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Lacrime di Piacere

By 19 Ottobre 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

(Memoria di qualche anno fa, tratta dal mio blog
IL RAMO RUBATO)

Eri piccola e magra, quasi una bambina, eppure ti stavi laureando in medicina. Due occhi chiari, dietro ad montatura invisibile, un viso che ispirava protezione. Dopo cena, quella sera, siamo andati da te. Non c’era la tua compagna di appartamento. Non sarebbe tornata…

Scherziamo, ridiamo. Vuoi essere presa un po’ in giro… e io sto al gioco. Ti prendo le mani, e dopo un po’ ti ho in braccio sul divano, ti accarezzo un po’. Ricordo una gialla luce di un’abatjour accesa su uno spoglio tavolino e il tuo silenzio. Eri titubante, ma io volevo andare oltre al desiderio. Perdermi in te per farti perdere in me.

Ti ho spogliata, ho portato la tua testa con la mia mano al più dolce dei baci. Così gentile mi accoglieva la tua bocca. Apro le tue gambe, uniamo i nostri corpi. Mentre lo facciamo io penso ad altro, non sono più lì con la testa. Prima ti prendo in modo tenero, ma alla fine sempre più duramente, in modo energico, fin crudo. Tu parlavi sottovoce non so con chi, mentre lo facevo. Poi ansimavi. Ma io continuavo, con forza. Poi, quando il mio piacere &egrave scoppiato dentro il tuo ventre, gemevi.

Era l’ora felice del’assalto e del bacio. L’ora dello stupore e del desiderio… eppure ti sei messa a piangere come una fontana. Lacrime vere, che sgorgavano dagli occhi, scorrevano lungo le guance e arrivavano sul cuscino del divano. Singhiozzavi. Ti ho chiesto se andava tutto bene. Tu mi hai sorriso. Mi hai detto quella cosa che non scordero, mi dici che lo facevi sempre quando ti piaceva davvero. “Piango sempre quando provo piacere. E’ una cosa che sento partire dalla schiena, poi mi libera tutta… ”

Di tante cose che di te ho dimenticato, questa mi rimarrà sempre impressa… perch&egrave &egrave proprio così, come dici tu: il piacere ama mescolarsi con il dolore, la tristezza con l’estasi, il desiderio con la paura. Non c’&egrave appagamento sincero, se non si lega ad esso una profonda fame. E non c’&egrave vera pace dei sensi, senza che essi possano poi combattere in dichiarata guerra. E sempre i sensi mescoleranno amabilmentegli opposti perch&egrave tra loro si consumino e tra loro stessi si possano in fine annullare…

Memoria di qualche anno fa, tratta dal mio blog
IL RAMO RUBATO

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