Skip to main content
Racconti Erotici

Il primo piedino

By 26 Luglio 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Il primo piedino



Era la prima volta che una ragazza mi faceva il piedino. Eravamo una decina di ragazzi e ragazze, seduti attorno ad un lungo tavolo, di quelli alti e con i poggiapiedi in ferro. Ero seduto ad un angolo del tavolo, in parte ad Elena che era all’angolo in parte, una ragazza non particolarmente bella: leggermente ciccia, i capelli biondi e due grossi seni. è passato talmente tanto di quel tempo da quell’esperienza, che sinceramente non mi ricordo come era nel dettaglio Elena. Mi ricordo che comunque era una ragazza normalissima. Insomma, non bella ma nemmeno un cesso! Ma andiamo oltre. Ovviamente eravamo in biblioteca per studiare. Si sa; chi non c’è mai andato durante il periodo scolastico?
Mentre studiavamo e a turno leggevamo un paragrafo mentre gli altri prendevano appunti, Elena, come se niente fosse, iniziò a sfiorarmi il polpaccio con la punta del piede sinistro!
Oddio, non mi ricordo certo il colore dei suoi occhi, ma i suoi piedini e quella sensazione di panico mista alla pure eccitazione la ricordo bene!
Istintivamente spostai la gamba, ma non poteva certo staccarmela.

Recentemente ho letto i racconti di Marta, proprio su questo sito, e lei scrive spesso che gli uomini feticisti, imbarazzati quando lei li provoca con il piede, spostano lo sguardo o fanno finta di niente, come se tutto fosse normale. Ma è proprio facendo finta che tutto sia normale che ci si frega da soli. Infatti, una persona non amante del piede non farebbe niente di tutto ciò, non proverebbe la minima sensazione. Non andrebbe su di giri come un cavallo pazzo se una donna, per caso, facesse cadere la propria ballerina per terra. Ma sto divagando per la seconda volta. Riandiamo avanti.

Stavo scrivendo che la gamba l’avevo spostata, ma di certo non potevo mica portarla in America!
Infatti Elena, facendo finta di sistemarsi meglio sulla sedia, si avvicinò ulteriormente e riprese da dove aveva iniziato senza che io potessi far nulla per impedirlo. Ecco, una persona non amante dei piedi avrebbe fatto qualcosa ma, un ragazzo, che non aveva mai avuto esperienze di questo tipo se non da piccolo era completamente soggiogato dalla situazione. Guardai Elena, ma lei manco mi degnava di uno sguardo. Era li, in parte a me, la testa china e concentrata a prendere appunti, la penna che si muoveva veloce riga dopo riga, mentre sotto al tavolo il suo piede si muoveva contro il mio polpaccio!
Dopo un po’, ricordo che il piedino durò almeno cinque minuti, Elena si fermò. Pensavo che tutto fosse finito, ma invece sentii un leggero tonfo e, senza farmi notare diedi un’occhiata sotto al tavolo. Elena aveva lasciato cadere l’infradito bianco, e ora il suo piede si muoveva libero, ruotando come per sgranchirsi la caviglia. Elena mi guardò, e non so che cosa vide ma fece uno strano sorriso, e riprese a toccarmi la gamba con il piede per poi tornare ad abbassare lo sguardo sugli appunti. Stavolta non si limitò a sfiorarmi, ma con la l’intera pianta iniziò ad andare su e giù per la mia gamba, dal ginocchio fino alla caviglia. Io portavo dei jeans corti e quindi sentivo ogni sensazione!

Ad un certo punto avevo ormai il pene completamente in erezione e, non so cosa mi prese, ma appena il piedino di Elena tornò vicino al mio ginocchio lo presi e lo appoggiai sulla sedia, piegandomi in basso col corpo per avvicinarlo al mio pene. Guardai la sala. Nessuno si era accorto di niente, ma non guardai Elena. Mi vergognavo troppo, mentre lei non mi ricordo che si vergognasse poi così tanto!

Infatti inizio a stirare le dita, a chiudere e ad aprirle, e a muovere su e giù il piede lungo la patta dei miei jeans. Non sentii molto, perché il jeans è un tessuto forte. Ma fu comunque molto eccitante. Inoltre, facendo finta di stare con lo sguardo fisso sul libro, potei guardare l’oggetto del mio desiderio: il piede di Elena!

Era bianco, non abbronzato. Le unghie erano smaltate di rosso, il collo era pronunciato e le dita erano perfettamente dritte, leggermente arcuate verso l’alto. Quanto avrei desiderato leccarlo!
Mi limitai però a toccarlo. Insomma, ormai non potevo non farlo. E fu li che Elena capì che mi piacevano i piedi. Va bene un piedino, va pure bene essersi eccitati e, per non farsi vedere, utilizzare il piede della ragazza per farsi masturbare ma, se inizi anche a toccarlo, a massaggiare i talloni, a mettere le dita in mezzo alle insenature fra un dito e l’altro del piede di una ragazza, dimostri chiaramente che c’è qualcosa di strano in quella situazione!

Ed Elena non era certo stupida. Si accorse subito che cosa mi aveva fatto eccitare.
Andò avanti a massaggiarmi la patta dei jeans con il piede, fino alla fine delle due ore di studio. Poi, quando ci alzammo per andarcene, si avvicinò a me, e ovviamente non potevo starmene zitto, anche se ero terribilmente imbarazzato!

Decidemmo di andare a prendere un gelato, e il tragitto fu accompagnato da un terribile silenzio, fino a quando non ci sedemmo su una panchina. Elena, come per verificare ciò che aveva appena scoperto in biblioteca, accavallò le gambe e iniziò a muovere l’infradito su e giù, facendolo sbattere contro il tallone.
Ad un certo punto si era messa a ridere, lo ricordo molto bene! E mi disse:
– ‘Cavoli, se non fosse una cosa strana direi che ti piacciono i miei piedi!’ ‘

Eh si’ nei giorni successivi avrei sperimentato ben altro con Elena. Non solo ci fidanzammo, ma finalmente riuscii a soddisfare le mie più grandi fantasie nascoste.

Ma questo ve lo accontentò un’altra volta.


Come sempre, se volete scrivermi o massaggiare in msn, se avete avuto esperienze simili e vorreste parlarne, non esitate a farlo! E vi ringrazio per i commenti della mia prima confessione! Eh si, quella confessione l’avevo già pubblicata qualche mese fa, ma poi per vari impegni non avevo più proseguito!


Kissfeet2010

msn Kissfeet2010@gmail.com

mail kissfeet2010@gmail.com

Leave a Reply