Skip to main content
Racconti EroticiRacconti erotici sull'Incesto

Madre figlio – Susanna Fabio

By 17 Ottobre 2025No Comments

Non so bene da dove iniziare. Forse dal principio, dall’infanzia, quando tutto era semplice e io non mi rendevo conto di quanto il legame con mia madre fosse speciale. Ricordo le estati al mare, io bambino che correvo sulla sabbia e lei che mi seguiva con lo sguardo, pronta a richiamarmi quando mi allontanavo troppo. Era una presenza costante, solida, una donna che nonostante le difficoltà riusciva sempre a darmi protezione e calore.

La ricordo paffuta, con un fisico che molti avrebbero definito poco elegante, ma che per me era solo la forma concreta della sicurezza. Non c’era niente di sexy in lei agli occhi del mondo, eppure, crescendo, ho cominciato a guardarla in modo diverso, non con malizia, ma con una specie di ammirazione inspiegabile. Forse perché non è mai stata solo “mamma”: aveva dentro di sé anche una parte più fragile, più dolce, che chiamava “Susanna”.

Uno dei ricordi che mi porto dentro è un’estate in cui, dopo una giornata di sole, le spalmavo la crema sulle spalle e sulla schiena. Ricordo la sensazione delle mie mani che scivolavano sulla sua pelle calda, e lei che rideva dicendo che ero bravo, che avevo le mani delicate. Quell’episodio mi è rimasto impresso perché, nel massaggiarle anche un po’ il seno, mi resi conto per la prima volta che lei era una donna, non solo una madre. Non successe nulla, ma dentro di me si accese qualcosa che avrei capito solo più tardi.

Gli anni sono passati, io sono cresciuto, e il nostro rapporto è diventato sempre più stretto. Guardavamo film insieme, spesso fino a tardi, e nei momenti di silenzio c’era un’intimità che andava oltre le parole. Ricordo una sera, dopo una cena fuori, quando lei, un po’ scherzando e un po’ seria, mi chiese se per me fosse più importante vederla come mamma o come Susanna. Io rimasi spiazzato. Le dissi che la amavo in entrambi i modi, che non volevo perderla né come madre né come donna. Lei rise, ma nei suoi occhi c’era qualcosa di vero.

La prima volta che la vidi in intimo fu un colpo al cuore. Non era una modella, anzi, ma vederla così, con le sue forme generose, con quel coraggio che non aveva mai avuto prima, mi fece crollare ogni barriera. Disse che voleva solo coccole, che non bisognava forzare niente, eppure il modo in cui mi guardava, il modo in cui mi toccava la mano, parlava chiaro. Andammo in camera sua. Lì si tolse piano la vestaglia e rimase con addosso il reggiseno e il perizoma. Quando si slacciò il reggiseno, il suo seno, grande e pesante, scivolò fuori come liberato da una prigione. Io rimasi senza fiato, combattuto tra desiderio e paura. Lei sorrise e mi disse: “Adesso voglio solo coccole, niente di più.”

Da quella sera le cose cambiarono. Cominciammo a chiamarci Fabio e Susanna, non più mamma e figlio, almeno tra quelle quattro mura. Ogni giorno diventava un gioco di equilibri: fuori la vita normale, dentro casa il nostro segreto. A volte, al mattino, lei si comportava da madre severa, mi diceva di vestirmi in fretta o che bisognava andare a fare la spesa. Altre volte, quando tornavo da lavoro, mi scriveva messaggi chiedendomi se volevo vedere mia madre o Susanna. Ed era chiaro che la scelta cambiava tutto.

Ricordo la sera in cui mi accolse completamente nuda, con solo della Nutella spalmata sul petto e sul basso ventre, ridendo e dicendo: “Ecco la tua torta, ti piace?” Rimasi spiazzato dalla sua fantasia, ma era proprio questo a sorprendermi: la capacità che aveva di rompere ogni schema, di farmi sentire vivo, desiderato.

Col tempo il nostro rapporto è diventato più stabile. Non era solo passione, ma anche vita quotidiana: la colazione insieme, le risate, la spesa al supermercato, i piccoli litigi per le cose di tutti i giorni. Era come se finalmente avessi trovato in lei non solo la madre che mi aveva cresciuto, ma anche la donna che avevo sempre desiderato.

Non ho mai raccontato niente a nessuno. Sono una tomba, come dico sempre. Non è una storia che può uscire fuori: la gente non capirebbe, giudicherebbe senza pietà. Ma io lo so, dentro di me, che quello che viviamo non è fatto di violenza o di inganno. È fatto di consenso, di amore, di rispetto reciproco. È un tabù, certo, ma è anche la cosa che mi fa sentire più vivo.

Quando la mattina mi sveglio e la vedo dormire accanto a me, con quel sorriso leggero sulle labbra, penso che non potrei chiedere di meglio. Quando la chiamo Susanna, lei diventa la mia compagna, la mia amante. Quando la chiamo mamma, lei torna ad essere la donna che mi protegge e mi guida. È come vivere due vite in una sola, ed entrambe sono piene, intense, reali.

Forse la società direbbe che è immorale. Forse qualcuno griderebbe allo scandalo. Ma io so solo che, in questo segreto, ho trovato l’amore più grande della mia vita.

Leave a Reply