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le schiave cap 1-4

By 22 Ottobre 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

CAP 1-4

Fu il pomeriggio piu lungo della vita di Sonia.
Mamma e zia le fecero provare dolore in zone del corpo che non sapeva neanche di avere.
Fu frustata con il gatto a venti code poi le due donne armate di fallo cintura la penetrarono contemporaneamente davanti e dietro, mentre la pelle le bruciava come ci fosse fuoco sotto. Poi fecero a gara tra loro per chi la legava nella maniera piu dolorosa, le versarono cera bollente ovunque anche dentro la figa. La zia sovraeccitata chiese alla sorella di essere frustata, mentre Sonia le leccava la figa e succhiava le grandi labbra allungate da mesi di torture. Dopo di che mamma annunciò che era ora di smettere, ma la zia volle fare ancora un giochino.
-Quale? ‘
Chiese Giuliana
-Facciamola bere ‘
Rispose la sorella
Sonia vide apparire un sorriso malizioso sul volto della mamma. La costrinsero a pisciare in un contenitore, le infilarono in gola una canna per liquidi, scese nel corpo di Sonia fino allo stomaco, all’altro capo del tubo vi era un imbuto posizionato sul volto della sfortunata donna.
La zia prese il contenitore con il piscio e mentre sua sorella reggeva l’imbuto versò dentro il contenuto ancora caldo.
-Ti piace-
Domando la madre, poi insieme alla sorella scoppio a ridere.
Sonia non sentiva neanche il gusto, la canna arrivava troppo in profondità, ma sentiva il caldo piscio muoversi nella pancia.
-Ora tocca a me-
Disse Selene, si posiziono sulla faccia della nipote allargo le gambe prese bene la mira e fece una lunga pisciata centrando perfettamente l’imbuto.
La nipote sentì un nuovo getto caldo arrivarle nella pancia.
-Scendi Sele che tocca a me ‘
-Prima dammi una pulita non siamo mica siamo animali- rispose e rise.
Giuliana ripulì con la lingua la figa grondante piscio della sorella, poi si mise in posizione a sua volta e svuoto la vescica nell’imbuto. Selene ricambio la cortesia e pulì la figa della sorella con la lingua.
-Ti sembra abbastanza piena?-
Chiede Selene accarezzano lo stomaco della nipote.
-No ce ne starebbe ancora, ma non abbiamo piu tempo, dai sleghiamola facciamo la doccia e andiamo a preparare cena.-
Slegarono la poveretta la sostennero fino allo spogliatoio visto che non riusciva a camminare, la pancia sembrava di una donna gravida di qualche mese. Sonia sentiva il liquido caldo muoversi nello stomaco le sembrava che lo stomaco stesse per esplodere. Fu messa in ginocchio davanti ad un vater, la zia le diede un calcio allo stomaco con la punta della scarpa e la nipote vomitò anche l’anima. Fecero la doccia insieme aiutandola a lavarsi, poi fu ributtata nella gabbia. Le due donne rimisero la divisa da cameriera, prima di uscire Giuliana chiese alla figlia
-Vuoi qualcosa per cena tesoro-
‘te morta’ ma non era il caso di rispondere cosi visto quello che era in grado di farle, si limitò a un cenno negativo con la testa, e la due donne uscirono ridendo.
Era china sul pavimento le doleva tutto, ma il dolore peggiore era allo stomaco, le bruciava dentro continuava a venirle da vomitare, si accascio su un lato e cerco di dormire.
Quando riapri gli occhi, il padrone era davanti a lei nella gabbia, la sollevo da terra dietro di lui la mamma e la zia, portarono all’ interno della gabbia una branda un materasso cuscini e coperte, il padrone la adagio sopra
-Hai due giorni per rimetterti poi comincerai il tuo addestramento-
Detto questo usci dalla stanza dei giochi
-Te lo lascio qui bevi che ti fa bene ‘
La zia aveva appoggiato per terra un vassoio con del latte caldo uscirono dalla stanza senza chiudere la gabbia ””’.tanto non aveva nessun posto in cui fuggire .
Passo i due giorni seguenti nella gabbia senza uscire, anche se la porta era aperta non osava rischiare di essere scoperta fuori. Per andare in bagno chiedeva il permesso a sua madre o sua zia non rivolgeva mai la parola al padrone.
La mattina del terzo giorno:
-Dai pigrona sveglia che oggi comincia la tua nuova vita ‘
-Esci da lì che siamo in ritardo-
Mamma e zia la chiamavano dalla porta dello spogliatoio. Sonia si alza mezza intontita e le segue.
-Ok tesoro cominciamo con questo-
Era un collare da cani uguale a quello che indossavano loro.
-Questo non lo devi mai togliere se non per ordine del padrone, quando il padrone e in casa devi sempre essere truccata e vestita in maniera adeguata, noi viviamo per servire il padrone laviamo stiriamo cuciniamo e gli diamo piacere in qualunque modo esso desidera. Lui ci da tutto ciò di cui abbiamo bisogno non ci fa mancare il cibo, ma non dobbiamo approfittarne ingrassando, e soprattutto noi non pensiamo pensa lui per noi tutto chiaro amore?-
Disse Giuliana stringendolo con orgoglio il collare al collo della figlia
-Si mamma-
Poi indossarono tutte la divisa da cameriera, mini abito nero con gonna inguinale e ampia scollatura guanti bianchi auto reggenti neri con riga dietro perizoma, scarpe con tacco altissimo legate alla caviglia.
-Modello schiava ‘
Disse la zia ridendo. Poi passarono al trucco una volta pronte la mamma disse:
-Ora andiamo in cucina mangiamo poi prepariamo la colazione al padrone, ha ordinato che fossi tu portargliela Sonia-
-Ma non l ho mai fatto ””-
-Oh e semplicissimo entri senza bussare se il padrone e sveglio metti il vassoio sul letto poi ti piazzi di fianco e non ti muovi finche non te lo dice lui o finche non esce dalla stanza, allora torni subito da noi chiaro?-
-Si mamma, ma se dorme?-
Alle sorelle scappa una risata
-Ti metti di fianco al letto con il vassoio in mano e aspetti che si svegli e spera che sia di buon umore non gli piace la colazione fredda-
Sonia fece colazione poi si avvio su per le scale con il vassoio del padrone, un po incerta su quei tacchi altissimi che la facevano sculettare come una prostituta. Entro in camera senza bussare, il padrone era sveglio poso il vassoio sul letto poi si mise di fianco a lui immobile nella attesa d’ordini. Con la coda dell’occhio spia il padrone, questo finisce di mangiare posa il vassoio per terra, con un gesto secco sposta il lenzuolo e mette in mostra una maestosa erezione. Si volta verso la schiava:
-Forza datti da fare-
La mamma non le aveva detto come andava soddisfatto il padrone,ma nel sesso classico aveva un certa esperienza. Avanza lentamente ancheggiando come una zoccola fino ai piedi del letto allarga le gambe del uomo e vi si pone in mezzo a quattro zampe come una gatta in calore. Abbassa la testa e il corto abitino le scopre il culo e mette in bella mostra il perizoma , ora à quello obelisco di carne di fonte agli occhi e alla bocca. Lo lecca con studiata lentezza scende fino alle palle poi ancora giù fino all’ano lecca il buchino con perizia cerca di infilare la lingua dentro poi torna su lentamente passa la punta della lingua sull’uccello fino alla cappella poi ingoia il grosso arnese. Lo vorrebbe prendere tutto ma anche sforzandosi non ci sta. arriva a tre quarti le viene in aiuto il padrone spingendola giù fino alla radice del cazzo.
La schiava non riesce a respirare le viene da vomitare, ma rimane immobile finche il padrone non la lascia andare. Estrae il cazzo dalla gola completamente ricoperto di saliva lo pulisce con la lingua e ricomincia a spompinare il suo signore, cerca di farlo venire prima che la costringa ad ingoiare di nuovo, succhia l’asta e massaggia i ciglioni si fa coraggio e scende con la mano fino al buco del culo passa un ditino sull’ orifizio e lo infila dentro, intanto la sua bocca e sempre piu veloce sulla cappella fino a quando il seme del signore le riempie la bocca ingoia tutto poi si dedica alla pulizia accurata del pene semi moscio, una volta finito rimane immobile accucciata sul letto con il culo in bella mostra in attesa di ordini.
-Alzati-
Prontamente la schiava si alza e si rimette di fianco al letto immobile, il padrone si alza e la fissa, lei abbassa lo sguardo e prega dio di non aver esagerato con quel dito.
-Brava nessuna aveva mai osato tanto-
-Questa schiava e onorata ‘
– Hai sporcato il guanto, puliscilo –
Il dito del guanto che aveva infilato nel culo del padrone aveva delle macchie marroni, era schiava da pochi giorni, ma sapeva cosa intendeva il padrone quando diceva pulire. S’infila il dito in bocca e succhia finche quell’orribile sapore non scompare.
-Brava vedo che sei una schiava sveglia impari in fretta, ora vieni qua, e tendi le braccia.-.
Il padrone si avvicina all’armadio ne estrasse alcuni vestiti che appoggia sulle braccia tese di Sonia.
-Vado in bagno tu non ti muovere-
‘fai in fretta che non ce la faccio piu’ pensava la schiava le bruciavano le braccia e il padrone non era ancora uscito dalla stanza. I secondi diventarono minuti i minuti ore stava sudando sentii lo sciacquone e subito dopo lo scrosciare della doccia. ‘ti prego ti prego non voglio essere punita’ cerco di concentrarsi su quello che le avevano fatto la zia e la mamma giorni prima, il ricordo della rabbia, l’impotenza nel sentirsi torturata senza poter reagire e il dolore che le avevano inferto l’aiuto a resistere ‘dai ancora poco ancora un po”il padrone uscì dal bagno, sudava era rossa in viso le braccia non le sentiva piu aveva chiuso gli occhi e cercava di non pensare. Sentii la porta della camera chiudersi ‘basta non ce la faccio piu’ lascio cadere le braccia aprii gli occhi pronta alla punizione del padrone, ma””” questo era uscito dalla camera e i vestiti non erano piu sulle sue braccia. Era talmente concentrata nel resistere e aveva le braccia tanto indolenzite da non sentire il padrone che si vestiva e usciva dalla stanza.
Si rilassa un attimo massaggiandosi le braccia poi esce dalla stanza per raggiungere mamma zia, mentre scende la scala le vede ferme a testa china a fianco della porta d entrata. Il padrone passa accanto a loro ed esce senza salutare. Appena il padrone e fuori sua madre alza la testa la vede e:
-Vieni qua tesoro che ti facciamo vedere come ci si deve comportare, quando il padrone entra o esce.-
La ragazza raggiunge le altre schiave.
-Hai visto come ci siamo messe noi vero, tu sai l’ultima della fila e ti metterai in ginocchio visto che sei una novizia, devi sempre fissare il pavimento e se il padrone si ferma di fronte a te tu leccherai e bacerai le sue scarpe finche non si allontana o ti ordina di smettere chiaro?-
-Si zia-
-Come andata la colazione del padrone?-
Chiede la madre. Sonia non ha il tempo di rispondere, la zia le stampa un lungo bacio con lingua, le esplora la bocca assapora la lingua la passa sui denti poi si stacca e dice
-Dal sapore che ha in bocca direi bene-
Ridono tutte e tre.
-Allora Sonia in genere la mattina riordiniamo casa il padrone non torna quasi mai per pranzo e in ogni caso avvisa sempre, tu non hai idea di come si bada ad una casa, ma t’insegniamo noi e questo ci aiuterà nell’impresa-
La mamma aveva in mano una specie di racchetta da ping pong allungata.
-Sai a cosa serve?-
-No-
La mamma si avvicina e rapidamente le solleva il gonnellino e le da una pacca sul sedere
-Hai-
– Ora sai a che serve, sarai punita cosi ogni volta che sbaglierai qualcosa nelle faccende di casa e ora al lavoro-
Lavorarono duramente fino all’ una poi pranzarono, Sonia preferii pranzare in piedi.
– Per questa mattina abbiamo finito torna nella tua gabbia e riposati alle 18.00 ti presenterai in cucina e aiuterai la zia Selene a preparare cena per le 19.00 ci metteremo davanti alla porta in attesa del padrone, poi io e tua zia andremo a cambiarci per la cena, fino a ieri servivamo noi ma ora se tu l ultima arrivata e tocca a te, noi mangeremo con il padrone-
-Come servo cena?-
-Servi prima il padrone poi noi dopo avergli riempito il piatto ti metterai al suo fianco e sarai attenta che non rimanga mai con il bicchiere vuoto noi ci serviamo il bere da sole. Dopo il caffé puoi prenderti una pausa mangiare e lavare i piatti poi ci raggiungerai ovunque siamo e resterai la in attesa di ordini chiaro, ti ricordi tutto?-
-Si mamma a dopo-
Diede un bacio sulla bocca alla mamma e alla zia e si avvio verso la sua gabbia.
Alle 18.00 in punto Sonia entra in cucina e ne esce 45 minuti dopo pensando che avrebbe consumato anche la cena in piedi.
Alcuni minuti dopo le schiave si posero di fianco alla porta nell’attesa del padrone. Sua madre per prima la zia seconda e lei per ultima ma in ginocchio. Restarono cosi per 20 minuti circa nell’attesa del padrone, Sonia non sentiva piu le ginocchia, quando all’ improvviso senti la una macchina entrare ne vialetto poco dopo si spalanco la porta ed entro il padrone.
-Ben tornato padrone-
Disse Giuliana
Il padrone fece due passi e si fermò davanti alla nuova schiava, questa fissava il pavimento, come vide le scarpe di fronte a lei raccolse le mani dietro la schiena chinò la faccia piu giù che poté e cominciò a leccare e baciare le scarpe del suo signore.

Le schiave anziane si cambiano d’abito per la cena. Sonia trova le due gemelle bellissime in lunghi abiti da sera identici capelli raccolti e trucco leggero immancabili i collari e tacchi vertiginosi.
Servi la cena come mamma le aveva spiegato, attenta a non far vuotare il bicchiere del padrone sparecchiò e mangio un bocconein cucina (in piedi)sistemo la cucina meglio che poté sapendo che in ogni caso la zia le avrebbe dato qualche palettata, poi raggiunse gli altri in salotto il padrone guardava il 52 pollici seduto sul divano, ai sui fianchi le schiave erano chine sul cazzo del padrone e lo lavoravano con la lingua
-Vieni qui davanti a me schiava e metti carponi-
Sonia esegui immediatamente si mise a quattro zampe davanti al padrone e questo appoggio i piedi su di lei come fosse un tavolino. Resto cosi parecchio, la mamma e la zia si contendevano lo sperma del padrone. Ormai aveva braccia e gambe insensibili quando il padrone ordinò di andare a dormire.
-Notte tesoro-
Salutarono mamma e zia lei non rispose e non si mosse da quella posizione finche non fu sola poi si alzo e torno nella sua gabbia.
Cosi finisce il primo giorno da schiava di Sonia

ssignoreoscuro@yahoo.com

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