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L’influenza di papà

By 19 Luglio 2006Dicembre 16th, 2019No Comments

Era la prima volta che mio padre stava male. Mia madre lavorava e quindi io avevo rinunciato ad andare all’università per occuparmi di lui.
Appena sveglia, andai in camera sua per vedere se gli occorreva qualcosa. Avevo 21 anni ed ero molto bella ma inconsapevole del mio lato seduttivo.
-Papà, come stai?-
Vidi mio padre squadrarmi da capo a piedi. Non l’aveva mai fatto. Avevo ancora la camicia da notte, trasparente. Si intravedevano i capezzoli scuri, non portavo il reggiseno in casa, e il perizoma.
Vidi mio padre cambiare faccia’ era lì, steso, nel letto, sembrava eccitato. Invece di imbarazzarmi, la mia figa si bagnò ma non mi preoccupai. Era mio padre.
-Sto meglio rispetto a ieri sera. Avvicinati, fammi un po’ di compagnia-
Mi avvicinai, il lenzuolo era gonfio’ e mio padre visibilmente eccitato.
-Ho un po’ di mal di pancia, ti va di farmi un massaggio?-
-Certo papà!-
Appena poggia la mano sulla sua pancia, lui mi mise una mano sotto la camicia da notte, sulla coscia, all’interno vicino la figa. Lo lasciai fare.. Mi stavo eccitando sempre di più.
Prese la mia mano e la poggiò direttamente sul cazzo, Dio! Quanto era grosso e duro!
Comincia a toccarlo, spostai il lenzuolo e vidi che era già fuori dalle mutande. La cappella violacea e grossa mi invogliava sempre di più.
Mi chinai e comincia a leccarlo’ piano piano, mio padre godeva come un porco.
-Che zoccola sei Laura, vieni qui, fatti toccare.-
Allargai le cosce e sentii l’indice di papà iniziare ad accarezzarmi il clitoride’ avevo la figa tutta bagnata.
-Senti senti come cola, vuoi il cazzo di papà eh? Vieni sopra di me-
Un po’ imbarazzata finii di spogliarmi, e mi misi sul cazzo di mio padre. Cominciai a cavalcarlo.. era duro e grosso. Lui mi teneva per i fianchi e mi aiutava nei movimenti..
-Saltami sul cazzo, dai, sei un cagna. Guarda come ti bagni!-
-Papà, lo voglio nel culo’. Sììì’ mettimelo nel culo, ti prego..-
Appena dissi la parola culo sentii invadermi la figa di sperma caldo..
-Continua a muoverti troia, fammi venire bene nella tua figa’ Il culo te lo faccio domani, dai, cagnetta, dai!-
-ahhh, sì papà’ vedevo mio padre venire dentro di me e godevo’ ebbi un orgasmo stupendo.-
Subito dopo, tra l’imbarazzo e il pensiero di ciò che era successo, mi rivestii e andai in camera mia’ ma la storia non finì qui..
Dopo quella mattina io e papà ci parlavamo poco ma i nostri sguardi si incrociavano spesso. Il mio imbarazzato, il suo assetato.
Un pomeriggio, mentre ero in camera mia a studiare per un esame, entrò mio padre. Mia madre, come al solito, non era in casa.
-Laura, perché non mi parli più? Quello che &egrave successo l’hai voluto anche tu mi sembra..-
-Ma no papà, &egrave che in questi giorni ho da fare. Devo studiare, sai questo esame’-
Mentre parlavo mio padre era già lì, vicino a me che mi toccava il seno, delicatamente.
-Non lo volevi nel culo troietta?- Mi disse sottovoce in un orecchio.
Sentii un brivido passarmi lungo la schiena, il suo fiato caldo sul collo mi aveva eccitata.
-Papà, ti prego’ sei mio padre.. questo non va bene-
-Proprio perché sono tuo padre! Ho più diritto di qualsiasi altro uomo a scoparti come e quando voglio-
Continuava a toccarmi il seno, ora con le dita mi stringeva i capezzoli che erano diventati duri e dritti.
-Vedi come ti ecciti? Ne hai voglia anche tu’Vieni sul letto in camera di papà..-
Mi alzai quasi meccanicamente, senza reagire, mi stesi sul letto con le cosce aperte. Mio padre si posizionò con la testa proprio in fondo a me e cominciò a guardare la mia figa’
-Voglio vedere come si bagna. Quando sarà ben lubrificata ti scoperò come si deve, come piace a te.-
Cominciavo a ripensare al cazzo durissimo di mio padre e continuavo a bagnarmi
-L’hai mai preso nel culo?-
-No papà-
-Ohhh, allora bisogna rimediare zoccoletta mia’ Vieni qua, girati e mettiti a pecora-
Feci come diceva. Cominciò a leccarmi le cosce, sentivo la sua lingua salire sempre di più verso la mia figa. Era una sensazione bellissima, ero eccitatissima, cominciai a mugolare. Ora era nella figa, la ispezionava per bene con la punta della lingua calda e umida. Intanto con il dito mi toccava il buco del culo ed io cominciavo ad ansimare.
Mi prese per i fianchi, mi tirò indietro improvvisamente e sentii la sua lingua ficcarsi dentro l’ano
-Ahhhhh, papà, che bello! Continua, ahhhh’-
-Vedrai come ti piacerà il mio cazzo in questo bel culetto da troietta-
Detto questo, si mise in ginocchio e cominciò a strusciare il suo cazzo enorme sul buco del mio culo mentre teneva le natiche aperte con le mani. Sentivo la cappella scoppiare, accarezzarmi.. con un colpo di reni mi fu dentro..
-Ah! Che male! Togliti papà, togliti! Leva il cazzo, mi fai troppo male!-
-Te lo voglio spaccare questo culo, puttana! Sta’ zitta!-
Mi scopava il culo come un forsennato, mi sbatteva con violenza incurante del sangue e delle mie lacrime. Intanto con una mano mi teneva per i capelli e con l’altra mi stringeva il clitoride.
Sentii un rumore provenire dalla porta della camera che lentamente si stava aprendo. Papà mi girò la testa, sempre tenendomi per i capelli, verso la porta e vidi mio zio, il fratello di mia madre che stava lì a guardarci col cazzo in mano. Mio padre continuava a farmi il culo..
-Salvatore, sei arrivato, finalmente’ questa cagna &egrave proprio vogliosa.. avevi ragione. Ho una figlia più puttana della madre-
I due stronzi si erano messi d’accordo per scoparmi insieme. Che vergogna..
-Ora Laura- disse mio padre- proverai anche il cazzo dello zio. Vedrai come ti piacerà-
Intanto zio Salvatore era già sul letto, col cazzo di fuori, mi guardava con due occhi da far paura.
-Lecca il cazzo del tuo zietto mentre il papà te lo sbatte nel culo-
-No!-
A qual no mio padre tolse la mano dal clitoride e mi afferrò, ora con due mani, più forte i capelli
-Lecca il cazzo di tuo zio! Forza che ti piace!-
Cominciai a leccare’
-Sergio- così si chiamava mio padre- tienile la testa alzata per bene così la scopo in bocca come fosse la figa-
Sentivo il cazzo di zio sbattermi fino in gola, stavo soffocando.
I due godevano così tanto che non sarebbe passato molto tempo prima del loro orgasmo.
Mio zio continuava a fottermi la bocca e mio padre il culo. Vennero quasi contemporaneamente. Papà uscì dal culo per sborrarmi sulla schiena, mio zio a quella visione si eccitò ancora di più. Il suo sperma mi invadeva la bocca, colava da tutte le parti.
-Bevi, nipotina, bevi!-
Bevvi tutto, fino all’ultima goccia.
Alla fine, stanchi, si sdraiarono sul letto e mi dissero di stendermi in mezzo a loro.
Ero lì, nuda e dolorante, con la bocca ancora sporca. Mi stringevano i capezzoli, uno la tetta sinistra e l’altro la destra. Mio padre disse:
-Ora facciamo venire anche te.. vedrai che ti cominceranno a piacere le nostre scopate amore mio-
-Cosa vuoi che facciamo Laura?- disse mio zio.
Tutto quello spingere nel culo effettivamente mi aveva fatta eccitare.
-Voglio venirti in bocca zio-
-Ah, ma sei proprio troia e piangevi anche! Ahahah-
Mio zio si stese e cominciò a leccarmela, era di nuovo eccitato. Decise così di fare un 69, venne di nuovo, quasi subito mentre io godevo nella sua bocca.
Mio padre intanto ci guardava e si segava il cazzo, anche lui venne subito. Si avvicinò alla mia faccia e sborrò ordinandomi di tenere la bocca aperta. Finito tutto si rivestirono.
-Sta per tornare tua madre.. torna a studiare ora’-

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