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Giulia la zia

By 24 Gennaio 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Capitolo 2 – Il risveglio

La notte passata con l’elastico che mi stringeva le palle e il cazzo in un incapprettamento da manuale che Giulia (la zia) mi aveva fatto durante la notte, mi aveva lasciato evidenti segni fisici di sofferenza che cercavo di nascondere agli occhi di Marta (la mia ragazza e nipote di Giulia).
Mi alzo quando Marta dorme ancora, ho una voglia matta di togliermi tutto e farmi una bella pisciata, arrivo al bagno, alzo la tavolozza e mi abbasso i pantaloni, tolgo l’elastico di incrapettamento, e comincio una quasi orgasmica pisciata.
Assorto nel godermi il piacere che ciò mi provocava non mi accorgo che in bagno era entrata anche Giulia, “chi ha detto che potevi toglierti tutto e pisciare?”, “non resistevo più”, “cazzi tuoi” si avvicina mentre sto ancora pisciando, mi mette la mano a metà dell’asta del mio cazzo e stringe così forte che il getto si ferma, poi tira su i pantaloni con l’alatra mano e contemporaneamente molla la presa facendo in modo che la pipì che doveva ancora uscire inzuppi buona parte della mia tuta, “mmmm, bello lo spettacolino, mi piace, adesso te ne vai di la che sveglio Marta così ti vede che ti sei pisciato addosso, vediamo cosa ti inventi per giustificarti, ma stai attento che se riveli del nostro segreto io spiffero tutto”, che gran troia penso ed esce lasciandomi in bagno con i pantaloni inzuppati di pipì. Nel mentre che sto uscendo entra Marta, mi giro e me la ritrovo davanti assonnata e dopo avermi visto in che condizioni ero molto stupita “che cazzo hai combinato? ti sei pisciato addosso come un bambino?”, “ma guarda stavo pisciando non ho chiuso la porta e non mi sono accorto che stava entrando tua zia, così ho tirato su i pantaloni ancora prima di smettere di farla, ma sono ancora un po assonnato e i riflessi sono quelli che sono”, “m da quando dormi senza slip?” mi dice lei accorgendosi del fatto che era senza, “avevo voglia di sentirmi libero, sai le vacanze …”, “togliti i pantaloni dai che devo fare il bucato più tardi”, stavo per abbassare i pantaloni ma così facendo avrei mostrato i segni dell’elastico “adesso vado in camera e li levo, tu finisci le tue cose”, ” no , dai aspetta, sei molto eccitante con i pantaloni bagnati e quella trasparenza che mi fa intravedere il tuo amico”, “ma Marta, c’è di la tua zia”, “no, è uscita a prendere le brioche per la colazione, 15 minuti li abbiamo”, si avvicina, si toglie la t-shirt liberando due belle tette sode, una bella 3a piena che conoscevo in ogni millimetro tanto mi piaceva mangiarle, noto i capezzoli già duri, “non ti bacio perché sai l’alito al mattino non è dei migliori, ma lui, li sotto mica se ne accorge, vero?” comincia a passare l amano sul tessuto bagnato percorrendo per tutta la lunghezza l’asta fino alla cappella, lo sentivo crescere, diventare turgido, mi passa dietro, mi sfila la tshirt e appoggia le tette sulla schiena, “chiudi gli occhi”, “cosa?”, “chiudi gli occhi ho detto, anzi quasi quasi ti bendo”, “no, dai non ho voglia di fare sti giochetti”, la sento allontanarsi “ok, come vuoi, ora esci che devo lavarmi e fare le mie cose”, esco dal bagno e mi preparo per andare in spiaggia.
Dopo avere fatto colazione ed esserci preparati per la spiaggia, Giulia dice a Marta “tu vai avanti in spiaggia che mi faccio dare una mano da kevin(che sarei io) a portare il resto”, ero già pronto per accompagnarla al mare la mia ragazza e sta cazzo di Giulia si mette sempre di mezzo.
Non appena Marta è lontana Giulia si avvicina e “Marta è nera stamattina, cosa è successo?” “cazzo Giulia saranno affari nostri !”, “ehi ciccio, è mia nipote e d è come fosse la figlia che non ho avuto, per cui vedi di non farmela incazzare, e poi, pensa a quello che fai se non vuoi che ti lasci già da oggi”, “anzi per quello che hai o non hai fatto ti meriti una bella punizione, entra un attimo, andiamo in camera mia”, la seguo incuriosito e , cazzo anche un po eccitato, sta cosa stranamente comincia a piacermi …
“apri l’armadio, le vedi le mie scarpe che ho messo ieri sera? ti do 10 minuti per passarle bene bene con la lingua, io sto qui sul letto a guardarti e se no lo fai bene aumenterò la punizione, svelto, non perdere tempo”, mi avvicino, le scarpe indossate erano con un tacco medio alto e di vernice nera lucida, ma in quel momento erano veramente sporche, le avvicino alla bocca, erano anche un po sudaticce e dire il vero, “bene, comincia a leccarle dentro” tiro fuori la lingua e la passo sul fondo della scarpa, sento subito un odore di piedi molto intenso, mi fa schifo, ma proseguo “ok, bravo ora il tacco e infilalo in bocca come se dovessi fare un pompino, inginocchiati davanti a me che ti possa vedere” eseguo, infilo il tacco sporco di terra in bocca reprimendo un conato istintivo di vomito, alzo lo sguardo, lei seduta sul letto ha aperto bene le gambe, sollevato il leggero vestitino … scopro che non indossa intimo “sei sorpreso che non indosso  intimo? L’unico paio che ho l’hai sborrato tu, anzi, è meglio che lo pulisci, rimetti la scarpa nell’armadio e prendi il mio peri nel sacchetto biancheria, mi giro e dopo avere rovistato tra canotte prendo il suo peri, “giralo con la parte dove toccava la patata verso l’esterno” eseguo, nel tempo trascorso tra la mia sborrata e ora il liquido si era impregnato nel tessuto “leccalo, fai sparire la tua sborra” mentre lecco, lei dirige una mano verso la fighetta e si apre le labbra mettendo in mostra il suo buchetto, infila due dita e si masturba per bene, mentre io continuo a leccare e lei mi guarda, “sto per venire dammi il peri” glielo porgo, lei lo prende e lo infila nella figa per tamponare i suoi umori, alla vista mi viene una voglia di saltarle addosso che non so come faccio a resistere, “tieni, rimettile nel sacchetto biancheria sporca, ci penseremo dopo a come li pulirai” “ma prima annusali ancora un po, così ti puoi eccitare”, “ora fuori che andiamo in spiaggia”.

Quella giornata in spiaggia passò tranquilla e rilassante, almeno così credevo.
In realtà Giulia, la zia, stava a mia insaputa organizzandomi una seratina che non avrei scordato facilmente.
La sera mentre Giulia e Marta (la mia ragazza) rientravano a casa per doccia e prepararsi alla cena io me ne stavo a godermi gli ultimi raggi di sole.
Assorto  e leggermente assonnato non sento che al mio fianco si siede sulla sdraio una avvenente all’apparenza cinquantenne …
“allora per stasera siamo d’accordo”
“scusi?” dico io molto sorpreso,
“si, stasera, Giulia non ti ha detto nulla? Ti aspetto alle 9 a casa mia”
“scusi ma io non so chi sia lei”
“sono Carla, amica di Giulia da una vita, sai, mi ha parlato di te e Marta, soprattutto di te e delle cosette fatte ultimamente”
“cosa le fa pensare che io accetti ?”
“vuoi che Marta sappia tutto? Non credo, se ci tieni a lei verrai eccome, anzi, adesso vai in bagno, ti levi il costume ti metti i pantaloni, e mi riporti il costume, lo tengo io”
“ma sei pazza?”
“ok, non ci siamo capiti bene, dovrò essere più cattiva con te, andiamo, vieni con me”
“dove?”
“seguimi senza fare troppe storie”
Si alza, e si incammina verso i bagni, “allora, come te lo devo dire, vieni, cazzo”
Mi alzo, la seguo, arriviamo davanti ai bagni a quell’ora deserti, lei apre la porta del bagno “entra, presto” entro dopo di lei e subito chiude la porta a chiave,
“mettiti accucciato a 4 zampe”
“ma c’è sporco per terra, sei pazza”
“tu ti vuoi proprio fare del male, Giulia mi ha dato carta bianca con te” si avvicinò mi legò le mani dietro la schiena con una cinghia di accappatoio che aveva in borsa e con una bandana mmi bendò gli occhi,
 “adesso mettiti inginocchiato e spostati indietro fino a toccare il muro, io adesso esco e rientrerò tra due minuti” cosi dicendo riapre la porta ed esce, dopo un attimo sento riaprirsi la porta ed entrare qualcuno, non potevo vedere chi era, sentii la porta richiudersi, poi la tavolozza del water sollevarsi e un rumore di indumenti che scivolano, poi un lungo scroscio di pipi, poi sento la figura rialzarsi e avvicinarsi a me, sentii un forte odore misto pipi e vagina
“puliscila e vedi di fare bene” mentre una mano mi abbassava la bandana dalla bocca, stavo per parlare ma uno schiaffo mi fermò le parole in bocca, le gambe si allargarono e la figa mi si avvicino alla bocca, la aprii, estrassi la lingua  e la leccai in lungo e largo, sentivo gemere e poco dopo un liquido caldo colare
“raccogli tutto” “ e fai presto, ce ne sono altre due li fuori che aspettano”
“cosa?” dissi
“si caro, stasera sei la nostra carta igienica”
Mi rimise la benda agli occhi, usci ed entrò un’altra donna e poi un’altra e a tutte feci lo stesso trattamento, poi ormai con il cazzo che nonostante tutto era in erezione da ormai mezz’ora, cercai di alzarmi ed uscire, ma mi ritrovai nel bagno con tutte e tre le donne a qui avevo pulito la patata,
“in piedi e appoggiati alla parete”, avevo sempre le mani legate e la bandana sugli occhi, sentii delle mani afferrarmi i pantaloni e abbassarli, poi sentii delle mani appoggiarsi sull’asta del mio cazzo e una bocca calda che avvolse la cappella, cominciando ritmicamente una pompa da sogno, nello stesso momento sentii un paio di mani sulle natiche che sfiorarono il mio buchetto, poi un dito lo penetrò spingendosi sempre più dentro, e mentre l’altra spompinava lei ritmicamente mi stava scopando il culo, dopo poco venni con un getto copioso che sentii finire nella bocca di qualcuna che si staccò per dare il cambio ad un’altra…
“abbiamo finito, sappi che abbiamo ripreso tutto con la videocamera del cellulare e se stasera non vieni da me metterò tutto su internet”
“ma va a fartelo prendere in culo, cazzo” gli dico dal profondo,
“sono sicuro che stasera ci sarai” “ciao bello” escono tutte e tre lasciandomi cosi in ginocchio il cazzo svuotato
Prima di andarsene mi slegò i polsi, mestamente me ne ritornai a casa molto scosso … Marta mi vide arrivare con i pantaloni e senza costume …
“dove lo hai lasciato il costume?”
Provai una piccola vendetta “me lo ha preso Giulia, credo per sbaglio, magari pensava ne avessi uno di ricambio”
“sei sicuro? Non ho visto il tuo costume a casa”
Entrai e vidi Giulia che se ne stava sul divano con una gonna nera corta e aderente e una tshirt bianca senza reggiseno che metteva in evidenza capezzoli duri …
“guarda nel tuo libro sul comodino”
Andai in camera, presi il libro e dentro trovai 250 euro, ritornai da Giulia e senza farmi sentire da Marta gli dissi, “da dove arrivano?”
“ho fatto un’asta con il tuo costume, posso chiederti da quanto lo indossavi, era impregnato dei tuoi umori non poco, la mia amica Sara se lo è aggiudicato assieme a qualcos’altro che tu hai già provato immagino”
All’improvviso era tutto chiaro, Sara, quella che probabilmente si era ingoiata tutto il mio liquido e Giulia infatti mi confermò leggendo un msg sul cellulare “mi dice Sara che gli hai dato tanta roba buona, sai è un’ingorda”
Me ne vado molto incazzato a farmi un doccia, entro in bagno, mi spoglio, sto per entrare in doccia, entra Marta, si ferma a guardarmi nudo, mi squadra da cima a fondo si sofferma sul cazzo ancora arrosato per lo sforzo di prima “ti sei segato cosi tanto ai bagni in spiaggia?”
“si cara, avevo voglia e non resistevo”
Chiuse la porta, sfilo la t-shirt e i pantaloncini e con mia grande sorpresa mi accorsi che non aveva intimo, mi spinse in doccia, aveva una voglia pazza di scopare, fece scorrere l’acqua della doccia, mi prese la mano e la guidò verso la sua patata, aprii il suo fiorellino e la penetrai con due dita ma con mia sorpresa mi fermai contro qualcosa di duro
“cosa cazzo hai dentro ?” le dissi,
“oh merda, scusa ho dimenticato di toglierlo”,
“ma che cazzo è? “ dissi molto arrabbiato
“è un vibratore telecomandato, me lo ha regalato la zia”
Sbiancai pensando a dove era stato l’ultima volta quel vibratore
“lo voglio io il telecomando”
“ok, si puo fare” da scemo non chiesi chi l’avesse ora, lei si era ripresa e si stava dirigendo verso il mio cazzo, lo prese in bocca, mi rilassai e mi godetti l’attimo, sentii le sue dita passare sotto le palle  e intrufolarsi nel buchetto, era proprio una mania, lasciai fare, venni e fu ancora una volta un getto abbondante … mi rilassai, lei si alzo e si giro mostrandomi la schiena, le mie mani partirono e seguendo il corpo arrivai al seno, lo palpai, stuzzicai i capezzoli già turgidi, stavo scendendo con le mani verso la parte bassa .. improvvisamente la sentii irrigidirsi, allargare le gambe e gemere come una cagnetta, il vibratore probabilmente si era acceso ed era la massimo vedendo la sua reazione, istintivamente spinsi le spalle e la misi a 90° infilai prima un dito, poi due, nel frattempo il cazzo si era inturgidito nuovamente, tolsi le dita e infilai il cazzo nel suo buco allargato dalle dita, stava godendo veramente come una cagna e io pure, improvvisamente si rilassò, aprì la porta della doccia ed usci
“non mi piace prenderlo in culo, lo sai”
Rimasi sbigottito “non mi sembravi dispiaciuta”
“mi hai colto di sorpresa”
“chi ha il telecomando?”
“non lo so, Giulia mi ha detto che non me lo dirà mai, ma di non preoccuparmi, che sarebbe rimasto tra lei e le amiche, mi parlava di una certa Sara, per oggi”
“Sara?” ancora lei, evidentemente le troie avevano organizzato tutto nei minimi dettagli
“lo levi?”
“no, perché? In fin dei conti è divertente”
“lo so”
“come lo sai?”
“ok Marta, ti racconto tutto, meglio tu lo sappia da me”
Gli raccontai tutto … alla fine era molto incazzata e stava per uscire, la fermai
“possiamo fare finta di nulla e proseguire, dai in fin dei conti ci stiamo divertendo, no?”
“tu, forse, che ti fai spompinare da cinquantenni arrapate”
“e dimmi un po, ti piace cosi tanto leccare le sue mutandine?”
“non ho resistito, scusa”
“ti capisco, anche io in verità quando faccio il bucato ho leccato e mi sono masturbata con le tue e a dirti la verità ho l’impressione che anche Giulia lo faccia”
“Giulia lavora ancora all’ufficio comunale?”
“si, che io sappia” mi risponde Marta
“bene, adesso comincia il divertimento”
“cosa hai intenzione di fare?”
“vendicarmi e con gli interessi”
“togliti il vibra” anzi te lo tolgo io, la misi a gambe larghe e dopo avere tolto il vibra la leccai a lungo e poi la penetrai con le dita e infine con il cazzo che però non riusci a venire …
“non vieni? Sono esausta”
“non riesco”
“per oggi basta dai andiamo”

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