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La storia di un amico

By 11 Gennaio 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

Quello che sto per raccontarvi non è la mia storia, la mia ve l’ho gia raccontata in ‘ La mia vita ‘
E’ la storia di un mio amico che dopo aver letto la mia mi ha pregato di scrivergliela io dopo avermela raccontata.
Accettai ed ecco che inizierò il racconto della sua vita, e la racconterò in prima persona come se l’avesse scritta lui.

Erano gli anni 60 e avevo 19 anni , mamma 39 anni , papa 42 e la mia sorellina 18, eravamo una famiglia felice che viveva nella campagna Cremonese in un cascinale in affitto con tanto orto e dei campi in cui coltivavamo granoturco , frumento e del foraggio per le mucche.
La nostra casa , come tutte le case coloniche era su 2 piani, la cucina e la casa bella , quella con le piastrelle rosse tirate a lucido erano al piano terra e sopra c’era la camera da letto.
La camera da letto aveva al centro del pavimento una botolina a mò di spioncino per controllare quello che succedeva al piano sotto, quando da sotto qualcuno guardava in su non vedeva nulla per c’era la luce che infastidiva e poi si era al buio.
Un giorno d’estate che io ero rimasto a letto per un’influenza , i miei genitori erano nei campi, mia sorella era in cucina a fare i compiti.
Mi alzai dal letto e mi sdraiai sul pavimento per guardare dallo spioncino quello che faceva mia sorella.
Stetti un bel po’ a guardare mentre mia sorella , Annetta si chiamava , faceva il compito.
Ad un tratto vide che portava la mano in mezzo alle gambe e continuava a muoverla, ad un certo punto si alzò cercò sopra un armadietto qualcosa che poi si rivelò un giornaletto porno con tanti cazzi duri e fighe aperte.
Si tolse le mutandine e si sdraiò sul divano a pancia in su, le vedevo tutta la sua patatina aperta e con il giornaletto aperto per vedere le foto , continuava a fregare il clitoride e introduceva un dito nella sua fighetta.
Ancora adesso mi sembra di sentire il mugolio del suo godimento.
Il giorno dopo finsi ancora di non stare bene e mi sdraiai ancora sul pavimento appena i nostri genitori andarono nei campi, mi raccomando – ci dissero –fate i bravi perché oggi faremo un po’ tardi , dobbiamo raccogliere parecchio fieno.
Usciti i nostri genitori Annetta usci di corsa per poi entrare con una zucchina , era andata nell’orto, si sdraiò e provò a infilarla nella fighetta , ma nonostante spingesse non riusciva a farla entrare, aveva il forellino piccolo, oppure rinunciò per non deflorarsi.
Prese dal cassetto una crema , si sdraiò sul divano a culo in su e provò ad infilarla nel sederino ma neanche li entrava, usci di corsa e rientrò con una zucchina piu piccola che dopo averla spalmata di crema se ll appoggiò al buco e piano piano la infilò tutta.
Con la zucchina nel culo e un dito in figa la sentii godere e mugolare.
Vedendo mia sorella masturbarsi tirai fuori il mio pisello e mi sparai una sega, non so quante volte godetti, sborrai cosi tanto che il pavimento era un lago.
Un giorno dopo la vidi in compagnia di una sua amica coetanea allontanarsi verso un boschetto dietro al campo di granoturco.
Le seguii e quando furono nel boschetto mi nascosi in un filare del granoturco , le vedevo ma loro non mi vedevano.
Stesero sul prato una copertina, si tolsero le mutandine e si sdraiarono una di fronte all’altra con le gambe aperte cosi potevano vedersi le reciproche fighette.
Ad un certo punto mia sorella prese una zucchina che aveva portato con se e dopo averla bagnata in bocca la infilò nella fighetta dell’amica che si sdraiò a pancia in su aprendo al massimo le gambe per facilitare l’introduzione, smaniava e godeva dicendo ‘ dai Annetta non fermarti che bello , ieri sera i miei credevano che dormivo ,ho visto mio padre che ha messo nella figa di mia madre un cazzo cosi grosso che se lo metteva a me mi apriva in due, dai Carletta spingi in fondo che poi lo faccio a te, senti come bello, dai vieni vicino e baciami.Mia madre godeva e diceva a mio padre ‘ dai amore spaccami sborrami dentro, sto per godere , ma lui lo tirò fuori e sborrò in bocca a mamma.
Venne la volta di mia sorella ma lei lo volle nel culo— non voglio perdere la verginità, ho sentito papa che diceva alla mamma che se sapeva che non ero piu vergine mi avrebbe messo in convento.
Si girò col culo in aria e l’amica dopo averle spalmato la crema sul buco glielo infilò tutto fino in fondo.Mia sorella smaniava, godeva e diceva ‘ Carletta, sai che mi piacerebbe sentire il cazzo di mio fratello nel mio culetto, glielo ho visto un giorno mentre faceva il bagnetto, non ce l’ha troppo grosso ma è molto lungo cosi nel culo non mi allargherebbe troppo cosi non mi sfonderebbe.
Annetta ‘ disse l’amica ‘ devi fare presto a farti fare il culetto perché trà un se gli diventa troppo grosso ti farà male.
Finito tornarono a casa facendo finta di nulla , io intanto ero corso in cascina prima di loro e facendo finta di nulla quando arrivarono dissi ‘ dove siete andate voi due , non è che andate a fare le porcate vero ?
Sei una stronzo ‘ disse Carletta ‘ cosa vuoi che facciano due ragazze da sole , nessuna di noi due ha il pistolino, facci vedere il tuo.
Se è per questo non c’è nessun problema, facciamo domani che andremo in un posto tranquillo cosi vi accontento tutte e due.
L’indomani andammo in mezzo al granoturco dove le gambe del grano sono rade stendemmo una coperta e ci sedemmo tutti e tre, io tolsi completamente pantaloncini e mutande cosa feci fare anche a loro per essere alla pari.
Vedendo loro con la figa al vento mi si rizzò’ammazza quanto è bello duro e come è lungo ‘ disse Claretta- fammelo toccare-
E’ vostro fate quello che volete.
Me lo presero in mano me lo segarono e a turno me lo presero in bocca, in un attimo eiaculai sporcando le loro facce.
Guarda cosa ci hai fatto , sei un porco e adesso come facciamo a farci scopare, adesso è pericoloso potresti farci rimanere incinte.
Intanto il cazzo mi si rizzò e dissi ‘ nessun problema se vi girate vi scopo a turno nel culo.
Mia sorella lo volle nel culo entrò a fatica ma quando si abituò alla dimensione se lo gustò per un quarto d’ora, non mi si ammosciava piu ma la sua amica rimandò ad un altro giorno , lei lo voleva in figa.
Ci ritrovammo allo stesso posto due giorni dopo e riuscii finalmente a scoparla in figa ma lei volle col preservativo, a me proprio non piaceva , non provavo piacere non sentivo le pareti della figa , godevo perché eccitato ma non mi piaceva.
Si andò avanti cosi scopando Claretta e inculando Annetta pe un anno circa, mia sorella godeva piu nel culo che in figa, e lo voleva solo li, aveva il buco cosi allenato che non c’era bisogno di lubrificarlo per farglielo entrare tutto.
Un giorno vidi da lontano Claretta che entrava nel nostro fienile e io mi avviai per raggiungerla , ma bloccai nascondendomi perché avevo visto mio padre che si intrufolava nel fienile da una porticina che dalla casa non si vedeva, voleva dire che entrava di nascosto.
Con cautela entrai nel fienile salendo su una scala passando da sopra un altro fienile vicino e mi misi in un angolo nascosto per vedere cosa succedeva.
Claretta era gia sdraiata sul fieno e arrivò mio padre da lei si tolse i pantaloni si sdraiò sopra lei che aveva gia tolto le mutandine, apri le gambe e mio padre infilò il suo enorme cazzo nella sua figa, lei cominciò subito a smaniare a godere dicendo parole eccitanti a mio padre che la pompò per un tempo interminabile, aveva una resistenza incredibile, scopava per ore senza dare tregua ma alla fine la fece girare e glielo mise in culo , oramai aveva capito che facendosi sborrare nel culo non sarebbe rimasta incinta la pompò per una decina di minuti e le sborrò dentro il suo intestino.
A vedere come aveva preso il cazzo di papa era evidente che la storia andava avanti da tempo.
Ero infoiato , la scena che avevo visto mi aveva eccitato non poco, tornai in casa e trovai mia sorella che stava lavando i piatti , mio padre andò nei campi seguito da mia madre ignara di tutto,
mi avvicinai a mia sorella da dietro la abbracciai le sollevai la gonna e stavo per abbassarle le mutandine che mi bloccò dicendo ‘ sei matto e se viene qualcuno cosa facciamo ?- Non preoccuparti papa e mamma sono nei campi e prima di un paio d’ore non tornano , dai inclinati in avanti e sporgi il culetto.
Non mettermelo nella patatina però, mettimelo dietro ma fai piano che mi brucia ancora per l’altra sera.
Appoggiai il cazzo sul forellino e lo feci entrare tutto fino alle palle.
Sporse ancora di piu il culetto e sentii le palle che toccavano la sua fighetta.
Mentre la pompavo teneva ancora le mani nel lavandino, spinse in fuori il culetto e disse- dai sborrami dentro voglio sentire il getto caldo nel culo.
Ma io le diedi retta e glielo misi nella figa, lei protestò ma dopo alcuni minuti che la pompavo mi incitò a fotterla piu forte, quando lo tolsi per non goderle dentro il cazzo era sporco di sangue , mi aveva donato la sua verginità, lo infilai di nuovo senza goderle dentro perché era piu bello che nel culo, sembrava che le sue pareti mi massaggiassero il cazzo , lei godette di piu che nel culo e io lo tolsi e le sborrai nel culo, era felicissima, finalmente aveva provato a fare l’amore.
Quella è stata l’ultima volta che scopai mia sorella, si fidanzò e si sposò andando ad abitare in un paese vicino.
Un giorno mamma mi chiamò , quando mio padre era nei campi ,e mi disse- figlio mio , cosi non riesco piu ad andare avanti, tuo padre mi tradisce con tutte le puttane del posto, non mi tocca piu è come se avessi la peste , scopa perfino con Claretta che ha l’età di Annetta, non voglio piu vivere con lui, mi separerò e andremo ad abitare lontano.
Mamma , ma forse non è anche colpa tua , ho visto che non ti tieni neanche un po’, sembri una donna di 60 anni, per quello che papa cerca una piu giovane, non è piu attratto.
Cerca di curare di piu l’aspetto , una nuova pettinatura , un po’ di trucco leggero, magari una gonna un po’ piu corta e della biancheria un po’ sexy.
Amore , forse hai ragione tu , cercherò di cambiare, vieni vicino a me.
Mi abbracciò e mi baciò sulle guance, ma io le presi la faccia a due mani e la baciai, prima a bocca chiusa poi forzando le sue labbra la baciai infilandole la lingua in bocca a mulinello con la sua lingua.
Amore come è bello baciarci, tuo padre sono anni che non mi bacia, viene a letto mi viene sopra , mi sbatte , si proprio mi sbatte , per cinque minuti poi si addormenta non mi da neanche il tempo di provare piacere che si addormenta.
Mamma , io ti amo , vieni di la con me.
La presi per mano e la portai in camera da letto , le tolsi la maglietta, la gonna , le slacciai il reggiseno, e le tolsi le calze rimanendo in mutandine.
Lei mi lasciò fare , la feci salire sul letto e lei rimase ferma senza parlare, si vedeva che era eccitata e non capiva piu nulla, le vidi scendere una lacrima dal viso, era felice e mi guardava con occhi languidi, mi guardò e le lessi negli negli occhi a voglia di essere amata.
Intanto che mi spogliavo mi guardava con stupore, quando vide il mio cazzo in tiro mi guardò meravigliata, sicuramente era la prima volta che mi vedeva come uomo e non come figlio.
Salli sul letto di fronte a lei che teneva ancora le gambe strette come segno di pudore, le tolsi le mutandine , le allargai le gambe e quello che mi apparve era un paradiso, due labbre perfette con un ciuffetto di peli nerissimi, le aprii ancora di piu le gambe e la sua figa si apri un po’ , a quel punto non capii piu nulla mi abbassai e infilai la lingua e la lappai.
Amore come è bello , dai dai non fermarti , leccami , metti dentro la tua lingua, tuo padre non me l’ha mai leccata.
La leccai per 5 minuti, e la sentii godere, salii sul suo corpo le misi la lingua in bocca e mentre limonavamo le infilai dentro il mio cazzo che stava per scoppiare, io venni quasi subito mentre mamma godette due volte.
Ma la forza della giovinezza trionfava ancora, non mi si ammosciava cosi senza nemmeno toglierlo godetti ancora ma durai di piu, mamma non si stancava di scopare , si vedeva che era da tempo in astinenza.
Non successe piu di fare l’amore con lei, il suo aspetto come le suggerii io cambiò , cambiò pettinatura, si truccò un po’ , gonne piu corte , a guardarla mi veniva il cazzo duro ma non solo il mio, papa aveva mollato Claretta e adesso aveva occhi solo per mamma, la scopava tutte le sere
Le cose andarono a meraviglia, mamma lo perdonò e lei mi ringraziò perché diceva che era merito mio se era cambiata cosi e che era felice di non essersi separata..
Papa mori l’anno seguente per un incidente avuto nei campi con il trattore.
In casa rimasi solo io , mi ero impiegato in una banca del paese e ritornavo solo alla sera, mia sorella non abitava vicino e la mamma passava le giornate da sola.
Da quando mamma rimase sola facemmo l’amore tutte le sere come due amanti, scopammo in tutte le posizioni possibili in tutte e due i buchi, lei era diventata un’amante perfetta.
Una sera dopo che ero uscito con la mia fidanzata , trovai mia madre in lacrime.
Le chiesi perché e mi disse ‘ Amore se quando ti sposi vai ad abitare lontano penso che mi ucciderò, non ti potrò avere nel mio letto come ora, farai l’amore solo con lei.
Ma mamma , è una cosa normale che un marito faccia l’amore con sua moglie, vedrai ti regaleremo un nipotino cosi avrai qualcosa di bello da fare, noi non ti abbandoneremo mai.
L’abbracciai la presi per mano come una fidanzatina e la portai in camera, ci coricammo sul fianco guardandoci negli occhi, era bellissima e ci amavamo , io l’amore di un figlio e lei con amore di mamma, facemmo l’amore con la luce accesa baciandoci e guardandoci negli occhi, noi non stavamo facendo sesso ma solo l’amore.
Decidemmo di lasciare la cascina, io lavoravo in città e lei non era piu in grado di gestire il tutto da sola, con lei un giorno che eravamo per l’ultima volta nella stalla, andando vicino al nostro poni mi disse, caro dobbiamo vendere anche questo, i miei nipoti non potranno salirci.
Si mise ad accarezzare la schiena del poni che immediatamente spuntò da sotto la sua pancia un cazzo lungo almeno trenta centimetri, mamma glielo prese in mano e lo segò.
Io meravigliato le dissi—-mamma , ma cosa stai facendo, sei matta.
Caro, ha bisogno anche lui di un po’ di piacere, questa è una pratica che io e tuo padre facevamo spesso per accontentarlo.
Il poni con un nitrito sborrò un quantità enorme di sperma sulla mano di mamma.
Caro , ti voglio raccontare una cosa ma deve rimanere tra di noi, è una cosa che è successa quando ero ancora nubile.

Viveva con noi una cara zia, era un tipo giunonico, alta 1,80 di circa 50 anni ,che non si era mai sposata, un giorno che mi trovavo nella stalla , in un punto buio che lei non poteva vedermi, entrò e andò difilata da un puledro che avevano i miei genitori, tolse da una tasca un fazzoletto, che poi si era rivelato sporco di umore di cavalla in calore, lo fece annusare al puledro che in un attimo tirò fuori una verga di 40 cm, una cosa spaventosa, lei si mise in posizione e si infilò dentro quasi metà di quel ben di dio, si fece scopare per un tempo interminabile, dalla sua vagina usciva tanta di quello sperma che le bagnò tutte le gambe e scendeva a fiumi sulla paglia, lei godendo come una matta continuava ad andare contro di lui col sedere, nel movimento il membro del puledro le usci dalla vagina per poi entrare nel sedere, lei era come impazzita continuava a spingere indietro il sedere, il cavallo spingeva anche lui, sta di fatto che cadde malamente e si ruppe un femore,chiamai aiuto e la raccogliemmo, le usciva sangue dalla vagina e dal sedere , la portammo all’ospedale dove una settimana dopo mori,il puledro le aveva sfondato l’intestino.
Si era saputo poi che si faceva scopare dal puledro ogni volta che riusciva a trovare una cavalla in calore per intingere il fazzoletto dei suoi umori, una pratica che durava da anni.

Il racconto di mia madre mi aveva infoiato, la feci girare appoggiandosi alla staccionata del poni , le sollevai la gonna , le abbassai le mutandine e li su due piedi la scopai, iniziai una galoppata, stavo per godere e lei mi disse di goderle nel culo, però mi disse di non farle male non l’aveva mai preso nel sedere, lo feci entrare piano con facilità era sporco dei suoi umori e le eiaculai dentro, anche lei come la sua zia spingeva indietro come per farlo entrare di piu,
appena lo tolsi mi disse——-amore ti devo fare una confessione anche se me ne vergognò un po’, quando vidi la zia che si faceva scopare dal puledro desiderai intensamente di provare anche io, il solo fatto che era morta per questo mi fece desistere se nò avrei provato sicuramente.

Mi sposai e andammo ad abitare in una villettina a schiera con vicino un monolocale dove andò ad abitare mamma.
Mamma non interferi mai nel nostro menage, io di nascosto da mia moglie quando non c’era continuai a fare l’amore con lei, ma quando le regalammo una nipotina smettemmo e lei si occupò a tempo pieno della bambina.
Ecco’. La storia finisce qui ‘ questo è quello che mi ha raccontato il mio amico ,è quasi tutto vero quello che ho scritto , forse un po’ romanzato ma nella sostanza è cosi che è andata.

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