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Racconti Erotici

Il primo di molti “qualcosa”

By 24 Novembre 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

Ciao a tutti! Finalmente ho avuto il coraggio di pubblicare un racconto! &egrave la prima volta che scrivo per far leggere e non posso far altro che raccontarvi qualcosa che mi &egrave accaduto veramente’
Questo ‘qualcosa’ &egrave avvenuto la notte tra il 24 e il 25 dicembre 2012 ed &egrave stato il primo di molti ‘qualcosa’. Ero seduta a tavola con i miei parenti per la Vigilia, ho sempre pensato che fossimo una famiglia un po’ sui generis ma credevo di essere io l’unica segretamente ‘pervertita’!
Quel giorno ero completamente vestita male e di nero e avevo appena affrontato un lungo viaggio per passare le vacanze in famiglia quindi una volta arrivata ero fermamente convinta che sarei passata totalmente inosservata’ mia zia aveva preparato come ogni anno una splendida tavola con una meravigliosa tovaglia lunga fino a terra. Quell’anno &egrave capitato che mi sedessi accanto a mio cugino( che chiamerò N.) e come accade sempre, la cena trascorse ridendo, scherzando e bevendo’ soprattutto bevendo! Io vedevo mio cugino che versava vino nel mio bicchiere e nel suo in continuazione quando, ad un certo punto, mi sentii osservata e mi girai verso di lui’ lo guardai negli occhi e mi accorsi che aveva una strana luce’ tornai a guardare il mio piatto cercando di fare finta di nulla ma lui iniziò a muoversi’ aveva alzato la tovaglia fino a coprire completamente le nostre gambe e mi aveva poggiato una mano sul ginocchio. A quel punto non ho avuto il coraggio di guardarlo negli occhi di nuovo perché immaginavo cosa sarebbe successo di lì a poco’ ed avevo ragione; la sua mano iniziò a salire lungo la mia coscia e a spostarsi verso l’interno’ io non avevo mai auto nessun genere di esperienza sessuale ed ero molto imbarazzata soprattutto perché mi stavo bagnando, riuscivo a sentire i miei umori colare e bagnarmi le mutandine’ iniziai ad agitarmi, cercai di fermarlo prendendogli la mano ma il mio corpo non eseguiva gli ordini del mio cervello.. in effetti non volevo fermarlo! Lui si liberò delle mie mani e ricominciò a salire lungo la mia coscia’ io avevo i brividi’ iniziavo ad avere il respiro affannoso e i miei muscoli iniziarono a fare dei piccoli scatti senza che io potessi fermarli’ la sua mano era quasi arrivata a sfiorarmi l’inguine ed io ero arrivata ad un punto in cui non avrei voluto altro che le sue mani immerse nel mio sesso e bagnate dai miei umori, ma lui tornò indietro scese lungo la mia gamba, verso il ginocchio e si staccò. Ero confusa, non capivo più nulla’ avevo paura di aver fatto qualche faccia strana e che qualcuno si fosse accorto di quello che stava succedendo’ mi alzai. Andai in bagno, mi guardai allo specchio’ avevo le guance rosse e le pupille dilatate, i miei pantaloni erano bagnati all’altezza del cavallo ed io ero bagnata! Mi infilai una mano nei pantaloni,non mi ero mai sentita così nemmeno le volte che mi ero masturbata mi ero bagnata così tanto’ stavo per iniziare uno splendido ditalino quando bussarono alla porta. Mi volevano a tavola. Non ce la facevo più!
Mi risedetti a tavola e mi ritrovai nuovamente coperta dalla tovaglia. Non so perché lo feci ma questa volta mi preparai; mi misi seduta con le gambe completamente spalancate. La mano di N. era di nuovo poggiata sul mio ginocchio e di nuovo risaliva lentamente accarezzandomi l’interno coscia’ ad un certo punto feci un balzo sulla sedia. La mano di N. aveva sfiorato il mio sesso. Avevo il respiro ancora più affannoso e le guance ancora più rosse’ fortuna che il chiasso a tavola era molto! N. iniziò a far scorrere le sue dita sulla stoffa dei miei pantaloni in corrispondenza delle mie grandi labbra’ ogni volta che sfiorava il mio clitoride da sopra la stoffa tremavo e i salivano i brividi lungo la schiena’poi fece un po’ pressione. Venni . non capivo più nulla. So solo che iniziai a tremare e che ad un certo punto smisi e mi sentii leggera. Ma non riuscivo a calmare né cuore né respiro’
Poco dopo N. mi afferrò la mano e la portò sul suo sesso. Io non avevo mai né toccato ne visto dal vero un cazzo ma pur non potendolo ancora vedere mi fece impazzire per quanto era grosso e duro e caldo’ premeva costretto contro la lampo dei jeans e io stavo per liberarlo’ volevo sentire la sua durezza nella mia mano, volevo sentire la pelle dell’asta scorrere e i peli delle palle tra le dita ma più di tutto volevo vedere la sua faccia mentre salivo e scendevo con la mano serrata lungo l’asta e mentre sfioravo con le dita umide la sua cappella rossa’ purtroppo però nel frattempo tutti avevano finito di cenare e quindi ci dovemmo alzare da tavola.
La serata trascorse senza altri episodi a parte qualche occhiata’ ma una volta a letto sentii il mio telefono suonare. N. mi aveva scritto. Erano circa le tre del mattino’ e lui iniziò a scrivermi come fosse il ragazzo più innocente del mondo”ciao! Dormi?’ e lì il mio cuore accellerò. Non riuscivo a non pensare a lui che mi sfiorava e non riuscivo a non pensare al suo cazzo e a come potesse essere segarlo e magari farmi sborrare sulle tette’ N. iniziò a farmi molte domande, sempre più intime e io iniziai a rispondergli senza curarmi minimamente delle conseguenze’ ‘sei fidanzata?’ mi chiese, ‘no’ risposi;
‘sei vergine?’ ‘si’
‘cosa indossi?’ ‘pigiama’ tu?’
‘nulla’ e sotto il pigiama cosa indossi?’ ‘ slip bianchi’
‘ non sai come mi piacerebbe venirteli a togliere’hai la fica rasata?’ ‘ in parte’ perché?’
‘così’ hai mai visto un cazzo?’ ‘no”
‘vorresti vedere il mio?’ ‘si’
‘Ti andrebbe di prenderlo in bocca? cosa faresti? Dai scrivilo’ fai la troia’ fammi venire” ‘non lo so’ credo che inizierei slacciandoti piano i pantaloni’ poi ti massaggerei il cazzo da sopra i boxer prima di prenderlo in mano’ poi ti abbasserei le mutande e inizierei con una lenta sega”
‘dai continua’ me lo hai fatto venire duro ora fammi venire” ‘magari potrei continuare dandoti un piccolo bacio umido sulla cappella’ magari poi potrei prendertela in bocca e passare la punta della lingua velocemente sul quel buchino”
‘mmh si continua’ ‘ti succhierei le palle e poi ti leccherei il cazzo fino alla cappella e lo prenderei completamente in bocca’ fino alla gola’ e inizierei salire e a scendere sempre più velocemente poi te lo succhierei e ruoterei la lingua sulla tua cappella e ricomincerei il su e giù prima veloce e poi lento e poi di nuovo veloce fino a farti venire”
‘sto godendo’ ma vorrei venirti in bocca” ‘ vorrei sentire il sapore del tuo sperma e ingoiarlo’sono completamente bagnata vorrei avere le tue mani su di me’ a che ora venite tu e gli zii domani?’
‘si, ingoia’ e le mie mani ti faranno impazzire ‘ saremo da te per pranzo’ ‘Perfetto’ vieni un po’ prima e non suonare ti apro io”

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