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Racconti Erotici

Grazie che mi hai sposata

By 6 Luglio 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

Ho trascorso dei momenti in cui ho desiderato l’attenzione di uomini diversi da te. Altri volti, altri corpi. Ho fantasticato di passare con loro momenti emozionanti, forti, capaci per un attimo di farmi dimenticare la nostra faticosa routine quotidiana.
È stato in quei momenti che mi sono lasciata trasportare da mille fantasie, che ti ho escluso da me, tu, l’uomo che mi ha sposata e col quale abbiamo avuto dei figli meravigliosi; l’uomo che mi è stato vicino per tutto questo tempo e ha dato un senso alla mia vita. Mi sono rigirata nel letto, ho soppesato i pro e i contro di un tradimento. Il corpo mi diceva di farlo, il cuore il contrario, e la mente cercava di trovare un modo per soddisfare entrambi.
Ho trascorso dei momenti, prima di addormentarmi, in cui ho pensato che, se fossi riuscita a darmi la certezza che ti avrei sempre amato, forse non avrei sofferto se di tanto in tanto, con discrezione, avessi avuto delle avventure. Mi dissi che, a patto che si trattasse di avventure brevi e puramente ricreative, forse non ci sarebbero state ripercussioni negative sul piano emotivo. Ma mi sbagliavo. Perché in fondo, indipendentemente dal fatto che un’avventura sia giusta o sbagliata dal punto di vista morale, la fedeltà resta per me un requisito necessario affinché il nostro amore continui a crescere.
Come molte donne, avevo pensato che una “scappatella” ogni tanto avrebbe avuto un impatto trascurabile sul mio matrimonio. Mi sbagliavo. Non avevo valutato la dimensione sacra del sesso e il fatto che la fedeltà, e non solo l’amore, sono la chiave di volta di una felicità, una passione e un’intimità durature.
Tu non sei un uomo perfetto. Non sei romantico, e sovente ti dimentichi di darmi quelle attenzioni che ogni donna desidererebbe ricevere per sentirsi appagata. Sei un concentrato di difetti e sicuramente potresti, se volessi e io ti aprissi il mio cuore onestamente, diventare un uomo migliore. Così come anch’io, se mi impegnassi sul serio, potrei diventare una moglie e una madre migliore.
Ringrazio Dio per avermi sostenuto e dato la forza di superare quei momenti in cui ho desiderato escluderti, per non averti tradito e avere ancora oggi la forza di guardarmi allo specchio, e vedere riflessa l’immagine serena del mio volto. È facile sottovalutare il potere di uno sguardo, non si sa quasi nulla di come possa segnare un’esistenza. È solo quando lo sguardo si spegne, il più delle volte, che capiamo. Allora sentiamo la forza che ci abbandona, il tremore che si impossessa di noi.
Ma il mio sguardo è sereno perché nel mio cuore io ho scelto te, i miei figli, il nostro matrimonio.
Io e te insieme, marito mio, non cambieremo il mondo, ma possiamo cambiare, se vuoi, il nostro modo di vedere il mondo.
Non è un bilancio, ma uno slancio, un nuovo slancio verso di te. Quando vedo intorno a noi la vertigine degli amori che naufragano, l’illusione della libertà tanto desiderata, il fantasma del piacere senza limiti, quando ascolto le conversazioni alimentate dal dolore di amare o di non amare più, oso voltarmi verso di te e dirti ancora che ti amo, oso qualcosa di ridicolo, di fuori moda, che in teoria, come si dice, non fa letteratura. Se stasera dovessi dire di nuovo “sì”, direi sì a un’intera vita al tuo fianco, anche se tanti potrebbero ridere di noi.

Grazie per avermi sposata.

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