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io, mia cugina e zio

By 13 Dicembre 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

  È  mia cugina che mi fermo spesso a guardare. Io, appena maggiorenne, sono attratto dal suo corpo con delle forme appena accennate per i suoi ventitre anni: quel piccolo seno, quel culo sodo, i suoi luoghi capelli neri e già fin troppo alta per la sua età. La trovo bellissima.

   Quell’estate, come accadeva ogni anno da quando sono nato, passiamo le vacanze nella casa al mare dei nonni. Spesso mi imbambolo a guardarla nel suo costume a due pezzi mentre entra ed esce dall’acqua, buttandosi poi sul telo per abbrustolirsi al sole. Quando è bella Silvia; l’adoro.

   È Agosto, Silvia in spiaggia non si è ancora vista, quando in tarda mattinata nonno mi manda a chiamarla. Corro fino a casa, vado verso camera sua dove trovo la porta semi-aperta, mi affaccio senza farmi vedere da lei e la scorgo nuda sdraiata sul letto intenta a toccarsi tra le gambe respirando in modo strano finendo con un urlo; impaurito le chiedo se sta bene, facendo capolino nella sua stanza. Si copre di colpo le gambe, mi guarda sotto i bermuda accennando un sorriso e mi dice di entrare che mi avrebbe spiegato tutto. Mi siedo sul letto accanto a Silvia, che non si è rivestita, e lei inizia a spiegarmi che non si è sentita male quando l’ho vista prima ma che stava facendo una cosa che fanno tutte le persone, cioè masturbarsi. Mi sento stupido, guardando il pavimento mentre le dico che io non so farlo.

   – Ti faccio vedere come fanno i ragazzi, togliti i bermuda e le mutande – mi dice.

   Curioso ed impaurito mi spoglio subito, Silvia prende il cazzo molle tra le mani iniziando a sfiorarlo su e giù lentamente, provocandomi una sensazione molto bella e particolare; sento il cuore iniziare a battere più forte, il pisello ingrossarsi ed allungarsi sotto le sue mani esperte. In pochi secondi mi ritrovo per la prima volta con il cazzo eretto, guardo la mano di mia cugina aggrappata al pisello sempre più duro non capendo più nulla. Eccitato inizio ad ansimare e, senza pensare a ciò che sto facendo, apro le gambe sentendo le palle gonfie. mentre mia cugina aumenta il ritmo della mano sul cazzo duro e gonfio dalla cappella grossa e arrossata. Sto godendo per la mia prima volta, il pisello è durissimo, sento le palle come se stessero per esplodere, il mio respiro più veloce, non capisco cosa mi sta accadendo ma so benissimo che mia cugina mi sta facendo impazzire; in un attimo il cazzo inizia a pulsare, lo guardo giusto in tempo per veder uscire a fiotti un liquido cremoso di un colore biancastro che mi spaventa molto ma nello stesso tempo mi fa sentire leggero ed euforico; sento Silvia ridere, la guardo mentre lecca la mia crema dalla sua mano, gesto che mi disgusta.

   – Non farlo Silvia! Ti può far male! – le urlo contro, ma lei continua a leccare anche quello che è caduto sulla mia pancia e sulle cosce per poi baciarmi con la lingua, facendomi sentire l’intenso sapore del mio sperma. Mi spiega poi che quello è sperma e che non fa nulla se lo si ingoia.

   – Voglio insegnarti a far godere una donna – continua sdraiandosi e aprendo le gambe davanti a me – vedi qui, questa è la figa di una donna, leccami come se fosse un gelato, ma molto piano.

   Mi sdraio tra le sue gambe aperte fermandomi a guardare la figa di Silvia, è rosa con delle labbra perfette, rasata del tutto forse quella stessa mattina. Quando inizio a leccarla sento la sua morbidezza e un sapore tra l’acidulo ed il dolce che mi piace moltissimo e mi fa eccitare molto più di poco prima, un attimo di euforia mi assale facendomi indurire il cazzo senza che nessuno lo tocchi mentre continuo a farmi spazio con la mia lingua tra le sua labbra vaginali diventate bagnate di saliva e goduria. Silvia inizia a mugolare come quando poco prima l’ho scoperta a masturbarsi; mi dice che sono bravo per essere la mia prima volta nel leccare una figa e di continuare sempre così. Dopo averle leccato la figa per un po’, mi sposta la testa ed inizia a toccarsi infilandosi due dita nella vagina muovendole dentro e fuori. Guardo come muove le dita il tempo di capire come fare per poi scostarle la mano ed entrare io nel buco, iniziando a muoverle dentro di lei lentamente facendola mugolare mentre mi bagna la mano sempre di più. Le lecco il clitoride sporgente mentre muovo sempre più velocemente e più a fondo tre delle mie dita nella sua fighetta bella dilatata, ad un tratto sento contrarre le sue cosce e, con un suo urlo eccitato, dalla figa le esce tantissimo liquido con un sapore molto intenso che mi piace un sacco. Lecco e ingoio tutto con la voglia di assaggiarlo, il suo godimento è così forte che sento la figa contrarsi sulle mie dita che non smetto di muoverle dentro. Sembra non riesca a finire di godere, continuando a gemere ed eiaculare.

   Mi sento svuotato dopo averla fatta godere, ma il cazzo è di nuovo duro, volevo che Silvia mi facesse venire come prima ma lei voleva un’altra cosa.

   – Sei troppo giovane per il preservativo, nella figa non ti farò entrare ma nel culo puoi benissimo mettermelo – mi dice posizionandosi in ginocchio sul letto e mostrandomi il culo- adesso prendi il pisello in mano e infilalo piano nel buco, poi muoviti dentro e fuori velocemente, sborrarmi pure dentro senza problemi.

   Con il suo tono da padrona sapiente mi eccita tantissimo; prendo il cazzo in mano e lo appoggio sul suo buco spingendo un po’ troppo forte entrando in un colpo e facendole male. Mi fermo un attimo per sentire il mio cazzo nel suo caldo culo stretto, ma non troppo, guardo le sue natiche un po’ larghe, la stupenda rosetta dell’ano aperta come per baciare il mio cazzo che sa di volerle dare un’estrema goduria. Quando inizio a muovermi lei sussulta sotto i miei colpi, incitandomi. Più mi muovo dentro e fuori da quel magico culo, più è forte la sua eccitazione, mi ordina di aumentare il ritmo e lo faccio, le mie palle sbattono sulla sua figa rasata che sento fradicia di goduria bagnando anche me. Spingo il cazzo sempre più a fondo fino a quando con uno schizzo fortissimo le godo dentro riempiendole il culo. La sborrata, più potente della prima, mi fa girare la testa e mi sdraio sul letto di Silvia con lei accanto, spossata quanto me dopo un’ora di sesso. Mi scappa la pipì sussurro quasi tra me, ma Silvia mi sente, si accuccia tra le mie gambe prendendo il cazzo ormai molle in mano e mi dice di pisciare nella sua bocca.

   – Sei proprio una troia sai? Vuoi bere, allora bevi – le dico lasciando il piscio scorrere libero nella sua bocca guardandola mentre beve avidamente. Non mi sento un diciottenne ripensando a quelle ultime parole dette con durezza ma Silvia è davvero una puttana come poche.

   Finito di evacuare nella bocca di Silvia, che non perde nemmeno una goccia, ci vestiamo e andiamo al mare dove i parenti ci aspettano per mangiare; tra una sborrata e l’altra si è fatto mezzogiorno e tutte quelle schizzate mi hanno sfiancato non poco. Fortuna che con la scusa della crescita nessuno si è chiesto perché ho mangiato un panino più del solito.

   Quella sera non riesco a chiudere occhio, continuo a pensare a Silvia, al suo culo e a quanto mi ha eccitato quella mattina di sesso. Ripensando alla sua calda bocca sul mio cazzo molle mentre beveva la mia pipì e a quell’accogliente culo mentre la scopo per la prima volta, mi eccito di nuovo, sento il cazzo indurirsi senza che io lo tocchi sotto il pigiama: lo tiro fuori, la mia prima masturbazione. Inizio lentamente, prendendomela con calma, dapprima sfiorandolo senza stringere moltissimo, poi accelerando la velocità e stringendo un po’ di più, soprattutto mentre scorro dalle palle fino alla cappella come se volessi aiutare lo sperma ad uscire; godo con forza pochi attimi dopo cercando di trattenermi per non farmi sentire dai miei genitori; prendo in mano lo sperma e, non sapendo dove pulirmi poiché il bagno è lontano dalla camera, lo lecco dalla mia mano senza pensarci, restando stupefatto dal mio gesto. Mi fermo un attimo gustando la mia sborra che sinceramente mi piace un sacco con il suo sapore molto particolare.

   Quando sento silenzio fuori dalla stanza mi alzo per andare a prendere un bicchiere d’acqua in cucina. La porta della camera di Silvia è leggermente aperta facendo intravedere la luce accesa; quando mi vede passare per tornare a letto mi chiama sottovoce per non farsi sentire dai grandi. Entro con il cuore a mille, mi dice di sedermi con l’intenzione di parlarmi della strana mattina appena trascorsa.

   – Sei un gran porco per essere così piccolo, se penso ad oggi mi bagno come una vacca. Voglio giocare sempre con te, vedrai come ci divertiremo noi due.

   Non parlo ma guardo verso il basso, imbarazzato, senza muovere un dito. É lei a prendermi la mano per portarla tra le sue gambe dove sento subito il lago della figa bagnata ancora più che quella mattina. La sfioro con le dita muovendole alla cieca cercando il buco per infilarle nel caldo della sua figa, ma mi fermo di colpo sentendo un oggetto duro che m’impedisce di entrare nel suo buchetto; la guardo con occhi affamati di sesso mentre lei mi sorride, si alza e si sfila un cazzo in gomma molto grande davanti ai miei occhi, poi lo appoggia sul comodino dopo averlo leccato con passione; quanto è vacca Silvia! Vederla ciucciare l’oggetto finto mi fa crescere il coraggio, tolgo le mie mutande e mi sdraio:

   – Succhia il mio troia, è di certo meglio di un oggetto finto – le sussurro mentre lei guarda con occhi bramosi il piccolo cazzo appena sverginato.

   In un attimo Silvia è avvinghiata al membro già duro d’eccitazione e succhia con avidità. Sentire la sua calda bocca succhiare il cazzo e la sua lingua leccare il membro dalla cappella giù fino alle palle per poi tornare su, senza lasciare un millimetro di pelle asciutta, mi porta in estasi, è una sensazione stupenda, indescrivibile!

   – Sei una puttana, continua a far così che mi piace.

   Silvia aumenta il ritmo assieme al mio respiro, fino a quando godo fortemente nella bocca di lei che, come quella mattina, beve tutto con molto gusto pulendo anche quello che le è rimasto sulla mano e leccandomi poi la cappella senza lasciare nemmeno una goccia di sborra, che sembra le piaccia moltissimo.

   Non contenta, mi si siede addosso per baciarmi con  la lingua infilandomela in bocca con una passione che non credevo sua. Mi sa far eccitare in una maniera stupefacente, il mio cazzo ha un balzo mentre lei mi scopa la bocca con la lingua. L’abbraccio e, accarezzandole la schiena per farla sdraiare addosso a me, continuo a baciarla con passione e voglia di sesso. Il mio cazzo è durissimo, lo sento ritto contro le sue natiche come se chiedesse di entrarle in culo: lo accontento e, con Silvia ancora sopra di me, lo appoggio al suo buchino anale spingendolo un po’ dentro, lentamente per sentire attorno alla cappella e al membro le sue pareti dilatasi al mio ingresso. Una volta che buona parte è affondata dentro di lei, mia cugina si siede sul cazzo muovendosi in un modo meraviglioso che mi fa perdere la testa. Voglio farle sentire la mia forza, così la prendo per i fianchi per metterla sdraiata sul letto con le gambe aperte appoggiate alle mie spalle, spingo il cazzo dentro di lei fino alle palle prima lentamente, per sentire tutto l’intestino contrarsi, poi sempre più veloce con una potenza che non immaginavo di avere. Silvia saltella sotto i miei colpi, il suo piccolo seno si muove in un modo provocatorio come per dirmi di ciucciarlo, i suoi capezzoli durissimi invitano le mie labbra a mordicchiarli; mi abbasso su di lei infilandole ancora di più il cazzo, sfiorandole il clitoride con due dita e, mettendone uno dentro la figa, inizio a succhiarle le tette con passione. Poppo i capezzoli mordicchiandoli, provocandole dei gridolini eccitati. Le dita sul clitoride sfiorano piano aumentando e diminuendo la pressione, come se volessi pizzicarla. Due dita mi scivolano nella sua vagina e le lascio dentro muovendole a ritmo con il mio pene; quando esco dal culo spingo più a fondo le dita nella figa fradicia e viceversa; l’eccitazione è fortissima, metto altre due dita dell’altra mano nella figa grondante di Silvia che sento quasi pronta a godere; affondo il cazzo nel culo assieme alle dita nella figa e le uso per allargarle le labbra vaginali per guardarle bene l’interno roseo lucido e bagnato d’eccitazione. Quella magnifica visione mi fa schizzare un potente getto di sperma innaffiandole il culo mentre lei mi inonda le mani con tutta la sua eiaculazione.

   Spossati ci baciamo di nuovo con passione, ma il cazzo non si rialza e Silvia non mi chiede di farla godere ancora. Posso tornare tranquillamente in camera mia a dormire, non prima però di averle messo il suo giochino finto tutto nella figa ed essermi accertato che lei si tiri su gli slip senza toglierlo.

   Quel sabato tornano papà e lo zio, il padre di Silvia. Io e mia cugina, come sempre prima di pranzo, ci stiamo facendo la nostra scopata mattutina: le godo in bocca dopo un pompino quando nella stanza entra zio nel culmine della mia sborrata scoprendo il nostro segreto.

   – Carlo, non credevo fossi già sessualmente attivo.

   – Sì zio, mi ha iniziato Silvia al sesso: tua figlia è una gran porca – gli dico ridendo.

   – Lo so, l’ho sverginata io. Fai vedere a Carlo come fai felice tuo padre Silvia, succhia il cazzo che t’ha dato la vita.

   Silvia s’inginocchia ai piedi del padre abbassandogli i pantaloni, gli prende il cazzo in mano scappellandolo per metterselo in bocca dopo esserselo passato sui capezzoli. Mi metto sul letto comodo a guardare la scena, con lo zio che incita sua figlia dandole della puttana, e comincio a menarmi il cazzo ormai duro mentre Silvia succhia quello di suo padre. È zio ad accorgersi della mia eccitazione, allontana Silvia dal suo membro mettendola sul letto davanti a me:

   – Lecca il suo cazzo mentre ti faccio godere un po’ nella figa – le dice piazzandole il membro nella passera mentre Silvia succhia il mio con più passione.

   Non ci vuole molto a far godere zio e Silvia, che sono una coppia sessualmente fusa, perfetta per godere assieme; io invece sono impacciato e non riesco a venire. È proprio Silvia a prendere l’iniziativa afferrando il mio cazzo per infilarselo nel culo e comincia a muoversi su e giù sul mio membro turgido con forza, riuscendo finalmente a farmi godere ancora in quella parte del suo corpo che ho imparato a conoscere per bene. Silvia sa che adoro il calore del suo culo adatto al mio cazzo. Lo zio osserva tutta la scena con espressione felice pensando a come ha fatto diventare porca sua figlia, mentre si masturba davanti a noi.

   – Bene troia, adesso bevi la mia pipì che poi andiamo al mare – dice lo zio, appoggiandole il cazzo molle alle labbra lasciandosi andare in un copioso fiotto di pipì; poi dice anche a me di fare altrettanto dopo di lui, cosa che faccio volentieri.

   Nonostante non sia rimasto scandalizzato nell’aver conosciuto il lato porco di mia cugina, sono rimasto invece di stucco nel sapere dell’incesto tra Silvia e suo padre, davvero una bella sorpresa.

   Per i quindici giorni che seguono scopiamo molto, a volte assieme allo zio penetrandola con entrambi i cazzi, io nel culo e zio nella  figa. Il mio cazzo lo sento più stretto nel culo quando lo zio è dentro la figa di Silvia, ma è molto particolare come situazione e sicuramente più eccitante: sento il membro dello zio affondare dentro Silvia mentre tolgo il mio e affondo il mio pisello quando zio lo toglie, il ritmo è veloce e molto bello, entrando nel culo sento l’altro cazzo dentro attraverso le pareti interne della troietta tra noi. Silvia ulula e geme, io e lo zio la trombiamo come matti godendo con tantissimo sperma, lo zio le viene dentro privo di preservativo senza preoccuparsi di una possibile gravidanza, ma a me non importa per nulla, voglio solo godere.

   Facciamo sesso fino a quando a Silvia viene il ciclo e non si lascia penetrare né nella figa con il giochino né nel culo, per il dolore che ha, e con questo inconveniente purtroppo le vacanze finiscono senza altre scopate con la cugina troia; prima di tornare a casa però, come per ringraziarmi del regalo fattole quell’estate facendola godere come una vacca, mi succhia il cazzo in un modo fantastico. Mi spinge contro il muro di camera mia dopo l’aver chiuso la porta a chiave per non essere scoperti, tira la tenda della finestra e poi si inginocchia prendendo il mio cazzo ancora molle in bocca e succhiandolo subito con forza, alternando il ciucciare con il baciare le palle e lungo tutto il tronco del pene al muovere la sua mano sul palo mentre mi bacia i coglioni e il buco del culo che, non appena viene sfiorato, mi fa eccitare il cazzo; Silvia fa giusto in tempo a prendere la cappella in bocca che sborro tantissimo svuotandomi le palle e lei, come una puttana, ingoia tutto.

   Che porca!

 

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