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Racconti Erotici

la fotografa maliziosa

By 23 Gennaio 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

LA FOTOGRAFA MALIZIOSA

Ero tesa, troppo tesa. La rabbia mi stava pervadendo, non riuscivo a mettere in atto ciò che nella mia mente era così chiaro e delineato e non c’&egrave niente che mi dia ai nervi come non riuscire a realizzare ciò che mi prefiggo.
E non c’&egrave niente di più difficile del cercar di star rilassati quando non lo si &egrave. &egrave sempre stato il mio problema davanti all’obiettivo di una macchina fotografica finisco per irrigidirmi e non riesco ad esternare la carica erotica che mi pervade dentro.
Erano i primi giorni di un piovoso ottobre e tutto era iniziato con l’idea del regalo di compleanno che volevo fare al mio amato. Dopo aver scartato i soliti profumi, camicia od orologio, avevo pensato di lanciarmi su qualcosa di personale creato appositamente per lui. In un periodo in cui una donna si sente in forma ed affascinante, sensuale ed attraente perché non provare a realizzare un calendario erotico ispirato a lui? A questo punto il problema….come fare? Chi scegliere per immortalare le mie morbide curve? Un estraneo, un fotografo professionista sicuramente avrebbe fatto un buon lavoro, ma non mi sarei sentita a mio agio ed oltretutto ero convinta che non sarebbe riuscito a cogliere la mia essenza.
Mi venne allora in mente di provare a chiedere a Lei, una mia amica, estroversa simpatica e molto maliziosa, ero convinta che Lei mi avrebbe aiutato e dato qualche spunto fantasioso…quando gli spiegai la mia idea Lei fu subito entusiasta e disponibile ad offrirmi il suo aiuto. Fissammo una domenica pomeriggio, mentre i nostri uomini erano usciti per una serie di acquisti. Si stupirono molto del fatto che non li avremmo accompagnati, ma non chiesero troppe spiegazioni e dopo un saluto veloce ci abbandonarono a casa nostra.
Dopo aver allestito una specie di set fotografico artigianale ed aver tirato fuori una serie infinita di completini intimi, comprati negli ultimi mesi, ne scelsi uno per iniziare….&egrave strano perché avevo deciso di partire dal mese di dicembre, ma io sono così, molto istintiva e bisognosa di cogliere l’attimo di ispirazione…
Avevo un bellissimo tanga rosso a triangolino davanti e semplicemente un filo dietro, impreziosito da un cuoricino di svarosky luccicanti. Avevo deciso di abbinarci delle bellissime calze a rete nere, con la balza impreziosita da rose rosse e soprattutto una riga di cucitura sul dietro, di quelle un po’ retrò come andava di moda negli anni 60, messe in risalto dai miei sandali gioiello, con il tacco a spillo comprati per le serate più chic. Per il seno avevo optato per un corpetto nero di pizzo anch’esso impreziosito da una striscia di brillantini sul balconcino.
Avevo deciso di sfruttare una sedia e mettermi a sedere a gambe divaricate dalla parte della spalliera, cercando di inarcare la schiena all’indietro per mettere in evidenza il mio seno generoso e nascondere le rotondità della mia vita. Lei si mise in ginocchioni lateralmente a me ed iniziò a fare qualche scatto, cercava di farmi rilassare, parlandomi e descrivendomi situazioni intriganti in modo da liberarmi dalle mie inibizioni. ‘Pensa di essere in un night club, osservata da molti uomini, che bramano, sperando di essere i prescelti’-mi diceva-‘senti le loro voglie ed i loro sguardi su di te, ti desiderano, sei l’oggetto dei loro desideri, il premio che ognuno di loro vorrebbe ricevere’. Ma non ci sono abituata, sento l’occhio della macchina che mi osserva.
Ed eccoci dove ho iniziato il mio racconto. Ero troppo tesa…. decidemmo di mettere un po’ di musica per creare un’atmosfera rilassata, avevo scelto i Muse che accompagnano molte delle mie seratine romantiche con Lui. Ma anche questo non aveva avuto grandi risultati. Allora Lei venne da me e mi sussurrò all’orecchio di lasciarmi andare e di pensare a Lei come fosse il mio Lui. Delicatamente la sua mano mi tirò giù la spallina del corpetto, mi sfiorò con le labbra e si rimise in posizione.Un dolce brivido mi pervase, un leggero tremito che si propagò in tutto il mio corpo, fino al mio sesso, che si bagnò solamente all’idea della sua dolcissima bocca su di me. Questo semplice gesto mi aiutò a lasciarmi andare e iniziammo a fare qualche scatto. Si, mi ero decisamente sciolta, mi sentivo più disinibita, sicuramente ero eccitata, l’ieda della sue dolce labbra su di me aveva avuto un certo effetto. La mia fichetta si era decisamente bagnata, avevo ricevuto un così forte stimolo, da un così semplice gesto….
Poi all’improvviso,il rumore delle chiavi nella toppa, era Lui con il nostro amico, avevano deciso di rientrare, insospettiti dal nostro strano comportamento, e vi avrei fatto vedere le loro facce quando si trovarono di fronte quella situazione. L’imbarazzo era molto, ma oramai cosa ci potevo fare? Il patatrack era fatto e mi sembrava illogico cercare di nascondere ciò che stavamo facendo.
Loro oltretutto non erano affatto dispiaciuti della situazione che si erano trovati di fronte e di buon grado rimasero ad osservare. E’ strano, ma il vedere il mio Lui che mi osservava mi sciolse molto, gli scatti fioccavano e vedevo l’espressione di lei molto soddisfatta. Sembrava quasi sedotta da me e dalle mie rotondità, vedevo i suoi occhi che mi spogliavano. Ad un certo punto notai il mio Lui che le si avvicinò all’orecchio e le sussurrò delicatamente qualcosa. Un minuto dopo era dietro di me alle mie spalle che sfiorava i miei capezzoli turgidi per la situazione, infilandosi attraverso le coppette del reggiseno. Un brivido mi pervase ed a quel punto i miei freni inibitori si volatizzarono. Lei continuava a scattare ad immortalare i dolci e sensuali baci che lui mi dava sul collo. Intanto il suo compagno era seduto sul divano a godere della piacevole situazione, era seduto composto, ma dai suoi sguardi capivo nitidamente che era eccitato.
Mi alzai in ginocchioni sulla sedia, facendo sporgere il mio particolare culetto, caratterizzato da due simpatiche fossette, messe più in risalto dallo sbrilluccichio del cuoricino del tanga.
Lui mi si accostò dietro, si sbottonò i pantaloni e rimase in mutande, quei semplici, ma deliziosi boxer neri elasticizzati che a me piacciono tanto.
Lo sentii eccitato quando avvicinò il suo membro al mio culetto. Non lo tirò fuori, ma si strusciava delicatamente ed io potevo sentire la voglia che aveva di me attraverso quella sottile stoffa che ci divideva. Come un’onda che montava, cresceva e cresceva ad ogni movimento. Oramai ero completamente assorta nel mio ruolo di modella e poco facevo caso alle altre due persone che ci stavano osservando. Decisi di chiudere gli occhi e mettermi di profilo rispetto a lei che sdraiata sul pavimento continuava a scattare le foto. Mi sentivo osservata, ma ormai non era più quella sensazione di fastidio che provavo all’inizio, anzi, stava stimolando in me quella carica erotica che molte donne hanno e bisogna solo imparare a saper cogliere. Mi immaginavo loro due: lei che scattava a ripetizione e mi guardava con quello sguardo malizioso che solo lei riesce a fare e lui che fremeva guardando ciò che accadeva. Ma mi sbagliavo….
Lei era veramente eccitata e presa da quello che vedeva filtrato dall’obiettivo della macchina fotografica, lui invece non si limitò a restar lì a guardare, ma si avvicinò a noi e si mise di fronte a me. Me ne resi conto quando sentii il suo membro eretto che sfiorava le mie labbra; non era quello solito che adoro e che ormai conosco centimetro per centimetro. Senza mai aprire gli occhi, schiusi le mie labbra rosse delineate da un delicato lip gloss e gli permisi di entrare dentro di me. Lo sentii duro, grosso ed eccitato. Senza alcuna remora me lo infilò tutto in bocca, avanti e indietro, ad ogni passata aumentava il suo piacere e mi piaceva l’idea di poterlo soddisfare. Intanto il mio lui con la sua calda mano da dietro mi entrò dentro , nel mio sesso gonfio di piacere, oramai completamente fradicio, procurandomi un piacevole fremito. Nonostante l’inizio difficoltoso, il mio sesso era ormai completamente bagnato, umido, caldo ed accogliente. Sentendolo così decise di penetrarmi con decisione, mentre ancora avevo il membro del nostro amico in bocca. &egrave una sensazione particolarissima quella che si prova ad avere due uomini dentro di sé, eccitante all’idea di essere posseduta, quasi schiavizzata. Tutti e due mi volevano, volevano riempirmi, fin quasi a togliermi il respiro. Lei ormai non la vedevo più, ero sempre ad occhi chiusi ma sentivo che continuava a scattare e delicatamente diceva ‘bravi così, la state facendo sciogliere’. Ad un certo punto sentii un rumore strano come una vibrazione soffusa, non riuscivo a capire cos’era, anche perché nulla era cambiato addosso a me. Schiusi leggermente gli occhi e vidi lei che si era tolta le mutandine ed aveva tirato fuori, probabilmente dalla borsa della macchina fotografica, un delizioso mini vibratore verde, con cui si stimolava delicatamente il clitoride, passando sotto la sua gonna di jeans, pur continuando con l’altra mano a scattare foto.
Le chiesi se volesse smettere di fotografare ed unirsi a noi, ma lei mi disse di no. Che sarebbe stato un pomeriggio che voleva regalare solo a me perché in fondo anche lei provava eccitazione da quello che vedeva ed osservandola attentamente mi resi conto che aveva ragione. Il suo sguardo e le sue labbra, inumidite dal passaggio delicato della sua lingua, le davano perfettamente ragione. I suoi dolci gemiti non mi lasciavano ombra di dubbio. Non so cosa scattò nella mia testa, ma a quel punto decisi, che nonostante i bellissimi piaceri che i due uomini mi regalavano, avrei pensato a lei fino alla fine, guardandola intensamente mentre stimolava quella sua eccitante passerina, per farle capire quanto avevo apprezzato il suo erotico regalo……e fu così che per la prima volta riuscii ad imparare l’arte della malizia nello sguardo.

Dedicato alla mia dolcissima amica maliziosa

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