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Mia sorella Giuseppina 33

By 25 Gennaio 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Un consiglio, leggete prima il racconto precedente.
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i miei racconti
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Mia sorella Giuseppina 33

Con le mani che tremavano e le dita che le pareva si fossero trasformate in gelatina, apre la cerniera lampo della minigonna per lasciarla cadere a terra.

Il rumore della cerniera che si apriva, ha fatto fermare il respiro a entrambi. Il tonfo sordo del leggero tessuto che cade a terra, ha rimbombato nella stanza facendoli sussultare. Solo l’ombra poteva coprirla ora.

La luce del neon e il sole che proveniva da dietro le tende la illuminava perfettamente lasciando che lui potesse vederla chiaramente. A causa della troppa vicinanza, non ha potuto vedere le singole caratteristiche come il taglio fra le gambe. Eppure, le ha detto, ‘Bello.’ Mentre ha appoggiato la mano sul pube prominente. Le dita, al tocco, l’hanno trovata liscia e morbida, come nei suoi sogni più segreti. è riuscito a percepire solo una piccola striscia di peli.

‘Siete così sexy.’ Ha detto morbidamente prima di baciarla nuovamente con la mano ferma fra di loro che continuava ad accarezzare i pochi peli del pube.

Finalmente i sogni e le preghiere più nascoste si sono avverate. A volte si era masturbato di nascosto dalla moglie nel letto con lei o nei bagni della scuola pensando alle fugaci visioni che era riuscito a rubare. Le ha fatto fare alcuni passi all’indietro in modo che potesse vederla interamente. L’osserva compiaciuto nel veder confermate le visioni che le dita gli avevano anticipato.

Finalmente i sogni e le preghiere più nascoste si sono avverate. A volte si era masturbato di nascosto dalla moglie nel letto con lei o nei bagni della scuola pensando alle fugaci visioni che era riuscito a rubare. Le ha fatto fare alcuni passi all’indietro in modo che potesse vederla interamente. L’osserva compiaciuto nel veder confermate le visioni che le dita gli avevano anticipato.

‘Oh, grazie.- Tremante, con la voce piena di emozione.- Non ho pensato che avesse una qualche opinione di me.’

Fusa fra le sue braccia, ha lasciato che le mani di lui vagassero ovunque. Preso da una passione inarrestabile, ha incominciato a baciarla ovunque. Le labbra si sono posate sulle labbra, sulle tette, sugli occhi, sulle guance, sul collo mentre le mani correvano ovunque sondando anche fra le pieghe profonde della figa.
Ha continuato ad accarezzarle il culo, le morbide cosce, le tette per poi tornare ogni volta fra le piccole pieghe della figa.
Ha desiderato guardarla ancora. Non poteva ancora credere a quello che stava accadendo. Che la trovasse così disponibile e sexy. Non potrebbe credere come l’avesse trovata così docile e disponibile.

‘Dai’ Fatti vedere. Mostrati in tutta la tua bellezza. Fai due passi e assumi delle pose plastiche.’ Eccitato sempre di più ad ogni secondo che passava.

Incredibilmente era già abituata ad assolvere ad una richiesta del genere. Trascorsi alcuni secondi in cerca di trovare la forza nelle gambe, si è mossa oltrepassando la minigonna a terra. Ha camminato avanti e indietro alcune volte per la stanza, si è messa le mani dietro la testa e si è piegata un poco in avanti per far vedere le tette capezzolute e prominenti. Giratasi di schiena le ha fatto vedere il sedere perfetto e il taglio fra le chiappe divaricando al contempo le chiappe con le mani.

Allungata la mano, la fatta avvicinare e successivamente salire sulla scrivania. Inginocchiata in quel modo e piegata in avanti, aveva le mani al bordo opposto della scrivania. Sapeva che stava esponendo il sesso alla piena vista del professore. Sentiva che era eccitata e bollente allo spasimo.

‘Piegati in avanti. Appoggia i gomiti e spingi indietro il sedere. In alto’ In aria.’ Trattenendo con fatica una risatina nervosa.

Piegata in quel modo, i capezzoli sfiorano e toccano la superficie fredda della scrivania, facendola fremere, mentre percepiva l’alito dell’insegnante sulla pelle del sedere e vicino al buchetto del sedere.

Si stava beando di quella visione paradisiaca. Entrambe le piccole labbra vaginali erano completamente glabre. Si potevano scorgere la piccola striscia di peli che partivano solcando il pube. Il taglio scuro fra le chiappe, si apriva davanti ai suoi occhi. Si avvicina. Ne assapora il profumo inebriante. Con reverente timore, pone entrambe le mani sui glutei perfetti e li distanzia un poco. Il piccolo buchetto scuro del culo, si apre invitante. Con il cuore palpitante, avvicina la faccia e dopo averne odorato riempiendosi i polmoni e la narici, appoggia le labbra per baciarlo.

Incredibilmente si sentiva eccitata fuori misura. Stava godendo l’essersi prostrata ed esposta alla lascivia degli occhi del professore. Ha sobbalzato, come ha sentito la bocca toccarla sul piccolo buchetto dell’ano. Ha sentito le mani scorrere lungo il corpo facendola fremere e scivolare fino ad arrivare a prendere le tette. Ha imprigionato i capezzoli, gemendo per poi iniziare ha massaggiarli come ha potuto, mentre la lingua cercava di insinuarsi nell’ano facendola tremare tutta. Si sentiva i sensi in subbuglio e il fiato sempre più corto. Non si immaginava che una tale ondata di emozioni ed eccitazioni, potessero venire da un piccolo buchino insignificante come quello.

Si è fermato e lei ha gemuto di dispiacere. Il massaggio delle mani sulle tette e sui capezzoli insieme con la lingua, la stavano portando all’orgasmo. Con il fiato corto e il viso in fiamme, si volta e lo guarda.

Preso come da un raptus si spoglia freneticamente senza guardare dove lancia gli indumenti e senza nessun ordine preciso.

‘Guardate come mi avete ridotto.’ Con i pantaloni abbassati alle caviglie, il cazzo pulsava dritto in avanti. La cappella violacea, ha attirato immediatamente lo sguardo per il colore, la grossezza e per le perle di liquido che sgorgavano ad ogni sussulto.

Dopo essersi inumidita le labbra vogliose di assaggiarlo, ha cercato un minimo di ragione.
‘Siete che volete’ Scopare?’ Le parole sono uscite con difficoltà, con un tono basso come un gemito.

Lei era li invitante e pronta ma la realtà dei fatti lo ha colpito. Stava perdendo il senso del controllo lasciando che l’istinto carnale sopraffacesse. Con la figa esposta verso di lui si è naturalmente accorto che era troppo in alto per una qualsiasi prova di penetrazione.
‘Avete mai fatto questo prima o l’avete’Mmh???’ Cercava di trovare un poco di self-control ma il cervello non era molto lucido.

‘S… Si.’ Le ha risposto, confermando piacevolmente quello che stava pensando.

‘Ancora no, non sto andando a scoparla.’ Desiderava soddisfare prima un suo antico sogno.

Liberatosi dei pantaloni e delle inutili mutande, ha girato attorno alla scrivania parandosi dinanzi a lei. Ora aveva la faccia a pochi centimetri dalla cappella del cazzo e un sorriso soddisfatto si è aperto sulla faccia. ‘Avanti, metta le mani su questo. Avanti… Potete toccarlo.’

Ha eseguito ponendo la giusta attenzione e stringendo una mano attorno al cazzo.
‘Vuole un pompino?’
Quella non era la parola che pensava che fosse mai pronunciata al cospetto dell’arcigno e scorbutico professore. Mai pensava che una parola e tanto meno una richiesta del genere potesse mai scaturire dalla proprie labbra.
Ironico il pensiero di giustificare quello che stava per fare dando la colpa in parte a Tonino e in parte per voler un buon voto.

è rimasto piacevolmente colpito per la disponibilità e il tono di voce eccitato con cui ha formulato la domanda. In tanti anni di insegnamento, aveva imparato a cogliere le giuste inflessioni del tono della voce. Non solo lo stava invitando ma il desiderio che ne scaturiva era sincero.

La mano vellutata attorno al cazzo stringe morbidamente e la muove con maestria. Il va e vieni che ne scaturisce è dolce e delicato. Era piacevolmente colpito per le doti e le capacità innate, tanto sognate della sua allieva. Dolce e sexi, disponibile e vogliosa.

L’ha accompagnata a scendere dalla scrivania e sedutosi sulla poltroncina con le gambe divaricate l’ha fatta inginocchiare. In tutto questo movimento la mano non si è mai distaccata dal cazzo. E ora era chiaramente in attesa di un pompino pensava Giuseppina assaporando il calore e il gusto in bocca.

Inaspettatamente le viene richiesto. ‘Metta entrambe le mani attorno al cazzo e falle andare su e giù, avanti e indietro.’

Non aveva smesso mai di farlo e ora con le due mani strette a pugno attorno al cazzo le stava facendo una sega da sogno. Poteva percepire le scosse e le pulsazioni che stavano aumentando. Con la cappella violacea che spuntava dal pugno.

‘Mmmhh’ Meravigliosa. Non ti fermare. Continua. Quando avrò goduto potrai avere la sufficienza.’

‘State per andare a godere?’ Chiede con una nota stonata rendendosi conto che sta per rimanere a digiuno, con i sensi sconvolti.

‘Naturalmente. Sono’ Ooohhh’ Con una sexi nuda ragazza che mi masturba, è normale che non possa più resistere.’

Ha stretto le mani e ha continuato a segarlo sempre più velocemente su e giù lungo il cazzo. Lo guarda e vede l’espressione di totale piacere dipinto sul volto.

‘Un poco più velocemente ora. Uuuhh’ E un poco più stretto… Siii’ Stringi quella cazzo di mano. Più forte!’ Tiene gli occhi chiusi, godendo al massimo il piacere che ne deriva.

Stille di liquido seminale, continuano ad uscire dal meato inumidendo la cappella e parte delle dita.
Con un urlo roco, annuncia la corsa dello sperma lungo il canale seminale e violenti schizzi volano spremuti dalla mano di Giuseppina.

Imperterrita e delusa, continua a masturbarlo sentendo come il cazzo vibri e pulsi nella stretta della mano. Gli schizzi caldi atterrano sulla spalla, sul braccio e come questi si sono fatti meno violenti, hanno continuato ad uscire cadendo sulle mani.

Ha continuato a muovere le mani via, via sempre meno violentemente fino a fermarsi del tutto come non ha sentito più il cazzo pulsare.
Sentiva i polsi e le braccia dolorante.

Compiaciuto e ansante la guarda. Nota gli schizzi abbondanti sulla sua pelle e sorride beffardo. ‘Vedete’ Come mi avete fatto venire?’ Ha sentito stringere nuovamente la mano attorno al cazzo e muoverla lentamente in avanti. Dal meato è uscita un’ultima goccia di sperma.

I suoi occhi erano incollati al cazzo e alla mano resa viscida. Le narici si erano riempite dell’odore maschio di sperma e si sentiva stordita. La vulva la sentiva palpitante in preda ad una eccitazione spasmodica.

‘Desiderate assaggiarlo?’ Ha chiesto, vedendo come fosse rossa in volto e come non riuscisse a distogliere lo sguardo dal cazzo con la mano sempre stretta attorno al paletto ancora rigido.

‘Quella roba?’ ha risposto come se fosse in trance, incantata dalle sensazioni che stava percependo.

‘Sì. Il mio godimento. Il mio cazzo. Molte ragazze gradiscono il gusto.’

Un spasmo alla vagina e di riflesso stringe più fortemente il pugno. ‘Non so.’

Era tanto spasmodica la voglia e il desiderio di penetrarle in bocca, che non ha riflettuto sulle parole che sono fuoriuscite. ‘Le darò 2 voti supplementari.’

Rapidamente ha guardato allinsù verso il suo volto, il cazzo si frapponeva fra di loro. Entrambe le mani stavano facendo un lavoro meraviglioso, una ad accarezzare le palle, l’altra ancora stretta attorno al cazzo duro. Curiosa ed eccitata, si è spinta in avanti e lo ha annusato. Il raffronto con il bidello è stato casuale ma ha potuto compiacersi che non puzzava come quello del ciccione. Compiaciuta si è sporta ulteriormente in avanti e una volta aperta la bocca ha leccato con la punta della lingua la cappella.

Un sussulto e un gemito hanno accompagnato la scossa elettrica che ha colpito il professore. Un’altra lunga leccata sulla cappella per raccogliere quanta più sperma possibile e lui ha gemuto nuovamente con il cuore che batteva impazzito e il respiro è tornato nuovamente corto.

Compiaciuta della reazione che ha avuto il suo insegnante ha sorriso mentre degustava lo sperma salato dal gusto un poco forte. Abbassando la mano lungo il cazzo e tenendolo stretto con solo due dita, la bocca ha corso lungo il paletto di carne. Le labbra si sono strette e il caldo cazzo è sparito per quasi tutta la lunghezza nella bocca vorace di Giuseppina. Ha iniziato a muoverla avanti e indietro lentamente succhiando e dando colpetti di lingua sempre tenendolo stretto fra le labbra.

‘Continua a succhiare. Oh, dio, sì!’ Ha guardato mentre l’ha sentita ingoiare e succhiare rumorosamente.

Un mare di sperma si riversa in bocca al punto da doversi fermare e ingoiare rumorosamente alcune volte. Riparte con il movimento in avanti e indietro stringendo ancor più forte le labbra attorno al cazzo e succhiando avidamente.

Sussulti e gemiti accompagnavano il lavoro dell’allieva incapace di raffreddarsi o calmarsi. Si stupiva per come fosse brava e come riuscisse a far restare duro il cazzo. Con quante donne compiacenti aveva buttato via soldi e mai nessuna era riuscita a farlo eccitare in quel modo. Quante prostitute avevano usurpato il lavoro di ‘Bocca di Rosa’ senza neppure avvicinarsi alla maestria e alla bravura che quella ragazza che aveva in mezzo alle gambe gli stava facendo.

Continua a succhiare, lappare e leccare anche tenendo la bocca chiusa e serrata strettamente attorno al cazzo. A volte accompagnava il va e vieni della testa con la mano mentre l’altra era sempre sotto alle palle che le accarezzava, stringeva e stuzzicava. Avrebbe voluto portare quella mano fra le cosce e godere lei stessa ma sperava nella promozione e nel voto. In cuor suo sperava anche che decidesse di scoparla. Alla fine. Si sarebbe accontentata anche solo della lingua.

‘Siii, stupendo…- Respirando con fatica.- Sei magnifica, bravissima.’ Aveva notato che più la adulava e meglio si comportava.- Mi sta facendo il miglior pompino che avessi mai avuto.’ Era sempre più soddisfatto e inebriato.

Per un attimo i loro sguardi si sono incrociati e ha notato una certa voglia di insano piacere represso forzatamente scaturire dai suoi occhi. Sorridente, con l’animo estasiato.
‘Com’è il gusto?’

Ha ritirato la bocca, ha deglutito la saliva e non solo quella, per poi passare la lingua sulla labbra. ‘Buono” Ha risposto con un filo di voce.

Le mani l’avevano portato a godere inaspettatamente troppo presto e quella bocca fantastica, lo stava portando in paradiso. Sentiva le palle indurirsi nuovamente e con la voglia di sborrare nuovamente.

Un’idea bizzarra le è passata per la mente.
‘Prof’ Che ne direbbe se ripetiamo la lezione?’ Titubante, ha formulato la domanda, accompagnandola con una vigorosa stretta delle mani attorno alle palle e al cazzo.

Sussulta e la guarda compiaciuto. ‘Hai voglia?’

Annuisce timidamente. Anche se sono nudi lui è sempre il suo professore e lo teme anche se lo desidera ardentemente.

Tutti i sogni segreti che per tanti anni lo hanno frustrato si stavano avverando. Il sogno di tutta una vita si stava per concretizzare.

Con il cazzo ancora duro, la aiuta a sollevarsi in piedi e la guida a sedersi sulla scrivania.
Il freddo piano la fa sobbalzare costringendola a sollevarsi per ridiscendere lentamente. Una volta che il sedere si è abituato al freddo cerca di rilassarsi e godere le lascive carezze che il professore le sta dando ai capezzoli.

Chinato in avanti , succhia e giocherella con la punta della lingua. I capezzoli sono sempre più duri e il piacere è confermato dai gemiti sordi dell’allieva. Presi entrambi i globi nelle mani, cerca di avvicinarli mentre continua a succhiare e mordicchiarli.

Il piacere che sta percependo la sta portando all’estasi. Si sente su di giri. Ha le guance rosse e non solo quelle.
Imperterrito il professore insiste a succhiare e mordere, il piacere-dolore che ne deriva la fa tremare involontariamente.

La lingua scende lungo la pancia mentre le mani divaricano le gambe. La punta della lingua arruffa la sottile striscia di peli e si distacca per osservare meglio. Il clitoride compare alla vista duro e lungo. Fra le rosee labbra vaginali il clitoride risalta come un piccolo cazzo. Rosso, infuocato, aspetta avido la lingua del professore.

Riempitosi gli occhi e del dolce inebriante profumo, vi si dedica con passione e bramosia. Lecca, succhia, morde delicatamente e bevendo ogni stilla dell’umore della ragazza che ne scaturisce. L’orgasmo tanto trattenuto, esplode portandola a vette impossibili. Urla, ansima e trema in preda al più sconvolgente godimento, sotto la superba lingua del professore. Stringe le gambe attorno alla testa di lui in segno di farlo smettere, ma imperterrito, continua a martorizzarla lasciandola sempre eccitata e pronta a godere ancora.

Si osserva il cazzo e strabuzza gli occhi nel vedere come sia duro e in tiro. La cappella violacea brilla per le stille di liquido seminale che sgorgono copiose. Si passa il dorso della mano per asciugarsi la bocca e presa per i fianchi se la tira a se.

Incapace di ragionare, Giuseppina si lascia guidare e a mettersi seduta. In piedi, sulle gambe incerte che le tremano vistosamente, si lascia posizionare e piegare in avanti sulla scrivania.
In ginocchio, osserva venerante il sedere e il taglio della figa resa rossa, calda e umida. Immerge ancora la bocca e nuovamente saetta la lingua, riportandola a gemere e tremare. Vi si dedica lungamente e lentamente anche al piccolo forellino del sedere accompagnato sempre dai sussulti e dai mugolii di piacere di Giuseppina. La tentazione è troppo forte. Così di schiena..

Si solleva in piedi e preso il cazzo in mano lo guida verso le piccole labbrine colme di desiderio e senza attende oltre, le infila il cazzo tutto dentro fino in fondo in un solo e rapido movimento di reni. Entra come se fosse un coltello nel burro umida com’è di umori e saliva. Stretto caldo e accogliente. Percepisce ogni piacere provenire da ogni cellula del cazzo meravigliandosi. Per tanti anni ha sognato questo momento e sta superando ogni sua più rosea aspettativa. Lo sciacquio che proviene dalla figa si sente distintamente. Incomincia a scoparla piano, con lei che ansima ogni volta che affonda completamente il cazzo.
‘Cara sei un lago’ Le dice sorridendo.

Si allunga su di lei e mentre le strizza i capezzoli e le tette la scopa con forza. Ad ogni colpo, le palle dondolano e sbattono contro al clitoride. Lasciata una tetta, la mano scende a masturbarla contemporaneamente anche il clitoride. Sorride al pensiero di averlo trovato subito. Le abbondanti secrezioni che escono colando lungo le gambe l’aiutano a masturbarla sempre più velocemente.

Appoggiata com’è con le mani sul tavolo sente le tette che le sbattono al ritmo della scopata. Sfiorano la fredda superficie e i capezzoli le danno nuove sublimi scosse di piacere. Sudata e col respiro corto, cerca di non urlare ma i mugolii di piacere si fanno sempre più forti. Percepisce tutto come se il suo clitoride fosse vivo, trema tutta convulsamente.

Il professore non accenna a rallentare la scopata. Lentamente esce e velocemente entra tutto in fondo fermandosi solo quando il cazzo colpisce la cervice. Il pube ricciolino urta le chiappe sonoramente mentre cerca di spingere ogni volta sempre più affondo. I gemiti si fanno sempre più forti. La bacia sul collo.

Cerca di inarcarsi portando all’indietro il collo per esporlo meglio. Un grugnito echeggia nella stanza e stringendo ancor più le gambe per assaporare il piacere del cazzo che le entra e esce, gode ansimando e tremando tutta. Un urlo roco le esce dalla gola come se provenisse direttamente dalla figa.
Viene urlando e lui cerca di attutirne mettendole una mano sulla bocca.

Abbandonata da ogni forza, succhiata dal godimento, si abbandona sul tavolo mentre i colpi si susseguono ritmici e frenetici.

Il professore la scopa sempre più velocemente e sempre più forte. Risuona per la stanza gli schiaffi che i due corpi si danno urtandosi e il sciacquettio del cazzo nella figa. Rallenta dando colpi sempre più violenti, come se volesse arrivarle fino all’utero ogni volta. Si ferma per qualche attimo e poi riparte.

‘Brava, continua!- Urla mentre continua a spingere profondamente il cazzo in lei.- Più veloce’ Non ti fermare. Sto per godere!’

In preda all’apice, urla, geme e trema come una cavalla impazzita. Ha le mani di lui sulle tette attanagliate strettamente.

‘Haa!!! Maledizione… Sei eccezionale!’

‘Quasi’ qui’ ecco… Godooo.’

Grugnendo e sbuffando gode in lei tremando, mentre lei emette l’ennesimo urlo liberatorio. Il suo seme bollente, la riempie allagandola ulteriormente e facendola esplodere in un orgasmo violento. Sempre più lunghi sono i tempi che il professore dà, fra una scopata e l’altra. Si estrae e affonda in lei velocemente per restare fermo qualche secondo per poi ripartire. Segue il ritmo dei suoi schizzi di sperma che via, via si fanno sempre più lenti.

Sono entrambi visibilmente sudati e col respiro corto e affannoso. Il professore si lascia cadere a peso morto sulla sedia ascoltando il rumoroso silenzio rotto solo dal ritmico respiro, mentre cercano di calmarsi contemplando la calma surreale che è scesa nella camera. Passano lunghi attimi in attesa per riprendere le forze e di connettere gli animi. Con lui sempre dentro, sono seduti uno sopra l’altro. Il seno prominente sale e scende scandendo il ritmo affannoso del respiro. Sfiniti e paghi del rispettivo piacere che si sono dati.

è abbandonata sul professore con la testa appoggiata sulla spalla. L’accarezza teneramente e le sposta i capelli che si sono appiccicati sulla fronte.
è sorpreso e compiaciuto per quello che hanno appena fatto. Ogni sogno più segreto è stato superato dalla realtà dei fatti. La mano scende e arriva ad accarezzare la figa. Lei geme e sobbalza e quando le dita ricompaiono sono appiccicose di umori femminili e sperma. Letteralmente odorano di sesso. Seduta com’è sulle ginocchia sente colare qualcosa fra le gambe solleticandole le palle
Si baciano sulla bocca appassionatamente mentre continua a palparla e accarezzarla tutta. Lei contraccambia soppesando dolcemente le dolorose palle accarezzare parte del duro paletto di carne.

Non ha mai smesso di muovere il cazzo nella figa. Dopo aver goduto, non è uscito dalla sua allieva prediletta.

Il cazzo sta prendendo misure più normali e ritirandosi le solletica le pareti della vagina tenendola sempre eccitata. Muovono il pube. Lei contro le dita di lui e il professore spingendo dentro di lei sollecitando il clitoride e l’interno della figa contemporaneamente.

Il peso di lei si fa sempre più sentire. Di mala voglia, lascia il canale stretto e accogliente lasciandola tremante sopra di lui.

Si sente il viso in fiamme. Nuda con le tette dondolanti e il fiatone, resta in attesa senza muoversi.

Fatta alzare, si dirige a recuperare gli indumenti per darsi una risistemata. Si osserva in basso e l’umidore che ha sulla gamba, viscido, biancastro e appiccicoso, sono gli umori di lei che scendono ancora copiosi dalla figa frammischiati a sperma. Pensa alle possibili conseguenze ma cerca di rivestirsi sulle gambe malferme.

Riflette che avrebbe bisogno di una doccia ma si accontenterà di una veloce rinfrescata in bagno mentre il forte odore di sesso e di piacere anela per la stanza.
I loro corpi sono lucidi ancora per il sudore e abbandonati uno sull’altro in cerca di riposo e per riprendere le forze.

Ha i peli del pube sporchi di sperma e ciprigna. Non pensa alla mancanza di privacy data dalle finestre rimaste aperte. Osserva il lucernaio posto sopra la porta e si domanda quanti nel corridoio possono aver ascoltato la loro sessione di sesso.

Osserva l’allieva abbandonata sulla sedia. Ha dei lividi rossastri sul collo e violacei sulle tette. I capezzoli sono violacei e duri come piccole punte delle matite. Sui seni abbronzati uniformemente con il resto del corpo, ha inconfondibili segni rossi lasciate dalle palpate e dai succhiotti.

Con un sogghigno sul viso bramoso si avvicina. Nota che il cazzo ancora semi turgido è giusta all’altezza della bocca della sua allieva prediletta.

Con gli occhi chiusi, sente la vicina presenza di lui e aperti gli occhi vede la bocca del cazzo pulsare poco distante. Mettendosi seduta più compostamente, prontamente l’ho imbocca e con maestria, succhia e lecca, facendo roteare al contempo la lingua attorno all’asta. Si irrigidisce sulle gambe malferme per godersi al meglio la calda sensazione.

Incredibilmente dopo molti anni, si accorge di avere nuovamente il cazzo perfettamente in tiro e pronto per godere nuovamente. Mugola mentre sta per godere e sente che anche lei aspira rumorosamente e mugola a sua volta.

Gode, lasciandosi sfuggire un gemito. Riversa il caldo seme in lei che beve con avidità e ingordigia. Continua a succhiare mentre la bocca prosegue instancabile lungo il cazzo. Quasi impazzisce per le sensazione che prova.

Anche lei è presa da piccoli tremolii. Gode nuovamente sotto la guida esperta delle proprie dita.

Ha assaggiato la sborra dal gusto forte, salato, caldo, riempirle brevemente la bocca.

‘Continua a succhiare. Oh, dio, sì!’ Ha guardato mentre l’ha sentita ingoiare rumorosamente.

Ha dovuto togliere il cazzo dalla bocca come lui l’ha sospinto in avanti. Ha fermato un conato di vomito. Lo schizzo susseguente l’ha colpita sul mento e quello successivo le è caduto fra le tette. Ha rimesso la bocca sul cazzo ed ha ripreso a succhiare facendolo sussultare e mugolare di piacere.

Ha continuato a lasciarla succhiare lungo il cazzo e a mungere ogni goccia fintanto che il piacere non si è tramutato in dolore.
‘Fermati. Non ne hai lasciato più.’

Tolta la bocca. Il cazzo è rimasto nelle sue mani morbido e semi eretto. Fra le delicate mani.

‘è stato divertente. Grazie prof.’ Dopo un tempo infinito per recuperare le forze, con fatica si è alzata in piedi. Le gambe le sentiva molli e tremanti.

Riflesso dalla luce, potrebbe vedere la traccia fra le tette. Anche sul mento vi era uno schizzo bianco.
Dopo averla accarezzata sulla guancia, ha raccolto i piccoli spermatozoi con un dito e come questo è passato sulle labbra lei le ha dischiuse e succhiato.

‘Mmmhhh.- Mormora.- Veramente buona la vostra roba.’

‘Grazie, Giuseppina. è stato un lavoro eccezionale. Posso dirti che mai ho goduto in questo modo.’
Preso dalla tasca un fazzoletto lo ha passato amorevolmente fra le tette per asciugargliele per poi finire il lavoro già incominciato sul mento. Non voleva che camminasse per i corridoi con dei segni bianchi conducibili chiaramente ad una certa attività incontestabile.

L’osserva mentre si veste e sul registro ha scritto un voto.
‘Complimenti. Hai avuto ottimo.’

Maxtaxi

Aiutatemi a migliorare. Aspetto le vostre critiche.
Sono in attesa delle vostre proposte e suggerimenti da inserire nei prossimi capitoli’

taximassimo@yahoo.it ‘ mail e msg nelle poche volte che sono collegato.

Questo romanzo non deve essere riprodotto elettronicamente o a mezzo stampa senza la mia autorizzazione scritta.
This novel should not be reproduced electronically or in print with out my written permission.

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