abbracciò forte forte. Ma non avevamo ancora finito, nessuno dei due era ancora sazio. Lei ricominciò la sua danza ed in un attimo, tutta la mia fatica sembrava svanita, eravamo pronti per congiungere quello che di più bello e nobile ci ha donato la natura. Quel sentimento in cui due corpi si fondono in un corpo solo, prima mentalmente e poi fisicamente. Fu un atto delicato, entrai dolcemente ed a metà strada mi fermai, ora spettava a lei prendere i suoi ritmi ed il suo tempo, doveva essere l’unione di due corpi, non di uno. E così, sospiro dopo sospiro, raggiungemmo il culmine, da li, solo la passione ci condusse, la voglia di essere insieme, di venire insieme. Lei si trovò pronta leggermente prima, ma aspettò, accelerammo il movimento fino a quando un orgasmo contemporaneo sgorgò dai nostri corpi. Avevamo fatto l’ AMORE.
Passarono circa due mesi, tutto andava bene. Una sera pensai di fare un’ altra improvvisata. Stessa scala, stessa stanza, solo l’ atmosfera mi sembrava diversa. Lei aveva un vestito lungo con spacco laterale, sempre i capelli raccolti, due diamanti come orecchini e collana di perle, miei regali. Anche lui era tutto in nero, sembravano pronti per una gara. Guardandoli un attimo mi accorsi che Asia non aveva la fede, e mentre mi stato domandando in perché, vidi la mano del maestro salire lentamente dallo spacco e, accarezzando le cosce, sparire in mezzo alla gambe di mia moglie. Non sapevo più cosa pensare, ma quello che mi mandava in confusione era che mia moglie non reagisse. Asia incominciò ad ansimare, allargò la gambe e si lasciò sfilare il perizoma. Ora lui era inginocchiato, con la testa sotto il vestito e la bocca che baciava e leccava quel candido frutto. Ero completamente bloccato. Dentro di me non avevo nessuno spirito di partecipazione ad un eventuale trio, men che meno mi importava vedere mia moglie trastullarsi ed io masturbarmi, avevo solo rabbia, tanta rabbia, quella che si coglie ancora mentre sto scrivendo. Il mio cuore non voleva che la mente mi facesse vedere tutto questo, mi urlava di scappare di andare a casa. Ora lui si era alzato e lei, in ginocchio, leccava e prendeva in bocca il suo membro, forse non c’era amore , ma solo sesso, ma questo a me non importava, mi bastava e avanzava quello che avevo di fronte. Da li, alla penetrazione fu un attimo, lui entro con forza, lei sussultò, e incominciarono una scopata, li per terra, come cani. Non volli vedere più nulla, mi spostai dalla finestra ed appoggiandomi al muro, veci scattare, per errore, l’interruttore della luce due volte di fila, per due volte i lampadari del salone d’ingresso si illuminarono, poi tutto si spense, e lì, si spense anche io mio cuore. Lentamente scesi le scale e tornai a casa. Ero seduto sulla stessa poltrona dell’altra volta quando lei tornò, ma io ero diverso. Si sedette sopra di me, cercò di baciarmi, ma mi spostai, mi abbracciò ma io non ricambiai, e di fronte al suo sguardo interrogativo, dissi che non stavo bene e me andai a dormine. Passarono due mesi, durante i quali mi disse che ci sarebbe stata una gara di tango e che le sarebbe piaciuto che fossi presente in quella occasione, visto che non avevo mai visto i suoi progressi. In tutto questo tempo non facemmo più l’amore, non me la sentivo, non la baciai più e non la accarezzai più. Le dicevo che ero stanco, che stavo male, addirittura che ero vecchio e forse ero diventato impotente, lei non mi parlava, ma si vedeva che soffriva. Volevo solamente perderla e cercavo di fare di tutto perché questa cosa capitasse. Alla sera della gara, era splendida, con lo stesso vestito lungo nero, io mi presentai con una mia partner, una ragazza di 25 anni, bionda, bellissima di nome Erika . Appena mi vide spalancò gli occhi, non se lo aspettava, poi la musica incominciò. Io non la guardai, con la mia giovane bionda ballammo benissimo, ma non c’era passione, non c’era trasporto, tutto bello, preciso, ma nessun fuoco, quello si era spento due mesi fa. Finita la gara, la vittoria andò a mia moglie ed al suo maestro e mentre stavo andando a prendere la coppa della premiazione, la ragazza, che era con me, mi prese per le mani e mi baciò con la lingua, un bacio lungo e profondo. Mi staccai adagio, e guardando mia moglie attonita, consegnandole la coppa, le dissi solo sei parole ‘ brava, ne &egrave valsa la pena? ‘. Erika mi prese sotto braccio e lentamente, come due mesi fa, dall’ angoscia, mi appoggiai allo stesso muro ed anche questa volta l’interruttore scattò due volte, solo che questa volta le porte erano aperte. Vidi mia moglie passare dall’ attonito all’ angosciato , e delle lacrime sgorgarono dai suoi occhi. Penso che avesse capito. Lentamente scesi le scale, ed arrivato sul marciapiede presi il portafoglio. Pagai la prestazione di Erika con 250 Euro. Lei mi guardò, mi baciò sulle guance, e mi disse ‘ sei un brav’uomo, e sappi che il bacio, alla fine del ballo, te l’ho dato perché me lo sentivo ‘, poi se ne andò.
Mi alzai il risvolto della giacca, non faceva freddo, ma io dentro ero di ghiaccio, e non c’era nulla che avrebbe potuto scaldarmi. Mi incamminai senza meta per la strada. Ad un certo punto mi sentii chiamare, mi voltai e vidi una ragazza, non saprei dire come fosse, ma non aveva importanza, mi chiese se avessi bisogno di compagnia, e che la tariffa andava dai 50 Euro ai 200 Euro in rapporto al tempo ed alle prestazioni. Pagai 200 Euro ed entrai con lei in casa, lasciando fuori e per sempre tutto quella che era la mia vita, la mia esistenza con Asia.

Per me potrebbe anche finire così, ma non credo sarebbe piaciuto a quella persona particolare, mi avrebbe detto ‘ ehhhh addirittura, senza confronto , come sei tragico ‘, ed allora per lei e solo per lei

Arrivato a casa trovai mia moglie sulla stessa mia poltrona ad aspettarmi. C’era imbarazzo, non sapeva come incominciare. Mi chiese se l’avevo vista quella sera, io dissi di si. Mi chiese di perdonarla, non sapeva cosa le fosse successo e che era stata solo quella volta e si era pentita immediatamente ed amaramente. Ero freddo, avrei voluto chiederle perché, cosa avevo fatto di male, se per caso non ero stato un buon marito,se il fatto che non avesse avuto la vera quella sera fosse stato programmato per non farsi sentire in colpa, se le avessi mancato di rispetto, perché’ perché , tanti perché. Non dissi nulla, come se la cosa non mi toccasse, e mentre mi spiegava che non era stato neppure bello la interruppi dicendole che non mi interessavano i dettagli, mi bastava quello che avevo visto. Mi rispose che anche io avevo pareggiato con quella puttana. Provai un senso di rabbia, e delusione, le risposi che non aveva capito nulla di me, che ad un errore non si rimedia con un altro errore. La presi per un braccio e la portai da quella ragazza dicendole di parlare e dire quello che era successo. Lei guardò Asia negli occhi e disse che io avevo, per tutto il tempo, parlato di lei, di quanto mi mancasse , di quanto la amassi , del fatto che non capissi del perché mi avesse tradito, solo parole, tante parole. Disse che le avevo dato 100 euro in più del pattuito perché mi aveva fatto stare bene ed alla fine, si era sentita di rincuorarmi, dicendo che sicuramente avrei trovato una donna giusta me, che me lo meritavo. Io ero seduto con la testa abbassata, svuotato. Asia ora piangeva, e fu allora che parlò, solo poche parole, ‘ Scusami per non averti capito, scusami per averti fatto tanto male, scusami per essere stata così stupida nell’ aver posto il mio io davanti al nostro NOI, ma, se mi aiuti, io vorrei essere la donna giusta per te, non chiedo di meglio, ti prego dimmi di si ‘.

Leave a Reply