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Racconti Erotici

Il nuovo padrone

By 23 Novembre 2023No Comments

Ormai la cosa era decisa, e non vedevo l’ora di incontrare quello che sarebbe diventato il mio nuovo padrone, lo chiamerò FRANCIS.

Ma veniamo a come ero diventato schiavo dell’attuale padrone.

Era una decina di anni che desideravo questa cosa, ma non avevo mai trovato ne il coraggio ne la capacità di farlo in modo più che discreto.

Ma l’acquisto del mio primo pc mi ha aperto un mondo, ho letto molto di questi argomenti, il risultato è stato un esponenziale aumento del desiderio.

Così fatta la mia esperienza informatica, su un noto sito di incontri BDSM, ho scritto il mio primo annuncio, “SARÒ QUELLO CHE VUOI CHE SIA E FARÒ QUELLO CHE DISIDERI CHE FACCIA, Il tutto corredato di una foro che mostravo le mie mani legate dietro la schiena con una cintura di un accappatoio.” Vista l’età che avevo all’epoca 69 anni non credevo che quanto avevo scritto suscitasse tanto interesse, ma così è stato.

Anche l’attuale padrone mi aveva contattato. Ma ha chiarito subito che lui era esclusivamente etero e che non aveva nessuna intenzione di fare qualcosa con un uomo, ma quando avevo scritto sull’annuncio era chiarissimo doveva capirlo che non ero una donna.

Da qui la sua curiosità per capire cosa avessi nella testa.

Ovviamente non omettendo niente gli ho spiegato i miei desideri e lui, sempre più incuriosito ha continuato a scrivermi, era quasi diventato il mio confessore, mi piaceva raccontare a lui i miei tarli ed a lui piaceva molto ascoltarmi.

I suoi scritti si facevano sempre più frequenti, le sue domande sempre più mirate e morbose, alla fine…. Pur continuando a sostenere la sua riluttanza ad un rapporto con un uomo, ma solo perché molto testosteronico avrebbe voluto provare ad incontrarmi.

Cosa da me rifiutata perché non ero interessato ad incontri occasionali.

Ogni volta che mi scriveva i suoi scritti erano sempre più espliciti fino “ribadendo la sua indiscutibile mascolinità” a dire che sarebbe voluto diventare il mio padrone.

Il primo sarebbe stato un incontro dove lui avrebbe valutato la mia reale attitudine nell’essere sottomesso. A questo sue esame fui promosso a pieni voti.

L’incontro a suo dire andò benissimo, per questo da quel giorno ero diventato il suo schiavo.

Anche se i suoi incontri erano quasi inesistenti abbiamo avuto modo di apprezzare ognuno le caratteristiche dell’altro. Maggiormente tutto si svolgeva in chat.

Colliquando giorno per giorno in lui aumentava il desiderio di sperimentare personalmente quello che scrivendo diceva di voler fare.

Erano passati moltissimi mesi, quando con molta insistenza, era riuscito a convincermi che era arrivato il momento che dimostrassi la mia reale ubbidienza, avrei dovuto trovare un’altro uomo con cui insieme a lui mi avrebbero scopato mettendomi in mezzo.

Non avevo nemmeno mai sognato una cosa del genere, ma era diventato talmente bravo nel convincermi che è riuscito nel suo intentoq.

Non credo come diceva lui che sarebbe stata una prova di assoluta ubbidienza, ma avevo la convinzione che questa ennesima esperienza era dettata esclusivamente dal suo crescente desiderio di fare qualche porcata, resosi conto della mia reale sudditanza nei suoi confronti, ha iniziato a esternare le sue fantasie più recondite e vedermi alla prese con due cazzi lo eccitava moltissimo, continuava in modo ossessivo di convincermi che sarebbe stato bello anche per me.

Aveva anche molto piacere a mettermi in imbarazzo con le parole. Percepiva il mio disagio per come gli scrivevo e continuamente trovava il modo per farlo.

Mi ripeteva:”vedremo quando ti troverai due cazzi davanti al viso quale prenderai per primo e cosa farai”.

Alla fine, sicuro della mia ubbidienza arrivò l’ordine.

L’ordine era:”dovrai cercarlo te con un annuncio, il cazzo che ti romperà il culo, come sto faccendo io. Comunque sarò io a decidere quale dovrai prendere, mi girerai le immagini dei loro cazzi che chiederai a chi si propone, ed io valuterò e deciderò quello che sarà meglio per te.”

E continuava:”Voglio sentirti guaire mentre ti sfonderà il culo, non solo, mentre godi per il cazzo che prenderai dovrai essere in grado di spompinarmi come sai fare te, e non devi perdere una sola goccia di sperma. Comunque metti subito in chiaro che chi verrà scelto resterà sempre il secondo, l’unico vero padrone sarò io.”

Devo ammettere che in chat era veramente bravo a plasmare le mie più modeste conoscenze su giochi sessuali, la mia iniziale riluttanza cadeva solo dopo qualche giorno di insistenza, come leccargli il culo mentre lo segavo e la pioggia dorata.
Una cosa sempre detta ma mai realizzata era quella che mi avrebbe voluto pisciare in bocca, la mia iniziale riluttanza invece di farlo desistere lo spingevano a forzare la mano fino alla mia completa capitolazione.

Del resto ormai ero sessualmente il suo schiavo, niente a che vedere con uno schiavo in cui il padrone impartiva punizioni e forzature, lui arrivava sempre a farmi accettare bonariamente, anche se a malincuore, tutto ciò che voleva.

Come per tanti giochi era arrivato anche il momento che personalmente, “dietro suo ordine”avrei dovuto mettermi alla ricerca di quello che sarebbe diventato il mio secondo padrone.

All’epoca avevo già 72 anni e tutto quasi mi sembrava assurdo, mettere un annuncio del genere, ma così doveva essere e così è stato.

I un certo senso, nonostante avessi accettato, forte del dato negativo della mia età speravo e credevo che nessuno si facesse avanti.

Da non credere, forse ho scritto quell’annuncio su bacheca con troppo fervore, sono iniziate ad arrivarmi decine di email.

Mi sono occorse due serate per riuscire a contattare tutti per spiegargli la situazione è come ordinato dopo aver spiegato il tutto giravo le email al padrone.

La cernita fatta dal padrone, mi aveva messo davanti alla scelta tra quattro suoi preferiti dicendomi:”visto che alla fine sarai te a farti rompere il culo decidi da chi di questi vuoi fartelo rompere, tieni conto che prima di farlo in tre dovrai provare quello che hai scelto”.

Non avevo nessun dubbio che le sue scelte fossero improntate a farmi provare un cazzo veramente grosso, erano tutti e quattro veramente dotati e il mio imbarazzo nel decidere era veramente tanto, se lo avesse fatto lui sarebbe stato più semplice, sapevo che una volta comunicatala mia decisione avrei ricevuto da parte sua una serie di critiche ed umiliazioni per averlo fatto.

E così è stato subito come pensavo sarebbe successo lui :”lo hai scelto proprio bello, bravo, stai dimostrando di essere proprio un gran frocio voglioso, io non avrei potuto far meglio.”

Sapevo che sarebbe successo questo e pensare che avevo scelto quello che a mio avviso era il più piccolo, ma il suo piacere di umiliarmi era forte e avendo accettato questo gioco dovevo per forza starci.

E lui :”ora che hai dimostrato quanto desideri avere cazzi enormi contatta direttamente il tuo preferito è fissagli un appuntamento di prova, poi mi racconterai nel dettaglio come è andata”

Così ho fatto, ho contattato il mio prescelto e dopo qualche email abbiamo trovato il modo di incontrarci, per questo incontro avevo avuto in prestito un garage in paese limitrofo.

La cosa che più mi dava fastidio era il fatto che questo signore “Nilo” avanzasse richieste più fastidiose del padrone, così ho contattato immediatamente il padrone spiegando il mio disappunto, lui mi ha chiesto quale fossero questi problemi.

Io: “ma ti rendi conto, vuole che indossi intimo femminile e una gabbietta che mi fornirà per imprigionarmi il cazzo, con lui scriveva non mi servirà più.”

La sua risposta non si è fatta attendere:”va bene, devi ubbidirgli e basta, questo gli ho promesso, son cavoli tuoi, fai in modo di non deluderlo altrimenti ti pentirai, tieni conto che la gabbietta è una buona idea, da ora in avanti dovrai procuratene una molto piccola e la userai sempre anche con me e la userai anche all’incontro a tre.”

Ecco ci siamo, ora insieme a Nilo arrivano anche le minacce, temevo che prima o poi succedesse e il momento era arrivato.

È arrivato anche il momento dell’incontro, mi sentivo proprio una prostituta, dove il Padrone si era trasformato in magnaccia e Nilo sarebbe stato il mio primo cliente.

Una volta in garage tutto si è svolto secondo i suoi piani. Lui aveva provveduto a portare tutto il necessario e dopo essermi spogliato mi ha dato la gabbietta, mi ha spiegato come indossarla e così ho fatto, tanto era il mio imbarazzo che nemmeno avevo l’erezione, è stata una cosa complicata ma alla fine ci sono riuscito.

La sua battuta vedendomi ingabbiettato:”ecco, da ora in avanti quando sarai in mia presenza sarai un enunco, il cazzo non ti servirà più, il tuo padrone che l’ho sentito ieri sera era contento di questa mia decisine, ma ora indossa questo intimo e inizia a farmi un bel pompino.

In pochi minuti ho indossato l’auto reggenti di pizzo nero e un perizoma rosa, così mi sono inginocchiato davanti a lui che aveva già da tempo il cazzo che gli scoppiava, si masturbava continuamente durante la mia “ vestinzione”e facendoselo blandeggiare: “ vieni vieni cara Sonia, pompami un pochino così poi ti rompo il culo.

Camminando sulle ginocchia mi sono avvicinato e:”forza forza, sei la mia puttana e schiava pompami perbene, lo prenderai meglio”

Aveva veramente un bel cazzo, doveva essere fresco di bidè, lo aveva profumatissimo e così ho iniziato a pomparlo, stavo iniziando ad avere la necessità di liberarmi della gabbietta, la mia erezione iniziava a crearmi problemi, con una mano gli impugnavo il cazzo e con l’altra mi muovevo la gabbietta tentando di liberarmene o di raggiungere comunque un orgasmo. Quella gabbietta era diventata uno strumento di tortura.

Si è reso conto di cosa stavo facendo ed in un attimo ha sfilato la cinghia dei pantaloni appoggiati sul tavolo e mentre mi teneva il cazzo in bocca mi ha tirato le mani dietro la schiena e me le ha legate, il tutto in pochi secondi e lui:”lo dirò al tuo padrone di come ti comporti, sei una puttana vogliosa, ma non ubbidiente. Questo non me lo aveva detto, avrei voluto rispondere ma mi stava scopando in bocca.

Mi ha quasi fatto rimettere, i conati di vomito ormai erano diventati molti e così dopo un po’, con le lacrime agli occhi per gli stessi conati di vomito mi ha fatto smettere di pomparlo, inaspettatamente la cosa mi stava piacendo, con le mani legate, impedito a fare qualsiasi cosa, il cazzo pur essendo chiuso un quella mini gabbietta dallo spingere mi d faceva male, era una sensazione a cui avrei dovuto abituarmi, ero sempre più convinto del fatto che scegliere di fare lo schiavo mi avrebbe gratificato.

Mai provata una cosa del genere, mi meravigliavo di me stesso, mi piaceva un casino.

Sempre chiamandomi Sonia mi ha fatto mettere a pancia sotto su un tavolo e mi la detto di aprire molto le gambe dicendomi:”ora ti diventerai mia”

Ha avuto il buon senso di portare un lubrificante che con un dito me lo ha applicata direttamente al buchetto, subito dopo spennellandomi con cazzo tra le chiappe che spesso schiaffeggia ha cercato il buco, una volta trovato ho iniziato a fremere, aspettavo quel palo di carne che mi aprisse come mai era successo, la paura di sentire troppo dolore era forte e così è stato, con un grido soffocato ho stretto i denti ed ho sofferto, ma quando me lo ha piantato tutto dentro dopo poco è stato solo piacere.

Non riuscivo a stare zitto e lui parlandomi al femminile:”ti piace vero Sonia, lo sento che lo vuoi tutto, vedo che ti piace anche portatore la gabbietta ed essere legata, questo il tuo padrone non me lo aveva detto, lo ragguaglierò io”

Mi vergognavo profondamente, più che altro perché mi piaceva da morire, proprio non me lo aspettavo.

Ogni volta che me lo piantava e fondo non potevo far altro che gemere dal piacere, questo fino alla sua venuta, sentivo la sua uretra gonfiarsi ad ogni fiotto di sperma che mi iniettava, mai provato tanto piacere e soddisfazione, speravo che anche per lui fosse così, non avrei voluto perderlo.

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