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Galeotto fu internet

By 1 Marzo 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

 

Era un sabato mattina,non ricordo bene il giorno, so solamente che fuori faceva fresco ed un timido sole primaverile cominciava a scaldarci le stanze. Era il mio giorno di riposo da lavoro e, caso voleva, era anche quello di mia sorella Deborah.

Non capitava spesso che avessimo lo stesso giorno libero, lei lavorava in un negozio mentre io in una struttura di riabilitazione, dunque avevano mondi diversi ed orari diversi in quasi ogni aspetto. Anzi, forse proprio in tutti. Il nostro rapporto era sempre stato buono, di indole molto simile avevamo certamente più cose in comune io e lei che io e l’altro mio fratello. Perciò quel giorno fu una buona occasione per cazzeggiare insieme, uscimmo la mattina ed andammo ad un parco, lei intendeva mettersi a prendere il sole, io mi sarei limitato a fare qualcosa, qualsaisi cosa.

Lasciate che ve la descriva. Deborah, 28 anni d’età, alta 158 cm, terza di seno, fisico da ex ginnasta, sottile ma con curve ben definite. Carnagione chiara, capelli castani tagliati a caschetto alle spalle. Un tipo, come amava definirsi lei, più propensa a cercare relazioni “impossibili” piuttosto che qualcosa di normale. Più grande di me di due anni aveva per me una predilezione. Ero stato il suo primo fratello e fin da molto piccola, raccontavano i nostri, si prendeva cura di me come una mamma aggiuntiva.

Crescendo le cose non erano mai cambiate. Per quanto assurdo potesse sembrare, l’ossessivo controllo che mia sorella esercitava sulla mia vita mi piaceva, era divertente vederla ingelosirsi quando le presentavo una ragazza o vederla avvampare di rabbia quando dissi la prima volta che avrei trascorso una vacanza fuori con la mia lei.

Comunque…

Aivammo al parco, distesi gli asciugamani e ci sdraiammo. Dopo pochi minuti Deborah si era già tolta la maglietta, restando con la parte superiore di un bikini nero piuttosto succinto. Le lanciai un’occhiata perplessa, dubitavo fortemente che mia sorella posedesse un costume simile.

 

-E’ nuovo?- le chiesi

-L’ho preso in negozio, bello vero?- mi rigettò la domanda -Non fa nemmeno male sulle spalle, è bello morbido…se non avessi avuto lo sconto dipendente non sarei nemmeno andata a provarlo…-

-Beh si è bello- sostenni -Ma non sono attendibile, sai che non me ne intendo…-

Lei rise -E vabbé sai che ci vuole per capire se un bikini è bello o meno!- la guardia sorpreso -Mi fa delle belle tette?-

-Deborah!-

 

Rise divertita. In effetti ero sempre stato un po’ deleterio a vedere in lei una donna. Preferivo pensarla come una sorella, immutata ed immutabile fin dall’infanzia. E pensare che conoscevo fin troppo bene tutti i suoi trascorsi amorosi!

Tornammo a pensare ai fatti nostri anche se, quando Deborah si muoveva, mi era inevitabile guardarla anche se solo di sfuggita. Dovevo ammetterlo, aveva un fisico straordinario e se non fosse stata mia sorella probabilmente passando mi sarei volentieri messo a guardarla. Era un bel vedere.

I miei pensieri terminarono li. Tornamo a casa qualche ora più tardi, coi nostri genitori ancora in giro per spese. Lei scelse di andare a farsi una doccia, io mi rintanai in camera mia. Entrai su facebook e per qualche minuto non pensai a niente. Ad un certo punto vidi un link e volli taggarci Deborah, era più una presa in giro, ma la verifica della pubblicazione mi diede la scusa per andare nella sua home page. La nuova configurazione del sito, discutibile, mi fece cadere l’occhio su un album appena creato. Andai a vederlo. Sapevo che il precedente fine settimana Deborah se ne era andata al mare con degli amici, ma non pensavo che avesse fat tutte quelle foto!

Cominciai a guardarle. Foto dopo foto mi resi conto che il corpo di Deborah mi stava facendo gonfiare il cazzo. Era un gonfiore d’eeccitazione crescente, così, alla fine, per quanto l’idea mi sembrase assurda, mi slacciai le braghe e, presi in mano i miei venti centimetri di carne, cominciai a farmi una sega. Mi resi conto che quell’assurda situazione mi stva ecitando. Lei era mia sorella ma era anche una bella ragazza e l’idea che fosse in casa mi dava sensazioni straordinarie. Probabilmente sarei andato avanti fino a venire se, di botto, la porta della mia camera non si fosse spalancata.

-Hai visto il ph…oh Cristo!-

 

Deborah, entrata come suo solito senza bussare, mi cose in mutande davanti al pc. Si volse di scatto come un’anguilla, rossa in viso e stizzita.

 

-Ma cazzo chiudi a chiave almeno!- farfugliai qualcosa, lei sospirò -Non avrei mai detto una cosa simile di te! Farti una sea con tua sorela in casa!Maiale!-

-Ehi sei tu che entri senza bussare!-

 

Ormai avevo sollevato i pantaloni e frettolosamente li avevo chiusi. Deborah si volse arrabbiatissima.

 

-Ma vaffanculo!- disse -E che ne sapevo io?- fu a quel punto che vide sul monitor la sua foto, imprudentemente non l’avevo tolta. Dovenne viola e fui certo di vedere una luce omicida nei suoi occhi -Brutto pervertito del cazzo, quella sono io!-

-Ehi ferma, posso…posso spiegare!-

-Non lo voglio nemmeno sapere pervertito schifoso!-

 

Lasciò la stanza sbattendo la porta e, per il resto della serata non mi guardò nemmeno più in faccia.

Le cose cambiarono quella sera. Quando il resto della famiglia andò a dormire, Deborah venne nella mia stanza. Io ero steso sul letto, leggevo. Lei non disse niente, si sedette a bordo del mio letto e sospirò.

 

-Scusa oggi mi sono arrabbiata troppo-

-Scusami tu…-

-Lo hai fatto spesso?-

-Cosa?-

-Lo sai…-

Scossi la testa -No..No di certo..-

 

Lei si volse, mi guardò con una smorfia. Dunque si mise in ginocchio sul mio letto. Indossava un paio di pantaloni corti e le sue gambe perfette mi risultarono in bella mostra. Bastò quella semplice vista per cominciare a rialzarmi la voglia. Mi fissò diritto negli occhi e mi lanciò una sfida.

 

-Rifallo- disse -Qui ora, davanti a me-

-Ma cosa…-

-Se ti devi fare una sega su di me voglio vederti. Voglio vedere il mio fratellino fare il porco okay? Credo sia un mio diritto-

-Ma cosa dici dai!-

-Piantala!- ruggì lei -Hai già il cazzo duro minchione! Pensi che non me ne accorga!? Vuoi un incentivo? Eccotelo!-

 

Senza la minima esitazione si tolse la maglia restando con un reggiseno bianco. Il mio senso del pudore mi avrebbe inibito se non avessi avuto la certezza che ero giunto al limite della mia sopportazione.

 

-E va bene cazzo!- dissi quasi arrabbiato -Vuoi guardare?Guarda!-

 

Mi tolsi i pantaloni e, cazzo in mano, cominciai a farmi una sega davanti ad una Deborah che strabuzzò gli occhi. Probabilmente non si aspettava che lo facessi davvero, ma poco dopo il suo sguardo si addolcì. Smise di guardarmi in faccia e rimase a fissarmi immobile. Io continuavo a fissarla ed a masturbarmi. Il piacere aumentava, così come l’eccitazione, la mia mente cominciò a pensare le fantasie che avrei voluto realizzare in quel momento quando, in un fremito esplosi. Chiusi gli occhi mentre dal mio cazzo cominciarono ad uscire fiotti di sperma caldo. Per qualche attimo rimasi immobile senza energie. Poi lentamente sospirai ed alzai lo sguardo su Deborah e sbiancai.

Lei era ancora immobile, l’unica cosa chiusa erano gli occhi. Sul suo viso, sul suo seno, il mio sperma. La mia mente pensò rapidamente una scusa plausibile quando la vidi riaprire gli occhi e passarsi un dito per pulirsi le labbra.

 

-Cazzo quanta…- fu il suo laconico commento -Ti è piaciuto?-

-Io…-

-Dai…mi hai pure sborrato in faccia “deve” esserti piaciuto!-

-L’ammetto…- dissi -Si mi è piaciuto-

 

Lei sorrise e si alzò in piedi. Aveva ancora la mia sborra sul corpo ma non sembrava crucciata.

 

-Bene! Allora domani sera vieni tu da me!-

-Come scusa?!-

-Domani tu guardi ed io mi masturbo per te…che ne dici?-

 

Mi venne duro al sol pensiero, lei sorrise.

 

-Lo prendo come un si…a domani fratellino-

 

Lasciò la mia stanza ancora sporca di sborra, sembrava sbattersene della possibilità di essere vista da nostro fratello o dai nostri. Io la guardai uscire. Avevo di nuovo voglia di lei…

 

 

PER FARMI SAPERE LA VOSTRA OPINIONE SCRIVETEMI A : sangue.di.drago@hotmail.it

Al prossimo capitolo!

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