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L’intreccio – Capitolo 39 – Il ritorno di Luana

By 24 Ottobre 2019Dicembre 16th, 2019No Comments

Con Miriana stavamo organizzando le vacanze di Natale. Avremmo trascorso un paio di giorni nella mia città di origine, era anche l’occasione per festeggiare il compleanno di mia nipotina, il giorno prima di Natale. Sonia organizzò una serata alla presenza di amici e parenti: sarebbe intervenuta alla festa anche Rina, la mia ex moglie, sia per me che per Miriana non era un problema, avevo già fatto conoscere Sofia, Aurora e Luana, con le quali avevo avuto rapporti, Miriana era ed è una donna estremamente intelligente e non ha problemi o fobie al riguardo.

Eravamo pronti per partire quando mi squillò il cellulare vidi il nome di Luana e guardai Miriana: “Rispondi, vediamo cosa vuole”

Filippo: Pronto?

Luana: Ciao Filippo

Filippo: Ciao

Luana: Sei impegnato? Sei solo?

Filippo: Stavo per partire e non sono solo, anzi sei in viva voce e qui c’è Miriana

Luana: Ah, allora scusa ci sentiamo quando sei solo.

Filippo: No Luana, se mi devi dire qualcosa fallo adesso, non ho il benché minimo segreto con Miriana

Luana: Ciao Miriana, scusa

Miriana: Di niente, ciao

Luana: Ok, avevo bisogno di vederti e di parlarti Filippo

Filippo: Non adesso, sono in partenza, se vuoi ci vediamo dopo Natale.

Luana: Ok, va bene, allora auguri di Buon Natale a tutti e due.

Miriana: Grazie anche a te

Filippo: Contraccambio, auguri di buon Natale.

Luana: Ciao a presto

Filippo: a presto

Luana chiuse la comunicazione. “Che vorrà?” chiesi a Miriana “secondo me sta tornando alla carica” chiosò Miriana. “Può essere, ma becca un due di picche galattico” Miriana a questa affermazione sorrise.

Partimmo per la mia città, avevamo prenotato un Bed and Breakfast di mia conoscenza dove giungemmo di lì a poco, giusto il tempo del viaggio. Conoscevo la titolare per esserci già stato in passato con Diana. La titolare ci riservò la stessa stanza di allora, che io conoscevo bene. Ci diede le chiavi della struttura in quanto lei in quei giorni avrebbe potuto essere assente e quindi era come se fossimo a casa, ci muovevamo di conseguenza. Una volta sistemati, ci cambiammo e ne approfittammo per uscire e farle vedere dei posti nuovi che Miriana non conosceva. Viaggiando in auto per i quartieri mi affioravano in mente degli aneddoti che raccontavo a Miriana che era particolarmente attenta ai vari racconti ed episodi della mia vita e che mi riguardavano.

Visto che eravamo in città, ne approfittai per farle conoscere la mia anziana mamma. Finite le presentazioni del caso, mia madre ci invitò a cena. “Ci vediamo dopo, mamma, abbiamo intenzione di fare un salto da Sonia” “va bene” rispose l’anziana genitrice. Raggiungemmo Sonia, mia figlia, portando i regali di Natale per i due bimbi. Il regalo di compleanno lo avremmo portato la sera successiva. 

Fu una festa per i bimbi che non vedevano l’ora di scartare i regali con la scusa che Babbo Natale aveva anticipato un primo invio e che si era assicurato di dire loro di aspettare il 25 li fece desistere seppur a malincuore. 

Durante quell’incontro emerse che la mia ex moglie si era lasciata in malo modo con il suo compagno e Sonia mi disse di far finta di nulla con sua mamma, acconsentii volentieri, non avevo certamente voglia di rispolverare vecchi discorsi. 

Il pomeriggio trascorse piacevolmente fra risate, giochi con i bimbi e discorsi cordiali. Miriana si sentiva a suo agio ed in questo Sonia era bravissima a farla sentire parte integrante della famiglia.

Finita la visita ci accingemmo ad andare nel B&B per cambiarci e andare a cena da mia madre. Durante il tragitto ci venne in mente nuovamente Luana e la sua telefonata del mattino, la cosa in ogni caso mi incuriosiva e mi turbava al contempo, Miriana in questo caso era invece più tranquilla e mi chiedevo come facesse a farsi scivolare queste cose sulle spalle, non che io fossi geloso ma a parti invertite un minimo di apprensione lo avrei avuto.

Ci cambiammo e andammo a cena da mia madre, la quale preparò due cose semplici, sia Miriana che io non avevamo un grande appetito. Finita la cena condussi Miriana nel mio terreno di conquista rappresentato dalla passeggiata dove avevo portato le mie amanti.

Finita la passeggiata attraversammo la città e andammo nel B&B a dormire. A dormire si fa per dire perché ci facemmo una delle nostre fantastiche scopate.

Al mattino ci alzammo, facemmo colazione e ci dirigemmo in un centro commerciale per guardare un po’ di vetrine e farle vedere i negozi. Davanti ad un negozio di scarpe Miriana si immobilizzò guardando delle scarpe rosse. Non ebbi esitazione entrai insieme a lei per fargliele provare ma non c’era il numero. “Pazienza” mi disse “questa sera metterò quelle che ho portato da casa” “va bene” le risposi. Dopo pranzo, nel pomeriggio, ci recammo in centro e vedemmo l’altro punto vendita del negozio di scarpe del mattino. Le scarpe rosse erano in bella vista in vetrina. Senza un attimo di esitazione entrammo chiedemmo di farcele vedere e provare e con una botta di culo incredibile le calzavano a pennello. Avevo già la carta di credito in mano mentre lei decideva se acquistarle o meno, parlai un attimo con la commessa e mi diede il sacchetto con le scarpe che lei desiderava e di cui si era innamorata. Uscendo “Le scarpe rosse mi fanno un certo effetto” mi disse maliziosamente. Andammo nuovamente nel B&B ci preparammo per la serata, Sonia aveva organizzato una pizzata nello stesso locale dove l’avevo fatta conoscere a Miriana, per trenta persone. Miriana per l’occasione si vestì con un abitino rosso con delle sottili spalline, una cintura nera come ornamento. Sotto aveva indossato un reggiseno nero e un perizoma coordinato. Un paio di autoreggenti velate color carne e le ormai famose scarpe rosse. Si girò un paio di volte su sé stessa poco prima di truccarsi davanti allo specchio in camera da letto. Era una meraviglia e lo espressi compiaciuto “Stai d’incanto, sei un figone incredibile” “ma grazie” con il suo tono tra il compiaciuto e il malizioso, mi rispose Miriana. Finito di truccarsi, mentre l’attendevo già pronto seduto sul letto armeggiando con il cellulare, mi raggiunse si tirò sul il vestito e mi venne a cavalcioni abbracciandomi al collo. “Vorrei l’antipasto” mi disse strusciando la fica sul pacco e letteralmente mi buttò supino sul letto. Potevo sottrarmi a tanta carica sessuale? Giammai! La baciai appassionatamente mentre lei armeggiava con i pantaloni estraendo il mio cazzo già in erezione pronto per lei. “Ti avevo detto che le scarpe rosse mi fanno un certo effetto” e scese a bagnare con la sua saliva il mio membro e tenerlo bene in erezione. Quando lo ritenne pronto si scostò il perizoma e se lo infilò nella fica già inzuppata dei suoi umori. Si fermò un attimo per sentirlo meglio e poi prese a cavalcarmi prima piano e poi sempre più velocemente. “uhm, uhm, ahhhhhh, ahhhhhh” stava già gemendo e mugolando di piacere. Mi stava portando ad un piacere indescrivibile. L’afferrai per le natiche assecondando i suoi movimenti sussultori. Ogni tanto si fermava e ondulava il bacino come una danza caraibica ma sul mio cazzo che stava per esplodere. “ahhhhhh, ahhhhhh, ahhhhhh, dai Filippo, fammelo sentire tutto” Sentivo i muscoli vaginali contrarsi avevo la sensazione, già provata con lei, che mi stesse facendo un pompino con la fica da quanto i muscoli della sua fica si contraevano. “veniamo insieme, ti prego” mi disse in preda ad una eccitazione totale.

“ahhhhhh, sìììììììì, ancoraaaaa, ancoraaaaa… vengooooooo” esplosi con lei anch’io il mio orgasmo con più fiotti di sperma che le riempirono l’utero. Fu un’esperienza fantastica, si accasciò su di me non facendo uscire il mio cazzo da lei. “sei il mio porco Filippo, un adorabile porco” “Guarda Miriana che hai fatto tutto tu” “lo so, ma mi piace scopare con te sei uno stallone di razza. Sappi che questo è solo l’antipasto stasera dopo la pizza ho voglia di scopare in macchina” “In macchina?” “sì, ho una voglia matta di trasgredire”. Si sfilò dal mio cazzo, andò in bagno si fece un bidet si cambiò il perizoma e quando uscì e venne in camera mi disse “sono pronta, andiamo?” “Vorrei lavarmi anche io” “No, voglio poi assaggiare il frutto così come lo lasci adesso” “sei incredibile Miriana!” le dissi sorridendo.

Quando fummo pronti uscimmo, salimmo in macchina e ci recammo in pizzeria. Sonia aveva predisposto i tavoli in modo tale che non ci fosse un contatto fra me e sua madre, in ogni caso non avremmo fatto discussioni per evitare di rovinare la festa alla piccolina. Per educazione però presentai Rina e Miriana che, data l’intelligenza fuori dal comune di quest’ultima, iniziò anche a socializzare. Ci accomodammo in prossimità di Sonia e suo marito e facemmo delle foto e dei video a ricordo della serata, finita la stessa, per altro con successo, salutammo tutti e ci recammo verso il B&B, giunti davanti al cancelletto dell’entrata, spensi il motore e stavo per scendere dall’auto. “E no Filippo, adesso ne ho voglia, sai le scarpe rosse fanno effetto” mi disse scendendo dall’auto e accomodandosi dietro e mentre si stava sedendo si tolse il perizoma. Deglutii vistosamente e la raggiunsi, mi sedetti alla sua sinistra e iniziai a baciarla appassionatamente “ma vuoi farlo qui? Non nel letto?” “voglio farlo qui, stasera sono trasgressiva” “e se ci vedono?” “Non me ne importa niente” “ok, va bene” e proseguii con i baci appassionati, il mio cazzo iniziò ad inturgidirsi se ne accorse quando appoggiò la sua mano sul mio pacco. Mentre ci baciavamo con passione iniziò ad armeggiare con la zip dei pantaloni e con la cintura, fece uscire il mio membro e si chinò per prenderlo in bocca lo sentii guizzare tra le sue labbra, succhiò avida facendolo arrivare fino in gola per poi tirarlo fuori lentamente, sospirai socchiudendo gli occhi, avvertii la mia cappella avvolta dal calore della bocca di Miriana, le feci scivolare la mano tra le cosce, Miriana le allargò, le mie dita cercarono la calda fessura bagnata. “’Mhhh continua tesoro mio, mi fai impazzire!” mi disse in un momento di pausa Miriana che prontamente si rimise a pompare il mio cazzo che stava per esplodere. Lei se ne accorse e smise di pompare mi dette il tempo di togliermi i pantaloni e quando ero di nuovo seduto, comodo sul sedile, si mise a cavalcioni sopra di me. Aver rallentato l’amplesso mi permise di riprendermi. “’Aspetta amore mio, voglio il tuo cazzo dappertutto” disse con un sospiro Miriana mentre si impalava sul mio membro che entrò immediatamente fino in fondo lubrificato dalla saliva del pompino e dai suoi umori. Miriana mi cavalcò selvaggiamente, io le palpai i seni prominenti. Era prossima all’orgasmo “mhhh, siiiii, ancora, ancoraaaaa, spingiiiiiii, vengoooo”. Si fermò un attimo per riprendere fiato, si sfilò il bastone di carne ancora perfettamente eretto si mise a pecorina sul sedile, era un chiaro invito a farsi montare. Alla vista di quel bel culetto così invitante non esitai a lubricarle l’orifizio anale con la lingua le misi il dito dentro per farla adattare alla prossima penetrazione, poi aggiunsi anche un altro dito “Rompimi il culo Filippo, forza, ti voglio!” Posi il mio grosso cazzo tra le natiche di Miriana. Sapeva che lei impazziva nel rapporto anale, Miriana sentì il suo culo dilatarsi, le tenni ben larghe le natiche mentre la inculavo incitandola oscenamente. “Che zoccola, che culo che tieni, lo senti nel culo eh? Ti piace il cazzo nel culo vero vacca?’ Miriana non resistette, ormai in preda ad un orgasmo dietro l’altro iniziò anch’essa ad incitarmi. ‘Si, voglio che mi apri il culo, sono una gran zoccola, dai aprimelo” Infoiato dalle urla di Miriana aumentai il ritmo, le schiaffeggiai le natiche. Il culo di Miriana fu aperto e fradicio, il cazzo le scivolò tra le natiche facendola ansimare ad ogni affondo. Miriana non fu mai stata più radiosa, la vidi inarcare il bacino ad accogliermi dentro di sé, come la più navigata delle troie. Io stavo per venire, Lei se ne accorse la feci girare verso il mio cazzo teso, ed eiaculai sul viso la mia sborra calda. Miriana succhiò il mio cazzo, ingoiò il mio seme, si leccò le labbra, in preda ad un orgasmo che sembrò infinito. “Sei stato meraviglioso, come sempre, Filippo. Le scarpe rosse, scopare qui in strada con la possibilità che ci vedessero mi ha fatto intrigare oltremodo, andiamo in stanza ho bisogno di lavarmi”. Nonostante fosse dicembre ero tutto sudato “anche io ho bisogno di lavarmi”. Salimmo in stanza ci facemmo la doccia e completamente nudi andammo a dormire. Ci addormentammo teneramente abbracciati.

Il mattino dopo preparammo le valige, salutammo la mia amica, titolare del B&B, salimmo in auto e ci dirigemmo verso casa di mia madre per trascorrere il Natale con lei. Sarebbe stata una tappa intermedia prima di raggiungere la nostra città. Durante il viaggio affrontammo nuovamente l’argomento Luana. Obiettivamente non sapevo se chiamarla io o attendere una sua telefonata. Espressi questo dubbio a Miriana che placidamente mi disse: “chiamala, così ti togli il dente e non ci pensi più”. Avevo al mio fianco la donna della mia vita e me ne resi ancor più conto. Quale donna ti sprona a sentire ed eventualmente incontrare una tua ex che sta tornando a farsi viva? Pensai tra me e me. Trascorremmo la giornata con l’anziana genitrice e alla fine del pranzo natalizio, dopo i consueti saluti, ci accingemmo a far ritorno a casa.

Mentre viaggiavamo allora cercai in rubrica il nome di Luana e la chiamai

Luana: Pronto, Filippo?

Filippo: Ciao Luana 

Per far sentire la conversazione anche a Miriana misi il viva voce:

Filippo: Prima di Natale mi hai contattato per vederci.

Luana: Sei solo?

Filippo: Sì (strizzando l’occhio verso Miriana che annuì)

Luana: Quindi Miriana non è lì con te?

Filippo: No è rimasta a casa da mia madre ed io sto facendo un salto a comprarmi le sigarette in un distributore automatico.

Luana: ah ok. Filippo, mi manchi. Quando ci possiamo vedere?

Filippo: Beh, direi che ci possiamo vedere il 27, domani torniamo in città. Ti va bene al solito posto? A che ora ti andrebbe bene? 

Luana: Possiamo vederci lì per un apericena e poi magari…

Filippo: Apericena? Preferirei di no. Vediamoci in ogni caso al solito posto alle 16:00 per un caffè (Miriana annuì).

Luana: Va bene, allora ci vediamo il 27. Ciao

Filippo: Ciao.

“Cosa dici di fare, Miriana, ci vado da solo oppure preferisci venire anche tu?” “Filippo, come sai non sono gelosa, tu non me né dai modo, mi fido di te, direi che se vuoi sapere cosa vuole e metterla a proprio agio è meglio che tu vada da solo” mi rispose Miriana. “Va bene, faremo come tu dici”.

Arrivammo a casa, scaricammo le nostre cose e stanchi per il viaggio, cenammo frugalmente, ci facemmo una sana doccia e andammo a dormire. Il giorno dopo lo passammo tranquilli a casa a goderci un po’ di relax, non perdemmo però l’occasione di scopare alla grande. Ci era mancata la nostra camera in quei giorni e far sesso davanti a quegli specchi era particolarmente eccitante. Ogni volta facevamo qualcosa di diverso: fu in quell’occasione che spinti dalla nostra componente voyeuristica ci scattammo delle foto e registrammo dei filmini con lo smartphone.

Il giorno dopo puntuale mi recai al bar vicino all’abitazione di Sofia, e attesi l’arrivo di Luana seduto ad un tavolino mentre smanettavo con lo smartphone. Luana arrivò dopo una decina di minuti. Indossava una pelliccia di pregio e sotto aveva un tubino nero che la fasciava completamente e accentuava le sue forme. Un trucco leggero e i capelli raccolti come sapeva mi piacessero. Mi alzai e la salutai con i classici baci sulle guance. “Mi aspettavo un po’ più di trasporto, Filippo!” ricambiando i baci “Direi che non sia il caso non trovi?” le risposi mettendomi un pochino sulla difensiva. Lei si sedette aprendo la pelliccia e accavallando le gambe in modo che le vedessi bene. “Cosa prendi?” le chiesi “un prosecco” mi rispose “A quest’ora?” e senza aspettare una risposta volsi il mio sguardo verso un cameriere cercando di attirare la sua attenzione. Il cameriere si avvicinò e chiese “I signori vogliono ordinare?” “Sì, grazie. Un prosecco per la signora e un caffè per me” “va bene, arrivano subito” disse il ragazzo. “Allora Luana, di cosa mi volevi parlare?” cercando di rompere il ghiaccio ed arrivare subito al motivo del nostro incontro. “Filippo, mi sei mancato, mi manchi, ho bisogno di te, ho voglia di te” e senza mezzi termini… “ho la necessità di scopare con te, ma soprattutto mi sono resa conto di amarti sei un uomo eccezionale, intelligente ed intrigante, mi mancano i nostri discorsi, mi manca tutto di te.” “hai finito?” le chiesi “in linea di massima si” ed aprì le gambe facendomi vedere che, come sempre, non indossava l’intimo. “cosa vuoi che ti dica?” le chiesi per proseguire il discorso “Sei stata sintetica e diretta, sei venuta subito al sodo, tralasciando per un attimo la sfera sessuale… Mi hai detto di amarmi e te ne sei resa conto adesso a distanza di anni? Te ne sei resa conto dopo che è mancato tragicamente Corrado? Vedi Luana io stavo iniziando a sentire un forte sentimento nei tuoi confronti non so se fosse amore, quello l’ho provato e lo provo tutt’ora nei confronti di Miriana. Ad un certo punto nella vita si è obbligati a fare delle scelte io scelsi te e te lo feci capire in tutti i modi e in tutte le salse. Avremmo potuto viverci in pieno se solo tu lo avessi voluto ma… Ma hai fatto una scelta ben precisa hai scelto il denaro, la vita agiata, il lusso e la comodità. Mi distrussi quando, senza tanti mezzi termini, scegliesti tutto questo anziché rischiare, forse, una vita meno agiata ma con quello che dici essere il tuo amore. Capisco che non mi hai dimenticato ma adesso alla luce della dipartita di Corrado ti fai di nuovo viva? No, Luana non funziona così. Ora hai ereditato tutto e potrai condurre la vita che vuoi ma senza di me. Amo Miriana, lei ha colto immediatamente le mie potenzialità, è una donna che mi sopporta e mi supporta, non mi fa mancare niente ed io non faccio mancare nulla a lei e non sto parlando in termini economici. Sto parlando della quintessenza di un rapporto basato sulla lealtà, sulla fiducia, sulla comprensione, sull’intrigo, sulla complicità. La pienezza di questo rapporto ha fatto sì che io abbia conosciuto tutta la sua famiglia e lei la mia. Viviamo insieme in una casa in affitto, ci alziamo ogni mattino con il sorriso e con la voglia di condividere qualsiasi cosa, dalla più banale a quella più complessa. Ci integriamo uno con l’altro in un meccanismo perfettamente oleato.” “Ecco cosa mi sono persa Filippo, non ho capito fino in fondo che persona eccezionale sei. Provo una sana invidia nel rapporto che state costruendo tu e Miriana. Ci ho provato Filippo, speravo che la nostra storia avesse ancora un piccolo fuoco sotto la cenere per riprovare qualcosa insieme…” “Sai una cosa Luana?” la interruppi un attimo mentre stava parlando “se fossi stato ancora single, probabilmente questa sera saremmo usciti, magari saremmo andati a cena fuori e ci saremmo fatti una sana scopata delle nostre, probabilmente avremmo, forse, iniziato una nuova storia ma, perché c’è un ma, il tarlo di non essere stato la tua prima scelta avrebbe, in ogni caso, influito sul rapporto. E per concludere non si elemosina l’affetto, l’amore, le giuste attenzioni. Tutto questo deve venire spontaneo senza remore o egoismi. Ora ti devo lasciare, voglio tornare a casa da Miriana poiché questa sera, poi vogliamo andare a ballare”. Mi alzai, feci per andare via, lei mi fermò prendendomi una mano “Filippo, non lasciamoci così, sto male! Ti supplico cerchiamo almeno di rimanere amici”. “Non lo so, Luana, l’amicizia è un sentimento forte quasi quanto l’amore, assolutamente non voglio che nessuno o nessuna che si professa amico o amica possa solo lontanamente mettere in pericolo la mia relazione, il mio rapporto con Miriana” “Me la fai conoscere di più?” mi disse lei, “non di dipende da me, queste sono cose sue è lei che deve averne l’intenzione di creare un eventuale rapporto fra voi”. Una lacrima solcava il suo viso, me ne dispiacque forse ero stato estremamente duro ma profondamente sincero.

“Dove andate a ballare?” “Ti devo dire la verità, non lo so, è lei che conosce i locali e le sale da ballo” “ok, grazie” “e di che?” “grazie di tutto, Filippo, non mi sbagliavo sei un uomo fantastico ed io una stupida” Lo disse mentre si asciugava la lacrima. “Ciao Luana, alla prossima” “Ciao Filippo, alla prossima”. Lasciai la sua mano, mi diressi a pagare il conto sentivo il suo sguardo, mentre mi allontanavo, su di me. Non mi voltai, se lo avessi fatto l’avrei incoraggiata a riprovarci.

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