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Helly Holly Elly

By 20 Luglio 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

Helly Holly Elly

Attesi Helly Holly Elly all’uscita. Ci aveva un culo troppo bello. Vi direi anche la marca dei jeans se non mi sembrasse di perdere tempo nei dettagli e se avessi avuto l’avvertenza di leggerla.
Invece mi ero perso in quell’abisso di sensi sito al disotto della cintura:due mezzi di pera Abate fetel spaccata longitudinalmente e poi riuniti in modo da lasciare una fenditura naturale così perfetta da provocare i morsi della fame anche in un diabetico.
“Elly, eccomi qua!”
Che figura, che figura!
E’ mai possibile che, se desidero una ragazza appena, debba diventare così cretino ed insipido come una foglia di lattuga; che mi salgano su dal diaframma soltanto coppie minime di fonemi mentre invece le loro occhiate sono fluenti e piene, dense, pesanti, di eloquenza e significati?
“Scusa, ma stasera ho da fare!”
“Ah!”
Era bruna Elly, ed io biondo. Questo poteva significare un punto a mio vantaggio. Sarebbe bastato un altro goal ed avrei chiuso con un perentorio 2 a 0.
E dai parola!
“Ci si vede domani?”
“Domani &egrave sabato, rincoglionito!”
“Embé?”
“Qui domani &egrave chiuso!”
Due a zero addio. Un asso quel portiere, un ragno, uno con cento braccia e millepiedi, insuperabile come il Buffon mondiale. Eppure un pertugio doveva averlo:tutti hanno almeno un pertugio!
Holly Helly si voltò, stava per andarsene, per lasciarmi.
Rividi le sue due mezze pere Abate fetel come in un sogno che svaniva a mezzo della nebbia rossastra che solitamente si abbatteva, si era abbattuta su Milano.
E lì “Ciccio” ebbe un guizzo da par suo, da attaccante di razza; s’allungò in un paso doble, una serpentina fulminea, scartò in un sol colpo i due estremi difensori costituiti dai rinforzi frontali del mio boxer beffandoli, facendo passare il pallone fra le gambe anche al libero come Maradona agli inglesi, prese per la sinistra e si presentò all’angolo estremo dell’area grande, solo davanti alla porta ed al portiere; lo chiamò fuori dai pali.
Mentre Elly si voltava con un ultimo, beffardo saltello, la superò con uno spiovente indirizzato all’angolo opposto della porta, dove mai Helly Holly avrebbe potuto arrivare.
Che avrei chiuso in zona Cesarini con azz! due inappuntabili pappine, lo scorsi nei suoi occhi increduli, lo sentii dalle sue stesse labbra.
“Io però stasera non torno a Bergamo, ci si vede domani pomeriggio alla mostra del Caravaggio, pirla!”

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