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NEL BUIO DI UN CINEMA

By 18 Maggio 2006Dicembre 16th, 2019No Comments

Roma, città bellissima, soprattutto se state svolgendo il servizio militare e potete godervela tutte le volte che non siete in servizio. Nel caso io poi facevo l’autista quindi me la potevo vedere in lungo ed in largo. Capitava anche di dover accompagnare un ufficiale a Civitavecchia perché doveva prendere il traghetto per la Sardegna ed allora il ritorno era una vera e propria passeggiata.
Io poi 25enne curioso, spesso uscivo da solo in libera uscita, mi piaceva sguazzare in mezzo ai ricordi di tanta storia, mi piaceva il clima di Roma, mi piacevano i tanti turisti che la animavano 12 mesi all’anno. Insomma io a Roma ci avrei anche vissuto.
Una cosa che amavo particolarmente era andarmene a vedere dei bei films porno. Era l’anno d’uscita del primo film di Moana Pozzi, ed a Roma si vedevano molte pubblicità della bella Moana.
Il mio cinema preferito, per la comodità della posizione, era in Piazza Repubblica, a due passi dalla Stazione Termini, che era poi il luogo dove arrivavo io dopo 10 minuti di treno. Ero infatti un una caserma che confinava con il grande raccordo, davanti avevo una stazioncina e quindi arrivare nel centro di Roma, altrimenti difficilmente raggiungibile visto il traffico assurdo, era comodissimo.
Una volta entrati, ed acclimatati gli occhi, si notava la disposizione degli spettatori. Di solito erano distanti uno dall’altro di almeno 3-4 posti, visto che il cinema era quasi sempre mezzo vuoto. Ogni tanto si notavano due vicini, e osservando meglio si capiva che si toccavano. Lo si capiva dai movimenti particolari, dal contatto delle spalle. Quelli più maiali si mettevano in fondo, magari in un angolo, comunque lontani dalle uscite. Si potevano poi notare dei movimenti fra le tende, e ogni tanto una testa faceva capolino. La porta del bagno però era quella con i maggiori movimenti.. Di solito entravo e mi sistemavo lontano da tutti, o meglio cercavo un po’ di metri da quel branco di segaioli. Questo non voleva dire però star tranquilli. Sempre, e dico sempre, prima o poi notavo qualcuno che si sedeva prima a qualche posto da me, poi dopo alcuni minuti proprio di fianco a me, nonostante lo spazio e la possibilità di sedersi altrove. Sono educato di mio, e non amo fare piazzate, quindi le prime volte, come uno si metteva di fianco a me io mi alzavo e cambiavo posto.
Capitava però che la mossa dell’altro potesse avvenire in un momento avvincente, o hot del pornazzo, quando magari ero lì con una mano nei pantaloni a cercare di trovare sollievo’e con un clinex sempre pronto per salvare la mutanda.. Allora sentivo una mano toccarmi una gamba’e me ne andavo a cazzo duro. Dai e poi dai si vede che un’idea diversa iniziò a prendere il sopravvento in me, e una volta non mi mossi. Allora la mano si fece più audace e risalì la mia gamba, me la accarezzò per qualche minuto,poi mi abbassò la lampo e si infilò nella mutanda già fradicia. Non mi voltai a vedere chi fosse, no, nonostante il cuore mi battesse all’impazzata, rimasi con gli occhi fissi sul grande schermo dove si assisteva ad un super bocchino. Il mio vicino misterioso era bravo, io ero eccitato, e la cosa saliva’e mi eccitava da morire. Arrivai vicino al punto di non ritorno ma allora mi alzai di scatto e mi diressi verso il bagno. Non ne potevo più..Entrai e notai un certo traffico, la mia entrata di corsa non passò inosservata,anche perché ero il più giovane(ero 25 enne ma ne dimostravo 20-21 a detta di tutti). Mi fiondai nel cesso, chiusi la porta, fece appena in tempo ad estrarre il mio cazzo durissimo che mi partì una sborrata incredibile che scavalcò il water e centrò il muro, il secondo getto fu simile, e così il terzo. Non ricordo quanto sborrai, ma sicuramente era stata la mia goduta più intensa della mia vita. Quando uscii notai un uomo di mezza età, che fece per dirmi qualcosa ( era lui? ) ma io lo schivai rientrai nella sala buia x poi uscire per Roma. Volevo prendere un po’ d’aria e mi vergognavo un po’ del mio momento di debolezza’
Nelle settimane a venire tornai altre volte in quel cinema ma non permisi più a nessuno di toccarmi.
L’esperienza vissuta però mi aveva segnato abbastanza, e se avevo timore di ripeterla perché non sapevo dove avrebbe potuto portarmi, d’altra parte ero come calamitato da quel ricordo.
Erano passati 2 mesi da quell’esperienza, ero concentrato su una bella inculata di un negrone superdotato ad una bionda popputa, quando avvertii che qualcuno stava occupando il posto accanto al mio. Mi irrigidii, ma rimasi subito colpito da un profumo intenso, un profumo da donna, di quei profumi che ti catturano.. Cercai di guardare con la coda dell’occhio ma notai solo una gran chioma scura, e che si trattava di una coppia. Una donna in un cinema hard non era proprio da tutti i giorni, in coppia poi’ La mia mente inizio a lavorare veloce.. Perché la donna si era seduta proprio dalla mia parte? Era una troia che mi voleva adescare? E l’uomo che rappresentava? Rimasi vigile ma non accadde nulla. Loro si limitavano a guardare il film, che ai miei occhi aveva perso interesse, mentre notavo un certo movimento intorno a noi, nel senso che qualche spettatore si girava verso la donna, e qualcuno s’era già avvicinato. Passarono forse 15 minuti e mi parve di sentire qualcosa. Sempre con la coda dell’occhio notavi che la mano di lei frugava nei pantaloni di lui, e che una mano di lui s’era infilata nella scollatura di lei. Mille idee mi frullavano per la testa ma ero come paralizzato.. Ora i movimenti erano più evidenti, lei aveva estratto il bel cazzo di lui e lo stava segando blandamente. Ero eccitatissimo, il cuore a mille, ed il cazzo che premeva sui pantaloni. Cercai di infilarmi una mano nelle mutande per dar sollievo al mio tormento ma non osavo farmi scoprire dalla coppia. Sentivo il profumo di lei avvolgermi i sensi, mescolato al sapore del cazzo di lui. Mi girava la testa e mi tremavano le gambe. Ad un certo punto venne l’intervallo, loro si erano ricomposti in un attimo, io ero paonazzo in volto. Non resistetti e mi girai dalla loro parte: lei era una bellissima mora, capelli lunghi e lisci, abbronzata, trucco perfetto e non volgare, due occhi enormi ed un naso alla francese. Avrò avuto 30-35 anni. Lui distinto, forse 40 enne, con pizzo.
Parlavano del più e del meno, ed a me venne quasi il dubbio di non aver sognato la cosa..
Ritornò il buio, e non notai altri movimenti. Cercai allora di concentrarmi sul film, ma non era cosa facile, anche perché non &egrave che stessimo assistendo ad un capolavoro..
Poi accadde l’incredibile, una mano mi sfiorò, impercettilmente tanto che pensai ad un movimento fine a se stesso. Passò un minuto e di nuovo la mano mi toccò’Mi irrigidii, non sapevo che fare’Guardavo fisso il grande schermo anche se non vedevo nulla tanto ero concentrato su me stesso..Ancora la mano mi toccò, ma stavolta rimase ferma sulla mia coscia..Avevo i muscoli tesi e la salivazione a zero. Dopo un po’ ma mano accennò ad una lenta carezza’lasciai fare ma non mossi un muscolo, anzi mi scappò un colpo di tosse..ora la carezza si faceva più ardita’risaliva l’interno coscia e toccava il mio rigonfiamento. Il tocco era leggero, ma insistente..Sentivo le unghie solleticarmi la parte’ero paonazzo, o almeno mi sentivo tale. Le braccia sul bracciolo, la mani chiuse, sembravo uno stoccafisso. La mano intanto armeggiava sulla lampo’che scese’la traditrice’avvertii subito le unghie assassine tintillarmi il glande attraverso la mutanda fradicia’ Si divertiva a torturarmi, ma non mi aveva ancora toccato direttamente. Era bravissima nel portarmi vicino all’estasi per poi rallentare e raffreddarmi’Sudavo, e la mia mente lavorava a 1000 all’ora. Che fare? Che potevo fare senza creare scandalo? Si trattava di una puttana?
Poi cadde anche l’ultima mia barriera’la mano si infilò sotto la mutanda ed impugnò il mio cazzo durissimo’Si fermò un attimo, come per prendere confidenza e poi iniziò una lentissima sega..di quelle seghe che non da una parte vorresti ti portassero subito alla sborrata liberatoria, ma dall’altra vorresti non finissero mai’Mi segava e con un dito giocava con il filo del mio glande’Una maestra ! Una maestra che iniziava ad ansimare anch’essa, si vede sotto attacco del suo uomo..
In quel momento mi parve di udire un sospiro da parte sua, qualcosa rivolto a me. Mi concentrai e allora udii ‘…mi piacciono i ragazzini vogliosi ma timidi’voglio farti impazzire..’.
Non resistetti più, la voce sexy da morire fece traboccare il vaso, saltò il banco, si stappò lo champagne e sborrai.. Getti lunghi e potenti,che mi lordarono mutande e pantaloni, che imbrattarono la poltroncina davanti’mentre lei continuava con il suo movimento blando..
Senza volere ero sobbalzato, avevo buttato la testa indietro e inarcato la schiena.
Non poteva essere che nessuno mi avesse notato. Era stato tutto troppo evidente.
Quando mi ripresi loro non c’erano più, ma c’era un biglietto da visita.
Con un numero di telefono ed un indirizzo.
Mi ricomposi alla meglio, andati in bagno e cercai di pulirmi alla meglio.
Ero spossato, le gambe mi tremavano.
Tornai in caserma e pensai a quel che era accaduto.
Che avrei fatto?
Lasciai passare una settimana, non avevo fatto parola della cosa.
Quel biglietto da visita mi incuriosiva, e mi tentava.
Feci il numero, ma poi misi giù.. Riprovai ma rimisi giù.
Quella notte non dormi, ero talmente eccitato dalla cosa che mi alzai e andai nel cesso a spararmi una sega.
L’indomani telefonai’
Era lui. Formale, gentile, ci accordammo per la domenica pomeriggio visto che ero più libero.
Mancavano 3 giorni e furono lunghissimi.
Arrivò la domenica, mi presentai nel luogo dell’appuntamento.
Erano in auto, una Mercedes nera, nuovissima. Salii, e finalmente ci presentammo.
Lui si chiamava Enrico, lei Patrizia.
Una bella coppia non c’&egrave che dire.
A rompere il ghiaccio ci pensò lei, si voltò, mi fece un cenno di avvicinarmi e mi schioccò un bacio sulle labbra. Lui rise, io mi sentii fra amici.
Andammo verso la campagna, zona Appia Antica, tanta storia ma anche tante ville seminascoste.
Entrammo in una di quelle. Si vede che erano dei veri benestanti.
La casa era bellissima. Statue romane, arazzi alle pareti, un grandissimo camino.
Insomma il lusso.
Lei era bellissima. Ora potevo vederla meglio.
Mora, bel viso con due occhioni molto espressivi, alta, molto, vestita di classe, con pantaloni e giacca, con discreta scollatura, ma non volgare, scarpe classiche con tacco medio.
Lui molto distino, alto e magro, pizzo e occhialini. Un quarantenne molto in forma.
Che ci facevo con quella coppia di quel livello?
Ci sedemmo su ampie poltrone, e lui versò qualcosa da bere,qualcosa di forte..
Subito mi sentii più rilassato. Lei sorrise e venne a sedersi di fianco a me, mi mise una mano su una gamba con fare amichevole
‘Mi sei piaciuto al cinema, hai avuto un ottimo controllo di te stesso, di solito cercano di mettermi subito le mani addosso, ed allora me ne vado perché voglio io il controllo della situazione’
Non sapevo che dire’e mi limitai ad un sorriso
‘Vuoi divertirti con noi? Vieni che andiamo di sopra..’
La seguii mentre lui si attardò.
Ero irresistibilmente attratto da quel profumo, da quella donna di classe, dal ricordo dell’estasi che mi aveva regalato nel buio di quello squallido cinema.
Nella camera un grande lettone tondo, specchi ovunque, alcune piante, tanta luce.
Ci spogliammo. Io completamente, mentre lei rimase con scarpe,calze e reggicalze neri,mutandine e reggiseno. Patrizia era semplicemente da sogno:due seni fantastici,gambe lunghe, ventre piatto e quel profumo che mi ammaliava’Ci baciammo ed in quel mentre arrivò lui. Già nudo !
Si sedette su una poltroncina.. Patrizia ed io andammo sul letto, lingua in bocca con le mani che correvano ad esplorare il corpo dell’altro.
Ed ebbi la sorpresa. Una mazzata!!
Patrizia aveva il cazzo!! E non un cazzetto’
Rimasi basito, lei mi guardò con un velo di tristezza..
‘Non ti piaccio più ? ‘
Non era vero, e lei lo sapeva, però’per me era la prima volta’
Mi ero allontanato da lei, in piedi nudo, ero buffo’.e lei stupenda..anche con quel qualcosa in più.
La mia ritrosia venne meno, e mi ributtai in quella tentazione’
Ci baciammo, ci toccammo, ci annusammo, e , ci fondemmo in una sola figura.
Fu il 69 a farmi fare il grande passo. Prima ci baciammo i culetti, infilammo le lingue ovunque, poi passammo alle palle (facevo quello che lei mi faceva’), ed infine a giocare con i cazzi.
Il mio primo cazzo, quello di una figona come Patrizia. Così come faceva lei con il mio, io mi adeguai: lo strinsi forte, con la lingua risalii l’asta, passati al filetto, quindi qualche bacino al glande per poi iniziare a prenderlo in bocca. Insomma, cercai,perché il suo cazzo era ben più grande del mio. Lungo circa 20 cm, ma bello largo, tanto che non riuscivo a tenerlo in mano. Aveva un buon sapore, e decisi che mi piaceva anche quella parte in più di Patrizia. Lei era una bocchinara nata, così come lo era nel masturbare. A quel punto si aggiunse a noi Enrico. Baciò in bocca Patrizia, quindi venne da me’.e me lo prese in bocca..
Quante prime volte con loro due..
Enrico mi sbocchinava mentre Patrizia mi leccava il buchetto e le palle.
Bravissimi.
Io intanto continuavo a giocare con il cazzone di lei’quando sobbalzai.
Patrizia aveva infilato un dito nel mio culo, anzi due!! Ero abituato ai bocchini con ingoio della mia ex, che mi infilava anche in ditino nel culo’ma qui si trattava di altre misure, e le dita erano due!!
Patrizia si sfilò da sotto, ed era Enrico che mi sditalinava il culetto’
Lei si mise in ginocchio, sbatt&egrave il cazzo in faccia al suo amore, e poi in bocca, tutto!!
Pompò un poco mentre io venivo scopato da due dita di lui’.
‘Ora voglio farti mio’ti voglio far godere con il culo’.
La voce di Patrizia era cambiata, più roca, ancora più sexy, ma molto molto minacciosa per il mio culetto quasi vergine (c’erano passate le dita’).
‘Prima ti preparo per bene’.
Partì uno schiaffone ad una chiappa!!
Male
Un secondo, un terzo e via via una decina di sculacciate forti.
Prima male ma poi una senso si prurito al culo, imparai che un buon spanking favorisce e aiuta una buona penetrazione anale..
Patrizia appoggiò la cappella al mio buchetto, mi allungò un altro paio di sculacciate e spinse forte.
La bocca spalancata dal dolore, ma lei non si arrestò ed entrò, lentamente ma implacabilmente fu in me.
‘Ora sei mio, completamente’.
Si assestò un po’, si chinò a baciarmi e iniziò a stantuffarmi con movimenti lenti ma decisi e profondi.
Nonostante il dolore ero eccitato, avevo il cazzo durissimo e’.arrivò Enrico in mio soccorso, sbocchinandomi da sotto’con sapienza.
Che coppia’ Ed io che maiale.
Patrizia ora aveva preso un buon ritmo, mi teneva le spalle, e mi dava della troia, il dolore stava lasciando spazio ad un sottile piacere amplificato dalla lingua di Enrico.. Un figone che mi inculava ed il suo uomo che mi sbocchinava, sembrava un film, ma di fantascienza !!
Ora Patrizia stava sotto ed io mi autoimpalavo, lei mi segava e mi mordicchiava la schiena, mentre Enrico si era messo in piedi sul letto e si masturbava con foga
‘Che maiali che siete, e che vacca che abbiamo rimorchiato in quel cinema del cazzo’
Lei spingeva forte, fino alle palle, e mi segava con sapienza, cercando di non farmi sborrare troppo in fretta, il suo cazzone entrava in me con colpi secchi.
Ormai ero sfondato e mi piaceva un mondo, non capivo più niente. Patrizia mi torturava i capezzoli, ogni tanto mi dava una sculacciata e mi apriva in due con ‘quel magnifico qualcosa in più che aveva’.
Il primo a sborrare fu Enrico, mi si avvicinò e venne addosso a me, sul mio petto.
Forse eccitato dalla scena, certamente per merito della doppia azione di Patrizia, inculata e sega, sborrai lasciando partire lunghi getti, il primo dei quali colse di sorpresa Enrico che era rimasto davanti a me in estasi per la goduta..
Patrizia invece continuava implacabile, anzi cambiò posizione, venne davanti a me,mi mise un cuscino sotto il culo,prese le mie gambe e se le mise in spalla, poi entrò in me con foga ed iniziò una pressing martellante al mio culo. Dapprima fui infastidito perché avendo appena sborrato avrei voluto rilassarmi e basta, ma, la sua foga, la sua maestria fecero sì che iniziò ad irradiarsi dal culo un piacere mai provato prima’Il piacere saliva, avevo brividi che percorrevano il mio corpo così come cavalli selvaggi nelle praterie americane. La mia pelle era sensibilissima, il piacere era tangibile sotto la cavalcata selvaggia di Patrizia che ora mi baciava dandomi mezzo metro di lingua.
Ero eccitatissimo, stavo godendo con il culo’ed infatti sborrai senza che nessuno mi avesse toccato il cazzo !! Sborravo sugo denso mentre lei mi sbatteva come una gran vacca!!
E continuò anche dopo che mi ero tutto impiastricato di sborra, la mia mescolata a quella del suo uomo. Lei mi inculava senza sosta, con un ritmo forsennato e poi uscì, urlò e mi fece letteralmente una doccia di sborra, con getti potenti, diretti alla mia faccia’
Quanto durò la sua estasi?
Non so.
Dopo ci sdraiammo tutti e 3 esausti su quel lettone e dormimmo..

Mi ricordo ancora di loro due e di quel magico ed unico incontro

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