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La rossa Delia

By 16 Dicembre 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

Questo racconto risale a qualche tempo fa.

La giornata non inizia benissimo!
Lunga revisione con la professoressa alla mia tesi di laurea, con dubbi e ripensamenti sul progetto che mi avrebbero costretto a modifiche e lunghe notti insonni…
Uscito dalla facoltà di Valle Giulia, per un veloce rientro a casa, scopro la mia moto a terra, presa da un maldestro Schumacher che in manovra l’ha urtata, senza degnarsi di fermarsi o lasciare un messaggio! Risultato della bravata, leva del cambio spezzata e moto al momento inutilizzabile.
Lasciata la moto in modo più sicuro, mi sono avviato verso la fermata degli autobus, con l’idea di dimezzare il tragitto verso casa tra mezzo pubblico e camminata sul lungotevere per scaricare il nervosismo .
Giunto alla fermata, comincio a rilassarmi per il vociare di diverse ragazze che come me sono in attesa del mezzo. L’attesa dura una decina di minuti spostando pian piano i miei pensieri su considerazioni ben lontane da quanto accaduto. Il sole piacevolmente caldo illumina la giornata del primo mese di primavera, contribuendo a far svestire da giacconi e cappotti i corpi delle ragazze che ne infagottano le forme.
L’arrivo del bus distoglie questi ultimi pensieri e mi porta di fronte ad una spiacevole realtà, fatta di persone che pigiano per salire sul mezzo pubblico. Mi ritrovo dentro schiacciato, in un lamentio continuo di sconosciuti compressi da chi gli sta accanto.. il mio zaino ed il mio tubo di disegni non facilitano i miei movimenti che, per quanto possibile, cerco di tenere addosso disturbando il meno che posso .
Le fermate passano ed anche se più persone scendono di quelle che salgono, la situazione migliora di poco. Guardo fuori dai finestrini e all’ennesima ripartenza da un semaforo la persona che ho di fronte mi aderisce perfettamente, portandomi a spostare di lato la testa per non mangiare i suoi capelli. La condizione cambia, quando sento in modo inequivocabile il suo bacino che spinge su di me… il cuore accelera.. sono io che ho “voluto” sentire, oppure &egrave solo una posizione generata dalla calca generale? La marcia del bus riprende in modo normale ma i nostri corpi restano in questa nuova posizione in cui cerco di mantenere un contegno ma.. averla così addosso mi provoca una prima eccitazione che poco riesco a controllare. Il dubbio svanisce quando oltre alla pressione inizia un leggero dondolio dei fianchi… la mia attenzione passa (per quanto possibile in una situazione del genere), allo studio del corpo che ho addosso. I capelli che ho sotto il mio naso sono rosso ramato leggermente mossi di media lunghezza, non riesco a vedere il viso se non per una minima parte della guancia e del naso, regolare, con leggere lentiggini. Il suo corpo, emana un buon odore che ora avviso più forte, forse per un aumento della mia respirazione. Ha un golfino leggero verde a V che lascia scoperto il collo e parte delle clavicole, dallo struscio non capisco se porta una gonna o pantaloni, e se in un primo momento sono rimasto fermo sotto le sue pressioni, ora.. rispondo ed inizia una danza che mi porta dopo poco alla massima erezione. Ho la mano sinistra libera con cui prendo il suo fianco e lo stringo…. dalle spalle vedo che anche lei ha accelerato la respirazione.. il movimento &egrave continuo e sincronizzato.. le mie dita si infilano sotto la sua maglia e carezzano pochi cm di pelle nuda che la fanno sussultare. Il gioco s’interrompe bruscamente quando l’autobus si ferma e lei velocemente si fa spazio tra le persone.. scende! Resto pochi secondi paralizzato e poi mi fiondo fuori.
L’aria fresca mi risveglia da quel torpore ed estasi di aria rarefatta e profumo inebriante di qualche secondo prima.. mi giro verso destra e la vedo, cammina a passo veloce verso il semaforo pedonale per attraversare. Mi dirigo verso di lei.. ha un’andatura sicura ed una silhouette piacevole…la borsa a tracolla sulla spalla destra ed una giacca tenuta sul braccio sinistro. Sotto il maglione una gonna sopra al ginocchio con stivali neri bassi, senza calze, le gambe sono nude di carnagione molto chiara che spiccano con il nero degli stivali e della gonna. Si ferma aspettando il via libera pedonale… ora le sono a fianco.. ha lo sguardo dritto dall’altro lato della strada.. le fisso gli occhi verdi e la trovo… incantevole! E’ più grande di me, credo abbia 35-37 anni ..forse qualcosa di familiare nei lineamenti ma no.. non la conosco. Non mi guarda scatta il verde e la seguo, le cammino di fianco un paio di passi indietro, non voglio spaventarla ma conoscerla… voglio provare di nuovo quella meravigliosa sensazione di quel corpo aderente al mio e scoprirla di più!
Ora il passo si fa più veloce, siamo quasi soli su un marciapiede delimitato sul lato sinistro da una lunga fila di auto parcheggiate e sul fianco destro, un palazzo con le bugne a rilievo. Si ferma davanti al grande portone in legno e per la prima volta mi guarda. Le sono ad un metro fermo di fronte a lei:
“Ti posso offrire un caff&egrave?
“No ..perdonami ma devo rientrare in casa ed &egrave.. tardi.
Mi avvicino di un passo.. cerco di sorridere e di rassicurala il più possibile
” Un caff&egrave velocissimo e ci salutiamo…dai!
Si gira apre il portone ed entra velocemente! M’infilo dentro l’atrio e si gira di scatto, ha chiamato l’ascensore
” Ti prego non &egrave possibile..
Le porte scorrevoli si aprono, entra, ed io entro dietro di lei spingendo il numero del piano più alto che vedo! Ci guardiamo per qualche secondo poi le dico:
“voglio solo conoscerti
e lei
” io no!
Dicendolo si avvicina leggermente a me..le prendo la vita con il braccio destro e la bacio. E’ un bacio prima leggero, poi le bocche si aprono e la lingua cerca ed assaggia il suo sapore.
L’ascensore si ferma, &egrave arrivato al piano. Usciamo, fa un minimo di resistenza ma..debole troppo debole. Le prendo la mano e saliamo le due rampe di scale che portano sul pianerottolo, dove ci sono due porte di servizio. Siamo in piedi.. io di nuovo dietro di lei.. come sull’autobus e questa volta oltre a tenerla stretta a me, le mani frugano sotto la sua maglia… raggiungo il seno che mi riempie tutta la mano… sento il capezzolo duro da sopra il reggiseno… le bacio il collo che mordicchio e lecco…si struscia sempre più in modo evidente sentendo il mio cazzo di nuovo duro come in autobus.
Alza le braccia e le piega indietro prendendomi la testa.. la gira di lato e ci baciamo in modo profondo..invadente… intrecciando lingua mordendo labbra e succhiando avidamente mentre continuo a spingere sul suo culo che dimena passandosi il mio cazzo su e giù.
Ci giriamo uno di fronte all’altro..le alzo la gonna risalgo la coscia e trovo il suo slip completamente bagnato.. continuiamo a baciarci avidamente mentre la sua mano saggia il mio cazzo da sopra i pantaloni..lo tiene stretto forte . Sposto un lembo degli slip e sento il labbro della sua fica eccitata… sussulta.. il contatto pelle/pelle la fa ansimare…passo con le dita dal suo culo al monte di venere…girando intorno il clitoride…&egrave un mugolio continuo sempre meno controllato… se si dovesse aprire una porta al piano sottostante la possibilità che ci senta qualcuno &egrave certa!
Scendo con la bocca dal seno alla pancia.. continuando a tenere la mia mano tra le cosce che gioca con le sue labbra assecondando i movimenti di bacino avanti e indietro… arrivo ad annusare e lecco intorno al clitoride. E’ scossa.. con le mani mi tiene ben salda la testa su di lei, le alzo una gamba facendola appoggiare su un gradino della porta di servizio, agevolandomi l’apertura delle sue labbra…&egrave gonfia eccitatissima e continua a spingermi la testa mentre succhio e lecco avidamente passando le mie dita dalla fica allagata al culo.
Mi tira su per la testa.. mi alza verso di lei e ci baciamo la bocca.. sente il suo sapore e lecca le mie labbra.. ora sono io in piedi ed &egrave lei a scendere aprendomi i pantaloni e liberando finalmente il mio cazzo!
Lo prende in mano alla base stringendolo forte e la cappella lucida si gonfia di più.. rilasciando una gocciolina.. lo guarda a pochi cm dalla sua bocca.. lo imbocca succhiandolo forte per la metà scoperta dalla sua mano… gira con la lingua intorno alla cappella mentre con la testa segue il movimento del mio bacino.. le prendo entrambi le mani.. voglio sentire solo la sua bocca che succhia lecca ed ingoia più cazzo che può!
La tiro su, non voglio venire così… mi siedo sul gradino e lei su di me… mi sdraio leggermente ed il mio cazzo la impala tutta… ho i suoi seni tra le mani che lecco e succhio passando da un capezzolo all’altro.. si muove con il bacino avanti ed indietro strusciandosi sulla base del mio cazzo sempre più velocemente… bagno le mie dita e scendo con la mano sentendole il culo leggermente aperto.. continuo a bagnarlo intorno ..ed entro! la sua bocca si apre per metà tirando fuori la lingua..ora sono io che aumento le spinte coordinandomi tra cazzo e dito che le scopa il culo… cerca la mia bocca la bacio e la tengo incollata a me mentre ansima forte.. aumentiamo la velocità…lo sbattere della mia mano sul suo culo mi fa dire ” che meraviglia di fica e culo che hai” …e lei ” che cazzo che cazzo”!! .. viene soffocando nella mia bocca gemiti lunghi e prolungati…non resisto più.. ultimi colpi ed esco venendo copiosamente sul suo culo e sulla sua schiena…
Restiamo in quella posizione qualche secondo, per scoprire se qualcuno si &egrave accorto di noi….sorridiamo complici.
Dopo esserci ricomposti scopro che non le sono sconosciuto… lavora in facoltà in uno degli uffici dove alcuni giorni prima mi ero recato un paio di volte per un certificato di un esame facoltativo fatto fuori sede.
Lei era nella grande stanza ma non l’ho notata, ho sempre parlato con la sua collega la quale, una volta uscito, si era lasciata andare ad apprezzamenti che l’avevano incuriosita.
L’incontro in autobus &egrave stato un fortuito e meraviglioso caso che ha dato vita ad un rapporto clandestino (lei 40 anni spostata) durato un pò di tempo.

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