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L’intreccio – Capitolo 38 – La delusione di Luana

By 24 Ottobre 2019Dicembre 16th, 2019No Comments

Era ormai dicembre di quell’anno Aurora e Gabriele avevano consolidato il loro rapporto, la stessa cosa capitò a Sofia ed Andrea. Miriana ed io stavamo affrontando il divorzio di lei con Francesco e Luana era rimasta terribilmente sola. Sola nella villa del defunto marito e non aveva voglia di incontrare nessuno. Pensava al giorno del funerale ed in particolare a Miriana che aveva conosciuto in quell’occasione. Ne provava una certa invidia si era resa conto che aveva perso il treno.

Un pomeriggio ricevette una telefonata dal notaio per la lettura del testamento di Corrado. La lettura del documento era fissata per l’ultimo venerdì prima di Natale.

Si presentò puntuale all’appuntamento, il notaio la fece accomodare e le comunicò di essere in possesso di un testamento olografo del defunto Corrado. Luana pensava che non ci fosse nessun testamento in quanto unica erede di quell’ingente fortuna che Corrado possedeva: la villa, la casa al mare, quella in montagna, le auto comprese quelle di lusso, l’azienda ed i soldi. Con quelle ingenti somme avrebbe potuto vivere di rendita.

Il notaio aprì la busta ed estrasse un semplice foglio contenente solo alcune righe scritte da Corrado stesso e procedette alla lettura:

Io sottoscritto Corrado (omissis)

nato a Torino il 22 gennaio 1945

nel pieno possesso delle mie capacità mentali, con il presente testamento revoco ed annullo ogni mia precedente disposizione e 

dispongo che, alla mia morte, la quota disponibile dei miei beni derivanti dal conto corrente in banca vada a Luana (omissis)

 

 

Addì, 09/07/2018.

 

Firma del testatore

……………………………………..

 

Luana stentò a credere a quello che aveva appena udito e chiese sconvolta: “Cioè? Tutto qui?” “Sì, signora, le disposizioni del suo defunto marito sono inequivocabili” “mi faccia capire e le case? L’azienda e le auto?”

“iniziamo dalle auto: le auto erano state noleggiate con la formula del noleggio a lungo termine e quindi non erano di proprietà di suo marito, le case erano state intestate ad un fondo di beneficenza e l’azienda è intestata interamente per la quota del 100% ad una società con sede in Lussemburgo della quale suo marito non faceva parte. Il ruolo in azienda era quello di amministratore delegato per il quale percepiva un compenso. In pratica l’ammontare di sua spettanza, signora è di 15.865,67 € che è il saldo del conto corrente.

Luana stava per svenire ed ebbe un evidente malore. Il notaio chiamò con l’interno la segretaria: “Signorina Arianna? Può portare dell’acqua per la signora?” immediatamente la signorina portò dell’acqua a Luana che ripresasi dallo shock chiese ulteriormente “ma com’è possibile? È legale tutto questo? Io pensavo di ereditare tutto in quanto unica congiunta, Corrado non aveva parenti. È impugnabile questo testamento? Cosa posso fare?” “nulla mia cara signora, suo marito aveva ceduto tutte le proprietà e molto probabilmente, ma non lo posso sapere, con i proventi delle vendite avrà disposto delle somme in modo diverso. Quindi in pratica lei eredita solo la quota del conto corrente che le ho già riferito”. Luana sbiancò a questa ulteriore notizia. “Signora, si sente bene? Devo chiamare un ambulanza?” “No, Dottore, va tutto bene adesso mi riprendo, grazie” attese un attimo, riprese fiato, si alzò porse la mano al notaio, salutò e uscì dallo studio.

Salì in auto, prese il telefono e chiamò Aurora:

Aurora: Pronto? Luana dimmi, sei stata dal notaio?

Luana: Sì, mi ha fottuta quel miserabile bastardo.

Aurora: e cioè?

Luana: Mi ha lasciato solo 15 mila euro ad occhio e croce. Quel grandissimo figlio di puttana il resto non l’aveva più.

Aurora: Calmati! Vieni qui e raccontami

Luana si precipitò in casa di Aurora, lì ad attenderla oltre che alla padrona di casa c’era anche Sofia che era stata avvisata del suo imminente arrivo. Una volta entrata in casa Aurora la fece accomodare e le chiese di raccontare tutto e di sfogarsi. “mi ha lasciato nella merda quel grandissimo figlio di una grandissima puttana, in pratica è riuscito a vendere tutto a società di comodo che hanno la sede in Lussemburgo per quanto riguarda l’azienda e chissà cosa ne ha fatto dei proventi della vendita. Mentre le case in montagna, al mare e la villa sono intestate ad un fondo di beneficenza, infine le auto erano tutte intestate a società di noleggio a lungo termine. Tolti i soldi del funerale mi è rimasta una miseria” “Bingo!” esclamò Sofia “e adesso puoi fare qualcosa?” aggiungendo la domanda “No, Sofia ero ignara dei suoi movimenti di denaro. Mi ha usata per i suoi sporchi giochi quel cornuto bastardo” “Però Luana, scusa se te lo dico così brutalmente, i giochi ti piacevano, ne eri consapevole e accondiscendente” aggiunse Aurora “hai ragione Aurora, e ho goduto anche molto, soprattutto con Filippo che è stato il più bravo di tutti e mi prendeva anche come testa e con il cuore” “ma non hai avuto il coraggio di lasciare Corrado e i suoi soldi e adesso come ti ritrovi?” Disse perentoriamente Sofia “Certo che siete due belle amiche!” esclamò Luana. “Sai che è vero, non mentire a te stessa” replicò Aurora. “Avete ragione, lo so, vi chiedo di non infierire, sono stata una stupida egoista e forse gli ho fatto anche male. Posso avere un bicchiere d’acqua?” “certamente te lo vado a prendere” disse Aurora. “Ora cosa hai in mente di fare?” chiese Sofia “non lo so, forse contatterò Filippo, ho voglia di vederlo e di parlargli” disse Luana “Secondo te è una buona idea?” chiese Aurora porgendole il bicchiere d’acqua, Luana ne bevve un sorso “Ne vale la pena non credete?” “non saprei, personalmente lo lascerei in pace, come hai visto al funerale di Corrado adesso pare che sia impegnato con quella bella donna, come si chiama?” chiese Sofia “Miriana!” rispose Aurora. “Io vi lascio, vado a casa, ho bisogno di riflettere sul da farsi. Ciao ragazze” ed uscì. Rimaste sole Aurora e Sofia si lasciarono ai più svariati commenti non certo dei più teneri sia nei confronti di Corrado che di Luana. “La vedo dura che possa avere delle possibilità con Filippo” disse Sofia “per me è impossibile, Filippo non l’avrebbe portata al funerale se non fosse una storia seria” replicò Aurora.

Luana salì in macchina e iniziò a pensare: Che belle amiche! Sono andata da loro per un conforto e mi hanno massacrato ulteriormente. Sono proprio una scema. E mentre era assorta nei suoi pensieri prese il suo cellulare in mano, si fermò in un parcheggio, per non fare incidenti, ed era combattuta se chiamare o meno Filippo. Era spinta dalla disperazione e decise di giocarsi le ultime carte a sua disposizione, lo avrebbe chiamato.

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