Mi rendo conto che a volte il destino ci riservi delle gradite sorprese o comunque come dicevano in un film comico gli eventi quando partono sono come una biglia di ferro su un piano inclinato e niente li può fermare’..e così durante una mia passeggiata al centro con la mia cercata solitudine, nascosto dai miei occhiali da sole e con i miei auricolari mi disperdevo sul corso ascoltando una delle più belle canzoni di Vasco Rossi c’est-a-dire ‘Senza Parole’ (anche se devo dire che le note mi sembrano un po’ simili a ‘Ogni volta”sempre sua però; e così mi lascio andare ad un sorriso da idiota ma mi piace stare in pace con me stesso; dall’alto dei miei quaranta anni mi posso permettere di darmi dell’idiota, no!? Mi piace vedere Roma in ogni suo anfratto e non finisco mai di scoprirla anche se è la mia città; vedo un gruppetto di ragazzi e ragazze che mi viene incontro’.avranno avuto sui ventidue o ventitre anni; mi avvicina un ragazzo di questi chiedendomi un’informazione riguardo il museo delle cere; sono studenti universitari che abitano a Roma da pochissimo e mi chiedono quest’informazione; mi offro di accompagnarli volentieri e loro sembrano molto grati; nel loro gruppetto di cinque ragazzi composto da due ragazzi e tre ragazze non posso fare a meno di notare due delle ragazze presenti: una mora e una castano chiara veramente carine; non mi soffermo nei particolari fisici poiché non possiedo i raggi X ma spesso i miei sguardi incrociano quelli loro e le loro smorfie tra l’imbarazzo e la malizia esplicita mi fanno sorridere;mi piace il gioco e continuo i miei ammiccamenti; dopo aver scoperto i loro nomi ed essendomi presentato dico loro che oggi non ho niente da fare e mi fa piacere accompagnarli nella loro passeggiata al museo’magari potrei scoprire lati ancora più interessanti della statura dei personaggi rappresentati dalle loro copie di cera; le ragazze si chiamano Federica, Beatrice e Laura ma solo le prime due sono molto carine anche se l’altra è molto loquace e cordiale; i ragazzi Piero e Gianluca non mi vedono di buon occhio come se desse loro fastidio i sorrisi che scambio con le prime due; nel percorso della visita ci sono sale in penombra per non rovinare le statue e quando guardiamo le effigi devo dire che sento entrarmi nelle narici il profumo delle ragazze quasi ‘drogandomi’ di ‘sensualità; sono molto vicino a loro anzi ‘con il dorso della mano sfioro quello di Federica’lei si allontana un secondo per riflesso ma poi si riavvicina riaccostandosi’.osserva Beatrice e poi mi guarda con la coda dell’occhio; la cosa si sta facendo interessante’..ci rechiamo in un’altra stanza e mentre osserviamo un’altra statua mi accorgo che Beatrice mi posa letteralmente la mano sulle natiche stringendomele decisamente e sgranando gli occhi di compiacimento; lei è di fianco a me mentre Federica davanti’la stanza è stretta e semi-buia e mentre i ragazzi leggono ad alta voce le caratteristiche di ciò che vediamo Federica mi spingeva contro la patta le sue natiche’..non tardo a raggiungere una certa consistenza sessuale e deglutii un po’ a fatica’la loro provocazione si fa decisa e io accetto la sfida’.Federica indossa una gonnellina molto provocatoria e io non tardo a infilarle la mano poco sotto la gonna accarezzandole la giovane carne osservando i segni di compiacimento nelle sue smorfie di sorriso; Beatrice non smette di infilarmi le mani dappertutto fino a quando ci accorgiamo che l’ora di chiusura è passata da già mezzora; ci rechiamo all’uscita, non c’è traccia del guardiano e le porte sono chiuse’.; dopo qualche minuto squilla il cellulare di Federica, devono essere i suoi tre amici ma noto strani sguardi da parte sua incrociando quelli di Beatrice; clamorosamente parlando al telefono dicono loro che sono già uscite e si trovano a un chilometro circa da lì e si sarebbero incontrati dopo; le loro intenzioni sembrano abbastanza’.palesi e nei loro occhi leggo il fuoco, sembrano vitrei quasi in preda ad un desiderio irrefrenabile’..ma non mi aspetto quello che sta accadendo’.Federica e Beatrice si avvicinano alla riproduzione del triclivio di Paolina, Beatrice si mette seduta e Federica tirandosi su la gonna si siede sulle gambe di Beatrice e cominciano a baciarsi; la visione mi fa un certo effetto ovviamente soprattutto quando Beatrice comincia a palpare le natiche di Federica e io nel basso ventre sento dei ‘movimenti’ abbastanza comprensibili; Federica si gira verso me e ammiccando mi chiarisce le sue intenzioni; è chiara l’intenzione delle due: Federica si solleva spogliandosi del tutto e dando le spalle a Beatrice si risiede sulle sue gambe’.quest’ultima comincia a leccarle la schiena mentre con le mani perlustra la passera di Federica che comincia a gemere ma non rimane disoccupata mi prende per la cinta dei pantaloni portandomi a lei e dopo avermi sbottonato mi estrae l’arma carnale dal mio intimo con una voracità non indifferente e con la lingua gioca con la parte sottostante la mia cappella; il gioco mi eccita molto mentre Bea continua a infradiciarsi le dita dell’eccitazione di Federica; io mi sento come un pugile al nono round di un incontro di pesi massimi: le mie ginocchia sono instabili sotto i continui giochi di lingua della complice sul mio arnese che ormai ha raggiunto una durezza pari quasi a una spranga; mi inginocchio di fronte a Federica e Beatrice sapientemente le allarga le labbra sottostanti; entro nella passera di Federica quasi senza accorgermene per quanto è bagnata e mentre Beatrice si diverte con il suo clitoride io la stantuffo in progressione; la sto scopando sapientemente facendole perdere il controllo mentre in preda all’oblio volta il collo baciando in bocca Beatrice e le loro lingue si intrecciano come fossero in pieno amplesso; mi rendo conto di essere solo uno strumento per loro ma la cosa non mi disturba d’altronde anche io volevo questo; Federica detta un aumento del ritmo e io sto scopandola sempre più velocemente quando raggiunge un orgasmo quasi violento trattenendosi a stento per non farsi sentire dal guardiano ma si sente che strozza tantissimo il gemito; allorché Federica si gira e si inginocchia davanti a Beatrice che aveva provveduto a togliersi il suo intimo rimanendo in minigonna; Federica ricomincia a lavorare di lingua ma stavolta preda della sua ‘arma impropria’ è Beatrice che le dona la sua passera godendo senza freni; Federica la frusta con la sua lingua molto bene, si vede che è già un’esperta mentre io attratto dalle natiche della ‘lingua profonda’ affondo di nuovo il mio randello nella sua passera rubandole un altro gemito di piacere; stavolta non ho remore e comincio a colpire come un martello pneumatico, senza sosta; le natiche di Federica ballano violentemente sotto i miei colpi che non cessano nemmeno un secondo fino a che ascolto Federica di nuovo gemere in preda a un nuovo orgasmo quasi in contemporanea con quello di Beatrice che riversa il suo piacere nella bocca della mia ‘vittima’; è passata quasi un’ora ma né io né loro siamo sazi: Federica si sdraia sul triclivio e Beatrice si rioccupa di nuovo della sua preda preferita mettendosi in ginocchio sul divanetto tra le gambe di Federica e leccandola di nuovo con molta sapienza; Federica gode veramente come una cavalla in amore e io ho una visione fantastica: il culo di Beatrice è la perfezione assoluta e in quella posizione così acuta il foro del suo sedere mi attira da morire e ho una conferma delle mie attenzioni vedendo Bea che con il dito se lo solletica: mi avvicino e comincio a leccarle l’orefizio tutto intorno e con la punta della lingua le stuzzico la porta d’ingresso: punto decisamente la mia cappella gonfia verso il suo canale e allargandole un po’ l’entrata con la punta dei miei pollici guido delicatamente l’ingresso’..la mia cappella entra per metà e Beatrice emette un urletto niente male ma mi spinge a continuare e premendo sento che la punta è entrata: faccio un po’ di giochi per abituare l’ingresso e all’improvviso lo spingo tutto dentro: Beatrice strozza il suo dolore/piacere e io prendendola per i fianchi vedo il mio randello scomparire tutto nel suo culetto; è anche lei che da delle spinte verso me e io non resisto a colpirla ripetutamente sia con le mani sulle natiche che stantuffandola ferocemente; Beatrice e Federica godono quasi contemporaneamente raggiungendo un orgasmo violentissimo; io continuo non sazio a inculare decisamente Beatrice fino a quando sento che il mio seme è quasi giunto all’arrivo: esco da Beatrice e stavolta impongo io il gioco ‘mi siedo sul triclivio e faccio inginocchiare sia Federica che Beatrice di fronte a me: tenendomi il cazzo in mano lo porgo alternatamene sia a una che all’altra facendomi succhiare la cappella in continuazione finchè non convergono le lingue insieme sulla mia punta: sento che sto per venire e le due lingue sono assetate: il mio sperma le raggiunge inondandole insieme con una quantità incredibile e ingorde cercano si sopraffarsi una con l’altra per cercare di berne più possibile; sono esausto ma ho goduto tantissimo mentre mi godo un altro spettacolo’.Beatrice e Federica si baciano come all’inizio con le lingue e le bocche intrise di sperma’.uno spettacolo”e pensare che a me i triclivi mi facevano vomitare”.
Morocchineri”
Lascio sempre il mio contatto alle esponenti del sesso femminile visto che ho molti riscontri con loro e pareri positivi di cui Vi ringrazio’.
morocchineri@hotmail.it mi trovate sempre di mattina e pomeriggio
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Bhe...è difficile che si ricevi un commento, Questo sito non è tantissimo frequentato da gente attiva :)
Una serie di racconti sempre più eccitanti, alla fine Gianni ha raggiunto il suo scopo
Mi sa che alla prossima Gianni raggiunge l'obbiettivo
Un vero cuck, lei senza problemi gli racconta, d'altronde lui glielo aveva permesso al telefono