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Le notti di Laura, gioco a tre

By 13 Aprile 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

La osservo, al di là della porta della camera, mentre si prepara per uscire e parla con me d’argomenti futili, scontati; per nulla inerenti al contesto della situazione.
L’accappatoio aperto mostra la sua pelle ancora bagnata e lucida mentre sceglie nel cassetto della biancheria cosa indossare. Fisso le sue mani che rovistano in quella confusione, come accarezzano sensualmente il tessuto di ogni capo per poi riporlo al suo posto. Finalmente solleva dal cassetto un body, nero e tanto trasparente che pare inutile indossarlo. Lo apre ponendolo tra lei e lo specchio quindi decide che va bene.

Sfila l’accappatoio e lo lascia cadere sul letto, mi fissa per un istante poi ruota su se stessa.

Lo indossa sistemandolo sulla pelle umida, il tessuto aderisce alle curve in modo oscenamente splendido; in special modo sul seno. La mano sinistra scende all’inguine e scosta il tessuto dalla vagina prima di stenderlo per bene. Lo stesso movimento che fa quando lo scosta di lato per scoprirsi senza togliere il body, lo stesso movimento che fa con la sinistra mentre la destra trattiene il pene che vuole penetrarla.

– Come sto? ‘ domanda
– Splendida!

L’indumento la slancia allungando otticamente le sue già lunghissime gambe sottili, &egrave tanto sgambato e ridotto che solo un filo scorre tra le natiche e davanti la ‘V’ del triangolino copre a stento le labbra della vagina.

– Non &egrave troppo trasparente? ‘ domanda lei
– Dipende! ‘ rispondo allusivo

Lei sorride poi apre una confezione di calze e s’appresta ad indossarle. Sono autoreggenti molto leggere, troppo per la stagione, ma velano eroticamente le gambe. Seduta sul letto distende prima la sinistra poi la destra srotolando con calma la calza, le stende per bene con le mani lisciandole senza fretta. Un sorriso e si alza dal letto, dall’armadio prende un abito corto ed aderente, elegante ma decisamente sexy e lo indossa senza domandarmi un parere.
Laura sparisce nel bagno per uscirne dopo parecchio tempo completamente trasformata. Ha lisciato i capelli che ora le raggiungono il seno, sulle labbra ha un colore rosso acceso inusuale per lei e le ciglia paiono lunghissime. Non mi domanda neppure ora come sta, lo sa.
Sa d’essere splendida, sa di essere desiderabile ed eccitante. Non sa che non &egrave il suo abito o il trucco a renderla tale ma la luce che ha negli occhi, la curva delle labbra, i suoi movimenti. Ha l’espressione di una donna che ha deciso di godere, i movimenti di una donna che ha voglia di sesso ed il profumo che ha sparso sulla pelle non può nascondere la sua eccitazione.
Lei può tentare di distrarsi e sviare l’attenzione di chi l’osserva inventandosi parole su temi distanti dal sesso, ma il suo corpo non riesce a mentire.
Non le domando dove sta andando, non &egrave importante, tanto &egrave chiaro cosa sta andando a fare.
Si avvicina alla porta chinandosi sulla sedia per prendere la borsetta che ha lasciato lì, si piega a gambe tese, abbassando solo il busto e questo movimento le solleva l’orlo del vestito oltre la fascia delle autoreggenti scoprendo le lunge gambe sino ai glutei tesi.
Prima di uscire si volta e sfiora le mie labbra con un bacio leggero, controlla rapidamente se mi ha lasciato del rossetto quindi si volta ed esce.
Rimango dinanzi alla porta che si chiude domandandomi come mai questa volta ha evitato accuratamente di dirmi dove andava.
Il tempo passa e la mia curiosità sale insieme ad una eccitazione inusuale. Quando so che lei esce per farsi scopare non provo una sensazione così forte come ora, sorrido al pensiero che sta imparando a giocare in modo sempre più intenso con i miei sensi.
La tentazione di chiamarla &egrave forte, anche solo per aver conferma di quando sto immaginando. Controllo l’ora e calcolo da quanto tempo &egrave uscita di casa, &egrave il momento di chiamarla. Conoscendo i suoi ritmi e riconoscendo lo sguardo che aveva quando si preparava ho la chiara sensazione che stia per farlo. Se non lo ha già dentro sta per prenderlo, voglio sentire la sua voce!
Afferro il telefono e sto per comporre il suo numero quando sento suonare alla porta.
&egrave lei, ma perché suona?
Entra sorridente e mi bacia immediatamente, appena si stacca da me le domando:

– Com’&egrave andata?
– Bene’ – ammette misteriosa.
– Hai fatto in fretta’ . le faccio notare.
– In fretta? ‘ domanda lei

Sto per aggiungere qualcosa quando noto sull’uscio il nostro complice di poche sere prima, il suo amico quasi stabile, quello dei giochi più spinti. Ed inizio a capire cosa ha in mente Laura, ma non faccio alcuna mossa, voglio che sia lei a portare avanti il gioco che ha in mente.

Laura si pone in mezzo a noi e ci sorride maliziosa.

– Niente benda questa volta’

Senza aggiungere altro si avvia in cucina e la sentiamo armeggiare con i bicchieri mentre ci scambiamo sguardi interrogativi. Sto per domandare a lui se sa cos’abbia in mente proprio quando lei esce con una bottiglia in mano ed i bicchieri nell’altra.

– Venite!? ‘ un invito che pare più una domanda o’ una promessa.

La raggiungiamo in sala dove lei ha già iniziato a versare il vino. Ci sorride ed &egrave bellissima.
Si siede sul divano e porta il bicchiere alla labbra in modo sensuale, beviamo con lei in silenzio; in attesa di una sua mossa. Il gioco &egrave cambiato dall’altra sera quando l’abbiamo bendata, in quell’occasione lei era dominata in qualche modo dalle nostre fantasie, dal nostro desiderio. Ora &egrave lei a guidarci, &egrave incredibile come sia in grado di cambiare ruolo in così poco tempo con le stesse persone dinanzi, &egrave eccitante osservare come sia in grado di accettare qualsiasi ruolo e di portarlo sino in fondo.

– Cosa hai in mente? ‘ le domando

Lei sorride e si sporge verso il tavolino per riempire ancora i bicchieri, il suo colmo ed i nostri solo a metà poi li avvicina a noi fissando alternativamente i miei occhi e quelli del nostro complice.

– &egrave meglio che non bevete troppo’

Non facciamo in tempo a fissarci dubbiosi sul significato delle sue parole che lei ha già trangugiato tutto il vino, si alza e si porta dinanzi all’amico, si china verso di lui e lo bacia. Un bacio lungo, appassionato, le labbra di Laura aperte contro la bocca dell’amico disegnano un contorno rosso accesso. Eccitante e doloroso allo stesso tempo.
Sazia si rialza per voltarsi verso di me, con lo sguardo fisso sui miei occhi chiede all’altro di sganciare il vestito e tirare giù la zip che lo chiude. Lui solleva le mani e le porta verso il collo di Laura, lentamente libera il piccolo gancio poi inizia a far scender la zip. Il vestito cade ai suoi piedi mentre immobile continua a fissarmi. Rimango intrappolato dai suoi occhi e dallo sguardo deciso che ha. La osservo, fisso il seno che si gonfia spinto da un respiro sempre più veloce, il suo bacino che s’incava. Lei lascia scorrere la mano sul body trasparente, dal seno sino all’ombelico dove la mano preme con forza come per sedare il formicolio che sente dentro. I miei occhi scendono insieme alla mano sino al pube. Il tessuto &egrave troppo sottile per riuscire a nascondere le labbra della vagina umide, pare sia sul punto di slacciarlo poi si volta verso l’altro spingendo il bacino verso di lui.
Quando le mani dell’amico si poggiano delicate sulla vita lei divarica leggermente le gambe e sospira, si lascia carezzare dimenando lenta il sedere dove la sottile striscia del body sparisce tra le natiche. Laura sospira mentre solleva il viso verso l’alto e si sporge ancora di più verso di lui, in cerca di un contatto più intenso. I glutei si tendono, quando improvvisamente, arretra di un passo e si inginocchia dinanzi all’uomo per portare le mani verso la cintura dei calzoni. In poche mosse libera il membro completamente eretto e lo afferra con la mano, lo stringe e lo mena lentamente mentre lo osserva. Scopre completamente il glande per avvicinare il viso e soffiarci sopra, poi la mano sale trascinando la pelle a ricoprirlo. Gioca con lui facendogli sognare quelle labbra rosse che, invece, non si avvicinano più di tanto. La sento commentare soddisfatta con delicati mugolii la consistenza di ciò che tiene saldamente in mano. Pare sia sul punto di abbassare il viso ed ingoiarlo, invece porta ancora una volta le bocca verso quella di lui cercando un bacio che non le viene negato.
Soddisfatta si allontana lasciandolo con il pene fuori dai calzoni, si alza e viene verso di me salendo sul divano con le ginocchia e ponendosi a cavallo delle mie gambe. Laura sorride maliziosa prima di baciarmi allo stesso modo dell’amico, sento la sua lingua forzare la mia muovendosi come impazzita nella mia bocca. Quindi si ferma e poggiando le labbra contro le mie mi sussurra:

– Puoi ancora fermarmi’

Rimango immobile per un istante, con le labbra contro quelle di Laura a respirare il suo respiro. Lui non può aver sentito la proposta di lei che rimane in attesa della mia risposta.

– No! ‘ sussurro allo stesso modo.

Non riesco ad aggiungere altro, la bocca di Laura si dischiude e la sua lingua cerca ancora la mia. Dopo qualche istante torna a domandarmi nello stesso modo:

– No?
– Continua’ sino in fondo! ‘ mormoro.

Il bacio che segue &egrave forse uno dei più passionali che mi abbia mai concesso, pare non voglia più staccarsi da me e sento il suo pube abbassarsi per premere contro il mio scivolando sui calzoni che trattengono dolorosamente la mia erezione.
Laura ritira la lingua ma rimane con la bocca contro la mia, inspira a fondo con il naso poi lasciando scivolare le labbra sulle mie bisbiglia:

– Ti amo!

Quindi scivola indietro sino a trovarsi con le ginocchia a terra dinanzi a me che divarico le gambe per farla avvicinare. Preso il mio pene &egrave nella sua mano, lei ripete gli stessi gesti che ha fatto con l’altro. Lo mena lentamente, scopre il glande e avvicina le labbra per soffiare delicatamente. Mi tortura, il mio desiderio sale e lei lo gestisce abilmente. Noto gli occhi dell’amico fissi sul sedere di Laura sollevato e diretto proprio verso di lui, ho la tentazione di chiedergli di prenderla subito, così. Le labbra della mia donna, però, cingono delicate il glande e bloccano ogni mia fantasia. Sento la bocca di Laura aprirsi intorno al mio membro, lo sento sparire dentro di lei che succhia con forza mentre la lingua non abbandona il glande. Mi irrigidisco e spingo in alto il bacino infilandoglielo sino in gola senza cogliere alcun gemito di protesta da parte sua. Lei continua abilmente la sua opera, &egrave bravissima in questo, troppo brava al punto che in breve sono costretto a sollevarle il viso ansimante.

– Mi fai venire!
– Non vuoi? ‘ domanda maliziosa.
– Non ora!

Lei sorride, poi si alza in piedi e fissandoci osserva divertita:

– Per fortuna ne ho due’

Sorridiamo anche noi alla battuta consapevoli di come lei sia in grado di smitizzare anche una situazione come questa dove l’eccitazione tanto forte può creare brutti scherzi ad un uomo’

Laura torna dall’amico camminando lenta sui tacchi alti che non ha ancora accennato a levare.
Le calze autoreggenti disegnano in modo splendido le gambe slanciate e lei le muove in un modo che fa sognare di vederle aperte. Senza tentennamenti si porta su di lui, a cavallo delle sue gambe. Lo bacia mentre la mano scivola verso il pene, avanza scivolando con il sedere sulle gambe e porta il bacino contro il sesso di lui per premerselo contro. Con la mano che scivola aperta sul membro premuto contro il tessuto del body lo bacia ancora, poi improvvisamente gli domanda:

– Mi vuoi?

Lui non ha il tempo di rispondere, il viso di Laura torna contro il suo per baciarlo. Poi continua:

– Dimmelo! ‘ il tono della sua voce &egrave roco dall’emozione.
– Sì! ‘ risponde lui con un tono analogo.

Laura si solleva, lascia andare il membro e la mano scivola sotto alla vagina. Afferra il tessuto elastico e, proprio come avevo previsto, lo scosta dalle labbra. Quindi con l’altra mano riprende il sesso dell’amico e se lo porta contro la vagina, lo strofina sulle labbra, le divarica, lo porta proprio sotto al suo buchino voglioso e scende.
Laura allontana subito la mano e reclina indietro il capo mentre scende sempre di più facendosi penetrare dolcemente. La sento sospirare compiaciuta, soddisfatta, poi un rantolo rauco le sfugge quando lo sente completante dentro. Con la schiena inarcata rimane ferma a godersi quella presenza mentre il viso torna contro quello di lui per un nuovo, lungo, bacio. Le delicate vibrazioni dei glutei e le contorsioni della schiena, lasciano immaginare come lei stia contraendo con forza i muscoli pubici per sentirlo meglio. Senza allontanare le labbra da quelle di lui inizia a sollevare il sedere, lascia uscire una piccola porzione di pene poi torna giù. Sale e scende lenta, lo bacia e se lo prende completamente dentro rilasciando sull’asta una scia di umori biancastri tanto &egrave eccitata.
Le mani dell’uomo scivolano sulla schiena di Laura, sul body; scendono sino ai glutei e li stringono con forza prima di tornare su e cercare il seno.
Laura scosta il viso da quello dell’amico, torna con la schiena eretta prima di poggiare le mani dietro di sé. Ha il pube completamente premuto contro l’uomo ed il suo pene completamente dentro, osserva estatica le mani che scorrono sul seno cercando di afferrare i capezzoli sotto al tessuto.

– Strappalo! ‘ la sento quasi urlare.

Lui la fissa dubbioso.

– Strappamelo di dosso!

Lui infila le mani sull’orlo proprio sopra al seno e tira con forza. Il tessuto troppo leggero si straccia immediatamente liberando il seno di Laura. Lui tira ancora e si apre sino all’ombelico. Laura s’inarca e geme di piacere, si spinge contro di lui come se volesse farsi aprire allo stesso modo del suo body. Mi accorgo da come si immobilizza che sta trattenendo l’orgasmo, colgo la tensione del suo corpo e l’accelerare del respiro’ ed il gemito rivelatore. Non &egrave riuscita a fermare il piacere, non c’&egrave la fatta a non godere sino in fondo. Rimane ancora immobile per qualche istante, tesa con i ventre piatto che vibra spinto dalle ripetute contrazioni, poi si cheta e si solleva lasciando scivolare via da dentro un pene lucidissimo.

– Andiamo di la’ a letto’

La sua voce &egrave talmente emozionata da risultare quasi irriconoscibile. Fa qualche passo in direzione della porta poi, come se lo notasse solo in quel momento, cerca di sfilarsi i brandelli del body piegandosi per farlo scivolare lungo la gamba. Si china in modo naturale, chiaramente senza malizia, ma il suo corpo nudo &egrave tanto attraente da generare un solo pensiero. La seguiamo.

Dinanzi al letto lei solleva prima una gamba poi l’altra e si sfila le scarpe, ma non le calze. Quindi si siede sul bordo del letto e ci osserva. Non riesco a decifrare l’espressione che ha negli occhi, pare impassibile, incurante della nudità del suo corpo su cui i nostri occhi si possano.
Ci spogliamo senza staccare gli occhi da lei che respira piano e attende con lo sguardo fisso ora su di un punto indefinito.
Come ci avviciniamo lei pare risvegliarsi all’improvviso, sorride e allunga le mani verso i nostri membri, li afferra entrambi, li osserva mentre muove le mani con calma.

– Chi inizia?

Domanda lei sollevando lo sguardo alternativamente sui miei occhi e su quelli dell’amico.
Laura &egrave profondamente eccitata, nonostante la sua apparente calma &egrave chiara la quasi totale perdita di autocontrollo. Sta ‘respirando di pancia’, &egrave una cosa che lei fa solo quando sta per perdere la testa, quando ‘sente’ già il piacere che proverà di lì a poco. I suoi capezzoli sono così inturgiditi da spuntare come raramente li ho visti sul seno, sono due punti focali su cui l’attenzione non può fare a meno di soffermarsi. Mi pare di sentirli premere sulla mia pelle tanto li sto osservando.

– Penso che lo faremo insieme’ – affermo raucamente fissando Laura.
Lei annuisce poi solleva gli occhi sui miei in cerca di un’ulteriore conferma, quindi si rilassa espirando. Reclina la schiena poggiandosi sui gomiti e divarica lentamente le gambe esponendo spudoratamente la vulva lucida di umori sulla pelle glabra.
Ci sediamo al suo fianco, uno a destra e l’altro a sinistra, le nostre mani raggiungo quasi contemporaneamente il corpo di Laura, scorrono sulla pelle del bacino, sul busto, sul seno, sui fianchi, sulle gambe e tra le gambe. Mani che s’incrociano, si scambiano di posizione e lottano per una porzione di pelle prima di dedicarsi ad un punto particolare. Scivolano sulla serica pelle di Laura e sulla superficie sintetica delle calze cogliendo il piacevole dettaglio di queste sensazioni. Laura non parla, non ci chiede nulla. Con gli occhi chiusi si gode queste molteplici carezze, solo quando una delle quattro mani si spinge a sfiorare il pube il suo corpo ha una contrazione involontaria. Mi chino verso le labbra della mia donna e la bacio mentre la mano scivola verso il pube, lei mi restituisce un bacio appassionato, intenso, rotto solo da un singulto quando la mia mano separa le labbra e scivola sul clitoride. Sto spingendo il dito verso il buchino, per spingerlo dentro ma vi trovo già quello dell’amico. Allora scivolando lungo quel dito infilo anche il mio dentro Laura. Lei coglie questa mossa e mi sospira sulle labbra prima d’inarcarsi e gemere.

Mi sollevo sul letto e porto il sesso dinanzi alle labbra di Laura mentre l’altro si sta inginocchiando tra le sue gambe. Laura si volta, vede il pene ed avvicina le labbra. Lo ingoia mentre l’altro la lecca con furia tra le gambe, tanto da farla godere e lei riversa parte di questo piacere su di me. Se mi soffermo sui particolari del suo corpo non resisto: &egrave semidistesa, poggiata sui gomiti, il viso proteso verso il mio sesso che sta succhiando e le gambe divaricate dinanzi alla testa dell’altro mentre il bacino si contrae violentemente ad ogni stimolo più forte del solito. Riconosco da come muove il pube, sollevandolo per sporgerlo in avanti, che vuole essere penetrata, scopata a fondo e possibilmente con una certa violenza. Lo vuole dentro, questo &egrave chiaramente il suo unico pensiero in questo momento. Ma non deve soffrire a lungo, se si &egrave concessa più volte a quell’uomo &egrave perché sa cosa vuole e come fa parlare il suo corpo per averlo. Lui allontana il viso e si solleva, si avvicina al pube brandendo il pene in piena erezione e mi guarda prima di poggiarlo tra le labbra della vagina, come se volesse anche lui una conferma. Poi un gemito di Laura non gli lascia altra possibilità che spingersi con decisione nel suo ventre. Lei s’inarca ancora, allontana le labbra dal mio sesso quasi al limite della sopportazione e si lascia cadere completamente distesa.
Mentre lui si muove dentro di lei mi porto dietro Laura e sporgo il pene sul suo viso. Prontamente lei inizia a leccarlo mentre sobbalza sotto di me e divarica sempre di più le gambe. Lei si lascia sbattere, completamente aperta lo prende quasi passivamente. Il ventre pare gonfiarsi quando lui entra e rilassarsi quando esce, solo questo mi lascia capire come se lo stia gustando seguendo il ritmo della penetrazione con le sue contrazioni. Improvvisamente lei s’inarca completamente, spinge il viso sotto i miei testicoli e freme, il suo corpo &egrave teso in uno spasmo lunghissimo. La vedo trattenere il respiro così a lungo che non può avere altro significato, mi aspetto il suo urlo liberatorio ma non arriva. Lentamente Laura si rilassa ed il corpo torna a poggiare sul letto, quindi lentamente si solleva sui gomiti per poi spingere via l’amico con una mano poggiata sulla pancia. Lui arretra e scivola via da lei osservandola con un espressione di supplica sul viso. Laura sorride ma arretra, sale completamente sul letto e si stende dinanzi a me.

– Scopami! ‘ ordina mentre divarica le gambe.

Salgo sopra di lei, mi sistemo tra le sue gambe ed il mio sesso istintivamente si ritrova al punto giusto, direttamente contro la vagina fradicia. &egrave lei a cercarmi sollevando il pube per prendermi dentro. Mi ritrovo a scivolare in una caverna, &egrave tanto dilatata che mi domando cosa possa sentire ma geme quando la penetro a fondo. Sento la sua pelle sudata aderire alla mia, i nostri corpi s’incollano mentre spingo con forza, quasi senza uscire con il solo pensiero di farglielo sentire tutto, a fondo.
Lei si muove ispirata, mi abbraccia e mi stringe. Poi le gambe mi avvinghiano e mi costringono contro di lei completamente.
– Sei venuta? ‘ le domando sussurrando nel suo orecchio.
– Scopami! ‘ &egrave la sua unica risposta.
– Sei troppo aperta’ – le faccio notare.

Laura non risponde e segue in controtempo le mie spinte, la sento tentare di ‘chiudersi’ intorno al mio pene dentro di lei ma &egrave troppo dilatata e lubrificata. Improvvisamente le gambe serrano con forza i miei fianchi e le braccia di Laura si chiudono sulla schiena, quindi lei cerca di farmi rotolare di fianco, intuisco il suo proposito e l’assecondo. In pochi istanti mi ritrovo sotto di lei senza che i nostri corpi abbiano perso il contatto.

– Ora va meglio! ‘ sospira lei.

Sopra di me può muoversi come meglio crede, come più le piace. Solleva la schiena scende il più possibile divaricando le gambe, mi prende tutto dentro poi contrae con forza gli addominali inferiori.

– Sì’ così va proprio meglio! ‘ sottolinea quasi rantolando dal piacere.

Inizia a muoversi ispirata, non sale troppo, preferisce temersi dentro il pene più a fondo possibile e si limita ad orbitare il bacino imprimendo al pube delle orbite molto efficaci per tutti e due. Il suo corpo &egrave uno spettacolo, &egrave puro erotismo e piacere tanto da non riuscire a staccare gli occhi dalla sua pelle. La sento sempre più chiusa intorno a me nonostante tutti gli umori che rilascia copiosi sull’asta. Freme, sospira e geme. Sta godendo ma non &egrave ancora del tutto presa dall’amplesso quando si china su di me per baciarmi.
Con le labbra che sfiorano le mie, dopo un lungo bacio, mi domanda con un tono di voce che non scorderò mai:

– Se gli chiedo di scoparmi il culo’?
– Adesso? ‘ rantolo io vittima del piacere che Laura mi sta donando.
– Sì!
– Chiamalo tu!

Laura geme dopo un affondo violento, si spinge completamente indietro e ingloba tutto il mio pene nel ventre quindi mi bacia ancora.

– Prendimi dietro’ adesso!

Sento le sue parole uscire all’improvviso, le ha pronunciate con un tono deciso ed autoritario che, però, non riesce a mascherare la preghiera insita nella richiesta.
Laura solleva il sedere lasciando uscire un po’ il mio sesso da lei, punta le mani a fianco delle mie spalle e aspetta.
Lascio scivolare la mano sulla schiena di Laura, raggiungo i glutei e da qui scendo verso il mio pene dentro di lei, raccolgo parte degli umori che lei vi ha lasciato sopra e li spalmo delicatamente sull’ano massaggiandolo dolcemente. Lei serra gli occhi e si mordicchia il labbro inferiore, percepisco chiaramente lo sfintere dilatarsi sotto al mio dito e non fatico a spingerlo dentro, basta poco a strappare un gemito a Laura. Raccolgo ancora un po’ del suo stesso lubrificante e torno a spalmarlo sullo sfintere, nel frattempo cogliamo il peso dell’amico che si muove sul materasso dietro Laura. Quando le mani di lui sfiorano le mie le allontano portandole sui fianchi della mia donna.
La trattengo mentre guardo dietro le sue spalle cosa sta facendo l’altro. Lo vedo posizionarsi, afferrare i glutei di Laura e dilatarli, dai gesti della mano capisco che sta strofinando il pene contro lo sfintere, poi lo vedo serrare i denti e spingere. Laura freme ma non dice nulla, &egrave concentrata. Sento che la vagina si serra intorno a me, ha come degli spasmi mentre viene penetrata analmente.
Poi Laura urla un lungo ‘Sì’ quando finalmente lo sente dentro le viscere.
Ci muoviamo con estrema attenzione, tutti e due mentre lei rimane immobile. Scivoliamo dentro di lei quasi all’unisono, ho la strana sensazione di un corpo diverso, sento Laura strana dentro, il suo ventre non cede come al solito alle mie spinte, poi capisco a cosa &egrave dovuta questa sensazione: &egrave il pene del suo amico dentro di lei che si contende il corpo di Laura con il mio. Lei &egrave concentrata, sul viso un espressione seria, statica, intenta a cogliere ogni minima sensazione.
Poco alla volta sento il suo corpo rilassarsi, abbandonare quella forte tensione che la bloccava sin dall’inizio della penetrazione. Ora Laura inizia a seguire le nostre spinte, la sento aprirsi internamente, divenire più morbida. Anche l’espressione del viso ora &egrave meno tesa e sta scivolando verso il piacere. Lentamente lei inizia a muoversi addirittura in controtempo, si spinge contro di noi quando stiamo entrando, sino al punto che siamo noi a rimanere immobili.
Laura scivola sul mio petto, lascia quasi uscire tutto il mio pene per poi tornare indietro a prenderlo dentro, lo stesso fa con il sesso dell’amico che le scivola nelle viscere. &egrave lei a dare il ritmo, a cercare il piacere per tutti.
Gode, la sento fremere ogni volta che ci prende completamente dentro. Respira a fatica con la bocca socchiusa. Inutile tentare di baciarla, non risponde, &egrave troppo concentrata su ciò che sente dentro. Pare non sia con noi ma in un suo mondo tutto particolare fatto di puro piacere.
&egrave talmente bagnata e dilatata da non provare più alcun dolore, se mai lo abbia sperimentato prima. Il tempo inizia a perdere di significato, osservo il viso di Laura sempre più distorto dal piacere. Noi siamo immobili ed &egrave lei a scivolare avanti e indietro lasciando uscire per poi riprendere i due cazzi che la stanno scopando. Non so quanto lei abbia prolungato questo particolare momento, nessuno di noi poteva farlo. C’era solo il piacere di lei, un piacere che permeava la stanza, che scivolava su di noi per tornare immediatamente dentro di lei. Sulle mani sentivo il suo corpo sempre più teso, caldo e sudato, pregno di piacere.
Senza preavviso lei sgrana gli occhi, inspira a fondo e s’inarca.

– Ohhh’. Vi prego’ Riempitemi!!!

Laura si blocca, immobile assorbe i nostri affondi violenti dentro il suo corpo.
E gode.
Esplode il piacere e viene trattenendo a stento un urlo. Freme, si contrae, rantola; ha i muscoli talmente tesi che devono farle male, ma gode come raramente l’ho vista.
Ha un orgasmo intenso, non troppo lungo ma violento che la lascia spossata.
Quando la sento crollare disfatta riprendo a spingermi con forza dentro di lei, anche l’altro spinge completamente il pene nelle sue viscere.
Un rantolo e l’amico s’immobilizza, le viene nelle viscere.
Ho quasi la sensazione di percepire le pulsioni del suo pene dentro Laura, allora realizzo finalmente cosa le sta succedendo, visualizzo il seme dell’altro che invade le viscere della mia donna ed esplodo anche io nel suo ventre.
Non so cos’abbia provato lei in quel momento, non riesco ad immaginarlo.
Non ho avuto la forza di fissarla negli occhi mentre la riempivo con il mio seme, il piacere troppo intenso mi ha costretto a serrare gli occhi. Solo quando li ho riaperti ho visto quelli di Laura lucidi dall’emozione fissi sui miei.
&egrave rimasta su di me tenendomi dentro anche quando il mio pene esausto &egrave crollato.
L’amico &egrave uscito subito dalle viscere e ci ha lasciati soli.

– Ti amo! ‘ sussurra lei.
– Lo so! ‘ sospiro io.

L’afferro per i fianchi e cerco di spingerla verso l’alto, voglio uscire da lei.

– No’ rimani’ dentro, ti prego!
– Cos’hai!
– Rimani dentro di me ancora un po” solo un po’

Laura contrae il pube e porta le labbra sulle mie, mi bacia mentre inizia a dimenare il sedere dolcemente.

– Non c’&egrave la faccio’ non adesso! ‘ le confido
– Non importa’ ti voglio solo sentire con me, dentro di me.

Riprende a baciarmi con passione.
Le mani che faccio scorrere sul suo corpo mi riportano sensazioni del piacere che ha provato, sento sul mio petto i suoi capezzoli durissimi, ancora eccitati. Le labbra della bocca ancora gonfie di passione, morbide e sensuali contro le mie, il pancino di Laura che a tratti aderisce al mio, il suo pube premuto contro di me e la quasi dolorosa sensazione che il mio sesso dentro di lei ricava dalle ripetute contrazioni del ventre’ mi fanno un effetto che non ritenevo possibile.
Laura mugola soddisfatta e solleva il sedere, mi lascia uscire un pochino da lei poi torna giù con decisione.

– Sììì ‘
– Ti prego!! ‘ la supplico.
– Taci!

Laura sale si quasi a lasciar uscire il pene poi scende ancora.
Riprendiamo l’amplesso. Lei si muove ispirata e lenta, con la dolcezza che riserva solo a me. La spingo indietro, voglio che allontani il busto da me per poterla guardare.
Lei lo comprende, se lo aspettava, mi conosce.
Si lascia guardare mentre si muove sensualmente su di me.

– Dimmelo! ‘ incita lei
– Cosa?
– A cosa pensi’ ti prego dimmelo. ‘ insiste sottolineando la richiesta con un orbita più marcata del pube.
– Non c’&egrave la faccio’ vieni tu’ – la prego
– Non ne ho bisogno!
– Nemmeno io’

Laura si ferma, torna a portare il viso a pochi centimetri dal mio, mi fissa negli occhi e:

– No, tu ne hai bisogno e’ io voglio dirti una cosa’ lasciati andare.

Laura riprende a muoversi, mi conosce e sa cosa mi fa godere.
Mi stupisco delle mie stesse reazioni, ho il pene dolorante per il lungo amplesso di prima ma’ lei riesce a farmi provare piacere e in pochi minuti sto nuovamente godendo dentro di lei.
Un orgasmo breve, piacevole ma non intenso quanto quello di prima.
Laura mi sente venire e mi accoglie completamente dentro, nutre ancora una volta il ventre con il mio seme quindi mi sorride e si alza finalmente da me.
Si sdraia al mio fianco e mi poggia la testa sul petto.
Mentre le carezzo i capelli le domando perché.
– Sono tua, solo tua, unicamente tua’ volevo dirtelo con il mio corpo dopo’ dopo quello che abbiamo vissuto questa sera.

Sto ancora pensando alle sue parole quando mi accorgo che si sta allontanando. La guardo mentre si alza dal letto e, sinuosa nonostante la stanchezza, si avvia verso il bagno.

– Grazie! ‘ dicono silenziosamente le sue labbra prima di voltarsi e uscire.

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