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Magda la MILF

By 5 Gennaio 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

Magda la MILF ‘ 1^ Tutta colpa della crisi

Appena oltre la porta mi chiede se voglio bere qualcosa, mi chiedono tutti la stessa cosa, forse per rompere il ghiaccio, ed io do sempre la stessa risposta ad effetto, con la voce più sensuale che mi riesce:
‘Non ho sete, ma fame’ saziami!’
Lui si avvicina titubante e mi abbraccia, s’insinua sotto la giacca e mi cinge la vita trattenendomi mentre avvicina il volto per baciarmi.
Io giro la testa ed evito le sue labbra; niente baci sul ‘lavoro’!
Mi avvinghio a lui spingendo in avanti il bacino per aderire meglio al suo corpo.
Mi piace essere seducente e sento che piace anche a lui, il suo sesso di pietra spinge contro il mio pancino; la passione si libera e prende possesso dei nostri corpi.
Mi allontano di qualche passo mentre slaccio la giacca quindi mi volto.
I suoi occhi si fissano sul seno nudo sopra il bustino, si avvicina, sussurra complimenti sul mio aspetto, quindi mi sfila la giacca e si china per baciarmi i capezzoli.
‘Non dimentichi niente? ‘ gli chiedo con voce roca.
Lui si solleva e sfila una busta dalla tasca e me la porge.
Sbircio dentro e vedo diversi foglietti verdi; la faccio scivolare nella borsa.
‘Hai un letto o preferisci farlo qui’ sul divano?’ ‘ gli domando.
‘Scegli tu!’ ‘ risponde dopo un attimo d’esitazione e dopo aver fissato a lungo il divano.
Sorrido e mi divincolo dalle sue mani che ancora mi stringono la vita.
Raccolgo la mia giacca a terra e mi dirigo verso il divano, mentre la sistemo su di una poltrona, studio l’ambiente come se fossi indecisa; quindi mi volto e domando:’Tu che ne dici?’
‘Ti voglio!’ ‘ risponde.
‘Qui?’ ‘ domando ancora mentre accarezzo la superficie del divano.
‘Dove vuoi tu.’ ‘ e si avvicina.
‘Prima spogliati!’ ‘ gli impongo con un tono di voce più deciso di quanto vorrei.
Lui mi fissa negli occhi poi inizia a levarsi i vestiti, se li sfila e ripone con cura sulla poltrona vicino alla mia giacca e rimane dinanzi a me in boxer.
‘Questi sono di troppo!’ ‘ affermo mentre mi inginocchio e gli sfilo l’ultimo indumento.
Mi trovo dinanzi al suo sesso in piena erezione!
Mi lascio sfuggire un gemito di approvazione e lo brandisco portandomelo alla bocca; lo bacio mentre con gli occhi cerco i suoi.
Li vedo fissi sulle mie labbra e sporgo la lingua per raggiungere il glande.
Lui geme di piacere, prendo a succhiarlo delicatamente, lo sento irrigidirsi ed indurirsi sempre più tra le mie labbra.
Mi piace la sensazione di potere che ricavo quando tengo un uomo tra le labbra, continuerei così sino a farlo urlare ma lui mi afferra la testa e mi allontana, mi fissa per qualche istante indeciso poi lascia la presa.
Mi sollevo senza allontanare il viso dalla sua pelle, mentre risalgo faccio scorrere la lingua sul suo corpo per poi fermarmi sul collo.
Sento le sue mani che cercano di slacciarmi la gonna, lo lascio fare sin che non mi accorgo che sta scivolando giù; mi stacco da lui e la lascio cadere lungo le gambe, quindi la scavalco.
Lui mi fissa, studia il mio corpo attirato dal seno e dai fianchi, quindi s’inginocchia e mi afferra gli slip per sfilarmeli.
Lo lascio spogliarmi e divarico le gambe, quando avvicina il viso al pube, mostrandogli la mia fighetta.
Le sue mani scivolano sulle calze e raggiungono i glutei, li stringe e spinge la faccia sulla vulva.
Sento la lingua che s’insinua tra le labbra, che cerca il clitoride, divarico ancora un po’ più le gambe e finalmente la sua lingua trova ciò che cercava.
Una fitta di piacere mi fa quasi perdere l’equilibrio e mi costringe a sporgere ancora di più il pube verso di lui per espormi alle sue lente leccate.
Inizio ad agitarmi, muovo il pube in modo sensuale stimolata dalle sensazioni che provo.
Mi accarezza le gambe, chiudo gli occhi ed assaporo le sue carezze lungo tutto il corpo, passa dalle gambe sin su lungo il bustino per arrivare a sfiorare il seno; poi le mani si fermano sul pube, gioca con le labbra e le divarica, stuzzica il clitoride ed, improvvisamente, mi penetra con un dito ed io non riesco a trattenere un gridolino di piacere.
‘Ora basta!’ ‘ gemo mentre sposto la sua mano.
Arretro di qualche passo e mi siedo sul divano in attesa con le mani poggiate a lato delle gambe.
Lui si avvicina con il membro che pare svincolato da ogni legame con la forza di gravità.
‘Vieni!’ ‘ lo invito.
Prende un preservativo dalla tasca della giacca e me lo porge.
Lo faccio scivolare per tutta la lunghezza del suo sesso, poi mi lascio cadere contro lo schienale del divano e divarico le gambe.
S’inginocchia tra le mie cosce e porta il cazzo contro la figa, lo poggia sulle labbra, mentre il mio respiro diviene sempre più veloce, quindi lo strofina delicatamente aprendole sin che non trova l’entrata del mio caldo ventre e penetra in me lentamente colmandomi.
M’inarco, mentre lo sento entrare e spingo il pube verso di lui per accoglierlo completamente.
Quando è tutto dentro allungo le mani sulle sue natiche per trattenerlo e inizio la mia danza.
‘Resta fermo così!’ ‘ lo prego mentre inizio ad orbitare il bacino contro di lui.
Inspiro a fondo quindi rilascio tutto il fiato in un lungo gemito, sciolgo ogni tensione dentro di me, mi apro completamente e lui inizia a muoversi.
Prima lentamente poi sempre più veloce con lunghi affondi che mi fanno sobbalzare.
Ed io mi do sempre di più, con gli occhi scorro il suo corpo, lo guardo mentre si muove regolando con attenzione il tempo delle spinte, fisso i suoi muscoli tesi, scendo ancora giù sino ad osservare il suo sesso che penetra il mio.
L’asta è turgida, la sento marmorea dentro di me e lucida dei miei umori.
‘Fermati!’ ‘ lo prego, mentre lo afferro con le mani sul bacino.
Lui esce da me, sospira riprendendo fiato e il controllo delle sue sensazioni, mi sorride e si siede al mio fianco accarezzandomi.
Mi godo le sue carezze poi, divincolandomi, salgo su di lui.
Porto il pube a contatto del suo pene e strofino dolcemente la vulva sull’asta.
‘Toglimi il bustino.’ ‘ la mia non è una languida richiesta ma un ordine che lui esegue prontamente armeggiando con i gancetti.
Finalmente nuda spingo il seno contro il suo viso e mi sollevo per cercare una nuova penetrazione.
Afferro il membro, me lo posiziono tra le grandi labbra e scendo lentamente ingoiandolo nel mio ventre.
Inizio a muovermi in modo che so essere molto stimolante per l’uomo sotto di me, avvolgo il suo membro con la mia carne e mi richiudo contraendo i muscoli pubici, quindi risalgo lentamente.
Le sue mani sui fianchi stringono la mia carne, lo sento respirare sempre più velocemente, geme e spinge in alto il bacino quando scendo ad inghiottirlo completamente.
‘Ti piace?’- domando con una voce che tradisce la mia emozione.
Lui non riesce a rispondere ma spinge ancora più in alto il suo corpo come per entrare tutto dentro di me.
‘Sì’ ti piace!’ ‘ osservo divertita e soddisfatta.
Le sue mani scivolano dai fianchi giù, afferrano natiche, le divaricano e spinge delicatamente un dito nel mio ano.
Sono costretta ad inarcare la schiena dall’intensa sensazione di piacere che questa mossa mi provoca.
‘Bastardo” – sussurro tanto sottovoce che non può sentirmi.
Il dito nel mio ano si arcua e preme sulla sottile parete che lo separa dal sesso che ho nel ventre.
Sento che il suo orgasmo sta per arrivare, lo sento fremere, allora con una contorsione mi sfilo da lui.
Con una espressione mista di stupore e rabbia mi guarda mentre mi metto in ginocchio sul divano a fianco a lui e poggio le mani sullo schienale.
‘Vieni’ – lo richiamo dentro di me divaricando le gambe e mostrandogli la figa grondante di umori.
Mi prende nuovamente, questa volta da dietro.
Il suo sesso mi penetra senza esitazioni, ora che sa quanto sono eccitata e aperta per lui, entra sino in fondo in un solo istante e riprende a muoversi.
Ora lo sento meglio e mi eccitano le sue mani che mi afferrano con forza i fianchi mentre il suo ventre sbatte contro le mie natiche.
Cerco di assecondare le sue spinte, di muovermi insieme a lui e ben presto diveniamo una cosa sola.
‘Vai ora’ scopami forte’ sono pronta’ ‘ lo incito.
E lui inizia a spingere con sempre maggiore forza dentro di me.
Lo sento bene, aprirmi come se volesse entrare direttamente nell’utero tanto spinge.
Non riesco a trattenermi, ben presto rimango preda delle sensazioni che provo e, quasi passivamente, raccolgo ogni minimo stimolo mentre il piacere monta sempre di più.
Quando sento l’orgasmo arrivare mi lascio completamente andare, le mani perdono la presa sullo schienale del divano e crollo con il viso sulla pelle tra i rantoli di piacere.
Lui capisce, sente il mio piacere dalle violente contrazioni del ventre.
‘Godoooo!’ ‘ confermo ad alta voce.
‘Anche’ i’.’ ‘ non termina la frase lo sento inarcare la schiena e spingersi completamente dentro di me; sento l’asta vibrare dentro me e percepisco una lunga pulsione prima ancora del suo rantolo di piacere.
Il suo seme, a lungo trattenuto, fuoriesce a fiotti, riempiendo il preservativo ed io, stravolta da tutte le sensazioni che ho provato in questi ultimi istanti, mi lascio andare e godo insieme a lui.
Spingo indietro il bacino e premo il pube contro i suoi testicoli mentre ancora sta eiaculando’ e godo!
è un orgasmo lungo, piacevole, non molto intenso ma lungo.
Quando sente il mio respiro tornare regolare esce lentamente da me, mi provoca una strana sensazione il vuoto che mi lascia dentro nonostante il languore che sto provando.
Mollemente mi volto per stendermi sul divano; mi sdraio dinanzi a lui e lo fisso negli occhi.
Lui mi sorride e si siede al mio fianco accarezzandomi.
Rimango distesa a godermi le sue mani.
‘Sei fantastica, vali tutto quello che chiedi; è la prima volta che vedo una come te godere così!’
‘Grazie.’ ‘ rispondo accarezzandogli una guancia, poi mi alzo e mi allontano per cercare il bagno e darmi una rinfrescata prima di vestirmi.

Mentre sono in macchina per tornare a casa, la mia mente vaga sugli avvenimenti accadutimi nell’ultimo anno e mezzo.
Il mio nome è Nora, anche se sul lavoro mi faccio chiamare Magda, sono una signora di quarantacinque anni, sposata da ventitré con Paolo, di due anni più grande e con due figli, Alberto di 23 e Massimiliano di 20.
Mora, con i capelli a caschetto, occhi verdi, altezza media, una terza abbondante di seno, ancora abbastanza sodo grazie agli anni di nuoto, ventre rotondo, ma non grasso e un bel culo, alto e sodo (sempre grazie al nuoto), che attira molti sguardi quando cammino per strada; sono, insomma, quella che gli uomini definiscono una donna ‘arrapante’.
Mio marito è rappresentante di macchine agricole ed è sempre in giro tutta la settimana per lavoro e rientra solo al venerdì sera.
Io fino ad un anno e mezzo fa lavoravo in una ditta di spedizioni come segretaria, poi è arrivata la crisi e sono stata licenziata.
Ho provato a cercare un altro lavoro, ma nonostante le mie referenze niente, con la crisi nessuno assume nuovo personale.
Con due figli ancora a scuola ed il lavoro di Paolo, che sempre a causa della crisi, aveva subito un rallentamento, ben presto, per la mia famiglia, sono cominciati i problemi finanziari.
Un giorno, giusto un anno e mezzo fa, stavo bevendo un caffè con un’amica e sfogandomi gli stavo raccontando dei miei problemi e di come fosse difficile trovare un altro lavoro, quando ad un certo punto lei mi fa:
‘Ma tu fino a che punto saresti disposta a fare di tutto per guadagnare?’
‘Tutto. Sarei disposta anche a fare la donne delle pulizie, pur di arrotondare lo stipendio di Paolo.’
‘Io avrei una proposta da farti, ma mi devi promettere che se non sei d’accordo, devi dimenticare tutto e non parlarne con nessuno.’
‘Promesso, lo sai che di me ti puoi fidare; cosa hai da propormi?’
‘Beh sai, io conosco un certo numero di signore, signore perbene come te e me, che giustamente a causa della crisi, hanno trovato come guadagnare un po’ di soldi extra in un modo abbastanza semplice.’
‘E di cosa si tratta?’
‘Occasionalmente vengono contattate telefonicamente e organizzano degli incontri con degli uomini che hanno voglia di un po’ di svago, stanno con loro un’oretta o anche più e si fanno pagare per la loro compagnia.’
‘Tutto qui? Degli uomini pagano solo per stare in compagnia di una donna, e nient’altro?’
‘Dai non fare l’ingenua, certo che c’è dell’altro, come te lo devo spiegare, è un’oretta di sesso, ma senza coinvolgimenti.’
Rimasi a bocca aperta a guardarla, non trovavo altre parole.
‘Ma’ che dici’ fanno sesso a pagamento? Mi stai proponendo di fare la puttana?’ ‘ sbottai infine.
‘Non dire stupidaggini. Le puttane sono quelle che stanno in strada, queste sono signore rispettabilissime che come hai detto tu arrotondano lo stipendio del marito.’
‘Ma’ io’ non so” non credo che riuscirei a farlo” ‘ balbettai.
‘Non è poi così difficile. Pensaci sopra, il mio numero lo conosci e se non te la senti dimentica tutto. Ora devo andare, ti saluto.’
Mi dette un bacino sulla guancia e partì lasciandomi sola ed inebetita al tavolo del caffè.

P.S.
Fatemi sapere se le mie storie vi piacciono; m’interessano sempre i vostri giudizi, soprattutto se femminili.
Scrivetemi a magdaforever67@gmail.com

Magda la MILF ‘ 2^ La prima volta

Le mani scorrono leggere sulle calze per lisciarle aderenti alla pelle; seduta sul bordo del letto compio questi gesti istintivi, ma la mente è altrove.
Mi alzo e prendo un tanga nero, semplice dal cassetto, lo rigiro tra le mani osservandolo critica, poi lo rimetto al suo posto e ne scelgo un altro, più frivolo, di pizzo con i volants e lo indosso.
Il tessuto che scivola sulla morbida pelle del mio sesso mi fa rabbrividire, ma presto la mente torna ai miei pensieri e sistemo con cura l’elastico del tanga.
Apro un altro cassetto e afferro il reggiseno a balconcino nero, di pizzo trasparente.
Lo distendo sul letto e mi soffermo a fissarlo domandandomi se è proprio necessario metterlo, poi ripenso alle sue parole al telefono, alla sua richiesta, precisa simile ad un ordine e mi chino a prenderlo, lo indosso; mi lascia tutta la parte superiore del seno e i capezzoli scoperti.
Lo allaccio, sistemo bene i seni nelle coppe ed estraggo dal cassetto un reggicalze, nero anch’esso.
Lo indosso e mi chino ad agganciare gli elastici alle calze, poi ho un ripensamento e slaccio i gancetti, quindi sfilo il tanga e ripeto l’operazione in modo che il tanga rimanga sopra gli elastici, così potrà sfilarmelo facilmente; questo pensiero mi eccita, penso già come una puttana.
Ora la gonna, aderente ma non troppo corta, seria e sexy allo stesso tempo.
Sopra indosso solo una giacca in tinta con la gonna, quindi scelgo delle scarpe con il tacco alto nove cm che si allacciano con un cinturino alla caviglia
Sono pronta.
Un ultimo tocco al trucco ed esco di casa.

Ero rimasta tre giorni a pensare e ripensare alle parole della mia amica, non riuscivo a crederci, a prendere una decisione, ne in un senso ne nell’altro.
Mi dicevo che non era possibile, che non potevo farlo, io una madre di famiglia con due figli, non potevo mettermi a fare la puttana!
Poi pensavo:’Ma se lo fanno anche altre’ perché non posso provarci anch’io?’
Da una parte provavo repulsione all’idea, dall’altra il pensiero di fare qualcosa fuori dai canoni, di trasgressivo, mi eccitava.
Al terzo giorno, anche se ancora indecisa, presi il telefono e chiamai la mia amica.
‘Allora cosa hai deciso?’ ‘ mi chiese subito lei.
‘Mah’ non so’ sono indecisa’ forse potrei provare’ una volta”
‘Brava. Fai così prova, se poi non ti piace o non vuoi continuare lascerai perdere. Provare non costa niente.’
‘Ascoltami’ ‘ continuò lei ‘ ‘comprati un nuovo cellulare, roba da poco basta che funzioni, una nuova sim, poi chiamami e dammi il numero, penserò io a darlo a chi di dovere.’
Detto e fatto la richiamai il giorno dopo e le diedi il mio nuovo numero.
Non dovetti attendere molto, due giorni dopo arrivò la prima chiamata.
Ero in cucina quando squillò il telefonino.
Sobbalzai, andai alla borsa e presolo in mano lo guardai come un oggetto pericoloso.
Poi mi decisi:’Pronto?’
‘Sei Magda?’ ‘ era il nome di comodo che avevo dato alla mia amica.
‘Sì.’
‘Sei libera oggi alle cinque?’
‘Sì’ ‘ la mia risposta fu titubante, quasi incomprensibile.
‘Bene, allora, vieni in via’ al numero 42, il citofono è il 9, ti aspetto.’
‘Va bene.’
‘Ah, ti voglio vestita eccitante, da troia, anche la biancheria.’
‘Va bene.’

Giunta all’indirizzo che mi era stato dato, rimango con le mani serrate sul volante per qualche istante fissando le auto che scorrono come macchie grigie, con un turbinio di pensieri nella testa.
Non so quanto sarei rimasta lì, immobile, se un colpo di clacson lanciato da un automobilista, non mi avesse risvegliato.
Lascio la presa sul volate e prendo la borsetta e con un sospiro scendo dall’auto.
Premo il pulsante numero 9 e lui apre subito, quasi fosse rimasto in attesa dinanzi al citofono sino a quel momento.
Arrivata al piano vedo una porta socchiusa, la spingo ed entro.
Lui è lì, nell’ingresso, che mi aspetta, vestito con un accappatoio verde.
Deve avere pressappoco la mia età, capelli castani con qualche filo grigio, alto e ben piantato, un bell’uomo insomma.
Penso che per essere la prima volta ho avuto fortuna, poteva essere un vecchio laido!
‘Vieni.’ ‘ mi dice avviandosi nel corridoio.
Ormai il dado è tratto!
Lo seguo ondeggiando i fianchi sui tacchi.
Entriamo in una camera da letto:
‘Fatti vedere’ girati.’ ‘ mi ordina.
Faccio una piroetta sui tacchi.
‘Uuhhmm’ se proprio una bella figa’ di mio gusto’ tieni’ ‘ e sfila una busta dalla tasca.
Prendo la busta e i miei occhi stupefatti guardano un mazzetto di banconote da 50 euro.
‘Ti bastano?’ ‘ chiede lui.
Annuisco senza parlare.
Si ferma accanto al letto:’ Ora spogliati’ lentamente.’
Appoggio la borsa su una sedia e sbottono lentamente la giacca, la lascio cadere a terra e rimango con solo il reggiseno, da cui spuntano i capezzoli già turgidi e la gonna stretta.
‘Mi volevi così?’ ‘ domando maliziosa mentre le sue guance arrossate testimoniano la sua forte eccitazione.
‘Sì!’ ‘ risponde lui senza staccare gli occhi dai miei capezzoli.
Il gioco mi sta prendendo sempre più:’Cosa ne dici? ‘ domando abbozzando una sensuale piroetta.
‘Sei bellissima!’
‘Mi vuoi?’
‘E me lo domandi?’
‘Allora prendimi!’
Mi avvicino e lo spingo contro il letto sino a farlo sedere sul bordo, quindi mi pongo dinanzi a lui.
‘Spogliami!’ ‘ gli ordino, ormai completamente dentro alla mia parte di puttana.
Le sue mani si posano sui miei fianchi, quindi scivolano sulla gonna verso il sedere e mentre mi attrae verso di lui apre la chiusura.
La tira verso il basso ed io dimeno i fianchi per farla scivolare giù, quindi la scavalco rimanendo solo con l’intimo e le scarpe.
‘Sei bellissima!’
‘Me lo hai già detto’ spogliati!’
Sfila l’accappatoio ed è nudo in pochi istanti, mettendo in mostra un membro turgido di belle dimensioni.
‘Sono io che ti faccio questo effetto?’ ‘ domando fissando il pene eretto.
‘Sì!’
Senza dire altro le sue mani scorrono lungo le gambe salendo sino all’elastico del tanga, le dita lo afferrano, il suo viso si avvicina alla pelle del mio ventre e mi bacia, mentre lo tira verso il basso.
‘Hai un buon profumo!’ ‘ osserva lui
‘Accarezzami!’ ‘ lo invito.
Il tanga giace a terra, ai miei piedi, lo scavalco.
Sento il suo fiato sulle pelle del ventre, poi sul pube e quindi sulla pelle delle cosce.
Divarico le gambe fasciate dalle calze e spingo in avanti il pube, verso il suo viso, contro le sue labbra.
Le sue mani giocano con gli elastici del reggicalze, si spostano dietro per poi scendere sulle natiche e stringere con forza, proprio nel momento in cui la sua lingua tocca le mie labbra intime.
Ho un fremito, sento la figa inumidirsi, lui mugola un commento, quindi spinge con forza la lingua separando le labbra sino a scovare il clitoride.
Una fitta di piacere mi attraversa il ventre, seguita da un mio gemito; questo non era previsto!
Sento le mani scorrere sulla pelle, sulla schiena; comincio a respirare a fatica.
‘Non ti fermare!’ ‘ lo prego.
Lui non ne ha intenzione e lascia scorrere la lingua proprio dove sono più sensibile.
‘Mi piace’ continua!’ ‘ rantolo.
Lui porta una mano tra le mie gambe e, senza allontanare il viso, spinge un dito dentro di me affondandolo nei miei umori che ormai scorrono copiosi.
Mi apre lentamente poi ne infila un altro.
Sto godendo, le gambe mi tremano e devo poggiare le mani sulle sue spalle per non cadere.
Lentamente, una leccata dopo l’altra, un penetrazione delle dita dopo l’altra, il mio piacere sale, cresce inesorabile.
Lo spingo per le spalle e lo faccio sdraiare.
Mi ritrovo a cavallo del suo bacino, con la figa sopra il suo membro durissimo.
Lo sento dimenarsi, percepisco il suo tentativo di portarsi nella giusta posizione per prendermi.
‘Aspetta” – sussurro.
Scivolo indietro lasciando una scia umida sulle sue cosce, sinché ho a portata di mano il suo sesso svettante.
Lui è a gambe aperte ed il suo cazzo è marmoreo, mi abbasso e lo bacio delicatamente prima di salire con la lingua lungo l’asta sino alla punta che prendo tra le labbra.
Lo stuzzico senza toccarlo con le mani per qualche istante, quindi lo afferro, avvicino la bocca al suo sesso e lo ingoio.
Lo lavoro con la lingua e con le labbra, aspirando con forza ogni volta che lo lascio entrare quasi completamente in gola.
Non resiste a lungo, lo sento pulsare nella mano che lo stringe, lo sento inturgidirsi sempre di più, sinché lui mi prega:’Fermati’ o vengo!’
Lo lascio uscire dalla bocca ma non lo lascio.
‘Non vuoi?’ ‘ domando maliziosa
‘Non così!’ ‘ sospira lui
‘E’ come?’
‘Dentro di te!’
‘Come mi vuoi?’ ‘ domando mentre mi accoccolo sulle sue ginocchia.
Lui si solleva sul letto e si porta quasi seduto contro la testiera.
‘Così vienimi sopra!’
‘Mi vuoi guardare’ vuoi vedere bene questa donna mentre prende dentro il tuo cazzo!’ ‘ gli faccio notare.
‘Sì.’ ‘ ammette lui.
Allunga una mano sul tavolino e mi porge una bustina:’Prima mettimi questo.’
La apro ed estraggo il profilattico.
Con calma lo srotolo sull’asta fremente, poi lascio cadere un po’ di saliva sulla punta e la spando bene massaggiandolo.
‘Vieni ora’ ‘ mi prega.
Mi sistemo sopra di lui e rimango sollevata, con il glande mi massaggio le labbra desiderosa anch’io d’inghiottirlo.
‘Come vuoi che mi muovo?’ ‘ sospiro desiderosa di scendere ‘ ‘Come mi devo muovere’ sensuale, ispirata, da troia’?’
‘Come vuoi!’ ‘ rantola lui
Mi abbasso lentamente, il suo cazzo poderoso mi apre tutta, spingo verso il basso sino a prenderlo completamente dentro.
Il sentirmi così piena scatena un flusso di umori caldi all’interno della mia figa.
Rimango eretta con la schiena e mentre mi sgancio il reggiseno abbozzo un movimento delle anche e del bacino che faccio roteare sopra il suo pube.
Prendo a salire e scendere delicatamente lasciandolo uscire pochissimo da me, lo voglio sentire bene dentro.
Contraggo la muscolatura interna:’Va bene così?’ ‘ domando con la voce spezzata dal piacere.
‘Sei fantastica!’ ‘ rantola lui.
‘Toccami!’
Le sue mani si posano su di me, stringono il seno ne tormentano i capezzoli per poi scendere lungo il busto ed afferrarmi i fianchi.
Lo prendo completamente dentro e comincio ad ondulare il bacino; il mio movimento mi fa sentire il suo sesso completamente dentro ed il clitoride struscia contro il suo pube peloso.
‘Così’ Così!’ ‘ gemo in preda ad un piacere intenso.
Lui non parla più, non mi risponde, vedo il piacere sul suo viso, colgo in quella espressione anche la difficoltà che ha nel trattenersi.
‘Lasciati andare!’ ‘ lo invito ‘ ‘dai’ vieni’ riempimi”
Lui continua a non rispondere ma vedo i suoi lineamenti distendersi, ha gli occhi fissi sul mio seno ondeggiante, osserva il mio corpo che si agita su di lui e mi gode.
Lo sento spingere in alto il bacino, il suo cazzo, se possibile, si pianta più profondamente nel mio ventre mentre le sue gambe hanno delle contrazioni.
Lo vedo raggiungere l’orgasmo, i lineamenti del viso tirati, sento le pulsazioni del suo membro dentro di me.
Il suo orgasmo scatena anche il mio piacere:’Sììììì’ cosììì’ bravo, godi dentro di meeee” ‘ grido mentre inarco la schiena all’indietro e godo intensamente con lui mentre si svuota dentro di me.
Lo tengo dentro sino alla fine, sino a che anche le mie contrazioni di piacere non si calmano e sento il suo cazzo rilassarsi dentro di me.
Lenta e languida scivolo via da lui per lasciarmi cadere sul letto al suo fianco.
‘è tardi” ‘ mormoro.
‘Devi andare?’
‘Sì!’
‘Mi spiace” – risponde sincero ‘ ‘una come te è difficile da trovare, ne avrei fatta volentieri un’altra.’
‘Grazie.’ ‘ rispondo con un sorriso ‘ ‘Ma devo proprio andare.’
‘Comunque stai certa che ci rivedremo.’
Sorrido e lentamente mi porto sul bordo e lascio cadere giù le gambe mentre cerco con lo sguardo la biancheria.
Infilo nuovamente il tanga ed il reggiseno e mi rivesto.
Sulla porta lo saluto lanciandogli un bacio, senza dire niente ed esco.

P.S.
Fatemi sapere se le mie storie vi piacciono; m’interessano sempre i vostri giudizi, soprattutto se femminili.
Scrivetemi a magdaforever67@gmail.com

Magda la MILF ‘ Provo a riscattarmi

Salita in auto, fui assalita dal rimorso.
Come avevo potuto fare una cosa simile, io che ero sempre stata fedele a Paolo ed una madre esemplare per i miei figli; io ero andata a letto con un altro uomo e avevo pure goduto!!!
Il dolce languore che ancora mi pervadeva il ventre era la testimonianza del piacere provato.
Apro una piccola parentesi.
Sono sempre stata un tipo caldo, basta poco per farmi eccitare e bagnare; di questo è sempre stato consapevole Paolo, il quale una volta accortosi di questa mia sessualità spinta, già da fidanzati, ne ha approfittato a piene mani, per farmi fare tutto ciò che voleva.
Ed io non l’ho mai deluso, ne lui a me, mi ha sempre soddisfatta appieno, quando scopiamo mi fa raggiungere vette di piacere incredibili lasciandomi stremata e soddisfatta.
Un autobus che passava mi scosse dal mio torpore.
Lo sguardo mi corse alla borsa, la aprii e presi la busta.
Feci scivolare fuori i biglietti e automaticamente li contai.
Trecento euro!!!!
Wooww!!!
Una tale cifra per un’oretta di ‘lavoro’, ero esterrefatta, ma anche alquanto soddisfatta; mi venne subito un’idea: l’indomani era venerdì e Paolo tornava a casa, decisi che il sabato lo avrei portato fuori a cena, era da tanto che non ci facevamo più una seratina da soli.
L’idea attenuò un po’ il senso di rimorso che provavo per averlo tradito, accesi l’auto e partii verso casa.
La sera dopo a cena comunicai a mio marito la mia intenzione:
‘Sai non ti ho detto niente al telefono, ma ho trovato un lavoretto.’ ‘ m’inventai sul momento.
‘Ah sì? E che cos’è’ ‘ mi domandò curioso.
‘Laura, la mia amica, mi ha messo in contatto con uno studio di commercialisti i quali hanno molti rapporti con l’estero e avevano bisogno di qualcuno che sapesse scrivere lettere in inglese e così mi sono presentata, ho fatto una prova e loro sono rimasti soddisfatti; mi hanno dato subito un sacco di lavoro e un anticipo di 150 euro. E’ un lavoro part time e saltuario, ma meglio che niente.’ ‘ conclusi con un sorriso.
‘Ma è magnifico!’ ‘ esclamò soddisfatto ‘ ‘Finalmente una bella notizia.’
‘Sì, e domani per festeggiare t’invito a cena; è da tanto che non ci togliamo qualche soddisfazione.’
Detto fatto la sera dopo eravamo in camera a prepararci per la nostra serata.

Dopo la doccia, mi trucco con cura, voglio mettermi in tiro,questa sera voglio essere affascinante e sexy solo per il mio lui.
Scelgo con cura l’abbigliamento: intimo sexy con perizoma e reggiseno in pizzo nero. calze autoreggenti, una leggera camicetta ed una gonna non troppo corta, il tutto completato con scarpe dal tacco a spillo di 10 cm.
Completato il rito, mi guardo allo specchio e penso che sono ancora eccitante ed appetitosa, nonostante l’età.
Mio marito conferma questa mia idea:’Sei davvero una gran figa!’ – dice posizionandosi dietro di me, mentre mi bacia sul collo e mi accarezza il seno da sopra la camicetta ‘ ‘Ti scoperei qui, in piedi, tanto sei eccitante.’
Si appoggia a me facendomi sentire il cazzo duro tra le natiche.
Io rispondo a questa gradevole pressione, spingendo il culo contro la sua verga dura; la sua mano scende lungo mia gonna sollevandola con trasporto e raggiunge le mutandine dopo avermi sfiorato le cosce velate dalle calze; lì si sofferma e mi accarezza la figa da sopra il pizzo, saggiando quanto sia calda, poi insinuandosi sotto la stoffa pregiata fa scorrere le dita tra le grandi labbra che si inumidiscono per l’eccitazione.
‘Basta,’ ‘ gli dico con voce roca dall’eccitazione ‘ ‘se continui così non usciamo più.’
A malincuore si stacca da me e con grande dispiacere per quanto interrotto, ci decidiamo a partire.

Il ristorante che avevo scelto era un po’ fuori città, molto bello ed intimo.
La cena era stata magnifiga, il vino ottimo, l’ambiente eccitante.
Per tutta la sera Paolo mi aveva mangiato con gli occhi, non smetteva di farmi complimenti, di dirmi come ero bella ed eccitante e che era fiero di avere una donna come me.
Da parte mia io feci di tutto per tenerlo su di giri, con frasi sexy, mi chinavo mostrandogli i seni attraverso la scollatura della camicetta, volutamente lasciata con un bottone in più aperto, gli accarezzavo la gamba con il piede nudo’
Quando uscimmo, sia a causa del vino che delle nostre effusioni, eravamo tutti e due eccitati e allegri.

Durante il rientro a casa, parliamo e ridiamo di gusto, rievocando quanto accaduto durante la serata, sottolineando i momenti più eccitanti e le battute più sagaci.
Giunti in prossimità di un’area di sosta, mio marito rallenta e si ferma.
‘Perché ti fermi?’ ‘gli domando.
‘Devo fare pipì’ – risponde prontamente.
Si avvicina al perimetro dell’area e, in prossimità di un albero, scarica la sua vescica.
Dopo più o meno un minuto, sale di nuovo in macchina e mi chiede:
‘Che ne diresti se ti scopassi qui, adesso?’ ‘ e così dicendo allunga le sue mani verso di me, accarezzandomi con passione.
Sorpresa, ma eccitata, da questa richiesta, mi lascio accarezzare il seno e le cosce, evitando di rispondergli.
Le sue carezze si fanno più insistenti e la sua bocca si avvicina alla mia senza toccarla.
La sua lingua scorre sulle mie labbra provocandomi violente vibrazioni alla figa, che si inumidisce e comincia a secernere il suo dolce succo, poi si insinua dentro legandosi alla mia in un turbine di sensazioni.
‘E’ bello’ – gli sussurro sulle labbra, eccitata da quelle carezze e dalla sua lingua in bocca.
Lui continua a baciarmi, sfiorandomi la pelle delle cosce sopra le autoreggenti e lo string ormai bagnato dai miei umori.
‘E’ bello ma siamo al buio e ho un po’ paura’ – aggiungo mentre rispondo con tutto il mio corpo alle sue carezze.
‘Dai non farti pregare, lo sento che ti piace e che sei eccitata proprio perché questa situazione è strana’ – insiste infilando le sue dita sotto la stoffa e raggiungendo il mio grondante frutto.
La sua lingua sfiora il mio seno dopo aver sbottonato la camicetta; inizia a girare intorno al capezzolo che si erge imperioso.
Senza smettere un secondo di dedicarmi le sue attenzioni, preme il pulsante dello schienale che comincia ad abbassarsi.
Dentro di me sono combattuta tra l’eccitazione fortissima ed il timore di qualche brutto incontro.
Non ho però alcuna intenzione di interrompere la piacevolissima sensazione che provo un misto appunto, tra coinvolgente turbamento e paura.
‘Sei bellissima’ ‘ sussurra attaccato al mio seno che freme sotto la sua lingua.
‘Hhuumm!’ ‘ mugolo lasciandomi completamente andare.
Come se aspettasse questo mio momento di debolezza, le sue carezze diventano più decise.
Le sue dita si muovono sapientemente sulla clitoride, alternando scivolamenti tra le labbra ormai turgide e più che bagnate.
‘Non fermarti!’ ‘ bisbiglio in un alito di respiro affannoso.
Allungo la mano e stringo i suoi pantaloni all’altezza della patta.
Al contatto sento un cazzo duro come non sempre avevo sentito.
Le mie dita fanno scorrere la cerniera verso il basso, e si insinuano all’interno trovando le sue mutande tese ed il glande che fuoriesce già umido.
Slaccio completamente i pantaloni e infilo la mano afferrando il suo membro vibrante e bollente.
La sua mano sulla mia figa, stuzzica insistentemente la clitoride umida e turgida, poi due dita scendono tra le labbra grondanti, infilandosi dentro di me.
Sento una scossa che mi pervade tutto il corpo e la mia mano comincia un lento su e giù sul suo cazzo che sta esplodendo.
I movimenti della mia mano prendono a seguire quelli della sua che mi sta regalando un piacere violento e mi sta portando verso l’apice del piacere.
Non resistendo più, scavalca la zona del cambio e mi sale sopra calandosi i pantaloni; il suo cazzo è duro e con la punta scoperta e paonazza per l’eccitazione; con una mano continuo a masturbarlo, mentre con l’altra sposto il perizoma e lui scivola tra le mie cosce, raggiungendo le grandi labbra.
Lì si ferma e senza penetrarmi prende a leccarmi i seni e a farlo scivolare sulla mia figa su e giù, donandomi un piacere fortissimo.
‘Dammelo.’ – sussurro con trasporto ‘ ‘Scopami, mettilo dentro.
‘Non ancora,’ – risponde ‘ ‘voglio tu esploda per la voglia di averlo dentro di te!’
‘Non resisto più!’ – gli dico decisa ‘ ‘Scopami, voglio venire!!’
A questa mia preghiera si appoggia su di me e sento la sua cappella che si fa strada attraverso le labbra.
Sento la mia figa che si dilata per accoglierla e si contrae per il piacere regalandomi spasmi violenti.
‘Infilalo tutto, lo voglio tutto dentro’ ‘ lo prego, quasi gridando.
Ma lui niente, continua a restare nel mio vestibolo bollente, senza dare spinte decise per penetrarmi completamente.
Allora prendo l’iniziativa, lo prendo per le natiche e, preparandomi con il bacino, lo attiro verso di me mentre proietto il mio monte di venere verso la sua verga turgida.
Sento la sua carne dura dilatarmi e, aiutata dai miei umori che inondano le pareti della mia figa, penetrare violentemente dentro di me fino in fondo.
‘Finalmente tutto dentro!’ ‘ esulto ‘ ‘Muoviti lentamente ma senza farlo uscire troppo.’ ‘ aggiungo estasiata mentre lui inizia un va e vieni fantastico.
‘Sei un diavolo’ – mi sussurra nell’orecchio ‘ ‘Stasera sei scatenata! Ora non hai più paura vero?’
Mi scopa alla grande, il suo cazzo entra ed esce in modo deciso dalla mia figa regalandomi un intenso piacere e facendomi avvicinare velocemente all’orgasmo.
Lui si accorge che sto raggiungendo l’apice ed allora accelera, mi bacia i capezzoli diventati così duri che mi fanno male, le sue mani mi tengono per le natiche e mi attraggono verso la sua verga dura e tutta piantata nel mio corpo.
‘Dai spingi,’ – lo incito ‘ ‘è bellissimo, mi stai facendo impazzire!’ ‘ continuo super eccitata ‘ ‘Che cazzo magnifico che hai’ Sfondamiiii!!!’
Mi sta davvero sfondando, mi sta facendo svenire dal piacere mentre si muove avanti e indietro, ogni volta spingendolo sempre più dentro.
Sto per venire, il mio ventre è tutto un fremito ed il mio bacino si agita senza alcun ritegno.
‘Sborrami dentro, riempimi tuttaaaa!!!’ ‘ lo imploro.
Paolo, ormai prossimo a venire rantola:’Sììì’sto per schizzare.’
‘Vieni’dai ti prego vienimi dentro’ ‘ gli chiedo con trasporto.
Sento dentro la figa che la consistenza del suo membro cambia, si ingrossa ancora, vibra ed infine, mi sento inondata di una serie di spruzzi bollenti e violenti che mi fanno venire, scatenando un orgasmo parossistico.
Mentre l’orgasmo è al massimo, la mia bocca, reagendo a tanto piacere, si spalanca e le nostre urla di piacere si intrecciano nella notte tiepida.
Per alcuni minuti continuo a tenere il suo stupendo cazzo dentro di me, lo stringo con le contrazioni del mio orgasmo che sembra non finire mai.
Poi lentamente sento scemare dentro la figa la sua l’erezione, scivolare fuori mentre lui si adagia sul sedile accanto a me.
Mi è vicino e mi bacia teneramente, mentre mi accarezza i seni e le cosce, continuando a guardarmi con trasporto, incantato dal mio corpo appagato.
Dopo che mi sono ricomposta alla meglio, Paolo mi abbraccia stretta.
‘Ti amo’ – mi dice baciandomi con delicatezza.
‘Ti amo tantissimo anch’io.’ ‘ gli rispondo fissandolo intensamente, con gratitudine.

Mentre tornavamo a casa, Paolo non la smetteva di toccarmi, di accarezzarmi le cosce, d’infilarmi un dito dentro la fighetta piena della sua sborra, lo avvicinava al naso e l’odorava poi lo leccava.
‘Uuhhmm che buona che sei! Questa sera quando vieni a letto non ti lavare, voglio sentire ancora quest’odore di sesso che hai addosso, profumo di puttana, la mia puttana!’ ‘ mi disse, non immaginando nemmeno quanto fosse vicino alla verità.
Io lo lasciavo fare, anzi lo incoraggiavo muovendo il bacino e mugolando proprio come una puttana.
Sarà stato per il rimorso ma quella sera volevo farlo felice, dargli tutto, essere veramente la sua puttana.
Rientrati a casa ci dirigemmo subito verso la nostra camera.
Lui si spogliò subito e si mise a letto, io dopo una sommaria toilette lo raggiunsi.

Mi metto a letto e scivolo accanto a lui e lo trovo già lancia in resta.
‘Wooww’!!! ‘ esclamo ‘ ‘Ma stasera sei proprio in forma, insaziabile!!!’
‘Sei tu che mi fai quest’effetto; sei così bella, mi ecciti da morire.’
Ci allacciamo in un lungo e appassionato bacio, mentre io afferro la sua dura sbarra e comincio un lento su e giù.
Mi stacco dalle sue labbra, scivolo sotto le lenzuola, gli afferro l’asta con la destra, appoggio le mie labbra alla punta della sua cappella e comincio a prenderglielo in bocca.
Con le labbra finisco di scappellarlo, nel frattempo roteo la lingua intorno alla sua bella cappella, bella calda e già bagnata di liquido.
Gliela lecco e pulisco bene, ha ancora il sapore dei nostri orgasmi precedenti.
Le sua mani scendono e si insinuano tra i miei capelli, stacco la bocca dalla cappella, gli alzo l’uccello e con la lingua comincio a scendere fin verso le palle, poi risalgo lentamente, alternando pressioni leggere e altre dure.
Alterno mani e bocca su suo cazzo e sento che lui sta godendo, il suo respiro è affannoso.
Io, nel frattempo, sono diventata un lago, fremo dalla voglia.
Mentre lo spompino comincio a toccarmela, muovo le dita all’esterno del mio sesso, entro un poco e mi tocco la clitoride, poi lentamente incomincio ad infilare due dita nella mia figa aperta e grondante di umori.
Paolo, intanto, ha scostato le lenzuola e mi guarda estasiato.
Io continuo a spompinarlo, poi, in modo che veda bene, con indice e anulare allargo le mie grandi labbra e mi penetro col medio, soffermandomi sulla clitoride’sto morendo di piacere, ora se non mi fotte subito scoppio!!!
‘Lo vuoi dentro, vero? Vuoi che ti faccia godere!’ ‘ mi fa lui che ha intuito il mio desiderio.
‘Sì amore, voglio che tu mi fotta!’ ‘ rispondo staccandomi un attimo dal suo cazzo.
Lui si solleva e con un solo movimento mi butta sul letto di schiena.
Mi alza le gambe e affonda il viso sulla mia figa.
Comincia a leccarla percorrendo con la lingua il solco avanti e indietro, poi si sofferma e gioca un po’ col mio sesso’ sentire il suo respiro caldo sulla mia figa bagnata mi manda in estasi!
Ecco che entra con la punta! Mi sta fottendo con la lingua!
Io non capisco più nulla, mi inarco gettando indietro la testa ed emettendo gemiti di godimento, mentre le mie gambe cercano appiglio sulla sua schiena per andargli incontro.
‘Basta amore, mettimelo dentro!’
‘Non è così che si fa!’ ‘ mi fa, interrompendo per un attimo il suo lavoro di lingua ‘ ‘Mi devi implorare! Devi pregare di volerlo!’ – e ricomincia a leccarmela.
Io sto impazzendo: ‘Ti prego amore, fottimi! Mettimelo dentro tutto! Lo voglio, ti prego lo voglio! Ti imploro, trattami come una puttana, fammi quello che vuoi ma mettimelo dentro!’
‘Brava, così si fa!’ ‘ si solleva sulle ginocchia, mi gira a pancia sotto e si butta su di me.
Sento il suo cazzo premere cercando l’ingresso e grazie alla mia figa già bella bagnata infila la sua verga fino in fondo in un colpo solo.
Lancio un gridolino di dolore, ma grazie al suo lavoro di lingua ed alla mia eccitazione il suo cazzo non trova tanta resistenza ed il piacere prende il sopravvento.
Prende a scoparmi come un forsennato, sento il suo respiro affannoso, i suoi gemiti; mi eccita sentire il suono di godimento di un maschio!
Per fortuna che entrambi i nostri figli hanno le stanze dall’altra parte dell’appartamento!!!
Allargo le gambe in modo da aprirmi il più possibile, lui avanza ancora in modo tale da arrivare a sbattere le sue palle contro la mia figa.
Lo sento sbattere contro di me, che goduria! Comincio a lanciare dei gridolini di piacere, sto godendo come una porca!!!
Tiro indietro la testa e Paolo non se lo fa ripetere due volte, mi afferra i capelli e con violenza mi tira verso di lui.
Io mi appoggio sulle ginocchia in modo tale da mettermi a pecorina. Mi lascia i capelli , mi afferra per la spalla e comincia a spingere più forte.
‘E’ così che ti piace vero? Dimmi che lo vuoi! Dimmi che vuoi ti venga dentro!’
‘Sì, sì amore, così, fottimi sventrami, ma soprattutto riempimi col tuo sperma! Vienimi dentro! Sono la tua puttanaaaa’ ‘ il grido mi esce dalle labbra mentre l’orgasmo mi travolge e godo in modo incredibile!!!
‘Si troia, puttana è questo che vuoi ed ora ti sistemo io.’ ‘ lo sento rantolare.
Si ferma, nella nebbia del godimento sento il cazzo che esce dalla figa e si poggia tra le mie natiche.
Lentamente lo sento farsi strada dentro di me dilatando lo stretto pertugio e grazie alla quantità di umori di cui è pregno ed alla mia rilassatezza dovuta all’orgasmo, non incontra nessuna resistenza.
‘Porco mi stai sfondando il culo’ ‘ riesco a rantolare.
‘Mi tratti da porco quando tu sei una cagna in calore??? Vuoi che lo tolgo? ‘ mi fa’ lui di rimando.
‘Nooo mettilo bene in fondo, allargami, rompimi il culo’Sì, dai sodomizzami’ti voglio’inculami a fondo’ ‘ lo incito girando la testa per guardarlo.
‘Non ti preoccupare’non avrai niente da lamentarti mia bella puttana’tieni prendilo tutto’fino in fondo.’
E con una spinta poderosa mi penetra fino alle palle.
Quando, si ritrova con il pube che struscia contro le mie natiche e con l’uccello che mi riempie l’intestino, si ferma in quella posizione per qualche istante.
Il mio ano si adatta subito a quella ingombrante presenza e con il cazzo di Paolo profondamente piantato dentro ricomincio a godere da matti.
Prende ad incularmi con colpi lenti ma profondi come a volermi veramente allargare il buchetto.
‘Ti voglio aprire il culo’sfondarti’ – mi grida nell’orecchio.
‘Sì, dai fallo’non aspetto altro’sfondami’fammi godere’ ancora più forte, voglio che mi rompi il culo per tutta la notte’ ‘ gli urlo di rimando.
Ondate di piacere mi avvolgono, partendo dal culo per esplodere nella testa.
Lui riprende a muoversi dentro di me, si stende sulla mia schiena e tenendomi stretta a lui mi afferra i seni e ne pizzica i capezzoli inevitabilmente duri per l’eccitazione.
‘Dai cara prendilo tutto’ sììììì che culo morbido e burroso che haiiiiii’te lo voglio sfondare.”
‘Vai, fallo, infilamelo tutto’voglio sentirti in fondo al culo’sfondami’ – lo incito.
Gli affondi diventano più possenti e sento il cazzo espandersi nel mio intestino.
“OOhhh ohh che duro che sei, mi spacchi’ sìììì’sì spaccami il culo’inculami tutta’mi fai morire’ sìììì’ sto godendo col culo’ sbattimi’riempimi”
‘AAHHH’hai un culo favoloso’caldo e morbido’ sto’ per venire’adesso, aspetta, ecco, arriva…’ – e la sborra calda comincia ad invadermi l’intestino’ e veniamo insieme.
Mi sento allagare’sento caldo fino all’utero’continua a riempirmi del suo liquido bollente’sto godendo e l’orgasmo mi riesplode dentro moltiplicato per cento’più caldo’più lungo.
Si scarica dentro di me stendendosi sulla mia schiena e mordendomi una spalla’ mi sembra che l’orgasmo duri un’eternità.
Mi lascio andare distrutta sul letto e restiamo lì, l’uno sopra l’altra a riprendere fiato.
Lo sento sfilarsi da me e stendersi al mio fianco.
Mi giro verso di lui.
Lui mi guarda stanco ma estasiato.
‘Cazzo mi hai sfinito, mi hai scopata come non mai!’ ‘ gli dico con un sorriso.
‘Tu mi hai sfinito Nora, sei proprio una gran puttana, la mia puttana!!!’

P.S.
Fatemi sapere se le mie storie vi piacciono; m’interessano sempre i vostri giudizi, soprattutto se femminili.
Scrivetemi a magdaforever67@gmail.com

Magda la MILF ‘ 4^ Chi ci prova ci riprova

Mi sembra impensabile!
Mi guardo allo specchio, mentre prendo l’intimo di seta, fumo di Londra, che ho scelto da indossare e che ho già riposto piegato sul letto.
Mi siedo sul bordo, infilo le calze, anch’esse grigie, puntando il piede, facendo scivolare e frusciare il sottile nylon sulla pelle fino a che la balza in pizzo arriva alla parte alta della coscia e le aggancio al reggicalze.
Poi tocca al reggiseno a balconcino; la mezza coppa solleva e mette in evidenza i seni, lasciando scoperti i capezzoli.
Indosso le scarpe, sandali neri allacciati alla caviglia, con i tacchi alti dieci centimetri, infilo il piede e il mio metro e sessantacinque diventa magicamente dieci cm in più.
Per ultimo indosso il perizoma, sopra il reggicalze, così è più facile toglierlo.
Mi sento un’ altra, mentre ravvivo i capelli, mi specchio ancora e quasi non mi riconosco più.
Sopra indosso un semplice abito a tubino appena sopra il ginocchio, prendo un soprabito leggero ed eccomi pronta per svolgere il mio ruolo di bella di giorno.

Il lunedì mattina successivo al nostro week end di sesso e amore, Paolo venne come al solito a salutarmi prima di partire per un’altra settimana di lavoro.
Io ero ancora a letto, lui mi baciò e a fior di labbra mi disse:
‘Sei stata fantastica, mi hai fatto passare un fine settimana meraviglioso. Ti amo Nora, resta sempre con me, sii sempre la mia puttanella.’ ‘ un altro bacio e via.
Le sue parole risvegliarono in me i sensi di colpa per come lo avevo tradito, però, mi dicevo, se abbiamo passato tre giorni così belli è stato anche grazie al fatto che ce l’eravamo potuto permettere con i soldi che io mi ero guadagnata.
E così per tutta la mattina a rigirare questi pensieri.
Nel primo pomeriggio, ero ancora persa nelle mie considerazioni, quando squillò il telefonino:
‘Ciao cara come va?’ ‘ era Laura la mia amica ‘ ‘E come è andata la tua prima volta?’
‘Mah’ ‘ risposi ‘ ‘credo che sia andata bene, almeno per lui (tacqui sul fatto che anch’io avevo goduto alla grande). Io, invece, non faccio altro che ripensarci e struggermi con i sensi di colpa.’
‘E perché? Di cosa ti ritieni responsabile? E’ stata una botta e via, senza coinvolgimenti e poi lo hai fatto per aiutare la tua famiglia.’
E così via a parlare per una mezzora con lei che voleva farmi superare i sensi di colpa ed io che cercavo di sostenere il contrario.
‘Va bene’ ‘ concluse alla fine ‘ ‘sei tu che devi decidere, ma riflettici bene. Ciao.’
Due giorni dopo quando arrivò la seconda telefonata avevo riflettuto ed accettai il nuovo incontro.
Quella volta l’appuntamento era al bar di un centro commerciale un po’ fuori città.
Parcheggiai l’auto nel sotterraneo e salii ai piani.
Mi aveva detto che sarebbe stato seduto al bar con un piccolo portatile ed una copia della Stampa sul tavolo.
Mentre avvicinavo al bar lo notai subito, chino sul computer, forse a lavorare ed il giornale a fianco.
Per essere sicura presi il cellulare e rifeci il numero da cui mi aveva chiamato.
Quando lo vidi rispondere mi avvicinai:
‘Buongiorno,’ ‘ dissi ‘ ‘io sono Magda.’
Educatamente si alzò e stringendomi la mano si presentò:’Piacere, Carlo. Si accomodi prego.’
Ci siamo seduti, mi ha invitato a prendere un caffè, ed abbiamo cominciato a parlare.
Mentre parlavamo lo osservavo: sulla quarantina, capelli corti con un ottimo taglio, completo grigio su misura, forse con un accenno di pancetta, ma per il resto sembrava in ottima forma.
Mi raccontò che sua moglie, Caterina, era morta di cancro circa due anni prima e lui non era ancora riuscito a rifarsi una vita e come fosse difficile per lui vivere da solo.
Abbiamo passato al bar una buona mezzora, poi io ho guardato l’orologio con impazienza.
Lui si è alzato:’Andiamo?’
L’ho seguito nel parcheggio.
‘Andiamo con la mia o con la tua? ‘ mi domandò.
‘Con tutte e due; vai avanti che io ti seguo.’ ‘ meglio essere prudenti ed avere l’auto a portata di mano.
Dopo circa un quarto d’ora ci fermammo in un motel lungo la statale, di quelli senza reception, dove le chiavi delle stanze si prendono ad uno sportello con la carta di credito.
Lui prese una stanza e con un gesto mi fece segno di seguirlo all’interno.

Mi fa passare per salire al piano superiore.
‘Sai che hai proprio un bel culo’ ‘ mi dice all’improvviso mentre mi segue salendo le scale – ‘bello, rotondo e carnoso, proprio come piace a me.’
‘Forse troppo grande’ ‘ ribatto io ridendo.
‘E’ bellissimo così, e penso che dev’essere una meraviglia essere in mezzo a queste belle chiappe’ – e allunga una mano a carezzarmi il didietro.
“Ma su dai, arriviamo prima in camera.”
Arriviamo al piano, apre una porta e mi fa entrare.
Come siamo dentro lo sento avvicinarsi, le sue mani mi prendono alle spalle e mi struscia il pacco tra le natiche’è grosso e duro.
Una strana sensazione mi assale e comincia a battermi forte il cuore mentre mi giro verso di lui.
Abbasso lo sguardo e lo guardo proprio lì, tra le di gambe, il gonfiore dei pantaloni è evidente, si è già eccitato’ per me’ per il mio corpo’ solo a guardare le mie natiche!
“Non lo so cosa mi è preso… ma ora ho una voglia matta di te !!” – m’incalza.
“Va bene mettiamoci a l'” – non riesco a finire la frase che arriva il suo bacio sulle labbra.
Lo allontano, con gentilezza: “No, non così, i baci non sono compresi.’ ‘ e mi allontano da lui dirigendomi verso il letto.
Lui non desiste, posa delicatamente le mani sulle mie spalle, mi fa girare, mi tira verso di lui e mi bacia di nuovo.
Mi stacco da lui spingendolo per le spalle.
Lui mi attira, di nuovo, a sé.
I nostri volti e le nostre labbra si sfiorano senza baciarsi, la sua mano solleva il vestito, si poggia sulla mia coscia, appena sopra il bordo della calza, con una lenta carezza comincia a risalire verso l’inguine.
Ci sa fare!
Il mio corpo reagisce con un fremito di piacere alla carezza, diventa morbido e le mie gambe si aprono; le dita della sua mano ne approfittano e raggiungono il tessuto dello string, trovandolo già umido a conferma dell’eccitazione che sta avendo il sopravvento in me.
Mi aggrappo alle sue spalle e spingo in avanti il bacino offrendomi a lui.
La sua mano scosta il bordo dello string e prende a carezzare il monte di venere, la rada peluria e poi le lisce, gonfie ed umide labbra della mia figa.
Dopo avermi ben lisciato le grandi labbra e la clitoride, infila un dito nella figa, ormai allagata’poi un altro e’entra ed esce più volte facendomi gemere di piacere.
Adesso sono tremendamente eccitata.
‘Sei fantastica! Ti stai bagnando tutta! Non stai fingendo!’ ‘ esclama sorpreso, le labbra affondate nell’incavo del mio collo.
Poi si stacca da me, mi prende per la mano e si avvicina al letto.
Non ho il coraggio di ammetterlo a me stessa, ma adesso lo voglio, sono tremendamente eccitata e ho una gran voglia di scopare.
Si siede sul letto e resta a guardarmi.
Io, in mi sbottono l’abito, lo lascio scivolare a terra e mi metto davanti a lui con l’intimo, le calze e le scarpe col tacco alto.
Lo guardo, guardo la sua patta e vedo chiaramente i suoi pantaloni muoversi sotto la spinta del cazzo.
Lui non riesce più a staccarmi gli occhi di dosso, lo vedo che impazzisce per me, resta così per un lunghissimo istante poi sorride e mi sussurra: “Sei bella!!!”
Le sue mani prendono a muoversi sul mio corpo, mi toccano, mi scoprono; mi accarezza il seno, il sesso, mi palpa il culo, facendo salire la mia eccitazione.
Mi abbassa le coppe del reggiseno e inizia a tormentare i capezzoli con la lingua, li prende tra le labbra e li succhia come un bambino; intanto il mio sesso si è scaldato e cola caldi umori.
Mi fa stendere sul letto e comincia a disegnare ghirigori con la lingua che scivola lungo il mio corpo, sempre più in basso, fino ad infilare la testa tra le mie gambe.
Con un dito scosta il cavallo dello string’ sento il suo fiato caldo sulla fessura.
Per un attimo penso che non dovrei permettergli un gesto così intimo, ma quando la sua lingua percorre le grandi labbra e si ferma sulla clitoride inturgidita, ho un brivido, inarco la schiena e schiaccio il pube contro il suo viso.
Quando la sua lingua s’infila nel mio sesso mi esce un urletto di piacere, gli prendo la testa e la spingo tra le mie gambe ormai spalancate.
Mi piace da morire!
Il mio respiro diventa affannoso e quando un suo dito si intrufola dentro di me sento crescere il piacere e l’orgasmo che si avvicina.
Gli accarezzo la testa, incoraggiandolo e lui mi ubriaca di piacere sempre di più, ad ogni leccata.
Sono al limite mentre grido: ‘Sìììì’non ti fermare’ oraaa’ sto godendooooooo” ‘ e sento l’orgasmo esplodere ovunque, nel sesso, nelle gambe, nei capezzoli che lui ora stringe furiosamente con le mani.
Quando i tremiti dell’orgasmo si placano, sono illanguidita, scivolo lentamente giù dal letto e lo faccio stendere.
M’inginocchio davanti a lui, sul letto, gli apro i pantaloni e gli estraggo il cazzo duro e fremente dalle mutande.
Ha un bel cazzo, non molto grosso, ma lungo e duro, liscio, con una punta affusolata che ora è di un bel color purpureo.
Comincio a leccargli la cappella, scivolando poi con la lingua su tutta l’asta.
“Succhialo, ingoialo bene.’ ‘ mi sussurra lui.
A questa magiche, arrapanti parole, apro le labbra e ingoio il cazzo, duro come un sasso, che comincia a gocciolare dalla punta.
Lo faccio arrivare fino in gola, due o tre su e giù poi riprendo bene a leccargli e succhiargli la cappella.
“Che brava che sei’ sei proprio una gran succhiatrice’ siii, succhiami bene il cazzo.’
Mi rinfilo il bastone e giù fino in gola, quasi a soffocare; è buono, lo succhio forte mentre con una mano gli massaggio le palle gonfie.
Sento le sue gambe che tremano:’Tra poco mi scarica un litro di sborra in gola’ ‘ penso.
E invece no!!!
Mi sfila l’asta dalla bocca , mi prende per le spalle e mi fa stendere accanto a lui.
‘Vieni’ ‘ mi dice ‘ ‘mettiamoci più comodi’.
Si alza ed in un attimo si libera dei vestiti per poi stendersi accanto a me, su di me
Riprende a baciarmi su tutto il corpo, mentre le sue mani esperte mi spogliano del reggiseno e mi sfilano lo string,lasciandomi nuda con le calze e le scarpe.
‘Queste te le lascio, mi eccitano da morire e poi ti fanno ancora più bella!’ ‘ mi dice con un sorriso.
Mi cinge alla vita e riprende a baciarmi i seni, succhiandone con forza i capezzoli, duri come chiodi.
Parto di nuovo per il paradiso! Sono arrapata da impazzire, ora potrebbe farmi fare qualunque cosa.
Con uno sforzo lo faccio scivolare accanto a me e gli monto sopra, gli bacio il petto, scendendo giù lungo il ventre fino a incontrare il suo glande gonfio che prendo tra le labbra con desiderio.
l suo sapore di maschio mi inebria e sento l’irresistibile bisogno di farlo godere nella mia bocca.
Mi guarda rapito e mi porge un preservativo; capisco che è arrivato il momento che vuole prendermi.
Glielo infilo con movimenti rapidi, poi lo succhio avidamente per lubrificarlo, mentre le sue mani mi carezzano i capelli.
Lo sento ansimare, mi prende per le spalle e mi spinge sul letto, seguendomi nel movimento.
“Sei una delle donne più attraente e più eccitante che abbia mai conosciuto!” – mi dice.
Mi viene fra le gambe divaricate’ mi accarezza la figa con la mano’poi prende in mano il suo membro’ il suo sguardo è quello di chi si accinge a penetrare una donna per scoparla fino alla morte.
Lo sento ruotare il sesso con la mano strusciandolo contro le grandi labbra in un movimento che mi toglie il respiro.
Sono completamente stordita dall’eccitazione’passo le mani attorno al suo collo, lo attiro a me e avvicinando le labbra al suo orecchio riesco a dirgli: “Scopami’sbattimi forte fammi godere’ e non sto fingendo.”
Non se lo fa ripetere, la sua cappella separa le mie labbra e entra dentro piano piano.
Sento il glande entrare in me assieme ad alcuni centimetri di cazzo, poi quando lo spinge dentro interamente mi sento quasi mancare per il piacere: duro, lungo, maschio, proprio quello che mi ci voleva.
Inizia a scoparmi con foga ed io lo seguo con i movimenti del bacino, impaziente di godere e di farlo godere dentro di me.
“Dai scopami’ fammi godere’ non ne posso più … ” – lo incito, tenendolo per le spalle contratte per il forte piacere.
Sento che l’orgasmo sta avvicinandosi di nuovo e che sta per travolgermi.
Lui lo avverte e ne approfitta per affondare completamente dentro di me con un unico, lungo, deciso movimento di reni.
Sento la punta del suo pene spingere dolorosamente sul collo del mio utero.
“Ancora! Ancora! Ancora!” ‘ gli grido, e lui: “Sei stupenda, che donna che sei, è un piacere scoparti!”.
Ora il mio viso è stravolto dalle emozioni che provo: ho gli occhi chiusi e la bocca socchiusa per il godimento.
Adesso non m’importa minimamente di Paolo, ora so solo che voglio che quest’uomo mi faccia godere, non desidero altro che raggiungere un orgasmo intenso, violento.
Sollevo le gambe e le stringo attorno alla sua vita e lo faccio penetrare a fondo, lasciandomi andare senza più inibizioni, ho perso ogni controllo ed ogni remora.
Spinto dal mio atteggiamento, lui prende a muoversi con sempre maggior impeto, affondando completamente il suo robusto membro nel mio ventre.
E’ quello che voglio’ mi piace’ godo nel sentirlo dentro di me’ godo anche delle fitte di dolore che provo quando il glande cozza contro la cervice’ sospiro e mugolo di piacere eccitandolo ancora di più.
La mia figa è piena di umori caldi, sono così bagnata che una parte scivola fuori ogni volta che lui tira via il cazzo, per poi rinfilarmi con più forza, provocando un osceno ed eccitante rumore dei nostri bacini che si scontrano e di sciacquio dentro il mio foro bollente.
‘Eccoooo… ssiiii… più forte adesso… più forte’ ‘ grido ‘ ‘siiiiiii… cossssììì… vengoooo… vengoooo’hhhoooooo…’ ‘ urlo.
Un orgasmo fortissimo, travolgente sale dal ventre al mio cervello ed esplode, mentre dalla figa una colata di umori esce, bagnando il letto.
Mi accascio sotto di lui e per un attimo penso addirittura di svenire.
Credo che anche lui non abbia più tanto da resistere; i sui movimenti si fanno via via più veloci, violenti e profondi, mi scopa forte.
Poi lo sento sussultare, un verso strozzato’ si ferma’ e con una smorfia esce dalla mia figa bollente.
Tenendomi per le spalle, dolcemente mi fa voltare’mi solleva sulle ginocchia e mi piega in avanti: ‘Voglio prenderti da dietro’ – mi sussurra all’orecchio.
Ha una resistenza eccezionale!!!
Mi fa allargare le gambe ed il suo cazzo ritorna a farsi strada nella mia figa fradicia e spalancata per l’orgasmo; la sua penetrazione è accompagnata da un mio lungo gemito di godimento e di soddisfazione.
Comincia a pomparmi da dietro aggrappandosi alle tette e pizzicandomi i capezzoli turgidi di desiderio.
E’ bello, colpi lenti regolari, mi riempie bene fino in fondo, lo sento fino all’utero.
All’improvviso si ferma, col cazzo affondato completamente dentro di me.
Provo a muovermi io ma lui mi ferma.
‘Buona’ ‘ mi dice all’orecchio ‘ ‘ voglio goderti per bene’ aspetta.’
Lentamente estrae il pene fino alla punta, per poi riprendere la sua corsa dentro il mio ventre.
Quando, alla fine, il suo pube struscia contro le mie natiche e l’uccello mi riempie tutta, si ferma ancora in quella posizione per qualche istante.
Continua con questo movimento estenuante per un po’, facendomi impazzire di piacere; il mio ventre ricomincia a fremere, mentre sento avvicinarsi un altro orgasmo.
Riprende a muoversi dentro di me tenendomi stretta a lui, afferrandomi i seni, facendo roteare tra le dita i capezzoli inevitabilmente duri per l’eccitazione.
Il suo ritmo diventa più veloce: ‘Dai bella prendilo tutto’ siiiiiiii che figa magnifica che haiiiiii’ avevo ragione sei una donna meravigliosa!!!”
‘Siiii !! dai cosi’.sfondami ‘aprimi tutta ” – sento le tue palle sbattere contro la figa ‘ ‘che bello’ fammi godere!!!!’ ‘ lo incito.
‘AAHH’Sìììì’adesso te lo do fino in fondo’Eehhh ‘porca’tieni prendilo tuttoooo”
Mi pompa per diversi minuti, rompendomi e facendomi perdere la ragione dal godimento.
Poi sento il suo cazzo espandersi nel mio ventre: “Adesso, aspetta, ecco, arrivooo’ godooo.’ .
Lo sento fremere dentro di me e questo scatena il mio orgasmo; sento caldo’ tutto il mio corpo trema.
Ci accasciamo esausti sul letto.
I minuti successivi trascorrono nel silenzio più assoluto rotto solo dal nostro respiro affannato.
Lui è ancora steso sulla mia schiena e sento il suo cazzo che pulsa ancora dentro di me.
Poi si alza prende la giacca e va in bagno.
Quando torna sono ancora sdraiata, illanguidita dal piacere provato.
Si avvicina e mi allunga un rotolo di biglietti:
‘Tieni, te li sei meritati. E’ la prima volta che una’ come dire, non vorrei offenderti’ una donna del mestiere mi fa godere così e soprattutto gode con me senza fingere. Sei stata fantastica, stai certa che ti richiamerò.’
Non replico ma gli sorrido grata; se sapesse che avrei pagato io per godere come ho goduto!
Mi alzo dal letto e mi dirigo verso il bagno.
Mi guardo allo specchio; ho il viso stanco ma appagato dal godimento.
Entro lentamente nella doccia; l’acqua calda mi toglie di dosso l’odore di sesso, ma non il dolce languore che pervade il mio ventre.

P.S.
Fatemi sapere se le mie storie vi piacciono; m’interessano sempre i vostri giudizi, soprattutto se femminili.
Scrivetemi a magdaforever67@gmail.com

Magda la MILF ‘ 5^ Il Regalo

Con questo racconto inizio una serie di avventure, a volte strane, altre eccitanti, che mi sono capitate da quando, un anno e mezzo fa, ho cominciato la mia doppia vita di ‘bella di giorno’.
Erano passati, ormai, più di due mesi dalla mia prima avventura extra ed io avevo cominciato a prenderci gusto; avere delle avventure con uomini diversi mi eccitava ed in più il denaro che guadagnavo aiutava in modo non indifferente a tirare avanti.
Durante quei due mesi avevo fatto sesso con cinque o sei, ora non ricordo bene, uomini diversi e con un paio di loro, tra cui Carlo (vds Chi ci prova ci riprova), anche più volte.
E’ vero che non con tutti era stato soddisfacente per me, diverse volte non ero riuscita a godere, vuoi per loro incapacità vuoi perché non provavo niente nei loro confronti.
Paolo era sempre convinto che io lavorassi per uno studio commercialista per tenere la corrispondenza con l’estero ed a me andava bene così; amavo mio marito e benché lo sapessi di larghe vedute in fatto sessuale, non avevo intenzione di rischiare di rovinare il nostro rapporto, ma volevo anche continuare la mia attività.
Devo dire che da quando mi ero dedicata a questi incontri extraconiugali, anche i rapporti tra noi due erano cambiati; io ero più disinibita, più audace nei nostri rapporti, m’inventavo sempre qualcosa di nuovo sulla base delle esperienze fatte e Paolo apprezzava enormemente questo mio cambiamento.
In poche parole avevo dato un calcio alla mia vita passata, alla routine quotidiana ed avevo deciso di riprendermi la mia vita, il mio tempo, i miei spazi.
Tanto per cominciare avevo cominciato a vestirmi con molta più cura, molto più trendy e sensuale, lasciando nell’armadio i vestiti anonimi e indossando quelli che mettevano in risalto il mio corpo che anonimo non lo è stato mai, curando ogni dettaglio dall’intimo al trucco in particolare.
Avevo cambiato anche alcuni modi di comportarmi; ad esempio nel modo di salire e scendere dall’auto; avevo iniziato a farlo in modo provocante ed ogni volta avvertivo gli occhi degli uomini che mi scrutavano morbosamente le gambe e tutto ciò che offrivo alla loro vista con ricercata malizia.
Tutto ciò oltre a regalarmi piacevoli sensazioni, aumentava la mia autostima
Era finalmente arrivata la primavera ed una mattina ero andata a fare shopping all’abituale centro commerciale.
Avevo indossato autoreggenti bianche con trame a disegni geometrici molto attraenti, stivaletti alla caviglia ed un abitino a fantasie pastello, leggero e svasato, che mi copriva fin a circa due dita sopra al ginocchio e che lasciava intravedere il mio seno, sostenuto da un balconcino bianco, attraverso l’ampia scollatura.
Al centro commerciale avevo parcheggiato nel sotterraneo ed ero andata a fare shopping.
Dopo due ore ero tornata alla mia auto, avevo caricato le buste sul sedile posteriore e nel farlo dovevo aver donato un’ampia visione del mio posteriore a chi fosse interessato a guardare; ma ero sola!
Mi ero poi ricordata che dovevo acquistare anche altre cose, avevo quindi richiuso l’auto e ero tornata al supermercato.
Al mio ritorno avevo preso posto nell’auto con il solito gioco di gambe, abbassato il finestrino, acceso la radio ed infilato la chiave, quando avevo notato un foglietto infilato nel tergicristallo.
Pensai all’avviso di una multa o a qualcosa del genere e ero scesa.
Preso il foglietto cominciai a leggere:
‘Ciao, le tue gambe e il tuo didietro sono le cose più belle che ho visto oggi. Se la tua voce è come le gambe, sei perfetta. Se vuoi chiamami al 347” , o se vuoi raggiungimi, sono nel SUV grigio parcheggiato a fianco della tua auto. Ti aspetto!’
Un brivido piacevole mi aveva percorso la schiena facendomi accapponare la pelle, sbirciai, con la coda dell’occhio e vidi la presenza dell’auto grigia accanto a me.
I vetri scuri impedivano la visuale all’interno del mezzo; ero osservata senza poter osservare!
Rientrai nell’auto, sicura che gli occhi del misterioso adulatore fossero puntati su di me a divorare ogni parte del mio corpo e che, considerata l’altezza del suo mezzo poteva osservare comodamente ogni mio movimento.
Decisi di giocare un po’ con lui.
Con molta cura ho accentuato la malizia con cui, ormai, ero solita scoprire le gambe quando mi sedevo al posto di guida ed il vestito era risalito su più del solito scoprendo la coscia fino al bordo delle calze.
Seduta nell’auto restai per un po’ indecisa sul da farsi con in mano quel foglietto, poi d’impulso presi il cellulare dalla borsa e nascosto l’identificativo inviai un sms a quel numero:’Ti piace solo guardare o sai fare anche qualcos’altro?’
Dopo poco la risposta:’Tu cosa vorresti fare?’
La mia indole,ormai da puttana rispose:’Dipende da te, da quanto offri.’
Risposta:’Cosa intendi dire?’
Io:’Che tutto dipende da quanto sei disposto a pagare.’ ‘ ormai era fatta gli avevo fatto capire che ero disposta a fare sesso a pagamento!
Mentre attendevo la risposta con un movimento impercettibile mi girai leggermente divaricando le cosce e mettendo in vista uno spicchio del mio perizoma bianco, mentre con la mano sinistra presi ad accarezzarmi languidamente la gamba scivolando nell’interno.
La risposta fu l’abbassarsi del finestrino dell’auto accanto a me.
Un uomo si sporse con in mano due biglietti da 50 euro.
‘Possono bastare?’

Scendo dalla mia auto, apro lo sportello dell’altra ed entro sedendomi sul sedile di pelle nera.
La mia audace incoscienza di prima si è ora tramutata in imbarazzo.
Non dico più una parola, me ne sto seduta con le gambe unite, serrate e le mani fredde ed umide di sudore strette fra esse; ‘Forse ho osato troppo’ – penso.
Nel sedermi non avevo fatto caso che il vestito si era quasi completamente tirato su lasciandomi le gambe completamente scoperte con la balza delle autoreggenti ben in vista.
Gli occhi bassi, non avevo idea di chi mi fosse seduto a fianco: bello, brutto, interessante, anonimo, scialbo, simpatico, antipatico, percepivo solo la sua presenza e questo mi turba positivamente.
Lui prende a parlare, ma io non lo ascolto, alla fine percepisco solo :’ Ma che hai ora? Non parli più? Non dici proprio niente?’
Poi lo sento avvicinarsi e la sua mano s’intrufola nella scollatura del vestito e mi accarezza il seno che ha una reazione spontanea, il capezzolo si inturgidisce prepotentemente e avverto tutto il calore di quella mano delicata.
L’altra mano scende ad accarezzarmi le gambe, stringe le mie mani fredde, poi scivola sotto e si insinua fra le cosce serrate, affonda e distende le dita a palpeggiarmi.
‘Fai come quando eri nella tua auto, apri le gambe!’ mi dice in un soffio.
Non so cosa mi stia succedendo, sono sempre più rigida, per fortuna il mio corteggiatore non desiste anzi, diventa audace, la sua mano fra le cosce si muove delicatamente per allargarmele e alla fine cedo e le gambe si lasciano divaricare consentendo alla sua mano di scivolare più su, fino a sfiorarmi il perizoma, poi la mano ricopre il pube, lo tasta, lo preme, lo massaggia delicatamente provocandomi un dolce turbamento, mentre la figa comincia ad inumidirsi.
La mano scostato il tessuto sfiora con le dita le labbra della figa:’Meno male che la tua fighetta parla per te, è già umida!’ ‘ è vero anch’io ora avverto di essere umida.
La mano si ritrae ed io resto immobile, solo che ora ho le cosce aperte e le mani congiunte sul perizoma.
Con la coda dell’occhio, vedo le sue mani che armeggiano con la cintura e la cerniera dei pantaloni.
‘Sono sicuro che questo ti ridarà il dono della voce, farà parlare la tua bocca, anzi la farà cantare!’
Lo tira fuori, teso, lucido, né piccolo, né grande, è un cazzo come tanti altri che oscilla dondolato dalla mano.
La sua mano mi accarezza i capelli e spinge la mia testa verso il basso in un gesto inequivocabile.
Mi lascio andare, sempre più in basso, sono costretta a piegarmi per assecondare quella spinta, le mie mani cercano un appoggio mentre vado incontro a quell’oscuro oggetto del desiderio.
Ce l’ho sulle labbra, la mano continua a spingere:
‘ Su adesso, da brava, succhiami il cazzo per bene, puttana!’
Puttana? Ma chi si crede di essere questo stronzo!
Però tutto sommato, gli ho chiesto dei soldi, sono salita in macchina con lui ed ora sono con le labbra ad un centimetro dalla punta del suo cazzo, tutti i torti non li ha.
Quindi apro la bocca e avvolgo fra le mie labbra, giusto la sua punta rossa.
‘Succhialo dai! Fammi un bel pompino, fammi venire in bocca, dai succhia!’
Adesso lo sto succhiando, sto succhiando il cazzo a questo stronzo proprietario di un SUV grigio, nel parcheggio di un centro commerciale nel viavai di frettolosi clienti, senza neanche sapere chi è e come si chiama.
Sto succhiando e basta, ho la bocca piena.
La mano spinge in giù la testa e il cazzo invade la mia bocca.
La mia bocca è piena, piena di cazzo e le labbra ne accompagnano l’invasione.
‘Sì, così, brava, hai visto che sai usare la bocca? Dai prendilo tutto, tutto in bocca. Me lo sentivo che ci sapevi fare, che eri una brava pompinara?’
Perché gli uomini appena le labbra sfiorano il loro cazzo diventano porci e volgari?
Pompinara? Beh è vero! Ce l’ho tutto in bocca, fino alla gola e lo spompino, lo succhio proprio come una brava pompinara.
Da come si agita e da come delira, capisco che gli piace, gli sto facendo un gran pompino, da urlo!
Devo però,anche confessare che lo sto succhiando con piacere e non per dovere e più continuo più mi piace succhiarglielo.
La sua mano lascia la testa e scivola lungo la schiena ed arriva a stringere e palpare il culo che vista la posizione che ho preso, è completamente allo scoperto.
‘ Sìì dai, così, continua, fammi sborrare, succhialo fino in fondo, svuotami le palle, si così brava, ohhh sììì!’
Ora è lui che muove il bacino spingendomi il cazzo fino in fondo, mentre io con una mano gli stringo i coglioni.
L’altra sua mano e fra le mie chiappe, spinge sul buchetto, palpa, strizza e schiaffeggia ogni tanto le mie natiche carnose.
‘Uuhhmm, hai anche un culo da favola, bello carnoso, sodo e con un forellino morbido, morbido! Uuhhmm’ sììì’ continua cosììì’
Accelero il ritmo del pompino, mi aiuto con una mano segandolo, lo sento irrigidirsi, gonfiarsi tra le labbra.
Le sue parole sono una litania convulsa:’Sììì, daiiii, cosìììì’ ancoraaa, mi fai morire’Ora ora sto’. Sto’. Sto’. Ohhhh’ sìììì’vengoo!!!’ ‘ ed un fiume di sborra mi invade la bocca, sulla lingua, in gola e guidato dalle mie contrazioni scivola giù, finendomi nello stomaco.
Ho succhiato il cazzo di uno sconosciuto ed ho ingoiato in un sol colpo la sua sborra e mi è proprio piaciuto!
In questa mia nuova vita scopro che mi piace fare cose che non mi sarei mai sognata prima, come fare pompini a sconosciuti e farmi riempire di sborra appiccicosa e calda.
Dopo le ultime contrazioni del suo bacino, mi sollevo, respiro, la mia bocca ha il sapore del suo sperma
‘Meravigliosa! Hai la bocca fatta per pompini, faresti sborrare anche un cadavere! Appena ti ho visto ho capito subito quello che sarebbe successo tra noi!! Sei una puttanella di gran classe!!’.
Mi rimetto seduta sul sedile, discinta, mi appoggio allo schienale, senza tanti pensieri godendomi solo il momento.
Lui si sporge verso di me, mi tira fuori un seno e lo bacia avidamente strizzandomi il capezzolo fra le labbra.
Si sposta al margine del sedile, mi guarda i nostri occhi si scrutano fittamente.
‘Sei bella. Non mi sazierei mai di te!’ Guarda senza fare nulla mi ecciti da morire! Me lo hai fatto diventare di nuovo duro! Guarda!’ – e mi ostenta il suo cazzo di nuovo in completa erezione.
Lo allontano e rimetto al suo posto il seno:
‘Per oggi può bastare.’ ‘ dico frettolosa e apro la portiera per scendere.
Lui resta interdetto, poi: ‘Ehi, ed i soldi?’ ‘ mi fa agitando i due biglietti da cinquanta.
Mi volto:’ Oggi è il tuo giorno fortunato, puoi tenerli, ti ho fatto un regalo.’ ‘ gli dico sorridendo.
Salgo sulla mia auto, accendo il motore e mentre sto per partire sento bussare al finestrino.
Abbasso un poco il vetro:’Non so nemmeno il tuo nome. Come faccio a ritrovarti?’
‘Magda, mi chiamo Magda. Ho il numero del tuo telefonino, fra poco ti farò uno squillo, se vuoi richiamami a quel numero. Ma la prossima volta non ci saranno regali.’ ‘ ingrano la marcia e parto.

P.S.
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Magda la MILF ‘ 6^ Laura

Quel giorno Laura, la mia amica, mi aveva invitata a pranzo ed avevamo deciso di passare il pomeriggio assieme per poter spettegolare un po’.
Laura è proprio una bella donna: di qualche anno più giovane di me, alta una decina di centimetri di più, biondina sul rossiccio, una spruzzatina di efelidi sul viso delizioso che gli danno l’aria di eterna ragazzina, un paio di occhialini da intellettuale ed un corpo da sballo, una seconda abbondante di seno, un culetto da far impazzire chiunque e due gambe lunghe e toniche, scolpite da anni di danza.
Da due anni divorziata, non ha più avuto relazioni fisse; ci siamo conosciute per caso in un istituto di bellezza tre anni fa, lei era giusto separata e da allora siamo diventate amiche.
Come avrete capito, anche lei arrotonda gli alimenti che le passa il suo ex marito, allo stesso modo ed è lei che mi ha introdotto nel giro.
Dopo aver mangiato eravamo comodamente sedute sul divano a prendere il caffè e a chiacchierare.
Laura era curiosa di sapere delle mie avventure da quando avevo cominciato a fare la bella vita e senza pensarci sopra cominciai a raccontarle delle mie esperienze.
Lei ne fu subito incuriosita e mi tempestò di domande finché fui costretta a raccontarle tutto nei minimi particolari.
Sapevo quanto Laura fosse sensibile a questi racconti, e mentre narravo con dovizia di particolari la vedevo agitarsi sul divano, sospirare, accavallare continuamente le gambe, accarezzarsi i fianchi e le ginocchia, finché ad un certo punto sbottò: “Oddio … Mi fai venire addosso una roba … Una voglia…” e intanto si tirava su la gonna per accarezzarsi l’interno delle cosce.

Mentre parlo la vedo agitarsi sul divano, scivola verso di me, si avvicina e con naturalezza mi da un bacio, sulla guancia prima e poi a sfiorare le labbra.
“Lasciati pure andare, cara,” ‘ mi dice – “tanto siamo tra di noi, no?”
Il suo alito caldo sulle mie labbra mi turba, la sua mano scende sulla mia coscia e comincia una lenta carezza, arrivata al ginocchio prende a risalire, ma questa volta sotto la gonna.
‘A che gioco sta giocando?’ ‘ penso.
Non riesco a concentrarmi su questo pensiero che sento la mano che sale sull’interno delle mie cosce; sale, sale delicata, sfiorando la pelle e facendomi venire i brividi.
‘Non ti dispiace, vero?’ – bisbiglia, come se dovessi solo affermare che sì, mi piace.
‘Cosa stai cercando di fare?’ – sussurro evitando di risponderle ” Non si scherza con queste cose.’ ‘ dico in un soffio a voce bassa credendo di dissuaderla e di farle comprendere che non è il caso di continuare.
‘Non ho affatto intenzione di scherzare’ ‘ sospira e posa le sue labbra sulle mie.
Il bacio mi coglie di sorpresa e, inaspettatamente, socchiudo le labbra per ricevere la sua lingua guizzante.
Ci scambiamo un bacio profondo mentre la sua mano raggiunge la mia intimità dove trova lo slip già umido di desiderio.
Sto andando fuori di testa, le sue carezze mi fanno bagnare come e più di un cazzo in erezione, non riesco più a connettere, mi manca il fiato.
‘Sei molto bella’ ed eccitante’ ‘ mi sussurra a fior di labbra mentre la sua mano continua a giocare sotto il tessuto.
Adesso sono veramente eccitata:”Continua, ti prego…” dico con voce roca e socchiudendo gli occhi.
Lei riprende a baciarmi mentre continua ad accarezzare la mia vulva eccitata.
Dopo qualche secondo la sua mano risale sulla mia e l’accarezza delicatamente, poi la prende e lentamente l’accompagna verso il suo inguine fino ad appoggiarla sulle sue minuscole mutandine.
Sento i suoi peli contro le dita ed il calore che emana il suo ventre mi dissuade dal ritrarla.
Ho la sua figa pulsante sotto i miei polpastrelli; per un solo attimo rimango immobile a gustare questo elettrizzante contatto; poi comincio a giocare con i peli e le mutandine fino ad insinuarmi dentro e sfiorare le sue labbra umide e bollenti.
‘Vieni’ ‘ mi sussurra alzandosi e prendendomi per mano.
Arrivati alla sua camera da letto, si gira e si mette di fronte a me.
Lentamente abbassa la chiusura dell’abito e lo lascia scivolare a terra, uscendone poi con un movimento aggraziato, infila le dita nell’elastico delle minuscole mutandine e con un solo movimento le abbassa e le sfila.
Non posso fare a meno di non guardala.
Il mio sguardo vaga sulle sue spalle, sui seni pieni e tondi, sul ventre leggermente bombato, sul cespuglietto dorato e si perde sulle lunghe gambe.
‘Sei bellissima’ ‘ è la prima frase che mi esce di bocca.
‘Non hai nulla di cui essere invidiosa’ ‘ mi dice avvicinandosi e porta la sua mano sul mio seno soppesandone consistenza e dimensione – ‘Anche tu hai un corpo magnifico’
Le sue mani cominciano a giocare con i bottoni della mia camicetta e non so come, perdendo il senso dello spazio e del tempo ci ritroviamo sul suo letto nude.
Le nostre mani iniziano a farsi audaci, cominciamo ad accarezzarci, sento le sue tette premute contro le mie, i suoi capezzoli che diventano duri e mi viene voglia di succhiarli.
Ho perso completamente la testa ed ogni remora!
Prendo a baciarla cominciando dal collo, scendo sulle spalle, sul suo petto, sempre più giù fino ad arrivare a prendere in bocca un capezzolo.
Inizio a leccarlo ed a succhiarlo e la sento ansimare sempre più velocemente.
Il suo seno è sodo e morbido allo stesso tempo, i suoi capezzoli sono così turgidi che, sotto le mie labbra e la mia lingua, sembra debbano esplodere.
‘Anch’io ho voglia di assaggiarti.’ ‘ mi dice ansimando.
Mi fa stendere ed un attimo dopo le sue labbra sono sulla mia pelle; la sua lingua morbida sembra scottarmi ogni volta che mi sfiora,
Le sue mani scendono dove non avrei mai sperato, il mio corpo è ormai in preda agli spasmi di piacere, sono senza controllo, totalmente dipendente dalle sue labbra e dalle mani e mentre le sue dita cercano la mia fessura ormai fradicia e cominciano a masturbarmi delicatamente, la sua bocca si posa sulla mia e le nostre lingue cominciano a danzare.
Oramai sono sconvolta, l’eccitazione è alle stelle, lei si stacca da me, si porta verso i piedi del letto e inforca le mie gambe con le sue, in modo che le nostre fighe siano a contatto; non so come si sia mossa o cosa abbia fatto di particolare, so solo che dopo pochi secondi sono prossima all’orgasmo.
‘Ooohhh’ sìììì” ‘ comincio ad urlare ‘ ‘Sììì’ cosììì’non ti fermare’vengoooo!’ ‘ e parto letteralmente per un orgasmo dirompente.
Le sensazioni sono fortissime e provo qualcosa di molto prossimo allo svenimento.
Quando mi riprendo l’attiro a me e la bacio piena di riconoscenza.
Le nostre labbra s’incollano e le nostre lingue s’intrecciano.
Intanto le mie mani scendono fino ai suoi fianchi snelli, inizio ad accarezzarle le gambe, risalgo sempre più su con delicatezza fino ad arrivare a sfiorare la sua peluria.
Raccolgo tutto il mio coraggio e due dita si intrufolano tra le sue cosce e raggiungono le sue labbra turgide e bagnate, un momento di pausa poi scivolano dentro lei.
è una sensazione stupenda e sento che è tutta bagnata per l’eccitazione.
Inizio ad accarezzarla sempre più forte, sempre di più, le mie mani sembrano impazzite e continuano a muoversi.
Quando dedico maggiori attenzioni alla sua clitoride turgida, si irrigidisce e prende a dimenarsi senza freni.
Intanto sono scesa sul suo seno ed ho preso a succhiare le punte dure come chiodi e continuo a succhiare i suoi capezzoli fino a che, con un grido a stento soffocato la sento raggiungere l’orgasmo ed i suoi umori caldi m’inondano la mano, mentre il suo corpo è scosso da un tremore incontrollato.
Siamo entrambe sfinite ed incredule, restiamo immobili, abbracciate per una mezzoretta, per recuperare.

Quando tornai a casa ero ancora sbalordita di quanto era successo.
E’ vero che provare l’amore saffico era sempre stata una delle mie fantasie segrete, ma non avevo mai avuto ne l’occasione, ne il coraggio di realizzarla.
Ed ora l’avevo fatto, incredibile!
Nel giro di poco tempo mi ero trasformata completamente!

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Magda la MILF ‘ 7^ L’Anziano!!!

Erano ormai quasi sei mesi che mi ero dedicata al mio ‘nuovo lavoro’ il quale oltre ad avermi trasformata come donna, aveva avuto delle ottime ripercussioni anche sulla mia vita famigliare;
Mio marito Paolo, era diventato affettuoso e premuroso, oltre a non perdere occasione per saltarmi addosso, mi diceva che ero cambiata, che aveva sempre voglia di me, mi chiamava la sua puttanella preferita e ogni occasione era buona per scoparmi.
La situazione economica era migliorata notevolmente con le mie entrate e tutti eravamo più rilassati.
Insomma le cose avevano preso la giusta piega ed io ero felice ed intanto mi divertivo.
Un giorno era quasi l’ora di pranzo ricevetti una telefonata sul cellulare personale.
‘Buongiorno parlo con Magda?’
‘Si’ ‘ risposi.
‘Gradirei incontrarla nel pomeriggio, se lei è disponibile.’
‘Sono disponibile, verso le tre può andare bene, dove?’
‘Perfetto. Conosce l’hotel’? Chieda del signor’, il portiere la farà salire.’
‘D’accordo,; alle tre allora.’
Verso le due, dopo che i miei figli erano usciti per incontrare i loro amici, cominciai a prepararmi.
Faceva già caldo, quindi presi una doccia, un velo di profumo su tutto il corpo e poi indossai un intimo molto semplice, reggiseno a balconcino, che mi lasciva scoperti i capezzoli e tanga di pizzo neri, niente calze.
Dall’armadio presi tailleur nero leggero e lo indossai direttamente sull’intimo, scarpe scollate con tacco alto e via ero pronta.
Salii in macchina ed inforcai degli occhiali da sole, forse un po’ troppo grandi per il mio viso; mentre mi piegavo per infilare la chiave d’avviamento, sotto la giacca del tailleur i capezzoli sfregarono deliziosamente sulla stoffa e si inturgidirono provocandomi un sottile piacere.
Le scarpe col tacco alto mi costringevano ad una posizione del piede alla quale ormai mi ero abituata e questo mi ricordava che non ero più Nora ma Magda.
Misi in moto e mi diressi all’appuntamento.
Il sole del primo pomeriggio scaldava molto, chiusi i finestrini ed accesi il clima, mi specchiai nel retrovisore per controllare la pettinatura; i capelli neri contornavano un volto irriconoscibile con quegli occhiali, però l’eccitazione che avevo dentro era sempre la stessa, la stessa che ultimamente mi aveva guidato in tutte le mie follie.
Arrivai all’hotel e chiesi del signor’, il portiere mi sorrise e m’indicò una stanza al terzo piano.
Bussai e una voce mi disse di entrare.
Dentro mi guardai attorno; anche se non era un hotel a 4 stelle la stanza era piacevolmente arredata e davanti alla porta troneggiava un grande letto.
‘Ecco’ ‘ pensai ‘ ‘prima o poi doveva capitare.’
Fino ad allora ero stata fortunata, tutti i miei clienti erano stati abbastanza giovani, gradevoli, alcuni anche abbastanza belli, ora davanti a me, seduto sul letto, c’era un signore dall’aria distinta, ma che doveva avere più di sessantanni, capelli lunghi e argentei, il viso rugoso era dominato da un grosso naso, gli occhi sormontati da sopracciglia cespugliose anch’esse bianche e quando si alzò in piedi per venirmi incontro il suo ventre sporgeva abbondantemente da sopra la cintura.
Il mio primo pensiero fu d’inventare una scusa e di andarmene, ma poi mi dissi:’ Hai scelto tu di vivere questa vita, quindi devi accettare anche quello di non bello che c’è, non può andare sempre bene.’

Mi viene incontro sorridendo e allunga la mano: ‘Piacere, io mi chiamo Alberto.’
‘Piacere, Magda.’ ‘ rispondo prendendo la sua mano.
Nonostante l’aspetto la sua stretta di mano è salda e asciutta.
‘Prego si accomodi.’ ‘ e con un gesto della mano mi indica la stanza ‘ ‘Vuole bere qualcosa?’
‘No, grazie.’ ‘rispondo, mentre penso:’Almeno è gentile.’
‘Allora possiamo cominciare.’ – e mi porge una busta.
Sbircio dentro e vedo che il mazzetto che è dentro è più spesso che d’abitudine.
‘Certo, cosa vuole? ‘ dico mentre faccio scivolare la busta nella borsa e mi tolgo gli occhiali.
‘Si spogli.’ – mi fa levandosi la giacca e le scarpe e sdraiandosi sul letto.
Mi avvicino di qualche passo mentre slaccio la giacca quindi la apro.
I suoi occhi si fissano sui capezzoli nudi e dritti sopra il reggiseno, appoggio la giacca sulla poltrona, apro la chiusura della gonna e la lascio scivolare lungo le gambe, quindi la scavalco.
Lui mi fissa, studia il mio corpo, mentre mi avvicino al letto, attirato dal seno e dai fianchi, sussurra qualche complimento sul mio aspetto.
Quando sono vicina, si solleva sul letto e prendendomi per i fianchi mi attira a se per baciarmi i capezzoli.
Lo lascio fare e quando il suo viso scende e si avvicina al pube divarico le gambe, mostrandogli la mia fighetta coperta dal sottile tessuto del tanga.
Le sue mani scivolano sui fianchi e raggiungono i glutei, li stringe e spinge la faccia sul mio monte di venere.
Sento il suo fiato caldo che attraversa il tessuto e mi accarezza la clitoride e s’insinua tra le labbra, allora divarico ancora un po’ più le gambe.
Inizio ad agitarmi, muovo il pube in modo sensuale stimolata dalle anche sensazioni piacevoli che inizio a provare; sarà anziano ma ci sa fare!
‘Sei bella’ ‘ mi dice con la voce soffocata tra le mie cosce.
Mi accarezza le gambe, poi le sue mani risalgono su lungo il corpo per arrivare a sfiorare i seni, prende i capezzoli tra le dita e li fa ruotare dolcemente; chiudo gli occhi per meglio assaporare le sue carezze.
‘Ora basta,’ ‘ fa staccandosi da me e sdraiandosi di nuovo sul letto ‘ vieni qui e spogliami.’
Ci rimango un po’ male, ma faccio ciò che mi chiede.
Mi metto a cavallo su di lui e prendo a sbottonargli la camicia, sotto non porta nulla ed il suo petto è ricoperto da una peluria grigia.
Passo poi ai pantaloni che faccio scivolare sulle gambe fino a sfilarli.
‘Anche le calze.’ ‘ chiede.
Gliele tolgo; ora rimane solo l’ultimo indumento.
Indossa un paio di boxer neri sotto i quali intravedo un bel rigonfiamento.
Infilo le dita nell’elastico e lo abbasso fino a mezza coscia e’ rimango di sasso.
Davanti a me si para un membro come non ne ho mai visti!!!
E’ semi-eretto, ma anche così farà almeno venti centimetri per una larghezza maggiore del mio polso, il glande, completamente scappellato, arriva già quasi a mezza coscia e il tutto è completato da una borsa di testicoli enorme ricoperta di peli grigi.
Lui si accorge del mio stupore:’ Ti piace? Ne hai mai visti così? ‘ mi chiede sorridendo.
Rimango senza parole, mentre continuo a fissare quel monumento riesco solo a scuotere la testa negativamente.
‘Sai,’ ‘ continua ‘ ‘io vado con le puttane perché mia moglie si rifiuta di fare sesso con me, dice che le faccio troppo male ed anche con le prostitute non tutte accettano di prenderlo. E tu?’
Non rispondo, allungo una mano e lo prendo; non riesco a chiudere le dita attorno!!!
Comincio un lento su e giù e il membro comincia ad indurirsi nella mia mano.
‘Leccamelo un po’ prima di mettertelo dentro.’
Avvicino il viso al mostro, da vicino è ancora più impressionante, avvicino la punta alle labbra e comincio a leccargli la cappella, scivolando poi con la lingua su tutta l’asta.
“Succhialo, ingoialo bene.’- mi domanda lui.
Piego la testa di lato e prendo tra le labbra il cazzone che s’indurisce sempre più.
Faccio fatica a prenderlo in bocca, e’ troppo grosso, così riprendo bene a leccargli e succhiargli la cappellona!!!
“Che brava che sei’ sei proprio una gran succhiatrice’ siii, succhiami bene il cazzo.’
Continuo a succhiare la punta e a masturbarlo con la mano, intanto quel maneggiare e succhiare quel magico bastone sta producendo i suoi effetti anche su di me; sento che mi sto bagnando ed un sordo piacere mi prende al ventre.
‘Succhia cara, preparalo bene, che poi ti faccio morire di goduria.’
A questa magiche, arrapanti parole, apro la bocca per ingoiare il cazzo che comincia a gocciolare dalla punta, con uno sforzo mi infilo il bastone in gola fino quasi a soffocare, e’ buono, lo succhio forte mentre con una mano gli massaggio le palle gonfie.
Ora sono veramente arrapata , la mia figa si è bagnata, penso che ora potrebbe farmi fare qualunque cosa, sarei disposta anche a farmi sfondare da quel palo enorme.
Intanto la sua erezione ha raggiunto quasi il massimo ed ora stringo in mano un membro ricoperto da un tessuto di vene scure e gonfie’un vero mostro e di una discreta durezza, nonostante l’età!!!
Lo sto insalivando per bene, quando sento le sue mani che mi prendono alle spalle e mi separano dolcemente dal suo bel giocattolo di carne.
‘Basta ora’ – mi fa ‘ ‘altrimenti mi fai venire così ed ho troppa voglia di prenderti.’
Allunga una mano al comodino dove sono i preservativi e ne scarta uno:
‘Mettimelo.’
Gli sorrido e allargando al massimo il profilattico comincio ad infilarlo aiutandomi con la bocca.
Per quanto lo stiri riesco a coprire soltanto due terzi del quel suo meraviglioso cazzo!!!
‘Vieni ora,’ ‘ mi dice sorreggendosi l’asta con una mano ‘ ‘all’inizio fai da sola, per abituarti, non voglio farti male, poi quando sarai pronta me lo dirai.’
Salgo su di lui e mentre lui lo tiene dritto mi abbasso lentamente.
Sento la punta che preme sulle grandi labbra, allungo le mani, le apro per facilitargli l’ingresso e come per riflesso la mia figa emette un getto di umori.
Mi abbasso un poco e la cappella entra, allarga le mie ninfe, ancora un po’ e una buona parte del membro scivola dentro di me, abbastanza facilmente grazie alla mia abbondante lubrificazione.
Mi sento allargare le carni’mi ritiro un po” poi giù e più della metà entra’lo sento toccare il fondo della vagina’sono piena come non mai.
‘Sei buona’calda’stretta” – mi sussurra mentre mi prende per i fianchi.
Il sentirmi riempita in questo modo scatena la mia libidine.
Inizio a salire e scendere su questo palo di carne, una scarica elettrica mi percorre la schiena ed il piacere s’impossessa di me e la mia figa comincia a pulsare.
Mi lascio andare e m’impalo completamente su di lui, trattengo il respiro e mi sento quasi mancare per il piacere, lo sento duro, grosso, maschio, proprio quello che ci vuole per la mia figa impazzita.
Il piacere mi monta alla testa stordendomi, lui se ne accorge e ne approfitta; con un solo movimento mi allaccia ai fianchi e mi rovescia sotto di lui, per poi affondare completamente dentro di me con un unico, lungo, deciso movimento di reni.
Sento la punta del suo pene spingere dolorosamente sul collo del mio utero, ma sento anche il piacere salire e che l’orgasmo sta avvicinandosi.
Lui si accorge del mio godimento e accelera i movimenti.
Ho il ventre in fiamme, sto godendo.
Pianto le unghie sulle sue spalle, lo attiro a me, sollevo le gambe le allaccio alle sue reni, per favorire meglio la penetrazione.e prendo a rispondere col bacino ai suoi colpi.
Spinto dal mio atteggiamento, lui prende a muoversi con sempre maggior impeto, affondando completamente il suo robusto membro nel mio ventre.
E’ quello che voglio’ mi piace’ godo nel sentirmi il ventre così pieno’ godo anche delle fitte di dolore che provo quando il glande cozza contro la cervice’ sospiro e mugolo di piacere eccitandolo ancora di più.
Il suo cazzo mi sta facendo morire di piacere… la mia figa è piena di umori caldi, sono così bagnata che una parte scivola fuori ogni volta che lui tira via il cazzo, per poi rinfilarmi con più forza, provocando un osceno ed eccitante rumore di sciacquio dentro il mio foro bollente.
‘Eccoooo… ssiiii… più forte adesso… più forte’ ‘ grido ‘ ‘siiiiiii… cossssììì… vengoooo… vengoooo’hhhoooooo…’ ‘ urlo – ‘Che bellooo’non ti fermare’sììì, cosììì’è troppo belloooo”.
E lui non si ferma, mi scopa possente, lo sento arrivare in gola’e parto.
Un orgasmo fortissimo mi sommerge, travolgente sale dal ventre al cervello ed esplode, mentre dalla figa una colata di umori esce, bagnando il letto.
Perdo la coscienza del presente, esiste solo questo bel cazzone che mi riempie e continua a scoparmi; il piacere è troppo grande, gli orgasmi si susseguono uno dopo l’altro.
Poi arriva il suo momento, accelera la cadenza, mi prende un seno con la mano e lo stringe, i suoi movimenti diventano disordinati, lo vedo irrigidirsi, rovescia gli occhi e’viene.
‘Uuuggghhh’ ‘ ruggisce ‘ ‘vengooo” ‘ e si scarica in me.
Tendo il ventre verso di lui per farmi penetrare a fondo, sento gli spasmi del suo godimento spandersi sulle pareti vaginali, immagino quelle grosse palle che si stanno svuotando nel mio ventre e il tutto rilancia nuovamente il mio orgasmo.
‘Sììì’vieniììì’svuotati in me’riempimi la figa” – urlo piantandogli le unghie nelle braccia.
Quando riprendo coscienza del presente, lui è steso su di me, ancora profondamente piantato nel mio ventre, il suo membro ha perso di consistenza, ma mi riempie ancora completamente.
Si solleva e si sfila da me per distendersi al mio fianco; si toglie il preservativo e appoggia il cazzo striato di secrezioni biancastre alla mia coscia, mentre con una mano avvolge il mio seno accarezzandolo.
Metto le gambe fuori dal letto e mi alzo per dirigermi in bagno.
Ho le reni doloranti; mi ha proprio spossata!!!
Quando torno lui si è già rivestito, infila la giacca e estrae il portafogli.
‘Tieni’ ‘ mi dice, porgendomi due biglietti da cento ‘ ‘Te li sei proprio meritati, non avevo mai conosciuto una come te; stai tranquilla che ci rivedremo ancora’ se vuoi.’
‘Certo.’ ‘ rispondo sorridendo e prendendo il denaro ‘ ‘Anche per me è stato molto piacevole, te ne sarai accorto.’
Aspetta che io mi rivesta ed usciamo insieme dalla stanza.
Alla faccia della terza età!!!!

P.S.
Fatemi sapere se le mie storie vi piacciono; m’interessano sempre i vostri giudizi, soprattutto se femminili.
Scrivetemi a magdaforever67@gmail.com
Magda la MILF ‘ 8^ Due Amici

Dopo un certo periodo di tempo che ci si frequenta, con alcuni ‘clienti abituali’ s’instaura un rapporto diverso, non sentimentale, ma più intimo, una sorta di amicizia.
In particolare con due, dopo che erano mesi che ci frequentavamo, avevo stretto un legame veramente solido: Carlo (vi ricordate? era stato il mio secondo uomo nella storia ‘Chi ci prova ci riprova’), il quale, come ho saputo in seguito, ha 42 anni, è vedovo da tre anni, dirige una catena di negozi d’informatica, vive a Bologna ma spesso è in viaggio per controllare i vari centri della catena ed ogni quindici venti giorni capita nella mia città ed ogni volta, da allora, non manca di chiamarmi per incontrarsi con me
Il secondo è Francesco (il giovane che avevo spompinato nel parcheggio del centro commerciale), lui è molto più giovane, sui 35 anni, vive nella mia città, suo padre gli ha lasciato una fabbrica di ceramiche ed un discreto patrimonio, scapolo impenitente, abita in una villa un po’ fuori città con la madre.
Dopo la nostra avventura nel parcheggio, mi ha richiamato dopo due giorni e mi ha dato appuntamento in un agriturismo di campagna dove abbiamo passato tre ore di puro sesso e godimento per entrambi e da quel giorno non passa settimana che non voglia incontrarmi.
Come dicevo con questi due uomini, dopo circa un anno di frequentazione si è instaurato un rapporto quasi di amicizia e di conoscenza molto intima e con loro mi lascio andare molto più che con tutti gli altri.
Un giorno avevo appuntamento con Carlo nel solito albergo di lusso, in una cittadina vicina alla mia, che era diventato il luogo abituale per i nostri incontri.

Come entriamo in camera, invece di abbracciarmi e cominciare a spogliarmi, come è solito fare, si ferma in mezzo alla stanza, mi guarda dritto negli occhi ed estrae una busta dalla tasca.
Noto che non è la solita busta con il mio ‘compenso’, questa è lunga e sottile, me la porge:
‘Guarda’ ‘ mi dice.
Apro la busta e ne estraggo due fogli stampati; li apro, sono delle analisi di laboratorio!!!
‘Allora?’ ‘ gli chiedo stupita.
‘Sono delle analisi che mi sono fatto fare; leggi sono sano come un pesce, ci sono anche i tests dell’AIDS e dell’epatite, tutti negativi.’
‘E allora?’ ‘ continuo a chiedere senza capire.
‘Li ho fatti per te, per farti vedere che sono sano.’
‘Ma perché?’ ‘ chiedo ancora.
‘Perché voglio scoparti senza preservativo, voglio possederti completamente, riempirti il ventre di me e del mio seme.’
‘Ma tu sei matto! Non se ne parla nemmeno!’
‘Magda ti prego. E’ da quando ti conosco che coltivo questo desiderio. Sono disposto a darti quello che vuoi per il piacere di sentire la tua calda carne avvolgere il mio membro a nudo, per il godimento di riempire questo ventre che mi da tanto piacere.’
‘Ti ho detto no. Tu dimentichi che il nostro è un rapporto, come dire, di lavoro, non siamo amanti.’
Il suo viso assume in un’espressione triste:
‘D’accordo, se proprio non vuoi, non insisto, ma pensaci comunque e se dovessi cambiare idea”
Vedendolo così triste mi avvicino a lui e baciandolo sulle labbra gli sussurro:
‘Dai non fare il broncio e vieni ho voglia di te.’

Passammo più di due ore durante le quali mi concessi a lui senza remore e lo feci venire due volte’ nel preservativo!
Le altre volte che c’incontrammo non mi parlò più della sua fantasia, poi un giorno’

Le sue mani scorrono lungo le gambe inguainate alle autoreggenti, salendo sino all’elastico del tanga, le dita agganciano l’elastico e mentre tira verso il basso, il suo viso si porta sulla porzione di pelle proprio sotto al reggiseno e mi bacia scendendo sul ventre.
‘Hai un buon profumo!’ ‘ osserva lui
‘Toccami!’ ‘ lo prego.
Il tanga giace a terra, ai miei piedi, sento il suo fiato sulle pelle del ventre, poi sul pube e quindi all’inizio delle mie labbra.
‘Leccami!’ ‘ gli ordino.
Divarico le gambe e spingo in avanti il pube, verso il suo viso, contro la sua lingua.
Sento le mani scorrere sulla pelle, sulla schiena, spostarsi verso l’alto, giocare con il gancio del reggiseno, per poi scendere e sfilarmelo.
Proprio in quel momento la sua lingua tocca le labbra ed io ho un fremito e comincio a respirare a fatica.
Lui mugola qualcosa, quindi spinge con forza la lingua separando le labbra sino a scovare la clitoride.
Una fitta di piacere seguita da un mio gemito lo incitano a continuare.
Tenendomi per i fianchi mi fa girare e mi fa stendere sul letto senza perdere il contatto con il mio bottoncino.
‘Non ti fermare’ Mi piace” ‘ rantolo
Lui non ha nessuna intenzione di fermarsi, la sua lingua scorre regolare proprio dove sono più sensibile.
Porta una mano tra le mie gambe e, senza allontanare il viso, spinge un dito dentro di me, mi apre lentamente poi ne infila un altro.
Sto partendo, le gambe aperte cominciano a tremare poggio le mani sulle sue spalle per attirarlo ancora di più verso me.
Lentamente, una leccata dopo l’altra, un penetrazione delle dita dopo l’altra, il mio piacere sale; cresce inesorabile sino a che sono prossima all’orgasmo.
Quello che provo è piacere intenso con dei picchi che mi sconvolgono’Dio, quanto è bravo, ha una lingua fenomenale!
Entra con la lingua! Cazzo, ci sa fare davvero! Mi sta scopando con la lingua!
Non capisco più nulla, butto indietro la testa, ad occhi chiusi, emettendo gemiti di godimento, mentre le mie gambe cercano appiglio sulla sua schiena, ma lui le tiene sollevate con le mani.
Dopo alcuni colpi di lingua non resisto più:
‘Basta Carlo, mettimelo dentro!’ – ma lui continua a leccarmela percorrendo con la lingua il solco avanti e indietro ed emettendo mugolii soffocati
‘Ti prego, fottimi! Mettimelo dentro tutto! Lo voglio, ti prego lo voglio, fammi quello che vuoi ma mettimelo dentro!’
Lo sento sollevarsi e lento ma deciso, mi infila la sua verga fino in fondo, in un colpo solo! Lancio un gridolino di sorpresa, poi mi lascio andare al suo cazzo profondamente piantato nel ventre.
‘Adesso ti fotto come la troia che sei!’ ‘ lo sento dire con voce infoiata.
Comincia a stantuffarmi con foga ed il suo ritmo continua ad aumentare, si solleva reggendosi con le braccia e le sue labbra cercano i capezzoli duri.
Io non ho più il controllo dei miei muscoli, gli spasmi di piacere si susseguono senza tregua, avvolgo le gambe ai suoi fianchi e lascio il mio corpo in balia delle sue spinte possenti e profonde.
Ora è’ terribilmente infoiato e sta per raggiungere il colmo. Io sento la sua mazza che scivola dentro e fuori di me, mi sta facendo godere come non mai.
Sento i suoi colpi divenire più profondi, il suo cazzo irrigidirsi dentro di me e alla fine’ riversa il suo caldo sperma nella profondità del mio ventre!
‘Cazzo’ ‘ penso ‘ ‘non si è messo il preservativo!!’ ‘ ma è un attimo, il calore del suo nettare in me, la calda sensazione di sentirmi riempita da un maschio, hanno il sopravvento e l’orgasmo mi sommerge possente, incontenibile.
‘Aaaahhh’sìììì” ‘ grido ”vengooo’ sto godendoooo!!!’
‘Sìììì’ godo anchio’ ‘ mi fa eco lui ‘ ‘ Sììì’ cosìììì’ finalmente ti sto riempiendo di meee!!!’ ‘ urla accasciandosi sul mio corpo.
Lentamente riemergo dalle nebbie dell’orgasmo e mi rendo conto che il suo membro è ancora profondamente piantato in me, anche se sta perdendo consistenza e un liquido caldo mi sta colando nel solco tra le natiche.
‘Bastardo!’ ‘ gli dico in un orecchio, decisa ma senza rancore ‘ ‘Alla fine ci sei riuscito, mi sei venuto dentro, mi hai riempita del tuo sperma!’
‘Sììì,’ ‘ la voce soffocata nel cuscino ‘ ‘E’ stato bellissimo, finalmente ti ho avuta completamente!’
‘Beh,’ ‘ continuo io ‘ ‘neanche a me è dispiaciuto, ma non ci provare mai più, altrimenti è la fine ei nostri incontri.
Nessuna risposta!

Dopo quella volta abbiamo continuato a vederci e un’altra volta gli ho permesso, dopo che me l’aveva chiesto in ginocchio di scoparmi senza preservativo e di venirmi sui seni.
Con Francesco, invece le cose sono andate in modo diverso.
Francesco non è molto dotato, il suo è un membro di dimensioni più che normali, ma è molto portato nei giochi erotici e mette molto tempo nei preliminare, riuscendo ogni volta a farmi toccare picchi di piacere molto intensi.
Già da tempo mi ero accorta che Francesco era attratto dal mio ‘lato B’; durante i preliminari non mancava mai di accarezzarmi il buchino e quando poteva, posizione permettendo, ci giocava con la lingua regalandomi sensazioni magnifiche.
Voleva quasi sempre prendermi alla pecorina e mentre mi scopava con foga mi accarezzava dietro, infilandoci un dito, talvolta anche due, ma non mi aveva mai fatto proposte in proposito.
Finché un giorno mentre eravamo impegnati a giocare sul grande letto, nella casa di campagna di un suo amico compiacente’

Mi lecca il collo da dietro, poi scende lungo la schiena’la sua lingua lascia una traccia di saliva sulla mia pelle ed io sento brividi di piacere percorrermi il dorso ed arrivare giù fino ai reni ed espandersi nel ventre.
Sono a pancia in giù per facilitargli il compito; le sue labbra si avvicinano al solco che divide le natiche’e affonda il viso in mezzo alle colline carnose’la lingua percorre il solco, mi solletica, mi eccita quando raggiunge il buchetto del culo.
Le sue mani, intanto, sono passate davanti’sfiorano il ventre, giocano con la peluria’poi le dita separano con dolcezza le labbra e penetrano nella mia calda fessura.
Due dita penetrano nella vagina e due cominciano a massaggiarmi il clitoride, che a questo punto e turgido d’eccitazione.
Sento ondate di calore invadermi il ventre e lunghi brividi mi fanno tremare di libidine.
E’ dolce ed esperto allo stesso tempo; mentre la sua lingua continua a leccarmi tra le natiche, titillando il buchetto e penetrando dentro, le dita continuano a masturbarmi con soave maestria.
Sento che sto per avere un dolce orgasmo, emetto gemiti di piacere.
La sua lingua ora scivola in avanti e si apre la strada nella figa bollente, già eccitata dal lavorio di dita.
Dopo un po’ che me la lecca, si ferma un attimo, le sue mani mi aprono le natiche e la lingua percorre il solco all’indietro ed arriva al buchetto.
Li si ferma e comincia a leccarlo, prima dolcemente poi sempre più insistentemente’la sua lingua si fa’ dura e cerca di penetrarmi.
Sento il piacere riesplodere nel ventre: ‘Si, dai’mi piace leccamelo bene’sodomizzami con la lingua’dai”
Lui si mette d’impegno’sento la sua lingua entrare nel culo e leccarmi all’interno’sono partita’muovo le anche per sentirlo meglio’
Francesco mi mette una mano sotto la pancia e mi solleva a pecorina, le mani appoggiate alla spalliera del letto.
S’inginocchia dietro e aprendomi al massimo le natiche infila di nuovo quella sua lingua diabolica nel culo.
Si solleva, si stende sulla mia schiena’sento il contatto della sua nuda pelle’ l’inconfondibile durezza del cazzo duro in mezzo alle natiche’la sua lingua sfarfalla impazzita sul collo, sulle orecchie.
‘Ora basta’ti prego’ti voglio dentro’prendimi cosi da dietro’voglio sentire il tuo cazzo in me’ho voglia di sentire il cazzo nella mia fica infiammata” ‘ gli sussurro con voce roca.
Lui mi solleva leggermente una gamba, si abbassa e’rabbrividisco di libidine quando il suo cazzo, dopo avere sfiorato le labbra, trova l’ingresso della figa che gronda umori.
La mia figa è molto lubrificata, piena di umori ed il cazzo non fa fatica ad entrare.
Sento la dura asta scivolare tra le pareti della vagina’fino in fondo’ fino alle palle che sbattono sulle cosce
Mi prende per i fianchi ‘io inarco leggermente la schiena così che possa penetrarmi ancora più profondamente.
Il suo cazzo comincia un va e vieni dentro di me avvolto dalle morbide pareti della mia figa ed il piacere che mi procura fa sì che le parole si perdono nella mia mente: ‘Fottimi dai’.così.. dai..fammi sentire il tuo cazzo fino alla gola’sii.. sono la tua vacca’.una troia’. una puttana”
Comincio a godere e presa da un tremito urlo il mio piacere stringendo con le mani la spalliera imbottita.
Lui mi sorregge con una mano sotto al ventre e l’altra che stringe una tetta’ profondamente piantato in me fino alle palle.
Attende che l’orgasmo scemi e riprende a pomparmi lentamente tenendomi per i fianchi.
Il piacere continua ad aggrovigliarmi le viscere’mi sento una femmina scatenata’e lui è un chiavatore nato.
Il suo cazzo ora scivola velocemente nella figa dilatata, lo sento ansimare, mentre con un dito a preso a rovistarmi il buchino.
‘Che bel culo che hai, Magda!’ ‘ mi fa con voce rapita.
Mi volto verso di lui:’ Vuoi prendermi anche lì?’
‘E’ il mio sogno da sempre.’
‘Allora fallo.’ ‘ lo incito ‘ ‘Prendimi subito, prima che cambi idea.’
Lui si ferma, esce il cazzo dalla figa e lo poggia tra le mie natiche.
Il glande incontra poca resistenza e lo sento aprire lo stretto pertugio, il quale dopo il lavoretto di lingua di prima e il piacere che provo è morbido e dilatato’pronto ad accoglierlo.
Poi sento la sua asta farsi strada dentro di me:’Porco mi stai sfondando il culo.’ ‘ gli dico per eccitarlo.
‘Mi tratti da porco quando tu sei una cagna in calore??? Vuoi che lo tolgo? ‘mi fa’ di rimando.
‘Noooo mettilo bene in fondo, allargami lo sfintere, rompimi il culo’ ti voglio’ sì, dai inculami a fondo’ ‘ lo incito girando la testa per guardarlo.
‘Non ti preoccupare’non avrai niente da lamentarti’tieni prendilo tutto.’
E con una spinta poderosa mi penetra fino alle palle.
Quando, si ritrova con il pube che struscia contro le mie natiche e con l’uccello che mi riempie l’intestino, si è ferma in quella posizione per qualche istante.
Il mio ano si è adattato subito alla sua presenza e, il cazzo di Francesco profondamente inserito dentro il mio culo mi sta facendo godere da matti.
Lentamente, estrae il cazzo, con un leggero rumore di risucchio, attende che lo sfintere si rilassi, tornando a chiudersi, prima di penetrarmi nuovamente.
Ripete questi movimenti cambiando di volta in volta l’angolazione con la quale introduce il pene come se volesse allargarmi lo sfintere.
‘Ti voglio aprire il culo’sfondarti’ – mi grida nell’orecchio.
‘Si, dai fallo’non aspetto altro’sfondami’fammi godere’ ancora più forte, voglio che mi rompi il culo’ ‘ gli rimando eccitata.
Ondate di piacere mi avvolgono, partendo dal culo per esplodere nella testa.
Francesco riprende a muoversi dentro di me tenendomi stretta a lui ed afferrandomi i seni di cui pizzica i capezzoli inevitabilmente duri per l’eccitazione.
‘Che bello Magda prendilo tutto’ siiiiiiii che culo burroso che haiiiiii’te lo voglio sfondare.”
‘Vai adesso, infilamelo tutto’voglio sentirti fino in fondo’sfondami’ – lo incito.
Gli affondi ora diventano più possenti, sento il suo cazzo espandersi nel mio intestino.
“OOhhh ohh che duro che sei’ mi spacchi’ sì’sì spaccami il culo’inculami tutta.”
“Hai il culo caldo come la fica’ è una meraviglia.”
‘E tu mi fai morire’ sì’ sto godendo col culo’ sbattimi’riempimi”
‘AAHHH’hai un culo favoloso’caldo e morbido come il burro’sto’ per venire’adesso, aspetta, ecco, arriva…’ e si pianta tutto in fondo, lo sento fremere nell’orgasmo e’ veniamo insieme.
La mia mente si confonde’ sento caldo fino all’utero’ e mentre lui continua a venire l’orgasmo mi esplode dentro moltiplicato per cento’più caldo’più lungo.
Francesco si scarica dentro di me stendendosi sulla mia schiena e mordendomi una spalla, mentre io mi accascio sotto il suo peso e l’intensità del piacere ‘ mi sembra che l’orgasmo duri un’eternità.
Mi lascio andare distrutta sul letto e restiamo li, l’uno sopra l’altra a riprendere fiato e mi addormento così, con il cazzo di Francesco ancora profondamente piantato nel culo.

P.S.
Fatemi sapere se le mie storie vi piacciono; m’interessano sempre i vostri giudizi, soprattutto se femminili.
Scrivetemi a magdaforever67@gmail.com

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