Rosie è pronta. La prova che le hanno assegnato avrebbe avuto al 99% un esito a dir poco imbarazzante, ma non intende tirarsi indietro.
Indossa, come previsto, un top a fascia bianco, che risalta sulla sua carnagione bronzata. Un paio di jeans attillati completa il suo abbigliamento visibile. Sotto c’è solo uno slip… nessuna traccia del reggiseno.
L’autobus sarebbe arrivato nel giro di due minuti, ed il suo cuore inizia a battere più forte. è a 50 metri della fermata e vede la piccola folla in attesa del mezzo. Quella folla sarebbe stata il suo primo pubblico.
Vede il mezzo svoltare all’inizio della strada e d’impulso stringe con più forza i manici delle buste delle spesa che le tenevano occupate le mani.
Sono piuttosto piene, ma con tutta quell’adrenalina in circolo il peso non è un problema.
Il semaforo rosso all’incrocio che precedeva la fermata le concede qualche altro secondo di attesa, poi scatta il verde. L’autobus la supera raggiungendo la fermata e scatta così anche la scommessa.
Non appena vede aprire le porte, Rosie inizia a correre come tante volte aveva fatto per non perdere un autobus.
Ma stavolta è decisamente diverso. I seni prosperosi non sono bloccati da alcun reggiseno e sobbalzano allegramente nella corsa. Il top, di una misura troppo grande per esigenze di scommessa. Rimbalza di conseguenza, tendendo però a calare di qualche millimetro ad ogni passo.
“Non potrai sistemarti il top finchè almeno un seno non sarà completamente scoperto. A quel punto, e solo a quel punto, avrai vinto la prova e potrai coprirti. E non basta che sia visibile solo il capezzolo. Avrsi con te due buste della spesa che non potrai abbandonare”.
Ricorda bene la regola. Spera che le tette le escano prima di arrivare alla fermata. La gente in attesa sarebbe stata il suo unico pubblico in quel caso. Ma non accade.
Quando arriva alla fermata, il top è sceso al limite dei capezzoli. Non si sofferma a pensarci. Vede un paio di ragazzi schiacciati sui finestrini dal lato della porta che la osservano mentre sale.
Ed è proprio in quel frangente che accade. La sequenza di fotogrammi non abbandoner’ mai più la sua mente…
L’autobus è pieno, e al primo tentativo di salire viene ‘sputata’ fuori.
Discende lo scalino all’indietro e lo risale in avanti, con un saltello molto atletico.
Quest’ultimo sobbalzo è però quello decisivo. Il capezzolo destro scavalca il bordo superiore del top ed esce allo scoperto. Un mormor’o accompagna lo show.
Nella vita normale, in quelle condizioni avrebbe dovuto coprirsi. Avrebbe dovuto appunto… ma non può, la regola glielo vieta.
Una massa di gente che preme per entrare la spinge all’interno del mezzo e la schiaccia contro il sostegno centrale, dove è già un ammasso di persone.
L’ultima spinta la fa inciampare, ed il piccolo sobbalzo è decisivo… il top scende completamente dal lato del capezzolo già al vento. Ora tutto il seno destro è al vento.
E, al di là della situazione, non è un seno che passa inosservato.
Segue un mormorio fitto nell’autobus, addirittura qualche fischio di approvazione.
Potrebbe chiuderla qui, ha vinto la scommessa. Potrebbe, di nuovo, ma di fatto non può.
Le buste della spesa che erano state la sua ‘zavorra’ di scommessa sono incastrate in basso. Prova a sollevarne una per arrivare al seno con la mano, ma niente.
Tenta di sottrarsi alla morsa ma è impossibile. Per di più, all’ennesima spinta, il seno nudo finisce a contatto col dorso di una mano aggrappata al sostegno, ma non si riesce a capire di chi sia.
‘Signorina si copra che diamine” le suggerisce una voce femminile. “Crede che non ci stia provando?” risponde lei alla cieca.
Subisce un’altra spinta da dietro da parte di alcuni che sbraitano per entrare, devono andare al lavoro, eccetera eccetera. Il seno si schiaccia ancora di più sul dorso di quella mano. Difficile credere che il proprietario non abbia percepito il capezzolo turgido.
Un uomo sulla quarantina alla sua destra le si rivolge con apparente cortesia. “Vuole che gliela tenga io?”. Diventa rossa e reagisce d’istinto. “Ma come si permette?? Tenga le mani al loro posto!”.
Il tipo non si scompone. “Ma cosa ha capito… intendo la busta della spesa, così si libera una mano per coprirsi”. “Oh… mi scusi… si sarebbe molto cortese”.
Rosie solleva un po il braccio che le sembra meno incastrato, il sinistro, affichè il benefattore prenda la busta. Ma quel movimento è controproducente. Anche l’altro seno, rimasto fino ad allora coperto per qualche misterioso motivo, fuoriesce proprio mentre l’autobus riparte..
Ora è praticamente in topless. I seni sobbalzano ad ogni sconnessione della strada e Rosie fa in tempo a maledire chi non ha fatto adeguata manutenzione dell’autobus sistemando gli ammortizzatori. In quell’occasione avrebbe preferito non essere dotata di una terza piena.
Con la mano libera sistema il top coprendo finalmente i seni alla meglio. Ringrazia il gentiluomo che l’ha aiutata e si rende conto che la stanno guardando tutti, come se fosse ancora in topless.
Esce con difficoltà alla fermata successiva.
Insieme a lei esce un ragazzo che le era stato vicino fin dal primo istante. “La scommessa è vinta” le dice.
Il racconto nasce dall'unione di alcune esperienze sessuali e relazionali che ho vissuto. Celeste esiste, ma non è quello il…
Pazzesco..sarebbe bellissimo approfondire la sua conoscenza..
Mi piace pensare sia un racconto reale..se ti andasse di parlarne scrivimi a grossgiulio@yahoo.com
Molto interessante, è realtà o finzione? Dove è ambientato?
Felice che le piaccia. Le lascio il beneficio del dubbio…