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LA SFONDATA (consapevolezza)

By 1 Aprile 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

Mi chiamo Vera , sono una donna di 26 anni, alta 1,80 , mora , una terza abbondante, una voglia irrefrenabile, capace da condurmi da una vita sessuale tiepida e quasi anonima a diventare una macchina di piacere, instancabile e perversa, capace di soddisfare decine di uomini anche in gan bang.
Per i miei affezionati amici e amiche che già conoscono la mia storia, questo breve riepilogo &egrave un occasione di piacere in autoerotismo, d’altronde mentre dgt e ricordo le mie passate avventure, mi trovo dentro di me , un vibro a batteria che stimola la mia micina, per chi mi legge per la prima volta &egrave l’occasione per conoscere Vera . Ma i nuovi amici possono anche andare nella sezione autori e cercare Eroticavera, nella sottosezione dei miei racconti possono trovare ‘ LA sfondata’ (trasformazione) con i 20 capitoli, può essere un modo per saperne di più.

La frequentazione con Erica , una mia cara amica, mi porto a conoscere l’amore saffico, ma anche a provare i primi desideri di un sesso passionale e animalesco, giocare con membri finti , mi porto a scatenare le mie fantasia erotiche, accompagnate dalle visioni di film hard. ‘
‘Una serata di fuoco’
prende vigore in una stanza d’albergo dove mi trovavo sola , a solleticare il mio corpo, divorato da una folle desiderio erotico. Ma la lussuria che nutriva il mio corpo di femmina calda mi trascinò fuori di quell’albergo, dove venni abbordata da un signore distinto a cui feci un pompino da urlo’
‘ Troia fermati mi sto per svuotare i coglioni in bocca, ora ti voglio fottere ,sali su, montami!’ Mi feci scopare sulla macchina, mi feci anche pagare, fu la prima marchetta, ma la serata non si concluse. Scesa dalla vettura, diedi spettacolo instrada aggiustandomi il autoreggenti, fui notata da un vecchio porco, che mi segui dentro un bar, e li mentre mi rifocillavo mi consiglio di seguirlo. Accettai , il consiglio, combattuta tra me e me , mi recai in una sala cinematografica , adiacente al bar, qui nel buio della galleria ebbi un rapporto focoso con il maschio, ch prosegui nei bagni del cinema. ..
‘Sei una fantastica Troia, mettiti a quattro zampe che ti sfondo !’.
MI prese in ogni buco, aveva un bel membro, usci dal cinema piu vogliosa di prima che entrassi, quanto &egrave che entrando in un pub mi feci rimorchiare da cinque uomini , che per combinazione dormivano nello stesso hotel dove soggiornavo. In una camera dei tipi , fui presa in tutti i buchi dai cinque mandrilli, che svuotarono le loro palle dentro di me e su di me, ma la serata si concluse nella mia camera, dove i più audaci accompagnandomi e sorreggendomi per le chiappe, dato che ero sconvolta dai ripetuti e molteplici orgasmi e stravolta dalla tanta vodka ingerita ,mio fecero provare il brivido della pioggia dorata, e da vera cagna mi scoparono la figa in due penetrandomi senza problema tanto ero sfondata. Un di loro mi fotografo con il cellulare.
Passarono mesi da quel pomeriggio di fuoco, dove mi trasformai da battona marchettara da strada, a troia da cesso pubblico in un cinema, a baldracca da gang bang in hotel e cagna sottomessa.
Dovetti cambiare scheda al cellulare, venni bombardata da sms e mms da parte di quel porco che mi aveva fotografata. Le immagine di me con i membri in bocca, riempita di seme maschile sul viso e dei miei buchi larghi mi rendeva molto vogliosa. Venni tentata a rispondere al tizio e iniziare un cammino molto pericoloso. Per evitare situazioni incontrollabili decisi di cancellare ogni traccia . Di notte pensavo sempre a quella sera e mi toccavo furiosamente immaginando il proseguo di quelle situazioni erotiche. Mi ricomponevo presto e ritornavo ad essere la santarellina di sempre.
Un giorn o che mi senti con Erica e le raccontai di quanto ero stata troia.
Questo forse si aspettava da me , un giorno ci incontrammo, e dopo una rimpatriata molto erotica mi porto a conoscere Alain’la cagna &egrave qui con me pagherò il mio debito, fra poco te la porto, la ripulisco a dovere le ho appena pisciato in bocca. E capace di farsi fare di tutto, oggi posso tranquillamente pagare il mio debito con questa zoccola. ”’

Vera, Elisa e l’antiquario’

Erica mi trattò da troia, da sua sottomessa, dovetti soddisfare le voglie dell’antiquario, per pagare il debito di Erica. Mi fu fatto un video dove Erica mi possedeva, con dei membri finti. Lei dopo poco andò via soddisfatta lasciandomi nella mani del uomo che mi fece accoppiare con una moltitudine di uomini, a pagamento. Da vera puttana, tale mi sentivo, i primi li ricevetti in una stanza da letto ad uno , ad uno, gli altri in una furiosa gang bang . che mi vide protagonista di innumerevoli performance erotiche, fino a riceve anche due membri nel culo. Fui filmata durante l’orgia.
‘Una gang bang per Vera’
”UN UOMO senza farsi pregare mi punto il cazzo in figa , come un equilibrista mi penetro.. IN un momento avevo tre cazzi in bocca due in mano due che mi strofinavano sui seni tre che si segavano con i miei capelli due me lo appoggiarono nelle orecchie e un a cazzo nella figa e due nel culo: ALAin era in estasi riprendeva girava con la sua videocamera mi immortalava nella mia performance
‘ Mamma mia che razza di troia piu di tredici cazzi a tua disposizione ; Stai facendo godere tredici cazzi anzi quindici ”” l’orgia continuò fino a riempirmi e farcirmi tutta.

Io alla fine riempita e umiliata crollai per lo sfinimento , l’indomani fui trattenuta e sfondata dall’inserviente di Alain Mai sazia!

Mi concedai da Alina che mi fece una proposta, passarono i gironi, e fui contattata da una amica speciale di Erica Una strana ospite .
Mi sfondo completamente, mi presento un suo amico, che mi prese e mi fece godere come la cagna che sono.
SOTTOMESSA AL PIACERE
l’ospite va via vado a lavorare e me ne succedono di tutti i colori.
Strarotta :praticamente sfondata
SOTTOMESSA AL PIACERE
Donna da bordello

Dopo scopate e ricatti vari, finisco a battere in un motel , tra i clienti anche mio zio.

Mi contatta Alain mi preparo per partire con lui, ma vengo accompagnata da un suo ‘amico’ che mi usa a suo piacimento
La sfondata in viaggio
Prestata anche ad un magnaccio per fare marchette , in autogrill.

Dopo peripezie parto con Alain Una cagna a Parigi

Qui avviene di tutto da lo scambio di gioielli antichi, a orgie, sfondamenti, sborrate, bevute di piscio e passegiate con il ball gag, e sfondamento totale da parte di un cazzo asinino.
Ritorno a casa ma devo fuggire ormai la fama di troia sfondata raggiunge anche il mio paese.(continua)
Arrivata nella mia nuova città, ebbi la fortuna di trovare subito un bivano in un palazzo dove oltre a me, c’erano solo uffici, dunque ero tranquilla. Non avere pettegole e vicine curiose, questo mi rasserenava, stare di notte sola , in un edificio , non preoccupava per niente.
Per i primi giorni cercai di organizzarmi e conoscere il luogo, il giorno mi passava tranquillamente, se non era per delle telefonate insistenti di mio zio, del ex portiere di notte di colore, e del ricattatore rincontrato nell’agriturismo di mia cugina, ma anche dei tipi dell’hotel dove per qualche giorno avevo fatto le marchette. Ma oltre a questi scocciatori, arrivarono telefonate dei miei genitori che volevano sapere notizie. Ma anche il mio ex ragazzo e altri amici che avevano sentito storie su di me, del tipo che facevo la troia in squallidi motel, che paesani giuravano di avermi visto battere in un a piazzola di un autogrill, ovviamente io negai tutto. Ero molto confusa, dovevo cambiar vita, ormai avevo subito la trasformazione in una cagna senza ritengo , ma questo mi stava causando problemi, non solo come relazioni sociali, ma anche nel vivere quotidiano rischiavo di mettermi in guai seri , ero scesa troppo in basso, mi stavo degradando troppo. La cosa per me più sconcertante che ero sempre bagnata nel pensare tutte le mie avventure anche le più scabrose e umilianti , la mia vera natura &egrave quella della cagna in calore.. Costretta scappare in un luogo dove nessuno mi conosceva .
Passai notte inquiete , dove l’eccitazione veniva soprafatta dalla paranoia , per poi riprender il sopravento. Ma quello che mi agitava maggiormente pensare che giravano dei video su di me.
In particolare pensavo all’orgia nel negozio di Alain, alle mie scorribande hard, trattata come cagna per le vie di Parigi, la performance con l’uomo dal cazzo di mulo. Ricordare i momenti in cui ero stata umiliata , sottomessa, messa a disposizione pubblicamente alla merce di chiunque, mi faceva vivere degli incubi, venivo assalita dalla paura che qualcuno mi potesse riconoscere.
Queste fobie mi colpivano mentre girava per strada e qualcuno mi fissava, a me raggelava il sangue, altre volte, invece ancheggiavo vistosamente perché al pensiero che sapessero che razza di troia ero, mi faceva bagnare da morire.
I giorni passavano, avevo dei soldi da parte, ma mi occorreva un lavoro, integrarmi socialmente. Ero corteggiata al supermercato , nei bar, ma cercavo di non dare nell’occhio, vestita sempre coperta, cercavo di non mettere in mostre l mie notevoli forme. Coque questo &egrave sempre difficile , per una gnocca di 180cm di H , con capelli dipinti di rosso , il corpo suntuoso, di passare inosservata ,cercavo di no dare confidenza. Anche se quando dei porci mi insultavano palesemente per strada , mi veniva di gridagli ‘Sono qua! Sono la vostra troia, sfondatemi tutta! Voglio i vostri cazzi puliti, puzzolenti , nodosi, grossi , piccoli.! Voglio bere la vostra sborra!’
. Ma mi fermavo facevo del auting
‘Vera calmati. Se continui cosi , finirai male, sei una cagna in calore , una femmina nata per esser sottomessa e donare piacere,ma non puoi lasciarti andare!’ Ritornavo a casa, molto nervosa, mi pentivo di essermi fermata, a volte stavo ore a masturbarmi. Dentro di me soffrivo. ma un giorno che mi recai in una banca per sistemare delle faccende, conobbi . S. un impiegato sui 40 anni, brizzolato, dallo sguardo molto virile, sposato ma di quelli molto mandrilli, in cerca di una figa da fottere, ma senza compromettere l’equilibrio di coppia.
S. fu subito disponibile , nel campo bancario, ma mi invito per la pausa pranzo, ero molto eccitata aveva parecchio che non avevo contatto carnale con un uomo. Lui come da copioni , in questi casi di mariti adulteri, mi parlo di se, raccontatomi la solita menata , che con sua moglie non andava più d’accordo, che stavano insieme solo per l’occhio sociale e per i figli. MA a me realmente non interessava un cazzo, anzi veramente a me interessava quello.. Dopo qualche giorno , ci trovammo , in un sottoscala dei garage deserti di un grande edificio di uffici, che ci baciavamo come dei ragazzini. Lui si accorsi subito che ero in astinenza di cazzo, avevo dei jeans stretti sotto niente, mi abbasso i pantaloni facendoli arriva fino le caviglie, mi fece allargare le gambe e infilo la sua lingua nella mia figa colante: ‘Piccola sei caldissima!’ mi fece venire a suon di linguate sul clitoride, mentre con due dita pompava la mia figa, mi fece gridare di piacere , e venni nella sua bocca. Dovetti strozzare i miei gridolini di piacere, potevamo essere scoperti.
Ricambiai subito il favore, mi abbassai anche io, estrassi una bella mazza, che fu subito assaporata dalla mia bocca di vogliosa., la mia lingua lo lavorò a dovere, Picchettavo la punta del glande per poi con ingordigia ficcarmi fino a che potevo l’ asta dentro la mia bocca, massaggiando le palle con la mano presi a fargli una pompa di gran carriera , e lui dettava il ritmo con la mano che teneva dietro la nuca. Avevo la bocca piena di saliva, si creava un sciacquato, con il movimento della mia bocca intenta a spompinare quel membro.
‘Dai da brava , continua cosi, Vera, che ti scopo tutta la bocca!’. Lui prese a darmi dei colpi furiosi, io ammortizzavo bene, durante la penetrazione orale, la mia lingua lavorava l’asta.
Ero li con i pantaloni attorcigliati alle caviglie, l’altra mano, che mi stuzzicava la fighetta, sentivo i capezzoli indurirsi , le mie guance si gonfiavano e si sgonfiavano al passaggio nella mia bocca di quel cazzo duro e potente, da li a poco che scarico un primo getto, che mi arrivo in gola ,deglutì facilmente, strinsi le labbra sul tronco, per contenere gli altri potenti getti che si susseguirono, fui riempita in bocca, inghiottiti tutto.. lo tenni ancora in bocca, lavorandolo di lingua, finche si smoscio tra le mie labbra. S , ricevette un telefonata, era la moglie, io ero ancora molto eccitata , mi entrai tutto il suo cazzo moscio in bocca, anche le palle, facendo lavorare la lingua.
Finita la telefona t a, me lo usci o di botto, Mi bacio in fronte , mi disse che ero stata stupenda che ci saremmo sentiti, ma purtroppo la moglie era andata a trovarlo in ufficio, mi lascio con i pantaloni abbassati, la mia figa calda e bagnata, la bocca al sapore di sborra, sola e insoddisfatta , ero incazzata. Trattata da pompinara, usata e buttata via, in sottoscala come un fazzolettino di carta usato.
La voglia consumava il mio corpo, presi a carezzare la mia figa vuota. Accovacciata con i jeans alle caviglie, all’improvviso percepì dei lamenti, anzi dei gemiti, scostai la testa quando dietro una colonna vidi la sagoma di un membro, tozzo ma ben nutrito, allungai lo sguardo, spunto una mano, sempre accovacciata avanzai lentamente, verso quella minghia, mi trovai poco lontano un vecchietto , un porco che si era goduto la scena del pompino di prima. Non mi intimorì, ne mi spaventai, con la mano feci cenno di avvicinarsi.
La cagna che regna dentro di me, prese il sopravento sulla vera giudiziosa.
Senza sprecare parole, presi in mano qual cazzo che era medio , non grosso non lungo, me lo infilai con bramosia in bocca , lo pulì bene con la lingua gli leccai le palle: no nera pulitissimo, anzi, m ala libidine di cagna supero ogni confine.
‘Dai troia ! , Brava,ah,ah,ah!!! Si!!,siii! ‘ Era incredulo , con la voce tremolante, con il fare impacciato, ma audace, un guardone , spione e porco ,che aveva una sventola come me che lo spompinava.
Mi afferro la testa, io aprii la bocca e entrai tutto anche le palle.
Prese a scoparmi goffamente e ansimando in bocca. Era duro quel membro nella mia bocca. Mi fece alzare uscendo il cazzo , senza dirmi niente mi fece appoggiare il capo e le mani al muro , ero con il culo a novanta gradi , si fece strada tra le mie chiappe, infilo il cazzo nella figa, prese a fottermi, guaiva come un cane, e ansimava , vistosamente e affannosamente , dopo poco , usci il cazzo e mi sparo dei colpi di sborra sulla schiena, accennai ad flebile orgasmo , ma la mia voglia resto, mi girai come ua cagnetta ancora in colare e rimanendo sempre in ginocchio, lo presi in bocca , mentre mi toccavo furiosamente, la mia lingua avvolse quel membro ormai a riposo, mi dedicai palle, scesi più giù, mentre , la mia lingua si muoveva velocemente su quei coglioni ormai svuotati, guardavo in alto ad incrociare il suo sguardo, mostrandogli vistosamente quando ero troia sconcia.
Lui accennava a qualche gemito , presi a sputargli sui testicoli, come una puttana addestrata e mostrandogli la mia lingua con fare volgare, guardandolo negli occhi, mentre raccoglievo tutta la mia saliva. Con le mani allargai le sue gambe , continuai a leccarlo, cercai il buco del suo culo che lui no mi nego anzi..
‘Brava troia,leccami il culo ‘ .
Afferrai con le mani le sue chiappe cadenti, infilai la punta della mia lingua, dentro quel stretto buco. Leccavo come una cagna impazzita, nel frattempo, avevo lasciato la presa delle sue chiappe, per indirizzare la mia mano sulla mia figa vogliosa. La mia lingua si dedico a lucidare nuovamente le palle di quel vecchio, raggiungevo un orgasmo, grazie alle mie mani esperte che sapevano stimolarmi. Il vecchio si allontano , di botto, mentre io ansimavo e godevo.
‘Scusa troia ma devo pisciare!’ A queste parole , continuavo a stuzzicare con le dita la mia figa ‘
‘AHAHAH, vengoooooooo. Devi pisciare ? ‘
L’uomo vedendo il mio sguardo assatanato, mi fisso dritto negli occhi.. e con un cenno della testa mi rispose in modo affermativo, mentre impugnava il suo membro gonfio di piscio in mano , e posizionato vicino la mia bocca.
Stavo godendo mentre continuavo a masturbarmi infilandomi due dita in figa, che entravo e uscivo.
‘Ahhhhhhh, Allora, pisciami in bocca porco’!Ah,ah,ah!!! Usa la mi abocca e il mio viso come un cesso’ Avevo perso la cognizione la canga Vera aveva preso il sopravvento.
Apri la bocca poco distanza di quel cazzo.
Avevo di fronte un vecchio , con il suo bigolo semi moscio davanti la mia bocca, i primi zampilli raggiunsero la mia lingua, riempiendo la mia bocca, deglutivo e ingoiavo. Mente ero li a fare il cesso vivente l’uomo scaricava dentro la mia bocca una lunga pisciata, nel frattempo accompagnando l’atto con un gemito di liberazione .’Ahhhhh, sei proprio un cesso, cagna!’
. Ne fece tantissima, non riuscivo più a ingoiarne, dalla mia bocca piena e otturata ,ne fuoriusciva tanta scolandomi per il collo e insudiciandomi tutta , socchiusi per un attimo la bocca, ma l’uomo indirizzo il flusso verso il mio viso dovetti chiudere gli occhi, anche i capelli furono innaffiati . Riapri la bocca, e allora indirizzo il getto dentro, appena fini , si scrollo con fare volgare l’uccello facendomi arrivare delle gocce in viso.
Il vecchietto spompato , ma invigorito dalle mie performance, con piglio autoritario’
‘Ora asciugalo . Troia!’
Con il viso tutto bagnato e in stato pietoso, apri la bocca e con le labbra e la lingua asciugai .
Dopo , mi fermai ansimando , disgustata dal sapore nauseante, ma ero appagata, nel contempo vergognata dal mio essere tori a e cagna.
Avevo cambiato città ,ma la Vera troia era uscita allo scoperto, all’improvviso un rumore ci distrasse, l’uomo intimorito che qualcuno ci potesse scoprire, si sistemo alla peno peggio &egrave scoiattolo via. Io rimasi immobile. Mi sistemai, non mi potevo ripulire, e andai via, ma senza uscire dall’androne , non mi volevo fare veder in quello stato schifoso, presi la stessa strada del vecchio.
Mi trovai in strada , la buona sorte mi assistette, stava iniziando a piovere, un acquazzone estivo, di quelli in cui &egrave piacevole farsi cadere la pioggia addosso. Camminavo per strada tutta zuppa , mi lavavo dal piscio che avevo ricevuto, certo il cattivo odore non riuscivo a togliermi ,pero anche se passavano gente , sembravo solo una pazza che non si riparava. Anzi mi godevo aprendo la bocca l’acqua dal cielo.
Arrivavi a casa , mi lavai , ci volle parecchio per liberarmi dal odore di urina. Ma riuscì nell’impresa , bella &egrave profumata , usci. Quella sera trovai anche lavoro. Venni a sapere dalla titolare di un pub che frequentavo, Tania, che in un negozio di abbigliamento cercavano per quindici giorni una commessa. Non era granch&egrave come lavoro , ma mi potevo tenere occupata. Tania gestiva un pub, dove oltre che a bere servivano piatti fusion , a volte c’erano gruppi musicali, era un posto carino.
Quella sera il locale era vuoto erano le 19,00 circa, stavo bevendo e parlando con Tania, quando la donna, una cinquantenne rossa di capelli(naturale qualche anno prima) , molto longilinea, ben fatta e ancora in forma, accavallando le gambe, aveva un gonnellina corta metteva in mostra il suo piedino delizioso ben curato. Mi Sali una voglia matta di leccar e ciucciare le dita di quello amabile piedino . Tania dal mio sguardo se ne accorse, inizio a continuare a parlarmi del lavoro, ma realmente fissandomi negli occhi si stava eccitando, quante che mi chiese’Ti piacciano i mie piedini?’
Arrossendo , abbassai la testa, prese ad accarezzarlo, deglutivo, ero imbranata nel parlare, nel mentre arrivo la cameriera in ritardo , con tono autoritario gli diede una cazzata tremenda, la mando a sgobbare. Tania mi disse che la voleva licenziare, e mi chiese che se si liberava il posto se mi andava eventualmente di lavorar da lei. IO ero presa da quella donna cosi affascinante e dominante. Gli diedi la mia disponibilità, lei disse che era molto esigente , che amava essere chiamata padrona, mentre si lavora, che voleva una ragazza che eventualmente la aiutava anche casa. Gia mi immaginavo al suo servizio. Non come ma presa dalla lussuria mi trovai a carezzare e il suo piedino che era proprio vicino alle mie mani. Gli chiesi scusa ma lei ‘NO! Cara ,non ti scusare può toccarlo, carezzarlo’. Le mie dita sfiorarono le dita a uno a uno , dallo sguardo mi accorsi che Tania ne traeva piacere , mentre continuavo con quel servizietto , sottovoce mi ordinò ‘ Leccamelo e ciuccia le dita ad uno ‘ Mi abbassai come una servetta ubbidiente e rimanendo seduta, presi con le labbra il dito pollice, lo lappai e senza fare uscire la lingua , lo leccai e succhiai,facendole percepire la carnosità delle mie labbra. Alzavo gli occhi , incrociando quelli di Tania, che con la mano mi carezzava il viso per poi sfiorarmi il lobo del orecchio, poi prosegui a leccare tra un dito e l’altro, per poi ciucciare ogni singolo dito, slinguazzandoli con bramosie, non tralasciando gli spazi tra un dito e l’altro. Finito di succhiarli avidamente ad uno ad uno spalancai la mia bocca e mi entrai tutte le dita di quel piede, con la lingua leccavo la pianta. Insalivai bene quel piedino, la mia padrona era contenta lo si leggeva nello sguardo compiaciuto, io da brava servetta.. mi fermai e mi guardò fissa negli occhi.
‘ Sei una brava cagnetta!’ Feci uscire dalla bocca il piede, per dedicarmi a leccare la pianta, lei con la mano mi scosto la testa bruscamente, fu un segnale, stavano entrando i primi avventori, mi rialzai come una molla,Tania mi schiaccio l’occhio, in modo complice. Si dedico ai clienti, dopo qualche minuto mi bacio sul collo , lasciandomi per qualche secondo il contatto delle sue labbra sensuali . ‘ Cara la birra te la offro io , ti aspetto , in queste sere, anzi appena finisci di fare quei quindici giorni, vieni che licenzierò la stronza, perché voglio te. Come servetta!. ‘
Quella sera ritornai a casa che ero felice, di esse una cagna, che forse avevo trovato finalmente la padroncina giusta per me..
L’indomani mi presentai al nuovo lavoro, i giorni passarono veloci, con S ci sentimmo per telefono , si scuso per avermi lasciato in tredici , quel giorno del pompino, mi parlo d’amore e altre stupidate, la verità era che mi voleva sfondare di santa ragione. Passai alcune sere da Tania, ma c’era sempre gente e lei non poteva darmi attenzione. .
Un giorno presi un aperitivo con S, che mi diede un pacchettino, invitandomi il lunedì successivo a passarlo insieme.
Si mostro pieno di attenzioni , romantico, un tipo da sposare, effettivamente era tutta scena.
Questi tipi sono cosi:.sposati , possibilmente per interesse, dopo cercano altrove, il loro unico scopo e scopare e fare i porci, ma poi tornano all’ovile ,dalla moglie..
Nel pacchettino c’era un reggicalze nero con delle calze nere, con le cuciture ai bordi,come piacciano al mio Alain, un tipo diverso e molto più elegante e raffinato di S., un perizoma di pizzo nero e un reggiseno a balconcino molto trasparente , con ricami , ma indubbiamente un abbigliamento sex .

Il giorno prestabilito mi porto in una casa al mare.
Mentre eravamo sulla macchina, fu sdolcinato, mentre guidando , fece stazionare la sua mano tra le mie gambe. Io avevo una gonna fino al ginocchio con spacco laterale una camicetta bianca, che durante il viaggio me la sbottonò.
Arrivati nella alcova, mi fece spogliare, lentamente, lasciandomi in lingerie,
mi fece salire sul letto mi ammiro con adulazione, Mi toccava, mi carezzava, bacio il mio corpo, io ricambiai, ci amammo, con ardore. Fu un rapporto intenso mi concedetti tutta, con passione.
In quel primo, vero, incontro , mi scopo intensamente tutta, per ore e ore era molto resistente . Mi rombava, tenendomi le gambe allargate e sollevate, inferendomi dei colpi tremendi, per poi girarci e in modo che lo cavalcassi. Mi teneva aperte le chiappe, mentre io lo montavo, gemendo come una giumenta. In quella posizione, infilandomi un dito nel culo si rese conto che ero collaudata in quel canale. . Afferrandomi per le ascelle mi fece sollevare, uscendomi l’uccello, per poi farmelo scivolare dentro il mio culo sfondato. Che lo accolse tutto.
Mi sollevavo e poi scendevo su quella asta, ,con le mani mi allargo le chiappe, e me li stringeva in modo che il cazzo arrivasse alla base. L’avevo tutto dentro . Afferrandomi per le chiappe mi diede il ritmo e dandosi spinta pure lui iniziammo a muoverci in sincronia, si diverti a incularmi in quel modo, ci alternavamo a chi si doveva muovere , ma la morale era che il mio culo fu aperto, come al solito completamente, dopo molto tempo mi venne dentro riempiendomi il sedere della calda sborra..’Sei proprio una maiala dal culo rotto!’
. . Purtroppo ci accorgemmo che era tardissimo, ci dovemmo vestire e andare via.
Gli incontri con lui si susseguirono per tutta l’estate, anche se per il periodo di ferragosto non ci vedemmo completamene. Io fini di lavorare nel negozio. I nostri rapporti avvennero , in casolari abbandonati, in appartamenti vuoti, in macchina . Lui amava incularmi e fottermi la figa. Ero diventata la sua puttana personale.ma amava infilarmelo tutto in gola nel frattempo che avevo la bocca piegami domandava. ‘Ti piace il mio cazzo piccola?’ io ovviamente cercavo di sfilarmelo dalla bocca . ‘Ce..rto ,mi piace, ghghgh.’ Ma lui sadicamente mentre avevo difficoltà a parlare mi spingeva la testa contro il suo cazzo. Mi chiedeva inoltre’Da sputami sul cazzo , cosi dopo scivola meglio, Cosi fanno le vere troie!’ Io lo accontentavo sputavo sconciamente su quel membro e poi lo imboccavo, stavo molto tempo a succhiargli il cazzo, leccagli le palle e il buco del culo.
Amava scoparmi in tutte le posizioni. Mi voleva anche con il caldo , con guipere , autoreggenti, reggicalze, e altra lingerie, amava trattarmi da puttana, . L’ultima vola che scopammo mi fece indossare una collant da sex shop , di colore bianco con l’apertura per i buchi e che arrivava fasciandomi pura le tette con delle bratelline alle spalle. Ero veramente sconcia. Quella sera mi volle scopare a casa, la moglie non era rientrata eravamo a fine agosto , mi scopo per piu di due ore , l’ultima mezzo era seduto sul mio culo mentre il suo cazzo devastava il mio buco anale, ero con ll gambe piegate e le tette strette dal peso. Quando stava venendo usci il membro e mi innaffio di sborra le tette e il viso. ‘Si. Riempimi la faccia della tua sborra,ah’
Mentre con la mano mi picchettavo la figa, gemendo come le peggiori cagne.
Poi inizio un discorso confusionario, in cui andando al sodo mi congedava in modo squallido. , Come fatto da allucinogeno, prese delirare ,con una lucidità da impedito, ma conforme ad un copione gia strutturato, affermava che non poteva lasciare la moglie ,ma era innamorato troppo innamorato di me.
La verità era che mi aveva usata , scopata, sfondata, riempita, svuotata, impastricciata e si era stancato. Un borghesoccio, che ama vivere con un piede in due scarpe , ma che al momento opportuno si libera di quella più usata, per tornare a calzare quella della domenica, diciamo meglio della facciata.
Insomma una persona ‘perbene’.
Mi liquido con un arrivederci, grazie di tutto, della serie se capita una rimpatriata ce la facciamo. Ma io comunque stando al gioco , finsi di piangere, entrai nella parte drammatica, mi fu facile. Lui ne approfitto per mollarmi , lasciandomi nella mia disperazione,indotta.. Realmente mi tratto come un fazzolettino sporco d buttare nel cestino, ci lasciammo cosi.

Mi trovai per strada vagare come una zombi, quando mi ritrovai davanti al pub di Tania,
che mi vidi sconvolta , il locale era chiuso. Il marito era a casa che stava poco bene, lei stava preparandosi per l’apertura dopo le ferie.
Mi accolse con affetto, bevemmo dello spumante, gelato, gli raccontai delle mie disavventure amorose, stavo ancora nella parte, lei mi disse che cercava personale. Aveva licenziata la squattera che aveva, non era serva abbastanza. Mi propose di essere la sua nuova , serva. Parlo chiaro cercava una cameriera sottomessa, le sue parole mi eccitarono-. Il nostro rapporto fu subito chiaro, era comprensiva con me ma lei era la padrona, chiuse completamente la saracinesca del locale mi condusse nello spogliatoio , e mi fece spogliare per farmi provare la divisa, ,(Continua)

Come al solito per i Vostri commenti l amai mail &egrave vera83@superdada
‘Che troia che sei , Vera? ‘ mi osservo in quel completino da sexy shop, si sedette su una sedia e mi fece avvicinare a lei, con un segnale della sua mano.
‘Ben vedo che sei vestita da squaldrina senza ritegno.!’
Allungo il piede nudo e lo mise tra le mie cosce premendo contro la mia figa ancora bagnata, cercando di penetrarmi con la punta del piede.
‘Vedo che sei stata visitata, oggi!Troia!’ La guardai arrossendo,ma ero molto eccitata ,
‘Allarga le gambe zoccola da quattro soldi’ Obbedivo alla padrona, lei entro una parte del piede,. Dopo averlo inzuppato nella mia passera allargata e bagnata lo usci porgendomelo in bocca:’Puliscilo sguattera!’ Ormai tra di noi si era creato una relazione, abbassai la testa a mi infilai il suo piede leccandolo con la lingua.
‘Dai brava, cosi! Hai visto, come ci intendiamo bene! ‘
Usci dalla mia bocca il piede, e infilo una mano tra le mie cosce, con due dita penetro la mia figa.
‘Allarga le gambe puttana, che ti faccio divertire’
Le spalancai e la padrona inizio ad entrare ed uscire le due dita dalla mia figa.
‘Ti piace puttana? Ti piace che ti sfondo con le mie dita la tua figa già aperta?’
Iniziai a godere.
‘Certo padrona,ah,ahah!’
Prese a masturbarmi con foga, tenendo sempre uno contegno dominante ‘ Vuoi lavorare da me? ‘
In quel momento non avevo altre risposte
‘ AH.AH.ah..mmmm. SI.!Si!Padrona! Io voglio lavorare per te!!
Sarò la tua serva ,la tua sguattera,ah.ah ah!’ .
Continuava a masturbarmi, ma rallento il ritmo, ne approfitto per entrare altre due dita .
‘ Oggi ti faccio un regalino , ma non sarà sempre cosi!’
Abbassai la testa in segno , di capire quello che voleva dire, con l’ altra mano abbassò il completino la sciando nude le mie tette.
‘Tu sei la mai sguattera e devi obbedire a ciò che ti dico. Dovrai lavorare tanto: Poi voglio che fai dei pircing ai capezzoli! ‘ Nel mentre prese ad palparmi le tette, con la mano allungo a turno i capezzoli.
‘Non scordare che se voglio che mi lecchi i piedi,tu davanti a tutti lo devi fare. Se io voglio, chiunque deve sapere che sei la mia serva. Sei io ti ordino di leccarmi la figa ,devi farlo. Dunque accetti?’
In quel momento aumento il ritmo della penetrazione .
‘SI!Si! s! ,Padrona , farò cio che vuoi sono ”la tua ahhhhhhh’
Mi stava facendo venire con le mani tanto era , brava costringendomi a strozzare in gola la parola.
‘La mia serva e sguattera.’
Venivo come una fontana
‘SI godo , padrona e sono la tua serva e ti ubbbbbbbbbbbbbbbidirò ‘ahaaHh!’.
Usci la mano svuotandomi la figa e porgendomi la sua mano per pulirgliela con la lingua ..
‘Brava mi può dare il tu, ma ricorda devi sempre accompagnarlo con padrona, ok?
Ci siamo intesi?’ Mi aveva fatto venire, e mentre girava la mano davanti la mai bocca, nel frattempo con la lingua la leccavo, abbassai la testa, in segno di sottomissione.
Mi fece alzare prese un vestitino nero e me lo fece indossare
.’Perfetto serva da domani questa sarà la tua divisa. Comunque domani mattina vieni con dei jeans comodi che dobbiamo fare pulizie!’.
Mi tolsi la divisa , mi rivesti parlammo di denaro. Diciamo che il ruolo di serva era diverso dal fattore economico, mi promise un salario giusto.
Si fece baciare la mano, accarezzandomi,il capo mi infilo le dita della mano in bocca,in modo che li ciucciassi. ‘Sei una brava cagnetta’. Dopo mi fece andare. Usci da quel locale che ero molto eccitata,: mi avvia a casa, ma fui adocchiata dal vecchietto che avevo fatto impazzire quel giorno nel sottoscala : Mi si avvicino, cercai di non notarlo. Ma lui come un segugio mi placo. Afferrandomi per un braccio.’Troia, ciao , che fai mi fai godere come l’altra volta? ‘
Gli disse di non importunarmi, ma lui mi prese per il polso, e mi disse che aveva visto da dove uscivo. Capi le intenzioni.
D’altronde ero molto eccitata,era buio non c’era gente in giro.
Gli dissi che l’avrei fatto divertire ma che non lo doveva raccontare a nessuno se no gli facevo passare guai.
‘Non ti preoccupare troia , basta che ci fai godere ,e noi non ti roviniamo la reputazione!’
Raggelai a quelle parole che sembravano provenire dal buio, di dietro le spalle sbuco un uomo più giovane, di aspetto dimesso, seppi immediatamente che era il nipote del vecchio porco, che l’indomani doveva partire. Il vecchio aveva raccontato tutto, e mi stavano cercando.
Il nipote era un po fuori forma e appesantito, ma con lo sguardo da porcone, capi che avevo un cazzo molto grosso, perch&egrave mi prese la mano e se lo fece toccare. ‘Stai ferma e buona che lo zio mi ha raccontato tutto’ Io stentavo a credere, ma no sapevo cosa fare.’Ma vi state sbagliando, mi state scambiando per un’altra.’ Ma mi fulminarono con lo sguardo, capi che non potevo negare di essere io,d’altronde la natura di cagna ,prendeva il sopravvento su ,la Vera coscienziosa e paurosa.
‘Va ben e porci mi raccomando pero fatemi godere , e non mi fate del male
‘Nel mentre con l emani toccavo i loro cazzi, avevo abbassato la guardia,volevo essere scopata da quei due.
Mi portarono in un vicolo, il vecchio mi spingeva a suon di pacche sul culo, direttamente a chiappe nude, dato che camminando la gonna si alzava mi fecero entrare in una falegnameria dimessa, forse era del vecchio.
Chiusero la porta, l’ambiente era polveroso, dei banchi di falegnameria campeggiarono al centro mentre il pavimento era ricoperto di serratura vecchia e stentia, difatti il tanfo era fastidioso. ‘Spogliati vacca!’ Il nipote dandomi una sculacciate su le chiappe, mi convinse a togliermi gli indumenti e rimanere con il collant a tutina bianco con la apertura all’altezza del culo e della figa. ‘Hai visto nipote che ti dicevo questa &egrave la più troia delle troia;!Questa si fa rompere il culo, sfondare la figa, sborrare in bocca e in culo , se vuoi si fa pisciare in bocca e beve tutto, più zoccola di cosi?cosa vuoi.?’ Il nipote vendendomi seminuda, mi fece sedere, anzi sdraiare sul bancone, allargandomi le gambe. Ero molto eccitata sentendo le loro discussioni , ero completamente bagnata, quante che, quando il nipote infilo due dita nella figa la trovo dilatata. ‘Zio, ma questa zoccola, può prendere benissimo due cazzi nella figa’ Mentre entrava le sue grandi dita nella passera sorridendo, replicai.
‘Ma ,già ,li ho presi due cazzi in figa, anche nel culo, ho fatto la troia nei casini e negli autogrill delle autostrade!’.
Il vecchietto con il cazzo gia in tiro ‘Ora zitta scrofa allarga la bocca e succhia’.
Eccitata ,spalancai la bocca , che fu subito riempita dal cazzo del vecchio.
:Mi entro fino alla radice, senza darmi il tempo di respirare , mi blocco la testa spingendo verso il suo stomaco e facendomi entrare tutto il cazzo fino alla palle. Avevo difficoltà a respirare mentre il nipote con ardore e maestria mi penetrava sia il culo che la figa, lavorandoli con le dita, mugugnava, ansimando.
‘Zio falla respirare , questa zozzona, pompinara ,rottainculo e battona di strada.!’,
Dato che lo zio mi bloccava la testa tenendomi tutta la sua vecchia mercanzia in bocca.
Il vecchio accetto il consiglio del nipote, usci il cazzo dalla mia bocca, permettendomi di respirare, nel frattempo , mi abbasso la tutina lasciando fuori le tette, che schiaffeggio con le mani, per poi strofinarsi il cazzo. , cospargendolo dell’odore della sua minghia
Lo zio era in piedi dall’altra parte del bancone ,rispetto al nipote , che , piegandomi le gambe, puntava dritto con il suo grosso arnese ,la mia figa. Con un solo colpo mi trovai ,senza nessuna resistenza quel cannone di carne dentro. .’Zio,che meraviglia di puttana, che mi hai fatto conoscere, io non parto più. Questa troia schifosa &egrave il luna park del sesso!’. Scoppiai a ridere.
‘Dai stallone sfondami la figa!’ Gli mostrai in modo sconcio e volgare la mia lingua, la muovevo velocemente ,per poi ritirarla in bocca, presi a mordermi le labbra.
L’uomo entro tutto il cazzo, per poi uscirlo, prese a giocare con la mia fighina, lo entrava e lo usciva , finche prese a pistonarmi con tutta la sua potenza di toro da monta.
Lo zio mi getto il cazzo direttamente in bocca, tirandomi per i capelli. ‘Baldracca ,figa rotta , succhia il mio cazzo’.
Gemevo come una cagna e succhiavo il membro del vecchio che all’improvviso ,si smoscio tra le mie labbra . Rimasi allibita, anche il nipote lo noto, perch&egrave lo zio uscito il cazzo ,precedente duro , dalla mia bocca ,me lo passava sul viso,mentre con la mano lo menava furiosamente.
‘Zio cosa &egrave successo, che ha combinato questa pompinara da strapazzo,per fartelo smosciare?’
Lo zio arrabbiato e stizzito, rispose al nipote..’Devo pisciare, stronzo! E Tu’., zoccola apri quel cesso di bocca , che mi devo scaricare. Hai capito bene devo pisciare!’.
A quelle parole umilianti e degradanti , mi indurirono i capezzoli , e mentre il nipote ridendo prese a scaricare una infinita di colpi in figa, io sempre più eccitata ,lo incitai.
‘Si!Si! Porco!!! Pisciami in bocca , vecchio! Dai! Riempila di caldo piscio, se posso ingoierò tutto! Nel frattempo che tuo nipote mi spaccherà la figa! AH,ah’,ah’..,ah’.:’
Il nipote gemeva a alta voce,tenendomi le gambe piegate con le sue mani virili, lo zio appoggio il suo membro sulle labbra, prese a zimbellarmi in gola,come la volta prima: Ormai conoscevo il sapore della sua pioggiarellina dorata..Ero presa da una forte libidine, accettavo la mia situazione degradante, ne traevo un immenso piacere , ansimavo mentre ingoiavo il suo piscio caldo. Aprivo la bocca , mentre il vecchio allontanava l’uccello per riappoggiarlo sulle labbra. Nel frattempo imbrattava di piscio il mio viso ,i mie capelli, l’odore disgustoso dell’urina, non mi turbava ,anzi mi faceva eccitare ancor di più,in preda ad una perversione animalesca, muovevo il bacino facilitando la penetrazione ad opera del nipote. .
‘AH,ah,ah’ TROIAAAAAAAAAAAAA! Hai una figa bollente come il fuoco.AHhhhhhh’.
Mi fai scoppiare le palle!!!!Sborroooo!!!!!’
Mentre lo zio mi irrorava la gola con la sua pipi il nipote mi farciva la figa con caldo sperma., facendomi venire e squirtare come una vaccona.
Il vecchio finito di pisciare, si scrollò l’uccello sul mio viso, riempiendolo di goccioline .
‘Ora cesso, di una troia, bevi piscio, che non sei altro, entrarlo tutto in bocca il mio cazzo, lavora con la lingua, me lo devi fare diventare duro come l’acciaio , che ti voglio rompere il culo!Porca!’
Il nipote, usci il suo membro gocciolante ,e infilo tre dita nella figa raccogliendo tutta la sborra scaricata ,unita agli umori miei.
‘MA che puttana lurida e zozza che sei!, Quando ritornerò , ti verrò a cercare troia!!
Avevo la bocca piena del cazzo dello zio, che mi fece entrare anche i coglioni, mentre ascoltavo i deliri del nipote, lo zio iniziava ad averlo duro,lo usci della mai bocca e mi porse le palle da leccare, che solleticai con la punta della lingua, mentre con la mia mano che lo segavo ,feci risuscitare in breve tempo l’attrezzo.
‘Zio, mi raccomandò non combinare casini con questa troia. Non parlarne con nessuno. Poi la prossima volta quando vengo organizziamo delle belle orge, e ci facciamo pagare. ‘ Poi si rivolse a me con sguardo da bastardo’A te va troia? Ti farò scopare da un sacco di persone e ci facciamo un sacco di soldi , tanto mi sembra che sei abituata a battere’
Lo zio si avvicino al mio culo menandosi volgarmente il membro, mentre il nipote mi fece sdraiare sul bancone e si tolse i pantaloni, e sali sopra ,dopo avermi nuovamente fatto piegare le gambe a toccare quasi le spalle,mettendo in mostra davanti lo sguardo da maiale dello zio, il mio culo e la mia figa , accovacciandosi e appoggiandosi su di me, con le mani mi alzo il capo e mi fece imboccare il suo cazzo ,mollacchio,ma ancora consistente in bocca, me lo entro tutto.
Avevo la bocca piena, nel frattempo lo zio puntò il suo cazzo verso il buco del mio culetto . entrando la cappella.
‘ChE culo di burro che ha questa puttana!’ . Il nipote gli rispose’Zio, non venirgli nel culo,scopala, ma non venire che poi ci facciamo un bel giochino insieme. Dammi il tempo di pisciargli in bocca.’
Cercai di divincolarmi, avevo tutto il cazzo in bocca e non poteva muovermi avevo paura di soffocare.. Senti i primi zampilli riempirmi la bocca e arrivare direttamente in gola. ‘AHhhhhhhhhhhhhhhhmi sto liberando, finalmente. Dai cesso di una puttana bevi’.
Lo zio prese a pomparmi il culo entro senza fermarsi fino alle radice. Ero molto eccitata messa in una posizione molto scomoda ma con un cazzo nel culo e uno in bocca che me la riempiva di caldo piscio. Tossivo e non riuscivo più a respirare . l’uomo lo usci che ancora zampillava, presi a respirare,tenendo la bocca aperta, il piscio mi colava sulle labbra sul collo arrivando al seno,mentre lui indirizzo il getto sul viso : ‘Dai che ti lavo questa faccia da troia, !’
Mi trattava con volgarità ero veramente ridotta ad un cesso, ma vi confesso che amavo questo degrado.
‘SLURP! , ,SI sono il tuo cesso, la tua mignotta, la tua cagna da fare sfondare!!’.
Lo zio ansimava e mi strizzava i seni fati di pioggia dorata, e con la mano sollevava un seno porgendomelo da leccare.
‘Dai vacca lecca la tua tetta zozza,da brava cagna. Ti farei delle foto fai veramente schifo!’
Il nipote fece fermare lo zio mi fecero alzare. Facevo veramente schifo sentivo il mio corpo puzzare,il mio corpo era ricoperto da una patina di piscio ,mista a sborra e umori, ma ero troppo presa dalla situazione. IL nipote si sdraio bancone e mi fece salire , gli davo le spalle ,mi fece scendere sul suo cazzo, che entro direttamente nella figa.
‘Zietto sparati una bella sega davanti a questa figa rotta , che la faccio riscaldare bene. Cosi fu ,inizia a cavalcarlo tenendomi con le mani appoggiati al bancone e dandomi ,equilibrio,lui d’altronde mi dettava il ritmo tenendomi per fianchi. Sentivo quel cazzo riempirmi la figa, le sue palle sbattevano con il mio corpo, gli orgasmi si susseguivano.
‘AH.AH.AH..!SI.iiiiiii! Montami, fottimi, riempimi’ spaccatemi tutta!!!!!!!!!!!!!!!. ‘
Mostravo la lingua in modo sconcio allo zio, che si avvicinava sempre di più a me.
Il nipote si fermo dopo che venni per l’ennesima ,volta e dopo che mi aveva scopato per parecchio tempo,ero bagnatissima.
‘Dai zio prova ad entrare anche tu in questa figa sfondata,vediamo se &egrave vero che capace a prendere due cazzi nella figa?’
Lo zio non perse tempo si avvicino a me puntando il cazzo, il nipote usci il cazzone, con le mani allargo le labbra,rimisi il suo membro e con le dita riallargo la figa in modo che la punta del cazzo dello zio scivolo dentro.’Nipote mio abbiamo trovato la regine delle puttane!’ IL vecchio mi penetro, avevo due cazzi dentro ,nello stesso buco. Il nipote rimase fermo e lo zio mi diede qualche colpo, poi usci. Il nipote tolse il cazzo dalla figa e tenendomi le chiappe con le mani appoggio il cazzo sul buco del culo,poi con una mano lo indirizzo, fui inculata da nipote ,che mi disse . ‘Dai rottainculo inculati da sola’
Ripresi cavalcarlo, ma stavolta mi impalavo con il culo.. Poi si fermo mi alzo le gambe usci il cazzo per mostrare allo zio come era largo e spanato, segui lo stesso rituale di prima,e anche nel culo fui presa da due cazzi, certo fu leggermente piu doloroso, mai due mi riempirono l’ano. Ridevano e si scambiavano battute,per poi dedicarsi ognuno a un buco, il nipote il culo, lo zio la
figa
. ‘Ora farmi sborrare puttana, ti inondo la figa di sborra’
Il nipote si muoveva con ritmo ma lentamente e lo zio in modo furioso ‘
‘SI porci , sfondatemi, apriteli , spaccatemi, siiiiiiiiiiiiiiiiiii,voglio sentire il vostri cazzi aprirmiiiiiiii!’
Venni tantissimo, ma anche lo zio gridando arrivo, sembrava che avesse le convulsioni, di quanto sborra scarico. La mai figa fu liberata dall’uccelllo morente dello zio, che comunque no tralascio di infilare tre dita nella figa aperta e sfondata precedentemente da due membri, per raccogliere l’ennesima sborrata, ,il vecchio mi fece leccare le dita imbrattate dal suo seme mentre il nipote mi scassava il culo,con dei colpi di reni l’uomo ficcava il suo cazzo nel mio retto, d’altronde io tenendomi con le mani sul bancone facevo la mia parte.
‘Nipote mio guarda come ciuccia questa troia le mie dita fatte del suo culo rotto!
Guarda come mi sta pulendo le dita dalla sborra!’
A queste parole il nipote costrinse lo zio a togliersi, mi sollevo tenendomi per le gambe e mi fece mettere a pecora sul pavimento lercio e pieno di serratura, prese a spaccarmi il culo.
‘SI maiale spaccami il culo, sono una cagna da sfondare.. dai!!!!! ‘
L’uom non si fece pregare per qualche mangiata di minuti scosse il mio corpo finche riempi il mio sfintere di sborra.
Eravamo stremati, il vecchio mi fece sciacquare in un vecchio lavabo , il nipote mi promise che appena ritornava mi voleva rivedere. Mi congedai da quei maiali , ritornai a casa a pulirmi, per fortuna non mi vide nessuno. L’indomani andai a lavorare da Tania.
Il pomeriggio trascorse tra mille faccende, ero molto eccitata, Tania mi trattava veramente da sguattera, dovetti pulire l’intero locale, mentre lei si intratteneva con i fornitori, che a volte erano distratti dalla mia provocante femminilità , non é da tutti giorni avere una cameriera con il fisico da modella. Ma Tania li avverti di lasciarmi stare che io ero la sua serva. Il marito mi mangiava con gli occhi ma lei , sottovoce gli disse, ma io senti tutto:’AL momento opportuno te la faccio sfondare la mia serva , ma quando lo dico io!’ a quelle parole mi bagnai come una cagna. I giorni passarono, lei mi trattava con fare molto dominante e tutti impararono, che io ero la sguattera di Tania, ,lavoravo come una cagna, ma ciò mi piaceva, La mia padrona era soddisfatta, a volte quando non c’era nessuno , mi faceva abbassare leccare io suoi piedini. Un giorno mi presento un ragazzo di colore che faceva pircing e tAtoo, . l’indomani andai dal tizio che mi feci i pircing ai capezzoli sulla lingua e sul labbro sinistro, come voleva la mia padrona. Fu molto doloroso, m recitante, c’era tanta gente , ma lui mi fece i pircing al seno davanti a ragazze e ragazzi, la voce che Tania la proprietaria del pub aveva una sguattera moloto sottomessa, si stava diffondendo. Tania quella sera mi porto in un sgabuzzino, volle vedere il risultato fu molto contenta.
L’indomani dovetti andare a casa sua , era il giorno di riposo , erano passati quindici gironi di lavoro, senza interuzzone. Mi fece pulire la sua casa e dopo , grazi e anche al fatto che il marito era in viaggio ,mi ordino di spogliarmi e di rimanere solo in perizoma, i mie seni con i pircing ai capezzoli svettavono in quel bagno, anche la mia padrona si spoglio, SI fece fare la ceretta alle gambe, le depilai la figa, poi prima di entrare nella vasca idromassaggi , mi disse sedendosi su un sgabello tuta nuda , spalancando le gambe ‘Vera leccami i piedi””!”.

Come al solito per i Vostri commenti l amai mail &egrave vera83@superdada.com
Mi avvicinai a quattro zampe davanti a Tania, presi a leccargli il piede sinistro,lei mi diede la pianta da leccare, porgendomi e mostrandomi anche le dita da ciucciare,’Cagna!! Leccali e ciucciali ad uno ad uno’ Obbedì,prima mi dedicai alla pianta, poi ad uno ad uno diedi la mia attenzione alle dita,li leccavo e dopo li ciucciavo,per degli istanti la fissai negli occhi,lei mi ricambiava con lo sguardo, finito il compito con la mano mi indico di completare l’opera con l’altro piede, e io esegui. La mia bocca era piena di saliva,ero molto eccitata, mi piaceva e mi piace leccare piedi di una bella padroncina, amavo stare a quattro zampe e riempirmi la bocca con quei splendidi piede. Ero in estasi,ero una vera cagna, la mia padrona mi riportò alla realtà, tirandomi per i capelli. ‘Ora leccami la figa!’ Mentre mi accingevo ad avvicinarmi alla sua bagnatissima e lucida fessura,mi strofino i piedi sulle mie tette,stropicciandole,con le unghie dei due pollici, sollevava gli anellini dei pircing facendomi allungare i capezzoli.
Questo gesto mi recava bagnare , ma non fini li, sempre con i piedi si dedico a strofinare, la pianta dei rispettivi arti, sul mio viso, per poi riallargare le gambe e farmi trovare di fronte la sua figa gocciolante e lucida. . Riuscì ad avvinghiarmi con le gambe, portandomi la sua fighetta davanti
la mia bocca.
Dedicai la massima attenzione con delle lunghe linguate che la fecero sobbalzare.
‘Da brava, continua cosi! Usa anche le dita!’ Obbedendo e usando e le dita, apri la figa,ed entrai la punta della lingua,in quella calda fornace,mentre con il pollice medio gli tintillavo il clitoride.
La sua figa aveva un buon sapore , direi dolce. La leccai per parecchio tempo, lei mi carezzo i capelli, mentre gemeva. ‘SI!!!!!Vera:,dai cagna continua, voglio squirtare nella tua bocca da troia!!.’ Le sue parole mi eccitarono ancor più, infilai tre dita nella sua figa, presi a pomparla,mentre con le labbra agguantai il clitoride e slinguandolo, , appoggiavo i denti, morsicando leggermente, ma questa mia azione accompagnata dalla furibonda masturbazione la fece diventare una grande libidinosa: ‘Si!Continua !!!!!! Puttana bastarda!’Ah,.ah.! . Cosi mi fai spruzzare. ‘ Nel mentre mi conficco graffiandomi le sue unghie lunghe e curate sulla schiena, facendomi salire dei brividi di piacere per tutto il corpo, aumentai il ritmo della masturbazione, finche con dei potenti schizzi la maiala squirtò sulla mio viso , ma anche nella mia bocca.
Accolsi quel meraviglioso miele , ingoiando tutto, mi fermai dopo qualche minuto, ebbe momenti in cui si contorceva per i piacere . Si alzo esausta e soddisfatta, mi abbraccio , mi condusse dentro la vasca piena di bagnoschiuma e bolle ‘Sei meravigliosa tesoro’ Mi infilo la sua lingua in bocca e mentre ci sedevamo nella splendida vasca idromassaggio ci baciammo appassionatamente , il suo squirt lo assaggio dalla mia lingua .
I nostri seni invasi e cosparsi di bagnoschiuma, i nostri capezzoli dritti si toccavano si solleticavano a vicenda, le nostre gambe si intrecciavano i nostri pubi sfregavano, procurandoci stimoli e sensazioni piacevoli. . Ci lavammo insieme insaponandoci a vicenda. Lei mi confido che nei giorni seguenti mi avrebbe fatto fare far dei tatuaggi e mettere dei pircing in figa. Cosi avvenne, quella sera dopo il confidenziale bagno, ognuno riprendemmo i nostri ruoli io la serva lei la padrona. Rassettai il bagno, pulì la casa e andai via, mentre lei si apprestava ad accogliere una sua amica.. I giorni passarono tra mille lavoretti da sguattera a casa di Tania e al locale oltre al mio lavoro di cameriera. Lei davanti agli avventori del locale mi trattava con tono sprezzante . ‘Sbrigati Vera! Pulisci il tavolo! Pulisci quella macchia sul pavimento,rammollita!’ Di fatti molti clienti mi chiedevano cosa mi portava a rimanere a lavorare li: Io sorridevo e facevo l’indifferente, m ami eccitava molto gli ordini impartiti da Tania, ma anche le attenzioni del marito, che a volte mentre pulivo a quattro piedi delle macchie sul pavimento mi palpava il culo. Ma le attenzioni del coniuge continuavano anche la mattina a casa loro, quando gli lavavo i vestiti , i piatti, mi palpava il culo ,le tette, si strusciava , senza farsi notare dalla moglie. Il rapporto con Tania era molto logico e a volte inusuale, io ero molto sottomessa a lei , questo mi eccitava , d’altronde lei si esaltava nel vedermi obbediente nei suoi confronti. A volte nei giorni di riposto, dopo aver sbattuto a casa sua come una umile sguattera e aver pulito tutto, mentre il marito guardava la tv, lei sdraiata sul divano mi obbligava a spalmarle creme anticellulite e altre elasticizzanti, ma anche massaggiarle i piedi,le gambe, il corpo e a volte mentre il marito dialogava con lei , mi dava degli ordini umilianti.’Dai Vera ,lurida torretta leccami i piedi , dopo mi passerai lo smalto sulle unghie!’.
Una sera il marito forse molto eccitato dalla scena , stavo leccando le dita del piede sinistro con velocità e maestria, intervenne ‘Tania ? Non ti sembra di esagerare,con Vera. La stai sottomettendo, e questa stupida che sottostà alle tue umiliazioni?’
Ma Tania stizzosamente e togliendomi dalla bocca il piede e strofinandomelo in faccia, distorcendo il mio viso e costringendomi a aprire la bocca e infornare parte di piede, replicò’
‘Vedi come ama essere trattata da cagna, anzi togliti i pantaloni e gli slip che ti faccio fare un bel lavoretto di lingua’
Il marito , la guardo stralunato e sconcertato, da principio vergognato e imbarazzato , si mostro riluttante. ‘MA non sei tu , che fino a qualche tempo fa eri gelosissima?’ . Tania sorridendo e sfilandomi la maglietta aderente che indossavo slacciandomi il reggiseno e lasciandomi a tette nude con i capezzoli su cui svettavano i pircing, costringendomi a camminare a quattro zampe e tirandomi per capelli verso il marito che era seduto su una poltrona accanto al divano dove era bivaccata poco prima, commento alle accuse del marito..
‘ Certo,che sono gelosa di te, guai a te semi tradisci! Ma questa e la mia cagna..’ Mi infilo tre dita in bocca a facendomeli insalivare, per poi strofinarmi la mia saliva, sul viso , riducendomi in uno stato di completa sottomissione alla sua volontà , mi interrogò.. . ‘ Cagna! Dillo questo coglione, che ti piace essere la mai serva. Raccontagli le tue precedenti esperienze da lurida troia. Cosi capire perché non sono gelosa.! ‘ Dire come ero bagnata tra le cosce e indescrivibile, la consapevolezza di essere la cagna di tutti, mi stava facendo scatenare, come in una trance erotica, ricordando che nei giorni precedenti avevo raccontato a Tania alcune mie vicissitudini erotiche, come ‘una gola profonda’sputai tutte le mie avventure, narrandole al marito di Tania che incredulo mentre si sfilava pantaloni e intimo, si palpava il pacco gia ingrossato.. ‘Ha ragione ,la padrona. Sono una lurida cagna, rotta in culo, una sfondata, capace di prendere due cazzi contemporaneamente sia in figa che nel sedere. Mi sono fatta spaccare da piu di venti uomini , che pagavano per avermi in una sfrenata gang bang, ho battuto per la strada, negli hotel ho sfilato a guinzaglio per le strade di Parigi, ho bevuto il piscio di donne e uomini!’ Ma venni interrotta da Tania che tirandomi i capelli, mi guardava dritta negli occhi ‘Zoccola , non me lo avevi detto che avevi bevuto il piscio: Io che ti ho baciato in bocca. Sei una schifosa cagna te la faro pagare. Apri la bocca. ‘
Era furioso ma io eccitata apri i la mia bocca e mi sputo dentro, poi spinse la mia testa verso le palle del marito, che si smanettava l’arnese già duro. ‘Baldracca, sputa e leccagli le palle a mio marito!’ Obbedì come al solito sputai in modo volgare sui coglioni del tipo e poi con varie linguate presi a lucidarli le palle.
Tania, prese in mano il cazzo del marito e lo meno’Hai visto caro come posso essere gelosa da un bocca di cesso come questa: sta troia la faro sfondare a mio piacimento e se potrò ne ricaverò soldi o favori!’ Nel mentre che io leccavo e succhiavo le palle del marito Tana prese a sculacciarmi le chiappe.
‘Dai da brava ora leccagli il buco del culo , bastarda!’
Il marito alzo le gambe e io infilai la lingua in quel buchino intatto e stretto , mentre avevo le chiappe arrossate e i capezzoli dritti. Lei prese a sbocchinare il marito , che gemeva.
Si fermo ..’Dai con queste tette da vacca , fagli una bella spagnola.
Fini di leccargli il culo e sollevando le tette accolsi il suo cazzo con le mani ,stringevo il membro tra le mie mammelle, lo segavo mentre Tania con la lingua puntellava la punta ad un certo punto, ‘Scostati serva , che ora mi monto questo stallone’ Tu toccati se vuoi ma mi raccomando lecca le palle a mio marito e il culo. Sali sopra il marito si infilò il suo cazzo dentro, iniziarono a trombare davanti alla mia faccia, mentre con le mani mi toccavo, presi a lecca le palle del marito mentre le chiappe di Tania sbattevano sul mio viso.
Gemevano , Tania mi incito a leccare il culo al marito. Io obbedì, ma dopo poco,il marito disse a Tania di cambiare posizione. La mise a pecorina e io rimasi ad guardare.. Dopo un quarto d’ora di pistonamento, quella puttna della mia padrona venne, il marito usci il cazzo e lo punto sul buchetto stretto del culo, ma lei si scosto. ‘Ti ho detto che nel culo non lo voglio. E’ troppo stretto, mi fa male . Anzi fai una cosa spaccalo a Vera ‘ Capi la situazione a volo mi misi a pecorina. Tania si sedette su una poltrona mettendomi la figa davanti la faccia fui obbligata a leccagliela .
‘Porca slinguami tutta, mentre mio marito ti rompe il culo di troia che ti ritrovi!’. Il marito non si fece pregare si posiziono dietro a me, dandomi una forte sculacciata mi ordino ‘Troia allargati le chiappe con le mani che ti sfondo questo culo da mignotta !’.
Me lo entro senza,problemi, prese a stantuffarmi, mentre la moglie mi tirava i capelli, leccavo come una ossessa quella figa che gia conoscevo, che profumava di bagno schiuma..
‘Caro te lo dicevo che questa troia ha un culo cosi aperto che non avverte dolore, potrebbe farselo rompere per ore in un squallido bordello turco.’. Mi stavo divertendo, da morire,ero in equilibrio precario le mie mani che tenevano le chiappe, il marito che entrava e usciva il suo randello dal mio culo, la mia lingua impegnata a far venire Tania, suo marito che con forza mi strizzava i seni, ad ogni colpo di lingua che davo sul clitoride a Tania lei gridava dal piacere, il contatto con il mio pircing infilato sulla lingua la faceva impazzire. dopo qualche minuto rantolando il marito scarico una certa quantità di sborra nel mio culo. Anche Tania venne grazie alle mie leccate, riempiendomi la bocca del suo godimento. Ci sistemammo , fini di ordinare la casa e poi fui mandata via. Ero vestita , diciamo meglio semivestita, avevo lasciato il reggiseno e il perizoma a casa della padrona, avevo una maglietta bianca trasparente , si intravedevano i capezzoli e pircing:
Indossavo dei jeans a vita bassa
Tania prima di mandarmi via , mi aveva fatto un regalo, un collare sottile , con delle piccole borchie, ma insieme all’anellino alle labbra e pircing ai cpaezozli , mi dava un aspetto veramente da sottomessa. Usci che in strda non c’era nessuno, Stavo anando a casa, quando icontrai il vecchietto , mi porto in angolo buio della strada, tra un cassonetto di spazzatura e un furgone posteggiato, ‘Bella porca ma dove sei stata ? Mio nipote scende il prosismo mese mi ha chiesto di te?’
Io lo pregai ‘Mi lasci stare ho lavorato tutto il giorno come sguattera e mi hanno appena rotto il culo e sono stanca, ‘ Ma lui come una avvoltoio , mi mise a pecora mi fece scendere i jeans alle caviglie. Il mio culo sbrodolava la sborra del marito di Tania . Non ci fece caso mio sodomizzo con la sua grande mazza, mi impasto le tette facendomi un po male a causa dei pircing, dopo molti minuti e obligandomi a mettermi a pecore appoggiando le ginocchia per terra,dopo un intensa penetrazione anale, mi sparo delle raffiche di sborra nel culo: ‘AH..AH’troia a appena viene mio mi nipote ti facciamo la festa, !’ Io non capivo piu niente ‘SIIIIIII, porco sono una puttana rompimi!’ Stava per uscir quando attorno a noi bazzico un grosso cane , che mi odoro il viso,la schiena sembrava molto eccitato:Il vecchio si scosto avendo ancor il cazzo gocciolante, il rosos cane, mi odoro la figa e ilculo, senti la sua lingua leccari, ero terrorizzata ma anche eccitata. All’impovviso poggio le grandi zampe sulla mia schiena, io instintivamente mi abbassai, inarcandola, mi ritrovai il suo cazzo dritto nel culo. Animalescamente mi inculo, senti la sua sborra dopo poco inondarmi lo sfintere, vi confesso che me ne venni, come era arrivato ando via, il vecchio , mi si avvicino al viso mi sputo con sdegno in faccia, senza darmi il tempo di parlare mi piscio in viso , io apri la bocca e bevvi.
‘Sei una lurida cagna anche dal cane ti fai scopare, lo diro a mio nipote che la prossima volta prima di fotterti ti disinfettiamo. Umiliata anche dal vecchio sgoiattolai a casa ero un po sconvolta, mi chiedevo come mi stavo riducendo . MI toccai mi masturbai volevo tanti cazzi nella figa.Superai lo sconcerto sul mio degradarmi, ero orrmai consapevole del mio destino di cagna.
Nei giorni seguenti lavorai molto nel pub, di Tania che mi continuava a umilirmi, pubblicamente .tutto il quartiere sapeva che ero una sguattera, buttavo la spazzatura ,le compravo la spesa, ero la sua serva. Una sera stavamo quasi per chiudere il pub, mi obbligo a sedermi in un tavolo c’era lei e
il ragazzo che mi aveva fatto i pircing. Tania aveva raccontato qualcosa di piccante su di me , senza darmi spiegazioni mi obbligo ad andare con il ragazzo, voleva che mi facessi i famosi pircing sulla figa. Quella sera avevo bevuto anche il ragazzo , che ormai mi trattava come una cagna , mi porto nel suo studio e mi disse ‘Troia spogliati e mettiti sul lettino’ io obbedì.

Come al solito per i Vostri commenti l a
Ero nuda , sdraiata su quel lettino da studio medico, ubriaca,con la testa che mi girava, assunsi una posizione sconcia, avevo le gambe piegate e allargate, l’uomo mi si avvicino, mentre beveva un birra in lattina, con la mano sfioro il mio ginocchio ,per poi palparmi la coscia , farmi sentire le sue dita sul ventre e sulle tette, schiaffeggiandomi i seni, fece salire la sua mano lungo il collo, per conficcare le dita nella mia bocca. In modo automatico presi a ciucciarli ..
‘Cagnetta, ciuccia cazzi! Sto cercando la concentrazione per farti un bel clitoris hood piercing. Sul tuo clitoride metterò un bel piercing a cappuccio. Lo sai una cosa?’
Lo guardai perplessa e lui prosegui istruendomi ..
‘ Dopo che ti avrò fatto questo altro piercing , per qualche settimana non ti potrai far scopare in figa?Ahhh,ahhhh.!!!’
Scoppio in una grossa e grassa risata , per poi proseguire. ‘ Ma nemmeno nel culo, per precauzione . E’ un fattore igienico. Potrai solo usare le tue mani, le tette e la tua bocca ,per soddisfare i cazzi!’

Lo guardai eccitata e preoccupata allo stesso tempo, avevo i capezzoli dritti adornati dagli anellini, le sue parole mi riscaldavano. Ero consapevole della mia trasformazione in cagna sottomessa, chiunque incontrassi ,se ne rendeva conto e mi trattava di conseguenza, non avevo più rimpianti, accettavo i piercing, gia ne avevo al seno al ombelico sulla lingua sul labbro, e tenere il piccolo collare borchiato al collo, mi completava al ruolo di sottomessa, mi preoccupava il fatto di non poter prendere nella figa, minghie per qualche settimana. Ormai non solo mi atteggiavo a mignotta e mi esprimevo di conseguenza , prendevo a pensare a atteggiarmi a vivere da troia.
‘Puttana , mi rispondi o no? Lo sai che non protrai prendere cazzi per due settimane almeno, in quel cesso di figa?Di conseguenza nel culo dilatato e sfondato?’
Mi ero lasciata prendere dai pensieri, mi tiro i capelli . Con il capo feci cenno di si, aggiunsi mestamente ‘Si lo so’ ‘
Ma lui non mi fece continuare a parlare infilò nuovamente quattro dita in bocca ,per riempirmela tutta .’Apri la bocca che ti faccio bere?’
Mi tolse le dita, spalancai la bocca e lui dalla lattina fece scivolare la birra, tossivo ,perché me la getto di botto senza fermarsi , la schiuma prodotta dalla bevanda mi fuoriusciva traboccando dalle labbra rovesciandosi insieme alla liquido sulle tette. Ero nelle sue mani . Mi diede degli schiaffi sulle mammelle gonfie di libidine .
‘Brutta cagna sbrodolona! Mi sporchi la lettiga. Io ci lavoro ! Troia!
Ora vai nello sgabuzzino prendi gli attrezzi per pulire, e sistemi completamente la stanza, razza di sguattera che non sei altro!’

Scesi dal lettino , ma lui mi afferro, replicai , con tono bisbetico e nervoso, mi eccitava quel trattamento ,però non riconoscevo in lui il potere di sottomettermi.
‘Lasciami! Non vuoi che vada a prendere gli attrezzi per pulirti questo cesso di studio?’
Stavo sempre più per perdere la pazienza, ma lui seppe pacarmi a dovere.
Immediatamente si abbasso i pantaloni, sbattendomi a pecora con la pancia sul lettino, mi diede delle sculacciate sul culo, con il peso del suo corpo , fece pressione sulla mia schiena, bloccandomi, avvicino il suo viso al mio e mi sputo ripetutamente sulla faccia, innaffiandomi della sua saliva odorante di birra ‘Razza, di serva, impudente, cagna e troia! Devi capire chi comanda qui!’ Le su e mani li strinse al mio collo con tono minaccioso mi intimo ”Apriti con le mani le chiappe, che ti inforno la figa e dopo ti rompo il culo, dato ch&egrave per delle settimane non potranno essere usati!.’ Ubbidì, ormai consapevole della mia completa impotenza al suo potere e all ami debolezza di cagna, allargai con le mani le chiappe avevo il capo appoggiato sul lettino, senza nessun riguardo introdusse il grosso membro tra le mie chiappe, profanando in un solo colpo la mia già bagnatissima fregna ,ero asciutta percepii delle lacerazioni, un leggero dolore accompagnato da bruciore mi avvolse, delle lacrime mi scesero sul viso. Il tatuatore mi possedeva completamente , il suo arnese di carne, grosso lungo nodoso era conficcato dentro di me, lo roteava, lasciandomi quasi senza respiro, mi intimo di sollevare leggermente il busto , in questo modo afferrò le mie tette strizzandole , le sue forti mani premevano con il metallo degli anellini appesi ai miei capezzoli . Affondo il membro fino al collo dell’ utero, per poi uscirlo, lo rientro subito.
Resto fermo in questa posizione, per molto tempo, mentre prese a leccarmi , la sua lingua insalivava il mio collo per raggiungere il lobo dell’orecchia sinistra, cercava disperatamente la mia bocca, la sua lingua la avvolse. Riprese con un gioco di reni a roteare il cazzone dentro la mia colante figa, per poi prendere a giocare con un movimento andante, che partiva lento per poi proseguire più forte, mi prese a sfottermi con gran colpi , preso dalla foga erotica lascio in pace la mia bocca, che oltre che a baciarmi aveva anche torturato le mie labbra mordendole, mentre riprese a slinguazzarmi il lobo, sussurrandomi .
‘ TI sfondo tutta , troia schifosa!’ Grazie al quel modo di fottermi stavo iniziando a mugolare , ma fummo interrotti da il trillo del suo telefonino. Lui incazzato rispose. Erano due suoi clienti con cui aveva un appuntamento per controllare un tatuaggio, era innervosito. Usci da me lasciandomi svuotate. ‘Cagna aspetta in questa posizione, cosi a pecora , non ti muovere per nessun motivo, che ci sono due rompi coglioni!’
Ero molto eccitata , non mi scomposi per niente quando nel salottino antistante lo studio senti gli sguardi dei due clienti rubare con gli occhi il mio corpo nudo, esposto oscenamente in posizione da novanta gradi. IL mio ex fottitore urlava, ed era incazzato ,dato che , il cliente deficiente si era fatto infezionare il punto dove aveva eseguito il tatuaggio. Gli gridava ‘Stronzi avevamo un appuntamento fra mezzora , ora mi stavo spaccando questa troia , la vedete” Mi senti gli occhi addosso, arrossi, ma contemporaneamente , vivendomi la mia condizione di troia svuota coglioni, abituata a orge e marchette collettive in villa, in autogrill, feci scivolare la mia mano tra le cosce , sgrillettandomi furiosamente . L’uomo lascio ad aspettare i due tizi nella saletta, tiro la tendina lurida e colorata che separava lo studio dal saletta e venne da me, colpi le natiche con una pacca forte che mi fece traballare, ma mi causo in me sorpresa e piacere , stavo scendendo sempre più in basso, una schifosissima troia, pensai subito tra me e me.
‘Brutta troia! Che fai godi senza aspettarmi? Dai alzati e sdraiati sulla lettiga e allarga le gambe , che ti rompo il culo. Se vuoi poi masturbarti!’ Ero in un stato di trance erotico, mi sentivo le pupille stringersi, le palpebre tirare, mi alzai, che ancora avevo le chiappe che mi bruciavano , mi posizionai sul lettino, come il tipo mi aveva ordinato allargai oscenamente le gambe sollevandole e piegandole tenendo i i talloni fissati al lettino. Il tipo si abbasso i pantaloni facendo svettare la su a bella mazza, si abbasso avvicinando il suo viso ai miei pertugi vuoti, volgarmente mi sputo il buco del culo, ripetutamente, per poi indirizzare il risultato dei suoi continui sputi , aiutandosi con due dita dentro l’ano. Si preparava ad rompermi il culo, tenendomi per il sotto coscia facendo svettar a mezza aria i mie piedini. Punto il grosso membro sull’entrata del mio ano. Per poi affondarlo in un solo colpo, come al solito , lo infilzo dentro il buco del mio culo sdillabbrato e collaudato, però mi fece male, ma prese a grugnire per il piacere e pistonarmi senza tregua. Infliggendomi colpi portentosi e ritmati. In preda al piacere della sodomia,accompagnato alla mia masturbazione ero sicura che i tipi dietro la tenda sbirciavano. La mia instancabile mano sgrillettava il clitoride, facendomi subire molteplici, piccoli , intensi, orgasmi, mentre l’uomo di colore mi sfondava con sadico piacere il culo, finche urlando me lo farci di calda sborra . Soddisfatto per il piacere raggiunto , uscendo il suo randello del mio lavorato ano, manifestava sul suo viso una espressione di contentezza, sia per l’orgasmo raggiunto sia per aver palesato la sua indiscussa virilità, nei confronti dei guardoni al di là della tenda. Mi fisso con lo sguardo dritta negli occhi, mentre mi vezzeggiavo , nel mio ruolo di rotta in culo, ansimando per il forte godimento, allungando la lingua fuori la bocca, manifestando la mia insaziabilità. ‘Troiona hai un culo stupendo!. ‘Si guardo il cazzo impastricciato di sborra e umori anali, con una patina trasparente di colore marroncino sulla punta , si avvicinò con il cazzo ancora in tiro verso il mio viso. ‘Culo rotto , ora con la tua boccuccia da pompinara, che ti ritrovi, me lo pulisci tutto il cazzo e lucida bene la cappella. Cagna!’ Rimanendo in piedi inforno il suo uccello grosso nella mia bocca spalancata, la cappella fu avvolta dalla mia calda lingua, il sapore era particolare, forte, serrai le labbra su quella asta di carne, mi infilai il membro per una gran parte, le mia labbra a ventosa lo risucchio,
la mia lingua fece il resto. Nel frattempo estasiato il porco chiamo i due clienti , ‘Forza stronzi , entrate pure e sedetevi , mentre questa rotta in culo finisce di pulirmi la minghia!’
I tipi entrarono ridacchiando e commentando tra di loro in modo volgare e sconcio, ma d’altra parte io ero in quel momento in una situazione che non si addiceva ad una signora per bene. Ero con le gambe scosciate e la figa in vista , il culo sembrava un ruscello di quanta sborra che sgorgava, i capezzoli ritti e adornati dai capezzoli, la mia bocca che aveva appena liberato quel cazzo dei residui e i frutti dell’inculuta. Rimasi ferma con la sborra che colava sulla lettiga scolando , mentre lui usciva dalla mia bocca la sua bestia ripulita con la cappella lucida, dedicandosi ai suoi ospiti. Io ero presa da fuochi di libidine nel esser mostrata, scopata, esibita, ma anche da vergogna. La ragazza timida , posata , diciamo quasi pudica, no esisteva più, ero diventata una cagna scatenata sempre pronta a nuove umiliazioni e sottomissioni, che godeva nel mostrarsi in quelle situazioni non certo consoni al vivere ‘normale’, sempre sulla linea del confine tra piacere e perversioni. I tipi erano dei ragazzi venticinquenni, dei metallari con piercing e tatuaggi sparsi per il corpo, ma apparivano molto virili e prestanti muscoloso, mi fecero un cenno di saluto, con fare ambiguo e molto illusorio, che ricambiai, ma squadravano per quello che apparivo in quel momento un baldracca, schifosa appena sodomizzata e gran spompa cazzi.
Mentre discutevano tra di loro, un dei ragazzi scoppio a ridere, rivolgendosi al tatuatore.
‘Stevan a questa vacca gi hai sturato il culo completamente , guarda come sta colando sul lettino.’ Steven si volto di scatto e vedendo la sborra chiazzare il suo prezioso suppellettile di lavoro, si avvicino a me mi afferrò per i capelli, si avvicino al mio viso e mi scarico in faccia una scarica di saliva, con un sputo carico di rabbia, di astio e volgare, dalla cattiveria manifesta uno sputo simile ad un ceffone.
‘Bastarda, di una rotta di culo , marchettara da strapazzo ! Te lo dovrei tappare quel cesso di ano ?, Mi stai sporcando il lettino, io ci lavoro! ‘
MI fece mettere in piedi facendomi alzare, per poi sbattere con il viso sul letto sporco della sborra e degli umori anali cagati dal mio culo aperto e sfondato.
Sempre tenendomi per i capelli mi fece strofinare la facci sul lettino, mi ridussi che il mio viso angelico sembrava una carta geografica di sborra.
‘Ora lecca troia bastarda!,’
Con la mano, tenendomi per il capo mi strofino i capelli sul letto , con un gesto deciso alzo la mia testa, spontaneamente usci la lingua , presi a leccare ,allungando la lingua, pulendo tutto il liquido seminale asciugatosi e incrostato sul tessuto del lettino. Nel frattempo con la mano mi percosse le chiappe molte volte, i brividi di piacere causati dall’imposizione umiliante insieme , ai brividi di dolore causata dalle sculacciate , causarono nel mio cervello un orgasmo libidinoso cerebrale, che mi fece colare la figa. Ansimavo, bestialmente, come un animale in calore, io ero consapevole di quella condizione, lo volevo .
Steven rivolgendosi ai ragazzi arrapati dalla scena della mia completa sottomissione .

‘Allupati di merda! Volete scaricare le palle dentro i buchi di questa cagna , maiala , battona di quattro soldi? ‘
Cosi mi descriveva, come una rotta in culo , puttana, ninfomane : lo ero , lo sono, lo saro?.
I ragazzi sorrisero, mostrando il loro entusiasmo per la proposta , ma li gelo subito!
‘ Mi dovete dare 70 euro per tutti e due e ve la potete sfondare come volete, certo avete un quarto d’ora. Questa si fa sborrare in bocca , rompere il culo , trombare la fica,, mi dicono che &egrave una bevi piscio. Però mi raccomando non la usate per cesso , che mi trasforma il mio studio in una latrina. Certo dopo che ve la sarete sbattuta, la troia , sguattera e cameriere mi pulirà la stanza , però non esageriamo.’
Mentre i ragazzi accettarono la proposta, uscendo i soldi dai loro portafogli e consegnandoli al mio nuovo magnaccia.
Steven chiari la cosa tra me e lui ‘ Troia con questi soldi , saldo il conto.’ Si mise a ridere aveva ragione , non lo avevo pagato per i piercing della volta scorsa, con quei soldi si pago anche il lavoro che effettuo dopo che due mi scoparono.. I bastardi si tuffarono su di me senza farmi respirare, commendarono, come di solito facevano tutti, la sfondatezza del mio sedere, e mentre io ero letteralmente a pecora, con i piedi piantati per terra,il sedere in aria, il pube rasato che spiccicato sul lembo del lettino , consentiva al clitoride , di concedermi piacere , per la pressione, il ventre appoggiato complessivamente sul piano del lettino, le mammelle schiacciate anche esse, i piercing , mi procuravano delle e piccole fitte di dolore , a causa dei capezzoli distorti. L’altro ragazzo , mi infilo senza riguardo il cazzo in bocca, , con la man o da vera Troia , presi a menarlo , la cappella entrava e usciva dalla mia bocca, con atteggiamento delle peggiori baldracche , presi a sputare ripetutamente sul quel cazzo, con la poca saliva che mi usciva a causa della troppa eccitazione . Sputavo e ingoiavo il cazzo, spalmando la saliva per ll a cappelle a e la asta, per lubrificare quel la mazza grossa. L’altro ragazzo infilo quattro dita nel culo spanato e usandoli come leve mi sollevo a forza.
‘Steve ! Guardala, la sollevo con un mano questa puttana, gli romperò il culo!. ‘ Con l’altra mano infilo il cazzo dentro la mia figa che aspettava di essere riempita. Ai primi colpi presi a godere, mentre teneva e stantuffava i quattro dita nel culo. Mi usciì il cazzo che coccolavo con la lingua e con le mie calde labbra dalla bocca e con la mano lo continuavo a masturbare, sfregando la cappella sul viso, che era tutto appiccicaticcio a causa dello sperma che era fuoriuscito dal mio culo ed era calato su lettino. ‘DAI! SFOndami! Aprimi la figa fammi godere. Ah!Ah!AH! Sborrami che per molto tempo non prendere minghia!.ah!ah! in fig’!’
L’uomo scocciato mi tolse di mano il cazzo e con la sua forza mi sbatte più volte per entrambi lati delle guance il suo membro, come a schiaffeggiarmi violentemente.
‘ Zitta puttanona . Succhia! ; MI afferro per i capelli e mi insacco il cazzo in bocca , scopandomi furiosamente fino a farlo arrivare in gola. L’altro prese ad aumentare i colpi. Poi si fermo, lo usci , libero anche il mio culo svuotandolo dalle sue dita, me li porto in bocca, che era già occupata, ma non curante di ciò mi forzo l’estremità del labbro sinistro e entro a forza le dita. L’uomo che mi stava scopando la bocca, commento con l’amico in modo positivo l’intrusione. ‘ SI! Bravo! Riempiamogliela tutta questa fornace, sdillabriamola questa bocca da vacca !.In modo che tutti appena la vedono comprendono che ha l aborra cosi allargata, perch&egrave succhia sempre cazzi !’
Lo stavano facendo veramente, sentivo le mandibole che mi facevano male. Non percepivo più di avere una bocca normale ma una fornace. D’altronde a forza di prendere cazzi a ripetizione il mio corpo subiva delle trasformazioni. La bocca molta più larga, il culo completamente aperto, in piedi le chiappe non toccavano più l’una d’altra.
L’uomo che stava dietro di me mi stava fracassando il culo, che già rumoreggiava ,come al solito volgarmente. L’altro prese a scoparmi la bocca, pompandomi a forza, e causandomi problemi di respirazione, questo si divertiva a entrare tutto il suo membro, e spingere la mia nuca contro il suo ventre, quando percepiva che non riuscivo a respirare bene , mi liberava la bocca, in modo che prendessi aria, d’altronde io ero smossa dai colpi del suo amico , che smise di pomparmi solamente il culo per dedicarsi a un gioco sottile e perverso. Lo usciva dal culo e lo entrava in figa, per poi riuscirlo dalla figa e sbatterlo di nuovo in culo, fino in fondo. Questo continuava a farmi trombeggiare non solo dal culo ma anche dalla figa. Steve gli ordino di sbrigarsi e di sborrami possibilmente sul corpo , per poi spalmarmi lo sperma , per evitare che nei buchi colassi come una fontana spanata.. Gli uomini lamentandosi perch&egrave si stavano divertendo , accettarono lo malgrado il suo consiglio. Fui fatta mettere a pecorina per terrea come una cagna. Il mioviso spiccicato al pavimento , le mi emammelle penzolanti, il culo in aria, le gambe quasi uniti, le mi emani me li portaron dietro la schiena. Il ragazzo a cui stavo facendo il pompino , me lo mise in figa. Gli chiusi supplicante ‘Ti prego sborrarmi dentro , voglio venire!’. Arrivo Steve , che si tolse il piede dal sandalo che calzava per strofinarmelo in viso: ‘Zitta cagna, leccami la pianta del piede!Da brava servetta’ ‘Poi rivolgendosi al ragazzo ”Dai sborragli e sbrigatevi!’. IL ragazzo prese a pomparmi nella figa , mentre io leccavo la pianta del piede di Steve. Io amo ciucciare leccare i piedi, preferisco quelli delicati e lindi di Tania, ma non disdegnavo il suo, . Mentre il ragazzo mi fotteva con colpi molto forti facendomi gemere, Steve per tapparmi la bocca mi infilo parte del piede in bocca, presi a succhiare ansimando le sue dita , soffermandomi sul pollice. Il ragazzo si fermo un attimo si tolse i pantaloni. Mi afferro per le mani, che erano sempre girate dietro la schiena, mi pompo la figa fino a farmi venire, quando capi che ero una fontana lo usci e lo pianto nel culo prendendomi a colpi furiosi finche senti il suo cazzo vibrare, lo usci e lo appoggio sul solco delle chiappe, inizio a innaffiarmi la schiena, la sua calda sborra sembrava una lunga frustata liquida ch inondava il mio corpo vibrante, senti i capezzoli indurirsi,.
Steve tolsi il piede insalivato, dalla mia bocca . ‘AHhhhh, sono una puttana::::::::::::::::’
Il mio scopatore mi riprese’Sei una rottainculo , nata per prender cazzi! Ahhhhhhhhhhhh. Mi hai svuotato i coglioni’. Non fece in tempo a allontanarsi da me che il suo posto lo prese il suo amico che nell’attesa si era masturbato, tenendo il membro in tiro .
Il suo cazzo quando lo affondo nel mio culo era durissimo, mi caricava con facilita, aveva un bel membro, ma diciamo che dentro il mio culo sguazzava,. Steve con la pianta del piede mi spalmo la sborra per tutta la schiena, per poi impastrami le tette a penzoloni, fini l’opera facendosi pulire la pianta del piede con la mia lingua. Steva tolse il piede dalla mia bocca, ma subito fu riempita dal cazzo a penzoloni del tipo che mi aveva inondato la schiena e spaccato il culo, glielo pulì tutto il cazzo, metre il suo amico lascio stare il culo e mi scopo la figa finche m dopo una serie di colpi fortissimi, che mi facevamo godere e sobbalzare,mi sborro , dentro facendomi urlare, certo un urlo strozzato avevo in bocca, il cazzo del suo amico,, raggiunsi un orgasmo indimenticabile , e quando ebbi la bocc libera urlai come un ossessa, manifestando il mio immenso piacere. Anche l”uomo gemeva. . Finiti di godere io rimasi svuotata a pecora che ansimavo sul pavimento . Steve con il suo piede mi diede una leggera pedata sulle natiche’
Cagna sbrodolosa, chiudi le gambe e non fare cader niente per terra , vatti a pulire’.
Steve e i due si appartarono, commentando il mio essere troia e sottomessa al piacere.
Mentre mi sollevai mi girava la testa e con fatica mantenendo le gambe chiuse , a piccoli passi arrivai alla toilette. Li mi svuotai , mi lavai. Mi guardai allo specchio e vedevo una troia davanti a me. RItornai da loro e fui costretta pulire lo studi come una serva tutta nuda e aperta.
Finito di fare la sguattera, trai commenti e i palamenti dei porci, fui fatta stender esul lettino, mi applico il piercing sul clito, fu molto doloroso, Steve mi fece anche un piccolo tatuaggio sul pube, che avevo rasato e liscio, un piccola rosa, con stelo. Ma Steve che &egrave un artista concedo i suoi clienti ,si dedico a l mio corpo , mi fece girare e sul fondoschiena disegno delle ali di drago, e poi alle caviglia mi tauto delle collane con le maglie a catene. : I suoi tatuaggi rendevano elequonte l amai sottomissione. Ho piercing sulla lingua, sul labbro, sui capezzolo , sul clitoride, e sull’ ombelico. Tatuaggi sopra il culo sul pube alle caviglie, con il collare con le piccole borchie , chiunque poteva intuire il mio ruolo di femmina sottomessa. Fu carino Steve , a fine nottata, mi fece stendete , per terra mi venne sopra entro tutto il cazzo in bocca, e mi pompo finche mi fece ingoiare tutta la sua sborra. Ci salutammo , Steve mi promise che voleva ancora fare delle porcherie con me, e che passato il periodo senza cazzo, mi avrebbe trombato i . Mi avviai a casa, ero cosi stanca e dolorante , che dopo un bicchiere di vodka, crollai sul letto.

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La mattina seguente, appena svegliata mi recai a casa di Tania, dovevo svolgere le mansioni di sguattera, ero ancora indolenzita per il piercing e i tatuaggi fatti la sera precedente da Steve. Mi apriì la porta il marito della mia padrona che accogliendomi con una palpata di sedere , mi annuncio.’Vera! Stanotte Tania si &egrave sentita con Steve , che gli ha raccontato che ha completato l’opera sul tuo corpo. Ora sei una serva perfetta . Ci ha anche raccontato che lo hai pagato in natura!’ Si mise a ridere, alludendo alle marchette della sera precedente , ma anche al modo in cui Steve mi aveva fottuta e trattato. Mi accompagno nello sgabuzzino, ordinandomi di spogliarmi, raccomando di rimanere senza intimo ,per indossare la divisa da sguattera. Tania stava dormendo ancora, ma gli aveva impartito delle disposizioni per me. Ormai anche Luigi il marito di Tania si era preso molto confidenza. Sapevo che si eccitava vedendomi, si allontanò per preparare la colazione alla moglie.
Io mi tolsi tutto, rimanendo nuda, indossai il camice azzurro, da cameriera, mi infilai delle autoreggenti , vecchie e smagliate di Tania, calzai ai piedi dei sandali olandesi, anche essi datati e consumati, di una misura più grande. Quando mi presentai da Luigi, avevo i bottoni della divisa sbottonati le tette erano in vista e sobbalzavano a causa del mio ancheggiar vistosamente.
Il porco infilandomi una mano tra le tette, con le dita mi tiro il piercing del seno sinistro e mi ordinò: ‘Serva , la giù ci sono i sacchi della spazzatura valli a buttar alla fine della strada nel cassonetto’. La dignità e il decoro avevano abbandonato la mia mente, o meglio erano rinchiusi in una cella del mio cervello.
La depravazione e il piacere a quelle umiliazioni animavano il mio corpo e la mia mente. Presi il sacco pesante di spazzatura, abbassandomi si sollevo il vestito, coscientemente feci veder il sedere nudo a Luigi, prima di varcare la soglia dell’abitazione , lo guardai in modo malizioso.
Scesi in strada era mattina presto , quei pochi passanti si godettero la sfilata di una sguattera, che getta la spazzatura dei suoi padroni, molti di loro mi conoscevano già, qualcuno mi guardava con disprezzo, ma sotto sotto , mi desiderava, altri accennavano un saluto, ma percepivo un libidine aleggiare in quella strada poca affollata. Trascinavo il sacco ancheggiando vistosamente, le mie tettone sobbalzavano vistosamente e libere nascoste solamente del tessuto coprente ma sottile. Sentivo la figa bagnarsi, ma un tremendo bruciore,a causa della ferita del piercing , mi punzecchiava l’intero corpo. Ricordavo le mie sfilate all’autogrill, ricordavo anche quando sfilavo con Alain e compagnia per le strade di Parigi a guinzaglio come una cagna, ma anche quando quel cane mi penetro, mi eccitavo a ricordare l’ansimare dell’animale mentre mi scopava come appunto una cagna. Rincasata, mi andai a lavare le mani nella lavanderia . Lui gi arrapatissimo mi mise le mani addosso, strapazzandomi le poppe, e infilandomi un amano tra le cosce. Lo fermai subito. ‘Padrone! Steve mi raccomandava di non usare la i fighetta e anche il culo per parecchi giorni, aihme, la prego, mi potrei infezionare, i mie tesori.’
L’uomo infoiato percepivo il suo arnese duro spiccicato sulle mie chiappe, mi morse il collo e mi sussurro, ‘ Va bene sguattera, allora ti faccio fare colazione con il mi piffero , mettiti in ginocchio’. Ma il bastardo , me lo ordinò , ma al momento me lo impedì, infilo le mani sotto la divisa , prese a palparmi le chiappe, toccarmi, con le mani le cosce.
Mi stavo facendo eccitare, Luigi con fare sadico, mi mordicchiava il collo, mentre con una mano mi sbottonava la divisa, liberando le tette, che prese a strizzare con entrambi le mani. Con le dita tirava i piercing , facendo allungare in capezzoli, procurandomi sensazioni contrastanti di dolore e piacere, poi lascio con la mano sinistra la presa, infilo la mano tra le gambe facendo pressione con il polso in quel punto erogeno molto sensibile tra la figa e il culo .
Io sempre più stimolata e in calore, contorcendo il mio corpo ,strinsi le gambe, . Ma lui proseguiva con il suo fare, mentre io gli stritolavo il polso con le gambe, lui con la il palmo della mano mi ticchettava la fighetta, precisamente, la parte inferiore delle grandi labbra. ‘Padrone io voglio il cazzo! UHM! Non puo fare cosi! Lei lo sa che non posso essere fottuta.!La prego! Basta ! Ho troppo voglia’. Lui tolse le mani dal mio corpo mi giro , allargo la divisa , mettendo alla luce la mia nudità, contornata da piercing e tatuaggi infilo nuovamente le mani, prese a toccare il mio corpo vibrante.
‘Lo so, cagna, che stai impazzendo, che vorresti essere posseduta in ogni gocciolante buco , lo faccio apposta!’ Con le mani mi palpò le tette, mi tasto il ventre, mi avvolse le chiappe , per poi salire lungo la schiena stuzzicando il mio corpo, ammirò il clito adornato dal piercing, ‘
Ti dona ! Ti completa!’ Mentre le sue mani continuavano , a stimolarmi , mi toccava e sfiorare il collo, per poi con un amano stringermi le chiappe e con l’atra, toccarmi il viso, infilandomi un dito in bocca. ‘Dai dimmelo , di nuovo di smettere, di fermarmi , di finire questa tortura ?Voglio sentirmi pregare, mi piace’ Io che ero troppo eccitata… ‘PA(Glooooooooooo)’ Mentre stavo parlando mi riempi la bocca con tre dita rendendomi impossibile l’impresa. Immediatamente dop, tolse le dita e io prosegui nella mia supplica’.
‘Padrone ti prego smettila farò ciò che vuoi!’

Lui sorridendo e contente della mia completa arrendevolezza , con ton trionfante mi sentenzio.
‘Bene ! Canga! Ora inginocchiati a fammi un pompino!’ Appoggiai le ginocchia sul freddo pavimento, sentii le calze ulteriormente smagliasi. Mi trovai di fronte il suo membro, come dicevo l’altra volta un bel arnese, sulla media. Luigi lo maneggiava lentamente, scappellandolo e e trastullandolo, con gesti molto lenti. Io da pompinara e femmina bramosa spalancai, la bocca e preparai la lingua all’esterno della mia bocca impaziente di leccare l’uccello.
Lui avvicino la cappella alla mia bocca, sfiorando le labbra carnose umide, deglutii, sentivo gia il sapore della sua minghia sulla mia lingua, ma al momento topico, lui me lo allontano , la mia bocca seguiva quel membro. Lui sadicamente indietreggiava, costringendomi a strisciare in ginocchio, poi si fermo di botto,lo infilò in bocca, ma non feci a tempo a intrappolarlo tra le mie labbra, che lo usci, per schiaffeggiarmi entrambe le guance, con la cappella.
‘Stai impazzendo? Succhia cazzi che non sei altro! Lo vuoi? Io non risposi cercai con la lingua di sfiorarlo e con la bocca di risucchiarlo in gola, ma lui me lo sbatteva in fronte , lo strofinava sul viso, sugli occhi, per poi strofinarmelo sui capelli, , ‘TI prego,Lo voglio!’ Stavo andando in crisi isterica . ‘ Io sono l a vostra serva, la vostra sguattera, il vostro cesso personale, nella mia bocca potete scaricare la vostra sborra e i vostri umori ,potete fare di me ciò che volete.
Ma ti supplico, ti imploro ! Dammi il tuo cazzo lo voglio!’ Ormai ero degradata all’ultimo stato, prostrata, senza dignità, il mio cervello ragionava da sottomessa Ma lui ridendo , si giro nascondendomi la vista del membro, dandomi le spalle . ‘Te lo devi meritare, il mio cazzo!
Inizia a leccarmi il buco del culo,Puttana !’
Non mi feci pregare , volevo essere umiliata, ed ero asservita, con le mie esili mani allargai le chiappe, e sputai sul quel buchetto peloso e stretto, per poi infilare la punta della lingua, la mia depravazione superava ogni ostacolo sensoriale,percepivo che non si era lavato ancora, ma nonostante tutto, presi a limonare quel buchetto, per poi con la mano afferragli il cazzo riverso in giù, trascurando la apertura anale, la mia lingua scese fino alle palle, per poi prendere a lucidare e con le labbra mi dedicare a lappare l’asta per poi, in posizione da contorsionista imboccarmi la cappella.
‘Ma brava la mia lecca tutto ora scansati e sistemati da brava serva in ginocchio davanti al tuo padrone. Chiudi gli occhi!’ mi tolsi da quella scomoda, ma sconcia posizione e mi sistemai come il padrone voleva. Per qualche istante mi lascio in ginocchio con la bocca spalancata gli occhi chiusi, per poi afferrarmi con forza per i capelli , conficcandomi la sua asta in bocca. Nel ricever quel arnese di carne socchiusi le labbra, e vista la lunghezza media, il mio mento entro a contatto immediatamente, con i suoi coglioni, gonfi di sperma. Lascio la presa dei mie cappelli per afferrarmi per la nuca e spingere , fino a farmi sbattare il viso con la sua pancia, il mio naso per la presine era tutto piegato, per peggiorare la situazione, con una mano mi chiuse entrambi le narici il naso. Spalancai la bocca parte di palle mi entrarono in bocca, rimasi scacciata sul suo corpo, per mezzo minuto circa, ma mi sembro un eternità : avevo difficoltà respiratorie, mi sento il cervello offuscato, il mio corpo si dimenava lentamente ,ma con frequenza, ma una forte carica erotica , mi tormentava il cervello. Quando allontano il mio capo da se e libero la mia bocca e le mie narici ‘AHarh arh arhg arhg ‘ Presi aria ansimando,le mie mammelle sussultavano per la forte respirazione. Ma non perse tempo, nuovamente mi fece ritornare in apnea conficcandomi tutto il suo arnese genitale ,fino in gola, Stavolta lo tenne qualche secondo, solamente , ma senza tapparmi il naso, per poi riuscirlo . Mi fece questo servizietto per quasi un quarto d’ora, ero sfiancata, spompata, con poco ossigeno nei polmoni, mi sentivo la mente persa.
‘Ti stai divertendo troia? Rispondi? ‘ Afferrandomi per i capelli mi fece piegare il collo, in quella posizione, mi lo rinfilo in bocca.
Ora lavoralo di lingua e pompalo mi raccomando ‘ Non persi tempo , con le labbra strinsi la mazza, gli feci una pompa, con grande intensità. Le mie guance si gonfiavano quando lo facevo scomparire nella mia bocca, per poi sgonfiarsi quando lo uscivo . Luigi con le mani afferrò i pircing ai capezzoli e li tirava, questo mi eccitava moltissimo. Aumentai la pompa, la mia lingua lavorava la cappella, facendo rumore a contatto con la mia saliva, e a causa del pircing che ho in mezzo alla lingua,con la mano destra gli strinsi le palle, li sentivo vibrare, erano pieni di caldo latte. Luigi abbandono di giocare con le mie tette, e afferrandomi per il capo , mi blocco. ‘Basta troia, assatanata, non voglio venire ora: Giocaci!Fammi vedere quando vali come puttana, pompinara.!’ Non volevo di meglio mi usci il cazzo lo afferrai con la mano e sputai sulla cappella , per ben due volta, poi lo infornai in bocca, per poi uscirlo, e con la lingua seguire il contorno dell’asta.
‘Brava la mia lecca cazzi, cosi volevo vederti continua , stupiscimi!’ Lasciai per attimo di dedicarmi al suo membro, per raccogliere nelle mani e sollevare le mie tette, feci appoggiare il cazzo tra le tette e lo avvolsi in parte con le mie calde mammelle. ‘HAI visto che mi sorprendi. DAI tettona fammi una bella spagnola!.. Iniziai a lavorarlo in quel modo, gli segavo il cazzo con le mie tette , abbassai il capo in modo che allungando la lingua gli tintellavo la punta. Mi mise le dita sulle orecchie, per poi passarle tra le orecchie, mi stimolava presi ad ansimare. Dopo poco , mi tolse il cazzo dalle tette, passandomelo per il collo, e strofinarlo sull’orecchio, sinistro,: ‘Puttana mettiti un tuo dito in bocca, il medio e succhialo!’ Mi comandava a bacchetta, e io volevo questo.
Guardandolo con sguardo malizioso, mi imboccai il dito medio e lo ciucciai tutto. A quel punto me lo tolse dalla bocca e prese in mano il cazzo, nel frattempo se lo masturbava..’ Ora apri la bocca e preparati che te la scopo tutta. Userò quella fogna che ti ritrovi da troia come una figa. Nel frattempo puttana , infilami il tuo dito lubrificato nel mio culo! ‘ Non feci in tempo ad spalancare la bocca, che ficco il cazzo fino in gola, strinsi le labbra, e prese a pistonarmi la bocca, ,mi afferro per il capo, e tenendomi forte la testa aumentò i colpi. ‘Dai mettimi il tuo dito in culo , puttana!!’. Gli infilai il dito nel culo entrò senza problemi, ma nel momento che glielo ficcai tutto, senti il suo cazzo diventare più duro e a causa del contra colpo , sferrò un colpo di reni che mi fece arrivare il cazzo in bocca. ‘Cosi! Da brava stai ferma , che ti fotto!’. Ansimava gemeva, mi stava scopando, arrivò a farmelo sentire in gola, stavo godendo , aveva trovato nel mia gola un punto erogeno che sconoscevo, pur avendo il capo bloccato, ondeggiavo la testa, facilitando la penetrazione, sentivo il cazzo vibrare. Dopo parecchio tempo,. Ch e instancabile mi scopava la bocca, esausta, mi sentivo la figa colare, e il leggero bruciare a causa de pircing , non mi infastidiva, stavo impazzendo, di piacere, ogni volta che affondavo il dito nel suo culo come a scavare dentro , mi rifilava una infinità di colpi in sincronia, fino a quando usci il cazzo, dalla bocca, mi lascio libero il capo, prese masturbarlo sulle mie labbra sul mio naso , mi porse di leccargli le palle ,che avvolsi con la mia lingua, muovendola a velocità, ansimavo pure io .
‘SI Vengoooooooo Troai’ Il primo lungo getto mi sfiorò le guance per arrivare dentro l’occhio, che fui costretta a socchiudere, gli altri getti sulle guance e mentre ieculava come un cavallo , mi indirizzo il getto sulle labbra, io usci e raccolsi a volo con la lingua più possibile. . Me ne getto parecchia in bocca, avvolsi il cazzo tra le labbra e deglutiti la sborra , la mi bocca divenne come una ventosa che completo il pompino e gli permise di svuotarsi le palle. ‘Che pompa ! Sei una troia fantastica! Guardati allo specchio dopo , hai il viso pieno di sperma. ‘
Il suo cazzo pian piano si smoscio tra le mie labbra, mi tolse il dito dal culo, senza dirmi niente me lo indirizzo in bocca, fui costretta a ciucciarlo tutto. Aveva il sapore del suo culo, che non era pulitissimo, ma ormai ero abituata a tutto, ed ero cosi eccitata , che lo pulì con la saliva . Nel frattempo Luigi fu chiamato da Tania che si era svegliata: Luigi si recò d alei mentre io mi riabbottonai la divisa. Sentivo che LUigi gli racconto che mi aveva disegnato il viso con il suo seme. Tania mi volel subito, vedere, era a letto sotto lenzuola. Con tono di comando mi ordinò di spogliarmi e abbassarmi le autoreggenti alle caviglie. MI disse che Steve le aveva raccontato tutto, volle vedere il tatuaggio sul culo, le piacque molto, il pircing sul clitoride e anche la piccola rosa sul pube. Ma dove impazzi furono le catenelle tatuate alle caviglie. ‘Cosi sei veramente la mia sguattera e serva!Fai schifo hai tutto il viso impasticciato di sborra! ‘
Il marito me lo aveva spalmato , in modo irregolare. sul viso, e iniziava a rinsecchirsi sulla pelle, difatti me la sentivo tirare. Mi spogliai . ‘Ora serva mettiti a quattro zampe e leccami i piedi. Nel frattempo devo fare delle telefonate e Steve mi porterà la colazione. ‘
Dalle lenzuola lateralmente uscirono i piedini deliziosi della dea. Ne agguantai con la bocca uno, mettendomene un quarto della bocca, mentre Tania con latro, mi stropicciava la faccia: ‘Troia! Esci il mio piede dalla bocca e prendi a ciucciami a lavarmi con la tua saliva, prima le dita, poi in mezzo le dita e poi tutto il piede e poi passi all’altro’ Cosi feci mentre lei incurante parlava al telefono , per molto, tempo, Addirittura ad una sua amica le disse che la sua serva le stava leccando i piedi e anzi nei giorni seguenti mi avrebbe mandato da lei per fargli la cameriera e la leccapiedi. Arrivo Steve che porto la colazione su un vassoi , con il palmo del piede mi allontano. ‘In ginocchio serva! Dopo mi dovrai portare in bagno!’ SI mise discutere con il marito mentre io ero in ginocchio , finito di fare colazione si accese una sigaretta e scese dal letto per poi sedersi dopo che allargando le gambe e sollevandosi la camicia di notte mi mostro la figa. ‘Puttana puliscimi e leccami la figa ,che stanotte questo maniaco me la ha inondata tutta. Ovviamente quando inizierai a fare le pulizie ricordati di lavare le lenzuola che sono tutte sporche. Le leccai la figa, il suo odore era forte, da brava caga gliela leccai tutta. Tania mi costrinse a mettermi a pecora dandogli come vista il mio sedere: MI sculaccio, poi si mise a cavalluccio sulle schiena, ‘Dai Vaca portarmi in bagno!’ E dandomi una sculacciata sulla natica, fui costretta sorreggendomi con le ginocchia e con le mani a condurla in bagno, per fortuna era vicino. Tania rideva insieme al marito, che mi fotografava in quello stato di sottomissione (Continua)
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Arrivammo in bagno, con Tania comodamente seduta sulla mia schiena , il marito al seguito che mi fotografava. Luigi, mi sferro una leggera pedata sulle natiche , persi l’equilibrio e mi accasciai sfinita sul pavimento , mentre la padrona si alzo. Fui costretta a sedermi a terra con le spalle appoggiate alla vasca idromassaggio, Tania mi tirava per i capelli costringendomi a prendere la posizione da lei desiderata. Si tolse la camicia da notte, rimanendo nuda in piedi davanti a me seduta per terra. Aveva un corpo splendido. Mi porse un piede in bocca e io lo baciai, per poi passarmelo sulle tette, strapazzandole.. ‘Sei molto eccitata, Cagna?’ Io annui in senso affermativo abbassando la testa. Mentre lei si mise inginocchio davanti a me mi allargo le gambe, eravamo vicine, molto vicine, i mie capezzoli sfioravano con i suoi. Mi infilo le dita della sua mano completamente in bocca. Prese ad accarezzarmi i capelli e il viso , il tocco delle sue mani era dolce e a momenti irruente. MI passo le sue labbra sulle gote, con la sua lingua cercava la mia , per sfiorarla per un attimo, poi si distanzio per ripristinare i ruoli, prese a scaricarmi in faccia un suo sputo.. ‘Troia! vedo che ami essere umiliata, trattata da serva, vero? Rispondi! ‘
Rimettendomi le dita in bocca e girandole all’interno mi rendeva difficile rispondere, con l’altra mano mi tiro un schiaffo , che mi scosse. Mi libero la bocca e cosi mi permise di dire la mia..
‘SI !Padrona! Amo essere umiliata , sottomessa, mi piace essere la sua sguattera , il suo cesso, il suo giocattolo del piacere!’ Tania si esalto al mio essere sottomessa, si alzo , mi fece sistemare in modo che la mia nuca toccasse i brodi della vasca, il mio capo sospeso in aria, Le entro in piedi nella vasca , accovacciandosi quasi sul mio viso. Era a poco distanza dalla mi bocca. ‘Leccami la figa troia! Che la ho arrossata!’ Lappai quella fessura, con dedizione e lussuria, slinguavo il clitoride, e poi stringendolo con le mie labbra socchiuse, lo tiravo,lo succhiavo, percepivo i gemiti di Tania, dopo alcuni minuti, in cui la mia lingua rovistava tra le grandi labbra e l’interno vagina, Tania mi sollevo la testa. ‘Cagna!Ora ti faccio bere!’ Spalancai la bocca sapevo cosa mi aspettava, ma lei distolse l’attenzione da me e inizio a parlare con il marito:’Guarda caro, come beve questa zoccola, &egrave il nostro cesso ambulante!’ Finito di dialogare anzi di far il monologo, senti gli scrosci , e la consistenza dei primi zampilli arrivarmi in gola dopo che mi accarezzavano la lingua, ingoiavo tutto con ingordigia,una sfrenata amante del pissing ero e lo sono.
Ma. Ben presto la mia bocca fu riempita, come un gabinetto pubblico otturato, mentre Tania si lasciava andare a dei sospiri di piacere.
Mi scarico un quantità di pioggia gialla, e ne ingoiai parecchio, ci fu un attimo che tossi a quel punto mi sollevo la testa , mi diede modo di respirare, e nel mentre dipinse di piscio il mio viso e i mie capelli. Per poi rimettere a tiro di gola i getti del suo piscio..
Scarico dopo decine di getti tutto il suo carico giallo , posso dire che fece una grande pisciata , le ultime gocce si spensero sulle mie labbra umide, con la lingua gli asciugai la figa gocciolante.
‘Ora da brava cagna , puliscila bene e poi mi raccomando,leccami il buco del culo. ‘
Cosi feci dopo avere asciugato tutto con la mia voluttuosa lingua la sua fessura,sollevo il suo corpo dalla mia bocca per porgermi il culetto sfondato, ficcai la lingua dentro , e con e le mani si allargo le chiappe per permettere che la mia lingua la sodomizzasse tutta,venni scacciata quasi dalle sue chiappe , leccavo e rovistavo dentro il suo ano, il marito si avvicinò e ficco un dito nel ano della moglie, investendo con la mia lingua. Lei incitava noi due ‘Forza rompetemi il culo, bastardi’ Il marito dopo aver fatta entrare parecchia aria nel culo della moglie mi lascio l’incarico di continuare a brucare, ma ad un certo punto uno scoreggio d’aria mi riempi la bocca, stravolgendo il mio viso, si sollevo di scatto, e mi ritrovai il marito con il cazzo a penzoloni. ‘Ora tocca il mio turno troia!’ Stavo godendo a quel trattamento di cagna ,lurida &egrave sottomessa, a quelle schifezze, ero un cesso perverso, consapevole della mia perdizione.. Non mi sentivo un oggetto. Ero uno oggetto, ma realmente ero io che usavo loro per il mio immenso piacere che ne traevo da quel trattamento, senz’altro superiore al loro di godimento .
Apri la bocca, e non feci in tempo ad assaporare il conosciuto, semimoscio cazzo, che fui inondata e travolta da un getto potente di piscio , mi riempi la gola subito, presi a tossire, e rigettare parte del liquido fuori . Il mio viso i mie capelli le mie narici erano zuppe, mi innaffio il viso e dopo che mi ero calmata, dandomi il tempo di prendere fiato e di ingoiare parte del liquido,mentre irrorava con parecchi getti la vasca, prese infilare il cazzo pisciante e in bocca, riuscì a bere molto.
Mi sentivo sporca ,squallida, eccitata esaltata. L’uomo si scrollo l’uccello sul mio viso. Dopo scese il gelo, mi condussero all’ultimo gradino della depravazione, con voce fredda e gelida la padrona, mi ordinò di pulire anche con la lingua il bagno, e di ripulirmi, restai in silenzio mentre si lavo, per poi lavarmi io e dopo nuda come una cagna risistemai quella stanza. : Quando ritornai in salone la signora mi comunico. ‘Vera ho deciso che non protrai più venire a fare la cameriera nel pub, sei troppo indecente e schifosa, verrai solamente per fare la sguattera. Ti sta bene?’ Io rimasi allibita, mi mollo un ceffone, e dovetti rispondere in modo affermativo. Da quel giorno passarono parecchi mesi, la mia figa era pronta per essere infornata, ma non avevo più il tempo per avere rapporti. Ero diventata la sguattera del paese.taznia mi mandava a far ele pulizie da sue amiche, addirittura dal parroco, raccontava che ero un prostituta che lei stava cercando di riportare sulla retta via. Ovviamente venivo pagata, anche se , per capriccio , Tania pretendeva un piccolo pizzo sul mio guadagno.
Passai la notte di Natale a fare la cameriera, stavolta vestita per delle sue amiche, che mi trattavano peggio dello straccio d cucina,. La cosa pazzesca che io godevo nel essere maltrattata in quel modo, m ala notte mi toccavo furiosamente, accarezzavo il pircing, a volte tirandolo, per poi infilare le mi dita dentro la figa,terminavo il giorno sfinendomi a ditalini, volevo un cazzo dentro di me. Dopo capodanno passato a fare la serva della zia di Tania compresi che non potevo rimanere in astinenza di cazzo, l’occasione avvenne, il giorno successivo che ero vestita con il grembiule da serva sotto niente , ero molto calda, da qualche giorno mi era finito il ciclo, i miei ormoni reclamavano sesso anche estremo non sentivo freddo, avevo un vecchio colant smagliato, che mi rendeva più equivoca, con i capelli arruffati, il trucco forte e sbavante,a causa della fatica, le unghie spezzate e incrostate di smalto rattrappito, ero uno schifo, ma che mi dava uno tono di perverso di bordeline, che mi gasava, avevo perso la razionalità, l’essere borghesemente donna,ero una femmina succube del mio piacere anche lesionista. avevo terminato di lavar il cesso di una vecchia signora, mentre ritornavo a casa, fui presa per un braccio dal vecchio porco che si sporse in un astrettisima via , d a un portone, raccogliendomi al di dentro.
Mi girai immediatamente , riconobbi il fiato pesante dunque il viso era il vecchio porco,quello del sottoscala e della falegnameria, quello che aveva visto come il cane mi caricava, quello che mi aveva avuto tutta , di cui avevo bevuto anche il schifassimo piscio.
‘Ti osservo da parecchi giorni, fare la sguattera nel quartiere,oggi finalmente ti ho per me!’ Sghignazzando, mi sbottono la divisa da lavoro lasciando le mie tette, nude sobbalzare . Vidi nei suo occhi la meraviglia nel vedere i piercing ai capezzoli, ma continuò meravigliandosi lasciandomi solo in zoccoli olandesi, e collant, osservando il clito adornato e il tatuaggio sul fondoschiena. . ‘Hai fatto parecchi cambiamenti, troia, sei una porca perfetta. Ora mi dovrai far divertire oltre che pulirmi la casa,mia moglie e fuori e ritorna fra qualche giorno , la mia casa fa schifo. Mi sono informato di quanto percepisci all’ora, ti pagherò, ma solo come sguattera’ Ridacchiava soppesandomi con le mani le chiappe, non risposi percipì il suo cazzo che premeva sulla mia figa, l’eccitazione mi avvolse il cervello. Mi fece inginocchiare, mentre si sbottono i pantaloni , un puzza intensa attraverso colpendo le mie narici proveniva dal suo sempre grosso ed eretto cazzo. Lo vidi era sporchissimo. Nauseata cercai di sollevarmi ‘Ma lavati?’ L?uomo mi guardo con rabbia’Troia tu sei quella che ti sei fatta scopare dal cane. tu mi fai schifo. Se sei capace lavalo con la tua saliva?
Subito capi che stavo diventando sempre più perversa, per eccitarmi in quella situazione,ero veramente all’ultimo stadio della perdizione e della lussuria più sconcia. Mi tirava i mie capelli arruffati, allora gli dissi’Schifoso e mesi che non prendo cazzo, ora ti faccio svuotare le palle e scoppiare il cervello’
Presi a colpire con ripetuti sputi il suo membro lurido e sporco, e subito dopo me lo infornai in bocca lavandolo con la lingua. ‘Si dai pompinara, continua cosi fammi il bide con la tua bocca?’ A quelle parole non compresi più nulla offuscata dalla libidine, presi a riversare con volgari sputi la mia saliva e a inforcare il membro leccavo, succhiavo lo ingoiavo fino quasi soffocare , lui spingeva la testa fino al suo bacino, e io allargavo la bocca per respirare mentre mi martoriavo la figa con la mano ero fradicia.
‘Ora leccami il culo puttana se non vengo subito’ tolse il cazzo dalla bocca e lo sbatte sulla fronte , mi porse le palle che sciacquai sempre con meno saliva per poi leccargli il suo culo . MI staccai , mi gettai per terra allargai e sollevai le gambe.’ Ora sfondami la figa e sborrami dentro bastardo:’
MI mordevo le labbra, afferrai un seno e mi infilai il capezzolo , adornato dal piercing in bocca, lui senza farselo dire si tolse i calzoni , ‘TI sfondo puttana, poi ti porto a battere. MI fece scivolare il cazzo dentro la figa, sfottendomi con colpi a ripetizione, sconquassandomi tutta, ansimava come un caprone in calore, lei sue palle sbattevano contro le mie chiappe a velocità. IO gridavo di piacere ‘SIIIIIIIIIIIIIIIIII; ahaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa, fammi cio che vuoi.’ Mi tappò la bocca con le dita, per non farmi ululare piu.
Sentivo la vagina finalmente piena , e dopo che si sfiancò a trapanarmi la figa, la sborra mi fece arrivare ad un orgmasmo bestiale , lui godeva , cone un pazzo, e dopo aver scaricato un’infinita di sperma, si accasciò su di me, Dopo qualche istante si sollevo, era barcollante ,mi disse ‘MI hai sfiancato vado a pisciare! ‘ IO da puttana perversa lo afferrai per le gambe e spalancai la bocca ( continua)
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Mi scuso con i cari lettori e vari amici, per l ami assenza.
Dire che ero in posizione sconcia era ,riduttivo. Con solo indosso l’ormai sforacchiato, smagliato e completamente strappato, in corrispondenza dei buchi sfondati,collant, la figa gocciolante di umori e sborra , a gambe spalancate con le chiappe appoggiate sullo sporco e freddo pavimento, le mie mammelle gonfie di desiderio, la bocca spalancata in attesa della agognata pioggia dorata del vecchio, che teneva il cazzo in mano, mentre io gli afferravo con la mia mano destra le gambe, incitandolo a usarmi come cesso, mentre con la mano sinistra mi stuzzicavo la figa ‘.
‘Dai pisciami in bocca, fammi sentire il sapore della tua disgustosa urina !’
Socchiusi gli occhi in attesa degli zampilli luridi e caldi , il disgusto non mi inibiva ma mi eccitava trasportandomi in uno stato di trance perversa .
Ero in attesa, accompagnata dai miei sospiri causati dal masturbarmi, rimasi delusa, il vecchio con la cappelle del suo cazzo semimoscio mi colpi forte le guance.
‘Lurida e squallida puttana! L’altra volta te ne ho fatta bere tanta. Ma dentro a casa mia no!. Il puzzo di urina rimarrebbe, anche se ti farei pulire il pavimento con la tua lercia lingua . Io vado a pisciare nel cesso vero, tu ora mi pulisci la casa , e sei fai la brava dopo ti rompo il culo. Seguirmi che ti indico dove sono gli attrezzi di lavoro.’
Mi lascio delusa e prostrata, ormai la degradazione era per me una libidine. Mi alzai e lo segui, ma lui mi indico uno stanzino sporco e buio dove c’erano una scopa un rastrello e dei prodotti, mi diede una sculacciata sul culo, obbligandomi a far miei lavori quotidiani di sguattere, nuda come un animale da monta. Mentre prendevo gli attrezzi e mi preparavo a pulire, fui chiamata nel bagno, aveva finito di scrollasi il cazzo, le ultime gocce di piscio andarono a bagnare la seduta di plastica del water, sporcandola .
‘Troia inizia a pulire con la lingua, voglio vedere luccicare la plastica !’
Fui costretta mettermi a carponi davanti al cesso mi abbassai e iniziai a uscire la lingua, ma non ebbi il tempo di leccare che una sculacciata mi fece sobbalzare.
‘Dai schifosissima sguattera , lecca!’
La mia lingua scorreva per l’ovale di plastica, ero umiliata, sottomessa , orgogliosa nella depravazione, ad un certo punto mi dovetti sollevare per leccare il bordo estremo mettendo sospese sul buco le mi tette, lui mi allargo le chiappe, e infilo tre dita a forza nella figa, scavo dentro raccogliendo tutto il suo seme, usci la mano , che era gocciolante di sborra, quando mi vide finire,passo la sua mano sporca del seme e la strofino sulla plastica. MI prese per il capo tirandomi i capelli , mi fece asciugare il tutto con miei arruffati capelli, morale della favola la tavola non si asciugò ma i miei capelli si imbrattarono, poi tenendomi per il capo mi spinse con il viso sempre sulla tavola ,fui costretta ad uscire la lingua e stavolta ripulì tutto.
Mi fece i complimenti per la mia arte di ‘linguista’, si sedette sul bide apri il rubinetto , fece scorrere l’acqua e mi ordino.. ‘Troia lavami bene il cazzo e tutto il resto, stavolta non con la bocca e la saliva !’. Mi spostai a carponi dal water e arrivai davanti al bid&egrave , ero messa di lato, il vecchio sporcaccione vedendomi in quella posizione, prese la cordicella d’alluminio dove era attaccato il tappo del sanitario, lo stacco , infilo la cordicella tra gli anellini dei capezzoli,per poi tenere in mano gli estremi della cordicella, mentre io mi ero riempita la mano di sapone, con l’altra afferrai il cazzo moscio e lo feci bagnare, .iniziai a insaponargli le palle, lui allargava le gambe flaccide..’Lavami anche il buco del culo, lercia di una zoccola!’

Mi dava quello ordine tirando la cordicella, i capezzoli si allungavano e anche le mie tettone ne subivano le conseguenze.
Ero nuovamente eccitata, forse non smettevo mai di esserlo, con una mano gli lavai il buco del culo con l’altra, gli massaggiavo il tronco, per poi passare a insaponarlo, seppi dopo che lo sporcaccione nonostante avesse un età avanzata usava il viagra, di fatti il suo cazzo malgrado l’età e il suo brutto aspetto,prese a gonfiarsi. Finito di insaponarlo presi ad asciugarlo, mentre, lasciato di tormentare i mie capezzoli prese a sculacciarmi le chiappe.
‘ E’ soddisfatto padrone, del mio lavoretto?’ Mi piaceva provocarlo e stare al gioco. Avevo finito di lavarlo , ma lui senza dirmi niente si alzo mi fece stendere e appoggiar la nuca sull’estremità del sanitario, mentre la testa era dentro il bid&egrave sospesa a pochi centimetri dalla superficie.
‘Troia senza saliva , asciugami tutto!’
Mi Sali sopra porgendomi il buco di culo e le sue chiappe, con la lingua larga e asciutta, la appoggia sul buco , lui si allargo le chiappe in modo che potessi far bene, man mano, che linguate asciugavo lui si spostava, dopo passai a dedicarmi alle palle,per poi arrivare al bastone che ormai era quasi dritto , ma non era soddisfatto della mi linguate al cazzo , si alzo e lo mise tra le tettone, tiro l’estremità della cordicella argentata. I capezzoli erano allungati al massimo e lui li indirizzo in modo che le tette accogliessero il cazzo, , e fui obbligata a fare una spagnola. .
Mi lascio sbraita , ordinandomi nuda come una cagna di pulire la casa e che lui mi avrebbe aspettato a letto perché dopo mi voleva spaccare il culo.’Ti romperò il culo, in modo tale che l dilatazione resterà permanente’
Ormai avevo preso l’abitudine a fare la sguattera, sia vestita che nuda come una cagna, avevo indosso i collant laceri, che tolsi , dopo qualche ora rassettai quella misera casa, il vecchio sporcaccione , mi sculacciava mi palpava morbosamente , mentre ero immersa nei lavori domestici, ormai per me era pane quotidiano. Dalla padrona ricevevo anche dei ceffoni delle pedate sulle chiappe, dalle persone dove mi mandava solo umiliazioni verbali. Finito di pulire tutto fui chiamata dal vecchio che era coricato sul lettone di famiglia, pur, ché avevo pulito la camera era pregna di tanfo , di vecchiume’ Lui tutto flaccido ma con un cazzo grosso ed eretto , grazie al viagra, mi obbligo mettermi tra le sue gambe, riprese la cordicella e la rimisi tra i pircing dei capezzoli . Tiro la corda, e mi trovai davanti al suo viso, . Infilo le dita della mano nella mia bocca, succhiai copiosamente . poi mi disse..
‘Ora fammi una pompa da urlo,troia.’ Mi abbassai e presi l’iniziativa, mi tolsi la cordicella , mi misi il cazzo tra le mie tette . Lo segai allungai la mia lingua per tintillare la cappella, stuzzicandola grazi al pircieng sulla lingua.. ‘Brava cosi puttana. Conosci bene il mestiere di succhia cazzi!’ Gli massaggia il membro, per poi dedicarmi a pomparlo nella mia bocca. Ero presa da libidine, lucidavo quel membro che mi aveva precede mente fatto venir in figa. Come segno di gratitudine lo succhiai fino a sentire le palle ‘piene di sborra. ‘Basta bastarda ora salimi sopra non voglio riempirti la bocca ma spaccarti il culo!’ Mi inforcai il membro dentro la figa. Le mie gambe piegate sul letto ero dritta sul suo corpo flaccido , con l’arnese piantato nella fregna. Il vecchio prese a schiaffeggiarmi le tette, . In precario equilibrio , mi allargai con le mani le chiappe in modo che l’arnese entrasse bene e in profondità. Presi a cavalcarlo, facendolo arrivare fino in fondo,per poi farlo quasi uscire, le mie tette sobbalzavano al ritmo che stavo conducendo.’Dai vecchiaccio bavoso! Nutri di minghia la mia passera! ‘
Lo montai fino a venirmene, ansimando come una scrofa.. Lui mi disse .’ Puttana ora sollevati e mettitelo nel culo!’ Obbedii mi sollevai, feci uscire quella nerchia di vecchio, ma forte del viagra e dura come il ferro, dalla passera. Sputai sulla mia mano e mi bagnai il buchetto del culo, forzando due dita dentro. Lui mi afferro le tette abbassandomi verso di lui, fui costretta a sollevare il culo. Tolsi le dita e indirizzai il cazzo verso l’entrata. Nel frattempo che la cappella sfiorava la membrana anale ecco che con un colpo di reni ,il vecchio lo fece entrare poi io mi abbassai di getto . Il cazzo mi entro tutto, non ebbi nessun fastidio anche se era parecchio tempo che non venivo inculata. Il mio culo lo accetto facilmente. Presi a cavalcarlo. Lui mi afferro le chiappe. Prima me le strinse , palpandole bene, poi me le allargo, spinse il suo cazzo tutto, io con movimenti di bacino lo aiutai. Il suo cazzo sguazzava bene nel mio sfintere, mi afferro sotto lo ascelle. Iniziammo a muoverci in contemporanea, sentivo il rumore dei suoi testicoli nel contatto con le mie chiappe, ilcigolare del vecchio letto matrimoniale. Il suo membro usciva dal culo già dilatato, per poi rientrare. Questo gioco durò molto tempo sembrava che non venisse mai, mi stava scavando il sedere. Gemevo come una cagna. ‘Porco! Rompimi il culo, ahhhhhhhhhh!!!!!!!!!!!!!!’
Il vecchio mi mollo un ceffone sul viso e dopo infilo la mano in bocca obbligandomi a non parlare. ‘Zitta culo spaccato!’
Ansimava a causa della sua età , per l’infinita di colpi che mi stava infierendo. Ad un certo punto respirando in modo forte, si fermo , . ‘Alzati troia e mettitelo in bocca, lucida la cappella con la saliva. Anzi sputagli cagna!’Mi tolsi a malincuore il cazzo, mi misi a ginocchioni sul letto e mi inforcai il membro, lucido di umori e coperto da una gelatina di colore marroncino chiaro , in bocca. Leccai la cappella con una serie di linguate,assaporavo quel sapore forte , ma dolciastro, avevo la bocca impastata,leccai l’asta, per dedicarmi per qualche istante alle palle, poi presi a masturbarlo con dei colpi secchi, fermandomi alternai delle menate con degli sputi portandosi in direzione dell’asta e della cappella. Il vecchio con le mani indirizzò la mia testa ad un preciso gesto , pompargli il cazzo. Mi infilai il membro in bocca,mentre le mie labbra lo accoglievano nella sua lunghezza, la mia lingua stimolava l’asta raccogliendo la saliva .
Arrivai alla base, mentre con le mani gli stimolavo i testicoli. L’uomo mi blocco la testa, rimasi per molti secondi bloccata con il cazzo piantato fino alla gola, cercai di distorcere le mie guance in modo di contenerlo in gola, non mi liberava, avevo difficoltà di respirazione, andavo in apnea , di colpo libero la presa, lo fece uscire. La mai bocca liberandosi da quella nerchia voluminosa e furiosa, presi a boccheggiar in modo sostenuto, affannosamente, con le labbra sdillabrate .
Il vecchio me lo infilò nuovamente dentro tutto. Per poi dopo poco riuscirlo. Poi non mi blocco più lo ricambiai con una formidabile pompa fino a farlo impazzire.
Me lo usci di colpo, si alzo si mise dietro di me prese a sculacciarmi forte le chiappe, mi diede una palmata sulla schiene in modo che il mio viso si spiaccicasse sulle lenzuola, entro a forze il cazzo nel culo, poi prese a sodomizzarmi dopo qualche istante mi sborro, dentro. .
Ansimava e ringhiava . Fece ammosciar il cazzo nel culo per poi ordinarmi. ‘Zoccolona! Appena io esco stringi le chiappe guai a te se fai colare sborra dal culo.
Ci ricomponemmo io mi rimisi il camicione da sguattera, mi aggiustai i capelli arruffati. IL vecchio mi sorrise e mi offri un bicchier di vino casereccio molto forte , mi disse anche che suo nipote quel porco che insieme a lui mi avevano scopato in falegnamerie aveva dei problemi grossi in questo periodo e quando sarebbe stato libero di girare , tutte e due mi avrebbero fatto dei giochi molto perversi.
Mi diede dieci euro come guadagno per Vera la puttana e Vera la cameriera.
Mortificata , umiliata e scacciata come la peggiore delle sguattere mi trovai in strada , soddisfatta per la scopata rude ma efficace, e perch&egrave mi sentivo molto troia e perversa.
All’improvviso mi ricordai che dovevo andare a pulire i bagni del locale di Tania, era buio e tardi arrivai nel locale, e fui accolta con un ceffone che mi fece barcollare dalla furibonda padrona, e mi prese per i capelli e mi porto in cantina, alla presenza della sua nuova collaboratrice, mi butto su un tavolaccio e denudandomi le chiappe e con un cucchiaio di legno, prese a sculacciarmi le chiappe e umiliarmi verbalmente.
‘Troia , di una serva, sguattera e puttana, odori di sesso da chi ti sei fatta sfondare , Vacca?’
IO godevo ormai anche quando mi sculacciavano con forza, entrando nel ruolo, con fare sottomessa, replicai. ‘Padrona ho avuto un contrattempo ‘:
Tania mi sputo in viso mi tiro per capelli mi fece ricomporre e mi ordino di pulire i gabinetti del locale. Mi lascio da sola alle faccende domestiche. Finito di ripulire l’ambiente , mi accorsi che il locale era pieno e il marito non c’era .
Ma Tania finito di pulire mi scaccio da locale, era con la sua nuova cameriera e amica
‘Sguattera vai a casa a riposare che domani mattina, sarà per te una giornata di duro lavoro e di umiliazione. Domani indossa i collant quelli aperti davanti e di dietro, non mettere intimo ,indossa i jeans a vita bassa, e il golfino nero aderente ,metti anche le scarpe con il tacco a spillo quelle rosse, mi raccomando. Puttana!
‘ Mi prese per i capelli mi abbasso verso il pavimento, ‘Leccami le scarpe , bastarda, di una cagna bavosa e schifosa! Fai vedere alla mia amica come sei serva, sottomessa e senza dignità’ Usci la lingua da umiliata e con la figa calda e umida, di umori, presi al lucidare quelle scarpe di colore nero. ‘Elvira hai visto come lecca bene la schiavetta, Dagli da leccare il tuo piedino, anzi infilalo tutto in bocca alla troia’
Cosi fece la sua nuova cicisbea.
MI infilo il piede quasi in gola , mentre ero con il culo in aria , Tania si tolse le scarpe, e con il tacco mi in culo entrandolo tutto. Non ebbe nessuna difficoltà, sentivo il mio culo squiscare al contatto con il tacco, prese a pomparmi il culo per poi uscirlo definitivamente.
‘Ora smetti di leccare il piede alla mia amica, nonch&egrave nuova tua padroncina e puliscimi il tacco fatto del tuo culo rotto, pieno di sborra e merdoso .
Mi infilo il tacco in bocca. E lo leccai,ormai ero una depravata senza nessun ritegno. Ma Tania non era contenta, intanto il cuoco tunisino ci spiava e intravidi che con la mano si toccava il cazzone che era nascosto nei pantaloni. Tania rivolgendosi in malo modo al cuoco lo rimproverò.
‘Stronzo di un cuoco , ti vuoi fare questa bastarda e serva? Oggi no, te lo puoi scordare. Domani se vieni nel primo pomeriggio dopo che ti sei preparato la cucina te la lascio per qualche ora, va bene?Potrai sfogare i tuoi bassi istinti , con questo animale da monta! ‘
Il cuoco le disse di si, ma intanto si toccava con le mani il cazzo che era durissimo.
Tania capendo che il tizio non avrebbe pi&egrave lavorato per la sera, mi prese per i capelli e a carponi mi porto dietro la colonna nella cucina appena accanto all’uscita, prese al bottiglia di vodka, mi verso in bocca la bevanda alcolica ,dosandola in modo che non mi soffocavo.
‘Vedete come &egrave brava a bere , questa troia ne ha fatto di marchette, orge, e beve il piscio come fosse un cesso. Tu schifoso di un cuoco, hai i tre minuti per farti tirare una pompa da questa schifosa succhia cazzi e svuotarti le palle in questa fogna chiamata bocca…Dopo falla uscire dalla porta di servizio!’
Ero in attesa della mia ulteriore dose di cazzo, ma Tania mi raccomandò’
‘Vera schifosa cagna , non ti scordare di domani mattina , alle 9 in punto, a casa mia. Ti avviso che ho tolto 100 euro dalla tua pagha, ti ho comprato dei toys erotici , che domani userò e ti farò indossare.’ Sorrise e abbracciando la sua nuova amichetta nonché collaboratrice scomparve verso la sala. Il cuoco mi diede senza nessun attimo di tregua il suo enorme cazzo in bocca, me lo infilo tutto . Ero lungo grosso , e nodoso. Mi spinse la testa verso il suo addome, tossivo e allargavo le labbra per poter respirare. Mi diede un ceffone sul viso, come una forma di buffetto.
‘Scrofa fammi una bella pompa e ingoia tutto, prima che quella serpe della padrona, si incazza. ‘MI strinse con le mani i capelli, tirandoli a coda , e iniziai a pompargli il cazzo, mentre con le mani gli massaggiavo le palle.
Passarono i minuti, avevo male alle mandibole, il porco m infilo anche due dita in bocca, . Ero eccitatissima dopo tanta astinenza stavo facendo una scorpacciata di sesso.
Tolse le dita, usci il suo membro lasciandomelo solo dalla cappella in su, in bocca.
‘Stringi le labbra bastarda’ Io obbedì , prese a pomparmi di forza, sentivo il cazzo pulsare, dopo molto tempo ero stanchissima, mi tiro i capelli, fui costretta a sollevare la testa e a piegarla in modo che la nerchia mi arrivasse in gola, la mia,lingua lubrificava l’attrezzo, ansimando come un animale esplose in fontane di caldo seme direttamente in gola.. Non riuscivo a respirare, ero bagnata, delguttivo, avevo coniti di vomito, ma non mollavo , anzi , cercavo di ingoiare tutto, alla fine , deglutti profondamente, ma quel cazzo mi eruttava dentro ancora sborra,il cuoco mi tolse il cazzo dalla bocca, si ricompose, io fini di ingoiare, apri la bocca per mostragli che ancora l’avevo piena. Il porco , mi tiro per i capelli mi fece alzare e girandomi verso l’uscita mi mollo una leggero ma efficace pedate. ‘Serva ci vediamo domani che ti spacco quel culo da troia che hai”
In modo goffo, barcollando, in stato di umiliazione usci come la peggiori delle sguattere, mi ritrovai , nella viuzza buia, vicino all’immondizia, presi a avviarmi con un passo lento, ero ancora eccitata, volevo venire, chiunque sarebbe caduta in paranoia avvolta dalla frustrazione,dalle continue umiliazioni, ma io infilai un mano nel camicione sgualcito, presi a tirarmi il pircing del clito, per infilare due dita nella fregna. Mentre giocherellavo con il mio corpo,ondeggiando vezzosamente usci dalla viuzza immettendomi nel viale semibuio e alberato, mentre prendevo gusto a masturbarmi furiosamente, ecco che vidi quattro tizi , vicino al viale nascosti dietro un albero che finito di urinare si sgrollavano i grossi uccelli. Uno di loro , lo riconobbi era il tizio che avevo visto dal tatuatore .
‘Ragazzi guarda chi c’&egrave!’ I porci si voltarono con il cazzo in mano verso di me.
‘ E’ quella puttana che mi sono scopato, circa un mese, fa da MR Tatoo.
Insomma la serva e sottomessa che si &egrave fatto fare di tutto . Ve lo ho raccontato, on no?’
A quelle parole i tre si girarono sempre verso di me con l’uccello ora duro in mano.
Uno di loro che non conosceva esclamo: ‘Ma &egrave la sguattere di Tania! ‘
Uno di loro avvicinandosi afferrandomi per il braccio mi porto in mezza i suoi amici.
Io cercai di resistere, ‘MA ragazzi che intenzione avete? Sono stanca!’ Il mio non era un vero rifiuto , ero eccitata da quella squallida situazione di sesso che mi si prospettava.
Uno di loro, un ricciolino che ricordo di avergli impedito di andare in bagno nel locale che mi rimproverò .’ Puttana, diglielo, che stasera non mi hai fatto pisciare nel pub perch&egrave stavi pulendo?’ Non risposi . Il ragazzo che mi aveva mi aveva gia conosciuto carnalmente , spiego ai tre amici che che quella sera dei pircing , mi avevano sfondato , bene in tre.
Li aggiornò sulla mia perversa vita sessuale, le storie sui filmini, le orge in autogrill,mentre parlavano di me io continuavo a toccarmi, mi sbottonai il camicione, ero in preda ad un attacco di libidine. ‘MA guarda che puttaana , si tocca ora ti facciamo tutte le porcherie. Ti spaccheremo i buchi, insomma ti sfonderemo tutta!’
Io risposi a tono, provocandoli. ‘ Dai !!!Bastardi!! Sfondatimi tutta! ‘
A queste parole mi tolsero il camicione e rimasi nuda in quella strada.
Una viziosa nelle mani di quattro bastardi, ubriachi e vogliosi. Mi condussero dietro degli alberi vicino a delle macchine posteggiate. Mi fecero abbassare, e a cerchio, mi misero i cazzi vicino la bocca.
‘ Dai lurida bocchinara, asciugali dal piscio troia’
Mi trattavano come la peggiori delle troie, a me piaceva. Presi infilarmeli e a turno in bocca asciugando completamente le cappelle che sapevano di piscio.
‘ Ma che brava porcella, la tua fama &egrave vera, ora facci un bel pompino!’
Presi il primo cazzo in bocca e feci scorre la lingua mentre parte di esso penetrava la gia violata bocca, a turno glieli insalivi ai tutti. Mentre attenzionavo uno, gli altri amici mi guardavano godendosi lo spettacolo. .

All’improvviso, mentre per qualche attimo la mia bocca rimase vuota, tre di loro con i loro cazzi duri e insalivati forzarono la mia bocca, riuscì con grande difficoltà a prenderli .Avevo la bocca allargata al massimo, con notevoli difficoltà di respirazione.
Uno dei tre che teneva il cazzo nella mia bocca, incito il quarto che faceva da spettatore.
‘Fagli una foto a questa pompinara, dalla bocca larga e capiente’. Udì uno scatto provenire da un cellulare, un flash mi abbaglio.
Si scambiarono delle battute volgari.
Mentre i tre si divertivano ad allargarmi la bocca e riempirla con quei tre cazzoni,il quarto mi venne dietro la schiena , prendendomi dalle ascelle mi fece sollevare ,in modo che il culo andava in aria, prese a colpirmi con delle sculacciate, le chiappe facendomi sobbalzare, poi senza nessun problema mi mise il cazzo dentro la figa
. ‘AHhhhhhhhhhhh, Ragazzi non sapete cosa vi perdete!? Questa troia ha una patacca, calda, umida e elastica, sembrava socchiusa ma appena ho entrato il cannone, si &egrave allargata come d’incanto’.
Gli altri , allora mi svuotarono la bocca, e appoggiarono il mio capo all’albero, stavo per tenermi con l’arbusto, che le mie mani vennero messe dietro la schiena, fui costretta ad alzare il culo e a inarcare la schiena. I tre amici , nel avvicinarsi al loro amico, passando mi soppesavono le tettone a penzoloni, tirandomi a turno forte i piericng.
‘Ci vorrebbero dei pesi a questi capezzoli!’ Il loro amico mi pompava con forza, e io guaivo come la cagnetta che sono.
Il mio indicatore , appena vide che i suoi amici guardavano la mia figa riempita dal suo cazzo, prese ed entro tre dita a forza nel culo, trovo una leggera resistenza,a causa , del suo membro che mi riempiva la fessura davanti. Porto l e su edita inzuppate degli umori del mio culo porgendomele da leccare, come al solito con la consueta sottomissione,,insalivi quelle dita, che subito dopo perforarono con forza il mio spannato sedere.
IL tizio prese a condurre un ritmo da galoppo, tenendo tre dita nel culo, e con l’ altra mano all’altezza del fondoshiena e precisamente sul tatuaggio bloccava le mie mani usandole come le briglia di una cavalla.
‘ Ahhh!. Questa cagna la terrei una settimana a fare schifezze!’
. Gli altri mi iniziarono a sculacciar e ad allargare con l emani le chiappe, permettendo che si a le dita che il cazzo penetrassero sia in culo e in figa in modo profondo, questo giochino mi fece venire come una fontana. Ma non si fermarono solo a strapazzarmi fisiciament e, presero ad insultarmi verbalmente. ‘Fai shifo sei un porca una vacca’ Sei nata per farti spaccare”.’
Come al solito io godevo’SIiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!! Piu forte ahhhhhhhhh!Vengo!!!’. Ai miei gridi di piacere il mio fottitore mi riempi di schizzi la figa” ,mi afferro per le tette strizzandomeli forti , e con il bacino e i reni presi a darmi fortissimi colpi con il cazzo in modo che si svuotasse completamente te le palle. Subito dopo si accoscio su di me ma subito fui fatto togliere da gli altri. Che si misero uno dietro me e mi fiondo in culo il suo cazzone, e l’altro davantini mise prima tre dita in figa a raccogliere la sborra, che mi fu spalmata in viso.
‘Schifosa ti disegno la faccia di sobria!’ Finito di spalmarmi la sborra, mi sputo sempre sulla faccia.. A questo punto mi penetro la figa..Avevo due cazzi che mi scopavano figa e culo.
:’Si, dai ! Ragazzi ho bisogno di questo! ‘ Ero in piedi con la gamba avvolta alla vita di chi mi sfotteva davanti. Avevo due uomini che con i loro arnesi possedevano il mio corpo , ma non ricordo i visi. Mi davano dei colpi violenti le mi tette danzavano a quel ritmo forsennato, a momenti mi sfottevano contemporaneamente affondatoli dentro in simultanea, altre volte si alternavano.
Dopo un mio squirt pazzesco, che mi fotteva la figa se ne venne. Stringendomi forte il collo, e mordicchiando il labbro inferiore della mia bocca, per poco non me lo strappava, ma questo morso mi provoco un godimento senza precedenti . L’altro approfittando che l’amico si era fermato, tenendo le mie chiappe allargate, spinse fino in fondo il suo cazzo dentro il mio apertissimo culo. Mi diede dei colpi, come un forsennato e anche lui si scarico dentro di me. Per qualche attimo rimasi vuota, ero ubriaca, esausta , in preda a degli orgasmi mentali. Con voce fioca reclamavo ancora di essere scopata, fui accontentata il quarto degli amici , mi fece appoggiare sul cofano di un vettura, e mi infilo prima il cazzo in culo . Entrava ed usciva il suo membro dal mio maltrattato culetto. Ma non contento di ciò lo indirizzo in figa. Mentre prese a scoparmi io ormai vaneggiavo gridando forte
‘ANCora, ancora’ fottetimi, come una troia:!’
In quel frangente passarono due passanti ,una coppia che mi vide, mentre tutta nuda a pecorina venivo rombata per strada sul cofano si una vettura posteggiata. la donna, sconcertata esclamo!!! ‘Vergogna!Chiamiamo la polizia cosi arrestano questa schifosa.’ Si allontanarono, non curante di ciò l’uomo mi scopo fino a venirmi dentro, , sentimmo in lontananza la sirena di una volante gli uomini se si dileguarono ,rimasi sola.
Ero nuda con la sborra che colava sia dal culo che dalla figa, scivolando sulle cosce Il viso e il copro impastricciato, afferai da terra il mio camicione , e lo indossai, mi sentivo sporca ,luirida sudata appiccicosa, controllai se avevo nel taschino dei soldi e le chiavi, di casi, con un briciolo di lucidità , mi persi tra le macchine gli alberi e il buio. Con passo veloce e tutta allargata , mi recai velocment e casa, davanti al portone di casa. Fui afferrata per il braccio, una voce conosciuta mi chiamo’Vera ha due ore che ti aspetto!'(continua)
Come al solito per i vostri commenti la mail &egrave vera83_2010@libero.it
Riconobbi subito quella voce, del marito di Tania.
Dopo un attimo d’imbarazzo , reciproco, mi abbraccio , rimasi sconvolta , impietrita, sapevo che era fuori città Prese in macchina delle buste della spesa, un borsone, mi chiese di poter passare la notte insieme a lui a casa mia, allunata e stupefatta, accettai la proposta, con curiosità.
Era la prima volta da, quando stavo in città che portavo un uomo in casa.
Varcata la soglia della mia abitazione, Luigi, prese a sfilarmi il camicione.
Rimasi nuda davanti a quello uomo, che mi guardava attratto. Ero in uno stato pietoso, sporca, sudata, impastata d’umori , sborra, stanca ,esausta, ma soprattutto brilla.. Lui prese a baciarmi in bocca con la lingua, per poi stuzzicarmi le parti intime, con le mani. Si dedico a leccarmi il collo , le tette, a palparmi la schiena e il culo, mi fece sdraiare sul tavolo del mio salottino.
Allargo le mie gambe, infilo la testa tra le cosce. Percepì la sua lingua brucare la mia figa, umida, la sua lingua mi penetrò , raccogliendo ciò che rimaneva di umori e seme maschile. Smise quello lavoretto di lingua e guardandomi dal basso in alto mi chiese, con fare affabile’
‘Vera, tesoro! Ti piace che ti lecco?’ Io estasiata e impreparata a quel trattamento , cosi romantico e affettuoso, replicai con voce soave ‘Continua”’..!Dolcissimo””.
Lui infilo tre dita nella figa, aprendola dolcemente, mentre appoggio le labbra sul buchino posteriore, spinse la sua lingua dentro, inserendo due dita della altra mano. Mentre mi leccava il buchino prese a penetrarmi, con le mani, in contemporanea sia in culo che in figa .
Vendendomi contorcere di piacere e ansimare, smise di usare la lingua, guardandomi negli occhi cambiando di tono, sentenziò ‘Troione ti piace essere sfondata, aperta, spaccata! Questo lo sapevo, ma non pensavo arrivassi a farti ridurre in questo stato pietoso: i buchi dilatati , pregni di umori e sperma, il corpo sporco e imbrattato di sborra! Fai schifo!’
Io avevo la bocca aperta della goduria e lui n approfitto per sputarmi in bocca Non smetteva di darmi piacere con le mani.
Io mi contorcevo dal piacere, gli ordinai del leccarmi la figa, spingendo la sua testa colma di capelli tra le mie cosce allargate. ‘Porco! Silenzio !.Slinguami tutta la passera!’
Con forza uso la sua lingua,che veniva usata come un potente pennello, presi a miagolare come una gattina, le sue mani, dopo avermi carezzato il ventre,si avventarono ,prima sui seni strizzandomeli e palpandoli forte, poi le sue dita presero ad allungare i capezzoli tirandomi i pircing. Un dolore misto al piacere, mi fece contorcere il corpo. Il porco non si limito a questo. Lascio libere le mie tette , smise di leccarmi, senza dire una parola, prese a sputarmi sul passare, ,mi alzo le gambe fino quasi ad arrivare alle spalle , mi infilo due dita nel culo, con molta facilità. ‘Troia. Ti hanno distrutto il sedere! ‘ A questo commento io a causa della pressione della dita, nell’ano, inarcai la schiena quasi a sollevarmi, l’altra mano la usò per penetrarmi la figa, difatti infilo in modo verticale quattro dita. Fui violata con estrema facilità, la figa si schiuse, anche se era irritata. Prese a pistonarmi contemporaneamente i buchi. Mi agitavo , godevo , gridavo, lo incitavo. ‘Dai porco fammi venire, sfondami.’ Lui mi porto a venirgli sulla mano. Mugolavo e mi contorcevo in stato di piacere. Usci le mani li strofinò sulle mie tette, prima pulendole poi schiaffeggiandole. Mi afferrò per i capelli costringendomi a inginocchiarmi e aprire la bocca. Mi sputo dentro, e come una cagna mi trascino verso il bagno. Come un film già visto mi trascinai verso la stanza, lui la lascio la presa dei capelli e si misi, dietro di me accompagnandomi in bagno, dandomi dei calcetti sulle chiappe’Dai cagna , schiava, sbrigati che ti voglio pisciare in bocca.
Domani Tania ha intenzione di farti la festa. Stasera sarei la mia fedele e sottomessa serva , ma anche il mio a,more ,. Arrivato in bagno mi fece ,girare facendomi appoggiare la testa sui bordi della vasca, coem l’ultima volta a casa sua e della moglie.
Si denudo, avevo al testa a penzoloni al di la del bordo vasca. Entrò nella vasca quasi sedendosi sulle mie tette, appoggiano il suo durissimo cazzo.
Presi a masturbarmi.
Lui afferro i mei seni cercando di coprire il suo membro,. Iniziai una sega spagnola, cercavo di arrivare con la lingua alla sua cappella..’Vera, ti adoro!Sei la troia, che ho sempre sognato’. A questo punto si solevo e infilò il suo cazzo fino alle palle nella accogliente bocca. Avevo quel bastone di carne tutto dentro, quasi lo aspiravo , in questo modo evitavo il senso il di nausea, serrai la bocca. ‘Brava , hai visto che sei fantastica? Usa il cesso che &egrave la tua bocca come una vagina.’ Inizio a pomparmi e fottermi la bocca.
Le sue mani sollevarono la mia nuca, nel frattempo con le palmi delle mani strofinava le mie orecchie, scatenando una immensa goduria.
. La mia mano torturava il clitoride,stavo godendo , quel cazzo che mi arrivava quasi al cervello, metaforicamente, rivivevo le scene del giorno che stavo appena passa i cazzi che avevo succhiato, pulito con la mia lingua, la sborra ah che avevo ricevuto nei buchi, e l’umiliazioni , e pensavo a ciò ch emi aspettava l’indomani, mentre lui ringhiando lasciò scorrere dei potenti fiotti di sborra in gola, allargai la bocca a più non posso , emettendo anche io dei suoni di godimento , nel frattempo squirtai , respirando, affannosamente
. ‘Sei venuta troia ? ‘
Feci uscire il suo cazzo, sorridendogli., mentre le ultime gocce del suo seme bagnavano il mio labbro inferiore.
Ero ancora infoiata, i seni gonfi, gli gridai. ‘PORCO ! PISCIAMI IN GOLA. USAMI COME LA PEGGIORE DELLE LATRINE’ . Allargai la bocca, mi rimisi il cazzo dentro
Lo guardavo con lo sguardo della depravata cronica, ormai senza via d’uscita, quando il primo getto di calda pioggia , mi irroro la lingua,ne susseguirono altri, spalancai la bocca e me la riempi di liquido giallo , no riuscivo più a ingoiare tossivo lui capì, lo usci fuori ,prese con lunghi getti innaffiarmi il viso e i capelli , per poi quando la mia bocca si svuotò, in parte inghiotti in parte il liquido tracimo dalle labbra scorrendo lungo il collo e arrivando ai seni, me lo rificcò in bocca zampillando, stavolta mi chiuse le narici degluttavo con difficoltà, le ultime gocce si posarono sulla lingua. Da padrone, diventò il mio adorabile amante, tutti nudi ci lavammo , ci abbracciamo. Mentre lui andò a cucinare, io mi preparai e agghindai per lui, con le autoreggenti, le coloutte di pizzo, la sottoveste di seta, questi indumenti me li aveva donati lui. Mi presentai al suo cospetto come una principessa sexy, profumatissima, depilatissima, liscia , ero sexy per lui, cenammo a lume di candela, mi promise che non avrebbe permesso a Tania di ridurmi la schiava del paese, mi confido che la sua mogliettina &egrave stata sempre una mistress molto severa-
. Finimmo di cenare sorseggiando dello champagne,ero al settimo cielo, finalmente mi sentivo amata, mi donai completamente a lui , lo cavalcai ero ricurva su di lui con le tette che gli sbattevano davanti il torace , ci baciavamo come degli amanti teneri, mentre mi allargava le chiappe con le mani per farmi arrivare il suo membro fino in fondo , godevo parecchio, venni diverse volte, poi delicatamente mi fece alzar e mi infilzo il culo con il suo cazzo.

Ero impalata, mentre sulle sue palle scendevano rivoli di sborra che il mio culo sfondato , scaricava ..
Sentivo arrivare il suo membro fino all’intestino,lo cavalcai per una mezzora ero larghissima e umido,mentre ci baciavamo , riverso stavolta dentro l’ano il suo sperma.
‘Tesoro vorrei che la notte non finisse mai?’Per una volta anche io parlavo con amore ad un uomo, mentre, di solito vedo gli uomini come i bastardi porci che usano il mio corpo.
Scaricavo sborra sull’lenzuola, mentre mi abbassi e gli ripulì il pene, moscio, con le mie labbra carnose e la mia splendida lingua, impertinente ed avvolgente. .
Ma quel trattamento porto il membro a lentamente ringofiarsi,
Lo feci indurire in bocca, per poi dedicarmi con la lingua a intostargli la cappella, a momenti sputando sopra, dunque ritornavo a essere Vera la troia .
. ‘Dai puttana, ciucciami il cazzo, forza bocchinara di merda!.’ .
Anche lui ritornava a esser il mio fottitore., ma ero felice appagata, anche se ormai la stanchezza dopo una giornata di lavoro e scopamenti e continue umiliazioni, mi stava per fare crollare..
Ormai lui era in preda a la lussuria , mi tolse il cazzo di bocca, lo sbatt&egrave menandolo sul mio viso, ‘Vacca , leccami le palle e il buco del culo’.
Sentivo la mai figa ribagnarsi, obbedì , con la lingua presi slinguare e succhiare con avidità, le palle , la mia lingua andava velocissima , lui continuava a toccarsi, allargo le mani sollevo le gambe e mi trovai il suo buchetto da leccare, infilai la punta della lingua , brucando come cagna il suo culo. Appena ebbe il cazzo in tiro, mi afferrò per i capelli, ‘Forza siediti sul mi cazzo, che ti voglio inondare la figa!’.mi alzai mi infilai il cazzo nella figa, scivolò subito dentro,, ero seduta su quello splendido membro, appoggiai la pianta dei mie i piedini sulle sue gambe tenendomi con le mani, mi sollevavo e mi abbassavo , lui mi afferro i piercing , strizzandomi i capezzoli, e presi a impalarmi quel cazzo, ‘Dai amore sborrami, dai!ahaHaHh!’ Gridavo di piacere no mi contenevo più, finche , lascio lin paci i miei capezzoli, e mi alzo le mie gambe , già oscenamente divaricate. Mi diede quattro colpi , potenti eintensi, e urlando se ne venne dentro di me. Dopo poco ci addormentiamo sfiniti e esausti.
L’indomani mi sveglia di soprassalto, era tardi dovevo andare da Tania, lui non c’era più trovai un biglietto prima di uscire sul tavolino vicino alla porta, ‘Ciao Amore ci sentiamo presto’..
Come mi aveva ordinato Tania mi ero vestita, trucco da puttana , capelli raccolti a coda , molto arruffati, scarpe con il tacco altissimo di colore verde flou, jeans a vita bassa, sotto collant aperti all’altezza dei buchi, un toppino , azzurro che lasciava vedere l’ombelico sotto il reggiseno seconda a, dunque di quasi una misura e mezza più piccolo del mio seno, difatti le mie tette , strette ,trasbordavano dal reggiseno , rendendomi oscena e volgare. Camminavo per strada ondeggiando vistosamente. . Un gruppo di muratori mi insultava palesemente, toccandosi i membri, per farmi vedere la consistenza del loro pacco, incuranti degli altri pedoni..’Puttana , vieni qua , vieni da noi che ti spacchiamo tutta!!’Ridevano con lo sguardo dei maiali. Le signore mi guardavano in cagnesco, anche un peste mi lascio lo sguardo addosso non so se per il disgusto o per l’eccitazione. Arrivai , a casa di Tania,. Mi accolse la sua nuova amica , che con sguardo freddo e severo,mi fece entrare, ma appena chiuse la porta , mi mollo un ceffone .
‘Spogliati troia! Ha da un ‘ora che ti aspettiamo , ti dobbiamo far fare colazione. ‘
Scoppiando a ridere, .mi afferro per i capelli mi fece abbassare, mi trovai i suoi piedi nudi da leccare . Appoggia la lingua sui piedini e come cagna, mi apprestavo a leccare, appoggi al amai lingua, stavo per raggiungere le dita, ma con un efficace pedata sulle natiche, Tania mi accolse. (continua)

Carissimi amici per i vostri commenti, ora la mia mail &egrave vera83_2010@libero.it
Mi afferra per i capelli, mi mette in piedi , mi alza il top. Mi afferra per la testa mi allarga a forza la bocca. L’amica di Tania si avvicina infila la sua lingua a trovare e cercare la mia, mentre, Tania mi sbottona i pantaloni , me li fa scendere lungo le gambe, fino a farmeli togliere.
‘Brava la mia slave, ti sei vestita come TI AVEVO ORDINATO. !’
Le sue mani allargano la mia passera e poi le sue dita mi tirano il pircing del clito.
. La sua amica mi morde le labbra, e mi guarda le tette strette dal reggiseno, di colpo esce i miei seni e prende a schiaffeggiarli.
‘Laura , continua così, questa vacca ama essere maltrattata .. Vera ha un passato da puttana da strada”
Mentre ora Tania mi infila due dita nella figa e Laura inizia a sputarmi dentro la bocca, . Tania mi tira i capelli mi fa appoggiare al tavolino, messa a 90a gradi , iniziano entrambe a sculacciarmi. .
Tania con due sculaccioni mi riduce i glutei di color rosso fuoco.
‘Vera ho un regalino per te, la devi indossar per tutta la giornata!’
Son girata non capisco di che regalino parla , intanto Laura mi allarga le chiappe, sono messa con le gambe divaricate a pecora con una donna che mi apre le chiappe come fosse un cocomero,Tania a forza entra la prima pallina di una collana di palline anali
Tania entra facilmente le palline dentro il mio buco , Laura mi infila due dita nella passera e mi sgrilletta la figa.
‘Tania questa &egrave una vacca vera, &egrave tutta bagnata!’ Ride e mentre io giro il collo alla ricerca dello sguardo della mia padrona , Laura mi carica un ceffone in volto . Ho capezzoli a punta schiacciati sul tavolino, sono una schifosa perversa.
‘Padrone , fate tutto quello che volete con la vostra schifosa cagna.!’
Scende il silenzio, sento solo Laura deglutire, la stanza si riempie di una aria di lussuria . Tania entra l’ultima pallina . Afferra il filo che esce fuori e tira leggermente, la reazione istintiva dei miei muscoli anali impedisce la fuoriuscita della collana; ma il ceffone dato da Laura sulle mie già martoriate chiappe, oltre a fammi rimollare le gambe, fanno rilassare i muscoli del mio sfondato culo, la collana fuoriesce , causando un rumore di spompamento del mio culetto. Mi sentivo svuotata, ma non ho il tempo di riprendimi che Laura mi afferra per i capelli direzionando il mio viso sul tavolino dove nel mentre Tania aveva posato la collana , zeppa di umori anali e resti di sperma.’Lurida , schifosa , cagna , pulisci questa collana con la tua lingua!’
Esco la lingua avvolgo la prima pallina , nel frattempo Laura infila due dita a forza nel culo aperto.
Le due donne osservavano con eccitazione il movimento della mia lingua, cosi veloce, tanto avvolgente. Leccavo ad una, una le palline , prima superficialmente, poi le infilavo sempre ad una alla volta tra le mie labbra carnosa .
Tania mi fa imboccare le palline in bocca, mentre con la mia lingua le lucido.
Laura mi pistona il culo con le sue due dita. conficcate dentro.’
‘Tania, ma questa serva, &egrave una maestra di lingua!Una leccatrice , bocchinara nata!’
La padrona prende le palline appena pulite da me , me li rinfila, sempre una per volta nel culo, appena liberato e allargato dalle dita di Laura, lascia esternamente il laccetto .
Mi fa mettere per terra a quattro zampe, mi fa togliere tutti i pochi indumenti, mi rimane addosso solo il collant aperto. Mi mette un collarino al collo e lo aggancia a un guinzaglio di pelle nera, che consegna a Laura.
‘ Cara Laura la tua cagnetta &egrave pronta andiamo a farle fare colazione!Ih ..Ih .Ih.’ Ride con gusto la mia mistress . Laura prende il guinzaglio e mi trascina verso il bagno, mentre Tania mi molla dei ceffoni sulle chiappe.
‘Cammina cagna , che oggi vivrai da vero animale, pronta ad esaudire i nostri capricci..Preparati ad ogni tipo di porcherie. ‘
Mi avviai con le palline nel culo che mi davano fastidio , camminavo con le gambe larghe, ondeggiano vistosamente le chiappe, nel vedermi cosi volgare , sconcia , sottomessa, la padrona mi colpi con diversi calcetti sul sedere. Io ero molto eccitata, le tette sbattevano , il pircing sul clito mi stuzzicava tutta la parte, volevo masturbarmi. Stavo godendo moltissimo.
Fui sistemata con la testa dentro i il bid&egrave, ma con il viso rivolto al soffitto, le tette , le gambe, il ventre, la figa esposte ai loro sguardi lussuriosi e perversi.
Tania mi usci una pallina dal culo e poi mi spinse a forza sul pavimento la pallina rientro, con un rumorino ‘Ndoc’ .
. Rimasi in quella posizione per qualche minuto, le due donne si slinguavano sopra il mio corpo, con le mani ognuno di loro due si dedicava a martoriarmi un capezzolo, giocando tra la punta e il pircing, mi sentivo tirare tutto il seno.
‘Laura piscia in gola a questa bastarda, mi raccomando ma regola il flusso , deve berlo tutto,’
Mentre Laura si siede sulla mia faccia.
Tania si avvicina al mi viso , mi solleva il capo tirandomi per capelli, io apro la bocca, mi sputa ripetutamente, mi infila due dita in bocca, son costretta a succhiarle.
‘Schifosa bevi tutto, mi raccomando,Lo so che ti piace la pioggia dorata!’ .
LA figa di Laura, rasata si presenta davanti la mia bocca, allungo , la lingua e riesco a sfiorare le labbra, sento dei miagolii ,la mia lingua sfiora il clito, con dei colpetti di lingua glielo stuzzico, nel frattempo percepisco il piedino di Tania stuzzicare il mio di clito. Aumento la velocità della mai lingua..
‘ Dai , brava cagnetta ,leccamela , infila la lingua, dentro la mia figa’
Obbedisco , la punta entra, lei si allarga la figa , permettendo che allungandosi la mia lingua entro tutta, a quel punto si appoggio su di me , leccavo quella fica internamente, mentre non respiravo bene., avevo laura a peso sulla mia faccia. Lei gridava di piacere,si alzò appena per farmi respirare. . Mentre prendevo respiro, ansimando proprio come una cagnetta, si riabbasso, lasciando la sua figa a qualche centimetro di distanza dalla mia bocca spalancata. Il primo zampillo arrivò dritto sulla lingua per poi scendere in gola, ,con un ‘aahhhhhhhhh’ liberatorio si stava scaricando-.
Laura continuava a riempirmi la gola, si fermava , per farmi respirare e ingoiare, per proseguire cosi finche fini , avevo ancora la bocca semi piena, che si Tania si posizionò sopra il mio viso allargandosi le chiappe e presentandomi il buco , mi sparò uno scoreggio d ‘aria in bocca.
Ero disgustata, ma riuscì a ingoiare il liquido che avevo in bocca, appoggiò la figa sulla mia labbra e scarico anche lei la pioggia dorata in bocca,. Anche Tania regolava il flusso degli i zampilli per permettere di ingoiare. Ingoio tutto. Dopo mi ordinò di asciugarle con la lingua la micia, lo feci con grande dedizione. . Mi lasciarono sola a ripulire e a lucidare come la peggiore delle serve il bagno. Appena fini , le trovai sedute in cucina che facevano colazione, vidi che vicino a Laura che aveva il piedino in vista, con la gamba messa a cavallo, sul pavimento una ciotola di plastica. Stanca , affaticata , mi sentivo una schifosa, Tania vedendomi non mi lesino di darmi , subito di darmi ordini.
‘Cagna !!Subito a quattro zampe , vatti a sistemare al cospetto di padroncina Laura!.’
Avanzando come una vera, cagna, ero questo ormai, mi trovai davanti a Laura, ch emi sventolava il piedino davanti il mi viso..
La dea non perse tempo, allungo il suo piedino sul mio viso, strofinando con gustala spianta del piede sulle mi guance deformrnadole, continuando la conversazione con Tania, come se io non ci fosse, o meglio fossi un animale.
Dopo avere maltrattato il mio viso, con il piedino forzò la mia bocca, infilandomene una parte., con fare distaccato ma austero mi ordinò di leccare e lucidare. Non persi tempo, ero entrata nella parte che mi calzava perfettamente, mi dedicai a insalivarle quella parte di arto inferiore, La padroncina, roteava la caviglia , in questo modo il piede rovistava la mia bocca, ma nello stesso tempo usciva della mai bocca, mi dedicai a ciucciare dito per dito del suo piede. Finirono di fare colazione , Tania si avvicinò a me , prese palparmi chiappe , mi rimisi a novanta gradi. Mentre continuavo a ciucciare e leccare , mi usci la collana, per poi rinfilarla nel culo, sempre più dilatato.
Laura si alzo tolse il piede dalle cure della mia lingua. SI sedette sulla mia schiena e si accese una sigaretta. Tania, si allontanò da me , ritornò poco dopo, versando nella ciotola della vodka ghiacciata.
‘Bevi troia sbrigati che dobbiamo andare in giro a fare shopping.’
Mentre Laura si alzo e andò insieme all’amica a preparasi per uscire, io bevvi tuta la bevanda., ma ne fu versata da parte di Tania un’altra ciotola. Ero brilla, quando mi alzai , dopo che mi avevano rimesso il guinzagli al colare. Mi sembrava di essere tornata a Parigi, con Bea: Tania teneva il guinzaglio e io in piedi, barcollando e ondeggiando come una baldracca Uscimmo da casa di Tania, arrivammo alla sua Jeep, Laura si sedette di dietro, io anche,però per terra, Laura era sbivaccata sul sedile,appoggio i piedini sul sedile, cercando la mia bocca per averli ancora leccati, ciucciati , lucidati,insalivati. Loro due mi ignoravano , e continuavano a parlare tra di loro, mentre io adempivo alle mie manzioni , di cagna, ad un semaforo rosso fui vista da dei lavavetri, che mi notarono, accovacciata mentre leccavo e adoravo i piedini di laura, in quel momento con la lingua uscita di fuori mi dedicavo a slinguare e a ciucciare le dita, mi . guardarono con libidine. Laur a, mi appasso l espalline del top in modo che potevano ammirare le tette stritolate dal reggiseno,, mi usci un seno facendogli ammirare il mio capezzolo con il pircing incastonato.
Tania gli disse che qualche giorno mi avrebbe lasciato per qualche ora nelle loro mani a loro completa disposizione, e i tizi salutarono la nostra partenza con un fragoroso applauso.
‘Vedi Laura io sono una donna che faccio solidarietà, qualche vola lascio questa la cagna per fare scaricare le palle a quei poveri lavavetri: Quanto sono buona:? Ah.AH.ah.ah.’ Ridevano di gusto. Esibita, umiliata, esposta, come mi stavo riducendo male. Ma io come sempre godevo da impazzire.
Arrivammo al centro commerciale, mi fu tolto il collare, ma ero molto in vista, tutti mi notavano. Io con i tacchi altissimi, colorati, i jeans a vita bassa di dietro si intravedeva la trasparenza dei collant, il toppino corto che mostrava parte del fondo schiena e davanti l’ombelico, senza menzionare le tette strette, dal reggiseno, che sembravano volessero uscire , la mia camminatura era alterata oltre che dall’altezza della calzature e anche della collana anale,.Il trucco forte con un rossetto rosso fuoco sulle labbra, che disegnavano la carnosità- Ero equivoca .Tania e Laura erano davanti a me, fecero vari acquisti ma le buste li portavo io loro mi insultavano pubblicamente ‘Cagna , sbrigati che abbiamo fretta’ Tutti si giravano Tania mostrava senza ritegno che ero la sua serva , ero piena di pacchetti e pacchettini , con il collarino al collo, ero volgare , sconcia, provocante goffa, mi cadde una busta, Tania mi pago con un sonoro ceffone, il cui tonfo fu notato dai viandanti. ‘Brutta stronza ti dovevo lascia re sul marciapiede, no cambierai ,mai!’
Slaimmo sulla jeep , stavolta ero seduta come didietro, mentre Loro due davanti, che come al solito mi escludevano.
Arrivammo al locale di Tania dove mi aspettava no ore di lavoro, dovevo fare le pulizie e poi mi aveva promesso al cuoco..(continua)

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