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Il lavoro paga

By 16 Giugno 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Giada si allontanò sospirando dall’ ambulatorio privato dove aveva appena subito la peggiore visita medica sostenuta sino a quel momento, nemmeno una visita proctologica sarebbe stata così umiliante e lacerante, ma in cuor suo, sapeva che quello che il medico le aveva appena detto era scandalosamente vero, era maledettamente grassa, lei, nel fiore dei suoi 28 anni, era in una situazione tale da comprometterne non solo l’ aspetto ma la futura salute. Era quindi stata invitata a calare drasticamente gli alimenti sia quantitativamente che qualitativamente, per dirla in parole più semplici, le avevano appena imposto una dieta ferrea, cosa relativamente semplice in sé, non fosse che a casa sua la famiglia, come già si era verificato, avrebbe continuato a mangiare come solito senza curarsi delle sue esigenze ne tantomeno dei rischi che avrebbe corso continuando ad essere sovrappeso in quel modo.
Mentre si incamminava verso la fermata del bus, Giada non potè fare a meno di pensare quanto sarebbe stato bello riuscire per una volta a perdere veramente peso, il suo viso a detta di tutti sarebbe stato più che carino in una dimensione normale, i suoi occhi verdi dal taglio orientaleggiante erano stati addirittura oggetto di invidia, se quella maledetta ciccia non ne avesse sovrastato la bellezza. Mentre era immersa in questi pensieri, Giada scivolò su di un mozzicone di sigaretta, cadendo inesorabilmente a terra.
‘tutto bene’? Udì dietro di lei appena riuscì a rendersi conto di quanto era capitato:
‘Sì grazie…’rispose Giada osservandosi un ginocchio dolorante per controllarne l’ integrità, ma una volta che si girò per vedere chi fosse stato a preoccuparsi per la sua caduta, rimase a bocca aperta: un magnifico uomo sulla trentina con tanto di fisico palestrato la osservava sorridente dietro ad un paio di occhiali da sole, ‘Ne siamo sicuri?’ ribadì quell’ uomo rinsavendola dallo stato di trance che sembrava averla pervasa: ‘No, cioè, Sì, mi scusi ma ero sovrappensiero’
‘Nessun problema, la aiuto a rialzarsi, se mi dà una mano’ le propose quell’ uomo senza perdere il sorriso; Giada obbedì, allungò quindi la mano e si sollevò da terra senza staccare gli occhi da quella visione neppure per un secondo.
‘Ormai che ci siamo dati la mano, che ne dice di presentarsi? Io sono Daniele’ continuò questi,
‘Guardi che se lo fa per prendermi in giro per la ciccia, non è giornata,’ rispose in tono seccato Giada, ‘Come vuole,’ concluse Daniele distaccando la mano e girandosi per allontanarsi, al che, accortasi della mancanza di cortesia che aveva commesso nei riguardi di chi l’ aveva appena aiutata, Giada tentò di rimediare:
‘Ok, chiedo scusa, grazie per l’ aiuto’ disse sorridendo,’ io sono Giada, il fatto e che vengo da un incontro poco simpatico con un dietologo e sono ancora un po’ frastornata’
‘non c’ è problema, può capitare a tutti la giornata no,’ rispose affabilmente Daniele,
‘Già,’ concluse Giada ‘Senti, visto che volevi far conoscenza, ti andrebbe di farmi compagnia davanti ad un caffè? Ho un certo bisogno di riprendermi’ disse ridendo, invito che Daniele sorridendo a sua volta, accettò.
Mentre gustavano il caffè fumante, Giada ebbe modo di conoscere meglio Daniele, si trattava di un istruttore nonché socio di una palestra, viveva da solo dopo la conclusione di un matrimonio fallimentare ed era andato presso lo stesso centro medico dove era stata visitata lei per un semplice controllo di routine.
‘Tu invece devi essere capitata da quel fetente del dietologo del martedì’ disse sdrammatizzando la conversazione Daniele, provocando il sorriso della sua interlocutrice, ‘Hai proprio ragione’ concluse Giada ridendo, ma fattasi più seria, riconobbe che la diagnosi di quel medico era veritiera,
tuttavia Daniele la rincuorò dicendole che era comunque una persona interessante, ‘Ma dove,’ esclamò Giada, ‘Con tutta la trippa che mi porto in giro, dove posso essere interessante? Già mi fa strano essere qui a bere un caffè in tua compagnia!!’ ‘Guarda che non ho detto che la ciccia non si vede,’ replicò Daniele, ‘Ti ho solo detto che sei comunque una persona meritevole di interesse’.
Giada lo ringraziò sorridendo, ma concluse che era tempo di tentare di calare un po’ nonostante la scarsa fiducia nella riuscita di quell’ intento.
‘Forse hai solo bisogno di una buona motivazione e di cambiare sistema, Giada’ replicò Daniele osservandola con interesse, ‘Ma devi fidarti di me, comprendo di essere per te uno sconosciuto, ma se vorrai darmi fiducia, ho un sistema che ti motiverà e ti consentirà di perdere peso divertendoti’.
La curiosità di Giada salì alle stelle.
Daniele spiegò successivamente che la riduzione dei pasti oltre ad incidere moderatamente sul fattore peso, poteva determinare una forte insoddisfazione che alla fine non faceva che nuocere al fisico, era dunque meglio cercare un compromesso che le consentisse di mangiare comunque qualcosa di gustoso ogni tanto e compensare il tutto con una buona dose di attività fisica, che oltre a ridurne il peso, le avrebbe consentito di tonificare tutto il corpo. Quando Daniele si offrì di farle da istruttore personale presso la sua palestra in orario di chiusura, Giada ne fu felice, sia per non dover esibire la sua mole dinnanzi agli altri clienti che per poter disporre di un istruttore che ormai iniziava a considerare qualcosa di più che non un semplice amico.
La sera stessa, Giada si presentò puntuale presso la palestra di Daniele che la fece accomodare nel suo spogliatoio privato nell’ attesa che gli ultimi clienti se ne andassero, dopodichè, chiusa la porta esterna ed attivato l’ allarme perimetrale, raggiunse Giada che si era nel frattempo già cambiata. Daniele iniziò quindi ad allenarla con molta attenzione per evitarne affaticamenti per lei pericolosi data la mole, di tanto in tanto la distraeva amabilmente con una battuta ed una barzelletta e così facendo, Giada riuscì a fare ginnastica di buona lena per circa un’ ora senza perdere slancio nè tantomeno il buonumore. Le serate di quella settimana si susseguirono sino alla sera del sabato, quando Daniele la invitò a salire su di una bilancia per verificarne le condizioni. Giada titubante obbedì, ma quando vi lesse quattro chili in meno rispetto alla pesata precedente, non riuscì a trattenere una sonora esclamazione di soddisfazione, confermata dal sorriso e dai complimenti di Daniele, felice tanto per lei che per il suo lavoro che lo stava magnificamente pagando.
Quando fu il momento di rivestirsi, Daniele chiese a Giada di attendere un attimo e seguirlo in un altro locale: Giada annuì e si incamminò lungo un corridoio da cui proveniva un forte profumo d’ incenso e sandalo. Al termine, entrarono in una stanza sensualmente illuminata da candele profumate, al centro si trovavano un materassino da massaggi ed un piccolo vassoio con alcune boccette, dove verosimilmente erano contenuti olii per questi scopi. La vista di quella stanza lasciò Giada piacevolmente interessata, ma dopo alcuni secondi, la voce di Daniele ne catturò di nuovo l’ attenzione: ‘Giada, se vuoi questo è il primo piccolo premio per il tuo impegno, se desideri avvalertene, denudati e sdraiati sul materassino, ti assicuro che sarà piacevolissimo.’ Giada dopo un breve istante di disagio, si tolse l’ accappatoio che ancora aveva indosso e si sdraiò, subito avvicinata da Daniele, che afferrata una boccetta d’ olio, ne riversò alcune gocce tra le scapole dell’ amica, massaggiandole delicatamente. Il profumo di quell’ olio invase subito la stanza, cosa che unita allo splendido quanto sensuale lavoro di Daniele finì per far provare a Giada una sensazione da anni disastrosamente dimenticata, il desiderio di fare sesso. Daniele insistè con le sue mani muscolose sulle spalle, sulle gambe e sui glutei dell’ amica, sino a quando, terminata la sessione alla schiena, le chiese di girarsi. Una volta girata di petto, Giada potè apprezzare un magnifico massaggio sul seno, cosa che non fece altro che aumentarne ancora il desiderio. Quando giunse il momento della zona pelvica, Daniele per cavalleria chiese all’ amica se desiderava continuare, ma Giada acconsentì subito, quelle sensazioni erano troppo belle per essere interrotte da uno stupido pudicismo, Daniele quindi proseguì il massaggio sulle grandi labbra della vagina e sul clitoride, che ormai durissimo, testimoniava il ritrovato desiderio di Giada di concedersi ad un uomo. In breve, i movimenti sensuali ed esperti di Daniele le regalarono un devastante orgasmo che la fece contorcere ripetutamente, lasciandola sfinita.
Quando Giada si riprese, si accorse di essere stata coperta da un asciugamano e dello sguardo sorridente e soddisfatto di Daniele che la osservava compiaciuto: ‘Te lo dicevo che non te ne saresti pentita!’ gli disse ridendo, subito accompagnato dal sorriso di Giada che guardò il suo istruttore con una espressione che da sola valeva più di molte inutili parole.
Le settimane seguenti si susseguirono piacevolmente, con la sessione di sabato particolarmente attesa da Giada, che sempre più desiderosa, ne attendeva il premio finale.
Dopo un mese, la corporatura di Giada era già notevolmente migliorata, cosa confermata dalla bilancia che indicava un notevole calo di peso, Daniele decise quindi di concederle un’ ulteriore premio: quando il sabato arrivò, terminati gli allenamenti, il massaggio ormai abituale ebbe luogo come le volte precedenti, ma quando fu il momento di massaggiarle le pelvi, Daniele si fermò causandole una delusione simile a quella di una bambina a cui rubano un giocattolo, ma quando si guardò intorno vide qualcosa che ebbe il potere di placarne ogni disagio, Daniele si era svestito di tutto e dandole una mano, la stava invitando ad alzarsi. Un bacio degno di un film pervase la bocca della ragazza, felice di aver scoperto quanto Daniele fosse esperto anche in quell’ arte, le mani dell’ amico indugiavano sul suo seno e tra le labbra della patata che già messa a dura prova dal massaggio, si era scandalosamente bagnata. Invitata a ridistendersi, Giada potè poi apprezzare per la prima volta un altro magnifico omaggio dalla bocca di Daniele, che con la lingua aveva preso a torturarle dolcemente il clitoride umido e gonfio. Dopo alcuni minuti di quella deliziosa tortura, Giada venne, bagnandosi copiosamente le cosce e non appena ne fu in grado, decise di proporre a Daniele qualcosa che ne dimostrasse la gratitudine:
‘Daniele, sei magnifico come solito, ma vorrei che per una volta anche tu avessi qualcosa da me…’
‘Okay, fai pure,’ rispose l’ amico, immaginandosi l’ omaggio che Giada, ancora desiderosa, nonostante l’ orgasmo appena provato, intendeva elargirgli. Ne seguì una impegnativa ma eccellente fellatio, che Daniele gustò rilassandosi profondamente, sino a quando I fiotti del suo sperma bagnarono il seno dell’ amica, felice di aver finalmente potuto contraccambiare.
La settimana successiva, Daniele conscio che l’ attività fisica della ragazza, pur importante, non sarebbe stata sufficiente a garantirne la salute, decise di invitarla per un passaggio veloce in palestra durante l’ intervallo di metà giornata, si trattava di cosa semplice poichè Giada lavorava presso un’ agenzia viaggi poco lontana.
Quando la ragazza arrivò presso l’ alloggio riservato di Daniele, fu invitata a sedere a tavola con lui, cosa che la lasciò interdetta, dal momento che si era ormai assuefatta a quegli insipidi intrugli che il dietista le aveva assegnato e dai quali sino a quel momento non si era staccata.
‘Fidati di me come hai sempre fatto, e vedrai…’fu la frase con cui Daniele la convinse, dopodichè, chiusi gli occhi come da richiesta di Daniele, assaporò il contenuto del cucchiaio che l’ amico le aveva avvicinato.
Un intenso sapore di verdure fresche ed aromi solleticò il palato di Giada tanto che le sfuggì un soddisfatto sorriso, era da tempo che non mangiava qualcosa di gustoso, ed aperti gli occhi se ne complimentò vivacemente con Daniele chiedendone la composizione:
‘Ti stupiresti se ti dicessi che si tratta di una banale insalata di verdure di stagione con un pò di tonno al naturale ed alcuni aromi freschi che I miei avendo un orticello mi regalano?’ Giada non potè credere alle sue orecchie, ma ricevuta una ulteriore conferma da parte di Daniele, ed ottenutane la ricetta, riflesse che a volte in effetti gli occhi possono più che non la pancia, ripromettendosi di fare attenzione per il futuro.
Le giornate avanzarono sino a quando il calo di peso di Giada si confermò di oltre venti kg, un calo in grado di confermarne se non la definitiva cessazione del sovrappeso, almeno il rientro tra le persone di stazza normale e la fine dello stato di pericolo per la salute, nonchè l’ approssimarsi di un nuovo entusiasmante premio da parte di Daniele.
Il sabato inesorabilmente arrivò ed al termine della doccia che puntuale sanciva la fine degli allenamenti, Daniele le chiese di chiudere gli occhi e lasciarsi bendare. Giada obbedì fiduciosa del fatto che un uomo così speciale e premuroso nei suoi riguardi non le avrebbe fatto alcun male nè tantomeno l’ avrebbe delusa. Si sentì quindi condurre in un altro locale, dove avvertì il rumore di alcune scatole che venivano aperte, si accorse poi che Daniele le stava sfilando l’ accapatoio che aveva indossato dopo la doccia e che le stava facendo indossare un indumento intimo, seguito da un paio di calze, avvertì anche che qualcosa di metallico le veniva posto intorno al collo. Successivamente, alcuni colpi di spazzola le vennero passati sui capelli ed infine, dopo un ultimo spostamento che l’ aveva condotta dinnanzi ad uno specchio, Daniele le tolse la benda. L’ immagine che lo specchio mostrava, lasciò Giada completamente spiazzata, ritraeva una splendida ragazza fasciata da un corpetto di pizzo blu notte, con due magnifiche autoreggenti dello stesso colore. Attorno al collo, un collier d’ oro faceva bella mostra di sè completandone la figura e risaltandone ulteriormente la bellezza. Giada ebbe bisogno di diversi secondi prima di riprendersi da quella visione, finchè una sensazione di estasiata euforia la fece girare verso Daniele che le sorrideva sornione. Un poderoso abbraccio ed un bacio furono I segnali del gradimento da parte di Giada di quel dono, normale per alcune donne ma così particolare per lei, tanto che spinta dalla gratitudine e dal desiderio, si rivolse a Daniele lasciandosi sfuggire una sola eloquente parola: ‘scopami’.
Daniele la condusse quindi nella stanza dove al solito le praticava I massaggi, si liberò dei vestiti, mostrando il suo fisico allenato e virile, dopodichè si dedicò a Giada, togliendole lentamente il corpetto e lasciandola con le sole autoreggenti. In breve, spinta dall’ istinto e dal desiderio, Giada prese possesso del membro già durissimo di Daniele, e dopo averlo intensamente gustato e sollazzato a piccoli colpi di lingua, si sdraiò sul materassino, tirando delicatamente Daniele a sè, che lentamente la penetrò. Un dolce, prolungato mugolio della ragazza testimoniò la forte sensazione che quel tanto desiderato intruso le stava dando, la sua patata veniva progressivamente violata dal cazzo dell’ amico che subito iniziò a muoversi, prima lentamente poi più forte, sino a quando le sferzate poderose di Daniele finirono per ridurre ad un lago le cosce di Giada, ormai completamente preda dei fumi di quella lussuriosa sensazione. In breve, Giada avvertì l’ approssimarsi dell’ orgasmo, ma Daniele, con fare sapiente, decise di prolungarne l’ attesa cambiando posizione, decisione che Giada accettò di buon grado, se non altro perchè quella seduta amorosa così a lungo sognata, sarebbe durata di più. La ragazza seguì quindi le mani di Daniele, lasciandosi condurre a cavalcioni sopra di lui, che nuovamente la penetrò dando inizio ad un magnifico smorzacandela, I cui movimenti caldi ed intensi, riportarono dopo alcuni minuti la ragazza sull’ orlo dell’ orgasmo. ‘Accidenti, sei così eccitata che mi stai mettendo in difficoltà’ disse in tono semiserio Daniele, commentandone le sensazioni, ‘allora fammi provare qualcos’ altro, coach!!’ rispose Giada nello stesso tono, sorridendo divertita.
Daniele decise quindi di provare effettivamente qualcosa di differente, e, posizionata Giada da dietro, ne raccolse quindi gli umori scaturiti dalla vagina con le dita per poi massaggiarne ed umettarne delicatamente l’ ano. Le chiese poi premurosamente se avesse paura, cosa che Giada negò anche se disse comunque al suo amante di fare piano, onde non farle male. A quella frase, I movimenti di Daniele si fecero ancor più lenti e ricercati, fino a quando, il buchetto di Giada si aprì accogliendone l’ indice ed il medio. Daniele si posizionò quindi tra le gambe della ragazza premendole l’ ano con il glande, reso violaceo dal potente desiderio che provava ed in breve, il suo uccello fu accolto dal culetto di Giada che di nuovo mugolò intensamente durante la penetrazione, subito seguita dal movimento dei fianchi di Daniele che, deliziato, la scopava con ardore.
Dopo alcuni minuti di quella magnifica tortura, Giada assaporò unitamente al suo amante il più forte orgasmo della sua vita, gemendo intensamente e stringendosi forte tra le sue braccia, che affettuose la avvolgevano, mentre il suo culetto beveva voglioso i fiotti di sperma bollente che uscivano copiosi dal membro di Daniele.
Quando I due ragazzi si destarono dal riposo che si erano concessi dopo quell’ intenso amplesso, Daniele riprese la parola:
‘Giada, che ne dici se una volta lavati uscissimo a bere qualcosa insieme?’ al che, in tono ancora una volta divertito, la ragazza rispose:
‘Ne dico che mi chiedevo da mesi quando mi ci avresti invitata, ed ora vieni qui, dopo un regalo come questo, un altro bacio penso proprio che non possa levartelo nessuno!’

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