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La nuova vita, libero sfogo sul mio corpo

By 8 Ottobre 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Mio padre mi ha cresciuta dicendomi che c’è sempre una scelta, non era vero, la vita è imponderabile, e quelle che sembrano virtù possono diventare condanne..vere e proprie prigionie di ruolo, come il bravo calciatore di otto anni che tutti si aspettano di vedere in serie A, lo studente modello che certamente sarà un brillante avvocato…la bella Samuela non può lavorare in un bar, ma perchè non fai la modella, la sexy star, la puttana, quello è il mio ruolo in questa società ipocrita, una bella spigliata ragazza con la 4a di seno e le gambe lunghe non può e non deve ambire ad una vita normale un lavoro umile ma onesto, no è uno spreco quel corpo deve servire a compiacere i maschi.
La mia vita fatata, d’improvviso è alla deriva, la mia storia d’amore naufragata nella gelosia e nel ricatto, nella vergogna (leggere i racconti precedenti in particolare ‘Il clan’) e la mia famiglia su cui non posso più contare e non voglio farlo si sfascia a causa della grave crisi economica, mio padre chiude la sua piccola azienda, è depresso, mia madre vende i cocci di una vita nel benessere, una vecchia Porsche, due rolex al miglior offerente per tirare avanti.
Io mi aggrappo al mio lavoro al mio piccolo appartamento in affitto in uno stabile più che modesto, al bar mi sento vera, protetta e colgo un brandello di serenità, ma la vita è davvero bastarda…
una mattina come tante mi si avvicina Leo il proprietario e con un aria funerea mi dice che le cose non vanno bene, che è in grossa difficoltà e mi suggerisce di cercare se c’è qualche altro posto perchè non riuscirà a tenermi ancora molto, io non trattengo le lacrime e chiedo se questo valga anche per l’altra ragazza con cui mi alterno in negozio, ma prima non risponde e poi mi liquida con un semplice ‘lei ha 2 figli!’, e io sono nella merda susurro…
Il pomeriggio lo passai in casa attaccata al computer a cercare le inserzioni di lavoro, con le lacrime agli occhi, ma tornai per fare chiusura al bar con la determinazione di chi vuole giocarsi le sue carte,
all’una ci ritrovammo dietro al bancone, lui conta l’incasso, io sistemo i bicchieri, mi avvicino a lui e arrivo quasi ad implorarlo, solo a quel punto si libera e mi confida che la verità è che le voci sulla mia condotta morale, del naufragio del mio amore, sono di dominio pubblico e la moglie non è molto contenta di avermi in negozio, secondo lei la clientela si sta arricchendo di uomini poco raccomandabili e arrapati vari attratti dalle mie minigonne, ma che male c’è ribatto io se hai più clienti, è solo gelosia quella di tua moglie, ma per me sei come uno zio, io ti voglio bene…
Lui si siede mi guarda e inizia un discorso balbettato ‘la verità Samuela è che io non so se credere a quello che ho sentito, se è vero che ti sei fatta scopare dai peggio mafiosi per saldare i conti, ma resta il fatto che la gente mormora, gli uomini si ammazzano di seghe immaginandoti china a dare piacere, le donne non vogliono più che i loro compagni vengano qui’
-‘lo vuoi sapere ti bastava chiedermelo, si Leo mi hanno scopata, non è stato bello essere sodomizzata senza rispetto in quello stanzino, ma io sono la vittima non sono una puttana…’
-‘Io ti voglio bene ma sono in una situazione senza uscita, non ho scelte, se non quella di litigare con mia moglie ‘
Mi avvicino in lacrime mi appoggio alla sua spalla e mi lascio andare in un pianto a dirotto, Leo ha 44 anni è in sovrappeso, non è certo un adone, e pure la moglie non è granchè, con me è sempre stato protettivo come uno fratello, spesso l’ho chiamato così, mai nella testa ho immaginato quello che stava per accadere…
mi accarezza il viso e mi rassicura che avrò il tempo di trovare un altro posto, ma io sussurro che solo qui mi sento a casa, mi sbaciucchia teneramente, io ricambio e lo bacio sulle labbra, fa un balzo indietro, la voce si fa severa :’lavori qui da quando avevi 16 anni, per me eri una sorellina, poi ho visto la tua metamorfosi, sempre più sicura di te, più volgare, più strafottente e spregiudicata, forse non è davvero più il tuo posto bambina, tu provochi, non capisci che ecciti per come vesti per come ondeggi su quei tacchi, per come parli, quel trucco, quel profumo, quel napoletano che racconta in questo bar di come ha goduto sul tuo corpo, ed i clienti abituali a ridersela eccitati immaginando che prima o poi sarà il loro turno, ho dovuto subire tutto questo con rabbia, ed ora mi baci, ma cosa cazzo hai in quella testa…sono un uomo anche io, vuoi sapere se mi eccita il tuo pensiero, si è così, ho scopato mia moglie pensando di avere te li di sotto più di una volta…’
Io sono di ghiaccio le sue parole sono lame taglienti, tremo come una foglia, sento un vuoto assoluto, non ho più una certezza nella vita, nemmeno questa, mi appoggio al bancone barcollante, lui capisce che sono persa inerme, le parole che tanto mi hanno ferita ed il vedermi li così mansueta come una cagnetta bastonata in cerca di aiuto però sortiscono in lui una carica strana, ha una luce cattiva negli occhi, mentre sono girata con i gomiti sul bancone che nascondo le lacrime sento la sua mano sul mio culo, gelo è una reazione che mi spiazza mi sconvolge, indosso una scarpa spuntata nera lucida con pantaloni di pelle calati in vita e perizoma nero in vista una maglia nera leggera aderente, vedo il mio viso riflesso in uno specchio ho gli occhi davvero truccati moltissimo mascara eye liner e ombretto nero su tutto l’occhio, con le lacrime cola sulla guancia, il rossetto è rosso fuoco…forse ha ragione sembro pronta per una scena hard.
La mano calda mi palpeggia il culo, con l’altra mi tocca una spalla, io la raggiungo con la mia mano e mi stringe, sento che la mano sul culo accarezza la pelle, vuole entrare nei pantaloni, sono scossa come se mi accorgessi ora che è un uomo anche lui.
Mi giro, lo guardo negli occhi:’ non mi fare questo, per me sei come un fratello’, lui mi rigira:’ non ce la faccio Samuela, non sei mia sorella, non ce la faccio, troppo tempo a sentire il cazzo che mi si ingrossava nei pantaloni, a reprimere questo desiderio, a sentire cosa ti sei fatta fare, ora voglio punirti’
la mano passa sul seno poi sotto la maglia, libera una tetta del reggiseno, gioca col capezzolo e mugugna piacere:’ ora ti fotto io cazzo’, mi slaccia i pantaloni li abbassa giù fino ai tacchi alti, gioca con il culo e si abbassa a guardarlo esclamando ‘cristo sei perfetta, ti ho così tanto sognata, ora me lo lasci fare anche se non vuoi te lo faccio lo stesso’
sono impietrita confusa, l’unica certezza che mi è rimasta è che il mio corpo è tutto ciò che vogliono da me, e posso usarlo per restare a galla, ma non mi basta in quegli istanti mentre sento che il perizoma scende e la sua voglia sale, mi sento nuda, inerme, in balia di un cane voglioso, chiudo gli occhi come una serva del piacere del solito porco di turno e mi chiedo quanto schifo mi farà, se mi servirà per tenere il mio posto, ma mi rispondo solo che cambierà tutto per sempre e comunque non potrò stare più li.
‘toccami il cazzo!’ oramai non ha più freni e prende la mia mano per portarla al suo arnese, è già duro, lo tocco senza voglia senza guardarlo, mi insulta per questo e non perde tempo mi spinge senza delicatezza la schiena per farmi abbassare e infila il suo cazzo dentro di me, una smorfia di soddisfazione denti stretti e occhi spalancati è la sua immagine che vedo riflessa, la mia è solo di una stupida sottomessa che si fa spingere con forza senza sentimento anzi per punizione per essere troppo sensuale come fosse un peccato, una colpa.
Mi scopa come un ossesso, ma non dura molto , mi prende per i capelli in modo affannoso mi gira io mi lascio fare, ‘in bocca ‘ ordina, ma io non la apro e la sua sborra mi riempie il viso i capelli e cola sul seno, mi costringe a tenere chiuso un occhio è tanta è densa, la bocca non l’ho aperta, e lui: ‘stronza, sei una stronza, la ingoi solo a chi ti mena eh allora devo essere cattivo…ti devo picchiare , io voglio farti tutto….’ poi si placa e mi tira su, ‘cazzo Samuela, sei una droga , perdonami, tu mi fai perdere la ragione!’
‘manda via Lidia e non te ne pentirai’ è la mia risposta d’un tratto complice che con due tovaglioli pulisce il suo uccello ancora imbrattata di sperma sul volto, con il dito raccolgo un grumo denso del suo seme dal mio occhio sinistro che non riesco ad aprire ‘e allora? La mandi via?’ ‘lui risponde si mando via lei, e tu resti, te lo prometto’, io sorrido e accompagno quel malloppo di sborra colante alla bocca, lecco le dita per bene, ingoio, e mostro la lingua pulita, ‘è questo che vuoi maiale?’
lui mi guarda soddisfatto ‘oh cazzo tu devi essere mia solo mia!’
l’idillio è spezzato da un urlo, dalla sfiga che si accanisce, è sua moglie che ci trova così, i miei pantaloni in pelle sono sul banco, ho solo la shirt da cui esce il seno, sono piena di sperma in viso, senza mutande e mi allontano da lei barcollando sui tacchi da 12 cm, mi avvicino solo per recuperare i panta e rimedio un ceffone dalla vipera, poi tra le urla fuggo via.
Inutile dire che la mattina seguente fui gentilmente pregata dal vigliacco di Leo di non presentarmi mai più e che avrei avuto quanto mi spettava sino all’ultimo euro.
Inizia così un periodo in cui la disperazione lascia il passo alla fredda rabbia nei confronti del mondo, ed è in quei giorni che approfondisco la conoscenza con una certa Lunia conosciuta su fecebook, lei ha 19 anni è splendida e vive alle porte di Firenze, una sera mi invita a trovarla e così colgo la palla al balzo e mi metto in viaggio.
Dal vivo è dolcissima ha bisogno di affetto esattamente come me, e passiamo un week end molto tenero come due vecchie amiche ci addormentiamo in due lettini vicini e ci teniamo la mano prima di addormentaci, lei è senza genitori e lavora in locale serale in zona, mi invita a vederla lavorare così decido di ritardare la partenza per seguirla la sera.
La vedo prepararsi, è splendida in un abitino corto di paillettes, trucco acceso, splendidi capelli biondi su un fisichino da star, e immancabili trampoli veramente eleganti, la signorina spende metà stipendio in scarpe, siamo uguali anche in questo.
Arriviamo nel locale ed entriamo da davanti come le star, ci sono 2 grossi security che la salutano caramente, poi mi presenta il titolare che i facendomi una lastra con gli occhi mi offre subito un posto di lavoro, io mi riservo di vedere cosa accade esattamente, mi siedo come un cliente e osservo Lunia ed altre belle ragazze girare per i tavoli e servire a una moltitudine di uomini di ogni età parecchio interessati alla bellezza delle ragazze, pochissime donne, e moltissime mani che si allungano sulle camerierine sexy.
Poi a grande richiesta parte qualche esibizione e sono le stesse cameriere a cimentarsi in spogliarelli sotto i riflettori di un bel palco con palo per lap dance, per la delizia dei presenti.
Tornate a notte fonda siamo stanche per discutere, ma la mattina seguente Lunia mi chiede di restare con lei ,il posto c’è mi dice, e se lavorassi assieme a lei ci faremmo compagnia, l’idea è splendida ho qualche remora per quel lavoro, cercavo qualcosa di più serio, ma alla fine la vita mi ha portato a questo perchè forse è il mio ruolo e la mia vocazione.
La sera sono subito operativa con abito argento e sandali con 14 cm di tacco, Lunia mi accompagna per il primo streep la clientela gradisce, la sera stessa piove più di una offerta di denaro in cambio di favori sessuali, ne parlo con Lunia, ,lei mi dice che il locale non prevede prestazioni sessuali, sono accordi che eventualmente si prendono extra orario di lavoro e lei non ha mai voluto farlo.
Nei giorni seguenti io e Lunia diventiamo le sorelline sexy, tra la gelosia delle altre ragazze le nostre esibizioni sono le più richieste e la nostra intesa sale, Lunia a volte pare imbarazzata di fronte alla mia spregiudicatezza, scopro in me un esibizionismo esasperato mi piace eccitare e provocare, la mani sul culo e sul seno sono sempre di più e a volte rispondo con la mia che scivola su quei cavalli dei pantaloni che non nascondono dei grossi cazzi eccitati.
Poi accade che una sera un bel signore sulla 50ina dopo mille insistenze e la mia ostinata reticenza, mi offra 500 euro per avermi completamente nuda in ginocchio da lui per dedicarmi ad una fellatio, ‘ma solo se lo fai con amore’, sarà che lui non è male sarà quell’ultima frase ma i 500 euro mi sembrano una bella cifra per un pompino.
Ci troviamo in casa di Lunia, lei è molto arrabbiata per questo e si chiude in camera, io accolgo il mio ospite che appoggia il denaro subito sul mobile d’ingresso, ‘hai fiducia in me quindi, sussurro io’ ‘certo splendida creatura’, si decisamente è elegante, non bello questo no, ha la pelle molto rovinata ma un fisico importante, si siede ed io apro la vestaglina la lascio cadere, resto sui miei tacchi esagerati e con solo un braccialetto sulla mano destra, mi avvicino a lui ondeggiando e sorridendo sorniona, dopo poco mi accuccio vicino a lui, ha gli occhi sgranati e respira affannosamente, mi sta mangiando con gli occhi, scorro la mano sull’attrezzo, poi apro la patta, lo estraggo lo guardo da vicino, lecco fugacemente la cappella grossa, lui ansima , così due o tre volte a far salire la sua eccitazione e poi infine giù fino in gola a succhiare avidamente, mi sento una pompinara sono concentrata solo sulla sua richiesta di farlo con amore, non so nemmeno chi sia, ma farlo godere come non ha mai fatto è la mia unica preoccupazione, me ne dice di ogni colore, offese terribili che in quei momenti di eccitazione devono sembrargli i complimenti più belli, ‘succhiacazzi e troia di merda’ sono le più eleganti, poi allunga una mano sul mio culo, lo lascio fare e lui insinua un dito, poi due, sento male mi lamento mentre succhio, allora fa con più forza e mi dice ‘dai fatti sfondare il culo mentre ti sborro la bocca ‘…non passa molto e me la riempie, non mollo continuo a pompare sino a quando il piacere diviene dolore e mi ferma con le mani, lo guardo gocciolante di sperma e sorrido, lui ondeggia la testa incredulo e mi dice ‘fantastica sei una succhiacazzo da sogno’, si pulisce con due kleenex e scappa come un ladro, forse torna dalla moglie.
Lunia esce dalla camera con gli occhi lucidi, ‘fai schifo’ nelle sue parole però colgo della gelosia, come un amante tradita, io provo un senso di colpa estrremo, per la mia morale, no per averla ferita …provo di più che amicizia per lei, mi avvicino e voglio baciarla..lei si scansa sgrana gli occhi ‘ma sei scema sei sporca di sborra..ma sei troia?’ io la guardo e le dico ‘si sono la tua troia’, e la forzo fino a che riesco a leccarle le labbra, resiste e poi si lascia baciare, limoniamo e ci lecchiamo quella sborra come due ossesse, ‘mi piaci troppo Samu’ le sue parole non mi scaldano, le rispondo convinta ‘ti voglio troppo bene Lunia, senza di te non voglio più stare’
Quella notte dormimmo assieme avvinghiate nello stesso lettino, e parlammo di non lasciarci più, e mi abbandono ad una mia perversione di quei giorni le confido del progetto di trovare il modo di fare sesso con due uomini assieme, la mia eccitazione le arriva fortissima, e malgrado lei non condivida questo desiderio decide di assecondarmi con dolcezza, solo per il bene che mi vuole.
Passano un paio di mesi sereni e poi come un fulmine capitò la sera in cui due giovani russi mi offrirono una barca di soldi, davvero tanti; così la chiamai in bagno le esposi l’offerta e l’idea, la sua forte paura si sciolse in un mio bacio ed accettò solo con la promessa che io stessi sempre vicina a lei.
Verso le 3 di quel mattino ci troviamo nell’ormai nostro appartamento a truccarci e prepararci come due puttane stupende, lei indossa un reggicalze e bustino rosso da urlo, calze nere e sandali lucidi aperti, io senza calze un abito leggerissimo chiaro e immancabili tacchi vertiginosi da serata di gala.
Suonano, entrano con due grosse bottiglie di champagne, sono miliardari e si vede da chilometri, nel mio stentato inglese ho capito che sono cugini e possiedono una azienda che ha a che fare col petrolio, giocatori di rugby per passione sono veramente grandi e grossi, vestiti firmatissimi con muscoli che esplodono nelle camicie aderenti, uno dei due ha degli splendidi capelli lunghi.
Dopo una bottiglia sono già piuttosto pieni, noi abbiam bevuto poco, Lunia non è per nulla sciolta non ama troppo gli uomini e in particolare non ha mai fatto sesso per soldi, per me è solo la seconda volta ma sono comunque più spregiudicata e penso al denaro, ma non quanto mi eccita l’idea di vedere Lunia sottomessa da un uomo.
L’approccio dei due non facilita certo la mia amichetta, infatti dopo cenno di intesa i due estraggono i loro cazzi e senza molto riguardo si scelgono la partner e accompagnano con vigore la testa verso l’attrezzo,Lunia fa la difficile ed io le suggerisco di leccare quel cazzo senza troppa indecisione, infatti si prende subito un paio di sberle , come una bambina inizia subito a piagnucolare, questa cosa non le faciliterà il compito, anzi il suo grosso e bell’aguzzino con i capelli lunghi si scatena ficcandoglielo in gola fino a farla più volte soffocare, mentre la vedo così in difficoltà provo un sentimento di colpa misto a eccitazione, mi impegno a succhiare il cazzo che ho io tra le labbra, poco dopo il mio amico mi gira e decide che è ora di godersi la mia figa, così mi inforca, l’uccello è veramente proporzionato al resto del corpo una verga di quel diametro ti apre veramente le viscere cazzo…me lo godo guardando la mia amichetta del cuore, la mia fidanzatina in difficoltà che anch’essa girata e scopata ha il volto verso di me rigato dalle lacrime io la vedo e godo come una troia, mi muovo per farmi sfondare, i due russi si guardano si sfidano a chi fotte con più forza e se la ridono si danno anche un cinque e parlano, si diranno ma quanto sono puttane queste due ora ce le sfondiamo tutte, poi iniziano con gli sberloni sul culo, mi fanno bruciare dal male, Lunia si lamenta ‘ma dai basta che male samu aiutami mi fa tanto male’..e piange sempre di più, ma non è nulla ancora non lo sa che quel toro che le sta dietro le si prenderà il culo.
Il porco dietro di me rallenta lo sento che sta per armeggiare, lo capisco, me lo aspetto che per quel malloppo voglia anche godersi la porta di dietro, lo lascio fare anche se sono spaventata per le dimensioni del cazzo, Lunia non capisce ma poi sente l’animale spingere li e inizia ad agitarsi, ‘oh no samu questo mi vuole spaccare il culo, no questo no mi fa male Samuela aiutami ti prego’… Io la guardo e le dico ‘non fare la sciocca tesoro mica pensavi che ci regalassero un anno di stipendio per una scopatina da missionario, dai amore resisti ci sono qua io’, così tra urla disperate la guardo lasciarsi sodomizzare da quel porco infoiato, che gode come un ossesso capendo che per la mia splendida biondina di 19 anni è la prima volta, la sfonda senza riguardo mentre lei ha scolpiti in volto dolore sofferenza e paura, mi piace vederla così sfondata in balia di un bastardo, sento il mio porco che gode nel mio culo ma non è soddisfatto del fatto che io non mi lamenti a quel modo, così poco dopo convince l’amico, che non voleva mollare Lunia, a scambiarsi di posto , Lunia è atterrita io le lecco le labbra e la bacio mentre ci entrano dentro questi cazzi nuovi ma sempre duri e vogliosi che sembra non vogliano venire mai.
Poi dopo qualche minuto di schiaffi e sputi addosso, tra le loro risate quello dietro di lei esplode in una sborrata dentro Lunia che rimane impietrita e tremante in un angolo del letto, il mio invece lo tira fuori mi afferra per i capelli e mi punta verso la bocca, ‘open ‘ capisco solo che devo aprire e prenderla dentro, gli schizzi sono forti e mi soffocano provocandomi un conato ma mi tiene li con forza con faccia cattiva e poi me lo tiene in bocca, riesco a farne uscire solo un po’ ma è tanta la crema che mi bevo, e lui ne è contento.
Non finisce li la nottata le 7 ci svegliano ancora e decidono che è ora di godere di nuovo, quello che mi è venuto in bocca, con i capelli lunghi vuole godersi nuovamente Lunia, se la prende tra le braccia la trascina a se con lei impietrita e se la incula di nuovo, l’altro lo guarda eccitato mentre me lo mette in bocca, mi sputa in bocca dall’alto, mi schiaffeggia e se la ride, ma poi osserva con desiderio Lunia, è chiaro che sia lei la star, la puttanella su cui vogliono godere, ma io non sono gelosa di questo, lo sono un po’ della mia fidanzatina, ma non potrei mai scoparla con quella forza e adoro vederla così fottuta, il porco che la sodomizza le si mette sotto, così mi avvicino a lei mentre sono a mia volta sottomessa e le lecco la figa, lei piega la testa in avanti e mi guarda socchiudendo gli occhi con piacere, ma poi la tradisco da bastarda osservo il mio aguzzino e con un cenno gli indico la vagina della mia amica, lui non perde tempo vuole lei e se la prende, Lunia è terrorizzata ha questi due enormi cazzi che le aprono davanti e dietro, poi si quieta solo un attimo vedendomi li vicino a lei che la bacio con amore, mi allontano solo per catturare quel momento con il mio cellulare , scatto 1 , 2 foto, mentre l’hanno girata e la montano come pazzi a pecorina tra le sue smorfie e le sue grida, mi piace come non mi è mai piaciuto nulla, vederla così farsi sfondare, mi fa soffrire di gelosia ma mi eccita il cervello, quello sopra le si toglie e porta il suo cazzo alla bocca le schizza il viso lei serra le labbra, questo si arrabbia ed io le apro la bocca prendendo le gocce dense più grandi e mettendogliele dentro, e mentre le lecco per poi risputarle in gola quella crema, complice dei due porci umiliando la mia amica, anche il secondo la riempie, nel culo facendola sobbalzare sul letto, io la voglio picchiare perchè è una troia, ne sono gelosa, e mentre i due russi ci buttano i soldi in faccia con disprezzo, noi litighiamo come due bambine per amore, per gelosia, lei mi odia per quello che ho lasciato le facessero quei maiali, siamo due stupide puttane innamorate.
Sono alla deriva, nella perversione, su una nuova strada e con un sentimento nuovo e travolgente.

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