Skip to main content

La femminista

By 25 Luglio 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

This is what a feminist looks like

Capita a volte che ci si ritrovi a ridiscutere le proprie convinzioni, in un modo inaspettato, improvviso. Che qualcosa che si dava per scontato, non lo &egrave più, e tanto più sorprendente &egrave la cosa quanto più ci riguarda da vicino. E per quanto mi riguarda si trattava proprio di me, della visione che ho di me, di chi ho sempre creduto di essere. E non ero. Tante piccole e grandi convinzioni ribaltate completamente grazie ad un singolo avvenimento. Forse l’errore era a monte, nel mio tentativo di rassicurarmi con l’autodefinizione: essere una donna adulta , decisamente femminista, fedele per natura, a cui piace fare l’amore in modo piuttosto ‘normale’ (che a rifletterci non vuol dire assolutamente nulla, ma &egrave così confortante da dire), indipendente, molto forte e aggressiva , che ama la passione unita alla dolcezza durante il sesso. Ho comperato tempo fa anche una maglietta , che proclama con orgoglio ‘this is what a feminist looks like’. E ne ero profondamente convinta.
Poi mi sono imbattuta in qualcuno che dopo un solo sguardo, ha visto qualcos’altro in me, ha visto dinamite nel fondo dei miei occhi, ed ha provveduto a creare la scintilla per innescare l’esplosione. E che esplosione’
L’ho incontrato la prima volta in un bar’ Seduti al tavolo, uno di fronte all’altro, a chiacchierare di cose prive di senso, a raccontarci piccoli frammenti di noi, mentre ci studiavamo’ Ci siamo piaciuti subito, una di quelle alchimie piuttosto rare: le parole perdevano lentamente di senso, diventando solo un mezzo per dissimulare l’attrazione crescente. Se fossi stata lucida, probabilmente mi sarei domandata come le persone intorno potessero non accorgersi delle tensione sessuale che scorreva tra di noi, ma lucida non lo ero, mi sentivo anzi quasi ubriaca. All’improvviso sento la sua mano avvicinarsi fino ad afferrare la mia, e scorrere lentamente un dito sul mio palmo’ Nel mio stomaco una piccola scossa elettrica che corre fino all’inguine’ A questo punto le parole non servono più, paga il conto, con una cavalleria che mi lusinga ( Lo so! Il femminismo , la parità dei sessi’ Ma ho scoperto che un uomo che mi fa pagare il conto, difficilmente poi mi porta a letto’) ci allontaniamo, passeggiando non so neanche verso dove; ma lui evidentemente lo sa, perché ad un tratto si ferma , e prima che il suo sguardo monopolizzi la mia attenzione, realizzo che siamo in un parco. Mi guarda negli occhi, mi accorgo che &egrave più basso di me , sono imponente al suo confronto, o almeno dovrei esserlo’ Ma sembra il contrario: non ride più, &egrave serio, ed un sorrisino nervoso si dipinge sulle mie labbra. Con un gesto che atterrisce la mia volontà, porta una mano sulla parte anteriore del mio collo mi avvicina a sé e mi bacia… La forza che mi trasmette con la sua mano, mentre la lingua esplora la mia bocca mi fa liquefare, mi bagno. Quella mano mi parla di possesso, di comando, a cui non posso e non voglio sfuggire. Morde leggermente le mie labbra’ Continua a baciarmi con passione , e mi domando chi sia quest’uomo, e come possa controllarmi con un semplice e banalissimo gesto. Percepisco il suo bisogno di andare oltre , e per un attimo le parti si ribaltano: recupero un minimo di potere , e mi nego. Non farò l’amore nel parco come un’adolescente, in fretta e cercando di nascondermi. Si riprende bene, da gentleman, parliamo di quando ci rivedremo, mi accompagna alla mia macchina. Tanto per alimentare un clich&egrave, gli chiedo aiuto per spostare la mia macchina, bloccata malamente nel parcheggio da un’altra vettura’ Sarà forse la sua galanteria che risveglia la damigella indifesa che &egrave in me? Mi piace provocarlo, e per recuperare ancora un po’ di potere metto la mia mano sulla sua patta, a sfiorargli i testicoli. Sorride, ma senza darmi soddisfazione, sa che non ci sarà nulla di più, e non si fa torturare.
Ci salutiamo, ed io mi sento come una ragazzina, con le ginocchia un po’ molli, a domandarmi come ho fatto a resistere e non farmi scopare in mezzo al parco’
L’incontro successivo porta con sé un grande carico di aspettativa, chiacchiere rilassate, risate (&egrave molto spiritoso, intelligente) un pochino di intimità in più, ed ovviamente un luogo adeguato. Un albergo. Una stanza. Chiude la porta alle mie spalle, e cambia di nuovo. Non ride, rimane uno sguardo leggermente divertito nei suoi occhi, ma insieme ad una serietà tale da impedirmi di ridere a mia volta. Ora si fa sul serio. La sua mano &egrave dietro la mia nuca , mi stringe, mi bacia. Cominciamo a spogliarci, sbottona la mia camicetta, libera i seni , e infila di nuovo la lingua nella mia bocca, mentre mi afferra i capezzoli e li strizza leggermente. Mi morde , e stringe più forte. Il messaggio &egrave chiaro, comanda lui, sono alla sua merc&egrave. Abbassa la bocca sui capezzoli, li morde strappandomi un gemito, e vedo il suo sguardo compiaciuto. Sono preda delle mie sensazioni, e ancora abbastanza ingenua da non saper dare un nome a quello che succede. Mi sfila camicia, reggiseno, e lentamente anche la gonna’ Mi butta sul letto, mi ammira per un istante e poi si china a sfilare il mio perizoma, lasciandomi solo le calze ed il reggicalze. Vuole che tenga anche gli stivali. Si spoglia anche lui , e finalmente sono faccia a faccia con il suo cazzo . E’ piuttosto grande , sgraziato, con una grande cappella irregolare, quasi bitorzoluta. Contrasta molto con il resto della sua persona. O forse no’ contrasta solo con la sua immagine , non con la sua personalità. Prendo i testicoli nella mia mano, e apro la bocca per accogliere quella grossa cappella, cominciando a passarci sopra la lingua’ Ben presto mi allontana, prima che possa assaporarlo per bene, mi allarga le cosce e mi penetra. Si appoggia con le mani sulle mie gambe flesse, e comincia a pomparmi, in modo un po’ troppo atletico per i miei gusti, mi manca un po’ di contatto. Sento il cazzo che entra ed esce, ma lo percepisco quasi come una cosa meccanica. Si sdraia su di me , e si sposta facendomi montare su di lui’ Si fa cavalcare stringendomi i seni, con uno strano sguardo negli occhi, come di uno che ha aspettato troppo ed a cui non basta quello che ha ottenuto. La cavalcata mi rende giustizia, ma non vengo, mi sto appena iniziando a scaldare. Mi solleva per il bacino e si sfila da me , mi fa mettere carponi e mi penetra da dietro, con movimenti febbrili. Sento le sue dita sul mio buchino, lo preme leggermente’ Ed &egrave come se scattasse una molla nella sua mente, sfila nuovamente il cazzo, bagna il buchino con la sua saliva, e mi incula. A questo punto la mia eccitazione &egrave cresciuta di molto, alimentata anche dal piacere di vederlo così preso dal mio corpo. Mi incula ad un ritmo crescente, e ad ogni affondo mi assesta una botta sulle natiche con i fianchi, mi fa andare in visibilio. Ad un tratto mi accorgo che c’&egrave uno specchio davanti al letto, che mi rimanda l’immagine di una me stessa che non conoscevo: carponi sul letto , con i capelli scarmigliati e le tette che ondeggiano al ritmo che il pene che ho dietro sta imprimendo al mio corpo. Aumenta l’intensità degli affondi , lo sento contrarsi, e poi venire nel mio culo con un rantolo. Crolla supino al mio fianco, e dopo un po’ osserva come io non sia affatto facile da soddisfare. Non sono venuta, ed il mio corpo reclama vendetta. A tempo debito. Dobbiamo salutarci, il nostro tempo &egrave scaduto, e lo lascio con quella piccola amarezza che solo il desiderio inappagato può regalare. Ci risentiamo per telefono dopo qualche giorno, e dopo qualche battuta , lo sento eccitato, in vena di giochi, mi racconta cosa ha in mente per me’ Vorrebbe regalarmi una serata particolare perché ha visto qualcosa in fondo ai miei occhi, una luce, un bagliore’ E mi propone un’incontro a mia scelta, o in un club priv&egrave, dove gentilmente si offrirebbe come mio mentore, o un incontro da lui con altri due uomini’ La fica mi manda un brivido e comincia ad inumidirsi, ma si parla di un progetto lontano. Siamo clandestini, e non ci incontriamo mai la sera, ma in momenti rubati durante il giorno.
Sempre più eccitato, mi racconta quanto gli piacerebbe vedere la mia passerina tutta depilata’ Per un giorno ci penso su, poi sotto la doccia , prendo il rasoio, e preparo la mia figa, con attenzione, come un regalo. Il giorno seguente lo chiamo per sapere se ha voglia di vedermi. Ci diamo appuntamento per il pomeriggio, ed ho solo un vago ricordo delle situazioni attraverso cui sono passata fino all’incontro. Lo raggiungo nel suo ufficio all’ora di chiusura, mi viene incontro sorridente, e mi introduce nella sua stanza , sotto lo sguardo assente della donna delle pulizie. Chiacchieriamo di cose insulse mentre mi levo la giacca e poggio la borsa, e poi sento le sue mani sotto la mia maglia, e poi alla cintura, che slacciano ed aprono mentre mi bacia . Mi fa girare verso la scrivania, con i palmi poggiati su di essa , mi abbassa i pantaloni, mi fa divaricare le gambe, e poi lentamente abbassa il perizoma’ mi fa chinare in avanti , e lo sento gemere sommessamente mentre ammira la pelle morbida senza più alcun pelo. Ha decisamente apprezzato la sorpresa. Mi allarga leggermente le labbra con le dita , e ci passa la lingua sopra con desiderio. La sua lingua sulla fica mi stordisce , lambisce la carne morbida provocando ondate intense di piacere. In un crescendo di eccitazione si alza, e percepisco il suo bisogno di penetrarmi, mi entra dentro con violenza, senza preservativo, e nel sibilo di piacere mi domanda se uso sempre protezioni’ Godo nel sentire la sua urgenza, se ne accorge, e si stizzisce, ha bisogno di recuperare tutto il suo potere su di me . Esce dalla mia fica, mi fa spostare e piega in avanti la mia schiena, infila con energia le sue dita dove prima era il suo cazzo. Tre, quattro dita, non lo so più, perdo il conto man mano che il ritmo che mi imprime diventa più incalzante, quando poi sostituisce di nuovo il cazzo alle sue dita , e le sposta con violenza nel mio culo, non capisco più nulla, la mia fica impazzisce, ed io con lei. Comincio a venire e il mio orgasmo sembra un fiume in piena che rompe gli argini’ Da quanto lo aspettavo. Continua a scoparmi violentemente penetrando i miei orifizi, più che sesso sembra una lotta la nostra, e mi fa godere imponendomi la sua supremazia’ finalmente mi fa venire sul suo cazzo, sulle sue mani. Si sfila da me, mentre sono ancora completamente stordita mi fa inginocchiare , mi prende i capelli tra le mani, e mi fa aprire la bocca per accogliere la sua verga, dura come il marmo . Il ritmo &egrave da subito molto intenso, mi scopa la bocca con goduria , e nei suoi occhi leggo il grande piacere che gli dà vedermi sottomessa in balia del suo cazzo, spinge verso la mia gola, quasi mi soffoca e non gli importa, anzi ne gode’ E con un rantolo mi esplode dentro . Sento le contrazioni diminuire, lo ripulisco per bene mentre esce dalla mia bocca, dove tengo ancora tutto il suo sperma, e lui si abbassa sorridendo verso il mio viso: ‘ingoialo tutto’ mi dice . Mi ha ricordato chi comanda, e deglutisco golosamente il seme di quel cazzo così rozzo’ Così simile al suo proprietario. Vado in bagno , mi ricompongo, e vedo un viso così soddisfatto ed appagato, come non mi capitava da tanto… Ripenso alla mia maglietta’ Sorrido’ This is what a bitch looks like.

fatemi sapere cosa pensate del mio racconto scrivendomi a ladanae@breakthru.com

Leave a Reply