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Insegnante di “sostegno”

By 15 Settembre 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Salve a tutti,

Sono un’ insegnante di diritto che insegna in una scuola di ragioneria e ho deciso di incominciare a raccontare alcune vicende che mi sono capitate e che per ovvie ragioni non ho mai potuto raccontare a nessuno visto la mia posizione.
Come avrete capito dal nick sono molto piccolina e bionda e tengo molto al mio aspetto tanto da provocare spesso commenti non troppo piacevoli dai colleghi ma molto lusinghieri da parte dei miei studenti.
Proprio i miei studenti sono sempre alla ricerca di nuovi metodi per spiarmi nelle parti più femminili ad eccetto di uno che si è sempre dimostrato freddino nei miei confronti e che è sempre stato deriso dagli altri compagni probabilmente visto il suo aspetto da classico secchione.
Fu così che un giorno in cui lo vidi particolarmente rabbugliato gli dissi che volevo vederlo dopo le lezioni e lui con quel suo fare molto delicato si presentò in aula insegnanti alla fine della mattinata.
Io subito gli chiesi se andava tutto bene vedendolo così giù di morale e lui abbassando la testa mi disse che era una cosa molto imbarazzante e che non era il caso di parlarne.
Io insistetti finchè quasi con le lacrime agli occhi mi racconto degli sfottò che aveva ricevuto qualche ora prima precisamente nell’ ora di educazione fisica mentre si cambava negli spogliatoi.
Io cercai di essere confortante e gli spiegai che a quell’ età è normale essere preso in giro da ragazzi che non capiscono quanto possano essere pesanti certe affermazioni e di non preoccuparsi + di troppo.
Cosi lo accarezzai e cercai di consolarlo e cosi facendo Matteo ( nome di fantasia per non avere problemi ) mi racconto in maniera + specifica i vari commenti con i quali i suoi compagni lo avevo preso in giro: pitone, cobra, elefante, cavallo, biscione e altri nomi che mi fecero dubitare dell idea che mi ero fatto di Matteo e del suo problema.
Tutto ad un tratto la curiosità si insunuò lentamente e sentii che il desiderio di controllare il suo membro stava prendendo il sopravvento su quella che era la mia posizione così come adesso solo ricordando quei momenti mi tira fuori la donna passionale ( e zoccola) che è in me.

Cosi incomiciai a torturarlo con la psicologia per arrivare al mio obbiettivo:
“Matteo, credo che tu ti stia prendendo gioco di me”
“ma prof glielo giuro, non le potrei mai dire una bugia”
“credo che tu ti sia inventato tutto solo per farti bello con le tue compagne.”
“Ma prof…”
“Dai Matteo, non mi prendere per una sprovveduta, c’è solo un modo per convincermi che stai dicendo la verità….”

Feci una breve pausa e penso che in quel momento il mio sguardo non lasciasse dubbi.

“Ma prof….”
“Non ti prooccupare, ormai sono andati tutti a casa, rimarrà un segreto tra me e te.”
“mmmm, non lo so…”
“Lo sapevo che non era vero!!!”
“E va bene . “

Si mise una mano sui pantaloni, incominciò ad abbassarsi la lampo e si infilò la mano dentro e dopo qualche difficoltosa manovra srotolò questo “coso” fuori dalla patta.

Difficile rimanere impassibile e mantenere un comportamento da docente davanti a una cosa simile: una proboscide lunga e grossa che gli penzolava tra le gambe che non finiva mai, penso che la mia espressione in quel momento sia stata come quella di una bimba che vede qualcosa di nuovo.

“ah però, allora non mentivi, è veramente spropositato!!!”
“adesso posso metterlo dentro?”
“certo, nella mia bocca”

e cosi facendo me lo misi in bocca fino a farmi toccare le tonsilla, incomincia a succhiare mentre nel frattempo gli accarezzavo le palle con le unghie e pian piano lo sentivo crescere, ogni tanto lo tiravo fuori per controllare a che punto era ma sembrava non smettere mai di crescere, come una pianta che con l’ amore cresce, questo “tronco” aggiungeva centimetri ai centrimetri secondo dopo secondo finchè non riusci + a prenderlo in bocca.
Finalmente anche la capella era uscita dalla sua caverna e faceva bella mostra di sè davanti al mio viso: grossa come un kiwi e rossa e tesa come una susina.
Era uno spettacolo che ancora oggi mi ritorna in sogno la notte, cercavo di stringerlo con entrambe le mani ma me ce ne sarebbero volute altre due per prenderlo tutto, immenso, maestoso, gonfio e con le vene che sembravano i cavi elettrici dell aula di informatica.

Una visione del genere penso a nessuna donna, anche la + frigida, lasci indefferente ed infatti incominciai a sentire la fighetta bagnarsi sempre di + finchè persi completamente la testa e incomincia a spogliarmi.

Lo so, sono piccola e con una quinta di reggiseno ma proprio per questo devo cercare di mantenermi in linea e visto che ereno due giorni che non riuscivo ad andare in palestra per ragioni di lavoro ho pensato bene di usare quel “bilanciere” per allenarmi un pò…..

Continua……..

Ferma immobile a fissare quel palo di carne immane persi del tutto la mia razionalità e fui invasa da un senso di smarrimento e confusione che sfociò in una domanda: riuscirei a contenere un attrezzo del genere dentro di me?

Il problema era che più cercavo di allontanare questa malsana idea dalla mia testa più le mie mani correvano su e giù lungo quel cazzone enorme che continuava a pulsare tra le mie manine.

Mi sembrava di essere tornata adolescente quando nell’ora di educazione fisica il professore (che mi sono oltretutto scopato) ci chiedeva di salire la pertica solo che ora la pertica era di carne e con due palle alla base.

Già, le palle, persa com’ ero dalla visione di quel magnifico pilone, non le avevo ancora viste perché coperte dai suoi boxer così glieli sfilai e …boom…anche queste fuori misura, grosse come due mele, gliele soppesai…pesantissime, cosi ormai completamente fuori controllo mi lascio scappare un pensiero ad alta voce:

” ammazza figlio mio, se queste palle sono piene di sborra ne avrai almeno un litro stipato qui dentro!!!!

Appena finito di pronunciare queste parole mi accorgo che il mostro raggiunge un nuovo livello: ancora più grosso, ancora più lungo, ancora più teso e paonazzo di prima; a questo punto la paura diventa reale. A questo punto tiro fuori il righello sotto la cattedra e faccio per misurarlo…stento a crederci…28…..no 29 cm per un soffio non arriva ai 30. Oltretutto è talmente gonfio e curvo verso l’alto che mi accorgo che mi è arrivato vicino alla bocca ed io adesso sono in piedi!!!!!!!

E’ incredibilmente mastodontico e nonostante il peso riesce a sfidare la gravità rimanendo in piedi facendomi dubitare delle teorie di Newton. Così dannatamente forte che per un momento mi viene la tentazione di appendermi letteralmente al suo cazzo e vedere se riesci a sopportare tutti i miei 50 kg (tutte tette pechè sennò sarei 5 kg di meno).

A questo punto è completamente in mio possesso anche perché ho capito con la frase di prima che le parole sconce sono il suo punto debole e quindi per una donna come me che ha un vocabolario molto ampio e parla praticamente tutto il giorno sa come riattivare l’attenzione di uno studente poco presente, anche se questo studente in particolare mi sembra molto attento anzi direi proprio “sull’ attenti”.

Così incomincio a stuzzicarlo un po’ con frasi del genere:

“ Hai un cazzo talmente grande che non so se domani includerlo nell’ appello”

Oppure

“Penso che da oggi ti chiamerò Re Artù in onore della tua Excalibur”

“Ma prof, per me è un problema serio, vorrei tanto averlo come tutti gli altri”

“E tu priveresti l’ umanità ma soprattutto la tua insegnante di questa magica verga forgiata per dare piacere all’ universo femminile;…. adesso so cosa devo fare,… io ti insegnerò ad usarla ma tu mi devi promettere che non racconterai a nessuno di questo (e sicuramente non unico) incontro.

Continua….

Lo vedo sempre più grosso e pulsante e quelle vene enormi che pompano il sangue senza sosta mi fanno capire quanto per il povero ragazzo sia difficile rimanere concentrato in situazione di forte eccitazione visto la grande quantità di apporto sanguineo che la sua erezione toglie al cervello.

Infatti è palese dalla sua espressione persa… l’ unico pensiero adesso sia quello di arrivare al raggiungimento dell’ orgasmo e svuotare quelle grosse palle che anch’ io forse ho contribuito a far crescere continuando a presentarmi in classe con un abbigliamento al limite della decenza…cosa ci posso fare se ho ancora un gran bel fisico e mi piace mostrarlo, oltretutto sono costretta a tenermi in perfetta forma andando spesso in palestra per evitare di soffrire di mal di schiena visto la presenza di queste due incredibili angurie che ho nel reggiseno. Il risultato è che mi è venuto un culetto alto e sodo che non appena mi volto per scrivere qualcosa sulla lavagna sento sempre qualche colpo di tosse un po’ sospetto.

Mi verrebbe voglia di incominciare a spogliarmi e fargli vedere quelle tette e quel culo che ha sempre visto strette da abiti succinti e magari sfiorato durante qualche interrogazione e che adesso vede cosi vicino tanto da poterle toccare.

Mi piacerebbe vedere la sua reazione una volta scoperto i miei punti forti ma so che comunque mai potrebbe avvicinarsi a confronto della mia faccia stupita e incredula una volta aperta la sua lampo.; in confronto la mia 6 di reggiseno è niente rispetto quel serpente giurassico che sembra puntarmi in maniera minacciosa; e più cerco di ammaestrarlo con coccole, carezze e grattini più sembra diventare furioso e iracondo. Adesso con le unghiette gli sto accarezzando lo scroto provocandogli dei brividi lungo tutto il corpo e facendolo letteralmente sbacchettare a destra e a sinistra, sono letteralmente ipnotizzata da questo pendolone e presa dal piacere che mi provoca nello stuzzicarlo non mi accorgo nel mio infinito egoismo del tempo passato e della dolce sofferenza che sto infliggendo al mio studente ormai diventato di gran lunga il mio preferito.

Capisco che è arrivato al limite e la curiosità di vedere cosa possa uscire da un affare del genere mi intriga parecchio; lo sego a due mani e gli tendo tutta la pelle in maniera tale da far risaltare la cappella ormai diventata un sole che mi illumina letteralmente il viso; lo sento pulsare, mi avvicino per godermi anche dal punto di vista olfattivo lo spettacolo e lo accompagno ad ogni pompata con frasi tipo:

Dai fammi vedere quanta ce n è,

falla uscire tutta,

svuotati le palle,

fammi la doccia con il tuo sperma …

ed ecco che qualcosa incomincia ad uscire…una lunga colata fumante bianca di sborra riga il cazzo arrivando fino alle mie mani gocciolando abbondantemente anche se a dire il vero rimango un po’ delusa, mi aspettavo fuochi d’ artificio e mortaretti e invece solo un fiume di sborra colante anche se mi sembrava strano che dopo questa maestosa sega il mio Artù non battesse un ciglio e infatti subito dopo questo pensiero ecco che incomincia a mugugnare come un licantropo e quando ormai mi ero rassegnata parte il primo missile terra-aria che mi per un soffio non mi prende in faccia e mi sfila a fianco, poi altri sette/otto fiotti talmente violenti e irruenti che quando uscivano facevano un suono tipo spriz e terminavano dopo metri con un sonoro splat; un bombardamento epico che aveva lasciato spruzzi e macchie ovunque addirittura ben oltre la prima fila di banchi!!!

Uno spettacolo mai visto che mi ha lasciato letteralmente senza parole, una dimostrazione di virilità senza eguali, non solo per la potenza degli schizzi ma anche per la quantità, sarà stato almeno un bicchiere colmo di denso bianco e, ancora dovevo constatarlo, caldo liquido seminale. Quindi ci avevo visto giusto, quelle grosse palle erano piene di sborra che non vedeva l’ ora di uscire!!!

Però adesso si era venuto a presentare un altro grosso problema, tutto quel disastro, quel bianco appiccicaticcio che addirittura colava dai banchi mi aveva, senza che neanche me ne accorgessi, fatto letteralmente bagnare come una lago; e poi tutto quel forte odore di sperma mi confondeva la mente ma un pensiero mi riportò bruscamente alla realtà: volevo assaggiare a tutti i costi la sua sborra e adesso che sapevo cosa mi aspettava tutto il mio corpo la chiedeva, la passerina colava come un’ assatanata, lo stomaco reclamava quel nettare cremoso, ma soprattutto i capezzoli era diventati turgidi come chiodi; lo so che è una credenza che non ha fondamento ma ci sono cose in cui bisogna fidarsi delle proprie sensazione ed io avevo la mia teoria riguardo alla crescita spropositata del mio seno: ho sempre avuto una forte passione per lo sperma e ne ho sempre bevuto tanto e fu proprio da quando incominciai a berlo che il mio seno si sviluppò.

Quindi se tanto mi da tanto bevendo quell’ enorme quantità di sborra o sarei morta affogata o il mio davanzale sarebbe aumentato di una taglia in un giorno!!!

                                          Continua….

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