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Racconti Erotici

La consapevolezza di A.

By 21 Settembre 2005Dicembre 16th, 2019No Comments

Aveva conosciuto A. una sera, in un bar, presentata da una delle sue amiche con cui si trovava a prendere l’aperitivo la sera. Sentimenti contrastanti. Le era piaciuta da subito, con quelle morbidezze, quelle curve sinuose. A. aveva una sensualità quasi inconsapevole, quell’atteggiamento vagamente timido, sembrava celasse una forza incredibile. Ma c’era qualcosa che non percepiva a fondo, qualcosa non di così immediato. L’aveva rivista diverse volte, piacevole stare con lei a scambiar parole, fine, arguta, ironica, occhi bellissimi, un seno meraviglioso appena evidenziato, quel gioco di trasparenze molto sottile lo lasciava sorpreso, per l’effetto che gli procurava ogni volta la vedeva. Una sera si erano incontrati in un locale e tutto era cambiato. Inopinatamente. Senza preavviso. Si erano visti, si erano diretti l’uno verso l’altra e si erano baciati. Così. Immadiati. Violenti. Umidi.
Lui l’aveva spinta in un angolo appartato, quasi buio, conosceva quel locale, sapeva che si creavano questi angoli poco frequentati a quell’ora. L’aveva spinta contro il muro, le aveva tirato giù il pantaloni, le aveva letteralmente strappato le culotte, gesti quasi violenti ma molto dolci, A. sentiva che lui la voleva come mai era stata desiderata, quasi lo riconoscesse improvvisamente. Lui l’aveva costratta a piegarsi leggermente in avanti così da poterle vedere il culo. La sua predilezione per il culo.
Si era fermato un momento per guardarla, eppoi era sceso a leccare quelle curve magnifiche. L’aveva baciata lentamente eppoi con voracità, l’aveva sfiorata con la lingua eppoi penetrata letteralmente. A. si sentiva portata al parossismo, quella lingua la faceva soffrire, quella lentezza, unita a quella foga, la faceva impazzire. Quella limgua dentro di se le faceva tremare le gambe, quasi non la reggevano. Lui aveva percepito questi fremiti, e senza avvertirla si era tirato fuori l cazzo e l’aveva inculata. Così, forte, deciso, improvviso. A. aveva sentito dentro, in quell’antro nascosto, di aver trovato il suo padrone. Tutto poteva chiedergli. E lui glielo chiese.

rebus_1967@hotmail.com

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