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La prima volta di Anna

By 5 Giugno 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Bussarono alla porta, era Anna, non capivo cosa potesse volere a quell’ora della sera da me. Anna &egrave la ragazza di Marco, un mio amico, stanno insieme da pochi mesi, però lei non si &egrave mai integrata nel gruppo, ha 18 anni e si da arie da grande donna vissuta, noi ne abbiamo 25, non siamo certo dei verginelli, ed un atteggiamento così non lo possiamo accettare. Nonostante questo però, non possiamo non ammettere che Anna &egrave veramente una bella ragazza che dimostra più degli anni che ha, &egrave alta 1.70 m ed ha un fisico da sballo, di seno avrà una 4′ ancora soda e alta data l’età, ed una bocca carnosissima che al solo vederla fa venire voglia di infilarle il proprio cazzo in bocca.
Quella sera, poi, era vestita in maniera più provocante del solito, con un toppino rosso sotto il quale non portava il reggiseno, ed una mini di jeans, che lasciava che lasciava intavedere un tanga nero.
‘Cosa &egrave successo?’, le chiesi
Nel frattempo eravamo andati nella mia stanza, e lei si era seduta sul mio letto
‘Ho litigato con Marco’ mi disse, ‘ha detto che non ne vuole sapere più nulla di me’
Non capivo perch&egrave veniva a raccontare a me questa cosa, e glielo dissi:
‘perch&egrave &egrave anche un po’ colpa tua’ mi rispose.
I fatti erano andati così, Anna aveva passato la serata con Marco, aveva cenato a casa sua, erano loro due da soli, e dopo cena e qualche bicchierino Marco aveva preso a farle delle advances, avevano iniziato a raccontarsi storie porno, alcune vere altre inventate, per eccitarsi un po’ e Marco le aveva raccontato dei nostri giochi.
Con Marco, Luca e Andrea ci conosciamo fin da piccoli, abbiamo sempre giocato insieme, ed insieme abbiamo scoperto il sesso, ci siamo divertiti l’uno con l’altro, ci siamo toccati, baciati, leccati e inculati, sempre per gioco, ancora adesso che siamo grandi, spesso quando ci incontriamo giochiamo fra di noi, tra una partita a carte ed una al pc, chi perde paga, e soddisfa gli altri. Questi giochi non hanno mai interferito con le nostre vite sessuali esterne, tutti noi abbiamo avuto parecchie storie con donne, tranne Luca che &egrave omosessuale dichiarato, ma anche lui ha avuto diverse relazioni con uomini.
Non capivo perché Marco avesse raccontato ad Anna quella cosa, nessuno di noi mai aveva raccontato alle proprie partner di questi giochi, non avrebbero potuti capirli, si sarebbero preoccupate che eravamo froci, ma noi siamo solo 4 amici che si divertono insieme giocando, perché per noi fare sesso tra di noi &egrave solo un gioco.
Anna mi disse che Marco le aveva raccontato quei giochi per eccitarla, e forse per prepararla a quello che sarebbe venuto dopo, infatti ad un certo punto, alterato forse un po’ dall’alcol, le aveva chiesto quello che in questi mesi non aveva mai avuto il coraggio di chiederle:
‘ti vorrei possedere da dietro’,
lei si era opposta, non lo aveva mai fatto ed aveva paura, allora avevano iniziato a litigare e lui le aveva detto che se non lo avesse fatto l’avrebbe lasciata.
A malincuore lei allora aveva accettato, ma la rabbia, e la scarsa eccitazione, avevano tramutato il tentativo in un disastro, per il dolore non erano riusciti a portare a termine la cosa, e Marco, ormai ubriaco e incazzato, aveva accusato lei di questo fallimento, dicendole che se non partecipava era inutile perdere tempo, e così l’aveva messa alla porta.
Ancora non capivo perché Anna veniva a raccontare a me quelle cose, lei &egrave sempre una che si mette al di sopra di tutti, a lei riesce tutto, lei sa fare tutto, e nessuno mai l’ha vista in difficoltà, vederla ora così remissiva, devo ammettere, mi faceva un certo effetto.
‘Anna mi dispiace per quello che &egrave successo, non deve essere stata certo una piacevole esperienza per te, ma non so come aiutarti’
‘Insegnami, Marco mi ha detto che sei il migliore tra loro, quello che li ha sempre inculati senza fargli male, anche quando eravate ragazzini ed inesperti, mi ha raccontato di quante volte lo ha fatto con te perché gli piaceva e basta come lo facevi tu’.
Una proposta così diretta, devo ammettere, non me l’aspettavo e devo ammettere che lì per lì rimasi sbigottito, anche se dentro di me iniziava a farsi sentire il seme dell’eccitazione, che fino in quel momento avevo cercato di reprimere nel vedere Anna sul mio letto, praticamente seminuda.
Mi alzai avvicinandomi a lei e le dissi:
‘ Anna, non &egrave un gioco, per fare certe cose ci vuole convinzione, lo si deve volere fortemente, altrimenti diventa una brutta esperienza per entrambi’,
‘io lo voglio’, mi rispose ‘da quando ti ho conosciuto mi sei subito piaciuto, e spesso ho sognato di fare l’amore con te’
detto questo mi si inginocchiò davanti ed iniziò ad abbassarmi il pantaloncino, unico indumento che porto quando sono in casa da solo.
Il mio sesso aveva subito risposto alla sua richiesta, anche se io ero ancora un po’ perplesso, mi eccitava da morire l’idea di incularmi Anna, ma il farlo in maniera così calcolata faceva perdere molto del suo fascino.
Nel vedermi tutto nudo, con il cazzo duro e dritto, Anna non perse tempo, e presomelo tra le mani iniziò a baciarlo e leccarlo tutto, le sue mani correvano su e giù seguendo il ritmo della lingua, e così continuò per diversi minuti. Io sentivo la cappella diventarmi di fuoco, e non vedevo l’ora che lei lo prendesse tutto in bocca e che me lo succhiasse fino alla radice, lei però continuava a leccarlo e baciarlo finché non resistetti oltre, e, prendendo con una mano il mio cazzo e con l’altra tenendole la testa, glielo infilai tutto in bocca.
Lei cercò di ribellarsi, il mio cazzo, che &egrave di dimensioni non indifferenti, la soffocava e levava il respiro, ma io ero troppo eccitato per avere riguardo di lei, e poi era stata lei a venire in casa mia chiedendomi di incularla, quindi da ora doveva sottostare ai miei desideri.
Dopo essermelo fatto succhiare per diversi minuti, mi staccai da lei, la presi e la misi sul letto, in un attimo le fui sopra, e, divaricatele le gambe, mi stesi tra di esse. Lei si dibatteva, mi pregava di aspettare, diceva:
‘non così…. aspetta un attimo…..non voglio …..’
ma ormai mi era sotto e la mia eccitazione era salita alle stelle. Iniziai a carezzarle il seno prima da sopra il top, finché sentì i suoi capezzoli inturgidirsi, poi glielo alzai ed inizia a leccargli lentamente le punte. Anna continuava a dibattersi, ma sempre con meno convinzione, alternando frasi di diniego a mugolii di piacere, io sentivo che sotto di me il suo corpo stava cedendo ed ogni tanto spingevo il mio cazzo sul suo monte, per farle sentire cosa la stava aspettando. Questi colpi la facevano inarcare violentemente, cercando di giungersi a me, ma lo il suo slip, tra noi, le impediva questa soddisfazione. Mentre con una mano le tenevo le braccia alzate al di sopra della testa, per impedirle di picchiarmi, con l’altra mano iniziai a scendere sulla sua pancia, e poi nell’inguine, fino a che posai le mie dita sul triangolino di stoffa che ancora la copriva. Attraverso la seta dello slip sentivo che era tutta bagnata e calda, pronta ad accogliermi, ma io ancora indugiavo con le dita premendo nel punto giusto per farla eccitare ancora di più.
Dopo qualche minuto di questa tortura finalmente la liberai dal tanga, e, scendendo lungo la sua pancia, inizia a leccarle la fica. Le sua mani si aggrapparono ai miei capelli, era smossa da tremiti convulsi ed ogni sobbalzo tentava di allontanarsi dalla mia bocca, ma io la tenevo ben salda per i glutei e continuavo a titillarle il clitoride con la mia lingua, succhiandola delicatamente. Lei venne più volte, ma non le davo il tempo di riposarsi, perché continuavo a tormentarla con la mia lingua e poi anche con le mie mani, e lei non smetteva mai di eccitarsi.
Sentivo che anche il mio cazzo era quasi allo stremo e decisi di prenderla finalmente, mi risollevai e mi feci strada tra le sue cosce, pronto a penetrarla, ma lei a quel punto mi fermò
‘no ti prego, non mi prendere così, mettimelo dietro’,
‘piano, piano, facciamo tutto, non devi avere fretta, stanotte la dedichiamo totalmente a noi, abbiamo tutto il tempo di fare quello che vogliamo’ le risposi, e contemporaneamente iniziai ad entrargli dentro
‘no ti prego, non lo fare, ti scongiuro, non così’ mi disse quasi tra le lacrime agitando la testa a destra e sinistra come a volersi liberare del mio peso.
Non capivo questa sua ritrosia, l’avevo portata al culmine del piacere, in un punto di non ritorno eppure lei rifiutava di essere penetrata. Intanto io continuavo molto lentamente il mio movimento di penetrazione, non volevo rovinare tutto e subito, ma assaporare ogni millimetro di carne dentro di lei ma ad un certo punto mi fermai, lei continuava ad agitarsi ed a ripetermi
‘no, ti prego, non lo fare’ ed io sentii una inattesa resistenza alla mia penetrazione. Il mio stupore fu totale, mai avrei creduto che Anna fosse ancora vergine dopo tanti mesi con Marco, e rimasi per qualche secondo immobile indeciso sul da farsi
‘perché non me lo hai detto, perché non mi hai detto che sei vergine?’ le chiesi
‘perché un po’ mi vergognavo’
‘ma come &egrave possibile, in tanti mesi con Marco non avete mai fatto l’amore’,
‘no mai, non ci siamo mai riusciti’
cadevo dalle nuvole ad ogni parola, non riuscivo a capire come era possibile che non avessero mai fatto l’amore
‘ogni volta che ci proviamo, provo un dolore grandissimo, e Marco va in panico, dice che non ha mai sverginato una donna, e ha paura di farmi troppo male’
questa confessione mi eccitò a dismisura, sverginare ragazze era sempre stato il mio sogno ed anche il mio orgoglio, ne avevo sverginate parecchie, e mai nessuna si era lamentata dopo, questa confessione mi apriva una nuova sfida con Anna, e pensai che quella notte sarebbe stata memorabile.
Nel frattempo io non ero uscito totalmente da lei, continuavo a muovermi leggermente in senso circolare, la tentazione di sfondarla in una sola botta era fortissima, avevo sempre desiderato sverginare una donna così, ma il buon senso aveva sempre prevalso ed alla fine avevo sempre optato per penetrazioni lente ed indolori. C’era un qualcosa però, nella faccia di Anna che mi stimolava una certa violenza, la tentazione di sfondarla era forte, e dovetti fare uno sforzo enorme su di me per uscire da lei, onde evitare di farle male.
Mi stesi vicino a lei ed inizia a baciarla, nel frattempo le carezzavo il seno cercando di calmarla, lei piangeva e cercava di nascondere il suo viso nel mio collo ‘non devi piangere, non c’&egrave niente da vergognarsi nell’essere ancora vergine, la prima volta &egrave una esperienza bellissima e deve essere vissuta con gioia’, i suoi singhiozzi un po’ alla volta si calmarono, ed anche lei iniziò a carezzarmi
‘vuoi fare l’amore con me?’ le chiesi, la guardavo fissa in faccia, aspettavo di incontrare i suoi occhi, finalmente lei si decise a guardarmi
‘ho paura’ ammise ‘paura di sentire dolore’ l’abbracciai ridendo
‘non sentirai nulla se non piacere, te lo giuro, sarai tu a guidare il gioco come vuoi, in qualsiasi momento dirai basta, io mi fermerò all’istante, hai la mia parola’ queste parole sembrarono calmarla, lei annui e guidò la mia mano tra le sue cosce, iniziai a carezzarle piano la clitoride, poi le grandi labbra, già la sentivo umida, ed allora infilai lentamente un dito tra quelle pieghe, la sentii inarcarsi, iniziai a muovere il dito alternando movimenti circolatori a movimenti avanti e dietro, volevo che si abituasse a quell’intrusione, volevo che la sua vagina si allargasse abbastanza per accogliermi senza problemi. Prima un dito, poi due, e sentivo che si dilatava sempre di più, nel frattempo le parlavo per tranquillizzarla, ed anche per farla partecipare a quello che succedeva
‘come sei calda… lo senti il mio dito…. ti piace?…… lo senti che mi vuoi?……sei tutta bagnata, si scivola dentro che &egrave un piacere…..’
quelle frasi la eccitavano ed io aspettavo un suo cenno per andare oltre, ma lei restava muta. Allora mi sdraiai addosso a lei e lei poggiai il mio glande sule grandi labbra, mi muovevo appena, volevo che lei sentisse bene quello che stavo facendo, volevo che fosse lei a chiedermi di entrarle dentro. Spingevo appena senza forzare, muovendomi appena dentro e fuori, lei ansimava di piacere, dalla sua bocca iniziavano ad uscire dei lamenti ‘s….si….si’, ma non mi bastava, volevo sentirmi implorare di prenderla
‘dimmelo’, la incalzavo, ‘dimmelo che vuoi’
‘s…si…si’ ,
‘si cosa? Dimmi cosa vuoi’ ,
‘ti prego…si… ti prego’,
‘cosa, ti prego cosa, non lo vuoi?’ e con una mossa repentina me ne uscii da lei,
‘no…. ti prego…. non uscire’ implorava lei
‘dimmelo allora, dimmi che cosa vuoi’ e lo ripogiai tra le sue labbra, muovendomi questa volta un po’ più velocemente, ma senza mai entrare del tutto
‘dimmelo che lo vuoi, dimmelo che mi vuoi tutto dentro, voglio sentirtelo dire’
‘si ti prego….. dammelo…. entrami tutto dentro…..ti prego prendimi’ quella era la parola che volevo sentire, con un sorriso di soddisfazione le alzai i glutei con una mano, ero pronto a penetrarla, ma volevo vedere la sua espressione
‘guardami, ora guardami bene negli occhi, &egrave un momento, un solo momento di dolore per una esplosione di gioia’ lei alzò lo sguardò e mi guardò dritto negli occhi, allora capì che era il momento giusto per prenderla, mi voleva e non avrebbe opposto resistenza, il suo corpo si inarcava e cercava di prendermi tutto dentro, mi mossi per tre volte dentro e fuori, sempre più velocemente, si rifece viva in me la voglia bestiale di farla mia in un solo colpo, avevo capito che se fossi andato piano al primo dolore lei si sarebbe irrigidita non permettendomi più di penetrarla, e questo non lo potevo permettere al punto in cui ero, dovevo farla mia, uno… due…..tre ….
‘Guardami!!’ e con un sol colpo le fui tutto dentro.
Lei urlò, qualche lacrima scese ai lati degli occhi, ma sosteneva fiera lo sguardo, allora mi chinai a baciarla ‘&egrave finito, &egrave finito tutto, ora ti puoi rilassare che adesso viene il bello’.
Con una lentezza estenuante iniziai a muovermi dentro e fuori, sempre piano, lentamente, per farla abituare a quel corpo estraneo per la prima volta dentro di lei, lei doveva provare ancora un po’ di dolore, ma il piacere si faceva strada, e mi incalzava ad aumentare la velocità
‘si così…vai…entra di più…..più veloce…..’ iniziai ad aumentare il ritmo progressivamente, pianissimo, piano, poi sempre più veloce, sempre più veloce, ci muovevamo in perfetta sincronia, io sentivo il suo corpo scosso da tremiti e singhiozzi e la mantenevo giù per le spalle per non farla allontanare ad ogni colpo, sempre più veloce, adesso sembravamo impazziti di piacere, io sentivo il rumore secco del mio bacino che sbatteva sulle sue cosce, quel rumore mi eccitava ancora di più, ed allora sbattevo ancora più forte, non l’avessi tenuta sarebbe volata via tanto era la forza che ci mettevo, ma sembrava che a lei non bastasse mai, mi incitava
‘dai più forte….più forte…..mi devi sfondare…..dai…..daiii’ io stavo per venire, ed anche lei, sentì il suo liquido scorrere lungo il mio cazzo, un lago di umori ci riempiva e mi faceva scivolare dentro e fuori ad una velocità incredibile, aspettai qualche secondo che il suo corpo finisse di tremare ed uscì di colpo riempendole la pancia del mio sperma, che schizzava fuori come impazzito senza fermarsi, per diversi secondi.
Poi esausto mi appoggiai su di lei baciandola.

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