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Racconti Erotici

IL TECNICO DI SKY

A Stefano piacevano molto le situazioni particolari, lo affermò subito in occasione del nostro primo incontro, dove conobbi una persona piacevole e cordiale. La sua sensibilità traspariva non solo dal fluido parlato, ma anche dalla brillantezza delle sue espressioni. Nel corso del primo contatto emerse la sua ‘passione cuckold’ che da qualche anno lo dominava piacevolmente, trasformando la sua situazione di coppia da qualcosa di ‘normale e noioso’ a qualcosa di incredibilmente eccitante. Stefano premise che non era tanto l’atto fisico in se ad eccitarlo, comunque piacevole, ma soprattutto la creazione di qualcosa di originale, e la costruzione del momento stesso.
Si rivolse a me per l’empatia che si generò quasi subito, ribadendo che le situazioni dove il classico bull prende fisicamente sua moglie a lui (e naturlamente a lei) interessano poco.
La ‘maturazione’ da coppia standard a coppia effettivamente aperta, inoltre, aveva generato in entrambi una forte consapevolezza, quella che la moglie Serena ‘frizzante’ lo è sempre stata, ma anni di imposizioni religiose e perbenismo, avevano quasi completamente soffocato questa natura. Ma si sa, spesso la brace sotto la cenere arde in maniera ancor più vigorosa del fuoco stesso.
L’approccio che piaceva al marito era particolare quidni, voleva creare appunto situazioni apparentemente normali, con un finale piccante. Tra le idee discusse emerse quella del ‘finto tecnico di SKY’, visto che nella realtà la coppia attendeva l’arrivo di un tecnico per sistemare alcuni problemi. Stefano si sarebbe nascosto in una stanza adiacente, osservando lo svolgersi dei fatti…
Arrivai a casa della coppia con un leggero ritardo rispetto all’orario, mi rispose al citofono una voce molto calda concedendomi le istruzioni per raggiungere l’appartamento. Sulla porta trovai Serena, e pur palesando una parvenza professionale, non potei non soffermarmi ad osservare la figura di una bellissima quarantenne; due gambe ben tornite erano avvolte da calze nere (che più tardi scoprii essere autoreggenti), calzava elegantemente scarpe ‘parigine’ dello stesso colore, poco sopra una minigonna molto attillata magnificava le forme dei fianchi, ed una camicetta metteva in risalto il bel seno sul quale poggiavano lunghi capelli neri. Entrai, e naturalmente feci i complimenti per la casa, decisamente ben arredata e con il gusto tipico di chi nota ed esalta i particolari. Chiesi dove fosse il decoder, e simulai un veloce controllo, pronunciandomi rispetto ad un esito, in verità piuttosto strampalato.
Serena mi ringraziò e mi chiese se volevo un caffè… quello era il segnale che la cosa le poteva piacere, questo ‘suggerimento’ me lo aveva concesso il marito durante il nostro incontro. Sorseggiai il caffè facendo i complimenti a Serena per la classe e l’eleganza, e naturlamente sempre con parole delicate, per la bellezza. La donna apprezzò ricambiando con un sorriso, e complimentandosi per la mia forma fisica. Poggiai la tazzina sul tavolo, e con l’altra mano carezzai le ginocchia di Serena, che mi guardò, sorrise intimidita e mise la sua mano sulla mia. Un istante dopo aprì leggermente le gambe, verso il centro delle quali la mia mano stava puntando. Giocai un pochino con le mie mani nel suo interno coscia, mentre la donna con il capo rivolto all’indietro si massaggiava il prosperoso seno. La mia mano ora era al centro delle sue cosce, dove constatai che non indossava mutandine… il suo sesso era bagnato… la carezzai e poi guardandola negli occhi mi leccai avidamente le dita zeppe del suo profumo.
Questa cosa la eccitò molto, tese la mano sul mio sesso e si inginocchiò, abbassandomi i pantaloni e cominciando a leccarmi in maniera incredibilmente esperta… godetti della sua enorme passione nel concedere piacere, marcata anche dall’evidente stato di eccitazione di lei. Ora i suoi capezzoli turgidi erano chiaramente visibili al di sotto della camicetta, che in maniera agile stava sbottonando mentre la sua bocca continuava a scorrere sul mio arnese. Si alzò e cominciai a baciarla, mentre le mie mani le percorrevano la schiena e le cosce, mi spostai ancora tra le sue gambe, ancor più fradice di prima.
Ci spostammo in camera da letto.
“Qui ci dormo tutte le notti con mio marito…” mi disse sorridendo, ti va di farlo qui? Annuii mentre mi sfilai pantaloni e camicia, aiutandola poi a fare altrettanto. Era rimasta in autoreggenti e parigine, e schiena sul letto aprì le gambe per farsi prendere. Presi le caviglie ed iniziai a leccare scendendo fino ai polpacci, l’interno delle cosce ed il suo fradicio fiorellino, causandole un evidente piacere che sfociò in una serie di mugugni anche piuttosto marcati, ora le sue mani erano sopra la mia testa e con le anche sentivo il suo corpo spostarsi per ricevere il maggior godimento possibile dal movimento della mia lingua. Qualche istante dopo feci per alzarmi, e d’istinto voltai lo sguardo verso il corridoio dove vidi Stefano masturbarsi leggermente inarcato all’indietro, completamente preso da quella scena.
La situazione scaldò parecchio anche me, e dopo aver preso Serena per le ginocchia ed averla messa con la schiena sul bordo del letto, la penetrai lentamente iniziando a baciare la sua bocca che rimase aperta per fino a quando non sentì il mio arnese entrare del tutto. Iniziò a baciarmi in maniera vigorosa, accompagnando con la mano destra il mio ritmico movimento, ora il profumo del suo sesso si miscelava al profumo della sua pelle, magnificato da una fragranza che sapeva di legni e di mirra. Andai avanti per una decina di minuti, spostandola di tanto in tanto verso di me, visto che i colpi erano sempre più energici ed il corpo di lei si spostava verso il centro del letto. Ad un certo punto spostò la mano al centro del mio culetto, mettendo due dita sul mio buchino e spingendomi verso di lei disse “Spingilo forte! E tienilo cosiiiiiiiiiiiii”. Affondati dentro di lei che aprì d’istinto le cosce il più possibile, per cogliere tutto il mio sesso, per poi ritrarsi gemendo in maniera rumorosa. Uscii da lei e mi girai verso il marito, che si stava mordendo una mano probabilmente per non venire…
La girai mettendole gomiti e ginocchia sul letto, ed iniziai a leccarla nuovamente, oltre al suo sesso anche l’interno delle cosce era inondato dal suo liquido caldo e saporito… con la lingua lo raccolsi e lo spalmai al centro del suo bel culetto, che con il pollice provai a penetrare.
“Li no…” ribattè intimidita “Troppo grosso… fa male!”.
Tornai a concedere le mie attenzioni al centro delle sue gambe, e tornai a prenderla in quella posizione, che sembrava piacerle in maniera particolare. Serena si adagiò sul letto, poggiando il viso su di un lato mentre con le mani si allargava le natiche per consentirmi di entrare con estrema facilità. Continuammo così per un po’, fino a quando le sue mani iniziarono a palpeggiare la base del mio sesso…
“Voglio succhiartelo, voglio bere!” disse.
La assecondai e mi sdraiai sul letto, con la donna che prese a giocare con il mio attrezzo in maniera incredibilmente disinvolta, mettendo la lingua ovunque. Resistetti ancora per qualche minuto e poi esplosi, nella sua bocca bollente… Serena dopo pochi istanti si spostò dalla camera al vicino bagno, a metà del corridoio, per tornare qualche minuto dopo da me.
“Sei proprio nella parte dove dorme mio marito!” mi disse, ripulendosi una parte di sperma dal viso, che spalmò sul cucino sul quale avevo appoggiato la mia testa…
Parlammo qualche minuto e mi accomiatai, con lei che scherzosamente mi disse che sarebbe stata felice di avere da segnalare ancora un guasto prossimamente…
Più tardi, parlando con il marito che mi ringraziò della performance attoriale, scoprii che la moglie era corsa in bagno per baciare il compagno subito dopo il mio amplesso.

fantasticoscrittore@virgilio.it

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