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La collega incinta

By 16 Agosto 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Tratto da I Racconti di Ramona

http://iraccontidiramona.blogspot.com/

LA COLLEGA INCINTA

è primo pomeriggio e siamo seduti a lavorare, uno accanto all’altro. Ci siamo solo noi in ufficio oggi, la giornata è semifestiva e il tempo è brutto, gli altri non ci sono e non aspettiamo clienti. La pausa pranzo è stata lunga e Rossella, mia collega e amica, ne ha approfittato per fare un salto a casa e farsi una doccia, e ora nell’aria si sente il profumo di pulito dei suoi capelli.
Ora lei è seduta accanto a me ed è splendida, all’ottavo mese di gravidanza (quasi nove ormai), gonfia ma non grassa, grossa nei posti giusti, un seno florido e invitante e un pancione fantastico, con una curva perfetta che parte da sotto le mammelle e si perde fra le gambe, sempre divaricate per via dell’ingombro. E il suo culo… è rotondo e grosso, ma terribilmente sodo e invitante.
Lei lo sa e le piace giocare, sorridendo, si gode la sua gravidanza con un’aria radiosa sul viso.
Osservo i suoi capelli castani, le arrivano alle spalle appena mossi e sono morbidi, le ricadono sulle orecchie e sul collo bianco, tutto da baciare… lei sente il mio sguardo e si volta sorridendo, gli occhi luminosi, alla fine pensiamo sempre tutti e due la stessa cosa, siamo fatti così. Le sorrido a mia volta e indietreggio sulla sedia, mentre lei si gira verso di me e dal suo maglioncino aperto escono generosi il seno e il pancione, sotto il camiciotto premaman azzurro che indossa. Chiari si vedono i segni dei suoi capezzoli, mi basta intravederli per eccitarmi.
Evidentemente Rossella mi ha letto nel pensiero, perché porta le sue splendide mani sul suo seno, aprendo ancora di più il maglioncino, e se lo stringe, sollevandolo dal pancione, facendolo gonfiare ancora di più e facendo premere i capezzoli, turgidi, contro il tessuto. Due splendidi bottoni del piacere. Mi ritrovo quasi a sbavare e la guardo con aria colpevole, trovando il suo viso aperto, solare, gli occhi e il sorriso dolcissimi che hanno voglia di piacere, mentre dalle sue labbra escono due parole, una domanda che è più un’affermazione… “Hai voglia?”
“Di te ho sempre voglia, Rossella…” rispondo, allargando le gambe, mentre già l’erezione è dolorosa contro i pantaloni tirati. Lei lo sa e sorride maliziosa, mentre risponde “Tanto oggi non abbiamo niente da fare” e si fa scivolare giù dalle spalle il maglioncino, che cade sulla sedia dietro di lei. Il camiciotto premaman, ormai attillato, rivela ogni piega del suo corpo, lascia intuire quanto è morbido, e lei si sistema meglio e lo solleva piano piano, facendo spuntare il suo eccitante pancione… tirato alla base, con qualche smagliatura, fuoriesce dai pantaloni che indossa e subito si gonfia, rosa, quasi rosso a tratti, con quella splendida riga più scura che divide a metà quel monte di goduria. La stoffa risale rapida e scopre anche la parte più alta della sua pancia, più chiara e delicata, se la accarezza con le dita per un attimo prima di continuare a togliersi il camiciotto, che supera veloce le mammelle, morbide e contenute dal reggiseno, per poi salire sopra il collo, sollevandole i capelli e facendo vedere benissimo la sua gola. “Vieni a baciarmele”, dice…
Mi avvicino, in ginocchio davanti a lei che apre le gambe, e allungo le mani dietro di lei per slacciarle il reggiseno, appoggiandomi così al suo pancione e sentendo il suo calore, mentre il viso le sfiora i capezzoli… armeggio un po’ e ci riesco, tolgo il reggiseno e ammiro le sue mammelle… sono bianche, gonfie e morbide, generose, punteggiate da qualche neo che conosco bene… le aureole grosse, scure e sfumate, che circondano due capezzoli deliziosi, morbidi e pronunciati, sembrano due caramelle mou da ciucciare e mordicchiare.
Apro la bocca e lecco la base del suo seno, sollevandolo dal pancione… lì, carne contro carne, è sempre un po’ sudata, ha un sapore acido e le piace sentire la mia lingua, si irrigidisce un attimo mentre con una mano mi accarezza la testa e con l’altra si tocca la pancia.. lo fa sempre… Risalgo la curva del seno, sul lato, gioco con il bordo dell’aureola, la sento sospirare quando arrivo al capezzolo e lo schiaccio con la lingua… dentro la mammella, poi fuori, turgido e morbido, delizioso, e allora lo prendo tutto nella mia bocca, me la riempio della sua aureola, succhio e schiaccio la faccia sul suo seno da gravida, mentre con una mano stringo e massaggio l’altra mammella, stappando un gemito a Rossella, e con l’altra le accarezzo la schiena nuda, indugiando appena sopra i suoi pantaloni.
Unisco i due seni, faccio toccare i capezzoli, li lecco… li bagno di saliva e li schiaccio fra loro, lei chiude gli occhi e si lascia andare. “Mmm mi fai eccitare così… dai succhiamele… non ti fermare…”

( continua )

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