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mia figlia

By 19 Giugno 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Ciao a tutti, dopo avere letto molte delle vostre storie, ho deciso di liberarmi anch’io della mia. Il mio nome è Carlo ho 44 anni e sono padre di una stupenda ragazza,
ha 18 anni e 7 mesi adesso, però quello che voglio raccontarti risale ad alcuni mesi fa. Inizio da quando tutto ebbe inizio ok? Un caldo pomeriggio di alcuni mesi fa come sempre tornato da lavoro
la prima cosa che faccio è farmi la doccia e mettermi a mio agio con maglietta e pantaloncini. Quel giorno però è stato molto diverso dagli altri e ti spiego il perché, mia moglie come me lavora ed abbiamo purtroppo i turni di lavoro diversi, pertanto quando torno a casa lei è gia a lavoro, però c’è la mia Paola cioè mia figlia che mi prepara da mangiare, non per dirlo anche molto brava in cucina e non solo, comunque ritornando a quel fatidico giorno, era già un po’ di tempo che notavo mia figlia guardarmi spesso sulla patta, però pensavo sempre in bene dicendomi sicuramente non lo farà apposta, però poi a iniziato a spiarmi appena ne aveva l’occasione, in bagno, mentre mi cambiavo nella stanza da letto e le sue domande diventavano sempre più dirette nell’ambito del sesso. La sera prima del fatidico giorno si cenava come ogni sera, solo noi due in quanto mia moglie rientra tardi da lavorare, ecco che mi osservava insistentemente nelle parti intime io avendo solo dei pantaloncini si poteva notare un certo gonfiore che non potevo nascondere perché in nessun stato di erezione, quindi non avevo difficoltà a stare così vestito, quando ad un tratto si alza e si avvicina dicendomi se la cena era stata buona come le altre volte, io, certamente tesoro mio è buonissima, allora lei ringraziandomi del complimento mi abbracciò sedendosi sulle mie gambe, nulla di male fino a quel punto, poi iniziò a fare di tutto per mettersi sempre più seduta sul mio pene, ad esempio, si alzava un pochino per prendere il bicchiere con l’acqua per poi sedersi un pò meglio su di me, non parliamo di quello che indossava, perché anche lei come una volta in casa si metteva a suo agio ed solito indossare delle gonnelline a campana molto corte, quindi facendo quei movimenti e con il bicchiere o altro avevo anche modo di vedergli le mutandine, naturalmente io la guardavo come padre, ma l’istinto maschile non si fece attendere davanti a tutta quella grazia di dio, cosi il mio pene incominciò ad indurirsi come il marmo, ero impietrito ma anche eccitatissimo. Paola accorgendosi e sentendolo sotto il suo sedere faceva tutti i movimenti possibili per strofinarsi sempre di più sopra il mio pene, allora ebbi la forza di dire, Paola faresti un po’ di caffè per favore? Lei sbuffando un po’ si alzò e si avviò verso la cucina, allora approfittando della situazione mi alzai come nulla fosse successo e andai fuori al balcone aspettando il caffè, ma il pensiero e l’eccitamento mi tormentava volevo capire fino a che punto fosse arrivata. Dopo un po’ arrivo Paola con il caffè lo presi stando fuori al balcone e mi misi a fumare una sigaretta, quando Cinzia con sguardo malizioso mi chiede cosa avessi, papà è successo qualcosa? Ti vedo pensieroso, e poi ridendo e sempre con lo sguardo malizioso diretto verso le mie gambe mi dice, problemi d’amore?
Io naturalmente subito risposi, no no figurati sto pensando a domani che è venerdì c’è tanto da fare
A lavoro che non dovrei smettere prima, e lei vabbè pà hai sempre detto per fortuna il venerdì smetto prima e adesso ti dispiace? Il tempo era scorso e per fortuna arrivò mia moglie a chiudere quella serata imbarazzante, ma allo stesso tempo ero diventato curioso di sapere, per non dire che comunque ero ancora eccitatissimo di tutta quella situazione. Bene detto questo vado subito all’indomani ora di ritorno a casa. Solite cose di tutti i giorni doccia libertà e Paola che subito preparava da mangiare, tutto normale insomma a parte il pensiero della sera prima che ancora mi tormentava. Quindi finito la doccia incominciammo a mangiare e come al solito i sguardi di mia figlia erano sempre rivolti sulla mia patta, solo che adesso sapevo che non era per puro caso, e quella cosa non so il perché mi faceva eccitare da morire facendo indurire il mio pene che provavo a nascondere con il tovagliolo. Finito di mangiare Paola come suo solito vestita molto generosa
Però stavolta senza nulla sotto la gonnellina, ti dico un inferno, avrei voluto fare chissà cosa, ma qualcosa mi frenava, e mentre lei sparecchiava facendo in modo che potessi sempre più osservare
Il suo meraviglioso sedere e non solo, io sorseggiavo ancora un po’ di vino mangiando qualche grissino, fu in quel momento che scatto in me il diabolico pensiero di un uomo eccitato e non da padre, così che ogni volta che Paola andava in cucina a portare quello che c’era in tavola io versavo del vino nel vaso sulla tavola facendo finta di berlo e per fargli notare che stavo bevendo
Tantissimo, cosa non abituale gli ne offrivo un goccio, allora lei notando la bottiglia quasi vuota
Disse, papà hai quasi finito tutta la bottiglia non è che poi ti farà male? Ti ubriacherai
Non hai mai bevuto tanto, il mio gioco era riuscito perché volevo vedere dove fosse arrivata
E così facendo davo a lei la libertà di andare avanti e io avevo un alibi, così incominciai a fargli credere che avesse ragione e che il vino mi avesse tirato un brutto scherzo e che mi girava la testa,
mi alzai facendo finta di barcollare dicendo di volere andare a letto, allora Paola sorridendo disse, papà non ti avevo mai visto così innocuo e indifeso, dai appoggiati a me ti accompagno nella tua stanza, io solo muovendo la testa feci cenno di si. Arrivati nella mia stanza mi misi sul letto e lei mi
tolse le ciabatte domandandomi se avessi bisogno di qualcosa, io sempre con la testa le faccio capire di no, e lei seduta affianco a me sul letto mi guardava sorridendo, quando dopo pochi minuti faccio finta di dormire russando cosa che neanche è mia abitudine, cosi lei prova a chiamarmi per due tre volte, papà, papà, io nessuna reazione continuando a russare, però il pensiero di come sarebbe andata la cosa mi faceva indurire il pene dal forte eccitamento, così lei toccandomi il braccio e scuotendolo un po’ mi richiama per veder se mi fossi svegliato, ma io naturalmente russavo come mai fatto. Allora Paola incominciò piano piano con la mano a salire verso i pantaloncini con un respiro fortissimo e mise la mano dolcemente sul mio pene che era già durissimo come il marmo, non so al momento cosa avesse pensato trovandolo così duro, ma questo
l’ho scoperto in un secondo momento. Ritornando alla mano che era appoggiata con molta leggerezza sul mio pene incominciava a muoversi con molta grazia, non so forse paura, comunque
dopo circa uno due minuti con un po’ di difficoltà riuscì a tirarmelo fuori dai pantaloncini, io naturalmente ero eccitato al massimo di tutta quella situazione, volevo aprire gli occhi e tirarla nel letto, però non potevo anche perché volevo sapere, e non nascondo che era una cosa nuova che mi faceva impazzire. Bene una volta fuori il pene incominciò ad osservarlo e prenderlo con le mani con molta più insistenza, io ero bagnatissimo, quando lei con un dito prende dalla punta del mio pene una goccia e se la porta sulla punta della lingua per poi succhiare il dito con avidità,
così con il respiro sempre più forte sbaciucchiò un pochino il mio pene leccando tutto
il mio liquido, stavo letteralmente impazzendo dalla voglia di saltarla addosso, però non lo feci e
facevo sempre finta di dormire anche se il mio pene pulsava in una maniera tremenda, così mia figlia dopo aver avidamente leccato tutto incominciò a tirarmi una sega, al quel punto non ci volle più molto e con dei spruzzi che sembrano non finire mai la riempii del mio sperma e quel poco che mi era andato a finire sulla pancia la mia piccola non si perse d’animo lo leccò tutto senza pudore, non credevo ai miei occhi, però era la pura realtà. Alla fine mi pulì per bene con un asciugamano e mi mise a posto i pantaloncini per poi uscire dalla stanza. Non so cosa dire ma fù una sensazione
bellissima con un lungo prosieguo che poi vi racconterò.

Il giorno dopo quella fatidica e stupenda serata con mia figlia, l’unico problema per me era che non
Saremmo rimasti soli in quanto fine settimana e mia moglie come me non lavorava.
Di solito mi alzo molto presto al mattino anche quando non lavoro e visto che mia moglie e mia figlia dormivano ancora, mi feci il caffè aspettando che si fossero svegliate, ma più che altro volevo vedere il comportamento di mia figlia, non nascondo che avevo delle erezioni solo al pensiero di quello che era successo il giorno prima e di quello che sarebbe successo dal quel giorno in poi.
Dopo un po’ che avevo preso il caffè stavo fumando una sigaretta fuori al balcone sento mia figlia Paola che dice, ciao pà la mamma dorme ancora? Ed io con lo sguardo un pò abbassato gli rispondo, lo sai che mamma dorme volentieri quando non lavora, e tu? Come mai gia sveglia?
Ho sentito l’odore del caffè e mi sono svegliata, intanto mentre parlava mi mostrava il suo fantastico corpo mostrando tutti i suoi lineamenti attraverso la sottana trasparente, stavo impazzendo dalla voglia di andargli vicino e mostrargli il mio cazzo ormai come il marmo, la cosa più brutta e che c’era mia moglie, mai mi aveva dato tanto fastidio la sua presenza ma il desiderio
E la fantasia di andare avanti con la mia strategia era più forte di me, naturalmente Paola si era accorta della mia erezione, così dopo un paio di minuti mi viene vicino dicendomi, che hai papino?
Sicuramente è per ieri sera vero? Non preoccuparti resterà il nostro piccolo segreto, io naturalmente
Rimasi di ghiaccio non sapevo cosa dire giocai d’astuzia e dissi, quale segreto? Davvero non ti ricordi pà, no Paola cosa dovrei ricordare? E lei ancora più furba disse, che hai bevuto un pochino
In più del solito, che sollievo a sentire quella frase, ma continuai a fingere di non ricordare.
Continuo la mia storia saltando il fine settimana in quanto successero poche cose datosi la presenza di mia moglie. Lunedì poco dopo le 14 non vedevo l’ora di tornare a casa solo il pensiero mi eccitava da sballo, come del resto tutta la mattinata, non sapevo cosa mi stesse accadendo in quanto
Non ragionavo più da padre ma da uomo curioso ed eccitato. Arrivo a casa e la prima cosa che faccio e chiamare mia figlia, lei rispose, sono in cucina pà mi affretto ad andare per salutarla e cosa videro i miei occhi, cosa naturalmente che speravo, era in ginocchio con la solita gonnellina corta
A campana senza le mutande era intenda ad asciugare del succo di frutta che aveva rovesciato per terra, adesso però potevo immaginare che lo aveva fatto di proposito per farsi trovare in quella posizione, restai qualche minuto a godere quel favoloso spettacolo che mi si presentava davanti agli occhi, il culo sodo e la fica di mia figlia che sembrava essere aperta dal forte eccitamento, il mio cazzo era diventato enorme e più si ingrossava vedendo Paola che mi guardava con la coda dell’occhio facendo finta di non vedermi, avrei voluto saltargli addosso, ma non potevo, ero insicuro di tutta questa situazione, così rompendo il silenzio gli chiedo cosa fosse successo e lei disinvolta, niente pà mi è caduto un po’ di succo e sto asciugando, così si alzò e venne ad abbracciarmi come sempre per salutarmi stringendomi forte al suo corpo sentivo il mio cazzo pulsare contro di lei sicuramente lo sentiva anche lei, infatti mi disse strofinando sempre di più contro il mio cazzo, balliamo visto che mentre cucinava ascoltava la musica, sono sincero io in quel momento l’avrei messa di nuovo inginocchio e l’avrei scopata fino a farmi venire un’infarto altro che ballare. Ero eccitatissimo avevo il cazzo talmente gonfio che mi faceva male, devo dire che ero anche molto imbarazzato, ecco perché ho scelto di chiamarmi così, lei accorgendosi di questo mi disse disinvolta dai pà vai a fare doccia intanto che preparo la tavola ok? Risposi vado ma nonostante fossi imbarazzato il mio cazzo non ne voleva sapere quindi andando in bagno per fare la doccia e pensai, lei fa di tutto per farsi guardare perchè non dovrei farlo anch’io? Andai sotto la doccia lasciando la porta un pochino socchiusa ero sicuro e speravo che avesse provato a spiarmi
Infatti così fù vidi con la coda dell’occhio l’ombra sul pavimento del bagno e mi misi in una posizione tale in modo che potesse vedere il mio durissimo cazzo e non solo, perché sapendo che mi osservava incominciai a masturbarmi, volevo che entrasse per interrompere quel gioco malizioso e venire finalmente al sodo ero in preda alla follia non pensavo più a nulla l’unico mio pensiero ormai era quello di scoparmela, si scopare con tutte le mie forze mia figlia, purtroppo così non fù passavano i minuti ma lei sempre fuori dalla porta forse masturbandosi e a questa mia immaginazione
Non tardò molto il mio piacevolissimo orgasmo, venni come ragazzino di 15 anni non smettevo mai di spruzzare tutta quella sborra che avrei in quel momento voluto spruzzarla nella fica
Di mia figlia, ero ancora intendo a far cadere le ultime goccie di sperma quando Paola da fuori la porta disse che dovevo sbrigarmi perché quasi pronto, così mi asciugai per poi mettere i soliti
Pantaloncini e mi apprestai ad andare in cucina, guardai Paola e da come aveva rosse le guancia
E con l’aria ancora un po’ intontita ebbi la conferma che si era masturbata guardandomi, allora dissi bene si mangia? Si dai che sicuramente avrai una fame da lupi dopo aver faticato tanto, sapevo cosa volesse dire Paola si riferiva sicuramente alla mia sega pensando che fossi all’oscuro di tutto, ma per farmi eccitare sempre di più e per farmi capire qualcosa la furbetta mi venne vicino e mi mise le dita sotto al naso per farmi sentire il profumo della sua fica dicendo ma non ti sei asciugato il viso?
Per fare in fretta risposi, intanto mi era venuto di nuovo duro a sentire quel profumo ero così eccitato ed imbambolato allo stesso momento che mi rovesciai dell’acqua addosso, nulla di che andai in camera mia a cambiarmi i pantaloncini e indossai il pigiama corto anche più comodo perché largo. Mangiammo molto in fretta sorseggiando anche un po’ di vino, però questa volta era Paola a versarmene sempre nel bicchiere avevo capito le sue intenzioni e solo al pensiero il cazzo
Era duro come la roccia e siccome il pigiama era abbastanza largo di gambe e anche un pochino corto facevo fatica a tenerlo giù sulla mia gamba sinistra, cosa che comunque non sfuggiva a mia figlia che faceva sempre di tutto per mostrami la fica sparecchiando la tavola e versandomi sempre del vino bevendone a sua volta un pochino finito di sparecchiare rimase solo la bottiglia di vino e quindi si venne a sedere sulle mie gambe dicendo di essere stanca si appoggiò con le braccia e la testa sul tavolo, stavo letteralmente impazzendo volevo alzarmi ma non ci riuscivo ero troppo eccitato e lei lo sapeva e per farmi impazzire ancora di più si sedette dandomi le spalle solo sulla mia gamba sinistra come se stesse su una bici, sentivo la sua fica bagnata e bollente sulla pelle la gonnellina un po’ alzata di dietro in quanto la tirava per coprirsi davanti, naturalmente era solo per finta, io a mia volta tutto bagnato volevo fare qualcosa non resistevo più, ero nervoso il cuore mi batteva come un ragazzino alle prime armi, ma non sapevo cosa e come fare, allungai la mano per prendere il bicchiere con il vino dalla tavola ed istintivamente con l’altra mano tirai il pigiama della coscia sinistra un poco più su facendo uscire la cappella di fuori però non riuscivo a toccarla perché seduta troppo in avanti, allora gli chiesi di prendere il telecomando che stava un po’ più lontano quindi doveva alzarsi per arrivarci e fu li che ebbi il coraggio di spostarmi più in avanti mentre si risedeva sulla mia gamba, il gioco era fatto la potevo toccare con la punta della cappella gocciolante, Paola faceva l’indifferente ma sentivo i suoi umori abbondantemente che fuoriuscivano
Si muoveva in continuazione con delle scuse banali strofinando sempre di più il culo contro la cappella, sapevo di non resister più a lungo e ancora pochi movimenti e sarei venuto, ma come avrei spiegato la cosa se facevamo entrambi finta di nulla? Non sapevo cosa escogitare però come me
Anche Paola si era preparata un’idea e quando disse, lo sai pà che davvero è molto forte questo vino? Mi gira un po’ la testa e fa venire sonno, adesso era tutto chiaro il perché mi diceva di essere stanca e sorseggiava del vino assieme a me stava senza saperlo usando la mia stessa tattica dello scorso venerdì, allora gli dissi, perché non vai a letto e ti riposi un po’? Speravo dicesse di si per fare la stessa cosa che aveva fatto con me, ma rispose no dai pà lasciami ancora un pochino così appoggiata al tavolo così se mi addormento mi chiami perché devo ancora lavare i piatti e mettere in ordine la cucina, a malincuore gli risposi vabbè come vuoi, avrei voluto che fosse andata a letto
Ma in quel momento andava bene anche così volevo solo svuotare le mie palle in qualche modo e sapevo anche di poterlo fare perché lei sapeva cosa volevo, ma non sapeva che anch’io facevo lo stesso gioco. Passarono uno o due minuti sapevo che era sveglia ma feci finta di chiamarla, lei naturalmente non rispose e così scuotendola un po’ la richiamai, naturalmente lei nessun cenno
Stavo scoppiando non ce la facevo più volevo scoparla, immaginavo solo il mio cazzo nella sua bagnatissima fica, allora tirai ancora più su il pigiama facendo uscire tutto il mio cazzo fuori così la sollevai un pochino tirandola con la fica sulla cappella che subito scivolò in mezzo alle grandi labra
Era tutta un lago di umori, ma non appena volevo metterla in posizione per spingerlo dentro Paola fece un piccolo movimento come se non volesse, motivo che poi vi spiegherò in seguito, ma ormai la cappella era quasi dentro di lei ed io volevo venire a tutti i costi non ce la facevo a fermarmi, e così bastò ancora solo un piccolo movimento di reni e non feci neanche in tempo a tirare la cappella fuori che sborrai come mai nella fica di mia figlia sembrava non finire mai la sborra che usciva nonostante mi ero già sparato una sega in bagno un’oretta prima, Paola faceva dei piccoli movimenti però non sapevo se volesse che alzarsi, oppure se continuassi. Ciao a tutti alla prossima per il prosieguo. Scusate la grammatica e la punteggiatura, e se la storia è troppo lunga non vi annoiate perché voglio liberarmi di tutto quanto anche nei minimi dettagli.

Eccomi a scrivere il prosieguo della mia confessione.
Paola voleva alzarsi, perché facendo finta d’essere tutta frastornata disse, pà devo andare in bagno.
Però mi gira un po’ la testa e ho tanto sonno, non preoccuparti tesoro mio dai che ti accompagno io
Alla porta del bagno, poi quando hai finito mi chiami che ti accompagno a letto ok? Grazie pà!
Così l’accompagnai pur sapendo che era tutta una finta quella di Paola, però dovevo e volevo stare al suo gioco, aspettai fuori la porta aspettando che mi chiamasse non vedevo l’ora di accompagnarla nella sua stanza perché ormai sicuro che qualcosa aveva escogitato e solo al pensiero il mio cazzo
Era sempre sugli attenti, devo dire come mai così frequente. Bene passarono alcuni minuti e sentivo l’acqua che scorreva, era tutto chiaro, Paola si stava facendo il bidet, allora io facendo finta di preoccuparmi gli chiesi se tutto andava bene e lei rispose insomma vedo doppio aspetta pà che ho quasi finito, nella mia mente, era ora dai che adesso sarai mia. Così uscì dalla porta facendo sempre finta di barcollare un pochino ed io naturalmente subito pronto a sostenerla, dai tesoro mio appoggiati a me che ti accompagno nella tua stanza così riposi un po’ e vedrai che quando ti svegli tutto sarà passato e ti sentirei meglio ok? L’accompagnai nella stanza e la adagiai sul letto facendogli sentire la durezza del mio cazzo sul suo fianco, allora lei disse, pà non andare via per favore resta ancora un pochino con me mi gira tanto la testa, dai resto seduto accanto a te, tu però adesso prova a dormire così non ci pensi, quel gioco mi faceva letteralmente impazzire perché sapevo che al massimo sarebbero passati pochi minuti ed avrebbe fatto finta di dormire ed al pensiero mi ero di nuovo bagnato, fù proprio così non so di preciso quanti minuti passarono ma non erano tanti, allora incominciai a chiamarla e lei come previsto nessuna reazione stava lì sul suo letto appoggiata sul fianco destro la gonnellina quasi tutta in su così permettendomi di ammirare la sua calda dolce fica, la bocca leggermente aperta e dalla camicetta si vedevano i suoi stupendi capezzoli dritti come due piccoli piselli appena usciti dal guscio, allora per finta provai a scuoterla
Ma lei si sa niente, era li tutta mia e sapevo che non aspettava altro che incominciassi a fare qualcosa, mi alzai dal letto il cuore mi batteva così forte che lo sentivo alla gola e sentivo il suo respiro sempre più forte e veloce, era chiaro che era eccitata almeno quanto me, mi abbassai il pigiama facendo uscire il cazzo tutto bagnato mi portai verso la sua bocca leggermente aperta e incominciai a strofinare la cappella con le piccole gocce di sperma che uscivano sopra le sue labbra
E spingendo sempre di più nella bocca tanto non correvo nessun rischio che si svegliasse in quanto adesso sapete il perché, e con la mano premevo forte il mio cazzo da giù ad andare in su per fare uscire quanto più sperma possibile nella sua bocca e con l’altra mano incominciai a toccargli la fica, a dir poco era un lago, bagnata che farse più non era possibile, allora mi dissi questo è il momento di scoparti tesoro mio prima che divento pazzo, andai dall’altra parte del letto e mi misi dietro di lei anch’io sul fianco destro gli piegai ancora un pochino le ginocchia tirando il culetto più in su facendo in modo che si aprisse di più la fica, che visione meravigliosa, basta dovevo metterlo dentro, incominciai a strofinare la cappella su e giù in mezzo alle grandi labbra e dopo 5-6 volte mi soffermai al punto giusto per penetrarla, ma come iniziai a spingere un pochino ecco che Paola si mosse facendo si che il cazzo non la penetrasse, non capivo più niente pensavo solo che volesse farmi impazzire ancora di più, quindi riprovai di nuovo ma lei si mise con la pancia per aria appoggiando una gamba sulla mie, io non resistevo più però ero imbarazzato di quella strana situazione sapevo che era sveglia e che volesse fare quello che volevo anch’io e si vedeva da come gli colava la fica, ma perché allora non me lo lasciava fare? In quel momento non lo sapevo e non riuscivo proprio a capire cosa che naturalmente adesso so e che poi spiegherò anche a voi, comunque sta di fatto che in quel momento non ragionavo più con il cervello bensì con il cazzo visto che mi stava scoppiando, allora decisi di non pensarci in quel momento quindi gli alzai la gamba e stando io sul fianco destro misi la mia in mezzo alle sue e provai a scoparla così, ma affinché facevo entrare solo la punta della cappella tutto andava bene però come iniziavo a spingere
Faceva in modo che non entrasse nella fica, a quel punto capii che era inutile insistere almeno in quel momento e stavo quasi per alzarmi in verità un po’ deluso, però Paola in quel momento fece pressione con la sua gamba sulla mia come se volesse dire di continuare ma a modo suo, quindi ripresi a strofinare la cappella tra le sue grandi labbra facendo entrare leggermente la punta stavo impazzendo quando ad un certo punto mi accorsi che stava per venire e mi tratteneva forte a se facendo sempre attenzione che non la penetrassi e quando la sentii fremere e la sua fica pulsare dal piacere ed inondare il mio cazzo con il suo sperma mi lasciai andare e gli spruzzai per la seconda volta tutto nella sua bollente fica stringendogli forte un capezzolo tra le labbra, peccato che gli avevo tolta la camicetta. Restammo così per qualche minuto poi mi alzai presi un asciugamano
E la pulii alla meglio sempre per fare finta che ero convinto che dormisse. Non vi annoiate che a breve ne leggerete di belle con la mente diabolica di mia figlia!

Eccomi a raccontarvi il prosieguo della mia storia.
Dopo che avevo pulito alla meglio la fica di mia figlia con lo sperma che gli colava tra le gambe uscii dalla stanza e mi avviai verso il bagno per darmi una rinfrescata, bene dopo qualche minuto uscii dal bagno e mi avviai verso la cucina per bere qualcosa, nel frattempo anche mia figlia andò
In bagno e dopo poco mi raggiunse in cucina e come nulla fosse successo incominciò a dire, pà ho
Dormito da favola sai? Non ho mai dormito così profondo adesso mi sento proprio bene, dicendo questo si avvicinò a me abbracciandomi forte dicendo ancora, pà sai cosa ho sognato? Allora subito il mio pensiero fu quello di pensare adesso incomincerà a farmi capire qualcosa con la scusa di avere fatto un sogno, invece mi sbagliavo perché mi disse, ho sognato di avere un ragazzo, ma ci pensi pà io avere un ragazzo, il mio primo ragazzo diceva ridendo stringendomi forte a se, allora fu tutto chiaro che la mia piccola era ancora vergine ecco perché non lasciava che la penetrassi, io con l’aria un po’ meravigliata gli dissi, scusa tesoro ma tutte le volte che uscivi con Federico allora? Pensavo che ci fosse qualcosa di tenero tra di voi, lei ma no papy era ed ancora oggi il mio migliore amico, Nel frattempo arrivò anche mia moglie quindi si cambiò subito tutto il discorso parlando del più e del meno. Il giorno dopo le solite cose non vedevo l’ora di arrivare a casa, però rimasi un tantino deluso perché la mia piccola non indossava come sempre la gonnellina bensì un pantaloncino, lei venne subito a salutarmi come sempre, allora gli dissi con tono scherzoso, hai freddo? Lei, perché? Forse perché indosso i pantaloncini? Sai pà anch’io come tutte le donne ogni mese ho le mie cose, che scemo a non averci pensato in quanto non era una cosa nuova, bene a parte questo inconveniente la vedevo sempre più bella e perché non dirlo proprio bona e quindi il mio pensiero era quello di cosa e come sarebbe andata in quei quattro- cinque giorni.
Dopo pranzo Paola incominciò a sparecchiare mentre io fumavo una sigaretta, ed ecco che guardandola mi veniva duro non potevo non pensare a come volevo scoparmela, lei vide naturalmente il rigonfio nei pantaloncini e come nulla fosse mi disse, cosa hai mi sembri strano
Oggi, io no niente solo che ho mangiato un po’ troppo era così buono il pranzo oggi, allora lei ringraziandomi del complimento si sedette sulle mie gambe premendo lievemente con il culo sul
Mio cazzo, così mi disse perché non bevi un grappino ti farà digerire, accettai volentieri dicendogli
Certo così ne assaggi anche tu, bene bevendo la grappa stava seduta in braccio a me facendo si che mi veniva sempre più duro non ce la facevo cosa potevo fare lei era indisposta ed io eccitatissimo, allora provai tanto non potava accadere nulla di particolare sapevamo entrambi cosa volevamo pur facendo finta di non sapere, quindi gli dissi, dai amore alzati che sono un po’ stanco vorrei andare a riposare, sperando che sarebbe venuta a trovarmi. Dopo una decina di minuti che per me sembravano non passare mai ecco che entra nella stanza chiamandomi io non risposi anche se le sapeva benissimo che non dormivo, quindi si sedette vicino a me sul letto scuotendomi un pochino
E chiamandomi ancora, avevo il cazzo duro come il marmo non vedevo l’ora che iniziasse a fare qualcosa, mi misi a pancia in aria per mettere ancora più in evidenza il mio cazzo, così lei piano
Incominciò a toccarlo quel gioco era troppo eccitante, così lo tirò fuori dai pantaloncini e incominciò a menarmelo con lentezza mentre la mia cappella diventava sempre più bagnata e lei con le dita me lo spalmava intorno alla cappella, stavo impazzendo il mio cazzo pulsava volevo venire quando ad un tratto Paola si fermò per togliersi la maglietta premendo il cazzo sui i suoi capezzoli durissimi bagnandoli con lo sperma che usciva, lei sentiva che il mio cazzo pulsava e che non avrei più resistito a lungo, cosi abbasso la testa e incominciò a succhiare con avidità volevo tirarla a me tenendogli la testa per farlo penetrare fino alla gola, ma non potevo altrimenti il gioco sarebbe finito mi lasciai che facesse tutto da sola cosa che comunque era bellissimo come lo succhiava così bastarono ancora pochi colpi di bocca e di lingua e venni come un vulcano tutto nella sua gola, lei continuava a succhiare fino a l’ultima goccia e dopo avere ingoiato con le labbra
Ancora un po’ bagnate mi diede un bacio sulle labbra mi mise a posto il cazzo nei pantaloncini ed uscì dalla stanza. I giorni successivi nel periodo del ciclo fu più o meno la stessa cosa perciò non lo racconto mi fermo per poi raccontarvi il prosieguo alla fine del ciclo.

Dopo cinque giorni tornai a casa da lavoro e con mia grande gioia vidi mia figlia che indossava di nuovo la gonnellina, che sollievo, il ciclo era finalmente finito e solo al pensiero di quello che volevo fare mi veniva duro,
naturalmente il caloroso saluto di Paola con il solito fortissimo abbraccio premendo forte la sua fica contro il mio cazzo già in tiro, capii che anche lei era eccitata almeno quanto me.
Solite cose doccia pranzo e a tavola Paola che non perdeva l’occasione per mostrarmi il suo meraviglioso culetto e un po’ di fica in quanto non indossava le mutande, come per dirmi non vedo l’ora che mi prendi, così mentre Paola sparecchiava la tavola faceva dei movimenti con la testa facendola girare, così gli chiesi cosa avesse, niente pà mi fa un po’ male il collo quando finisco di pulire la cucina me lo fai un massaggino? Certo tesoro che te lo faccio risposi gia pensando a come si fosse sviluppato questa volta il nostro gioco, ero così eccitato al punto che gia ero tutto bagnato, così dopo circa mezzora Paola disse, finalmente ho finito pà mi fa un male boia e sono anche stanchissima stamattina mi sono svegliata un pochino dopo che sei andato a lavoro e non sono riuscita più ad addormentarmi, poi mamma dopo un po’ si è svegliata anche lei e mi ha chiesto se andavo con lei a fare delle compere al supermercato perciò ti lascio immaginare che stanchezza, allora risposi: dai adesso ci penso io ti faccio un bel massaggio e vedrai che ti sentirai meglio ok?
Così andammo nella sua stanza e si stese sul lettino incominciai a massaggiargli il collo menre gli guardavo il culetto mezzo esposto, volevo mettermi accanto a lei quindi gli dissi, perché non andiamo nella mia stanza così posso massaggiarti meglio e posso anche sedermi per bene avendo più spazio? Lei, certo pà come vuoi però non meravigliarti se mi addormento, io, non preoccuparti nel caso riposo accanto a te. Così dopo un po’ che la massaggiavo Paola dormiva, naturalmente per finta, io ce l’avevo duro come il marmo e non vedevo l’ora di possederla, così il solito rituale, la finta di chiamarla, di scuoterla un pochino e poi all’attacco, mi tolsi i pantaloncini e mi sdraiai dietro di lei e incominciai a toccargli la fica, era bagnatissima sentivo le pulsazioni sotto le mie dita,
io che ero neppure a dirlo eccitatissimo pensai, questa volta la svergino, così la tirai con il culo verso di me sul fianco destro senza fare tanti complimenti per paura che si svegliasse non mi importava più nulla, anzi volevo che finalmente avrebbe aperto gli occhi dicendomi, dai prendimi pà che non resisto più, cosi gli piegai quanto più possibile le ginocchia facendo si che la fica fosse bene in mostra, così incominciai a strofinare la cappella gia tutta bagnata tra le grandi labbra neanche a dirlo era un lago così piano piano incominciai a spingere, non volevo essere brutale e avevo la speranza che avrebbe messo fine al gioco svegliandosi, così spingendo con dolcezza entrò quasi tutta la cappella nella fica, che sensazione bellissima pensai è fatta, ma non feci in tempo a pensarlo ecco che lo fece scivolare fuori, pensai forse si è fatta male e di nuovo misi la cappella nella fica, ma lei fece la stessa cosa facendolo scivolare fuori senza allontanarsi troppo e la cappella
era finita vicino al buchetto del culo, allora senza pensarci due volte incominciai a spingere e con mia soddisfazione e meraviglia mi lasciava fare mentre la masturbavo con le dita, ecco cosa voleva adesso darmi il culetto e non darmi la sua verginità, era una sensazione indescrivibile ricevere da mia figlia quello che mia moglie non aveva mai voluto darmi, così mentre spingevo e la masturbavo
il mio cazzo era entrato quasi tutto non feci neanche in tempo a godermi come volevo quella scopata che venni come un uragano dentro il culo di mia figlia e mentre venivo spinsi fino alla fine, il mio cazzo era tutto dentro, dopo pochi attivi stavo per tirarlo fuori ma Paola mi fece capire che dovevo continuare voleva venire ancora e mentre la masturbavo la misi a pancia in sotto e continuavo spingere lo avevo ancora ben in tiro come ancora non fossi venuto ero come un forsennato e mentre la mia mano si bagnava sempre di più del suo sperma, io spingevo con forza mentre lei con piccolissimi movimenti alzava il culetto mi faceva letteralmente impazzire, e così dopo pochissimo venni di nuovo inondandogli tutto. Non so quante volte venne mia figlia ma sicuramente non poche, ma non potei non pensare al fatto con che faciltà mia figlia prendeva tutto il mio cazzo nel culetto, (non per dire di ottime dimensioni) il perché di questa faciltà l’ho
scoperto dopo cosa che nel prosieguo della mia confessione scoprirete. Alla prossima’

Eccomi a svelarvi una delle prime domande che mi ponevo. Dopo che ero venuto la seconda volta mi sentivo abbastanza soddisfatto e pensavo che lo era anche mia figlia visto che era venuta tante volte, mi alzai dal letto e andai in bagno per fare la doccia pensando che Paola dopo un po’ avrebbe fatto la stessa cosa, però mi sbagliavo, perché quando uscii dalla doccia con mia meraviglia Paola non era più nella mia stanza da letto bensì nella sua con la porta socchiusa, naturalmente voleva che vedessi quello che facevo, ecco che ebbi la mia prima risposta il perché mia figlia lo prendeva con così facilità nel culetto, stava sul suo lettino inginocchiata che si penetrava con un vibratore nel culetto e si masturbava, allora capii tante cose, la prima perché lo prendeva così facile nel culo, e che voleva anche farmi notare che non era ancora soddisfatta nonostante fosse venuta un infinità di volte, avevo un desiderio tremendo di entrare nella stanza e strappargli via dal culetto il vibratore per continuare io, ma poi? Cosa sarebbe stato dopo? Avevo anche tanta voglia di chiedergli il perché di tanta voglia ancora e da dove spuntava tutto quel desiderio di prenderlo nel culo, e perché non mi lasciva finalmente entrare nella sua fica visto che sembrava quasi una ninfomane, anche se brutto a dirlo in quanto è sempre mia figlia, ma la paura che tutto potesse finire in modo anomalo mi diede la forza di non farlo, anche perché non potevo più stare senza quel gioco, il nostro gioco, si ero come un bambino che non voleva perdere il suo giochino. Dopo circa una ventina di minuti mia figlia uscii dalla stanza per andare a sua volta a farsi la doccia e quando finii e venne in cucina dove io ero seduto a guardare la tv disse con aria molto disinvolta, sai papino il tuo massaggio è stato veramente favoloso mi sento molto meglio e poi mi sono subito addormentata peccato che è finito presto, facendo un po’ di pausa disse: il massaggio, ed io ancora un po’ scioccato da quello che avevo visto e da quello che pensavo gli risposi: non preoccuparti piccola mia la prossima volta sarà più lungo il massaggio adesso che so che ti piace così tanto. Solite cose fino al ritorno da lavoro il giorno dopo, mia figlia naturalmente come al solito vestita ed io che subito mi misi in libertà, strano il saluto di Paola non è stato tanto caloroso come solito, mi cosa fosse successo forse non gli andava più di continuare il gioco? Dovevo sapere perché ormai non potevo fare a meno di lei e del nostro gioco e adesso che avevo visto come si penetrava il culetto con il vibratore ero ancora più eccitato, allora gli chiesi come andasse il dolore al collo, lei quasi come un sospiro di sollievo rispose: mi fa ancora male papy ma non ti avevo detto niente perché volevo che fossi stato tu a chiedermi di massaggiarmi non vorrei approfittare magari sei stanco e se te lo chiedessi io non diresti di no ecco perché pà, quindi voleva semplicemente vedere se quello che mi aveva fatto vedere il giorno prima con il vibratore avesse avuto un effetto positivo, io risposi piccola mia non sono affatto stanco, e non mi stancherò mai di farti tutti i massaggi che vuoi ok? Allora ecco che arrivò l’abbraccio solito con la fica che premeva sul mio cazzo già un pochino eretto. Mangiammo in fretta scambiando poche parole entrambi avevamo solo una cosa in testa, il nostro gioco solo che il mio era sempre con la speranza che stavolta mi avrebbe concesso la sua verginità. Il momento del massaggio giunse come il giorno prima andammo nella mia stanza ed io incominciai a massaggiarla quando dopo pochi minuti disse: pà sto quasi per addormentarmi vado nella mia stanza così anche tu potrai riposare bene, ok gli risposi domandando se il massaggio non fosse stato di suo gradimento, mi rispose da favola pà tranquillo adesso vado sennò non faccio neanche in tempo a spogliarmi, era un invito? Voleva che fossi andato io da lei? E perché? Bene dopo qualche minuto esco dalla mia stanza e già vidi la porta della sua semiaperta mi avviai subito verso la porta e la aprii senza neanche fare finta prima di chiamarla per vedere se dormisse, dolce visione era tutta nuda sul suo lettino a pancia in aria la bocca leggermente aperta come le gambe un pochino divaricate, mi venne quasi un colpo pensai subito che era giunto il momento e solo al pensiero mescolato a quella visione
Ce lo avevo duro come il marmo, così andai verso di lei e gli incominciai a toccare le tette e la fica gia già tutta bagnata come del resto anche la mia cappella, mi tolsi i pantaloncini e gli poggiai la cappella in mezzo alle labbra mentre la masturbavo di tanto in tanto mi faceva sentire la lingua sulla cappella stavo letteralmente impazzendo la sua fica pulsava sotto il movimento delle mie dita allora mi inginocchiai e cominciai a leccargli tutta la fica ormai colava come una fontana e mentre la leccavo più divaricava le gambe, allora dissi questo è il momento vuole essere penetrata così smisi di leccare e le divaricai le gambe quanto più potei salii sul lettino con le ginocchia tre le sue gambe e appoggiai la cappella in mezzo alle grandi labbra era tutta un fuoco che meraviglia mi lasciava fare, volevo godermi quel momento tanto atteso e incominciai a strofinare la cappella su e giù roteando la cappella sul clitoride Paola per quanto volesse stare immobile faceva dei lievi salti di godimento, stavo quasi per venire allora mi soffermai con la cappella in prossimità di quel meraviglioso buchetto la cappella mi si ingrossava sempre più stavo per prender la verginità di mia figlia, così incominciai a spingere piano non volevo venire subito e quando la cappella era quasi tutta dentro ecco che mi mise le mani ai fianchi pensavo volesse tirami verso di se per sentirlo finalmente tutto dentro, invece le sue braccia erano diventate come due aste di frenaggio per impedirmi di andare oltre, deluso ancora una volta ma talmente eccitato che non riuscivo a smettere
Di dare colpi di schiena la cappella era dentro bastava ancora un tantino ed era fatta, però nonostante il forte eccitamento non me la sentivo di usare ulteriormente la forza l’unica cosa che non riuscii a sopprimere era quella di venire, venire dentro la fica di mia figlia e in quel momento neanche mi importava se fosse rimasta incinta in quanto non sapevo se prendeva la pillola visto che non aveva ancora avuto ragazzi, così vinse la ragione del sesso e non quella del cervello, due tre colpi ancora e gli inondai la fica con il succo che l’aveva messa al mondo, tirandomi indietro vedevo la mia sborra colare dalla fica scendendo piano sul buco del culetto a quella visione il cazzo
Invece di afflosciarsi pulsava ancora di più, deciso la girai a pancia sotto e la tirai con le gambe fuori dal lettino le ginocchia sul tappeto vicino al letto era lì a 90 gradi che meraviglia il mio sperma gli colava dalla fica mi inginocchiai dietro di lei e lubrificando ancora di più la cappella con il mio stesso succo passandola in mezzo alla fica incominciai a spingerlo dentro al culetto fino alla fine, spingevo come un cavallo da monta un po’ perché ero eccitato e l’altro come se volessi farle male per non avermi ancora dato la verginità, così dopo con mia soddisfazione venni di nuovo, questa però nel suo meraviglioso culetto. Alla prossima’.
Restai ancora per un po’ dietro mia figlia ancora con il cazzo dentro che man mano si afflosciava e continuavo a masturbarla sentivo che lo voleva era come una ninfomane che non si sazia mai. Dopo circa dieci minuti stava li ferma, stremata, così mi alzai ed alzai anche lei mettendola sul lettino era fradicia dei sui umori la cosa mi eccitava, però ero anch’io a dire la verità distrutto. Andai come al solito subito a fare la doccia pensando a come l’avevo posseduta e a sangue freddo incominciai a preoccuparmi del fatto che la venivo sempre più frequente dentro la fica, anche se riuscivo al massimo a penetrare solo la cappella, così decisi di incominciare a fare qualche domanda furbetta, sapevo che avrebbe subito capito cosa volevo sapere, così dopo un po’ finite le sue pulizie venne in cucina per prima cosa ci dicemmo le solite cazzate, riposato bene, questa volta benissimo, eccetera eccetera, iniziando dopo con il mio discorso, tesoro lo sai che papy è un po’ preoccupato per te? Perché pà è successo qualcosa? Domandando con aria ingenua, niente visto che non hai avuto ancora un ragazzo mi preoccupa il fatto che quando sarà il momento se tu sei preparata, e se sai che devi usare delle precauzioni, non vorrei che tornassi a casa dicendoci che sei incinta! Ma no papino
Di questo non devi preoccuparti non ho ancora avuto dei ragazzi ma questo non significa che alla mia età non sia informata di come prendere tutte le precauzioni, si alzò e andò per un’attimo nella sua stanza, ritornando in cucina mi disse: che sbadata sono andata in camera mia per prendere il cellulare e ritorno senza, me lo prendi tu per favore è sul mio comodino mentre io preparo per la cena? Andai in camera sua e sul comodino non c’era solo il cellulare ma anche la famosa scatola di pillole, certo che avrebbe capito subito cosa volessi, essere sicuro che non sarebbe rimasta incinta del suo papy, gli portai il cellulare facendo finta di nulla però con il sorriso sulle labbra, Paola disse: vedo che oggi sei contento e con un po’ di malizia esclamò: ce qualche motivo particolare? Io risposi certo piccola mia sono felicissimo di avere una figlia come te. La sera quando mia moglie fece ritorno a casa ci diede una notizia che non affatto gradita da entrambi, aveva dello straordinario
Da smaltire quindi sarebbe rimasta due giorni a casa, due giorni sicuramente interminabili perché non avremmo potuto godere della nostra libertà del gioco, neanche a dirlo in quei due giorni eravamo due santi, mia figlia che anziché la gonnellina indossava i pantaloncini corti ed io che mi limitavo a preparare con la mia fantasia l’evolvere dei giorni seguenti. Finalmente era arrivato il momento che mia moglie ritornò a lavoro un po’ insoddisfatta delle mie prestazioni sessuali in quei periodi ma non gli peso più di tanto in quanto le raccontavo che era un periodo di totale stress sul lavoro. Tornai da lavoro sapendo che riprendeva il nostro gioco, avevo di nuovo le palle che mi scoppiavano, entrai in casa con il cuore che mi batteva forte non vedevo l’ora di vedere mia figlia, era li che mi aspettava, bella come mai con la solita gonnellina, mi saltò addosso come se non mi vedesse da un secolo strofinandosi con forza al mio cazzo, tutto era chiaro, Paola era più eccitata di me. Solite cose doccia, mangiare in fretta e dopo un po’ il solito rito, il riposino quotidiano con la piccola differenza che Paola si alzò e disse: pà vado nella mia stanza a riposare un po’, pensai strano perché non dice niente? Incominciai a fare strani pensieri, ma non passarono neanche 5 minuti che mi chiamò per il solito massaggino, feci un sospiro di sollievo era tutto come prima, entrai nella sua stanza stava stesa sul suo lettino a pancia in sotto avvolta nel lenzuolo dai piedi fino ai fianchi e la maglietta senza reggiseno come al solito, incominciai a massaggiare con delicatezza il suo collo mentre il cazzo mi si induriva sempre di più, così gli chiesi se il massaggio era di suo gradimento mentre allo stesso momento mi ponevo la domanda del perché si era coperta dai piedi al basso ventre, lei mi rispose di si e se potevo massaggiagli anche la schiena con po’ di crema disidratante che stava sul comodino e nello stesso tempo si alzò la maglietta, poi ci ripensò e mi chiese se poteva toglierla del tutto cosi potevo massaggiare meglio, naturalmente gli risposi subito che era meglio gli vedevo parte del seno senza che facesse finta di dormire, era chiaro voleva farmi eccitare al massimo e ci riuscivo benissimo perché il cazzo mi stava scoppiando, così gli dissi di andare in camera mia così potevamo stare più comodi in quanto il letto era più grande, però con meraviglia mi disse che preferiva restare nel suo lettino perché stava quasi per addormentarsi, però la cosa era del tutto diversa e adesso vi spiego il perché. Dopo pochi minuti il solito rito finta di dormire girandosi leggermente sul fianco destro mostrandomi una delle sue meravigliose tette, allora mi spogliai e gli appoggiai la cappella tra le labbra con la differenza che Paola stavolta aprì la bocca subito e incominciò a ciucciarlo con avidità, era meraviglioso così incominciai a spostare il lenzuolo che la copriva il basso ventre e cosa videro i miei occhi? Aveva il vibratore in mezzo alle gambe in direzione del culetto, ecco perché non volle andare nel lettone grande a quel punto non sapevo cosa fare e con la mano incominciai a strofinare il clitoride era tutta un lago stavo per togliere il cazzo dalla sua bocca per metterla in una buona posizione ma mi trattenne stringendo le labbra intorno alla cappella voleva averlo in bocca, ma cosa devo fare pensavo in quella situazione nuova non sapevo cosa voleva veramente, non dovetti sforzarmi a lungo per capirlo perché Paola non si limitava solo a succhiare ma muoveva la testa avanti e indietro, stava per mettere fine al gioco, ero arrapatissimo misi in funzione il vibratore e incominciai a strofinarlo in mezzo alle grandi labbra in quanto aveva divaricato per bene le gambe, non resistevo più diventava sempre più reale la fine del nostro gioco in quanto sempre con gli occhi chiusi però afferrò la mia mano che teneva il vibratore e lo diresse sul buchetto del culo e fu in un attimo che glie lo infilai tutto dentro, come fu anche subito che venni come un’esplosione nella sua gola ingoiava tutto con avidità mentre me lo strizzava con la mano per fare uscire fino all’ultima goccia, il cazzo non si afflosciava per niente, continuavo a masturbarla infilando le punte dell’indice e del dito medio nella fighetta che colava come una fontana e il vibratore al massimo che faceva il suo lavoro nel culetto.
Quando finì di bere tutto strizzando per bene il cazzo si girò mettendosi a pancia in sotto, era tutta un fuoco la pelle rossa e scottante come se avesse la febbre a 40, presi a muovere il vibratore mentre lei fremeva dal piacere e innalzava con piccoli movimenti il culetto, allora la presi per le gambe e la tirai fuori dal letto mettendola con il culetto sul taglio del lettino spingendogli il vibratore dentro e fuori sempre con più forza, ad un tratto allungò una mano dietro di me tirandomi a se voleva sentire anche il mio cazzo, così lasciai dentro il vibratore acceso e appoggiai la cappella vicino le grandi labbra mentre la mano gli strofinavo il clitoride, mia figlia era ormai andata incominciava a lasciare gemiti di piacere mentre allargava sempre di più le gambe ed alzando sempre di più il culetto al punto che la cappella entrò come in un pezzo di burro, ero letteralmente andato anch’io il cazzo mi pulsava e sentivo tutto il bollore di quel buchetto in fiamme, fu così che mi uscirono queste parole:
basta non ce la faccio più! Paola allora con voce tremante rispose, dai pà neanche io resisto più però
voglio che tu lo faccia così in questa posizione senza fermarti, così incominciai a spingere il cazzo dentro la fica a mia figlia come se fosse la mia prima scopata, Paola che urlava di dolore e piacere diceva che era indescrivibile, non ci crederete ma io sentivo il vibratore con la mia cappella dentro la fica non so quante donne si sono lasciate sverginare in questo modo, però posso dire che per me fu una cosa nuova e che non avevo mai sentito prima. Quel giorno facemmo l’amore ripetute volte e nelle pause mia figlia mi svelava la sua diabolica strategia.(Ad esempio) Il vino che io versai via all’inizio per vedere dove volesse arrivare Paola se ne era accorta che lo versavo nel vaso e fu quello l’attimo dove mia figlia ebbe la fantasia ed il coraggio di mettere in atto il suo diabolico piano, non ero il cacciatore ma la preda. Mi svelò altre piccole diavolerie che adesso non sto a raccontare sennò non finiamo mai. Ancora oggi io e mia figlia facciamo quasi tutti i giorni l’amore e credo che abbiamo addirittura superato il libro del kamasutra, ma le scopate più belle sono ancora quelle che ci facciamo mettendo in pratica il nostro vecchio gioco. Finisco la mia confessione sperando di non avervi annoiato troppo. Saluto tutti della redazione che danno la possibilità a quelli come me di liberarsi dei nostri piccoli segreti, saluto anche tutti i lettori’ Ciao a tutti’.
Innanzitutto vorrei salutare la redazione e tutti i lettori, vorrei iniziare il prosieguo della mia confessione facendo un passo indietro nel tempo, quando tutto è iniziato con mia figlia alla mia insaputa e che adesso grazie alle confessioni di mia figlia stessa so tutta la verità di come è stata furba, o forse meglio dire diabolica come l’ho sempre definita.
Tutto è iniziato quando Paola aveva poco più di 14 anni, una notte come tutte le altre andammo a letto, mia moglie ed io nella nostra stanza, mia figlia nella sua, dopo circa una mezzora che si guardava la tv giocando un pochino con le mani eravamo eccitati al massimo e siccome mia moglie non è per niente silenziosa quando facciamo sesso si alzò per andare a vedere se Paola dormisse facendo presto ritorno lasciando però la porta socchiusa per la fretta, si infilò sotto le lenzuola esclamando, dai la piccola dorme profondamente adesso sei tutto mio, cosi riprendemmo a fare quello che per pochi attimi avevamo lasciato in sospeso, io che gli leccavo la fica mentre lei me lo succhiava, praticamente un bel 69, e mentre continuavamo a fare il nostro sesso sfrenato Paola mi ha detto che non dormiva affatto e aveva anche sentito la mamma entrare nella stanza, incuriosita fece finta di dormire tranquilla ma senza pensare a chissà cosa, poi incominciò a sentire la mamma ansimare e la cosa non solo la incuriosì ma la eccitò al punto che non potette fare a meno di venire a sbirciare vedendo come facevamo i nostri giochi erotici e come scopavo mia moglie in tutte le posizioni notando anche che volevo il culo e lei come sempre ogni volta che ci provavo mi diceva di non volerlo, Paola subito pensò che non voleva visto le dimensioni del mio cazzo (questo sempre rivelatomi da lei dopo) aveva si fatto dei giochini con un compagno di classe, che tre l’altro non era neanche il suo ragazzo, così un pomeriggio mentre passeggiavano nel parco poco distante da noi un gioco tira l’altro e si ritrovò con il cazzo del suo amico tra le mani, le dimensioni non erano un gran che, ecco perché fu attratta dalle mie dimensioni, l’amico l’accompagnava con la mano a tirarsi una sega ma come la cappella incominciò a bagnarsi lei sentì un senso di paura e scappò a casa e tutto finì con quella piccola avventura con l’amico. Ritornando a quella sera che mia figlia ci stava spiando alla nostra insaputa scopavo mia moglie con ritmo frenetico e quando stavo per venire lo volle, come quasi sempre in bocca per succhiare tutta la mia sborra, così Paola eccitatissima e anche un po’ sbalordita scappò le sua stanza masturbandosi per tutta la notte pensando al mio cazzo, e fu quello il momento dove lei decise che un giorno mi avrebbe dato il suo culetto e la sua verginità. L’indomani mattina mia moglie va a lavoro presto come sempre e Paola si alza verso le sette meno un quarto per prepararsi per andare a scuola, con furbizia quella mattina aspettò che io stessi andando in bagno quando mi fermò dicendomi, fai andare un’attimo prima me in bagno pà? Nulla di anomalo per me che non sapevo ancora niente, certo piccola vai pure gli risposi, Paola uscì dopo 4-5 minuti dicendomi che potevo andare in bagno, cosa aveva fatto iniziando il suo diabolico piano, aveva lasciato le sue mutandine sul marmo del lavabo, naturalmente le notai subito pensando ma guarda un po’ se questo è il modo di lasciare le mutande, e per istinto le presi in mano mentre mia figlia mi spiava dal buco della serratura come meglio poteva detto sempre da lei,) notai che erano umidissime e sempre per istinto le portai al naso per annusarle un odore fortissimo di umori femminili e senza accorgermene con la punta della lingua ne assaggiai il sapore e come per automatismo partì la mia mano facendomi una sega stupenda, però devo dire che in quel momento non pensavo a mia figlia e che le mutande fossero sue, era solo quella situazione e quell’odore che mi eccitava tanto, così dopo pochi colpi abbassai le mutandine di Paola venendo sui i suoi umori, lei che aveva quasi visto tutto ed era anche quello che sperava, vedermi eccitato, così busso alla porta dicendo, papy apri un’attimo per favore ho dimenticato una cosa in bagno dai presto che sennò faccio tardi, così in fretta asciugai alla meglio con la carta igienica le mutandine rimettendole di nuovo sul marmo, aprii
La porta con la speranza che non si fosse accorta di nulla visto anche la sua tenera età, così in un’attimo prese le sue mutandine e ringraziandomi per la comprensione corse verso la sua stanza.
Alla prossima per il prosieguo’.

Arrivata nelle sua stanza nascose subito le mutandine e salutandomi come sempre si avviò verso la scuola, allora pensai, meno male non si è accorta di nulla. Il problema se così possiamo definirlo ero
Io, che non mi ero accorto di nulla e del suo piano non potevo neanche lontanamente immaginare che mia figlia a quella età potesse già avere una mente così diabolica in queste cose e se non fosse andata come è andata e che ci siamo raccontati tutto forse non avrei mai capito nulla. Al ritorno da scuola pranzò e si mise a studiare affinché mia moglie non andò a fare delle compere per la casa e approfittando di essere sola in casa, in quanto io ero a lavoro iniziò il suo gioco, prese le mutandine che aveva nascosto al mattino e cominciò a masturbarsi sentendone il profumo ed il sapore, venne così tante volte che gli bruciava il clitoride, devo dire che da quando ha incominciato a raccontarmi le cose mi eccito come un matto e lei ne approfitta per scoparmi senza pudore e senza limiti. Ritornando a mia figlia e le sue masturbazioni, incominciò con una piccola candela ad infilarsela piano piano nel culetto sgrillettandosi ogni giorno sempre più, poi dalla candela passo ad un piccolo cetriolo e poi una melanzana, tutto questo pensando sempre al mio cazzo e a quando mi avrebbe dato il suo culetto. Credo che a tutti i lettori avrebbe fatto un certo effetto sentirsi dire queste cose dalla figlia che in tenera età incominciava a mettersi tante cose nel culetto per poi concedersi a me.
Ricordo che il fatto delle mutandine incominciava ad essere più frequente, tanto vero che un giorno la rimproverai dicendo, ma è mai possibile che alla tua età non riesci neanche a mettere via la roba intima? Lei con il broncio mi disse, hai ragione pà farò più attenzione. Il fatto che avevo rimproverato Paola forse un pochino troppo duro mi faceva sentire in colpa così dopo qualche ora decisi di andare nella sua stanza con una scusa qualsiasi per poi farmi perdonare, così feci e mi avviai verso la sua stanza, bussai prima di entrare però Paola non rispose, pensavo che lo facesse apposta perché era arrabbiata con me, ma non era così, si in verità lo faceva apposta ma per un altro motivo che adesso so benissimo, così aprii piano la porta, era lì sul letto senza le mutandine che teneva nella mano, gambe divaricate e la gonnellina tutta su, devo dire che quella visione mi eccitò al punto da farmi soffermare per alcuni minuti ad ammirare quella meravigliosa creatura seminuda
Con la fica ben in mostra però in quel caso dissi a me stesso, ma che cazzo stai facendo è tua figlia,
così in punta dei piedi uscii di nuova dalla stanza e dopo qualche minuto ribussai alla porta ma lo stesso non rispose (ovviamente mi ha detto che voleva che fossi entrato di nuovo) però così non feci, andai in cucina aspettando che Paola si fosse svegliata da sola. I minuti scorrevano e devo ammettere che ero molto turbato da quella situazione, o meglio da quella visione, la mente mi diceva di stare buono e pensare che era mia figlia però purtroppo il mio cazzo non ne voleva sapere, così tra un pensiero e l’altro arrivò mia figlia in cucina sedendosi sulle mie ginocchia e dicendomi che non era giusto che l’avevo rimproverata così può succedere che nella fretta si dimentica qualcosa no? Naturalmente gli chiesi subito scusa e gli dissi che ero semplicemente un po’ teso per il lavoro e sicuramente non volevo essere così sgarbato con lei, così mi abbracciò sistemandosi meglio sulle mie gambe dicendo che era tutto apposto saltellando dalla gioia, però il motivo era che sentiva il mio arnese duro, che situazione imbarazzante allora, sempre così facendo mi disse, adesso ho fatto la brava sono andata in bagno e la mia roba intima è in lavatrice come bisogna che sia, cazzo pensai, ma allora non ha le mutandine? Oppure ne ha messe delle pulite? Ero terrorizzato da tutti quei pensieri che mi passavano dalla mente e nello stesso momento ero curioso ed eccitato perché l’istinto selvaggio di noi maschi non mi faceva più ragionare come un padre dovrebbe fare, volevo vedere, volevo vedere se era senza mutandine ma come fare? Così mi venne l’idea di fargli cercare un barattolo di mais sotto il mobile sperando che si fosse messa in una posizione in modo tale da poter vedere se le indossava o no, per mia fortuna, pensavo di essere stato furbo vidi quello che volevo vedere perché mia figlia non perse l’occasione che cercava per mostrarmi la sua meravigliosa michetta (era quello che voleva no?) Purtroppo non resistetti più e corsi in bagno a cercare le mutandine di mia figlia nella lavatrice non ci volle molto erano li a portata di mano, le presi e questa volta non era solo per istinto ma voluto le annusai avidamente e laccai tutti i suoi umori che lei aveva apposta masturbandosi impregnato nelle mutandine, così mi masturbai venendo di nuovo nelle mutande di Paola, questa volta lo volevo per davvero e mentre ignaro di tutto quello che stava tramando mia figlia io avevo dei rimorsi dopo averlo fatto, invece Paola avendomi spiato dal buco della serratura aveva la michetta in fiamme e non vedeva l’ora di ritornare nella sua stanza con le sue mutandine piene del mio sperma per continuare a masturbarsi.
Alla prossima per il prosieguo.
Infatti così fece, andò prima nel bagno per prendere le sue mutandine ormai piene del mio sperma per poi correre nella sua stanza, in quel momento capii il perché si era subito rifugiata nella sua stanza, però in quel momento non me la sentivo di andare a sbirciare, forse per il rimorso oppure, è credo che questa sia la vera ragione avevo appagato la voglia di maschio masturbandomi con le sue mutandine così subentrò il rimorso di padre.
Nei giorni seguenti Paola diventava sempre più provocante e lo faceva sempre e solo quando non c’era mia moglie, io però facevo finta di nulla ignoravo tutte quelle provocazioni, e perché non dirlo anche quel ben di Dio che mi mostrava, tuttavia il sesso ci fa diventare deboli e per quando ci si possa sforzare ad essere buoni si danno delle occasioni, o per meglio dire circostanze che ti lasciano diventare debole, praticamente non ragioni più con il cervello bensì con, vabbè sicuramente avete capito. Mia moglie come tutte le donne di questo mondo una volta al mese ha il suo ciclo, quindi per me sono notti bianche, il fatto che sia così tutto ok, però le donne che ne sanno una più del diavolo, specialmente mia figlia sapendo che la mamma aveva il ciclo ebbe la diabolica idea di provocarmi ancora di più facendomi davvero in alcune occasioni dimenticare che ero suo padre, così il terzo giorno di continui atti provocatori mi beccò più debole del solito, quello che lei sperava, sedendosi come quasi tutti i giorni sulle mie gambe il mio cazzo diventò duro in un attimo,
ma il problema non era questo il problema era il fatto che mi ero accorto che Paola lo sentiva duro dietro il suo culetto e come nulla fosse si muoveva in continuazione facendo dondolare le gambe, io ero preda della mia voglia di maschio e pur sapendo che lei lo sentiva e che era mia figlia incominciai a dare dei piccoli colpi anch’io con delle scuse banali non pensavo più a nulla volevo solo venire sfogare quella voglia maledetta che mi annebbiava il cervello, stavo quasi per mettergli una mano tra le gambe per toccare quel meraviglioso fiore, volevo toccare le sue mutandine che avevo gia visto sotto la sua gonnellina per vedere quanto fossero bagnate, ma in quel attimo squillò il telefono, pensai per fortuna, Paola si alzò per andare a rispondere ed io che stavo li seduto con il cazzo così gonfio che neanche il pigiama riusciva a nascondere nonostante molto largo, era un mio collega di lavoro non feci in tempo a fare cenno per dire che stavo dormendo che Paola gridando disse: è per te pà un tuo collega, così dovetti alzarmi per forza per rispondere al telefono nonostante
il mio rigonfio inevitabilmente visibile a mia figlia, certo che lei lo sentiva e sapeva che era duro, come io sapevo che se ne era accorta, però non volevo mettere così in evidenza la situazione creatosi, così mentre parlavo a telefono con Ignazio Paola sparì per pochi minuti pensai subito di averla fatta grossa non capivo più niente tanto vero che Ignazio mi disse oh ma ci sei ancora oppure ti sei addormentato? Io subito trovai una scusa banale dicendo che lo avrei richiamato io, riagganciai il telefono e mi apprestai a vedere dove fosse finita Paola, ma mentre stavo per andare verso la sua stanza la vidi uscire dal bagno sorridente venendomi ad abbracciare, feci naturalmente un sospiro di sollievo perché era tutto a posto e subito la mia mente riprese a trasmettere il desiderio di sfogarmi, così nel corridoio Paola mi disse: dove stavi andando, nel bagno? Risposi di no ero nel corridoio perché volevo vedere dove eri finita, così gli dissi di andare in cucina a vedere la tv, mi rimisi a sedere aspettando che mia figlia si fosse seduta di nuovo sulle mie gambe, però prima di sedersi fece in modo che io vedessi che si era tolte le mutandine, (Paola dopo mi ha detto che quella
volta le aveva tolte perché sperava che io fossi coeso in bagno a masturbare e venire dentro le sue mutandine) però così non fu perché volevo sentire il suo culetto e la sua fichetta tutta bagnata sul mio cazzo era così che avevo deciso di venire. Paola vedendo che non mi alzavo per andare in bagno dopo qualche minuto venne di nuovo a sedersi sulle mie gambe, ovverosia sul mio cazzo, sentivo attraverso il pigiama il calore e l’umido della sua fica sopra il cazzo così incominciai di nuovo a dare dei colpetti mentre lei si muoveva con dolcezza respirando sempre più forte, il viso gli scottava dal rossore volevo tirarlo fuori non ce la facevo più avrei voluto toccarla baciarla ma qualcosa mi tratteneva nonostante la mia forte eccitazione, così decisi di fare quanto più in fretta possibile per evitare che fossi andato oltre.
Paola continuava a muoversi con dolcezza il mio pigiama era ormai tutto bagnato dei suoi umori così con la scusa che volevo alzarmi dalla sedia spinsi quando più potevo il mio cazzo sulla sua fichetta affinché non esplosi in un interminabile orgasmo, così avevo raggiunto il mio scopo o meglio più quello di mia figlia mi alzai definitivamente e corsi verso il bagno. Alla prossima per il prosieguo.

Uscito dal bagno come al solito ero preso dai rimorsi e dall’imbarazzo tanto che non avevo il coraggio di guardare in faccia mia figlia, anche se lei si trattenne a lungo nella sua stanza con la porta leggermente aperta, io non ebbi il coraggio di guardare cosa stesse facendo, ma era ovvio che si stesse masturbando con la speranza che fossi entrato nella stanza, ma così non feci decisi di vestirmi e con una scusa banale gli disse ad alta voce che dovevo scendere, al momento era l’unica cosa che mi venne in mente per provare a porre fine al mio imbarazzo.
Dopo quasi un’ora e mezza di passeggiata riflettendo a tutto quello che era successo e che poteva succedere non mi sentivo poi tanto libero dai rimorsi anche se di tanto in tanto mi passava per la mente il pensiero che in fin dei conti non ero tanto colpevole di quella situazione con tutte le provocazioni di mia figlia forse qualsiasi uomo sarebbe diventato debole, ma un’altra voce dentro di me diceva , si ma tu sei suo padre e non una persona qualsiasi così dissi a me stesso di fare in modo che non fosse più capitato, un altro pensiero mi passava nello stesso momento per la mente, e se mia moglie si accorgesse di questa anomala situazione? Solo al pensiero mi veniva la pelle d’oca. Dopo un pò che camminavo per tornare verso casa avvolto in tutta quella confusione mentale senza accorgermene ero già fuori casa, feci un respiro profondo entrai dicendomi: dai che ce la farai, appena aperta la porta Paola mi venne incontro abbracciandomi come suo solito e in un attimo fui preso da una forte delusione perché nonostante la mia volontà di smettere con quella assurda situazione sentivo il cazzo venirmi duro all’abbraccio di mia figlia, con grande fatica mi allontanai andando nella mia stanza mettendo fine a quella situazione temporanea. Trascorrevano i giorni, le settimane e devo dire che stavo superando abbastanza bene a tutte le provocazioni di mia figlia, come strategia stavo usando un metodo che sembrava essere molto efficace, quale? Quello di fare quanto più possibile l’amore con mia moglie tanto erano le volte che la possedevo che una notte mia moglie mi chiese se facevo uso di qualche farmaco ultimamente visto che ero diventato insaziabile, anche perché la domanda era lecita in quanto il maggior numero delle volte lo facevo così in fretta quanto bastava per raggiungere presto l’orgasmo e svuotare la mia mente dalle eventuali debolezze che potevano recarmi le provocazioni di mia figlia, chiarii in qualche modo con mia moglie il perché di quella mia continuata voglia di possederla dicendogli che ultimamente la vedo così attraente ed eccitante che non riesco neanche a trattenermi con il mio orgasmo ecco perché vengo quasi subito, naturalmente a queste mie parole lei ne fu entusiasta e la faccenda finì li facendo di nuovo l’amore. Dopo circa un mese e mezzo che avevo avuto la forza di resistere alle continuate provocazioni di mia figlia pensai di avere superato il test anche se in certe situazioni vedendola in alcune posizioni mi veniva duro. Purtroppo Paola fu colpita dall’influenza e aveva la febbre a 39, quindi niente scuola, casa letto e cure così standogli vicino sul suo letto sentivo il calore forte del suo corpo causato dalla febbre, devo dire che era anche molto premurosa dicendomi di non avvicinarmi troppo perché gli sarebbe tanto dispiaciuto se mi avesse attaccato l’influenza, io naturalmente, anche se solo per un istante, da buon padre gli dissi di non preoccuparsi per me e che ero un osso duro, così mi stesi affianco a lei facendola appoggiare la testa sul mio petto e con la mano gli tenevo le mani sulla mia pancia, fu un errore madornale stendendomi sul suo letto perché appena assunto quella posizione e con le mani non molto lontane dal mio cazzo in un attimo diventò come il marmo, allora pensai speriamo che faccia la brava e che non mi provochi ed anche se lo facesse devi essere forte, fatto sta che stranamente Paola si addormentò (questa volta per davvero) forse la febbre, oppure la debolezza comunque dormiva profondamente, volevo alzarmi per andare in cucina a preparare qualcosa di caldo per quando si fosse svegliata ma qualcosa mi tratteneva e so anche cosa mi tratteneva, era la voglia di continuare a sentire quel meraviglioso corpo che mi stava affianco lo stesso corpo che non mi faceva ragionare come un padre bensì come un selvaggio, così abbassai lentamente il mio pigiama facendo uscire il mio durissimo e gia bagnato cazzo portai lentamente la sua mano bollente su di lui ero letteralmente accecato dal desiderio volevo che fosse la sua dolce mano a masturbarmi, così aprendole la mano accompagnata dalla mia la strinsi intorno al mio cazzo incominciando a salire su e giù con molta lentezza sentivo il suo respiro profondo sul mio petto dormiva beata e quello che avevo sperato poco prima che non mi avesse provocato diventò un pentimento perché il quel momento mi mancavano le sue diaboliche provocazioni. Mentre continuavo a ritmo lento a far salire e scendere la sua mano provai a muovermi un pochino per vedere se si fosse svegliata cosa un tantino azzardata, ma non capivo più niente non ragionavo più, con mia delusione Paola si, si spostò togliendosi dal mio petto appoggiando la testa sul suo cuscino e naturalmente spostandosi tirò via anche la mano continuando a dormire tranquilla, il fatto era che io ormai non stavo più tranquillo perché mi ritrovavo con le palle che mi scoppiavano e volevo assolutamente raggiungere l’orgasmo in un modo o l’altro, in preda all’eccitazione allungai la mano piano sulla sua pancia e con un po’ di dimestichezza incominciai ad infilare le dita nel suo pigiama quando le mie dita toccarono i suoi morbidissimi peli ebbi come una scossa al cervello come se fosse stata la mia prima volta a toccare una donna, non badavo più se mia figlia stesse dormendo o se si fosse svegliata, se facesse finta oppure no in quel momento per me era tutto uguale l’unica cosa che volevo arrivare al mio orgasmo, così affondai la mano ancora più giù arrivando con il dito medio alla fessurina della sua fichetta incominciai a masturbarla un pochino allargando leggermente le sue gambe, io avevo la cappella e lancia tutta bagnata invece mia figlia aveva la fichetta appena appena umida segno che davvero stesse dormendo, e mentre continuavo leggermente a masturbarla si rimosse di nuovo mettendosi piegata su di un fianco, a quel punto non potevo neanche mettere più la mano però sentivo il suo profumo sulle mie dita e questo mi faceva impazzire, così avvicinai il mio corpo al suo e abbassandogli un pochino il pigiama appoggiai il mio cazzo sul culetto e incominciai a muovermi lentamente, più mi muovevo e più non capivo niente cosi gli abbassai ancora un pochino il pigiama e misi la cappella in mezzo al suo culetto, scivolava come sapone tanto ero bagnato ero quasi pronto per scendere ancora un pochino più giù per arrivare alla sua fichetta per poi entrare un pochino dentro, ma la sorte volle che appena lo presi in mano per portarlo nella giusta posizione venni con dei getti interminabili nel mezzo del suo meraviglioso culetto, rimasi così ancora uno-due minuti riprendendo a ragionare dopo che mi ero svuotato la pulii alla meglio rialzando il pigiama. (questa volta Paola non ha fatto finta, dormiva davvero perché glie lo chiesto.) Alla prossima per il prosieguo.

Paola al risveglio era solo meravigliata di essere un tantino appiccicosa sul culetto, lei non disse nulla ed io naturalmente una tomba, si chiedeva solo come poteva essere così appiccicosa sicuramente non sarà perché sudavo? Noo!! Non ci credo sarà stato papy? Ed io non mi sono accorta di niente se così è stato? Questa è l’unica cosa che ricorda e che mi ha detto di quella volta.
Quel giorno terminò con il mio silenzio e i suoi dubbi, la cosa strana era che mi sentivo si un tantino
In colpa come le altre volte però non smettevo di pensare a come avrei potuto fare per trovarmi di nuovo in quella situazione, nel letto con mia figlia che dormiva ed io che provavo a possederla. L’indomani mattina andai a lavoro e il pensiero di tutto c’iò mi tormentava così decisi di nuovo di non provarci mai e poi mai più. Trascorrevano i giorni e Paola guarì completamente dall’influenza e nonostante le sue solite provocazioni ero molto fermo riuscivo a tenerla a bada, in poche parole la ignoravo quasi e per quasi tre mesi di sofferenza mi fece troppa tenerezza vederla piangere e singhiozzando mi domandava perché ero così freddo con lei, non mi vuoi più bene? Avrei tanto voluto dirgli che il mio comportamento non era affatto anomalo, bensì lo era quello che stava facendo lei con me ed io con lei, ma non potevo, non potevo per tanti motivi dal non farla soffrire e anche perché non sapevo proprio come spiegare tutte quelle cose, si forse mi direte che ho sbagliato a non parlarne e che forse sarebbe stata la soluzione migliore, ma cosa volete pensavo di avere superato quel momento e che non era il caso di aprire un dialogo oramai passato, almeno per me.
Presi dei fazzolettini e mi avvicinai asciugandogli le lacrime dicendole semplicemente che le volevo un mondo di bene e che non doveva mai più pensare una cosa del genere, così singhiozzando ancora un pochino mi abbracciò forte a se baciandomi sulle labbra e fu proprio in quel momento che capii che la mia sicurezza e i miei sforzi erano stati inutili perché sentivo che la sua vicinanza mi eccitava ero praticamente al punto di partenza, così senza fargli capire la situazione e per non dargli ulteriori pensieri gli dissi con disinvoltura che sarei andato a riposare un pochino e che doveva stare tranquilla, lei mi disse che era tutto ok e mi avviai verso la camera da letto, mi misi il pigiama e mi stesi sul letto pensando di nuovo a come potevo fare per uscire da quella situazione.
Dopo circa una mezzora Paola busso alla porta in un’attimo volevo fare finta di dormire però dopo la risposi dicendogli di entrare, mi chiese: stavi già dormendo pà? Io sperando che fosse uscita gli risposi che stavo quasi per addormentarmi però mi chiese se poteva mettersi un po’ vicino a me, come dicevo prima per non farle complicare la vite gli risposi: certamente che puoi pur sapendo a quanto poteva essere pericolosa quella situazione. Si stese a me vicino abbracciandomi, non sapevo come comportarmi allora dopo un po’ feci finta di dormire per evitare di ricambiare gli abbracci e i bacinetti che mi dava sulle guancia però è inutile dirlo e negarlo che ce lo avevo in tiro e nonostante i miei sforzi a pensare ad altro e concentrarmi al pensiero che fosse mia figlia ed era sbagliato avere una reazione del genere non funzionava anzi forse era proprio quello che accendeva la miccia e mi faceva eccitare tanto.
Dopo una diecina di minuti di finzione e soffocando il desiderio di ricambiare tutte quelle coccole e anche di più ecco che mia figlia incomincia con il suo attacco, come prima cosa mi domandò se mi desse fastidio che mi accarezzava e che mi dava i bacinetti, io naturalmente non risposi; cazzo dovevo rispondere per fargli capire che non dormivo affatto però l’eccitazione era troppo forte di sapere come fosse stato il suo comportamento anzi devo dire che in quel momento volevo che facesse qualcosa, come seconda domanda mi chiese il perché non la rispondevo perché dormivo oppure ero ancora arrabbiato? Ma io niente nessuna reazione apparte il fatto che il mio cazzo pulsava in una maniera tremenda e senza tocchi era già tutto bagnato, ecco che allora Paola ebbe la certezza che dormivo e lentamente fece scivolare la mano sulla mia pancia e sempre con lentezza la mano scendeva sempre di più fino a che arrivò a toccare il mio cazzo, per un’attimo rimase ferma quasi senza neanche più respirare in quel momento non era più sicura se davvero stessi dormendo anche perché avevo il cuore che batteva fortissimo ed avendo appoggiata la testa sul mio petto poteva sentirne il battito acceleratissimo, così dopo neanche mezzo minuto fece coraggio e lo prese nella mano stringendo con dolcezza, ormai sentivo anche il suo respiro sempre più forte era ovvio che anche lei era eccitata, così lasciando la presa per infilare la mano all’interno del pigiama e riprese con dolcezza ad andare su e giù, ero tutto bagnato Paola di tanto in tanto mollava la presa per spalmare con le dita tutto sulla mia pancia ero letteralmente fuori di me e quando ad un certo punto incominciò ad abbassarmi il pigiama, non ce la facevo più stavo impazzendo e stavo per venire ma non volevo ancora farlo volevo godermi quanto più a lungo quella imbarazzante ma dolce ed eccitatissima situazione, così per non venire ancora mi girai verso di lei sul fianco destro e così facendo Paola dovette mollare la presa, ma il bello stava proprio per iniziare perché Paola a sua volta si girò anche lei sul fianco destro avvicinando il suo culetto vicino al mio cazzo, quanto avrei voluto possederla ma non osavo ero lì fermo ad aspettare le sue mosse, infatti come speravo si alzò la gonnellina abbassando le mutandine spingendo sempre di più il culetto contro il mio cazzo, io con la scusa di aggiustarmi sul fianco scesi un pochino in giù per poi risalire nello stesso momento ed ecco che il mio cazzo era in mezzo al suo meraviglioso culetto, Paola spingeva con lentezza il mio cazzo era si in mezzo al culetto ma ancora un po’ lontano dai sui buchetti volevo di nuovo fare lo stesso movimento di prima per aggiustarlo nella giusta posizione quando Paola inizia freneticamente a masturbarsi e questo mi tenne immobile per sentire come godeva e questa soluzione non fu per niente sbagliata perché dopo pochi secondi Paola stava sicuramente per venire così allungò la mano per di dietro prese il mio cazzo e se lo portò vicino al buchetto del culo ritornando a masturbarsi spingendo sempre di più contro il mio cazzo, ma purtroppo restava fuori
Nonostante che era bagnatissimo, ma dopo 1- 2 minuti Paola ansimando era arrivata al punto cruciale stava venendo quindi spinse di più ed io approfittando del suo godimento gli diedi una mano a spingere entrò solo al metà della mia cappella nel suo acerbo culetto che Paola venne contraendosi con forza godeva in un modo bestiale e in un attimo questa volta io spinsi ancora un pochino la cappella era quasi tutta dentro quando con un interminabile orgasmo venni tutto dentro il culetto di mia figlia. (Rivelazione attuale) Sperava che avessi collaborato al suo gioco ed era sicura che fossi sveglio, però gli rimaneva sempre qualche dubbio. L’indomani presi misure drastiche, ma questo ve lo racconterò nel prosieguo.

Il perché presi delle misure drastiche, per essere più preciso decisi di essere molto severo con me stesso sperando che questa volta non ci fossero stati intoppi, perché tutto questo? Molto semplice, dopo essermi appagato con il raggiungimento dell’orgasmo rimasi ancora un po’ steso aspettando che Paola si fosse alzata per andarsi a pulire così avrei fatto la stessa cosa, però il fatto era che mia figlia tutto fece tranne quello. Io stavo ancora con il pigiama abbassato perché non volevo dargli la certezza di essere sveglio rialzandolo e rimasi così immobile quando Paola iniziò di nuovo a toccarmelo continuando a masturbarsi me lo teneva stretto e di tanto in tanto lo strofinava contro il suo culetto, certo che all’inizio era floscio però non ci volle molto che di nuovo si mise in tiro ed ecco che in quel momento l’uomo divenne di nuovo debole. Paola continuava a strofinarselo sul culetto mentre io pensavo a cosa avrebbe fatto e la cosa mi eccitava ancora di più, ma non passarono neanche due- tre minuti che Paola venne di nuovo stringendo forte il mio caazo nella mano che quasi me lo staccava, allora pensai vabbè adesso è finita, ma niente da fare Paola era indemoniata nonostante l’orgasmo raggiunto non si fermò neanche per un attimo, allora mi dissi: cazzo ma è proprio arrapata la mia piccola, e mentre vagavano questi pensieri nella mia mente Paola non mollava la presa mentre con l’altra mano continuava a masturbarsi, ero ormai al punto che volevo venire di nuovo ma non sapevo in che modo potevo rifare la finta per metterlo nel suo culetto, anche perché non lo lasciava, ecco che però mia figlia come se avesse letto i miei pensieri alzò la gamba sinistra accavallando le mie gambe portandosi il cazzo vicino alla fichetta, ero si eccitato ma anche preoccupato che venendo poteva succedere l’impensabile cioè che mia figlia quasi 15 anni fosse rimasta incinta e per giunta da suo padre, questo mi preoccupava tanto avrei voluto usare un preservativo ma come facevo? Paola continuava a masturbarsi strofinandosi la cappella in mezzo alle gambe, il cazzo mi pulsava maledettamente volevo allungare la mano per continuare io a masturbarla per poi mettere il mio cazzo in posizione, per fortuna nel mentro pensavo questo Paola venne di nuovo e mentre era in balia all’orgasmo mi segava con velocità facendomi anche un po’ male ma il problema non era quello perché una volta finito il suo interminabile orgasmo si fermò di colpo allora pensai: cazzo adesso davvero smetterà ed io dovrò
Terminare da solo, però mi ero sbagliato di nuovo perché non passò neanche un minuto che mia figlia riprese le sue attività e con il mio cazzo che con la sua fichetta. Tutto questo da un lato mi rendeva felice perché potevo in un modo o in un altro raggiungere anch’io l’orgasmo, però allo stesso tempo mi chiedevo se mia figlia fosse del tutto normale, si è pur vero che aveva quasi 15 anni e la scoperta del sesso è una cosa bellissima, però lei stava esagerando non smetteva mai di masturbarsi e pensavo chissà cosa farà a questo punto quando non è in casa e si ritrova con altri uomini? Il fatto sta che questi pensieri che mi passavano dalla mente erano solo attimi perché la voglia di raggiungere l’orgasmo diventava un fatto prioritario, forse anche un po’ perverso in un certo senso. Paola continuava a menarmelo con dolcezza mentre si toccava, poi ad un certo punto scese un tantino con il corpo in modo tale che il mio cazzo finiva diritto in mezzo alle sua fica e tenendolo con la mano fermo gli strofinava contro, adesso si masturbava con il mio cazzo aveva la fica che gli bolleva non pensavo più a nulla di cosa poteva succedere forse lo sperma mi era arrivato al cervello, così con dimestichezza tirai lentamente il bacino all’indietro facendo scendere la cappella in mezzo alla fichetta questo mio movimento scaturì in mia figlia ancora di più la voglia di sentirlo perché incominciò a fare dei piccoli movimenti con il bacino ma senza forzare più di tanto, io non potevo collaborare anche se ne avevo una voglia matta, però quando mi resi conto che Paola stava per venire di nuovo e spingeva un pochino con più forza non potei più stare fermo e muovendomi con leggeri colpetti facevo si che solo un pochino della punta della cappella entrava ed usciva dalla bagnatissima fica di mia figlia, mi sarebbe bastato spingere solo un pochino con più forza e sarebbe entrato tutto, ed ecco che Paola raggiungeva l’orgasmo ormai lo voleva tutto dentro da come spingeva, ma per fortuna visto che stavo venendo anch’io ebbi la forza di tirarlo via venendole in mezzo alle gambe. Non racconto altro di quella sera perché tutto usuale come le altre volte dopo avere fatto quelle cose. Il giorno dopo ecco la mia drastica decisione, chiesi al mio titolare se poteva trasferirmi per un periodo per motivi privati. Alla prossima per il prosieguo.

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