Skip to main content

L’infermiera

By 2 Luglio 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

I medici non riuscivano a capire: il paziente, pur non avendo niente di particolare, non migliorava affatto: anzi, era sempre più stanco e deperito, con due occhiaie che mettevano paura. Si era fratturato entrambe le braccia, &egrave vero, ma l’intervento e l’ingessatura erano perfettamente riusciti: si trattava ormai solo di convalescenza.
‘Signorina, lo tenga d’occhio mi raccomando. Io non riesco davvero a capire’, disse il medico all’infermiera che, la mattina, lo accompagnava nelle visite. Marco sospirò: lui sapeva il perch&egrave di tutti i suoi problemi, ma non poteva parlarne col medico!
‘Certo dottore, non si preoccupi, mi prendo io l’impegno’, rispose l’infermiera al medico, sorridendo.
E mentre uscivano dalla stanza, lanciò un malizioso sorriso a Marco, che quasi rabbrividì a letto.
‘Ciao ciao Marco’, gli disse lei.

Quella notte, Marco si era appena addormentato, tutto solo nella sua stanza d’ospedale. Aveva cercato di rimanere sveglio, ma poi la stanchezza aveva avuto la meglio. Era appena una mezz’ora che dormiva, quando d’un tratto sentì una mano che gli bloccava la testa, mentre gli veniva spinto in bocca un paio di mutandine. Provò a resistere, ma aveva le braccia bloccate e i suoi movimenti erano molto limitati.
‘Buonasera’, gli disse maliziosa l’infermiera, ‘Ti ho svegliato? Mmm… ricordi che dobbiamo giocare un po’?’
Così dicendo, gli tolse di dosso le coperte e gli carezzò la gamba, fino al ginocchio. Marco non riusciva a trattenere l’eccitazione, la situazione lo intrigava anche se sapeva già come sarebbe andata a finire: ma Lara, l’infermiera, era davvero una splendida ragazza, fisico atletico e sorriso provocante. Come ogni giorno, ogni sera da ormai 10 giorni, la ragazza gli sbottonò il camice, lo aprì e con la mano gli strinse il pene.
‘Bene…senti, &egrave già bello duro questo pisello…sei quasi pronto eh?’, sussurrò Lara, mentre con la mano massaggiava il membro. Lentamente scese poi alle palle, le carezzò, le massaggiò mentre Marco gemeva.
‘Mmmm… sono belle piene vero? Senti…grosse e piene…’. E davvero erano piene! Ogni volta, Lara lo segava fino a portarlo al limite, ma senza farlo mai godere. Marco passava ormai i giorni in perenne eccitazione, con sempre quell’eccitante fastidio al basso ventre.
Lara indossò un paio di guanti in lattice, e tornò a dedicarsi al pene di Marco, iniziando a segarlo piano; poi di colpo lo scappellò.
‘Pronto per la prima corsetta?’, gli disse provocante. E senza attendere risposta, iniziò a masturbarlo lentamente, scorrendo con la mano lungo tutta l’asta; la cappella violacea di Marco sembrava scoppiare da tanto era grossa, ma Lara, col suo guanto, riusciva ad ogni colpo a farla tornare coperta dalla pelle, per poi scappellarla ancora. Accelerò sempre più il ritmo, mentre con l’altra mano massaggiava le palle; ma non appena sentì il respiro di Marco farsi più rapido, smise di toccarlo. Aspettò qualche minuto, rimanendo a fianco del letto. E poi ricominciò a masturbare il suo paziente. ‘Seconda corsetta, terza corsetta’, sussurrava ogni tanto, mentre il pisello di Marco era sempre più gonfio e duro all’inverosimile. Continuò così per quasi un’ora, poi ad un certo punto scese con la mano verso il culo di Marco e, delicatamente, iniziò a spingere con un dito. Marco cercò di resistere, poi si lasciò toccare anche nelle sue parti più intime. E la cosa lo eccitava! Il suo pisello non accennava a rilassarsi. Lara entrò nel suo culo con un dito, massaggiando nel frattempo le palle di Marco.
‘Vero che sono una brava infermiera?’, diceva sottovoce mentre Marco gemeva.
Infine, tornò con la mano al pisello, lo strinse energicamente, diede un paio di colpi lungo l’asta, poi lo lasciò.
‘Ora dormi pure, Marco…a domani.’; rimise il camice a Marco, gli tirò su le coperte e se ne andò.

Continua…

Attendo commenti su inboxer@live.it ‘.

Leave a Reply