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Le vacanze di Simona 7

By 25 Giugno 2005Dicembre 16th, 2019No Comments

Non so quanto tempo stemmo abbracciate sul letto, ero felice di stare con lei, non sapevo se avevo trovato una amica o un amante, forse avevo trovato tutte e due, la mia paura di vederla sparire per sempre era scomparsa, lei mi aveva accettato per quello che ero, forse aveva ragione Giulio, ero solo io a crearmi problemi, ma ancora non riuscivo a definire normale il mio rapporto con lui, era sempre mio fratello, e poi c’era sempre la mia curiosità ogni volta che c’era una novità, sarei sempre stata così? Speravo di no. Ormai le vacanze erano quasi finite, ancora qualche settimana e sarebbe iniziato settembre, il momento in cui io e Giulio saremmo andati a vivere assieme si avvicinava sempre di più.
Guardai Lidia sdraiata accanto a me, si era addormentata, il suo viso sereno era sempre bellissimo, mi sentii pervadere da un senso di tenerezza, mi alzai piano per non svegliarla, adesso capivo Giulio quando stava a guardarmi dormire, il pensiero mi rese felice, il pensiero che lui provasse le mie stesse emozioni guardandomi dormire me lo faceva amare ancora di più.
Lo sguardo mi cadde sul comodino, la sveglia segnava quasi mezzogiorno, tra poco la mamma avrebbe chiamato per il pranzo e per sapere se Lidia si fermava con noi, ritornai a guardarla, mi chinai piano su di lei e le baciai delicatamente le labbra, lei aprì piano gli occhi sorridendomi, si stirò piano, e si mise a sedere sul letto;
-Stai meglio Simona?- la sua domanda era tenera e premurosa
-Si, molto meglio, e questo grazie a te. Non volevo svegliarti, ma è quasi mezzogiorno, tra un po’ mia madre vorrà sapere se ti fermi a pranzo. Vuoi fermarti?-
-Se ti fa piacere si-
Misi una maglietta e uscii mentre ancora indossavo i miei pantaloncini, incontrai mia madre per strada mentre andavo in cucina, le comunicai che Lidia si sarebbe fermata per pranzo, lei annuì a andò in cucina per mettere un coperto in più.
Lidia scese dopo qualche minuto, io ne approfittai per farle girare la casa, non ci volle molto, davanti alla camera di Giulio potei dire -è la nostra stanza-, non avevo più bisogno di nascondermi davanti a lei.
Mia madre ci chiamò per il pranzo, avremmo mangiato in cucina, come al solito, quando arrivammo Giulio non era ancora arrivato, mia madre guardò l’orologio impaziente, poi iniziò a riempire i piatti;
-La pasta scuoce, peggio per tuo fratello-, io e Lidia ci guardammo con un sorriso complice.
Avevamo appena iniziato a mangiare, quando arrivò Giulio, devo dire che fù uno spettacolo, quando vide Lidia restò senza parole, era la prima volta che non gli sentivo fare un commento o dire qualcosa, l’avevamo spiazzato, peccato che durò poco, si riprese quasi subito, grugnì un saluto e si sedette a tavola, per tutto il pranzo non disse quasi niente, passò il tempo a guardare me e Lidia, mi sembrava quasi di sentire le rotelline del suo cervello lavorare per capire come ami Lidia fosse a pranzo da noi.
Finito il pranzo aiutai mia madre a rigovernare, Giulio era salito in camera sua, quando ebbi finito salii assieme a Lidia, ci dirigemmo verso la sua camera, l’odore di tabacco che permeava la stanza ormai mi era familiare, quando ci vide il suo sguardo interrogativo ci fissò, stava fremendo dalla curiosità, ma non voleva darlo a vedere, senza dire niente ci sedemmo sul letto accanto a lui, stemmo alcuni istanti in silenzio, finalmente lui sbottò;
-E allora?-
Io e Lidia ci siamo messe a ridere, il suo sguardo tra l’offeso e l’indignato era troppo comico, finalmente iniziai a raccontargli cosa era successo, quando finii di raccontare, lui rivolse uno sguardo interrogativo a Lidia, lei lo guardò e gli diede un buffetto;
-Giulio, per me non ha importanza, tu piuttosto, non fare soffrire Simona-
Come a sottolineare le sue parole, io mi avvicinai a lui baciandolo, questo lo sorprese, la mia lingua entrò nella sua bocca senza che lui facesse nessun movimento, le mie mani iniziarono a carezzarlo, lui si staccò da me e indicando Lidia disse;
-Abbiamo ospiti, o te ne eri dimenticata?-
-Si è fatto tardi, io vado-, Lidia voleva lasciarci soli.
-Se vuoi puoi rimanere-, ma cosa mi era saltato in mente di dire, lei è Giulio mi guardarono stupiti, non capivano cosa intendevo dire, non capivo bene neanch’io perché mi stavo comportando cosi, o forse si, erano le due persone più importanti per me in quel momento, volevo averle assieme, sempre stando abbracciata a Giulio tesi la mia mano verso Lidia in un tacito invito, lei si avvicinò a noi, la strinsi a noi, sentivo il suo profumo leggero, mi girai baciandola piano, le mani di Giulio scesero fino ai lembi della mia maglietta alzandola piano, mi staccai da Lidia solo per il tempo di farmela sfilare dalla testa, sempre stretta tra di loro sentivo le loro mani carezzarmi il corpo, brividi di eccitazione mi correvano su tutto il corpo, le mani delicate di Lidia e quelle più forti di Giulio si incontravano sulla mia pelle, come se si fossero accordati mi ritrovai sdraiata sul letto, Lidia mi spinse leggermente giù, la sua lingua si posò su un capezzolo iniziando a succhiarlo piano, l’altra sua mano giocava con l’altro capezzolo, avrei voluto sentire la sua lingua nella mia bocca, ma potevo solo sospirare di piacere, le mani di Giulio avevano sfilato piano la mia gonna, i mie slip la seguirono, ero nuda, offerta alle loro carezze.
Giulio allargò le mie gambe, la sua testa scese fino alla mia fichetta, sospirai forte quando la sua lingua iniziò a percorrere la mia fessura, ormai conosceva il mio corpo, sapeva come muoversi per farmi godere, i rapidi colpi della sua lingua al mio clitoride facevano salire vampate di calore dalla mia vagina, quando mi sentiva contrarre allora succhiava con forza il mio clitoride, continuò a leccare e succhiare con forza, Lidia riservava lo stesso trattamento alle mie tette, non mi trattenni, il mio corpo si inarcò per l’orgasmo improvviso, stavo per gridare quando presi il cuscino mordendolo con forza, il mio corpo era tutto un fremito, dovevo trattenermi, mia madre era in casa.
Appena sentii calare l’orgasmo, afferrai la maglietta di Lidia, volevo sentire tutto il suo corpo, la spogliai velocemente, stavo per tuffarmi tra le sue gambe, quando mi ricordai di Giulio, il mio sguardo corse da Lidia a lui, lei capì le mie intenzioni, lo afferrammo a quattro mani, iniziando a spogliarlo, ci ritrovammo tutti e tre nudi sul letto, le mie mani iniziarono a carezzare i loro corpi, non sapevo decidermi a chi dedicarmi prima, fù Lidia a decidere per me, prese il cazzo di Giulio in mano, carezzandolo piano lo avvicinò alla mia bocca, io iniziai a leccarlo sulla punta, come fosse un gelato, facevo scorrere la mia lingua su tutta la superficie, i miei occhi cercavano quelli di Lidia quasi a chiedere la sua approvazione, la mano di Giulio mi carezzava la testa, mentre leccavo il suo cazzo, La lingua di Lidia si uni alla mia, ci rincorrevamo sulla superficie lucida del cazzo, unendo le nostre bocche quando si incontravano, schiusi le labbra lasciando che entrasse dentro la mia bocca, lo sentivo duro e pulsante sulla mia lingua, iniziai a succhiarlo con forza, Lidia scese verso il mio seno, la sua bocca si chiuse su un capezzolo già turgido succhiandolo con forza, la sua lingua si muoveva leccandolo, mi trasmetteva scosse di piacere.
Giulio tolse il suo cazzo dalla mia bocca, lo sentii strofinarlo sulla mia fica bagnata, Lidia continuava a succhiarmi i capezzoli, i miei occhi incontrarono quelli di Giulio, ero piena di desiderio, lui affondò dentro di me all’improvviso, un grido di piacere mi sfuggì dalla bocca, iniziò a muoversi con foga dentro di me, lo sentivo invadermi, il calore del suo cazzo mi bruciava dentro, cercai Lidia, lei scese con la bocca verso il mio clitoride, la sua lingua iniziò a leccarmi mentre il cazzo mi scorreva dentro, la sentivo muoversi sul mio clitoride, le sensazioni di piacere della vagina si fondevano con quelle del clitoride, afferrai l a sua gamba tirandola verso di me, lei capì cosa volevo fare, e si mise sopra di me, la mia lingua affondò nella sua fica leccandola, succhiavo forte il suo clitoride, i suoi umori mi colavano in bocca, io li leccavo come fossero rosolio, il cazzo di Giulio continuava a muoversi nella mia fica, lui muoveva il bacino dandogli movimenti circolari, sapeva che questo mi faceva impazzire, non resistetti a lungo, un altro orgasmo mi colse improvviso, per non urlare incollai la mia bocca al clitoride di Lidia succhiandolo con forza, sentii il suo corpo sussultare, ebbi un orgasmo lunghissimo, Giulio aumento il ritmo dei suoi colpi per farmelo durare più a lungo, credevo di morire.
Stetti ad ansimare mentre venivo ancora scopata, Lidia si era girata a guardarmi, i miei occhi espressero una muta domanda, lei capì, feci uscire Giulio dalla mia fica, presi il cazzo lucido dei miei umori e lo puntai sulla fica di Lidia, lui mi guardò un attimo, la sua bocca si unì alla mia, mentre ancora la sua lingua si intrecciava alla mia, penetrò dentro di lei iniziando muoversi, sentivo Lidia ansimare sotto i suoi colpi, mi chinai su di lei leccandole il clitoride come aveva fatto lei con me, in pochi minuti, il suo corpo venne scosso dall’orgasmo, incollai la mia bocca alla sua baciandola, sentivo il suo corpo fremere, Giulio continuava a muoversi dentro di lei, mi staccai dalla sua bocca scendendo fino alla sua fica, Giulio sfilò il cazzo infilandolo nella mia bocca, sentivo il sapore di Lidia mischiato a quello suo, succhiai con forza , ingoiandolo fino alla gola, il corpo di Giulio era teso, sentii che era prossimo all’orgasmo aumentai il ritmo dei miei movimenti, ricevetti uno schizzo in gola che quasi mi fece soffocare, strinsi ancora di più le labbra, il suo cazzo sussultava nella mia bocca mentre io ingoiavo il suo seme, quando finì succhiai ancora a lungo, finché lo sentii ritirarsi nella mia bocca.
Stemmo tutti e tre sul letto a riprendere fiato, dopo qualche minuto Lidia si alzò;
-Faccio una doccia, si è fatto tardi…-
La accompagnai nella doccia entrando dentro con lei, l’acqua lavò la stanchezza che il piacere ci aveva dato, le nostre mani lavavano i nostri corpi reciprocamente, finalmente uscimmo, Giulio era ancora sul letto.
Lidia si rivestì, si era fatto tardi, indossai gli slip e la maglietta, e scendemmo assieme, la accompagnai fino alla porta;
-Ciao Simona, io vado-
-Ci vediamo domani in spiaggia?-, chiesi, lei mi diede un fugace bacio;
-Certo-, disse, e andò via, risalii da Giulio, mi stava aspettano sul letto, aveva acceso una sigaretta, mi accoccolai accanto a lui;
-sembri pensierosa, a che pensi?-
-pensavo a Lidia, è la persona più incredibile che conosca, mi dispiace di non averla conosciuta prima, è l’amica che ho sempre voluto. Spero di vederla anche dopo le vacanze-
-Non vedo perché non dovresti vederla, non sai che frequenta la tua stessa facoltà?-, lo guardai per un istante, poi gli diedi una cuscinata in testa;
-No che non lo sapevo, tu non me lo hai detto-, ero felice di questa notizia, avrei potuto vedere Lidia per tutto l’inverno, ormai stanca mi addormentai.
La settimana successiva scorse normalmente, uscivo con Giulio e ci incontravamo con Lidia e Giacomo, la mia amicizia con lei si stava rivelando qualcosa di aldilà del sesso, non avevamo più avuto rapporti tra di noi, ma la cosa non mi importava più di tanto, e anche per lei era così, la cosa migliore fù che potevo chiederle di venirmi a trovare a casa, non dovevo nasconderle più il mio rapporto speciale con Giulio. Quando le dissi che avremmo frequentato la stessa facoltà, fu contenta, iniziò a darmi tutte le dritte su come cavarmela, approfittavamo delle giornate al mare per discutere, e in meno di una settimana mi aveva già dato un idea di come orientarmi e come indirizzare i miei studi, la settimana era già finita, mi sorpresi a pensare che agosto era già inoltrato, tra pochi giorni sarebbe stato ferragosto, una data che per me significava il conto alla rovescia per la fine delle vacanze, avevo chiesto a Lidia di venire a casa mia per aiutarmi con la stesura del piano di studi.
Lidia venne a casa mia sul tardi, mia madre era uscita per fare la spesa, Giulio era andato in città con mio padre, doveva parlare con la persona che ci lasciava l’appartamento dove saremmo andati ad abitare, e papà voleva dargli un occhiata, quando arrivò la giornata era già calda, io proposi di metterci in giardino a prendere il sole mentre parlavamo;
-Volentieri, ma non ho portato il costume-
-Ti do uno dei miei, dovrebbe andarti bene-
Salimmo in camera mia a cambiarci, io avevo un bichini rosso, guardammo tra i miei costumi e lei ne prese uno nero, quando lo indossò devo dire che le stava benissimo, sembrava fatto per lei, solo il suo seno sembrava troppo grande per il reggiseno, lei aveva una misura in più di me, l’effetto era dirompente.
Ci mettemmo in giardino e cominciammo a stilare l’elenco delle materie, mi suggerì come alternarle per non avere tutte quelle più pesanti assieme, stemmo a discutere per un po’,
-Simona, non hai un computer? Così vediamo i programmi e, possiamo essere più precise-
-Possiamo usare quello di Luca-, mi era sembrato naturale, proporre di andare dal mio provider privato, Lidia mi rivolse uno sguardo stupita;
-Quel Luca?-
-Certo, dai vieni, dovrebbe essere a casa-
Ci avviammo verso casa di Luca, entrati nel giardino io girai dietro la casa, ormai era diventata un abitudine, Lidia invece era stupita;
-Perché giriamo intorno alla casa?-
Le feci cenno di abbassare la voce, arrivati alla finestra del soggiorno sporsi la testa dando un occhiata dentro, Luca era seduto alla scrivania, e non sembrava ci fosse nessuno;
-Bene, possiamo andare-, dissi a Lidia tenendo bassa la voce, mentre giravamo intorno alla casa le spiegai il motivo del mio comportamento;
-Non è raro che Luca abbia compagnia femminile, e non mi sembra il caso di disturbarlo in certi momenti-, tralasciai di dire che la compagnia poteva essere quella di mia madre.
Suonammo alla porta e Luca ci venne ad aprire, Quando mi vide il suo viso si allargò in un sorriso, che si spense quando vide Lidia, evidentemente sperava che fossi andata da lui perchè mi servivano soldi, e pregustava una sana scopata.
-Ciao Luca, lei è la mia amica Lidia. Volevamo chiederti se possiamo usare il tuo computer? Dobbiamo controllare alcune cose dell’università-
Lui diede la mano a Lidia, il suo sguardo la esaminò da capo a piedi, mi parve di vedere un certo luccichio nei suoi occhi, ma passò subito.
-Certo, sai dové-
Andammo al computer, e iniziammo a controllare i programmi, non ci volle molto, in mezz’ora avevamo finito, stavamo scrivendo quello che ci serviva, quando Luca si avvicinò;
-Prendete qualcosa ragazze?-
-Se c’è un the, altrimenti anche acqua va bene-
lui andò in cucina, e ritornò poco dopo con una bottiglia di the e tre bicchieri, lo versò e ci porse i bicchieri, mentre beveva il suo sguardo, da sopra il bicchiere andava ai nostri corpi, soprattutto a quello di Lidia, non avevamo neanche il pareo, dovevamo essere una tortura per lui;
-E da molto che non ti fai vedere Simona, come vanno le vacanze?-, la sua domanda per me era: ‘non hai bisogno di soldi? Io te li darei alle solite condizioni’
-Abbastanza bene, non ho grossi problemi-
-E la tua amica?-, si era fatto pericolosamente avanti, stavo per dargli una rispostaccia, ma Lidia mi prevenne;
-Mah. sai Luca, ultimamente i divertimenti costano, soprattutto per noi giovani…, e quindi dobbiamo stare attenti alle spese…-, guardai Lidia stupita, vidi il suo sguardo, si era fatto malizioso, stava giocando con Luca,
-C’è sempre qualcuno che può dare una mano…, vero Simona?-
-Effettivamente, non si sa mai chi può aiutarti. Si è fatto tardi, andiamo Lidia? Ciao Luca e grazie-
Quando fummo nuovamente nel giardino, parlai con Lidia;
-Ma che intenzioni hai con Luca? Non so se l’hai capito, ma ti stava facendo la stessa proposta che aveva fatto a me, e devo dire che lo capisco, con il tuo corpo faresti impazzire chiunque-
-Non essere gelosa Simona, non mi dire che tu non avevi trovato eccitante che lui sbavasse dietro di te, inoltre non è male, un pensierino c’è lo farei-
Effettivamente la cosa a suo tempo mi aveva eccitato tantissimo, mi venne da ridere pensando alla sua faccia quando mi presentai a casa sua, sembrava passata una eternità, invece erano passati meno di due mesi, era stata una sensazione strana, ma ancora adesso al solo pensiero mi bagnavo.
Lidia mi rivolse uno sguardo languido, ma tutto fini lì, terminammo il mio piano di studi, e ci rilassammo, più tardi Lidia, ritornò a casa.
Il giorno dopo mentre aspettavo che Giulio finisse di prepararsi per andare in spiaggia, vidi Luca che mi guardava strano, io gli feci un saluto con la mano, lui si avvicinò;
-Ciao Simona, la tua amica non c’è?-
-No, dobbiamo incontrarci in spiaggia, perché?-
-Niente, mi chiedevo come stesse, mi era parso che avesse qualche difficoltà…-
-E tu la vorresti aiutare-, la mia voce era ironica, avevo iniziato a parlare come Giulio;
-E allora? Non mi sembra che tu ne sia rimasta dispiaciuta-, la risposta era piccata, decisi di essere diplomatica;
-Hai ragione, le dirò della tua ”disponibilità” appena la vedo, e ti dirò che ne pensa, ma non tutte sono zoccole come me-
Luca stava per ribattere, ma Giulio mi stava chiamando, e io mi allontanai, anche se aveva visto Luca non mi chiese niente, ci avviammo verso la spiaggia.
Giacomo e Lidia erano già arrivati, dopo esserci sistemati trascinai Lidia in acqua;
-Lidia, Luca questa mattina mi ha chiesto di te-
-Davvero? E cosa ti diceva?-, sembrava colpita dal fatto che lui la cercasse,
-Puoi immaginartelo, mi ha chiesto se avevi delle ‘difficoltà’. Secondo me gli sei rimasta impressa nella testa, vorrebbe portarti a letto-
-Devo dire che la cosa è lusinghiera, mi ha fatto venire una certa idea…-, restò con un aria pensosa, sicuramente aveva in mente qualcosa, ma non mi volle anticipare niente, trascorse così tutta la mattinata.
Ci separammo verso mezzogiorno, la giornata era troppo calda per stare ancora in spiaggia, con Lidia rimanemmo d’accordo per vederci il pomeriggio, ci demmo appuntamento nel paese vicino.
Verso le tre ci avviammo con Giulio verso il paese, le strade erano deserte, quando arrivammo al centro c’erano pochissime persone, ci sedemmo la tavolo di un bar, e ordinammo un gelato, ci voleva proprio, non aspettammo troppo, dopo qual che minuto Lidia e Giacomo arrivarono, si sedettero e presero un gelato anche loro, notai che si guardavano con uno sguardo complice, finalmente Lidia parlò;
-Ho detto a Giacomo di Luca, e di quali sono le sue intenzioni-, io resti di sasso, Giulio mantenne la sua espressione neutra, Lidia mi guardò sorridendo, diede un bacio a Giacomo e riprese;
-Dovete ammettere che è una cosa lusinghiera ed eccitante, ho una mezza idea di accettare…-
Io guardai Giacomo;
-E tu cosa ne pensi?-
Lui mi guardò con il suo solito sguardo gentile;
-Se Lidia ne ha voglia, perché no? In fin dei conti è solo un gioco, devo dire che un pò mi dispiace per questo Luca, sta trascorrendo un estate di tentazioni infernali-
-Non ti credere, è un vecchio marpione, non essere troppo dispiaciuto per lui-, era Giulio ad aver parlato, l’atmosfera tranquilla ebbe l’effetto di rilassare anche me;
-Allora hai già deciso di accettare?-
-Tu che ne dici?- il sorriso malizioso di Lidia era eloquente, -però potrebbe essere una cosa ancora più dirompente, che ne dici Simona di fargli venire un coccolone?-
-Cosa intendi?-, ero incuriosita dalle sue parole, non capivo dove volesse andare a parare;
-Che ne dici di andarci assieme?-
La sua proposta mi parve una bomba, diventai rossa, volevo dire qualcosa, ma non mi uscivano le parole, il mio sguardo vagò su tutti i presenti, quasi all’unisono Giacomo e Giulio scoppiarono a ridere, tra una risata e l’altra Giulio disse;
-Povero Luca, questa volta lo farete diventare pazzo-, la loro risata contagiò anche me, l’idea di Lidia non mi sembrava più solo divertente, l’idea di andare da Luca assieme a lei mi faceva eccitare;
-Si potrebbe fare per lunedì. Che ne dici? La mattina non dovrebbero esserci problemi-
-Restiamo per lunedì-
La conversazione continuò su altri temi, lasciando perdere Luca.
Il lunedì Lidia arrivò presto, non erano ancora le nove, avevo scelto questo giorno perché sapevo che mia madre sarebbe andata con mio padre in città per delle commissioni, quindi ero sicura che Luca non sarebbe stato impegnato con lei, Giulio era in casa, aveva detto che era curioso di sapere come sarebbe andata, io gli proposi di venire come la volta prima, ma lui rifiutò.
Con Lidia andammo in camera mia, Giulio ci seguì, io tirai fuori la gonnellina e la maglietta che avevo messo quando ero andata da Luca la volta prima, li indossai sopra un paio di mutandine candide, Lidia era vestita con una gonna e una maglietta, guardammo Giulio per avere un giudizio, lui fece uno sguardo critico;
-Cosa c’è che non và?-
-Secondo me, Lidia, dovrebbe vestirsi come te-
-Hai ragione, faremo le due lolite-, lei aveva accolto il suo suggerimento ridendo.
Ci tuffammo nel mio armadio, tirai fuori una minigonna plissettata che era sfuggita alle mie pulizie periodiche, a me veniva corta, Lidia tolse la sua gonna, aveva un paio di slip azzurri, e la indossò, lei era più alta di me, la gonna la copriva appena , appena faceva un passo le mutandine erano in bella vista, Giulio sollevò un pollice a dire che era perfetta, tirammo fuori una mia maglietta con disegnato un coniglietto, Lidia tolse la sua, stava per indossarla;
-Meglio togliere il reggiseno-, lei mi guardò e lo slacciò, i suoi seni rimasero nudi, indossò la maglietta che risultava stretta, i suoi capezzoli sembravano voler bucare il tessuto, era perfetta nella parte della ninfetta, legò i suoi capelli in una coda, io la imitai;
-Adesso siete perfette. Attente a non fargli venire un infarto…-
Uscimmo ridendo, io ero già eccitata, pregustavo la faccia di Luca appena ci avrebbe viste, per precauzione guardammo dalla finestra, era solo, suonammo alla porta, quando ci vide gli occhi quasi gli uscirono dalla testa, aveva indosso i boxer e una maglietta;
-Ciao Luca, non ci fai entrare?-, cinguettai con una vocina da bambina, ci fece entrare senza dire niente, quando fummo in salotto ci sedemmo;
-Sai, la mia amica pensava a quello che le avevi detto l’altro giorno…-
-Cosa…-, il suo sguardo era fisso sulla gonna di Lidia, le sue mutandine si vedevano chiaramente;
-Si… sai dovremmo comprare alcune cose…, Simona mi ha detto che forse tu…-, la voce di Lidia era mielata, piccole gocce di sudore imperlavano la fronte di Luca;
-Si è vero, ma io credevo che tu…, insomma che saremmo stati… soli..-
-Dai Luca, non dirmi che non volevi che venissi?-, il mio tono era vagamente deluso, lui si sentì in colpa;
-No, non ho detto questo…-, lo avevamo scombussolato, Lidia si alzò avvicinandosi a lui;
-Allora non ci vuoi aiutare…-
la sua mano si era posata sulla sua spalla, i suoi occhi spalancati lo guardavano supplicanti, vidi che i suoi boxer erano leggermente tesi;
-No, non ho detto questo…-
La mano di Lidia scese sulla sua spalla, il suo corpo aderì a quello di Luca,
-Allora…-
La sua mano scese fino ai boxer, giocò un attimo con il bordo, poi entrò lenta dentro, intuivo che stava carezzando il cazzo di Luca, mi avvicinai a loro due, mi strinsi a Luca dall’altro lato, le mie mani carezzavano il suo torace, iniziai a dargli piccoli bacini sul collo, vedevo la mano di Lidia muoversi dentro i boxer, stava carezzando il suo cazzo, dai dietro di lei, presi il bordo della sua maglietta iniziando ad alzarlo piano, lei alzò le braccia, io continuai a sfilare la maglietta, i suoi seni sbucarono fuori, finalmente non più pressati dalla stoffa, Luca guardava il suo corpo emergere in tutto il suo splendore, nello sfilare la maglietta lei girò la testa porgendomi la sua lingua, io la succhiai piano mentre finivo di sfilare l’indumento, quando lo sfilai le mie mani cercarono il bordo della gonna, mi abbassai sfilandola piano, volevo che lo spettacolo durasse a lungo, le sue mutandine apparivano piano, mi venne un idea, avvicinai la mia bocca al bordo afferrandolo con i denti, mentre calavo la gonna tiravo giù i suoi slip, riuscii ad abbassarli solo da un lato, la leggere peluria della sua fica faceva già capolino, Luca ci guardava, il respiro affannoso, La stoffa dei suoi boxer adesso era tesa, portai le mie mani alle mutandine tirandole giù, Lidia rimase nuda davanti a lui.
Ci avvicinammo a lui, le mie mani sollevarono la sua maglietta, le mani di Lidia presero il bordo dei suoi boxer tirandoli giù, il suo cazzo duro uscì fuori come una molla, restando dritto davanti alla sua faccia, lei aprì la bocca e lo imboccò succhiandone la punta, le sue mani continuarono a spogliarlo, Lidia rimase in ginocchio davanti a lui succhiando il suo cazzo, io iniziai a baciare il suo torace, la mia lingua si muoveva sui suoi capezzoli, il respiro di Luca era pesante, sentivo il suo corpo fremere, percorsi con la lingua il suo corpo fino a raggiungere la bocca di Lidia, le nostre lingue si toccarono sul suo cazzo, iniziammo a leccare la superficie dell’asta, mentre lei lo imboccava facendoselo scorrere nella bocca, io scesi a leccare le sue palle, le sue mani si posarono sulle nostre teste, quasi a guidarci, muovevamo veloci le nostre lingue, ad ogni occasione si intrecciavano, la nostra saliva aveva già reso lucida l’asta, sentivo le mie mutandine bagnarsi da quanto ero eccitata, volevo sentire l’eccitazione di Lidia, portai la mia mano sulla sua fica, il mio dito scivolò dentro di lei, la sentivo bagnata come me, mi alzai portandola sul divano, la feci sedere, presi il cazzo di Luca portandolo sull’apertura della sua fica;
-Dai sfondala, voglio vedere come la sbatti…-,
Lui non si fece ripetere l’invito, entrò dentro di lei iniziando a scoparla come un forsennato, Lidia ansimava emettendo mugolii di piacere, il suo viso rosso per il piacere provato mi fece eccitare ancora di più, ero l’unica ancora vestita, mi sbarazzai della gonna e della maglietta in un lampo, le mutandine fecero la stessa fine, volevo far parte di quel quadretto, salii sul divano la mia fica si trovò sulla faccia di Lidia, che iniziò a leccarmi, io cercai la bocca di Luca, la mia lingua cercò la sua, la succhiai con forza, attirandola nella mia bocca, la lingua di Lidia mi procurava ondate di piacere, succhiai più forte la lingua di Luca, i suoi colpi si fecero più rapidi, I mugolii di Lidia crescevano, la sua bocca si stacco dalla mia fica, le sue mani si aggrapparono alle mie gambe, un rantolo le uscì dalla bocca;
-Vengooo…-
Sentivo il suo corpo muoversi in preda all’orgasmo, le sue gambe si strinsero intorno al copro di Luca, lui diede un colpo più forte, la sua bocca si staccò dalla mia, il suo viso mostrava il suo godimento, se ne era venuto anche lui, mi spostai per vedere il liquido biancastro impiastricciare la fica di Lidia, tirò fuori il suo cazzo gocciolante, mi chinai per prenderlo nella mi bocca, lecci tutta la superficie, il sapore di Lidia si mischiava al sapore di Luca, la mia lingua raccolse tutti gli umori sul suo cazzo, Lidia si era avvicinata per aiutarmi, lasciai che il cazzo entrasse nella sua bocca, lei iniziò a succhiare, io mi chinai verso la sua fica che colava, un filo bianco le stava colando sulla coscia, in preda alla frenesia, affondai la mia lingua nella sua fica lasciando che lo sperma che usciva finisse sulla mia lingua, infilai la lingua in profondità per leccare tutto, quando finii mi avvicinai alla bocca di Lidia, lei lasciò il cazzo che stava succhiando, la mia lingua impastata si avvolse con la sua, ci scambiammo tutto in lungo bacio lascivo, Luca stava a guardarci eccitato, non credo pensasse che fossimo così troie.
Non gli lasciammo un attimo di respiro, lo facemmo sedere sul divano, chinata davanti a lui ricominciammo a leccare e succhiare il suo cazzo, lo spettacolo appena visto, era servito, pochi minuti di lavoro con le nostre lingue e il suo cazzo si ergeva nuovamente duro e dritto, adesso toccava a me, salii sopra di lui calandomi piano, Lidia guidò il suo cazzo dentro la mia fichetta, lo sentii entrare, mi calai accogliendolo tutto, mossi i fianchi per sentirlo meglio, le pareti della mia vagina lo avvolgevano stretto, iniziai a muovermi su di lui, puntavo le mie gambe per accentuare il movimento, lo sentivo scorrere dentro di me, la lingua di Lidia sotto, leccava le sue palle, salendo per arrivare fino al mio corpo, mugolavo di piacere, ogni volta che mi alzavo mi lasciavo cadere per sentirlo più a fondo, La bocca di Luca cercava di succhiare i miei capezzoli che gli danzavano davanti.
Lidia salì il solco del mio culo, la sua lingua iniziò a leccare il mio buchino, la cosa mi diede una scossa elettrica, la sua lingua indugiava, cercando di forzare l’apertura, la lingua di Luca leccava i miei capezzoli alternativamente, godevo di quella situazione, sentivo la mia fica farsi sempre più bagnata, un grande calore mi cresceva dentro, sentivo l’orgasmo prossimo ad arrivare, iniziai a muovermi più velocemente, muovevo il bacino per sentire ancora di più il palo che mi sfondava,
Danzai su di lui ancora per poco, il piacere che mi colse mi costrinse a stringermi a Luca, mi sentivo mancare le forze, tutto il mio corpo era teso nelle sensazioni dell’orgasmo.
Il cazzo di Luca era ancora dentro di me, Lidia mi diede un occhiata, mi spostai lasciandole il posto, iniziò a cavalcarlo con foga, eravamo là per fare le puttane con Luca, invece era lui che si era trasformato nel nostro giocattolo,
Io leccavo le palle di Luca, mentre Lidia continuava a cavalcarlo, andai a solleticare il suo buchino con la mia lingua, mi piaceva sentirlo fremere mentre lo leccavo, lei aumentò il ritmo della sua cavalcata, Luca stava avendo una bella resistenza, Lidia si tolse da sopra di lui, si mise carponi sul divano rivolgendogli un sorriso invitante, Luca si preparò a penetrarla, io presi il suo cazzo indirizzandolo verso il suo culetto, lui fù piacevolmente sorpreso, appoggiò e spinse, Lidia si girò sorpresa, io mi chinai per baciarla, intrecciai la mia lingua con la sua mentre il cazzo entrava dentro di lei, le sfuggì un sospiro di piacere, Luca iniziò ad affondare dentro di lei con forza, i colpi la facevano sussultare, lasciai la sua bocca per vedere quella inculata, era bellissimo vedere il cazzo di Luca affondare dentro il suo culo, infilai la mia mano sotto, toccai la sua fica, grondava umori, con la mano bagnata carezzai le palle di Luca, le sentivo dure, il suo volto era striato da gocce di sudore, lo vidi contrarsi, un rantolo usciva dalla sua bocca, stava venendosene dentro il culo di Lidia.
Lo spostai prendendo il suo cazzo in bocca appena in tempo, lunghi schizzi mi colpirono la bocca, lo feci uscire ricevendo il resto sul viso, quando finì leccai tutto, ripulendolo per bene, Luca si sedette sul divano respirando affannosamente, il suo cazzo si ritirava velocemente.
Io e Lidia ci inginocchiammo davanti a lui iniziando nuovamente un doppio pompino, Luca ci guardò con uno sguardo allarmato, noi rispondemmo con uno sguardo innocente, come a dire -Siamo le tue puttanelle, non vedi quanto siamo troie?-
-Ragazze, mi avete distrutto, non credo di poter continuare…-
-Che peccato… speravo che avremmo continuato…-
Il tono di Lidia era quello di una bambina a cui avevano tolto il giocattolo, io rincarai la dose;
-Si Luca, volevamo guadagnarci i nostri soldini…-
Luca non disse niente, ci guardo mentre ci rivestivamo, quando fummo vestite, Luca prese il portafoglio, lo svuotò completamente, noi li prendemmo senza contarli, e ci avviammo alla porta,
-Ciao Luca, speravo che avremmo fatto una cosa più lunga-, Lidia gli aveva lanciato un ultima frecciatina.
Arrivate a casa contammo i soldi, ci aveva dato 700 euro, scoppiammo a ridere e salimmo in camera mia a fare una doccia, Giulio ci stava aspettando;
-Allora? Dovete averlo distrutto, siete state via quasi due ore…-
Non ci eravamo rese conto che fosse passato tutto quel tempo, e noi che avevamo anche preso in giro Luca.

Ormai eravamo a ridosso di ferragosto, ogni anno andavamo in spiaggia per il falò di mezzanotte, anche se, pensandoci bene, negli ultimi anni non avevo visto Giulio, uscivamo assieme, e poi lui spariva, quest’anno per me era speciale, volevo stare assieme a lui la notte di ferragosto;
-Giulio, andiamo in spiaggia la notte di ferragosto?-
-No, volevo portarti con me, la spiaggia è troppo affollata-
-Dove andiamo-, non mi importava della spiaggia, l’importante era stare insieme;
-Andremo ad aspettare l’alba sulla collina, vedrai, è uno spettacolo da non perdere-
La proposta mi lasciò sorpresa, non mi sembrava una grande proposta, ma sapevo che non lo avrei convinto a venire in spiaggia con me, tanto ormai ero abituata alle sue stranezze, e qualche volta mi aveva anche sorpresa;
-Voglio chiedere a Lidia e Giacomo se vogliono venire con noi. Ti va’?-
la sua proposta era strana, ma la prospettiva di passare una serata con Lidia mi sorrideva, accettai immediatamente.
Il 14 Giulio iniziò a preparare tutto per la serata, mamma ci avrebbe dato la sua macchina, lui era andato a fare un po’ di spesa, mentre ero in giardino a prendere il sole, vidi Luca di sfuggita, da quando io e Lidia eravamo andate da lui, era un po’ schivo nei miei confronti, eravamo state proprio perfide con lui, ma la cosa era stata divertente.
Giulio tornò sul tardi, aveva comprato un sacco di cose, aveva in mente di fare una grigliata notturna, la sua idea iniziava a sembrarmi meno bizzarra di quello che credevo, l’appuntamento con Giacomo e Lidia era per le sette, ci saremmo visti al belvedere, per poi proseguire assieme.
La sera arrivò in fretta, indossai un paio di pantaloncini e una maglietta, per stare comoda, cercai nell’armadio un maglione per la notte, l’umidità poteva essere tremenda, presi anche il mio stereo, un po’ di musica ci voleva, presi qualche cd e scesi, Giulio aveva finito di caricare la macchina, stava spettando me, salutammo papà e mamma e ci avviammo;
-Cosa credi che faranno stasera?- Giulio non rispose subito alla mia domanda, si accese prima una sigaretta, mentre andavamo via, mi indicò casa di Luca, alcune auto erano parcheggiate davanti;
-Credo che si siano già organizzati per la serata-, già le serate di sesso di gruppo da Luca, all’inizio ero rimasta scioccata, adesso avevo solo la curiosità di vedere, e perché no, di partecipare, doveva essere qualcosa di incredibile, ma non so come l’avrebbero presa i miei a trovarmi lì.
Giulio aveva fatto le cose in grande, aveva riesumato anche una vecchia tenda da campeggio che avevamo, erano anni che non la usavamo, ma era ancora in buone condizioni, diedi una rapida occhiata, vidi che non mancava niente, sentii nell’aria un odore di tabacco e menta, mi girai;
-Vedrai, sarà una bella serata- Giulio era arrivato alle mie spalle in silenzio, stavo per abbracciarlo, ma vidi mia madre alla finestra, dovetti trattenermi.
Verso il tramonto io e Giulio ci avviammo, non c’era molta strada da fare, ma c’era da preparare la grigliata, ci incamminammo verso la montagna, passammo il belvedere e prendemmo una strada sterrata, dopo una mezzora, arrivammo in uno spiazzo, non ci ero mai venuta, lo spiazzo era circondato da alberi di pino, e dava su uno strapiombo da cui si vedeva tutta la costa per Km, era una visione da mozzare il fiato, mentre io guardavo il panorama, Giulio aveva iniziato a montare la tenda, era una di quelle tende grandi con la veranda, non ci mise molto, quando finì prese alcune coperte che aveva portato sistemandole per terra, creando un soffice tappeto, aveva appena finito, quando si avvicinò la macchina di Lidia.
Appena si fermò Lidia scese di corsa per venire a salutarmi, ci abbracciammo calorosamente,
-Ciao Giulio, ciao Simona- Giacomo aveva iniziato a scaricare alcune borse, avevano diviso i compiti con Giulio su cosa portare.
Mentre io Lidia iniziavamo a parlare, loro finivano di sistemare il nostro bivacco, Giacomo aveva una lampadina in mano, vidi che stendeva un lungo filo e l’appendeva alla veranda della tenda, Giulio aveva iniziato a raccogliere la legna, e fare un cerchio con le pietre, ormai si era fatto buio, il fuoco e la debole lampadina montata da Giacomo illuminavano la scena, guardando in basso verso la spiaggia si vedevano decine di piccole luci che si andavano accendendo, anche lì iniziavano i falò, il cielo era pieno di stelle, devo dire che era uno spettacolo magnifico, restai a guardare ammirata il panorama;
-Vieni Simona, è pronto-
Giulio e Giacomo avevano tirato via dalla brace i primi spiedini, Lidia si sedette vicino a Giacomo, io tra lei e Giulio;
-Giulio quando hai iniziato a venire qui?- ero curiosa, e volevo sapere qualcosa di Giulio.
-Tre anni fa, avevo conosciuto Giacomo, ancora lui non stava con Lidia, a lui piace fare trekking, e aveva scoperto questo posto, con il belvedere più in basso, qui non veniva nessuno, quindi abbiamo deciso di passare qui ferragosto…-
-E tu Lidia?-
-Anch’io è la prima volta che vengo qui, devo dire che non ero troppo convinta, se non c’eri tu forse non venivo-, le sue parole mi fecero un immenso piacere, le rivolsi un grande sorriso.
-Siete troppo abituate alle comodità, ditemi se non valeva la pena di arrivare fin qui-, Giacomo aveva ragione, il posto era molto bello;
-Per una volta anche voi maschietti ne avete azzeccata una-, mi alzai per andare verso lo stereo, infilai dentro un cd e lo accesi, era una raccolta di musica regge che avevo fatto tempo prima, l’ideale per creare atmosfera, quando mi sedetti nuovamente, mi diedero un bicchiere colmo di vino rosso, vidi che anche gli altri ne avevano uno;
-Un brindisi a questa serata in compagnia…-, disse Giulio alzando il bicchiere,
-…E a queste vacanze…- continuò Giacomo, anche Lidia si inserì nel brindisi
-…e alle nuove esperienze…-
-…e agli amici…-, conclusi io, buttammo giù il vino in solo sorso, io mi sentii avvampare, non ero abituata a bere, subito la bottiglia riempì nuovamente i bicchieri, questa volta bevvi molto più piano, mi sentivo allegra ed euforica.
Trascorremmo la serata a parlare, la musica di sottofondo creava una atmosfera ovattata, stavo proprio trascorrendo una bella serata, non so se era la serata o l’effetto del vino, ma io non vedevo l’ora di ritrovarmi abbracciata con Giulio, mi stavo eccitando, mi strinsi a lui, volevo sentire il contatto con il suo corpo, lui si chinò su di me dandomi un bacio, con la coda dell’occhio vidi che Lidia era abbracciata a Giacomo e lo baciava, una luce ci fece interrompere, era mezzanotte, dalla spiaggia sottostante erano partiti alcuni fuochi d’artificio, da dove eravamo noi sembrava che stessero scoppiando accanto a noi, restammo a goderci lo spettacolo, Giacomo e Giulio sistemarono il fuoco, aggiungendo un po’ di legna, io e Lidia ci trovammo vicine mentre guardavamo lo spettacolo pirotecnico, mi sembrò la cosa più naturale del mondo mettere il mio braccio attorno alle sue spalle, lei si strinse a me appoggiandosi alla mia spalla, il profumo della sua pelle mi piaceva, tenendola abbracciata le diedi un bacio sulla fronte, mi sembrava una serata perfetta, i ragazzi non ci disturbarono, restarono in silenzio vicino a noi fino a che lo spettacolo non finì.
Si era fatto tardi, dovevamo andare a dormire, solo la musica dello stereo rompeva il silenzio della notte, sentivo il calore del corpo di Lidia che si stringeva a me, stavo per darle un ultimo bacio sulla guancia prima di andare a dormire, mentre appoggiavo le mie labbra lei girò la testa incollando le sue labbra alle mie, mi sorprese, ma non mi sottrassi al suo bacio, lasciai che la sua lingua entrasse nella mia bocca intrecciandosi con la mia, chiusi gli occhi lasciandomi trasportare dalle mie sensazioni, sentivo Lidia succhiare la mia lingua, la strinsi forte a me, lei mi abbracciò continuando a baciarmi, era come se la notte fosse sparita e c’eravamo soltanto io e lei, Il volto di Giulio mi attraversò la mente, mi staccai lentamente da lei, girando lo sguardo per cercarlo, era assieme a Giacomo, ci guardavano ma non ci dicevano niente, quasi temessero di disturbare, ci scambiammo uno sguardo con Lidia, e facemmo cenno ai ragazzi di avvicinarsi, si avvicinarono a noi, Giulio mi si avvicinò baciandomi, sentii più che vedere, Lidia che baciava Giacomo, la lingua di Giulio esplorava piano la mia bocca, cercando la mia, succhiavo piano la sua lingua mentre la muoveva, le mie mani si erano infilate sotto la sua maglietta, carezzavo la sua pelle mentre lo baciavo.
Ci spostammo nella tenda, le coperte a terra avevano creato un morbido pavimento, guardai Lidia negli occhi, le brillavano per l’eccitazione, anch’io non ero da meno, lasciammo che i ragazzi ci spogliassero, ci trovammo io e lei, con i seni al vento, le nostre mani, come in un tacito accordo, carezzarono i seni dell’altra, io sentivo le mani di Giulio slacciare i miei pantaloni, con movimenti lievi me li aveva tolti, le sue mani sfilarono le mie mutandine lasciandomi nuda, io non mi staccavo da Lidia, anche lei si ritrovò nuda accanto a me, le nostre mani carezzavano ogni lembo di pelle, era come se volessimo fissare quella serata sui nostri corpi, Giulio allargò leggermente le mie gambe, la sua testa scomparve, sentii la sua lingua iniziare a leccare il mio clitoride, in questi mesi aveva capito cosa mi piaceva di più, la mia eccitazione salì al massimo, mi strinsi a Lidia mentre ansimavo per il piacere, lei stava ricevendo lo stesso trattamento da Giacomo, sentivo il suo corpo fremere dal piacere, anche lei sentiva i miei brividi di piacere, le nostre bocche si unirono nuovamente, la lingua di Giulio che si muoveva sul mio clitoride, faceva salire la mia eccitazione, avere Lidia tra le braccia amplificava le sensazioni che provavo, fui scossa dai brividi di un orgasmo dolcissimo, succhiai voluttuosamente la lingua dei Lidia, sentii il suo corpo scosso dall’orgasmo, ce ne eravamo venute quasi contemporaneamente, mi staccai dal lei buttandomi tra le braccia di Giulio, le mie mani sfilarono la sua maglietta, adesso volevo lui, mentre la mie mania armeggiavano con la chiusura dei suoi pantaloni la mia bocca baciava il suo torace, aprii i suoi pantaloni infilando dentro le mie mani, toccai il suo cazzo sentendolo duro e pulsante nelle mie mani, mi chinai tra le sue gambe prendendolo in bocca, iniziai a succhiarlo con foga, facevo scendere la mia testa fino sentirlo toccare la mia gola, ero preda di una frenesia erotica, lo avvolgevo con la lingua, lo sentivo duro e caldo nella mia bocca, la mia testa si muoveva facendolo scorrere tra le mie labbra, lo sentivo deformarmi la bocca, ma continuavo a succhiarlo e leccarlo, lo volevo sentire ancora più duro, Giulio sospirava di piacere, con la mano gli massaggiavo le palle, volevo che lui godesse con me.
Si staccò da me, controvoglia lascia che il suo cazzo uscisse dalla mia bocca, si posizionò in mezzo alle mie gambe, strofinando il suo cazzo sulla mia fessura, sentivo la mia fica bruciarmi dall’eccitazione, aspettavo che lui mi entrasse dentro, spinse piano entrandomi dentro, spingeva con lentezza, io lo sentivo, cm dopo cm, ente dentro la mia fica, mi avvinghiai a lui, volevo che mi scopasse con furia, lui continuò a entrare lentamente esasperandomi, finalmente sentii il suo bacino toccare il mio, il suo cazzo caldo era completamente dentro, strinsi le mie gambe attorno al suo corpo, le mie bracia si avvinghiarono al suo collo, sarei rimasta così per sempre, lui aspettò un attimo, poi iniziò a muoversi, dapprima lentamente, usciva piano dalla mia fica, per poi riaffondare dentro all’improvviso, ad ogni suo affondo il respiro mi mancava, e fitte di piacere, mi salivano dentro, ormai lui conosceva il mio copro, sapeva come darmi piacere, io mi abbandonai a lui, i suoi colpi iniziarono a farsi più sempre più frequenti, sentivo il suo cazzo rovente scorrermi dentro ad ogni suo affondo, girai la testa a cercare Lidia, era accanto a me, Giacomo la scopava con forza, il suo viso era reso più bello dal piacere, la mia mano si spostò a cercare la sua, le nostre mani si strinsero, sentivo i fremiti di piacere del suo corpo, e anche lei doveva sentire i miei, all’improvviso strinse con forza la mia mano, un lungo sospiro uscì dalla sua bocca, stava avendo un orgasmo, sentire che godeva fece sciogliere anche il mio corpo, un orgasmo improvviso mi travolse, Giulio aumentò il ritmo dei suoi colpi dentro di me, aumentando il mio piacere, sentivo i miei umori colare dalla mia fica, l’orgasmo mi durò a lungo, Giulio continuava a pomparmi con forza, sussultavo ad ogni colpo.
Il mio sguardo si incontrò con quello di Lidia, come per un muto accordo, facemmo spostare i ragazzi, mi avvicinai a Giacomo, Lidia si avvicinò a Giulio, loro si guardarono negli occhi stupiti dalla piega che prendevano gli eventi, strinsi la mia mano sul cazzo di Giacomo ancora duro, era bagnato degli umori di Lidia, mi chinai a prenderlo in bocca, lo feci scorrere tra le labbra succhiando forte, il sapore di Lidia mischiato al suo mi faceva godere, ritrovavo il cazzo di Giacomo dopo tempo, lo sentivo pulsare nella mia bocca, era duro e caldo, lui si spostò fino a portare la sua bocca sulla mia fica, iniziammo un furioso sessantanove, muoveva la lingua veloce sulla mia fica, indugiava sempre più spesso sul mio buchino, solleticandolo con la lingua, io muovevo la mia testa veloce sul suo cazzo, sussultai quando lui infilò dentro un dito, iniziò a farmi un ditalino anale, mentre la sua lingua titillava il mio clitoride, non ne potevo più, lo volevo sentire dentro, mi staccai da lui e mi sdraiai per terra, le gambe spalancate, lui si posizionò in mezzo alle mia gambe, strofinava la punta del suo cazzo, facendolo passare per la mia fessura, fino a solleticarmi il buchino, ripeté il giochetto indugiando sempre più sul mio culetto;
-Entrami dentro… fammelo sentire-
Lui puntò il cazzo sul mio buchino e spinse, trattenni il fiato un attimo, la mia eccitazione aveva rilassato i miei muscoli, lui spinse ancora, sentii il mio buchino allargarsi facendo entrare la punta, sentivo un leggero fastidio, la mia mano corse al mio clitoride iniziando a carezzarlo, lui continuò a spingere, lo sentivo farsi strada dentro il mio culo, mossi la mano più velocemente, appoggiai le mie gambe sulle sue spalle per sollevare ancora di più il bacino, finalmente sentii le sue palle a contatto con la mia pelle, la sensazione di fastidio era passata, mi sentivo piena, il cazzo dentro mi bruciava l’intestino, lui iniziò a muoversi dentro di me, ad ogni suo affondo sentivo il respiro mancarmi, le mie dita continuavano a muoversi sul mio clitoride, persi il contatto con la realtà, esistevo solo io e il cazzo che mi trapanava, il suo calore si trasmetteva a tutto il mio corpo.
Non sò quanto continuammo, quando arrivò l’orgasmo lo sentii salire da dentro di me, ed allargarsi a tutto il mio corpo, urlai tutto il mio piacere,
Giacomo continuò a incularmi, non mi accorsi neanche che se ne era venuto, lo sentii uscire dal mio culo, lo guardai con uno sguardo interrogativo, solo dopo sentii qualcosa di caldo colarmi dal mio buchetto, Cercai Lidia e Giulio con gli occhi, erano accanto a noi ansanti, mi avvicinai a loro abbracciandoli, Giacomo si strinse a noi, ci addormentammo così.

Ormai agosto è finito, dopo la serata di ferragosto, con Lidia e Giacomo ci siamo visti altre volte, ma non si è più ripetuta la scintilla che era scoccata quella notte, tutto sommato non mi dispiaceva, alcuni ricordi sono belli perché unici.
Ormai sono le ultime notti che io e Giulio dormiamo assieme nella casa delle vacanze, due giorni prima di partire, dopo aver fatto l’amore, stavamo abbracciati assieme,
-Sai che tra qualche settimana andremo ad abitare assieme?-
-Si, me lo stai ripetendo da un mese-, la sua indifferenza mi irritava sempre,
-Io ci penso, perché staremo sempre assieme, senza bisogno di nasconderci, per sempre-, quando ero felice tendevo ad essere assoluta, lui invece doveva sempre mostrarsi cinico,
-Quanto dura il sempre?-, non gli risposi neanche, ero troppo felice, mi strinsi a lui e mi addormentai.
Il giorno dopo iniziò, per me, la parte più malinconica delle vacanze, iniziavo a preparare i bagagli, avrei fatto una cernita di tutto quello che avevo accumulato durante l’estate, e avrei buttato quello che non mi serviva, iniziai a svuotare l’armadio, quest’anno gli oggetti mi davano sensazioni diverse, l’abito che ho messo quando sono uscita con Giulio per andare al concerto al castello,all’inizio delle vacanze pensavo di buttarlo, ma adesso lo piegai con cura conservandolo, era diventato un caro ricordo; buttai il completino di quando ero andata da Luca, era un periodo passato; piegai con cura il vestito che avevo indossato alla festa del padre di Lidia.
Mi ritrovai a fare un bilancio delle vacanze, nelle mie intenzioni dovevano essere all’insegna del divertimento sfrenato, senza pensieri, e invece….
Mi ero innamorata come non mi era successo mai, (qualcuno avrebbe detto della persona sbagliata, ma non mi importava), avevo ampliato il mio orizzonte in fatto di sesso, ma soprattutto avevo conosciuto un amica straordinaria.
Mentre ero intenta alla cernita, sentii dei passi, mi girai era Lidia;
-Ciao, ero passata a vedere come stavi, tua madre mi ha fatto salire-
-Preparo i bagagli, domani ritorniamo a casa-
-Allora ci vedremo in facoltà ad ottobre-
Già, le lezioni non sarebbero iniziate prima di ottobre, saremmo state un mese senza vederci, mi sembrava strano, già mi mancava.
-Io resterò un altra settimana, dopo tornerò a casa anch’io, certo che è stata un estate piena-
Mentre parlavamo entrò Giulio;
-Ciao Lidia, Simona, c’è una novità, mamma e papà andranno via oggi pomeriggio, hanno da fare domani presto, ci lasciano la macchina di mamma, così noi partiremo domani con comodo. Lidia vuoi dire a Giacomo se volete restare stasera per una pizza? Volendo potete restare a dormire qui-
Lidia prese il suo telefono e chiamò Giacomo, dopo qualche secondo;
-Va bene, lui verrà verso le sette-
Lidia pranzò con noi, finito di mangiare caricammo i bagagli dei miei genitori sull’auto, nel tardo pomeriggio partirono.
La cena fù abbastanza simpatica, parlammo fino a tardi, dopo mezzanotte andammo a dormire, quella notte dormii malissimo.
La mattina, dopo aver fatto colazione, iniziammo a caricare i bagagli, facemmo l’ultimo giro della casa per chiudere tutto, e uscimmo, Luca era in giardino che guardava i preparativi;
-Luca! Puoi farci un favore- avevo chiamato Luca, mi ero ricordata una cosa importante, quando si avvicinò gli porsi la mia macchina fotografica;
-Ci fai una foto?-
Ci mettemmo vicini, io e Lidia al centro, Giulio e Giacomo accanto a noi, era strano, ma non avevamo una foto assieme, Luca ci guardò un attimo, capì che tra noi non ci sarebbe stato più niente, scattò alcune foto, e mi porse la macchina, lo baciai sulla Guancia;
-Grazie Luca-,
Salutammo Giacomo e Lidia e partimmo.

Con questo episodio si conclude Le vacanze di Simona
Un grazie a Lu, che con i suoi commenti mi ha aiutato a svillupare il personaggio di Simona.

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